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Autore: WYWH    07/09/2019    3 recensioni
Una raccolta di storie su Genzo, la piccola Andrea e la loro vita insieme come famiglia. Non solo il loro punto di vista, ma anche quello delle persone attorno a loro e che partecipano a loro nuovo cammino.
[Ogni capitolo sarà a sé, ma cercherò di seguire comunque un "ordine cronologico"]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oriente & Occidente'
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Cilly

 

Fin da subito il caso di Cilly fu molto diverso da quello degli altri bambini dell'orfanotrofio: lei non era stata volutamente abbandonata dai genitori o allontanata dai servizi sociali dal suo nucleo famigliare, anzi i suoi genitori l'avevano amata molto.

A renderla orfana fu un camion MAN una sera di pioggia sulla A 92 che, da Frisinga, dov'era stata in gita quella Domenica con i suoi genitori, la stava risportando a Monaco; lei fu l'unica sopravvissuta dell'incidente, in quanto dormiva sui sedili posteriori e riuscì a non farsi schiacciare dallo scontro dei due veicoli.

Qualcuno pensava fosse una bimba fortunata.

 

Andrea e Cilly si conobbero il giorno in cui entrambe arrivarono, per la prima volta, all'orfanotrofio “Tre Pini”: la prima aveva addosso il suo berretto, maglietta e pantaloni da maschio e aveva in faccia i segni delle percosse del padre; la seconda aveva il suo peluche tra le braccia, il ciondolo con la campanella, camicia e gonna, gli occhi ancora gonfi per i pianti della notte.

Si guardarono intimidite, incuriosite una dell'altra; poi Cilly le porse il peluche, un coniglietto con gli occhi a bottone.

-Ciao.-

-...ciao.-

Tennero ognuna una zampa del peluche, in silenzio ma con un timido sorriso.

 

-Ciao Cilly, ti posso parlare un momento?-

La bambina annuì alla signorina Voigt, allontanandosi dal resto delle bambine e sedendosi su una seggiola che la donna le aveva offerto.

-Ascolta Cilly, ho visto che sei molto amica di Andrea, vero?-

La bambina annuì contenta, girandosi a guardare l'amichetta, in quel momento le dava le spalle e stava giocando con dei bimbi più piccoli di lei.

-Sai perché Andrea si veste sempre come un ragazzo?-

La bambina annuì di nuovo e parlò.

-Perché ha paura.-

-Vorresti aiutare Andrea a non avere più paura?-

Gli occhi della bimba s'illuminarono, e annuì decisa.

 

-Guardati come sei bella!-

Cilly era entusiasta: Andrea stava provando una gonna con le righe nere e blu e le pieghe, sopra una camicetta bianca e, per la prima volta, non portava il suo berretto, ma lo teneva stretto tra le dita della mano.

-...sento freddo alle gambe.-

-Allora chiederemo alla signora Abigail delle calze pesanti.

Ti sta proprio bene Andrea.-

-Davvero?-

Cilly annuì sorridente, soddisfatta e felice di vedere la sua amichetta con dei vestiti da bambina.

Quando la signora Voigt venne a vederla, Andrea passò il suo berretto all'amica chiedendogli di tenerglielo; Cilly se lo tenne gelosamente stretto.

 

Quando Cilly fu adottata fino all'ultimo cercò di fare resistenza: non voleva una nuova famiglia, non voleva lasciare quel posto, non voleva lasciare Andrea.

Però quei signori erano molto gentili con lei e sembravano davvero sinceri nel dimostrarle affetto.

Alla fine fu Andrea a convincerla a dire loro di sì e a farsi adottare; ma il giorno della sua partenza sentì un dolore simile a quello di quando capì che aveva perso la sua mamma e il suo papà, perché ora stava perdendo sua sorella.

Una sorella che non aveva la speranza di trovare una famiglia per sé stessa.

 

Quando Andrea le aveva telefonato dicendole che era stata adottata, per il resto della giornata Cilly era stata pazza di gioia, dicendo a tutti che “sua sorella” aveva trovato un papà, e che papà poi!

Per almeno due giorni aveva continuamente chiesto i suoi genitori di poter andare con Andrea alla Torre Cinese dell'Englisher Garten, e quando fu scelta la data e l'ora dell'incontro la bimba quasi non dormiva la notte, impaziente di rivedere la sua amica.

Appena la vide corse verso di lei gridando di gioia, e l'abbracciò con così tanta forza da farla cadere a terra. Entrambe risero.

 

Appena furono in piedi, Cilly si accorse delle mani di Andrea, tenendole con gli occhi spalancati dalla sorpresa e preoccupazione.

-Cos'è successo?!-

Sulle prime l'amica non voleva dirglielo, scostandosi.

-Niente, è tutto passato.-

-Come niente?! Perché non me lo vuoi dire?-

-Te l'ho detto, oramai è passato…-

-Ma sono rovinate!-

-Ti ho detto che non è niente, smettila!-

E Andrea si allontanò di qualche passo, dirigendosi verso la Torre, ma quando si accorse che l'amica non la stava seguendo si voltò e la vide con gli occhi pieni di lacrime, che stava iniziando a singhiozzare, le spalle balzavano con energia.

 

-Cilly!-

-Perché non mi hai detto niente?!-

-…-

-Non...non siamo più sorelle?-

-Assolutamente no!-

-E allora perché non mi dici le cose? Non mi vuoi più bene?-

-Certo che ti voglio bene! Guarda!-

Andrea s'infilò una mano dentro la maglietta e tirò fuori il ciondolo con la campanella, appartenuto a Cilly.

La bimba in lacrime lo guardò ancora singhiozzante, e Andrea le prese la mano, togliendosi il berretto.

