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Autore: Piedina93    26/07/2019    0 recensioni
"spruzzi d'acqua accarezzano le rocce rovesciandosi sui laghi dove dimorano ninfe e sirene;sentieri prolungati rivestiti con ogni fiore di stagione, di cui a prendersene cura sono piccole creaturine della foresta, ovvero le Fate Floreali,-delle piccole fatine con delle ali piccine di farfalla e il corpo luminoso come quello di una lucciola- che grazie alla loro magia, alla luce solare il fiore si anima iniziando ad emettere un dolce suono melodioso fuso con la sua fragranza e la sua delicatezza. Bensì di giorno canterellano, la notte si racchiudono in sè illuminando il cammino degli avventurieri e rischiarare il tragitto che porta ai villaggi sugli alberi."
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Imboccarono il cammino attraversando il ruscello collegato al quinto petalo. Più si avvicinavano e più il terreno diventava arido, la nebbia  si affittiva e il cielo si oscurava. Quando il buio aveva preso il sopravvento, Thane insieme alla sua armata si trovarono davanti all'ingresso del villaggio di Thoran. 

Una figura nera si trovò dinanzi ad essi, provocando nell'aria un'atmosfera al quanto inquietante.

-Benvenuto mio caro re Thane, ti stavo aspettando. Sapevo che ti saresti presentato, vuoi fare un giro turistico nel mio villaggio?- mozzò un sorriso soddisfatto guardando dritto negli occhi il fratello.

-Smettila Thoran, la gentilezza non è mai stata il tuo punto forte. Sono venuto con i miei uomini non per battermi, ma per farti riflettere. Stai distruggendo il regno solo per la tua rabbia e per il tuo egoismo, le persone non vogliono essere controllate da te,desiderano essere libere e vivere tranquilli,non puoi fare loro dei burattini.

-AHAHAHAH! Non sapevo che la comicità scorresse nel tuo sangue.  Non mi ritirerò mai indietro, non mi inchinerò mai a te -  disse avvicinandosi a  Thane con aria minacciosa - questo è anche il mio regno e presto sarà nelle mie mani. Cadrà nell'oscurità e tutti diventeranno dei succhia sangue senza pietà sotto il mio controllo. Sarò io il re,caro fratellino mio.

-Sei un essere spregevole senza cuore, mi vergogno per te, per nostro padre e per tutto il regno. Non ti permetterò più di torcere un capello a qualcuno, non meriti di stare in questo mondo, questo non è il tuo posto. La luce sconfiggerà le tenebre e tu cadrai con essa.

Tutto il villaggio del quarto petalo,ovvero quello degli umani,era attorno a Thoran, ricoperti di sangue, gli occhi rossi e denti aguzzi. Tutti sotto la manipolazione del forze del male.

-Umani! Spiazzate via tutto, ma il re lasciatelo a me.

I soldati iniziarono a battersi spargendo sangue dappertutto, Ulmus cominciò a richiamare le forze di Madre Terra, tutte le radici spinose degli alberi fuoriuscirono dal terreno intrappolando i rivali tra esse,la terra sottostante diventò umida permettendo loro di risucchiare nel sottosuolo coloro che erano imprigionati.  Arden chiamò la Natura,grandi nuvole grigie apparirono dal cielo scagliando fulmini ai nemici, stordendoli o persino uccidendoli. Grazie al suo bastone magico gli alberi presero vita,sradicando le proprie radici combattendo con forza e valore. Arden immobilizzava chiunque era dinanzi ad egli cosicché i soldati potessero attaccare senza difficoltà. Nemora attivò uno scudo rigenerante e cominciò l'arte dell'incantamento facendo scaraventare gli scagnozzi di Thoran fra loro. Hogan si buttò nella mischia con la sua possente spada gettando a terra uomini ormai senza valore. Perse il conto delle teste che tagliò e di quanti corpi la sua spada infilzò. Kaz con la sua destrezza, saltava da un nemico all'altro avvelenandolo con i suoi pugnali letali. Un colpo, un morto. Lyca insieme al suo cervo stavano alle spalle di Nemora permettendole di guarire i suoi alleati. Scagliava frecce con tale precisione che ne bastava una per mettere al tappeto l'avversario.

Thane era disgustato da tutto ciò,non aveva mai visto così tanta malvagità in vita sua. La sua rabbia alimentò e iniziò a correre verso il fratello con la spada regalatogli da suo padre. Una spada dalla forza sovrumana che tagliava in due anche le rocce.  Attorno a Thoran si creò un'ombra oscura, risucchiando l'energia di tutti coloro che l'attraversavano. Nonostante lo scudo di Nemora, le forze del re cominciarono a diminuire ma era troppo presto per arrendersi,sapeva che tutti insieme ce l'avrebbero fatta. Riuscì così a scagliare un colpo, ferendolo in viso nello zigomo.

