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Autore: IAIA    07/05/2005    2 recensioni
Ehm... lo so, sono un po' fuori stagione... James vorrebbe portare Lily al ballo di Natale, ma i suoi tre amici stanno macchinando qualcosa...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mal.3

Cap. 3

I giorni che seguirono furono particolarmente strani per James. I suoi amici erano sempre più sovreccitati, lo seguivano dappertutto; quasi James non riusciva a parlare con nessun altro oltre a loro.

-          E’ meglio se non parli molto di questo ballo – gli aveva suggerito Sirius.

-          E perché? – aveva chiesto lui.

-          Beh, perché così avrai più possibilità di invitare Lily per primo, no?

Sia a lezione che fuori, James li vedeva spesso confabulare tra di loro, oppure con altre ragazze, e pensò che fosse la loro “tattica” per invitarle. Una volta Sirius si accorse che li stava guardando parlare con una ragazza di Serpeverde che James non conosceva, allora alzò i pollici e gli disse con un sorrisone:

-          Tutto bene, Prongie! Stavamo discutendo con Kelly, qui, se… se ti sta meglio l’abito blu o quello nero! C-cosa ne dici, Kelly?

-          Cosa? Ehm… beh, io… – rispose la ragazza scrutando James – io starei di più sul blu! S’intona con… con gli occhi!

“Con gli occhi?” James pensò ai suoi occhi marroni “Ragazze…”

James non vide più Piton da quel giorno a Hogsmeade, ma anche se l’avesse visto, aveva deciso di non dargli uno straccio di possibilità di invitare Lily. Non parlò praticamente a nessuno del Ballo, eccetto ovviamente ai suoi tre amici. Ciò che gli sembrava strano, però, era che non sentì nessun altro parlarne. Remus comunque rispose prontamente ai suoi sospetti.

-          E’ ovvio, no, James? Nessuno vuole rivelare agli altri chi inviterà. Si tratta di una cosa molto personale…

La sera del ballo si avvicinava, e una mattina, a lezione di Storia della Magia, James chiese agli altri chi avessero invitato.

-          Io? Ehm, no… io non vengo – rispose imbarazzato Remus – sai, è uno di quei periodacci…

-          Come, c’è già la luna piena? – chiese James.

-          Ehm… ma certo! – Remus lanciò un’occhiata a Sirius, che con un colpo di bacchetta cambiò le lune sul calendario – Vedi?

-          Oh. E tu, Peter?

-          Io… ehm, cioè… io vado… vado con lui! – disse indicando Remus – Qualcuno dovrà pur fermare il Platano Picchiatore, no?

-          Ah, giusto. Felpato?

Sirius si girò con aria terrorizzata.

-          Ehm… io, no perché sai…

-          Non mi abbandonerai anche tu, spero?

-          No, cioè, io…

-          Perfetto! – sorrise James – Almeno non mi sentirò troppo solo!

Peter e Remus fulminarono con lo sguardo Sirius, che rispose con un’occhiata del tipo “COSA DOVEVO DIRE??

-          Potter! Cos’è quel baccano laggiù? – chiese d’un tratto il professor Rüf, un ometto così raggrinzito che pareva poter passare all’altro mondo da una notte all’altra.

-          Niente, professore, stavamo solo…

-          Allora saprai sicuramente dirmi quando la Comunità dei Maghi approvò il Decreto sulla Restrizione delle Arti Magiche fra i Minorenni…

-          Ehm, in occasione del Ballo… ahi! Della Conferenza di Praga, nel 1756…

-          Bene, Potter, puoi sederti…

James si sedette massaggiandosi una gamba, mentre Sirius fischiettava accanto a lui.

 

La mattina del Ballo di Natale, i quattro amici scesero per la colazione nella Sala Grande e si sedettero al tavolo dei Grifondoro.

-          Che strano – osservò James guardandosi intorno – non vedo niente di speciale nelle decorazioni, pensavo che per il Ballo…

-          Sst! Abbassa la voce! – sibilò Sirius.

-          Il fatto è, James, che… ecco… il Ballo non si svolge nella Sala Grande! – gli spiegò Remus.

-          Come no? E dove staremo tutti, allora??

-          Non… non ti preoccupare, Silente ha pensato a tutto… la stanza ci sarà.

-          Se lo dite voi…

-          E abbassa la voce! – gli intimò Sirius – Piuttosto… hai già invitato Lily?

-          Beh, veramente no…

Sirius rovesciò il suo caffelatte.

-          COME NO??

-          Sirius, per favore, calmati… – sussurrò Remus. Parecchi ragazzi si stavano girando per guardarli.

-          Ecco, il fatto è che non riesco mai a trovarla da sola! E’ sempre circondata da due o tre delle sue amiche…

-          Ehm, Peter? Mi passi quel barattolo di marmellata, per favore? – chiese Remus all’amico – Quello vicino a –cough cough– Kelly?

