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Autore: Myriru    23/09/2019    7 recensioni
“Sono stata al fianco del signor Oscar lungo tutta la durata della sua malattia, sono stata l’unica persona di cui si è fidata e l’unica alla quale ha confidato i suoi segreti e le sue paure.
Posso dire di essere una delle poche persone che la conosce davvero, e mi ritengo molto fortunata.
Il mio nome è… Celine Gautier”
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Spero tu ti sia ambientata bene qui »
Celine girò appena il busto, sorpresa dalla voce inaspettata di André alle sue spalle. Sorrise e si voltò completamente, guardandolo in viso.
«E’ un posto tranquillo, tutti sono stati gentili con me fino ad ora »
Disse sorridente, stringendo le mani intorno alla cesta che aveva tra le braccia.
«Sei una ragazza in gamba, non avrai problemi qui»
Lei arrossì lievemente imbarazzata dal complimento, André sorrise intenerito.
«Hai già conosciuto i signori? »
Chiese André poggiando le spalle al muro, senza staccare lo sguardo dalla ragazza. Si era cambiato, aveva tolto la divisa militare e ora portava dei semplici pantaloni scuri e una camicia bianca, un po’ aperta sul petto. Quella divisa lo faceva sembrare imponente, invece il suo fisico era asciutto, sciupato secondo sua nonna.
«Sì, ho conosciuto sia il generale che madame »
«Quindi non è tornata »
Sussurrò l’uomo, assottigliando lo sguardo. Celine fece finta di non sentirlo, sicuramente si stava riferendo alla… al… Oscar? Non sapeva ancora come definirla… o definirlo. Non le era ancora chiara la sua storia.
Tentò di distrarre André, a quanto pare il pettegolezzo che le aveva detto una delle sue colleghe era vero: André era davvero innamorato di… quell’essere.
“Mi chiedo come sia… voglio vedere il suo viso… voglio sapere cosa ha fatto innamorare André”
Pensò Celine, guardando di nascosto André, aveva lo sguardo vago.
«Credo che mi troverò bene qui »
La sua voce ridestò André, lui le sorrise e solo in quel momento Celine notò tra le sue mani un libro.
«Sai leggere… »
«Sì, sono cresciuto allo stesso modo di… del figlio del generale. Non l’hai ancora conosciuto, vero? »
Celine scosse il capo e continuò a guardare il libro incantata.
«Cosa leggi? »
« ‘Lettres de deux amans, Habitans d’une petite ville au pied des Alpes’ di Rousseau1 »
«Di chi? »                                                
«Jean-Jacques Rousseau »
Celine corrugò la fronte, non aveva la più pallida idea di chi fosse quell’uomo, né tantomeno sapeva dell’esistenza di quel libro dal titolo interminabile. Fece una smorfia, non sembrava un libro leggero.
«E’ pesante? »
«No, non più di tanto, ho letto di peggio »
«Io non so leggere… di cosa parla? »
«Di due amanti: Julie D’Etange, nobile, e Saint-Preux, un precettore  »
«Capisco… un amore impossibile. Dev’essere dura non poter avere la persona che ami al tuo fianco per colpa dello stato sociale »
Commentò in un soffio, abbassando il capo. André sospirò amaramente e lanciò uno sguardo al libro.
«Non sai quanto »
Celine alzò il capo, cercò lo sguardo dell’uomo ma lui si allontanò, mosse qualche passo verso l’entrata sul retro del palazzo e si voltò a guardarla.
«Ti ho intrattenuto anche troppo, sarà meglio che tu metta i panni ad asciugare »
Disse in un sorriso e Celine arrossì imbarazzata, ricordandosi della cesta piena di panni che aveva tra le mani. Sbuffò imbarazzata dalla sua mancanza e dopo aver steso i panni ad asciugare, rientrò in casa.
 
