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Autore: Mav_7    04/09/2019    5 recensioni
Un angelo e un demone sono stati ripudiati dalle rispettive fazioni.
Un amore come solo scoglio.
Una guerra è in procinto di esplodere.
Crowley e Aziraphale ce la faranno a resistere?
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crowley fu svegliato dalla luce che filtrava attraverso le tende.
Fu naturale cercare con il braccio il compagno ma, con orrore sentì il vuoto dall’altra parte del letto.
Si mise a sedere in fretta e iniziò sentire il cuore pompare più forte alla ricerca di ossigeno.
E se l’avessero preso mentre lui dormiva?
Cazzo! L’aveva detto che dovevano andare via immediatamente!

Scese le scale delle libreria di corsa, urlando a squarciagola il nome dell’angelo, senza ottenere alcuna risposta.
“Aziraphale!” spalancò l’ingresso e lo trovò in ginocchio sul marciapiede.
“Che cosa diamine stai facendo?!”
“Prego” rispose continuando a tenere gli occhi chiusi.
“Preghi?!” ripetè incredulo alzando il tono di voce.
“Sì, mi hai sentito e gradirei finire in pace senza essere interrotto dai tuoi schiamazzi”
“Cioè tu stai pregando! Stai pregando Quella la?” disse esterrefatto e indicando il cielo.
Ma l’angelo non gli rispose.
Crowley si sedette scompostamente su un gradino della libreria, aspettando di poter parlare. Intanto osservava l’angelo inginocchiato davanti a lui: aveva le mani unite in segno di preghiera e gli occhi chiusi. Muoveva impercettibilmente le labbra anche se il demone non riusciva a capire ciò che stava dicendo a Dio.
Un raggio di sole illuminava il volto dell’angelo facendo risplendere i capelli dorati.
Crowley non seppe resistere.
Si mosse silenzioso per chinarsi a posare il lieve bacio sulle labbra dell’angelo, il quale aprì gli occhi per lo stupore.
“Scusami non volevo interromperti, o forse sì” gli sussurrò sulla bocca tra un bacio e l’altro.
“Avevo finito comunque” rispose aprendosi in un dolce sorriso.
“Angelo?” si era allontanato di pochi centimetri per guardarlo negli occhi, mentre gli passava una mano tra i capelli ricciolini.
“Perché parli ancora con Lei?” non c’era rabbia nella su voce, forse Aziraphale vi lesse della delusione.
“Non lo so caro” abbassò gli occhi sconsolato. “Magari un giorno avrò una risposta”
“Più che una risposta ti dovrà delle scuse”
“Crowley ne abbiamo già parlato!” gli posò un bacio sulla fronte.
“E poi perché sei fuori in strada?”
“Volevo sentire Londra intorno a me. Sai se oggi ce ne andremo non so se la rivedremo mai”, strinse i pugni conficcandosi le unghie nel palmo della mano.
“Non so se rivedrò mai più la mia libreria” concluse con voce strozzata mentre una lacrima silenziosa gli bagnava il volto.
Crowley rimase in silenzio.
Nessuna parola avrebbe potuto lenire il dolore di Aziraphale in quel momento.
Gli porse una mano aiutandolo ad alzarsi e lo abbracciò stringendolo a sé, come se volesse fondere il corpo con il suo.
“Mi dispiace angelo, so quanto tieni ai tuoi libri” e posò un bacio sulla guancia, proprio nel punto in vuoi era appena scivolata la lacrima.
Lo prese per mano e lo condusse all’interno della libreria.
“Crowley?”, lo chiamò accomodandosi su una sedia, “dobbiamo elaborare un piano, lo sai anche tu che non possiamo scappare in eterno”.
Si passò stancamente una mano sul viso.
“Bene, se hai qualcosa di meglio in mente dillo subito perché io non vedo altra soluzione”
“E se...prometti di non iniziare a sbraitare?”, gli rivolse uno sguardo di ammonimento.
“Lo sai che non te lo posso giurare!” disse prendendo posto sul tavolo.
“E se..” riprese più riflettendo tra se che con Crowley, “se provassi a parlare con Dio? Sono sicuro che potrebbe capire... o almeno condannerebbe gli angeli che ci danno la caccia per le loro azioni malvagie”
“No ma dico ti senti?!” lo guardò basito, “cioè il tuo grande piano sarebbe andare da Colei che ti sta cercando per condannarti e chiederle il perdono?”
“Capirai anche tu che non è così male” si illuminò in viso pensando davvero che il suo stratagemma sarebbe stato infallibile.
