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Autore: Volerofinoatoccareilcielo    15/09/2019    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Annabeth quella mattina era pensierosa, erano passati due giorni dalla notte dove aveva incontrato quei due ragazzi e ancora non si erano svegliati, Will aveva detto che era normale, forse avevano utilizzato molta energia e avevano bisogno di recuperare. Ma ad Annabeth non importava molto, voleva parlare con quei ragazzi, scoprire come poteva essere un figlio di Crono? Come aveva fatto a stoppare il tempo? E soprattutto se gli dei sapevano della loro esistenza? 
All’ultima domanda cercò di rispondersi da sola, molto probabilmente gli dei sapevano dell’esistenza di Andreas, era ovvio, sua madre non poteva non saperlo. Ma sicuramente non volevano farlo sapere a loro, per questo il signor D se ne era andato nel pomeriggio stesso del giorno in cui avevano incontrato i due ragazzi. Ma allora perché nascondere l’esistenza di questi semidei (anche se uno era tecnicamente metà Titano)? Perché non dire a tutti loro di un figlio di Crono?
Tante domande frullavano nella testa della figlia di Atena che cercava disperatamente una risposta. Era così concentrata a trovare una soluzione a questi quesiti che non si era resa conto delle 4 persone che la chiamavano e stavano venendo nella sua direzione.
Il primo era un ragazzo alto, piazzato e con i lineamenti asiatici, aveva i capelli cortissimi e neri e gli occhi castani, a mandorla. Accanto a lui mano nella mano c’era una ragazza che era il suo esatto opposto, un po’ bassetta, aveva la pelle color cioccolato, i capelli castani e ricci e gli occhi ambrati, sembravano fatti d’oro.
Vicino alla coppia camminava un ragazzo alto e atletico, con i capelli biondi e gli occhi azzurro ghiaccio, nascosti dietro un paio di occhiali. Per ultima c’era una ragazza dai lineamenti latini, i capelli neri e gli occhi marrone scuro.
-Annabeth- salutò, la bionda, Hazel 
-Ciao ragazzi, siete in anticipo, vi aspettavamo domani- ricambiò il saluto la greca ai 4 amici romani. Dopo essersi riscossa dai suoi pensieri Annabeth si era ritrovata davanti: Jason Grace, figlio di Giove, fratello di una sua amica d’infanzia e fidanzato della sua migliore amica; Hazel Levesque, figlia di Plutone nonché una sua grande amica; Frank Zhang, figlio di Giove, fidanzato di Hazel e pretore romano; e per ultima, ma non per importanza, una delle sue migliori amiche Reyna Ramírez Avellano, figlia di Bellona e pretore di Roma. Annabeth sorrise pensando al perché erano venuti i 4 romani e per un attimo si distrasse da tutte le domande che le stavano tormentando. Ma fu solo un attimo. In un attimo le domande cancellarono il pensiero che i suoi amici erano arrivati fino al Campo Mezzosangue perché di lì a pochi giorni ci sarebbe stata la sua festa di compleanno. 
-Ve lo hanno detto? - chiese la ragazza sospirando e guardando negli occhi scuri di Reyna che annuì e disse
-Piper, ieri, siamo venuti il prima possibile, siamo preoccupati di come possiate sentirvi tu e Percy-
-Vogliamo delle risposte, io più di tutti, ma come al solito la fortuna gira lontano da noi perché i nostri due giovani stranieri non si sono ancora svegliati- 
-Sai, credo che ti sbagli- Annabeth quella frase se l’era sentita dire poche volte, raramente sbagliava e se lo faceva nessuno aveva il coraggio di dirglielo, nessuno a parte le sue migliori amiche. Infatti, Reyna stava fissando un punto dietro le spalle di Annabeth, guardava uno straniero appena uscito senza maglietta dall’infermeria
-Non sono del Campo, ma lui non mi pare di qui...- senza ascoltare altro la bionda però si mosse veloce in direzione dell’infermeria, con al seguito i 4 romani. Finalmente la sua sete di curiosità si sarebbe placata.
