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Autore: dana    06/05/2005    6 recensioni
Cosa vuol dire Amore? Una parola che racchiude in se mille significati, e che può far crollare tutte le tue certezze in un solo secondo... Il settimo capitolo, dovevo averlo saltato... sotto richiesta di Clo87 rieccolo in scena... SCUSE ME!!!
Genere: Avventura, Azione, Dark, Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Che cos’è l’amore? Era una domanda che ormai si ripeteva spesso,

A pranzo, a cena, con gli amici e con i parenti.

Stare con Ron le aveva modificato completamente il modo di essere,

Ma c’era ancora qualcosa che non andava.

Era la cosa giusta quella che stava facendo?

Faceva soffrire gli altri per delle storie impossibili?

O forse erano gli altri a non capirla……

Ma chi sa che un giorno anche a lei non capiti di scoprire Cos’è l’amore…

1 settembre-

Hermione si trascina pesantemente il goffo baule pieno zeppo di libri per poter affrontare un nuovo anno scolastico, l’ultimo per la precisione; e proprio mentre il treno annunciava con un fischio che stava per partire una mano si posò su quella di lei sopra il baule. Alzò gli occhi e si vide di fronte un ragazzo alto e dai capelli rossi, che l’aiutò a portare il baule.

-- Allora ragazzi, come è andata la vostra estate? -- cominciò sul treno Hermione giusto per rompere quell’atmosfera tesa come una corda di violino

-- a me tutto bene, mio padre ha portato tutta la famiglia a fare una vacanza in irlanda, aveva voglia di condurre una ricerca su goblin e folletti -- disse quasi in modo scettico Ron -- e tu Harry come è andata?

-- Non male ragazzi, grazie, ma poteva anche andare meglio se mi aveste mandato qualche lettera voi due… -- rispose un po’ seccato questo. Hermione si morse la lingua, sapeva cosa doveva voler dire per lui vederla insieme a Ron. Si, perché da circa un anno Hermione stava insieme a Ronald Weasley, e sinceramente, si trovava anche bene. Aveva iniziato anche a curare di più se stessa, sentendosi amata, e ora stava diventando una ragazza molto carina. Harry ancora non aveva digerito bene la coppia Ron-Hermione, anche se li considerava ancora i suoi due migliori amici. Poi ci furono attimi di silenzio che sembrarono interminabili finchè Hermione decise che l’aria che si respirava era troppo pesante per lei

-- Ok, vado a fare un giro d’ispezione lungo i corridoi, voi rimanete qui non preoccupatevi -- disse facendo cenno a Ron di tornare a sedersi. I corridoi erano deserti, in alcune cabine vi erano dei ragazzini di circa 11 o 12 anni che parlavano tutti eccitati per la nuova scuola di cui sarebbero entrati a far parte. Le sfuggì un breve sorriso, si ricordava bene dei suoi primi anni ad Hogwarts. E come avrebbe potuto dimenticarsene? Lei, Harry e Ron ne avevano passate di tutti i colori, e proprio ora se ne andava. Era l’ultimo anno per lei in quella scuola. Continuò il suo giro, finchè non andò a finire dritta dritta contro la persona che odiava di più nella scuola: Draco Malfoy. Quel suo ghigno in faccia le dava il voltastomaco, per non parlare poi di quei capelli tenuti laccati da chi sa quale incantesimo.

-- guarda guarda chi incontriamo in giro nei corridoi, tutta sola soletta… -- disse volgendo lo sguardo a uno dei suoi soliti scagnozzi

-- Malfoy, cosa vuoi adesso? -- disse Hermione con una smorfia di disgusto per il ragazzo che aveva di fronte.

-- Cosa voglio? -- disse con voce suadente allontanando gli scagnozzi da se ed avvicinandosi alla ragazza, talmente tanto che lei potè sentire il fiato di lui sul collo

-- credo che tu sabbia già cosa voglio… -- disse poi osservandola dritta negli occhi

-- Non credo Malfoy, e non mi interessa -- rispose Hermione respingendolo e notando di essere praticamente incollata al muro. Fece per andarsene ma un braccio, snello e muscoloso la bloccò.

