Alec , un mago telecinetico era stato sigillato da bambino da sua madre, per proteggerlo dal segreto del padre « un tuo sogno ti porterà lontano, e da quel giorno tu diventerai un ragazzo normale. solo un grande amore finito in tragedia ti renderà ciò che ti tolgo SE riuscirai a tornare qui perchè tu sei bandito da Budapest, ora e per sempre » disse, prima di trasferirsi col ragazzo in un comune vicino alla capitale ungherese.
Passarono gli anni, il ragazzino crebbe e arrivò l'età degli studi superiori « Mamma, io vado a vivere a Torino. frequenterò il liceo linguistico ..nella sezione speciale.....anche se so che lo farò da umano.. » disse, deciso. Lei non potè far altro che realizzare il sogno del figlio e dopo aver parlato col preside della scuola fece tutti gli incartamenti necessari.
Passarono 4 anni, la quarta superiore era iniziata e Alec si era innamorato di Rita, una ragazza del posto iscritta ai corsi ordinari. furono mesi molto belli per la coppia e a lui ormai non importava più di ciò che gli era negato, o almeno così sembrava.... fino a quel 3 maggio.
Quel maledetto giorno i due ragazzi, totalmente impreparati, marinarono scuola per evitare una verifica e andarono a fare un giro alla Gran Madre, con la promessa che lì avrebbe finalmente svelato alla fidanzata perchè un ragazzo, apparentemente normale, frequentasse il quadriennio "M" e non le classi ordinarie.
Si incontrarono a scuola e per non destar sospetti andarono a prendersi un caffè e da lì partirono sulla moto di lui.
il traffico quella mattina non era molto sostenuto ma improvvisamente, quando i due erano a destinazione si scatenò un nubrifragio.
il semaforo all'ingresso della piazza lampeggiava, e lui prudentemente passò, quel che non poteva immaginare, ne vedere a causa della pioggia era il tram in arrivò, che li speronò colpendo lo scooter all'atezza del passeggero.
Rita volò per alcuni metri, col casco fracassato e andò a sbattere contro i gradoni della chiesa, morendo sul colpo.
Alec incredibilmente rimase illeso e rialzatosi corse dove si trovava lei. Capendo che era morta in lacrime disse tutto, mantenendo la promessa.
Non parlò più della cosa per tutto il tempo rimasto fino al diploma del suo corso, quando unavolta finita la cerimonia telefonò alla madre « io voglio tornare! qui non ha senso senza Rita, la tragedia del sigillo si è compiuta... ho già un biglietto dell'aereo in tasca, parto da Bergamo. accada quel che accada domani sarò sulla tomba del papà al cimitero magico di Budapest.
L'indomani arrivò al gate in lacrime, e pregò qualsiasi cosa affinchè all'arrivo non si ritrovasse nel punto di partenza come negli ultimi anni.
si sedette all'altezza dell'ala, quell'ora e mezza gli sembrò non finire, senza Rita.. senza la certezza di tornate, una turbolenza una volta in Patria lo fece temere che la morte della sua ragazza non fosse la tragedia profetizzata anni prima.
Percorse la pista e il percorso per arrivare all'uscita con l'incubo di oltrepassare le porte scorrevoli e trovarsi davanti il centro commerciale antistante lo scalo lombardo, ma con sua grande sorpresa davanti a lui c'era un grande autobus blu. Ne lesse il numero 200E, si fece coraggio e salì.... scendendo all'altro capolinea... finalmente era nella sua BUDAPEST, quel volo aereo preso con la tragedia nel cuore l'aveva davvero riportato a casa, e potè attraversare la città - nonostante i 35 gradi all'ombra - e raggiungere la tomba di suo padre dove la madre lo ritrovò in lacrime, con finalmente i suoi poteri attivi e decise di continuare a celargli il segreto di quella sepoltura, per proteggerlo.
NOTA: ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone reali è puramente Casuale
NOTA: ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone reali è puramente Casuale