“È questo che Le stavi chiedendo poco fa?” chiese con più calma sapendo di star toccando un punto dolente: se già gli umani potevano sentirsi abbandonati da Dio, pensate cosa potrebbe provare un angelo!
“No”.
La risposta sorprese ancor di più Crowley, “E allora di cosa parlavate?”
“Innanzitutto non è che normalmente si fa conversazione con Dio come due amici al bar! E secondo...lascia perdere” e sottolineò il concetto con un gesto della mano.
“Dai” lo incalzò.
“Io..io Le ho chiesto tante cose.. perché perdona certi angeli anche se commettono cattive azioni e..” nel mentre che parlava si torturava le mani dal nervosismo “E perché ha condannato te... perché?”
Crowley lo guardava con occhi spalancati dallo stupore: l’Inferno e il Paradiso li cercavano per separarli e dannarli a chissà quali sofferenze e Aziraphale cosa faceva? Diceva a Dio, forse indirettamente, che aveva sbagliato a sbatterlo fuori dal Paradiso!
“E hai ricevuto qualche risposta?”
“No”
“Strano!” lo canzonò per la sua ingenuità, “e comunque io mi sono ritrovato con il culo tra le fiamme proprio perchè non mi stava bene il suo piano ineffabile e tutti voi angeli a darle sempre ragione, senza mai mettere in dubbio nulla!” , quasi urlava.
“Caro” cercò di richiamarlo ma l’altro continuò imperterrito.
“E lo vuoi sapere? Io non ho mai voluto tradire la fiducia di Dio ma non è colpa mia se Lei pensa che la curiosità sia un reato!”
Aveva afferrato l’angelo per le spalle e parlava a pochi centimetri dal suo viso.
“Crowley” cercò di interromperlo di nuovo.
“E sì, poi mi annoiavo! Mi annoiavo da morire in Paradiso e ho cercato qualcosa per sfuggire alla noia.
Ma io il Tuo Dio non lo capisco e se prima cercavo il suo perdono, ora non lo voglio più. Lucifero è più leale se vogliamo dirla tutta”. Si interruppe ansimando.
“Crowley non dire così” disse passandogli una mano tra i capelli per cercare di calmarlo.
“Angelo tu non puoi immaginare cosa si possa provare a sentirsi rifiutati da chi ti ha creato, da Colei che dovrebbe amarti incondizionatamente, nonostante i tuoi errori”. Si interruppe per prendere fiato, “dimmi angelo per te Dio sbaglia?”
“No.. cioè io non lo so più”
“Te lo dico io: sbaglia e di grosso. Io e tutti i Caduti siamo i suoi errori. E quindi dimmi, angelo, se ha sbagliato in passato, non potrebbe sbagliarsi anche ora a volerti condannare?”.
L’angelo era rimasto a bocca aperta, sentiva i polmoni bruciare e si accorse di aver trattenuto troppo a lungo l’ossigeno.
Era senza parole: il discorso di Crowley non faceva una piega, tuttavia, nonostante fosse perfettamente lucido, faticava ancora ad accettare di essere stato abbandonato. Lui era ancora un angelo, poteva sentire l’amore attorno a se e percepiva ogni sentimento, ogni emozione come se le vivesse al massimo grado e poteva donare amore come solo un angelo può fare.
Aveva ascoltato attentamente il discorso di Crowley e si era domandato perché, se meritevole di una qualche pena, la terra non si fosse ancora squarciata sotto i suoi piedi per trascinarlo agli Inferi.
Di colpo capì.
Essere trasformato in demone è un conto.
Rimanere un angelo senza Dio è tutta un’altra questione: sentire al posto dell’amore assoluto il vuoto ad ogni respiro questa sarebbe stata la sua eterna condanna! Guardare per l’eternità la Luce senza poter mai bearsi dell’amore divino.
Più di tutto ciò fu colpito da un pensiero fulmineo, il dolore più sottile si fece largo nel petto: avrebbe perso anche Crowley!
Il demone vide nei suoi occhi farsi strada la consapevolezza e si sentì così impotente; nulla poteva fare se non lottare con tutte le sue forze perché non lo strappassero da lui.
“Sei ancora convinto che esista un confine tra bene e male?” Gli chiese sottovoce.
“So che esiste un Dio e un Re degli Inferi ma non ti so più dire quale dei due persegua il bene e chi il male”, chiuse gli occhi cercando le mani di Crowley perché la sensazione che tutto avesse ripreso a girare si era nuovamente impossessata di lui.
Crowley gliele strinse forte e le baciò dolcemente.
“ Angelo ti amo, e il mio amore per è più grande e più forte di quello di Dio stesso” gli sussurrò sulle labbra.