-- Perché te ne vai? Non è un pò presto? -- continuò Draco avvicinandosi quanto più poteva alla ragazza che si era appiattita al massimo

-- Allontanati subito da me lurido topo di fogna -- Hermione con una spinta forte se lo scrollò praticamente di dosso.

-- Hei, sentitela, cosa crede di fare contro di noi! -- disse facendo scoppiare le risate tra i presenti.

-- Cosa credi di fare? -- continuò ridendo

-- cosa credi di fare tu piuttosto.. -- una voce alle spalle di Malfoy risuonò e alle orecchie di Hermione apparve come la salvezza. Ron era proprio dietro Malfoy, e dato che era 10 cm buoni più alto di lui, si allontanò richiamando a se gli scagnozzi che ubbidienti se ne andarono. Hermione corse verso Ron estremamente grata per quel che le aveva evitato, ed Harry cominciava a sentirsi fuori posto, come un terzo incomodo. Il viaggio proseguì senza intoppi,ed Harry riuscì persino a ridere e a scherzare alle battute di Ron. Solo dopo molte ore di viaggio arrivarono a destinazione e come al solito ad accoglierli c’era la professoressa McGranitt. Il Banchetto fu favoloso,e quando fu ora di andare ognuno ai propri dormitori, nessuno riusciva a muoversi tanto erano sazi.

-- ehi Ron, vedi di non ingozzarti -- disse ridendo la ragazza a Ron, il quale la guardava con uno sguardo molto stupito. Questo creò una scena molto buffa che fece ridere anche Harry.

-- Già Ron, ne vuoi lasciare un po’ anche a noi? -- disse con una punta di sarcasmo.

-- Ok ragazzi, io sono stremata, vado un attimo ai bagni e poi torno su da voi. Ok? -- i ragazzi annuirono con la testa e Ron le accennò ad un occhiolino che la fece arrossire leggermente. Bel modo di finire la giornata, se non fosse stato per il fatto che nei bagni (che stranamente erano popolati dai ragazzi) trovò nuovamente Draco Malfoy, quasi fosse lì ad aspettare qualcuno, senza la presenza dei suoi scagnozzi. Fece dietrofront ma si ritrovò la faccia bionda del ragazzo di fronte

-- Sono piuttosto bravo nel materializzarmi vero Granger? --

-- Nella scuola non ci si può materializzare, stupido --

-- Già hai ragione, non ti si può ingannare neppure per un momento --

-- Vero, bene, ora devo andare grazie… -- mosse un passo verso la porta, ma il ragazzo svelto come non mai fece un forte incantesimo alla porta facendola sbattere violentemente.

-- Non provare ad aprirla, Granger, sono molto più veloce di te nel fare gli incantesimi.. Lo sai --

-- E cosa dovrei temere di quella bacchetta? -- domandò beffarda Hermione, sorprendendosi della sua spavalderia.

-- Vedo che siamo coraggiose oggi eh? Non ti conviene sperimentarlo, ragazzina, potresti rovinare quel bel viso che si nasconde sotto i capelli --

-- Finiscila subito con questa specie di scherzo di malogusto. Voglio uscire di qui. Subito! -- comandò acida Hermione

-- Ehi, ehi calma, non c’è bisogno di fare le difficili -- disse Malfoy, perdendo per un attimo tutta la calma che lo aveva accompagnato fino a quel momento. SI sorprese delle sue parole perché rimase qualche secondo a contemplarle.

-- IO voglio, anzi devo uscire di qui --

-- D’accordo, ecco -- fece nuovamente un incantesimo e la porta si aprì. Hermione però non fece in tempo a muovere qualche passo che la porta fu richiusa alle sue spalle con uno scatto.

