Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Sherry93    27/09/2019    1 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche


CAPITOLO 40

Nausea. Sì, ancora. Passai la mano sulla bocca e cercai di calmarmi e concentrarmi nel non vomitare un’ennesima volta. Ti prego, ti prego, cucciolo! Respirai profondamente, con la coda dell’occhio notai che mi venne accostato il secchio e anche se riluttante lo presi da Cassandra che me lo porgeva. -Non ne posso più…- mi lamentai, ero a pezzi.

-Resisti, non stai vomitando tanto come all’inizio. Vedrai che smetterai presto-

Non riuscii a rispondere che un conato mi precedette. La gola bruciava e le lacrime scesero sulle guance. Presi il bicchiere d’acqua sciacquandomi urgentemente la bocca, odiavo sentire l’acido che mi corrodeva i denti.  -Fin quando possiamo prendercela comoda?-

-Leliana mi informa che dovresti avere tutto il tempo per riprenderti. Concorda che non è il caso di rendere già nota la tua condizione-

Ridacchiai -Quando lo verrà a sapere Sera, sarò fortunata se già mezzo Thedas non ne sarà al corrente-

Sbuffò -Infatti cercheremo di non farle sapere nulla per il momento. Leliana ha avvertito Dorian, ne va dei suoi baffi-

Sorrisi, era sempre molto persuasiva la mano Sinistra della Divina -Non troppo tempo però, se no non sarà la mia urgenza a cercare un secchio in cui vomitare che li informerà- per il momento non si vedeva ancora nulla, ma non sarebbe restato così a lungo

Annuì con un cenno del viso -Ci preoccuperemo anche di questo-

-Sono curiosa di vedere finalmente la casa che Varric mi ha regalato a Kirkwall- avevamo deciso di fare la rimpatriata al famoso Impiccato, visto che il nano a causa dei suoi doveri non poteva spostarsi, ci era sembrato un buon compromesso. Appoggiai il secchio per terra e rialzai lo sguardo sulla porta d’entrata che si stava aprendo.

-Ne sei sicuro?- udii domandare il mio mago

-È presente dell’attività sul luogo. Se vuoi posso andare a controllare- vidi Banal’ras rispondere serio, intanto che richiudeva la porta alle sue spalle

-No, andrò di persona-

-Nostalgico?-

Solas sorrise -Un po’, ma soprattutto curioso- concluse e posò gli occhi sul mio viso, tirandosi giù il cappuccio -Come vanno i miei due cuori?- si chinò lasciandomi un bacio sulla guancia e posando la mano calda sul mio ventre

-Sei stato fuori solo un’ora e va come al solito. Io vorrei mangiare, ma tuo figlio non è d’accordo. Di cosa stavi parlando con Banal’ras?- quest’ultimo si era già dileguato verso la sua camera, supposi dalla direzione che aveva lo sguardo di Cassandra.

-Qualche piccola novità. Vado a cambiarmi, poi ti racconto- si alzò -Cercatrice- la salutò e lei rispose con un cenno del viso riportata alla realtà, per poi ritornare assorta. Le passai una mano davanti agli occhi -Thedas chiama Cassandra- la presi in giro. Sbattè più volte le palpebre infastidita e mi fissò interrogativa -Che c’è?-

-Non penso tarderà molto a uscire dalla sua stanza, così poi gli puoi saltare addosso-

Arrossì di colpo -Smettila Yen! È che…-

-Cosa?- domandai curiosa

Distolse gli occhi abbassandoli -Ho incontrato molti elfi e Banal’ras… è diverso. Non dico per l’immortalità, preferisco non pensarci per adesso. Una cosa alla volta, ma ecco… anche Solas, non ti sembrano più robusti?- disse incerta. Pensandoci non potevo dargli torto, la larghezza di spalle del mio lupo, altri se la sognavano -Vedi… non mi è mai capitato, anche se di poco, di dover alzare la testa per fissare un elfo negli occhi. È già tanto se sono alti quanto me di solito-