“Altissimo, scusi il disturbo ma saprà anche Lei che c’è una questione irrisolta con quell’angelo...Aziraphale.

Ho pensato fosse giusto rivolgermi direttamente a Lei per aggiornarLa ma immagino sia già al corrente di tutto..insomma Lei vede e sente tutto, no?”

“Io vedo e sento tutto quello che voglio sentire e vedere, Gabriele”

“Posso farle una domanda?” chiese esitante, sapendo bene quanto le domande La infastidissero. E difatti non ricevette alcuna risposta.

“Perchè non ha ancora spedito Aziraphale all'Inferno?

Certo se dipendesse da me preferirei disintegrare la sua anima per non aver mai più niente a che fare con lui, purtroppo però quell'angelo ne sa una più del diavolo!”

“Mi domando perchè non abbia ancora spedito te all'inferno con la tua supponenza e arroganza” tuonò.

“Scusi, ha ragione come sempre. Era solo una mia curiosità” ammise flebilmente incamminandosi verso il Cielo di Mercurio*.

“Arcangelo” fu richiamato “proprio perchè sono onnisciente sono venuta a conoscenza di quel patto che voi angeli avete stretto con Lucifero. Diffidate di lui, perseguite il bene, se Aziraphale meriterà una punizione sarò io a deciderlo. Portalo al mio cospetto così che possa vedere la verità nei suoi occhi”.

Gabriele annuì debolmente con il capo e lasciò l'Empireo.

 

“Belzebù abbiamo un problema”

Michele e Gabriele le si materializzarono di fronte.

“Un arcangelo è stata una sorpresa ma due! Mi sento onorata!” esclamò sarcastica.

“Anche se Lucifero ha ancora un conto in sospeso con te” continuò puntando il dito in direzione di Michele*.

“Non siamo qui per questo” tagliò corto l'arcangelo “è sopraggiunto un problema più serio”

“Dio è venuto a conoscenza del nostro patto e..” continuò Gabriele.

Belzebù scoppiò in una fragorosa risata.

“Cos'hai da ridere ora?” la guardarono perplessi.

“Ma come!? Stingete un patto con Satana e vi aspettate che il vostro Dio non abbia da ridire?” continuò a sghignazzare.

“Bè ecco, noi pensavamo di eseguire la sua volontà. Dio però mi ha stupito, non ha voluto scatenare la sua ira su Aziraphale...vuole solo incontrarlo”

“E quindi che si fa?” tornò seria “noi vogliamo ancora la pelle del demone”

“Come noi angeli vogliamo quella di Aziraphale”

“Non siamo tanto diversi infondo. Mi pare che entrambi cerchiamo una vendetta personale”

“Esatto”

“Vi metterete contro la volontà del Vostro Capo solo per farla pagare a un angelo?” Belzebù era senza parole anche se non poteva fare a meno di essere affascinata da tanta ipocrisia nascosta sotto delle piume bianche.

“Hai centrato il punto, nessuno di noi angeli ha intenzione di diventare vostro compagno di miseria solo per aver dato la caccia a quell'idiota di un angelo”

“Capisco... e allora torniamo alle vecchie abitudini: noi prediamo Aziraphale e voi Crowley, penseremo poi a cosa farne di loro”.

Si strinsero la mano soddisfatti.

 

“Belzebù mi è sembrata sorpresa” riflettè Michele ad alta voce

“Bè, ecco, avrei potuto, inavvertitamente, usare Dio come scusa. Tutto a fin di bene si intende.” si giustificò Gabriele.

“E allora perchè non hai avuto la Sua approvazione?”

“Non lo so e questo mi dà sui nervi! In qualche modo giustifica quell'idiota. Fraternizzare con un demone? Vomitevole! Fosse per me non ci penserei due volte a sbatterlo ai piani bassi” disse con espressione di disgusto.

“Anche noi stiamo fraternizzando con Belzebù” gli fece notare Michele.

“Mia cara, noi stringiamo accordi affinché il bene trionfi” la corresse.

“Non dovremmo rispettare gli ordini di Dio?”

“Non si perdona chi tradisce la propria famiglia” disse categorico.

“Ma Dio...”

“Dio è troppo affaccendata per poter pensare a ogni cosa, per questo dobbiamo pensarci noi a renderle giustizia!”

 

“Sei pronto angelo?”

“Si può mai essere pronti a sufficienza per lasciare la propria casa?” domandò lasciando vagare lo sguardo per l'ultima volta sui libri posati ordinatamente sugli scaffali.