-- Che gioco stai facendo Malfoy, ho da fare per domani -- disse Hermione con tono secco

-- su via, Herm, non potresti fare a meno di salire per un paio di minuti? -- disse piano Malfoy. L’aveva chiamata Herm, come si permetteva?! Però il suo nome suonava bene in quella bocca…

-- Non chiamarmi più Herm, non ne hai il diritto, e poi, non cambiare argomento, apri la porta --

-- Va bene d’accordo, ma hai davvero tanta fretta? O scappi? -- continuò lui con un piccolo ghigno nel viso, non era riuscito a trattenerlo

-- Non sono affari che ti riguardano. Apri la porta altrimenti… --

-- Altrimenti cosa? Chiami Potter e Weasley a difenderti come sempre? Non riesci a vivere un minuto senza di loro? Cos’è sono i tuoi padrini? Insomma guardati, hai 17 anni e ti comporti ancora come se foste nel periodo in cui vivevate mille avventure ogni giorno. Svegliati è tutto finito! Avete battuto il signore oscuro e anche mandato mio padre ad Azkaban! -- sfogò Draco cercando di stare calmo, senza purtroppo riuscirci. Hermione non sapeva cosa rispondere. Che le mancavano i tempi in cui vivevano mille avventure?! Che voleva loro un bene dell’anima, e che li considerava come fratelli? Anche se l’avesse fatto non avrebbe capito. Scacciò indietro delle lacrime: non era quello il momento di lasciare andare i sentimenti Hermione! Draco si pentì velocemente di quelle parole… Che sei diventato cretino! Praticamente cacci a male parole la ragazza che ti piace! Abbassò lo sguardo cercando un modo per rimediare la situazione.

-- Insomma, non ti va proprio di parlare qualche minuto con me, non ho mica la peste sai? -- disse con voce addolcita Malfoy

-- Cosa? -- Hermione era sconcertata: di cosa voleva parlare? Poco prima le rinfacciava gli amici ed ora voleva “parlare” ! Vai a capire la gente certe volte! Le lacrime di poco prima le appannavano la vista, ma era sicura di aver visto nascere un sorriso sulle labbra di Malfoy, non il solito Ghigno malefico, ma un sorriso, pieno di tenerezza, come quelli che le volgeva spesso Ron, facendola sentire la persona più importante che ci sia.

-- Io voglio solo parlare.. -- disse il ragazzo avvicinandosi lentamente a lei.

-- E.. e di cosa? -- chiese con voce malferma pur essendo certa di sapere di cosa intendeva parlare lui, mentre erano molto vicini

-- Bhè, di come sei cambiata per esempio -- rispose il ragazzo mentre le loro bocche erano ormai a pochi millimetri di distanza. Il battito di Hermione sembrò fermarsi quando queste si incontrarono.

“Ron non bacia così” pensò. Quel pensiero non potè fare a meno di farla allontanare velocemente da Malfoy, il quale era rimasto stupito dal fatto che si era lasciata baciare, e non tanto dal fatto che si era quasi subito allontanata da lui.

-- A.. apri quella porta Malfoy -- mormorò con voce tremante. Lui non pòtè fare a meno di aprirla e di vederla scomparire correndo verso le scale per il dormitorio di Grifondoro.

-- Ehi Hermione, finalmente, pensavamo ti fossi persa… -- disse il giovane rosso, vedendola entrare come una furia e dirigersi verso il dormitorio delle ragazze, dove sapeva di non poter essere raggiunta. Arrivata lì si butto sul letto a baldacchino a riversare delle lacrime acide. Non erano ne di gioia, ne di tristezza, ma di confusione. “Cosa ho fatto? Ora sicuramente sarà in giro per la scuola a raccontare che è riuscita a baciare Hermione Granger, la ragazza che viene dal mondo dei balocchi” si addormentò presto con quel pensiero fisso in mente, e si svegliò solo molte ore più tardi a notte fonda. Scese giù in sala comune e vide che Ron era addormentato davanti al camino ancora un po’ acceso. Le faceva molta tenerezza, quella tenerezza che un anno prima la aveva fatta innamorare di lui. Gli mise una coperta addosso e proprio in quel momento gli occhi di Ron si aprirono un po’ assonnati.