Non riuscivo a trattenermi dal prenderla in giro, andava in crisi ed era troppo buffa -È una delle cose che ho notato in Solas e che mi attrae infatti nel suo aspetto fisico. Quando avrai davanti la tua spia elfica senza vestiti, te ne compiacerai ancora di più-

-Yen!!!- replicò imbarazzata

-Non dirmi che non lo vuoi vedere nu…- mi coprì di colpo la bocca con una mano, agitata come non mai e lanciando un’occhiata al suo vhenan. Quando mi aveva chiesto la spiegazione su alcune parole in elfico e soprattutto su quella, le iridi le erano diventate oltremodo emozionate.

-È un gioco che non conosco?- domandò Banal’ras passando lo sguardo da una all’altra perplesso e con una punta d’ironia. Cassandra tolse la mano e con gli occhi mi supplicava di non dire niente di quello di cui stavamo parlando -Gioco? Noi…- non riuscì a dire altro che l’elfo le aveva catturato la bocca, il tutto come se non fossi di fianco a loro. Sorrisi a quell’esternazione di affetto senza vergogna. La mia amica dopo la prima sorpresa, gli passò le braccia intorno al collo infilando le dita nei capelli castani che la spia elfica aveva iniziato a tenere sciolti più spesso, pensavo proprio per quel motivo.

Arrivò Solas che li guardò con un sogghigno divertito. Decisero di riprendere fiato, Cassandra era elettrizzata, lo lasciò andare da quella presa e si schiarì la voce. Banal’ras la fissò per qualche attimo come se non esistesse altro, per poi sedersi al suo fianco e rivolgersi a me e a Solas come se non avesse fatto niente di strano. Non che lo fosse il gesto in sé, l’amore che provava per la Cercatrice lo esternava senza remore e in modo impetuoso anche per la mia amica, mettendola piacevolmente in difficoltà.

-A poche miglia da qui c’è il mio paese natale e anche un tempio di Mythal. Mi è stato riferito che ci sono stati degli scontri con dei banditi della zona e sono stati eliminati. Sembrerebbe un lavoro delle Sentinelle- spiegò il mio lupo

-E vuoi andare a controllare. Verrei volentieri anche io, sarei più curiosa di te- risposi, sarebbe stato un peccato essere tanto vicini e non passare nemmeno una volta. Mi mostrò un lieve cipiglio preoccupato -Solas non esagerare, sono solo all’inizio e…-

-Se per voi va bene posso accompagnarvi…- si propose la spia elfica, ma il mio lupo lo interruppe -No andrai con Cassandra, per aiutarla con le informazioni che ha a disposizione per guarire la Calma. Sei l’unico a parte me che può assisterla attraverso la conoscenza degli spiriti e dell’Oblio. Ci rivedremo a Kirkwall-

Sospirò -Se ne sei convinto, non insisto lethallin- e guardò la mia amica -Devi spiegarmi un po’ di cose e decidere che tappe del viaggio intendi fare. Passeremo per il Crocevia risparmiando tempo- lei diventò perplessa -Altri specchi?- sbuffò disgustata -Non so se mi ci abituerò mai. Preferirei il metodo tradizionale- l’elfo stava per ribattere, però venne anticipato -Ma visto che faremo più in fretta e voglio tornare il prima possibile da Yen, lo sopporterò- Banal’ras sorrise e si alzò porgendole la mano -Mostrami la mappa, mi devo ancora abituare ai nomi dei regni e città di questo mondo- la mia amica la strinse e lo trascinò al tavolo con su diverse carte.