 
Andreas si era svegliato da circa 5 minuti quando una bomba bionda gli esplose vicino riempiendolo di domande di cui lui neanche sapeva tutte le risposte. In linea generale Annabeth, o così aveva capito che si chiamava, gli stava chiedendo da dove veniva, come aveva fatto a nascere, se sapeva perché gli dei avessero tentato di nascondere la sua esistenza e soprattutto se conosceva un certo Luke Castellan. Non gli piaceva quella ragazza, per il solo fatto che non gli stava lasciando un minimo di aria e lo stesse guardando come se avesse commesso qualche crimine nei confronti della bionda.  E Andreas odiava essere giudicato per crimini che non aveva commesso, non che lui fosse del tutto innocente, ma sicuro non aveva fatto niente a quella ragazza. Mentre lo continuava a tartassare di domande, Andreas ormai seduto sul letto in cui aveva dormito, spostò la sua attenzione sui 4 ragazzi dietro di lei. Tutti e 4 avevano una maglietta viola con la scritta “Campo Giove” e una specie di tatuaggio con delle lineette. Erano romani quindi... Andreas odiava i romani. Anche se lui era greco sapeva dell’esistenza di quel campo, ma non ci aveva mai voluto mettere piede, quella specie di buffoni romani erano dei greci fatti male. Ecco che cosa erano i romani, persone che avevano tentato di essere come greci ma avevano fallito miseramente. Il ragazzo storse la bocca, già non gli piacevano i romani se poi si mettevano anche a fissarlo male gli piacevano ancora di meno. Il primo ragazzo, quello che lo fissava proprio male, era un biondino con gli occhiali e una stupida cicatrice sul labbro, Andreas gli scoccò un’occhiataccia che aveva vari significati, ma quello che esprimeva di più era “Se continui a fissarmi così di disintegro”. 
Il secondo era sempre un ragazzo che lo fissava con aria molto confusa e diffidente, era sicuramente asiatico dati i suoi lineamenti e con la sua mole copriva per metà una ragazza come a volerla proteggere, ci stava sicuro insieme alla bassetta riccia che lo fissava con aria enigmatica come se stesse cercando di capire ma senza fare domande (era quella che gli piaceva più di tutti tra i 3 che aveva visto). Per ultima fissò una ragazza dai lineamenti ispanici e il suo fiato si mozzò un secondo quando i loro sguardi si incrociarono. Aveva occhi scuri e penetranti che lo stavano fissando con aria severa e solenne, sembrava che lo stessero studiando cercando di trovare un suo punto debole. Ma non erano solo gli occhi che attirarono l’attenzione di Andreas, anche la pelle abbronzata, i capelli lunghi e neri, i lineamenti latini e la postura solenne e autoritaria, fecero ghignare internamente il ragazzo. Quella ragazza emanava una certa aria di forza e di coraggio che fecero incuriosire di Andreas.
-Hey romana, di dove sei? - chiese riferendosi a Reyna
-Con chi ce l’hai?!- chiese Hazel sentendosi chiamata in causa
-Tranquilla non con te piccoletta, ma con l’altra- il tono da sbruffone e superiore fece imbestialire di più tutti i presenti, chi era quel ragazzo che si credeva chi sa chi e pensasse che tutto gli era dovuto.