-- Hermione? --

-- Shhh, dormi, non volevo svegliarti, è tardi --

-- Hermione, prima, perché sei scappata in quel modo? È successo qualcosa? -- chiese preoccupato Ron, facendole spazio sotto la coperta. Hermione non poteva dirgli di quello che era successo prima nel bagno, quindi mormorò semplicemente

-- Baciami --

-- Come? --

-- Ho detto baciami --

Le loro labbra si incontrarono in un vero bacio, “questo è il bacio di Ron” pensò Hermione “ma non è quello di Draco”. Draco! Adesso lo definiva anche per nome. Doveva levarselo dalla testa prima che potesse causare guai inaspettati.

-- Ora va meglio? -- chiese Ron sorridendo

-- Si, grazie -- rispose Hermione poggiandosi a lui.

2 settembre-

Si addormentarono in quel modo e vi rimasero per tutta notte. Furono svegliati da un fracasso infernale al dormitorio dei grifondoro.

-- Ma cosa succede qui? -- chiese Ron appena arrivati al piano di sopra. UN disordine totale regnava nel dormitorio e una finestra era fracassata, qualcuno aveva voluto fare uno scherzo di malogusto, che poteva anche finire male.

-- Si è fatto male qualcuno?-- continuò Ron, cercando di stare calmo

-- No non credo, ma sulla pietra c’è scritto 23:59 D.M. Astronomia --

-- Come? -- Hermione prese la pietra e la guardò attentamente. Aveva capito cos’era, o almeno credeva di aver capito (altrimenti come si sarebbe giustificata ad andare in giro di notte!), una specie d’invito, da parte di Draco Malfoy per la sera alla torre di astronomia, doveva aver sbagliato dormitorio però.

-- Qualcosa non va Hermione, mi sembri strana oggi… -- chiese preoccupato Ron

-- No Ron, ho solo un leggero mal di testa che credo passerà tra poco… -- mentì lei, disgustandosi di se stessa.

-- Ok, herm, io corro che tra poco inizia la lezione, ciao -- disse Ron dandole un lieve bacio sulla guancia. “Bene, e ora cosa faccio?” si disse non appena Ron fu uscito dalla sala comune

-- Hermione cosa c’è? -- una voce alle spalle di lei la fece sussultare un attimo, e vedendo che era Harry si calmò velocemente

-- Harry? Ciao, come mai non sei a lezione? -- chiese

-- Potrei domandarti lo stesso, comunque la Professoressa McGranitt mi ha dato la mattinata libera per gli allenamenti di Quiddich, tra due giorni c’è la prima partita del campionato contro i serpeverde --

-- Da- davvero? Non me lo ricordavo… -- riflettè ad alta voce Hermione

-- Perché, dimmi che è successo, dopotutto sono ancora il tuo migliore amico no?-- “ Si, lo sei, ma anche Ron è il tuo migliore amico, è meglio che non ti dica niente…”

-- Non ti preoccupare, non mi è successo niente, come ho detto a Ron ho solo un semplice mal di testa, mi passerà fra poco-- rispose lei accennando ad un sorriso, anche se sembrava lì lì per scoppiare a piangere

-- Hermione, con me puoi parlare tranquillamente, è per Ron? -- chiese vedendo il disagio della ragazza

-- No, cioè, si, insomma, non lo so. So solo che… -- farfugliò, ma si interruppe, cosa sapeva?

-- Hermione, dai ora non prendermi in giro --

-- Devo andare… -- mormorò Hermione prendendo i libri e correndo verso il quadro della signora grassa, per andare a lezione. Alla lezione di trasfigurazione, Ron non c’era. “deve essere con Harry a fare l’allenamento, ora fa parte della squadra…” pensò.