Thoran si tirò un attimo indietro, vide i suoi uomini perdere in battaglia e li richiamò. Invocò dei demoni e quest'ultimi si impossessarono degli umani, diventando delle bestie feroci con forme umanoidi assetati di sangue. 

La situazione iniziava a diventare più critica. Attaccarono Arden scaraventandolo a terra, gli ruppero il bastone magico e iniziarono a strappargli la carne addosso un morso dopo l'altro,lasciandolo dissanguato nel terreno. Hogan, malgrado la sua forza, iniziò ad avere difficoltà nel scagliare colpi, i demoni erano molto più potenti e lo circondarono senza dargli via d'uscita. Del fuoco iniziò ad ardere bruciando quel poco di vegetazione che regnava in quel villaggio e gli alberi richiamati da Arden. Ulmus andò nella direzione del suo amico in fin di vita per aiutarlo,come lui fece con egli, ma le fiamme si attaccarono alle sue radici facendolo incendiare immediatamente cosicché si incenerisse. I pugnali di Kaz iniziavano a non fare più effetto,quelle bestie sembravano immuni a tutti i suoi colpi e cominciarono a ferire anche lei, ma grazie alla sua velocità riusciva a schivare qualche botta. Nemora era in preda al panico, il suo incantamento e la sua rigenerazione non avevano più valore in battaglia, le forze malvagie avevano preso il sopravvento.  Cercò di creare uno scudo attorno ad Arden e Ulmus, ma le fiamme e l'oscurità lo impedirono. Lyca mandò via il suo cervo, non voleva che un essere innocente perdesse la vita a causa sua. Le sue frecce taglianti sembrassero fare il solletico ai nemici. Le bestie si moltiplicarono uccidendo quasi tutti i soldati del re con i loro artigli e le loro fauci,coloro rimasti erano feriti o persino in fin di vita. Le urla degli uomini ricoprivano il rumore dei tuoni, braccia tagliate, occhi incavati e budella fuoriuscite. Tutto era diventato un macabro incubo.

Thoran, in preda alla vittoria, decise di risucchiare l'energia dei suoi uomini e di quelli di Thane, lasciandoli morire in agonia sovraccaricando il suo potere. Ormai aveva venduto la sua anima all'oscurità, niente e nessuno l'avrebbe fatto ritornare indietro. Insieme ad egli si unì Edwin, iniziando un rito per evocare il demone più potente di Azkan imprigionato da 1000 anni, ovvero Shemira, in grado di far sparire tutta Azkan con un solo dito. Thane ne approfittò di quell'occasione per infilzare la spada sul petto del fratello,ma ciò che successe lo lasciò senza parole. Thoran diventò come fumo, la spada lo attraversò senza provocare alcun danno, si sollevò da terra e intrappolò Thane in una nube nera senza ossigeno. 

Il terreno cominciò a spaccarsi facendo cadere all'interno tutti gli uomini di Thane e le bestie cadute in battaglie. Il rosso incandescente del fuoco si fece più arduo provocando nell'aria un terribile fumo che ricopriva quasi tutta l'isola. Da esso apparve una figura di donna, con il volto coperto dal cappuccio di un mantello e le mani legate da una grossa catena. Shemira era stata evocata. 

-Come ci si sente ad essere sconfitto Thane? Che sensazione provi nel vedere tutto il tuo regno cadere in rovina? Tu e i tuoi inutili soldati avete perso. Devo ammettere che mi hanno dato un po' di filo da torciere, ma tutti voi insieme non potevate competere con me. Grazie all'aiuto di mio figlio sono riuscito ad evocare Shemira. Meraviglioso no? Oh, scusami non puoi parlare perchè stai per soffocare,ma voglio regalarti un ultimo respiro prima di morire - fece cadere a terra il re, ormai inerme, mostrandogli tutto il terrore creato - ormai per te è la fine mio caro fratellino. Shemira distruggerà tutto il regno facendolo precipitare alla rovina, basterà liberarla da quelle orribili catene e  la tua famiglia, i tuoi sudditi e tutto ciò che ti appartiene verrà sterminato. Avrò io l'onore di prendere il tuo posto, ma prima avrò l'onore di uccidere il re.

Iniziò a mordergli il collo, succhiando il sangue e l'energia che gli restava. Thane non era più in grado di reagire alle provocazioni di Thoran ma, con le ultime forze che gli erano rimaste riuscì a lanciare la sua spada contro Edwin dritto in fronte mentre cercava di formulare frasi per liberare il demone.