A rispondere fu la diretta interessata alla prima domanda del greco
-Dovresti prima presentarti e poi fare domande, si chiama educazione- disse Reyna mettendo lentamente una mano dietro la schiena per prendere, in caso di risposta o movimento strano del ragazzo, un coltello che aveva infilato nella cintura
-Hai ragione, mi scuso per la maleducazione, io sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo e tu sei? -
-Reyna Ramírez-Avellano, figlia di Bellona e pretore di Roma-
-Di dove sei? - continuò a chiedere il ragazzo con aria di sfida
-Porto Rico- rispose la ragazza serrando la presa sul manico del coltello
-Ah, entonces vos hablas español, yo soy de la magnífica Cuba, somos vecinos de casa*- disse il ragazzo in spagnolo e con grande sorpresa di tutti Reyna rispose in quella lingua, anche se la pronuncia era leggermente diversa, quella di Andreas era un pochino più dolce di quella di Reyna, invece in quella della romana non si pronunciava la “r”
-Si también yo hablo español, pero no bien como vos. Y decime porqué estás acá y como es posible que eres un hijo de Crono*- 
-Simple mi papá hizo sexo con una mortal y yo nací después este “acto”, y estoy acá porque la chica atrás de mi que duerme me obligó a decir a estos boludos que están en peligro*- alla parola “boludos” Reyna strinse di più la presa sul manico, aveva appena detto che i suoi amici erano degli idioti e Reyna odiava chi offendeva le persone a lei care. Ma sorvolò velocemente perché Andreas aveva detto un’altra cosa che non piacque alla ragazza, doveva dire ai suoi amici che erano in pericolo, ma da cosa? Stava per chiederglielo in spagnolo quando si ricordò della presenza di Annabeth e degli altri e capì che loro non parlavano spagnolo e che quindi non avevano capito niente di quello che aveva detto
-Che...- provò a chiedere Frank quando Andreas iniziò a dire
-Ah, verdad ustedes no entendiste nada, que pelotudos…Visto che non avete capito vi do l’onore di ripeterlo nella vostra lingua. Ho detto che sono venuto qui perché la ragazza dietro di me che sta ancora dormendo mi ha obbligato ad accompagnarla e che siamo arrivati fino in questo campo schifoso perché siete in pericolo e vi siamo venuti ad avvertire. Ma da come ci avete trattato l’altra sera e come mi state fissando in questo momento...espero que esta guerra los matan a todos*-disse il ragazzo spiegando in grosso modo il motivo del loro arrivo al Campo Mezzosangue. Annabeth stava per dire qualcosa, ma Reyna si mosse prima che qualcuno potesse dire o fare qualcos’altro. Con una velocità sorprendente estrasse il coltello dalla dietro la schiena e lo puntò alla gola di un sorpreso Andreas, non si aspettava una mossa del genere, non gli pareva di aver detto qualcosa di strano in spagnolo e neanche in inglese, allora perché quella ragazza lo aveva attaccato
-Ma che...-
-5, in 2 frasi hai offeso i miei amici 5 volte e questo non te lo faccio passare, forse tagliandoti la lingua sarai anche più educato- sibilò Reyna a pochi centimetri dalla bocca del ragazzo che non rispose e continuò a fissarla negli occhi scuri. Andreas poté vedere le leggere sfumature chiare in quegli occhi così scuri, “erano bellissime” si ritrovò a pensare il ragazzo, ma si riscosse quasi subito e con uno sforzo immane capovolse la situazione.
L’attimo prima la portoricana gli stava puntando un coltello alla gola, l’attimo dopo era completamente distesa sotto di lui ed il coltello legato alla cintura della ragazzina scura con i ricci che da dietro al cinese si era spostata dall’altra parte dell’infermeria. 
-Cosa? Come? Ma che...?!?!!- cercò di formulare Hazel che non ci aveva capito niente, stessa cosa Frank, Jason ed Annabeth che erano paralizzati dalla situazione e si stavano rendendo conto che non avevano più neanche loro le armi addosso e che si trovavano ai piedi di Hazel anche quelle. Ma l’attenzione di Andreas non era sui 4, ma era concentrato sulla ragazza sotto di lui che lo stava fissando prima con aria sorpresa e poi con aria di sfida come se stesse valutando l’idea di tirare un calcio nelle palle al ragazzo e poi tiragli un pugno, o era meglio prima il pugno e poi il calcio.