-- Signorina Granger, prego entri, anche se è in ritardo alla sua prima lezione, passerò sopra al fatto. Prego, si sieda accanto al signor Malfoy --

-- Come? Non c’è un altro posto? -- chiese sconcertata alla professoressa, Hermione

-- Ci sarebbe, ma a meno che lei non voglia riempirsi di pustole per tutto il corpo, le conviene sedersi accanto al signor Malfoy… -- disse in tono ovvio la professoressa ed Hermione rassegnata andò a sedersi in banco assieme a Malfoy.

-- Bene iniziamo la lezione, se non ci sono altri problemi -- cominciò la lezione la prof guardando con tono di rimprovero Neville, coperto di una strana crema blu. Hermione non riusciva a stare attenta alla spiegazione, e si chiese come mai un bacio l’aveva ridotta così. Evitò accuratamente di guardare in faccia Malfoy, anche perché non sapeva come avrebbe reagito, e non c’era da fidarsi. Le altre lezione furono tutte molto noiose, ed Hermione era felice di poter andare a vedere gli allenamenti di Ron. Non aveva molte occasioni per farlo, e questa era una delle poche volte in cui poteva andare a vederlo. In scopa era tutt’altra cosa Ron: infatti i capelli gli volavano a vento quando doveva bloccare la pluffa e la divisa faceva lo stesso. Poi quei colori gli donavano perfettamente, facevano risaltare il colore dei capelli. Questo pensiero fece scivolare un sorriso sulle sue labbra. Alla fine dell’allenamento Hermione si fece trovare negli spogliatoi.

-- Hermione? Lo sai che non ti è permesso entrare qui. Se ti scopre Harry sai di cosa è capace… -- disse Ron

-- Si, certo lo so, ma volevo solo vederti, questo non potrà mica fare del male a qualcuno no?-- disse Hermione sorridendo

-- Dai, Hermione, non scherzare, ma che ti prende oggi? Sei strana..-- disse Ron un po’ sconcertato. Hermione a quelle parole rimase un pò di stucco per poi andarsene via senza una parola. Lo avevano notato tutti che era diversa. Nel pomeriggio decise di andare a trovare Hagrid, anche per salutarlo, perché non era riuscito a vederlo prima. Busso tre volte dopo di che la grossa porta di legno massiccio si aprì con uno scatto e vide Hagrid sorridergli.

-- Hermione come va? Entra entra, stavo giusto preparando un po’ di tè. Dimmi un po’ come mai Harry e Ron non sono con te, di solito siete inseparabili… -- chiese Hagrid

-- Oh, bhè ecco, volevo starmene un po’ tranquilla e ho pensato di venirti a trovare, ma se ti do fastidio vado..-- fece Hermione dirigendosi verso la porta

-- Ehi, no vieni qui, così magari parliamo un po’-- disse Hagrid facendole cenno di sedersi sull’enorme poltrona di pelle.

-- Hai sentito che fra due giorni c’è la prima partita del campionato di quiddich, mi pare un po’ presto non pensi? --

-- Si, anche troppo presto -- fece notare Hermione

-- Vabbè comunque vincerà sicuro grifondoro, perché sembra essere la squadra più brava, non pensi? Da quando Malfoy è diventato il capitano della squadra, sembra proprio che siano tutti dei pappamolle -- scherzò Hagrid

-- Non credo Hagrid, basta vedere quanto si allenano a settimana: 6 ore, mentre noi solo 4 ore a settimana, senza contare però le ore extra di Harry… -- commentò Hermione sovrappensiero.

-- Bhè io dovrei andare, si sta facendo buio, e purtroppo abbiamo anche noi del 7° anno il coprifuoco…-- e così dicendo si diresse verso la porta per andare al castello.