Solas si sedette al mio fianco -Lo so che sei solo all’inizio. È più forte di me…- mi lasciai scivolare appoggiando la testa sulla sua spalla -Ancora per qualche mese sarò operativa, ma non credere che mi tirerò indietro se ce ne sarà bisogno. La priorità naturalmente sarà nostro figlio, non mi metterò in pericolo- mi passò un braccio dietro la schiena, tirandomi in grembo. Infilai la testa nell’incavo del suo collo e respirai il suo profumo di pergamene, radice elfica e ora anche zenzero. Sorrisi e strofinai la punta del naso sul suo collo per poi lasciargli un bacio. Mi strinse meglio a lui con un braccio posando le labbra sulla mia tempia -Una promessa- disse semplicemente. Alzai lo sguardo incatenando le iridi alle sue, interrogativa -Mi dai la tua parola che da qui in avanti, dovessi venire ferito o trovarci in una situazione pericolosa, penserai a voi due, lasciandomi indietro?-

Non potei fare a meno d’irrigidirmi -Lo sai cosa mi stai chiedendo?- lo presi per mano stringendola, lui ricambiò -Mai stato più consapevole, oltre a quando ti ho chiesto di sposarmi- replicò serio.

Continuai a fissare i miei amati occhi grigi -Non…- chinai la testa -Ho detto che la mia priorità sarà nostro figlio. Non chiedermi di abbandonarti se posso fare la differenza-

-Quindi se dovessi decidere se cercare di salvarmi o la vostra sopravvivenza?-

Deglutii, cosa che non fece altro che farmi stare male. Mi scostai malvolentieri dall’abbraccio e mi chinai con urgenza, afferrando il secchio. L’impulso di vomitare c’era, ma nulla, così era ancora peggio. Chiusi gli occhi cercando il mio scarso controllo.

-Stai evitando la domanda?- rimbeccò il mio lupo

Esibii un mezzo sorriso -Stiamo, prego. Non includerlo solo quando ti fa comodo- non rispose e lo udii alzarsi. Come potrei lasciarlo indietro? Mi odierei ogni giorno, per l’eternità. Un’eternità senza di lui, ma con te cucciolo? Tuo padre è proprio uno stupido orgoglioso arrogante!

-Vhenan…-

Aprii gli occhi e lo ritrovai a porgermi una tazza di the allo zenzero, con la sua solita faccia da lupacchiotto. La presi e me la portai alla bocca sorseggiando il liquido caldo -Ma serennas…- lo osservai, restava assorto e teso. Avrei potuto vedere la sua mente al lavoro, cercando un modo per tenermi al sicuro. -Quando partiamo?-

-Anche adesso, se te la senti. Dobbiamo solo attraversare due Eluvian-

Mi alzai -Bene, tempo di preparare la borsa e sono pronta- non rispose, e ci spostammo in camera. Per tutto il tempo rimase in silenzio, forse aspettando la risposta che non gli avevo ancora dato. Agganciai i pugnali nei foderi e si avvicinò con un piccolo sacchetto di tela, porgendomelo -Foglie di menta, sempre per la nausea. Il the in questo caso sarebbe difficile da reperire- spiegò con un sorriso. Questa sua premura mi emozionò, d’impulso gli presi il viso tra le mani e lo baciai con passione -Lo sai che ti amo, vero?- restò con la fronte appoggiata alla mia -Se vuoi possiamo rimandare a domani, non voglio metterti in difficoltà-

-Sto bene, non mi fermerà un po’ di nausea. Poi se la mamma sarà impegnata a vomitare in un cespuglio, qualcosa mi dice che il papà sarà ancora più preoccupato che in questo momento-

