V
Sfida infinita
{
Leonardo
Da Vinci/Gian Giacomo Caprotti }
“Devi
finirlo.”
“Ci sto lavorando.”
Il ché significava che L’Ultima Cena non sarebbe
finita prima di altri due
mesi. Se il maestro la
finirà.
Leonardo non finiva quasi niente. Pensava a troppe cose, voleva fare
troppo,
era difficile star dietro a tutto. Lo ammirava, ma certe volte era
frustrante.
Gian Giacomo si avvicinò
all’affresco:”Hai dato a San Giovanni il mio
volto?”
“È solo un abbozzo” minimizzò
il maestro.
“Perché San Giovanni?”
“Era il preferito di Gesù.”
“E Gesù avrà il tuo volto?”
Leonardo sorrise:”Nonostante l’opinione popolare,
non sono così blasfemo.”
“Lo vorresti.”
Non era una domanda. L’artista sorrise, divertito
dall’impertinenza del suo
amante:“Mi conosci bene, Salaì.
Siamo
fatti di sole e di amore
Di sangue
e dolore
Con mille
anni dentro e altri mille nel cuore
Questa
fame di vita
La tua
sfida infinita che non muore mai
(Nomadi
Milleanni )
_____________________________________________________________________
1.
Gian
Giacomo Caprotti
è una figura emblematica, ebbe col maestro Leonardo un
rapporto controverso, finendo per essere una delle persone a lui
più vicine.
C'è chi ipotizza fosse, oltre che allievo, anche amante del
grande maestro.
Venne spesso usato come modello, e il suo volto androgino
rappresentato, si
pensa, anche in soggetti femminili.