Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Chiaretta160311    24/08/2019    0 recensioni
Matteo ha sempre avuto qualche problema a gestire la sua rabbia e a causa di questa sarà costretto a intraprendere un duro percorso in cui scoprirà molti aspetti nascosti di sé, in questo percorso una persona rimarrà sempre tra i suoi pensieri, il ragazzo che lui ha sempre amato.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Setacciò diversi piani e corridoi prima di trovare finalmente il suo alloggio, girò la chiave che il preside gli aveva lasciato insieme al bigliettino e rabbrividì al pensiero che quella sarebbe stata casa sua. La stanza era minuscola, l’unica fonte di luce era una minuscola lampadina collegata in modo molto precario al tetto e l’atmosfera era pesante; non erano presenti finestre da cui respirare aria pulita e la polvere era talmente alta da fare da materasso ai numerosi insetti, le pareti erano di un colore grigio scuro, di fronte alla porta d’entrata c’era una scrivania con una sedia che doveva averne passate tante, alla sua destra un lettino che ad ogni movimento scricchiolava come se volesse cedere da un momento all’altro e a sinistra un paravento in legno dietro al quale si nascondeva la versione molto ridotta di un bagno. L’ambiente non era dei migliori ma Matteo si sarebbe dovuto abituare alle sue nuove condizioni di vita, lo consolava un po’ l’idea che non avrebbe passato molto tempo lì dentro, tra le lezioni, i ritrovi e il tempo che poteva spendere in quei piccoli angoli di verde situati appena fuori dall’edificio. Lasciò i suoi bagagli in angolo e si affrettò a lasciare quel posto un po’ inquietante, non aveva intenzione di fare nuove amicizie ma voleva capire il tipo di gente con cui avrebbe convissuto. Girando per i corridoi dell’istituto furono diverse le persone che incrociò, il primo gruppetto era formato dalle classiche ochette che credono che il mondo gli appartenga, non gli importa di nessuno se non di se stesse e lo fanno notare, andando avanti notò dei ragazzi con un’aria simile alla sua, un po’ sperduta, un po’ malinconica e capì che dovevano essere i ragazzi del primo anno che come lui stavano cercando di sondare un po’ il terreno, sceso al piano di sotto riconobbe quattro o cinque ragazzi occhialuti che camminavano a testa bassa, come se volessero diventare invisibili e questo gli riportò nuovamente alla mente Andrea ma scacciò subito quel pensiero, non voleva più che il suo ricordo lo tormentasse, poco dopo capì per quale motivo quei ragazzi sembravano tanto spaventati, a pochi passi da loro un gruppo molto più ampio dei precedenti si avvicinava a grandi passi, aveva temuto quegli stessi ragazzi tutta la vita ma si ricordò che in quel luogo nessuno lo conosceva, e stavolta non aveva nulla da perdere, l’unica cosa davvero importante che avesse mai avuto l’aveva già persa; poteva entrare a far parte di qualsiasi gruppo volesse, bastava soltanto una buona presentazione; quello era il gruppo che aveva scelto, a malincuore sapeva che la parte del bullo gli veniva bene e non si sarebbe più dovuto preoccupare di nulla se loro gli avessero permesso di far parte del gruppo. Guardò negli occhi quello che sembrava il capo tra i molteplici ragazzi e poi si girò verso i poveri fanciulli innocenti, urtò uno di loro facendolo cadere a terra e e poi con un sorriso da finto dispiaciuto lo prese in giro << Ops, non ti avevo mica visto >> e quel sorriso diventò una risata; quello stesso ragazzo che aveva fissato prima della sua “presentazione” si unì a lui << Stai attento a dove cammini o finirai per inciampare >> disse a gran voce mentre faceva lo sgambetto ad un’amico del ragazzo che si era appena rialzato e che come il primo vide da molto vicino il pavimento; si diedero un cinque accompagnato da un sorrisetto malizioso e poi si strinsero la mano << Io sono Francesco, benvenuto a casa >>, ricambiando la stretta di mano si presentò anche lui << Piacere, Matteo, lieto di essere qui >>, tanto lieto non lo era in realtà ma avrebbe fatto di tutto per evitare di rincontrare il mostro e far parte del gradino più in alto della catena alimentare l’avrebbe sicuramente aiutato; << Sei un novellino non è vero? Non ti ho mai visto qui >> Francesco provò ad aprire il discorso mentre gli altri ragazzi erano rimasti un po’ più indietro ad aspettarlo, dopo aver ricevuto un cenno da Matteo continuò << Vieni con noi, ti spiego un po’ come funziona qua, sono sicuro che il preside avrà raccontato un sacco di cazzate ai tuoi >>; Matteo venne colto un po’ di sorpresa, il preside aveva dipinto l’istituto come un luogo abbastanza piacevole in cui vivere ma adesso aveva il sentore che non sarebbe stato proprio tutto rose e fiori, accettò la proposta di Francesco e iniziò a camminare al suo fianco mentre gli altri li seguivano. Vederli camminare vicini era come se la luna e il sole decidessero di sorgere e tramontare insieme, Matteo con i suoi colori chiari e accesi, Francesco invece aveva la pelle scura, i capelli molto corti e gli occhi tendenti al nero, era impossibile leggere nei suoi occhi ciò che pensasse, era come se ti risucchiassero e tu non potessi fare nulla per uscirne; era un po’ più alto di Matteo, la mascella ben definita e un fisico che aveva visto più di qualche giorno di palestra, la sua camminata era decisa e a tratti prepotente e dalla sua espressione si intuiva che lì dentro non avesse paura di nulla.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Chiaretta160311