-E molto nervoso…- passò la mano calda sul mio ventre, per entrambi stava diventando velocemente un’abitudine -È indifferente, l’importante è che sarà sano, ma chissà se è maschio o femmina…- mormorò -Io dico che sarà tutto il suo papà- sorrise -Speriamo di no, preferirei che prenda di più dalla sua mamma- con il pollice gli accarezzai una guancia -Speri che non si caccerà nei guai?- fugacemente premette le labbra sulle mie -Così pretenderei troppo, non siamo dei grandi esempi in quel caso- risi e con entrambe le mani gli afferrai le orecchie -Ti hanno proprio stregato- disse divertito -Queste le deve assolutamente prendere da te, sono perfette- ridacchiò e un formicolio si sprigionò dalla mano alla mia pancia -Oh… che…- dissi sorpresa. Piacevole, è l’unica cosa che mi venne in mente -È ancora molto piccolo, però gli ho fatto percepire i miei sentimenti, le emozioni che provo per la sua mamma e per lui, il mio cucciolo- spiegò in modo dolce. Mi si scaldò il cuore e gli catturai la bocca -Mmm… quando la mamma starà meglio, il papà le farà sentire cosa prova per lei?- le labbra gli si distesero in un sorriso malizioso -Dovremmo avere un po’ di pazienza allora- gli afferrai la mano e mi misi lo zaino in spalla, trascinandolo fuori dalla stanza.

 

 

-È cambiato molto…- disse Solas osservando le rovine tra cui ci stavamo aggirando da un po’. Il terreno era riarso, non doveva vedere dell’acqua da parecchio, qualche pianta rinsecchita e ciuffi d’erba altrettanto gialli. -Com’era?-

-Il paesaggio mi è irriconoscibile, c’era una foresta e un fiume in quel punto- indicò con la mano, infatti si notava un avvallamento dove prima doveva scorrere l’acqua. Sospirò e si guardò intorno cercando qualcosa di familiare -La tua casa…- negò con la testa -La mia unica casa, e dei miei genitori era il tempio. Venivo al villaggio per giocare con altri bambini e fuggire dagli allenamenti. Una volta che mi fossero stati messi i Vallaslin non avrei più potuto uscire, se non con il permesso di un superiore- fece qualche passo e si avviò verso delle piccole statue di lupo poste ai lati di una strada ancora lastricata. -Da questa parte. Io proteggevo la via, per chi voleva sperare di incontrare Mythal-

-Tu?- domandai avvicinandomi a lui

-Non di persona. Essendo il suo Primo mi occupavo di gestire la sicurezza e l’accesso ai templi. Una delle prime mansioni che mi furono affidate. Fino ad arrivare a prendere decisioni di rilevanza sui campi di battaglia- lo seguii fino a dove quello che rimaneva delle pietre ormai era distrutto. Solas abbozzò un sorriso -Il tempo e soprattutto la magia ha cancellato quello che ne restava-

-Qualcuno ha tolto il resto?-

-Esatto, sono stati troppo precisi, come puoi vedere la strada si interrompe in modo netto-

-Dolore. Sempre meno. Fen’harel? Morti. Ogni nuovo risveglio, si porta via una parte di noi- la voce di Cole mi fece saltare dalla sorpresa -Cole! Non farlo più! Per favore- esclamai con il cuore in gola.

-Non siamo soli- disse Solas -Quello che hai detto, non erano pensieri nostri-

-Non intende farsi vedere. Aspetta il momento adatto per attaccare. Viso familiare. Non può essere. Troppo tempo sola- poi guardò in particolare me -Felici, tutti e tre. Lo spirito appena nato brilla, luce calda, gioia- mi portai una mano sul ventre -È contento?- domandai sorpresa

-Tu lo sei. E anche lui lo è-

Questa notizia inaspettata mi fece sentire meglio. Solas si voltò verso di noi con un sorriso -Continuiamo vhenan?- raccolsi l’invito prendendolo per mano, facendomi guidare in quella distesa arida. Cole ci seguiva silenzioso. Il paesaggio iniziò a cambiare, di fronte a noi degli enormi alberi, i tronchi sembravano bruciati, i rami spogli, non c’era alcuna traccia di foglie vecchie o nuove.