-Scusami, scusami Cilly, la signorina Voigt mi ha fatto promettere di non dirti niente, se no ti preoccupavi e tornavi all'orfanotrofio. Scusami, scusami.-

E l'amica l'abbracciò stringendo forte. L'altra ricambiò, piangendo sollevata.

 

Ci vollero i fazzoletti e le rassicurazioni di mamma e papà, una marea di scuse e spiegazioni da parte di Andrea e Cilly finalmente riuscì a calmarsi; per tutto il resto della giornata non volle lasciare la mani della sua amica neanche per un secondo, visitando la Torre e pranzando assieme al ristorante lì vicino, proprio come avevano sempre voluto fare.

Negli anni quello sarebbe sempre stato il loro posto preferito, dove trovarsi se le cose andavano male per una o l'altra e parlarsi e dirsi tutto, proprio come due sorelle.

-Cilly!-

-Andrea!-

-Scusa il ritardo.-

-Dai, visitiamo la Torre.-

 

Aveva sempre voluto giocare a calcio con Andrea.

All'orfanotrofio l'amica le aveva insegnato qualcosa, ma doveva farlo di nascosto per evitare d'incappare nell'ira di Albert e il resto della squadra; quando si ritrovarono fuori da quel posto, Cilly si mise d'impegno a giocare seriamente con l'amica, ma tutti gli dicevano che per lei doveva essere solo un gioco, in fondo “Andrea è da più tempo che si allena, lei sarà una professionista!”.

Quella frase spinse Cilly ad impegnarsi ancora di più, dimostrando non solo una passione nascosta per quello sport, ma una tigna ineccepibile che la fece entrare nel Bayern.

 

Inizialmente lei e Gerta, la compagna di classe che Andrea trovò anche quando cambiò scuola, non si vedevano di buon occhio: entrambe volevano essere l'unica per la ragazzina, ed entrambe in fondo avevano cominciato a giocare a calcio proprio per lei, per starle accanto.

Così, mentre Cilly diventava una buona centrocampista, Gerta si concentrò sulla difesa; agli allenamenti volevano sempre essere avversarie, per scontrarsi e capire chi, delle due, era la migliore e l'unica ad essere la “vera” amica di Andrea.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che tale rivalità avrebbe creato un terzetto affiatato...e una bellissima coppia più in là…

 

Quando Genzo non sapeva cosa fare con sua figlia Andrea, chiamava Cilly: oramai i due avevano un canale loro segreto di comunicazione, fatto di messaggi e telefonate in cui l'uomo spiegava la situazione alla ragazza e questa partiva all'intervento come una specie di agente segreto.

La ragazza parlava con l'amica, questa si confidava e poi Cilly la invitava a parlarne con il padre; appena le due si separavano, la ragazza mandava un messaggio a Genzo spiegando la problematica e suggerendogli come risolverlo.

Ancora adesso, Andrea non sa nulla di questo scambio segreto tra l'SGGK e la sua migliore amica.

 

Quando chiesero ad Andrea di essere la capitana della squadra titolare per il campionato europeo, la ragazza telefonò impanicata l'amica.

-Io non sono un buon capo!-

-Si che lo sei Andrea, tutte noi ci affidiamo sempre a te!-

-Si tratta del campionato! E se sbagliassi?-

-Te lo diremo e ti aiuteremo a migliorare.-

-E se non vi facessi vincere il campionato?-

-Vuoi che perdiamo?-

-Certo che no!-

-E allora ci farai vincere! Noi crediamo in te, Andrea. Io credo in te, sorella.-

E le strinse affettuosamente la mano, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla e baciandole i lunghi capelli.

 

Cilly si rese conto di essersi innamorata di Gerta durante una partita di campionato, quando un'avversaria le fece un fallo chiaramente voluto e sleale, e la ragazza dai corti capelli castani le andò addosso pronta a cavarle gli occhi, tanto che Andrea dovette uscire dalla porta per farla calmare.

-Ma che ti è preso? Non è da te!-

A quel punto la ragazza si rese effettivamente conto dei suoi sentimenti verso la sua amica-rivale, e chiaramente andò in paranoia.

-Andrea…-

-Che succede?-

-Sono innamorata di Gerta!!-

-Ah, te ne sei accorta.-

-COSA?!-

-Dovresti dirglielo.-

-...si, hai ragione.-

-Andrà tutto bene.-

 

-Sono innamorata di Seiji.-

Cilly guardò la testa di Andrea appoggiata sul bancone della cucina, in quel momento Gerta stava preparando del tè per tutte e tre.

-Non è il figlio di Kojiro Hyuga?-

Andrea annuì, con la testa sempre appoggiata sul bancone.

-...beh, è diventato un bell'uomo, no?-

-Abbiamo undici anni di differenza!-

-E io sono sposata con una donna, quindi?-

La donna davanti a lei alzò lo sguardo mentre Gerta portava il vassoio con la teiera e le tazze, servendo il tutto mentre Cilly parlava ancora una volta.

-Dovresti dirglielo. A me è andata bene.-

Andrea sorrise divertita.

***

EDIT: mi sono accorta che questo capitolo ha creato un po' di confusione, pertanto cerco di spiegare bene come funzionerà questa raccolta.

Essenzialmente saranno delle one-shot inerenti a al tema centrale (Genzo e Andrea) però staccate l'una dall'altra; alcune potrebbero avere sbalzi temporali (come questa di Cilly) o trattare di eventi precedenti alla storia principale, altre invece si potrebbero concatenare.

Nei prossimi capitoli metterò in corsivo il periodo temporale della one-shot, così da non creare più confusione :)

   
 
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