Cap.
3
I
giorni che seguirono furono particolarmente strani per James. I suoi amici
erano sempre più sovreccitati, lo seguivano dappertutto; quasi James non
riusciva a parlare con nessun altro oltre a loro.
-
E’ meglio se
non parli molto di questo ballo – gli aveva suggerito
Sirius.
-
E perché? – aveva chiesto lui.
-
Beh, perché
così avrai più possibilità di invitare Lily per primo, no?
Sia
a lezione che fuori, James li vedeva spesso confabulare tra di loro, oppure con
altre ragazze, e pensò che fosse la loro “tattica” per
invitarle. Una volta Sirius si accorse che li stava guardando parlare con una
ragazza di Serpeverde che James non conosceva, allora alzò i pollici e gli
disse con un sorrisone:
-
Tutto bene,
Prongie! Stavamo discutendo con Kelly, qui, se… se ti sta meglio l’abito blu o
quello nero! C-cosa ne dici, Kelly?
-
Cosa? Ehm… beh, io… – rispose la ragazza
scrutando James – io starei di più sul blu! S’intona con… con gli occhi!
“Con
gli occhi?” James pensò ai suoi occhi marroni
“Ragazze…”
James
non vide più Piton da quel giorno a Hogsmeade, ma anche se l’avesse visto, aveva deciso di non dargli uno straccio di possibilità di
invitare Lily. Non parlò praticamente a nessuno del
Ballo, eccetto ovviamente ai suoi tre amici. Ciò che gli sembrava strano, però,
era che non sentì nessun altro parlarne. Remus comunque
rispose prontamente ai suoi sospetti.
-
E’ ovvio, no,
James? Nessuno vuole rivelare agli altri chi inviterà. Si tratta di una cosa
molto personale…
La
sera del ballo si avvicinava, e una mattina, a lezione di Storia della Magia,
James chiese agli altri chi avessero invitato.
-
Io? Ehm, no…
io non vengo – rispose imbarazzato Remus – sai, è uno
di quei periodacci…
-
Come, c’è già
la luna piena? – chiese James.
-
Ehm… ma certo!
– Remus lanciò un’occhiata a Sirius, che con un colpo di bacchetta cambiò le
lune sul calendario – Vedi?
-
Oh. E tu,
Peter?
-
Io… ehm, cioè… io vado… vado con lui! – disse
indicando Remus – Qualcuno dovrà pur fermare il Platano Picchiatore, no?
-
Ah, giusto.
Felpato?
Sirius
si girò con aria terrorizzata.
-
Ehm…
io, no perché sai…
-
Non mi
abbandonerai anche tu, spero?
-
No, cioè, io…
-
Perfetto! –
sorrise James – Almeno non mi sentirò troppo solo!
Peter
e Remus fulminarono con lo sguardo Sirius, che rispose con un’occhiata del tipo
“COSA DOVEVO DIRE??”
-
Potter! Cos’è
quel baccano laggiù? – chiese d’un tratto il professor Rüf,
un ometto così raggrinzito che pareva poter passare all’altro mondo da una
notte all’altra.
-
Niente,
professore, stavamo solo…
-
Allora saprai
sicuramente dirmi quando
-
Ehm, in
occasione del Ballo… ahi! Della Conferenza di Praga, nel 1756…
-
Bene, Potter,
puoi sederti…
James
si sedette massaggiandosi una gamba, mentre Sirius fischiettava accanto a lui.
La
mattina del Ballo di Natale, i quattro amici scesero per la colazione nella
Sala Grande e si sedettero al tavolo dei Grifondoro.
-
Che strano –
osservò James guardandosi intorno – non vedo niente di
speciale nelle decorazioni, pensavo che per il Ballo…
-
Sst! Abbassa
la voce! – sibilò Sirius.
-
Il fatto è,
James, che… ecco… il Ballo non si svolge nella Sala Grande! – gli spiegò Remus.
-
Come no? E
dove staremo tutti, allora??
-
Non… non ti
preoccupare, Silente ha pensato a tutto… la stanza ci
sarà.
-
Se lo dite voi…
-
E abbassa la voce! – gli intimò Sirius –
Piuttosto… hai già invitato Lily?
-
Beh, veramente
no…
Sirius
rovesciò il suo caffelatte.
-
COME NO??
-
Sirius, per
favore, calmati… – sussurrò Remus. Parecchi ragazzi si stavano girando per
guardarli.
-
Ecco, il fatto
è che non riesco mai a trovarla da sola! E’ sempre circondata da due o tre
delle sue amiche…
-
Ehm, Peter? Mi
passi quel barattolo di marmellata, per favore? – chiese Remus all’amico –
Quello vicino a –cough cough– Kelly?
-
Ma, Remus, la marmellata al lampone è proprio davanti a te – obiettò
Peter.