“Bando alle smancerie, gli addii non mi sono mai piaciuti”

“Però ti è costato caro salutare le tue piante!” gli fece notare Aziraphale con un mezzo sorriso.

“Sono molto sensibili, mi domando se il fiorista a cui le ho lasciate si prenderà cura di loro”

“Sono certo che sarà così” cercò di rassicurarlo.

Crowley prese la mano di Aziraphale e con uno schiocco di dita scomparvero dalla libreria.

 

Love is our resistance
They keep us apart and they won't stop breaking us down
And hold me, our lips must always be sealed

 

“Ti piace?”

Aziraphale aprì gli occhi solo quando sentì la voce di Crowley.

“Dove siamo?” domandò guardandosi in torno stupito.

“Siamo in un ammasso globulare, questa è una Vagabonda Blu” spiegò cercando di giustificare la luce azzurrognola in cui erano immersi.

“Nascondo dalla collisione di due stelle per formarne una più blu, più calda e luminosa. Quindi al posto di spegnersi, diventano più giovani”

Aziraphale lo guardava affascinato, non era mai stato molto interessato all'astrologia e nemmeno aveva mai partecipato alla creazione di una stella.

Crowley invece aveva sempre avuto una vera e propria passione per gli astri e una notte gli aveva confessato che guardare le costellazioni gli recava un senso di pace e serenità paragonabile a quello che aveva provato stando in Paradiso. Questo ovviamente prima che il Paradiso gli riversasse contro tutta la sua ira.

“Caro è bellissimo”.

Nei suoi occhi chiari si riflettevano le luci dei corpi celesti che li circondavano.

Crowley lo trascinò contro di sé baciandolo in quella atmosfera incantata che li circondava.

“Vorrei che anche noi fossimo delle stelle, così da poterci fondere e mischiarci tra questi corpi. Nessuno più ci troverebbe” sussurrò per non interrompere l'intimità.

Sentì le ali nere e lucenti di Crowley aprirsi e le accarezzò con delicatezza come se potessero rompersi al suo tocco.

“Insomma non sarà la tua libreria ma non c'è male” scherzò, “certo andrebbe un po' arredato, chiudi gli occhi”.

L'angelo eseguì l'ordine e sentì il demone schioccare le dita.

Li riaprì e non riuscì a trattenere un sorriso così luminoso che le stelle vicine parevano fioche al confronto.

“Oh caro” gli rivolse uno sguardo commosso.

Davanti a loro era miracolosamente apparso un panorama mozzafiato: le montagne, prima aride, ora erano ricoperte di vegetazione; in torno a loro si estendeva una foresta sconfinata e a poca distanza era comparso un immenso lago in cui riflettevano tutte le luci dell'universo.

“Sono senza parole” disse stringendogli la mano e trascinandolo verso l'acqua così da poter ammirare da più vicino quello spettacolo.

“Sono contento che ti piaccia.. non ero sicuro se preferissi il il mare o il lago. Se però così non ti piace posso sempre cambiarlo” gli rivolse uno sguardo preoccupato.

“Così è perfetto” e lo baciò, in quel momento era certo che insieme avrebbero potuto vincere.

“Li batteremo angelo” disse Crowley che lo conosceva fin troppo bene per non capire quello a cui stava pensando.

Crowley lo guardò: Aziraphale aveva uno sguardo fiero e determinato, non c'era più traccia della paura e del dolore di poco prima. Si ricordò che, sebbene l'avesse conosciuto solo dopo, quando ormai Dio aveva sconfitto Lucifero, Aziraphale era stato un angelo guerriero, con tanto di spada di fuoco annessa.

Capì che era pronto a combattere al suo fianco; deciso a battersi per loro.

 

If we live our life in fear
I'll wait a thousand years
Just to see you smile again


 


 

Buonasera, eccoci con il secondo capitolo. Spero vi sia piaciuto!

Non rilassatevi troppo perchè il peggio deve ancora arrivare, ma per il momento lasciamoli a godersi la loro nuova casa.

Grazie a chi è arrivato fino a qua e mi farebbe molto piacere una recensione per sapere cosa ne pensate<3<3

 

Alcune brevissime precisazioni:

  • Il Cielo di Mercurio, è il cielo in cui, nella Divina Commedia risiedono gli Arcangeli anche se in verità Dante colloca Gabriele nel cielo delle Stelle Fisse.

  • Michele è l'Arcangelo che avrebbe sconfitto Lucifero.

 

 

 




 

 

   
 
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