La serata trascorse lenta, ed Hermione, che si era pentita del comportamento che aveva avuto con Ron dato che lui aveva ragione, non riuscì a trovarlo per scusarsi… non era una cosa comune per Hermione chiedere scusa, di solito aveva sempre ragione, ma per Ron avrebbe fatto un‘eccezione…

2 settembre ore 10,30

Hermione era nella sala comune dei grifondoro, seduta sulla sua poltrona preferita con in braccio grattastinchi, che giocava vivacemente con un filo della sua maglietta. Non era scesa giù in sala grande, non aveva una gran fame: era troppo impegnata a pensare all’appuntamento che avrebbe avuto tra poche ore, e al fatto che non sapeva come fare per andarci… bhè, forse un modo c’era, ma sarebbe stato tradimento da parte sua… ma doveva farlo… ok… va bene… Mentre Hermione rifletteva su questi pensieri una mano le si posò sulla spalla, ed Hermione vide che era Ron.

-- Hey Herm, come stai? Scusa per prima, ma sai com’è Harry quando si tratta di quiddich, lo conosci… -- disse sedendosi accanto alla ragazza

-- Si non ti preoccupare -- rispose lei sorridendo -- sono stata io che… insomma ero un pò fuori di me oggi --

-- D’accordo, io però ora vado a letto, Harry è stato più pesante del solito… -- scherzò Ron volgendo lo sguardo al celo. Si salutarono e poco dopo arrivò Harry, più nero che mai di umore

-- Harry, come è andato l’allenamento? -- chiese Hermione, pur sapendo già la risposta che avrebbe ricevuto

-- uno schifo, non sappiamo giocare… -- rispose lui semplicemente, evitando di guardarla negli occhi

-- Come?! Ma se siete la squadra più brava della scuola?! --

-- Eravamo vorrai dire… Ron non è riuscito a parare una pluffa, Ginny la faceva cadere sempre e in più un bolide ha colpito in pieno Colin Canon… -- si fermò un secondo -- mandandolo dritto dritto in infermeria con una gamba

rotta… -- finì poi prendendo un gran respiro. Lei rimase con in fiato mozzo dalla sorpresa: la squadra non poteva andare così male! Era impossibile: da 5 anni circa la coppa era sempre stata loro, e questa non veniva certo regalata ai preferiti del preside…

-- Cosa? Qui c’è di mezzo un colpo di sfortuna! Non potete andare così male! --

-- Senti ti dico che è così! Sono io il capitano della squadra e so dirti come va o non va l’allenamento! -- rispose lui sull’orlo di una crisi di nervi.

-- Va bene! Calmati! Perché non ti vai a fare una doccia fredda così ti riposi un po’! -- anche Hermione cominciava a scaldarsi, non sopportava quando qualcosa le veniva rinfacciato così in faccia! Per tutta risposta lui se ne andò confabulando qualcosa tra se e se… Doveva essere una giornata nera per tutti quella

3 settembre ore 00,00

Hermione si dirigeva lentamente verso la torre di astronomia. Sperava ardentemente che non si trattasse di uno scherzo, per farla trovare da Gazza e per crearle guai, non sarebbe riuscita a digerirlo, e poi come si sarebbe giustificata con gli altri? Cosa avrebbe detto loro? Che era sonnambula? E con indosso il mantello di Harry?! Che credeva di aver “preso in prestito”, anche se sapeva che ben presto se ne sarebbe pentita. Salì le scale della torre un gradino per volta, pur sapendo che la tensione stava aumentando velocemente. Aprì lentamente la porta, sapeva di non essere vista, ma la prudenza prima di tutto.

-- Entra, anche se hai il mantello dell’invisibilità di Potter, so che ci sei -- un ragazzo girato di spalle con indosso un grande mantello blu o forse verde scuro che osservava il celo pieno di stelle parlò, con tono tranquillo. Hermione sfilò via il mantello e si avvicinò lentamente.

-- Ok, cosa vuoi adesso? -- chiese lei cercando invano di avere un tono annoiato

-- Il celo questa notte è bellissimo, ma tra un paio d’ore tutto questo svanirà… -- sospirò lui senza rispondere. La risposta sconcertò Hermione: non era proprio quella che si aspettava.