-
COUGH
COUGH!! – tossì ancora
Remus lanciandogli un’occhiataccia.
-
Oh, quel barattolo…
vado subito!
Trotterellò
fino al tavolo di Serpeverde e trasse da parte Kelly.
-
Non sapevo che
ti piacesse la marmellata di lampone, Lunastorta… – disse James.
-
COMUNQUE – lo
interruppe Sirius – quello delle amiche non è un
problema: sono certo che la troverai sola, prima o poi… prova… – aggiunse,
vedendo Codaliscia che si sbracciava – …in biblioteca alle due.
-
E tu come fai a saperlo?
-
Io, beh… ecco…
sono Sirius Black, no? – rispose con un sorrisone.
-
Già… chi hai invitato?
-
Ehm… cough cough! Ancora nessuna, ma vedrai che non ci saranno
problemi per me…
Peter
tornò a sedersi vicino a loro.
-
…e la marmellata? – chiese James.
-
Mi è passata
la fame! – esclamò Remus – James, ti va una partita a
SparaSchiocco?
Alle
due meno cinque, mentre risalivano le scale, Sirius bloccò James.
-
S’avvicina il
momento fatidico! Sei nervoso? Sai già cosa dirle?
-
No… cioè, beh… sì… più o meno…
-
Sappi, Ramoso,
che non accetterò un rifiuto da parte sua! – disse lui in
tono severo, simile a quello della McGranitt – Datti da fare!
-
Lo farò – rispose James.
-
Buona fortuna!
James
s’incamminò verso la biblioteca. Nell’entrare, vide che effettivamente Lily era
seduta ad un tavolo da sola, e stava leggendo.
“Sirius
ha delle doti da veggente” pensò mentre l’osservava.
Senza la solita folla di ragazze tutt’intorno, Lily sembrava ancora più bella.
James
si portò dietro di lei. Stava per metterle le mani sugli occhi, quando sentì la
voce di Sirius rimbombare dentro di lui: “Non
farlo!”, così, si sedette semplicemente accanto a lei.
-
Ciao…
-
Oh, ciao,
James – lo salutò lei alzando gli occhi dal libro.
-
Ehm, leggi
ancora Shk… il libro dell’altro giorno?
-
Sì, l’ho quasi
finito, ormai… anche se… alla fine sembra che la
storia finisca male…
James
arrossì vistosamente.
-
Ah, sì,
f-forse… forse avevo solo sbagliato libro, eh eh… era…
– James lesse il titolo di un libro a caso sullo scaffale Autori Babbani – era… Cappuccetto
Rosso, quello che ho letto!
Lily
si mise a ridacchiare.
-
Ehm… ho detto
qualcosa che non va? – chiese James preoccupato.
-
No, no,
tranquillo… – rispose lei.
-
Bene… allora
io v-volevo… volevo chiederti se… ecco… vuoi venire al
Ballo di Natale con me, stasera?
L’aveva
fatto. Ora era solo questione di aspettare. Il cuore di James batteva
all’impazzata e le sue mani sudate si torcevano al di sotto
del tavolo. Alla fine Lily rispose:
-
Perché no?
-
MAGNIFICO!! – esclamò James – …già, beh… – continuò imbarazzatissimo –
allora… ci vediamo alle otto.
-
Alle otto,
allora – sorrise Lily.
-
Alle otto –
ripeté James, e se ne andò dalla biblioteca.
-
YUUHHHUUUU!!! – James prese a correre all’impazzata per i corridoi,
salutando i quadri e facendo capriole. Diede un bacio al custode Pringle e
corse su per le scale per avvertire i suoi amici.
Dall’alto
di una scala, i tre lo guardavano.
-
Non l’ho mai visto così felice… – sospirò Remus.
-
Ehi, guardate…
NO!! Ha baciato il vecchio Pringle!!
– rise Peter.
-
E’
completamente andato – aggiunse Sirius – se continua
così, si spaccherà una gamba! – disse, vedendolo stare in precario equilibrio
su una guglia.
-
A proposito di
spaccare… – disse Remus, indugiando verso l’amico.
-
Ehi, cosa
pensate di fare? Non vorrete davvero…
-
Niente di
personale, Felpato – gli assicurò Remus – ma hai
bisogno di una buona scusa per non
andare a quel ballo…
-
Nonono,
aspettate… Remus… Peter…
-
Ti farà solo
un po’ male, Sirius – sogghignò Peter, e con aria di noncuranza spinsero Sirius giù per le scale. Il ragazzo rotolò,
sbattendo da una parte all’altra, finché non atterrò ai piedi di una statua.
Remus e Peter lo raggiunsero con calma.
-
Non avremo
esagerato? – chiese Remus, preoccupato.
-
Nooo… –
rispose Codaliscia.