-          Ma, Remus, la marmellata al lampone è proprio davanti a te – obiettò Peter.

-          COUGH COUGH!! – tossì ancora Remus lanciandogli un’occhiataccia.

-          Oh, quel  barattolo… vado subito!

Trotterellò fino al tavolo di Serpeverde e trasse da parte Kelly.

-          Non sapevo che ti piacesse la marmellata di lampone, Lunastorta… – disse James.

-          COMUNQUE – lo interruppe Sirius – quello delle amiche non è un problema: sono certo che la troverai sola, prima o poi… prova… – aggiunse, vedendo Codaliscia che si sbracciava – …in biblioteca alle due.

-          E tu come fai a saperlo?

-          Io, beh… ecco… sono Sirius Black, no? – rispose con un sorrisone.

-          Già… chi hai invitato?

-          Ehm… cough cough! Ancora nessuna, ma vedrai che non ci saranno problemi per me…

Peter tornò a sedersi vicino a loro.

-          e la marmellata? – chiese James.

-          Mi è passata la fame! – esclamò Remus – James, ti va una partita a SparaSchiocco?

 

Alle due meno cinque, mentre risalivano le scale, Sirius bloccò James.

-          S’avvicina il momento fatidico! Sei nervoso? Sai già cosa dirle?

-          No… cioè, beh… sì… più o meno…

-          Sappi, Ramoso, che non accetterò un rifiuto da parte sua! – disse lui in tono severo, simile a quello della McGranitt – Datti da fare!

-          Lo farò – rispose James.

-          Buona fortuna!

James s’incamminò verso la biblioteca. Nell’entrare, vide che effettivamente Lily era seduta ad un tavolo da sola, e stava leggendo.

“Sirius ha delle doti da veggente” pensò mentre l’osservava. Senza la solita folla di ragazze tutt’intorno, Lily sembrava ancora più bella.

James si portò dietro di lei. Stava per metterle le mani sugli occhi, quando sentì la voce di Sirius rimbombare dentro di lui: “Non farlo!”, così, si sedette semplicemente accanto a lei.

-          Ciao…

-          Oh, ciao, James – lo salutò lei alzando gli occhi dal libro.

-          Ehm, leggi ancora Shk… il libro dell’altro giorno?

-          Sì, l’ho quasi finito, ormai… anche se… alla fine sembra che la storia finisca male…

James arrossì vistosamente.

-          Ah, sì, f-forse… forse avevo solo sbagliato libro, eh eh… era… – James lesse il titolo di un libro a caso sullo scaffale Autori Babbani – era… Cappuccetto Rosso, quello che ho letto!

Lily si mise a ridacchiare.

-          Ehm… ho detto qualcosa che non va? – chiese James preoccupato.

-          No, no, tranquillo… – rispose lei.

-          Bene… allora io v-volevo… volevo chiederti se… ecco… vuoi venire al Ballo di Natale con me, stasera?

L’aveva fatto. Ora era solo questione di aspettare. Il cuore di James batteva all’impazzata e le sue mani sudate si torcevano al di sotto del tavolo. Alla fine Lily rispose:

-          Perché no?

-          MAGNIFICO!! – esclamò James – …già, beh… – continuò imbarazzatissimo – allora… ci vediamo alle otto.

-          Alle otto, allora – sorrise Lily.

-          Alle otto – ripeté James, e se ne andò dalla biblioteca.

-          YUUHHHUUUU!!! – James prese a correre all’impazzata per i corridoi, salutando i quadri e facendo capriole. Diede un bacio al custode Pringle e corse su per le scale per avvertire i suoi amici.

 

Dall’alto di una scala, i tre lo guardavano.

-          Non l’ho mai visto così felice… – sospirò Remus.

-          Ehi, guardate… NO!! Ha baciato il vecchio Pringle!! – rise Peter.

-          E’ completamente andato – aggiunse Sirius – se continua così, si spaccherà una gamba! – disse, vedendolo stare in precario equilibrio su una guglia.

-          A proposito di spaccare… – disse Remus, indugiando verso l’amico.

-          Ehi, cosa pensate di fare? Non vorrete davvero…

-          Niente di personale, Felpato – gli assicurò Remus – ma hai bisogno di una buona scusa per non andare a quel ballo…

-          Nonono, aspettate… Remus… Peter…

-          Ti farà solo un po’ male, Sirius – sogghignò Peter, e con aria di noncuranza spinsero Sirius giù per le scale. Il ragazzo rotolò, sbattendo da una parte all’altra, finché non atterrò ai piedi di una statua. Remus e Peter lo raggiunsero con calma.

-          Non avremo esagerato? – chiese Remus, preoccupato.

-          Nooo… – rispose Codaliscia.

 

  
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