-Sono figlio di Crono tesorino, non mi fregherai mai, io fermo il tempo- bisbigliò il ragazzo nell’orecchio di Reyna. Si, la ragazza aveva deciso, prima il calcio. Ma prima che potesse attaccare il ragazzo in qualunque maniera, venne sorpresa una seconda volta in meno di 30 secondi
-Odio davvero i romani- sussurrò Andreas a pochi centimetri dalle sue labbra prima di unirle a quelle di Reyna. La ragazza era imbarazzata e sconvolta, non si sarebbe mai aspettata un bacio dopo una frase del genere, era completamente rossa in viso. Le sue labbra sapevano di metallo ed erano calde, molto calde, ma il bacio fu freddo e senza sentimento. Però anche se la stava baciando in maniera apatica, era comunque dolce e allo stesso tempo deciso. Molto deciso. Andreas stava per schiudere le labbra per approfondire il contatto, ma una voce nuova richiamò l’attenzione di tutti
-Andreas...- disse Amy svegliatosi in quel momento e osservando i due ragazzi nel letto accanto al suo. In effetti la situazione poteva essere parecchio fraintendibile: Andreas senza maglietta su una ragazza e la stava baciando. Ditemi voi se questa situazione non poteva non essere fraintesa
-Amy...posso spiegare- disse Andreas iniziando a sudare freddo e tirandosi immediatamente in piedi e allontanandosi il più possibile da Reyna ancora sconvolta sul letto 
-Andreas...muori- rispose la ragazza senza ascoltare quello che gli stava per dire il ragazzo. Poi all’improvviso nella mano della ragazza comparve una piccola lama appuntita che tirò in direzione del ragazzo a pochi centimetri dalla sua testa mancandolo davvero di pochissimo. Senza avere il tempo di respirare la ragazza tirò altre due lamette che costrinsero Andreas a spostarsi per non essere colpito, ma una fitta lo costrinse a rifermarsi, sicuramente non era guarito del tutto.
Lo voleva davvero uccidere pensarono Annabeth e i 4 romani mentre Amy continuava a tirare per tutta l’infermeria quelle piccole lame e mancando di pochissimo il ragazzo che stava cercando di spostarsi come meglio poteva, aveva alcune difficoltà, per non farsi colpire. 
 
Chirone incontrò Will a metà strada tra l’infermeria e la Casa Grande, lo vide camminare nella sua direzione e chiamarlo
-Chirone...i due ragazzi si sono svegliati- gli disse per poi andare in infermeria seguito dal centauro. 
Durante il percosso parlarono delle condizioni dei due pazienti. Il figlio di Apollo raccontò delle brutte ferite fresche che aveva dovuto curare appena erano entrati in infermeria. Aveva disinfettato il viso della ragazza, la gamba e il fianco del ragazzo. Li aveva ripuliti dal sangue con l’aiuto dei suoi fratelli e dopo aveva dato dell’ambrosia ad entrambi per cercare di far rimarginare le ferite e riaggiustare le ossa. Sulla ragazza aveva funzionato, ma sul ragazzo...
-In che senso il corpo ha rigettato l’ambrosia?!-
-Si la vomitata l’attimo dopo che gliel’ho fatta ingerire, come se non potesse sopportarne il sapore, può essere perché tecnicamente non è un...semidio- spiegò Will
-Capisco e adesso come stanno le ferite? - chiese Chirone curioso 
-Bene direi, con i tagli ho fatto alla vecchia maniera e li ho ricuciti io, per le costole spero guariranno, ho visto che comunque ha una guarigione molto veloce, i tagli stamattina erano quasi del tutto guariti e per una persona normale non sarebbe stato possibile-
-Che succede Will? - chiese Chirone vedendo l’espressione pensierosa di Will, molto probabilmente stava ripensando a qualcosa che non andava bene, aveva quell’espressione strana che aveva ogni volta che voleva dire: “È successo qualcosa, ma non so se lo devo dire se è importante o no”. La conosceva bene quell’espressione, ce l’avevano molti dei suoi semidei quasi sempre, per questo richiese se c’era qualcosa che gli voleva dire, qualsiasi cosa
-... potrebbe farci capire chi o cosa è- lo spronò Chirone
-In effetti c’è una cosa...- disse Will tentennando 
-Continua-
-... quando ho misurato la pressione dei ragazzi per vedere come stavano dopo averli guariti, non l’ho sentito...-
-Cosa?!?!-
-...il cuore di Andreas, il cuore del figlio di Crono non batteva-
 
 
 
*Ah, entonces vos hablas español, yo soy de la magnífica Cuba, somos vecinos de casa = Ah allora anche tu parli spagnolo, io sono della magnifica Cuba, siamo vicini di casa
 
*Si también yo hablo español, pero no bien como vos. Y decime porqué estás acá y como es posible que eres un hijo de Crono = Si anche io parlo spagnolo, però non bene quanto tu. E dirmi perché stai qui e come è possibile che sei un figlio di Crono
* Simple mi papá hizo sexo con una mortal y yo nací después este “acto”, y estoy acá porque la chica atrás de mi que duerme me obligó a decir a estos boludos que están en peligro = Semplice mio padre ha fatto sesso con una mortale e io sono nato dopo questo “atto”, e sono qui perché la ragazza che dorme dietro di me mi ha obbligato a dire a questi idioti che sono in pericolo
* Ah, verdad ustedes no entendiste nada, que pelotudos […] espero que esta guerra los matan a todos = Ah, vero non avete capito niente, che coglioni […] spero che questa guerra vi uccida tutti.