-- Senti, non voglio restare qui a contemplare il celo, dunque o mi dici perché mi hai detto di venire qui, oppure scordati di conoscermi o di avermi conosciuta… -- disse lei tutto d’un fiato

-- Voglio che mi ascolti un minuto -- cominciò il ragazzo, evitando accuratamente di guardare Hermione negli occhi

-- Io… bhè ecco io non credevo.. Non credevo che sarei mai riuscito ad innamorarmi di una come te… -- disse con una grande fatica Draco, non sembrava riuscire a reggere un fardello simile. Hermione sembrava sul punto di replicare ma lui continuò

-- O meglio, non credevo sarei mai riuscito ad innamorarmi --

-- La mia famiglia mi ha abituato ad essere superiore agli altri, ed ecco come sono venuto fuori, o meglio, come mi conoscono gli altri: il ragazzino Viziato e vanitoso, che se ne frega altamente di tutti, tranne che di se stesso… -- fece un respiro, dire quelle parole gli costava caro: la sua reputazione e anche un po’ della sua dignità se ne andava con questa.

-- Però, credo che a tutti debba essere concessa una possibilità, e anche a me, che non ne ho mai concessa… Bene, ora che ti ho detto questo puoi andare… volevo solo che lo sapessi, così da farti quattro risate con Potter e Weasley, perché loro si che mi conoscono bene… -- Hermione non si mosse e non aveva intenzione di farlo, quelle parole l’avevano colpita, era sicura che le volesse rinfacciare quello che era successo la sera di due giorni prima, invece eccola lì con il pensiero di una rivelazione in testa, una rivelazione che l’aveva lasciata sconvolta.

-- Ebbene, cosa aspetti ad andartene… -- riprese Draco, questa volta con una punta di nervosismo nella voce

-- Non ho intenzione di andarmene via… e non ho intenzione di raccontare a nessuno queste parole… -- mormorò lei con voce abbastanza ferma. Solo allora Draco alzò lo sguardo per osservarla ancora una volta, come aveva fatto da un sacco di tempo, durante le lezioni di pozioni… Solo lei riusciva a essere più brava di lui in questa materia.

-- Io… non so perché, ma non me ne andrò… -- balbettò piano lei. Cosa stava facendo ? Stava “socializzando” con Draco Malfoy! Il suo acerrimo nemico! Il nemico numero 1 dopo Voldemort per Harry!

-- forse lo so io perché… -- mormorò nuovamente lui, alzandosi ma continuando ad osservare il celo blu sopra le loro teste

-- Davvero? -- il cuore di Hermione batteva a mille. Draco si avvicinava lentamente ad Hermione, senza però guardarla negli occhi.

-- Si, perché credo che anche tu vuoi quello che voglio io --mormorò. Anche il suo cuore batteva a mille, in amore non era mai stato tanto spavaldo, la Parkinson non era stata nulla per lui, neppure un’amica figuriamoci un amore.

-- e che cosa vorresti tu? -- “Hei Hermione! Cosa ti prende? Non la senti più la piccola voce nella tua mente? Quella voce detta buonsenso?!!” questi pensieri balenavano come un temporale nella mente di Hermione, ma lei non vi badava molto.

-- questo -- rispose lui alzando finalmente lo sguardo e mostrando non più due occhi di ghiaccio, ma due splendidi occhi azzurri pieni di dolcezza. Le loro bocche si scontrarono, prima in un bacio leggero e poi superato il primo imbarazzo con passione.

-- Io Hermione… non ci posso fare niente…-- balbettava Draco tra un respiro e l’altro

-- io ti amo… -- mormorò piano. Queste non erano più le parole di Malfoy, ma di Draco, un ragazzo di diciassette anni innamorato di una ragazza. Nonostante fosse notte fonda ormai, ad Hermione si imporporarono leggermente le guance… Non c’era abituata, anche se stava con Ron erano molte poche le volte in cui lui le diceva “ti amo”, pensò tra se.