Thoran, alla vista del figlio steso a terra con la spada infilzata in fronte, diventò una furia indemoniata. Prese Thane su per il collo, così da soffocarlo con le sue stesse mani per il gesto appena compiuto. Uscì gli artigli e strappò la maglia del re graffiandolo in profondità. Cominciò a graffiarlo dappertutto facendo lacrimare dal dolore il fratello. Un artiglio sprofondo la carne di Thane, lacerandolo in fondo e leccare il sangue che fuoriusciva. Il re perse i sensi e molto sangue. Iniziò a bucherellarlo, con la mano possente e gli artigli affilati stava per dare il colpo di grazia e mettere fine alla sua esistenza.

- La morte è soltanto per i poveri - al momento dell'uccisione del re, una luce abbagliante interruppe il tutto accecando Thoran e Shemira. Thane cadde di nuovo a terra privo di sensi. Il bagliore proveniva dal bastone di Arden formando una sagoma di luce. Delle ali spiccarono in cielo provocando un forte vento che spense tutto l'incendio. Il bene e il male era unito e con il risveglio del demone Shemira ci fu anche il risveglio di Athalia,l'angelo della giustizia.

-Tu! Chi diavolo sei? Come hai osato interrompere il mio trionfo?- Thoran aveva ormai esaurito quasi tutte l'energia in sè per evocare Shemira e quel poco che restava lo usò per liberarla.

Le catene si ruppero e Shemira fu libera dopo 1000 anni di catene. Proprio Athalia l'aveva imprigionata negli abissi più profondi dell'isola e soltanto rabbia e odio come quella di Thoran potevano risvegliarla.

Athalia, con la sua spada di luce divina, scagliò un attacco con la velocità della luce contro egli che, senza rendersene nemmeno conto, fu tagliato in due e fatto fuori. Una minaccia in meno per Azkan.

Shemira in tutti questi anni covò sempre più rabbia e vendetta nei confronti di colei che l'aveva ridotta in catene. La terra cominciò a tremare e nell'aria piccole anime dannate fluttuarono intorno ad Athalia. Iniziò la battaglia tra angelo e demone, tra bene e male. La spada divina feriva Shemira in profondità ma le sue anime perseguitavano Athalia con lo scopo di degenerarla. Quest'ultima era abile a schivare,mancando ai colpi dei demoni e cessandoli per sempre nell'oscurità. Shemira la colse alle spalle strappandole le ali impedendole di volare. Il dolore era lancinante ma la forza di sconfiggere  per sempre il male era così tanta da sorvolare il tutto. Il demone diede un pugno al suolo formando una voragine, delle mani fuoriuscirono e bloccarono Athalia dai piedi facendola restare immobile. Tagliò tutto ciò che la ingombrava ma, più ne tagliava e più ne fuoriuscivano. 

Finalmente Shemira stava avendo la sua rivincita. Sapeva che l'angelo senza le sue ali non sarebbe servito a nulla e infine poteva impossessarsi di tutte le anime del regno. Il demone però fece male i conti. Le ali servivano per combattere nel cielo e per schivare i colpi, ma la vera forza di Athalia non erano quest'ultime, bensì la spada divina contenente il potere della luce. L'angelo portò in aria la sua arma, si illuminò e scatenò un uragano intrappolando Shemira dentro di esso e sbarazzarsi delle mani dei dannati. Portò Thane fuori dal villaggio e ritornò dal demone per finire una volta per tutte quest'incubo. Con tutta la sua forza scaraventò la spada sul terreno creando una bomba che spaccò tutto il petalo e fece sciogliere Shemira per sempre.

Athalia si accovacciò a terra sfinita, ma la sua missione non terminava li. Grazie alla sconfitta di Shemira, le sue ali ritornarono facendola splendere più che mai. Risanò le ferite del re e si assicurò che respirasse ancora.

-Ti ringrazio Athalia, hai salvato questo regno dalle tenebre, ti sarò sempre debitore. Purtroppo ho perso la ciurma in battaglia, non sono stato un bravo re.

-Non dite così sire, avete fatto tutti del vostro meglio,avete messo l'anima e il cuore per salvare tutti. Non demordiate, la speranza non muore mai. I suoi soldati saranno ancora vicino al suo fianco. 

L'angelo donò al re una spada magica, in grado di far ritornare tutto come prima. Bastava fare un cerchio con la terra e infilzare dentro esso la spada. Thane eseguì e fu così che Hogan, Arden, Nemora,Ulmus, Kaz e Lyca ritornarono in vita, la natura si rigenerò e la pace tornò nel Regno dei Petali. 

Gli uomini erano stati estinti dall'isola a causa della loro mente debole e manipolabile. Il quinto petalo adesso non faceva più parte del fiore diventando un'isoletta arida , senza vegetazione e senza esseri viventi. Azkan brillò di luce pura, i soldati si ricongiunsero con le proprie famiglie e il re ritornò da Estrilda e Lucius, organizzando una cerimonia con tutti gli abitanti del regno per celebrare la pace e la giustizia.

   
 
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