-Non ci voleva- mormorò il mio lupo -Dei demoni dell’ira si sono impossessati di questi alberi-

-Silvani?- replicai, li avevo visti solo su dei libri che avevo letto. Annuì con un cenno del capo

-Rabbia. Molta, profonda, rabbia. Tutta colpa di Fen’harel. Aveva promesso. Il Velo ci rende deboli. Stiamo morendo. Dov’è? Ci ha abbandonati-

Gli strinsi la mano -Solas…- ricambiò la stretta, rimaneva impassibile -Qualcuno concorda che sia colpa mia, e lo è- incatenò le iridi alle mie -Preferisco però la versione che continua a sostenere il mio vhenan, anche se continuo ad oppormi senza successo- alzai l’altra mano posandogliela sulla guancia -È così difficile da accettare?- coprì la mia mano con la sua, strofinandosi contro -No, è troppo facile, proprio perché me lo dici tu, cuore mio-

Uno schiocco molto forte ci distrasse, un albero stava uscendo con le radici dal terreno. Non feci in tempo ad estrarre un pugnale che gli occhi di Solas si illuminarono, in quell’istante delle grosse stalattiti di ghiaccio lo trafissero. Buona parte del tronco fu squarciato e vari pezzi di legno saltarono via. Mosse una mano e un pugno di pietra si schiantò sul Silvano che si lamentò con un urlo, accasciandosi a terra. Subito dopo altro rumore di legno che si spezzava ci avvertì del pericolo, gli alberi si stavano ergendo sulle loro radici che formavano gambe e piedi, mentre i rami si allungavano come braccia. Ci fissammo negli occhi e senza una parola decidemmo di guardarci le spalle a vicenda. Bruciammo, trafiggemmo, spezzando rami e radici rallentandoli il più possibile e non lasciandoli avvicinare troppo. Altri lamenti di sconfitta si levarono.

-Molti ne arrivano, costretti da un vincolo, non possono e non vogliono fermarsi- disse Cole intanto che ci faceva da supporto tra un Silvano e un altro. All’ennesimo che cadde a terra senza vita finalmente riconquistammo il silenzio, una distesa di alberi ormai caduti ci si parava davanti. Mi passai una mano sul volto scostando i capelli e asciugandomi il sudore, generato più dal calore della legna che bruciava che dal minimo sforzo a cui eravamo stati sottoposti -Fa caldo…- mormorai -Ti sei appassionata all’elemento di fuoco?- disse Solas divertito -Non proprio, vhenan. Preferisco l’elettricità, ma bhe… in seguito hanno preso fuoco…- ci rivoltammo l’uno verso l’altro non vedendo nuovi nemici all’orizzonte -L’elettricità… devo stare attento quando ti faccio arrabbiare- scherzò con un sorriso che ricambiai -Tutto bene?-

Annuii con un cenno del capo -È  stato solo un interessante riscaldamento-

-Ottimo. Il tempio è proprio al di là di quella collina- si stava per incamminare, ma lo bloccai da un braccio -Cosa intendi fare? Chiunque sia ha usato un vincolo per questi Silvani, se non ti riconosceranno? Quelle emozioni non erano solo dei demoni…-

-Se costretto farò l’unica cosa che posso. Io li ho portati a questa situazione, una condizione a cui non avrebbero mai dovuto arrivare, è un’ultima linea di difesa. Temo cosa o chi troveremo- rispose serio e deciso. Gli strinsi l’avambraccio e poi lo lasciai andare -Nelle Selve Arboree, se non mi fossi alleata con le Sentinelle? Se avessi evitato il rituale? Li avresti uccisi?- mi lanciò un’occhiata e rimase in silenzio, continuammo a camminare fino ad arrivare in cima. Finalmente si scorgevano le tracce di altre costruzioni distrutte e abbandonate, diversi archi di pietra segnavano la via da seguire fino a un imponente edificio con un portone dorato. Solas spinse e questa si aprì senza difficoltà, scendemmo verso una scalinata per ritrovarci in dei giardini. Una statua da lupo si stagliava al centro, di fronte le familiari mattonelle che si illuminavano. Alle sue spalle un altro portone.