-- A.. Anche io -- rispose poi lei, sorprendendosi di quanto le riusciva facile dirlo. Draco si allontanò dolcemente da lei e la fissò negli occhi.

-- Celo come ho fatto a non notarlo prima… -- pensò ad alta voce, facendo nascere un sorriso sulle labbra di Hermione. Si sdraiarono ad osservare le stelle, quelle stelle che poco prima Draco osservava da solo, con un pizzico di malinconia. Era dolcissimo stare così. Senza rendersene conto il tempo passava e loro due erano lì distesi a parlare e a ridere di quanto erano stati stupidi a giudicarsi prima di conoscersi, finchè il sole non cominciò a sorgere in un alba dai mille colori.

-- Oh, no! -- fece Hermione alzandosi di scatto

-- Che succede? -- chiese Draco confuso

-- E’… è così tardi! O meglio è così presto! Insomma, si renderanno conto che manco! -- farfugliò cercando di riprendere il controllo di se stessa.

-- Non riesco ad immaginare cosa sarebbero capaci di farti Ron ed Harry se ci scoprissero… -- il tono in cui l’aveva detto intenerì Draco.

-- Ok, allora vai prima che ti scopra qualcuno… -- rispose lui posandole una mano sul viso. Hermione dopo essersi salutati con un lungo bacio prese il mantello e si diresse velocemente verso il dormitorio.

Non si levò il mantello da dosso neppure dentro alla sala grande, e vedendo Ron ed Harry discutere tra loro, decise di avvicinarsi ad ascoltarli.

-- Ma Harry tu devi smetterla! -- Ron sembrava parecchio arrabbiato con Harry

-- E perché dovrei? Non è mica una tua proprietà privata! Io almeno le stò vicino quando ha bisogno d’aiuto, tu invece… -- ribatteva Harry con aria, se possibile, ancora peggiore di quella di Ron

-- Come non è di mia proprietà? È la mia ragazza Harry, e non voglio che ti impicci. -- chiuse Ron

-- Ma cos’è la ritieni un oggetto? Ricorda che prima di essere la tua ragazza, Hermione è la nostra migliore amica! E dunque non la si può trattare come un pezzo di carta, che si usa e si butta come stai facendo tu! -- cercò di farlo ragionare Harry

-- So che è la nostra migliore amica ma per ora è anche la mia ragazza capisci? --

Hermione era esattamente dietro Ron, il quale era di fronte ad Harry

-- Ron o glielo dici tu o lo faccio io, e non credo che le piacerà quello che le dirò… --

-- e che cosa le dovrei dire? Che sto sia con lei che con Calì? --. Proprio in quel momento Hermione si sfilò via il mantello rendendosi visibile a tutti, e facendo strabuzzare gli occhi ad Harry

-- Come faccio a dirglielo! -- disse Ron prendendo praticamente la testa fra le mani.

-- Ehm.. Ron, mi sa che lo hai già fatto… -- rispose piano Harry facendogli un cenno con il capo. Girandosi a Ron per poco non venne un colpo vedendo Hermione con una guancia rigata dalle lacrime e il mantello stretto in una mano. Dopo questi attimi di tensione Hermione si avvicinò lentamente a Ron, il quale non aveva parole per giustificare quello che aveva appena detto, e gli tirò un sonoro schiaffo su una guancia lasciandogli il tratto rosso di cinque dita.

-- E io che temevo di ferirti… -- mormorò lei, dopodiché si diresse verso il dormitorio lasciandosi dietro il mantello.

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Fine primo cap, com’è? Un po’ svelto non trovate? Succedono un sacco di cose in poco tempo, ma questo è solo l’inizio, e chi sa che… Ok, cm non voglio rivelarvi il finale, dunque vi prego di recensirmi tanto xkè gli spunti derivano anche dall’incoraggiamento… Bene grazie per aver letto la storia.

Alex

  
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