«Come mai c’è tutto questo baccano? »
Chiese Celine incuriosita, piegandosi leggermente all’indietro, guardando alcune sue colleghe andare aventi e indietro per i corridoi. La governante si girò emozionata e la guardò in viso.
«Questa sera tornerà Oscar! Finalmente si è decisa di tornare in un orario normale! Sto preparando per lei alcuni dei suoi piatti preferiti, di sicuro non mangia bene in caserma! Figurati, anche mio nipote, che è davvero un buongustaio, è diventato magrissimo! Ah, i miei bambini! Mi faranno impazzire! »
Celine non trattenne una risata e alzò lo sguardo verso la finestra che dava sul giardino sul retro. Scorse in lontananza, seduto ai piedi di un albero, André intento a leggere il suo libro. Sembrava molto preso dalla sua lettura, ogni tanto portava il libro vicino al viso, ogni tanto si lasciava andare a sospiri nostalgici.
«Celine? Non ti distrarre ti prego! Vai a riscaldare dell’acqua per il bagno, di sicuro Oscar vorrà rilassarsi un po’ dopo una lunga giornata di lavoro! »
Le ordinò la governante e Celine, seppur a malincuore, dovette distogliere lo sguardo da André. Prese una grande bacinella di acqua e iniziò a riscaldarla ponendola sul fuoco, pensierosa.
Pensò ai personaggi del libro di André, pensò alla frase che aveva detto lui dopo e alla sua reazione quando aveva parlato di Oscar.
“Allora è vero… quello che mi hanno detto Bernardette e le altre… tu ami quella donna. E’ per questo che non hai mai avuto una compagna? Davvero ami lei così tanto da non avere occhi per nessun’altra? Le mie possibilità, seppure già scarse in partenza, davvero sono così nulle? ”
Si lasciò sfuggire un sospiro, lo vide passare al suo fianco, senza salutarla e camminare verso la sua stanza.
“Ha un’aria misteriosa… vorrei tanto conoscerlo meglio… mi piacerebbe che lui provasse almeno un po’ quello che provo io per lui in questo momento”
Sospirò di nuovo e, quando la governante le diede il permesso, aiutata da Bernardette si avviò verso la stanza del comandante.
“André è un uomo così pacato e tranquillo, è  impossibile che lui non sia riuscito a non trovare una donna per lui… cos’ha di tanto speciale questa Oscar? Insomma… non è molto normale quello che è succsso! Ha plagiato la sua mente il generale!”
 Prepararono con cura la vasca e i teli puliti, in più Bernardette poggiò al fianco della vasca degli aromi per profumare la pelle.
Celine si guardava discretamente in giro: per essere una camera nobiliare era molto semplice – sempre se di potevano definire semplici i ricami in oro dell’orologio sul caminetto personale nel soggiorno privato, ovviamente – e storse un po’ il naso. Quella stanza era decisamente enorme.
Alzò lo sguardo verso il soffitto che, come per il resto della casa, era pesantemente affrescato,
«Sembra una gabbia dorata, mi sento un po’ soffocare qui dentro »
«E’ lo stile che piace ai nobili, o almeno a quasi tutti. Io ora ti lascio, sarai tu ad occuparti di Oscar, sarà lei a congedarti, non andartene mai di tua spontanea volontà, ci siamo capite? »
«Sì Bernardette »
La donna le sorrise sincera e si allontanò, alzando appena la gonna, dalla sala da bagno, lasciandola sola. Continuò a riordinare i teli sul mobile alle sue spalle, li riordinò per grandezza e, con estrema calma e delicatezza, tolse alcuni petali di rosa bianca per poi immergerli nell’acqua calda, come le era stato suggerito dalla governante.
 Dopo alcuni istanti sentì la porta principale della camera aprirsi e il rumore dei tacchi battere contro il pavimento, un passo sicuro.
Sentì un brivido freddo attraversarle la schiena, era emozionata e spaventata allo stesso tempo di conoscere Oscar, le tremavano le mani per l’emozione. Prese un respiro profondo e, appena la sua figura le si posò davanti agli occhi, il suo cuore perse un battito.
 
“Non avevo mai creduto nell'esistenza degli angeli eppure, quando vidi Oscar per la prima volta… mi sembrò di vedere un angelo bianco, il MIO angelo bianco ”


1: titolo originale de "Julie ou la Nouvelle Eloise" di J.J. Rousseau, molto citato nel manga
   
 
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