-Facciamo il rituale?- chiesi

Abbozzò un sorriso e mi prese una mano, per poi inchinarsi e posare sul dorso le labbra morbide. A quella scena mi irrigidii sorpresa -Che ti prende?- mormorai confusa. Si rialzò incatenando le nostre iridi, le sue alquanto divertite -Vuoi bussare a casa tua?-

Rimasi per un attimo basita -Io…- chiusi gli occhi e sospirai, per poi fissarlo di nuovo e stringergli la mano -Non mi ci abituerò mai, lo sai?- mi tirò verso di lui, lasciandomi un bacio sulla guancia -Sono tuo marito e in questo luogo anche il tuo Primo, il tuo Guardiano Arcano. E sarò sempre il vostro scudo- sorrisi a quelle parole dette tanto dolcemente -La cosa mi scalda il cuore, ma sei anche il padre di mio figlio, non farti ammazzare, vhenan-

Tenendomi per mano raggiungemmo la porta -Ti basta infondere il mana. Darai il segnale all’intero edificio che la sua proprietaria è tornata. Le Sentinelle rimaste si riuniranno per accoglierti-

Feci un sospiro profondo -Devi convincerli a togliere i Vallaslin, soprattutto ad Abelas, non mi piace molto questo mio ruolo…-

-Concordo, ma finché gli Evanuris esisteranno anche noi verremmo visti come tali. In millenni non sono mai riuscito a farmi considerare normale, anche con le varie esortazioni che creavo, ero sempre colui che li avrebbe portati alla libertà perché in grado di tenere testa ai capostipiti-

Sorrisi -Il mio Dio della ribellione… eh?- senza aspettare una risposta posai la mano sulla porta. Si illuminò creando varie decorazioni che si estesero oltre il legno, passando sulla pietra. Staccai la mano allibita per la reazione che stava avendo quel luogo a contatto con il mio mana.

-Riecheggiano dopo molto tempo le magie assopite- disse Cole alle mie spalle -Gli spiriti oltre al Velo vorrebbero unirsi alla gioia provata dagli antichi guerrieri- osservai la pietra infittirsi sempre di più di linee luminose articolate in motivi elfici. Capii un istante dopo perché mi sembrava di averli già visti, era un enorme Vallaslin che in diversi punti ne creava di più piccoli. Un collegamento invisibile mi raggiunse, percepivo sei spiriti sollevati, ma uno bruciante di rabbia. Che fosse chi aveva messo il vincolo sui Silvani?

Entrammo ritrovandoci in una stanza molto ampia, le pareti ricoperte di mosaici, di fronte due scalinate che portavano ad altre aree del tempio. Uscirono dalle ombre le Sentinelle rimaste, molto poche in contrasto alla grandezza di quell’edificio così antico.

-Fen’harel?- disse una voce maschile -Pensavamo che fossi morto, come la nostra Signora- concluse guardandoci confuso e fissandomi in particolare

-Ma ora siete qua entrambi, vero?- disse una donna -Perdonatemi mia signora, il Vir’Abelasan ci sta dicendo che siete voi, ma il vostro aspetto è differente. Siamo rimasti solo noi e…-

-Mythal?! Assomiglia ad Andruil in modo sconvolgente. Stento a fidarmi anche dei sussurri del pozzo- esclamò una voce femminile decisa e fiera da una scalinata. Non mi staccava gli occhi di dosso, riconobbi l’ira che cercava di celarmi, ma che trapelava comunque dagli occhi azzurri. Si avvicinò studiandomi velocemente, per poi posare le iridi su Solas. Gli si accostò, talmente vicino, che respiravano la stessa aria, ancora un palmo e lo avrebbe toccato. Il mio lupo le rivolse uno sguardo freddo. Un ago di fastidio mi trafisse, nel momento in cui fece per esaurire definitivamente le distanze e Solas cercò di allontanarsi da lei evitandola. Sbattè di colpo il viso contro una barriera che avevo creato d’istinto tra i due. Barcollò all’indietro esterrefatta toccandosi il naso con una mano e mi lanciò un’occhiata di rabbia per quella mia mossa alquanto silenziosa. Gli altri si erano raggelati sul posto. Il mio lupo fece un passo indietro venendomi più vicino, si schiarì la voce e unì la sua mano con la mia. La donna di cui non sapevo ancora il nome, dalle iridi azzurre e dalla chioma riccia e nera esibì un sorriso disgustato -L’avevo sempre sospettato, fai di tutto per risalire la scala gerarchica Fen’harel- esclamò con odio

