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Autore: Crateide    12/09/2019    2 recensioni
«Io mi chiamo Luna. Luna Lovegood», le disse.
«Io sono Ginny Weasley.»
«Lo so, siamo vicine di casa, ma ci siamo viste così poche volte, che forse non ti ricordi di me come io mi ricordo di te. È difficile dimenticarsi di una bambina con lo stesso colore di capelli che hai tu.»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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Prompt: “potresti insegnarlo anche a me?” Le aveva chiesto sorridendo. Ginny non si sarebbe mai dimenticata la sensazione e le emozioni che aveva sentito quando le loro mani si erano sfiorate.

Pagina facebook: we are out for prompt.

Numero parole: 830.

 

 

 

 

 

Ginny era rannicchiata sulla panca e si guardava intorno, un po’ spaesata. Continuava a chiedersi se sarebbe stata in grado di affrontare sette anni a Hogwarts, se ne sarebbe stata all’altezza, se avrebbe portato lustro alla sua Casa e, soprattutto, se sarebbe riuscita a farsi degli amici.

Osservava le altre bambine di Grifondoro che parlottavano fra loro e si sedevano vicine, evitando quelle delle altre Case. Due ragazzine le passarono accanto e lei le guardò, speranzosa che una di loro le si sedesse accanto, ma quelle si limitarono a gettarle una veloce occhiata e a dileguarsi due posti indietro.

Iniziamo bene, pensò sconsolata. Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, mentre l’aula di Incantesimi si riempiva e lei restava seduta da sola, al limitare dei banchi, proprio vicino alla cattedra.

«Ciao, per caso questo posto è occupato?»

Al suono di quella voce, Ginny sollevò di scatto la testa con un involontario sorriso stampato sulle labbra. Al suo fianco era comparsa una ragazzina mingherlina, bionda e dagli occhi azzurri un po’ sporgenti, pallida come un lenzuolo. Guardò il suo mantello e vide il simbolo della Casa di Corvonero.

«No, prego», le rispose con un po’ di imbarazzo.

Ginny si guardò di nuovo intorno e si chiese come mai quella bambina dall’aria trasognata non fosse fra quelli della sua stessa Casa, dall’altra parte dell’aula.

«Chissà come sarà questa prima lezione di Incantesimi, io sono curiosa. Tu no?»

«Come?»

La ragazzina le stava sorridendo, fissandola con due occhi un po’ languidi, ma talmente limpidi e sinceri che la misero quasi in soggezione.

«La lezione di Incantesimi, chissà com’è. Il professor Flitwick è il direttore della mia Casa. È sempre molto gentile con noi, ma è davvero piccolo... di statura intendo.»

Ginny avrebbe voluto replicare, ma un colpetto di tosse dell’insegnante la costrinse a rivolgere la sua attenzione su di lui. Quella stravagante bambina aveva proprio ragione: il professor Flitwick era davvero basso (per raggiungere la cattedra era salito su una pila di libri!) e assomigliava un po’ a un goblin della Gringott.

«Benvenuti alla prima lezione di Incantesimi! Oggi, ne impareremo uno semplicissimo. Non pretendo che vi riesca al primo colpo, ma cercate di non farvi esplodere la piuma in faccia come ha fatto un vostro compagno l’anno scorso», disse e con un colpo della sua bacchetta, davanti a ogni studente apparve una lunga piuma bianca.

«Che bella!»

Ginny guardò la ragazzina al suo fianco e notò che osservava la piuma come se ne stesse vedendo una per la prima volta.

«Bene, l’incantesimo che voglio che impariate si chiama Wingardium Leviosa! Coraggio, impugnate le bacchette e muovetele così... mi raccomando, pronunciate correttamente l’incantesimo», continuò il professore e mostrò il movimento del polso.

Ginny prese la propria bacchetta e per poco non le scivolò di mano, tanto stava sudando. Si volse ancora una volta verso la bambina bionda, che continuava a rigirarsi la piuma fra le mani blaterando nomi di animali che lei non aveva mai sentito in vita sua.

«Ehi, la bacchetta», le sussurrò, dandole una leggera gomitata.

La ragazzina si riscosse, le sorrise e sollevò la bacchetta. Ginny si concentrò sulla propria piuma e iniziò a muovere il polso come aveva detto di fare il professore. La stanza si riempì di voci che recitavano lo stesso incantesimo, ma di piume che levitavano non ve n’era traccia. Ginny sentì una gocciolina di sudore scivolarle lungo la tempia. Si concentrò e pronunciò l’incantesimo con tutta l’enfasi di cui era capace. La piuma fu scossa da un fremito e poi, all’improvviso, si sollevò, veleggiando in aria.

«Che brava! Potresti insegnarlo anche a me?»

Ginny si distrasse e la piuma ricadde, lieve, sul banco.

«M-ma certo», rispose.

La bambina bionda allargò il proprio sorriso, inclinando leggermente il capo.

«Io mi chiamo Luna. Luna Lovegood», le disse.

«Io sono Ginny Weasley.»

«Lo so, siamo vicine di casa, ma ci siamo viste così poche volte, che forse non ti ricordi di me come io mi ricordo di te. È difficile dimenticarsi di una bambina con lo stesso colore di capelli che hai tu.»

Ginny arrossì, mentre le sfiorava la mano per guidarne i movimenti. Come aveva fatto a non riconoscerla? Quella ragazzina così svampita poteva essere solo Luna Lovegood!

Appena le loro pelli si sfiorarono, però, Ginny provò una strana sensazione. Una scarica elettrica le attraversò il braccio e la sua mano fremette. Deglutì a fatica e sentì la gola diventare secca tutto a un tratto.

«De-devi fare così e pronunciare l’incantesimo», riuscì a dire.

«Insieme!» disse Luna, tutta allegra.

«Come?»

«Diciamolo insieme! L’incantesimo!»

Ginny prese aria e, muovendo la mano di Luna con la propria, ripeté l’incantesimo con lei. La piuma schizzò in aria e rimase a dondolare calma sopra le loro teste.

Ginny lasciò la mano di Luna e se la portò al petto, là dove il cuore aveva preso a battere forte. Forse da lì a quella sera avrebbe dimenticato l’incantesimo appena imparato, ma era certa che non avrebbe mai dimenticato il calore della mano di Luna.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti,

questo è la mia seconda fanfiction su Harry Potter e spero vi sia piaciuta almeno un pochino.

Chi ha avuto la (s)fortuna di leggere la prima, sa che mi piace molto la coppia Ginny/Luna e, seguendo il prompt, ho voluto immaginare il loro primo incontro. Mi auguro che il risultato non lasci troppo a desiderare: devo ancora “ingranare” bene con questo fandom e posso farlo solo scrivendo, scrivendo e ancora scrivendo.

Sarò più che felice di ricevere qualsiasi suggerimento!

 

Senza alcuna pretesa,

Elly

 

 

 

 

   
 
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