 
Curiosità: mi scuso per chi ha studiato o studia spagnolo, le frasi che ho scritto forse non sono grammaticalmente giuste nello “spagnolo” della Spagna, ma grazie alla globalizzazione c’è stata una bella insalatona linguistica per questo ci sono alcune differenze di pronuncia (anche se penso che non abbiate letto con la pronuncia giusta) o di scrittura (ad esempio modi di dire o tipi di offese) nelle diverse parti del mondo dove si parla lo spagnolo. Parlando per esperienza personale ho visto come cambia lo spagnolo dell’America latina allo spagnolo della Spagna, ora non dico che è completamente diverso, ma ci sono delle differenze. Se desiderate informazioni in più su quelle differenze di pronuncia su questo link https://youtu.be/RDZNExgogoU potete avere tutte le informazioni che desiderate sul tipo di accento e pronuncia. In futuro, nel resto della Fanfiction scriverò di nuovo in spagnolo (tranquilli frasi semplici e metterò comunque la traduzione a fine capitolo) e ci saranno dei fraintendimenti tra i protagonisti, tipo sul modo di dire di una certa cosa e mi piacerebbe che ricordaste che ci sono queste differenze linguistiche anche nella realtà. Ora però vi lascio perdere e finisco questo momento “curiosità” e vi lascio leggere lo spazio autrice.
Angolo autrice
Buongiorno, buonasera e buon pomeriggio a tutti voi lettori. Sono tronata con questo nuovo capitolo che spero abbia soddisfatto tutti. Devo essere sincera con voi, inizialmente i ragazzi romani non dovevano esserci in questo capitolo, ma poi ho pensato che se utilizzavo un altro capitolo per l’arrivo di Jason e gli altri, si sarebbe allungata troppo la storia, quindi ho deciso di metterli in questo capitolo.
NON UCCIDETEMI, Reyna è uno dei miei personaggi preferiti di tutte le saghe di Rick e quindi mi spiace che si sia trovata in quella “spiacevole” situazione. Ora a parte gli scherzi, mi è venuta sul momento l’idea del bacio e mentre la scrivevo stavo pensando che la storia era troppo piatta e quindi che ci doveva essere una scena un po'…come dire…Trash. E quindi, BOOM, ecco il bacio. Non so come la prenderete, vorrei sapere le vostre reazioni nei commenti, ma comunque spero vi sia piaciuta l’idea, ce ne saranno altre di idee come questa nei futuri capitoli che mi verranno in mente proprio mentre sto scrivendo e non posso fare a meno di non  scriverle.

Ora partiamo con le domande che vi lasceranno in sospeso e che spero vi faranno pensare a cosa potrebbe succedere nei futuri capitoli:
Amy ucciderà davvero Andreas o qualcun altro (chiamato Reyna) lo ucciderà per primo?
Perché il cuore di Andreas non batteva quando Will voleva sentirlo?
E come mai Andreas odia così tanto i romani?
In tutti i casi vi ringrazio per aver letto fino a qui e ricordate di commentare che mi fa piacere sapere cosa ne pensate.
Buongiorno, Buonasera e Buon pomeriggio a tutti voi lettori.
Baciusss
   
 
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