-La precedente Mythal ha lasciato la sua eredità a lei. Il suo nome è Yen Lavellan, stiamo organizzando gli elfi e un modo per togliere il Velo che ha distrutto il mondo che conoscevamo. Se volete siete i benvenuti e vi indicherò la strada attraverso gli Eluvian per la base, una volta che avremo riattivato lo specchio al Vir’Abelasan- disse il mio mago serio, ignorandola e mettendo l’attenzione sugli altri, cosa che notai la fece infuriare ancora di più, ma stava ferma senza osare altre mosse.

-Non possiamo abbandonare questo luogo finché il pozzo è attivo, la nuova Mythal dovrebbe saperlo. Siamo rimasti per questo unico scopo, preservarlo- replicò provocatoria

Qualunque cosa avesse contro di me centrava anche Solas, risposi impassibile -Lieta che continui ad adempire al tuo dovere e a preoccuparti del lascito di Mythal. Me ne occuperò appena ve ne sarete andati- li congedai, Solas si era avvicinato ad uno degli altri spiegandogli la sequenza di specchi.

Li guardai avviarsi su una delle scalinate -Zivanni, una parola- disse Solas con tono freddo e duro. La donna che aveva provocato entrambi si fermò, rivolgendosi verso di noi con sfida, l’ira che percepivo da lei era troppa. Aspettammo che anche l’ultima Sentinella sparì oltre le scale.

-Conosco bene le voci che giravano sul mio conto e Mythal in passato. A quel tempo ti avrei detto che erano false, ora invece ne udirai altre simili e sono più che orgoglioso di confermarle. Quello che devi sapere sulla mia vita privata inizia e termina qui. Sarò lieto di rivederti solo se vorrai togliere i Vallaslin-

Abbozzò un sorriso -Verrò volentieri a eliminare i marchi- e mi guardò con disprezzo -Non intendo riconoscerla come Mythal- non ebbi la minima reazione, anzi sorrisi -Spero che presto altri la penseranno come te, non ho bisogno della scrittura di sangue per farmi rispettare- risposi tranquilla.

Presa in contropiede cercò di nascondere la sorpresa per quella risposta inaspettata, si avviò senza una parola allo specchio. Rimasi per un po’ in silenzio, non guardandolo -Qualcosa che dovrei sapere?-

-No, non è importante, semplice gelosia e invidia. Abbiamo avuto dei trascorsi, ma ero un ragazzino, è passato così tanto tempo che non sapevo neanche se fosse viva-

L’osservai, era pensieroso -Vi siete lasciati così male? Per avere ancora del rancore, brucia di rabbia, potrei scambiarla per un demone dell’ira. È sicuramente lei che ha creato il vincolo con i Silvani-

-La farò tenere d’occhio. Se solo avesse osato toccarti…- lo interruppi -Ci avrei pensato io- mise le braccia dietro alla schiena e sospirò -Se ha ancora qualcosa contro di me, non voglio che tu ci vada di mezzo, ed è mio dovere proteggerti- si avvicinò a passo lento -Che le piaccia o no, sei Mythal e io sono il tuo compagno. E lei essendo una Sentinella deve ancora sottostare a delle regole, se vorrà andarsene non la fermerò, se invece cercherà di farti del male, e ne è capace, non avrò alcuna remora ad eliminarla- spiegò serio. Si stava comportando come mio Primo e l’armatura dorata rendeva ancora più fiero il comportamento e la posizione che stava tenendo -Come vuoi, lascio a te queste decisioni, mi farebbe piacere che mi tenessi informata però- sciolse la posizione rigida che aveva assunto -Sottoporrò le varie azioni che seguiranno al tuo consiglio, che siano importanti o meno. Voglio essere una coppia anche in questo, non ti terrò nascosto nulla- mi avvicinai e passai la mano sulla pelliccia morbida -Mmm… quindi mi svelerai i tuoi piani folli?- domandai fissandolo negli occhi, sorrise -Non tutti in una volta, vhenan-

-Prima che tu faccia esplodere qualcosa sarebbe gradito…- ridacchiò -Il pozzo ci aspetta, dovrebbero essere passati- a quelle parole feci un passo, ma la nausea mi aggredii di nuovo -Vhenan, stai…- mi misi la mano sulla bocca e corsi vicino a una colonna rigettando l’unica cosa che mi rimaneva, saliva. Mi sostenni alla pietra, appoggiandomi e recuperando da una tasca il sacchetto con la menta, mettendomene una foglia in bocca, il sapore fresco mi distolse in parte dal malessere che stavo provando. Mi scostai dalla colonna tenendo ancora una mano appoggiata e indicandogli il sacchetto -Ti ho mai detto che sei meraviglioso?-  se non fosse per le premure che mi stava fornendo starei peggio al momento. Le labbra gli si distesero in un sorriso dolce facendomi venire voglia di abbracciarlo. Stavo per tornare da lui, quando Cole all’improvviso mi si parò davanti e in concomitanza un forte rumore di pietra spaccata ci allarmò. Ancora voltato verso di me, Solas cadde in ginocchio. Il mio tempo per qualche secondo si era fermato. Un freddo raggelante mi investì, non riuscendo a muovermi. Cole mi spinse con forza dietro la colonna -Serenità, è diventata Ira. Un legame non riuscito, è un demone- esclamò, quando un ramo spesso e appuntito lo colpì violentemente e lui si riparò con i suoi pugnali con poco successo andando a sbattere contro la parete. Richiamai il mio mana trasformando il legno in pietra, con un altro colpo lo frantumai liberandolo dall’attacco. Dovevo… dovevo andare da Solas! Sbirciai da dove mi trovavo, molti rami di grosse dimensioni stavano venendo bruciati, pietrificati e ridotti in pezzi dal mio lupo che però era sempre in ginocchio con un’espressione di dolore in viso e costantemente sotto attacco.

La mia rabbia esplose e si tramutò in qualcosa che era veramente pericoloso. Dov’era quella vigliacca? La farò a pezzi quando la trovo! -Cole! Aiuta Solas! Io vado a caccia!- dissi infuriata e mi celai nelle ombre come avevo imparato nelle scorse settimane. Più in fretta che potei, evitai i rami e mi fiondai sulle scale, ero in un’altra sala che conduceva ad un portone spalancato. Cercai il legame a cui era costretta, essendo una mia Sentinella. La individuai poco più avanti rivolta verso il Vir’Abelasan, presi un pugnale e glielo lanciai con tutta la forza che avevo, questo si scontrò con una barriera, cadendo a terra con un suono metallico. Si voltò lentamente, gli occhi erano illuminati, ma non come succedeva a me e a Solas, il forte bagliore si estendeva sul viso in segni frastagliati e mi rivolse un sorriso disgustato -Speravo saresti venuta. Vediamo se sei in grado di uccidermi, da’len-




Ciao a tutti! La nostra Yen non sta proprio simpatica a tutti... come mai secondo voi Zivanni ha un comportamento così insolito per una Sentinella? Che sia veramente solo gelosia e invidia? Spero che vi sia piaciuto il capitolo! E speriamo che Yen smetta di vomitare presto XD

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Sherry93