Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Asia85    30/07/2009    3 recensioni
Questa fanfic è ambientata durante quello che sarebbe dovuto essere l’ultimo anno di Harry, Ron e Hermione a Hogwarts, quindi durante l’ultimo anno di Draco e il penultimo anno di Ginny. Harry, Ron e Hermione non sono tornati a scuola e sono partiti alla ricerca degli Horcrux. Il primo capitolo è abbastanza breve ma serve ad introdurre la storia! Spero vi piaccia e spero continuerete a seguire questa fanfic! Buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Find another day

Find another day

 

 

-          Ginny, ma dove sei stata? Non ti abbiamo visto a cena…-

Neville era seduto su quella che era stata la poltrona preferita di Harry; Luna a terra con la nuca appoggiata alle sue gambe proprio dove,  solo un anno prima, era seduta lei. Distolse lo sguardo…

-          Non avevo fame…- rispose la ragazza cercando nella borsa il libro di Pozioni: doveva assolutamente distrarsi.

-          Hey Ginny, cosa fai?- disse Luna sbirciando il libro che la rossa aveva appena buttato sul tavolo accanto alla finestra - Pozioni?! Ma sei pazza, a quest’ora?! Non è che ti ha punto un Pilzius per caso?- Ginny la guardò ma Neville anticipò la sua domanda con un tono molto più gentile di quanto non sarebbe stato il suo:

-          Luna, che cos’è un Pilzius?- Luna sbarrò i grandi occhi azzurri come faceva sempre prima di cimentarsi in una lunga spiegazione sulle creature misteriose che, a quanto pare, conoscevano solo lei e suo padre!

-          I Pilzius assomigliano a piccole zanzare, ma sono molto, molto più pericolosi. La puntura di un Pilzius adulto, nei casi meno gravi, causa eccessivo interesse per le cose più impensabili, forti attacchi di senso del dovere e, nei casi più gravi può causare iperattività, insonnia e egocentrismo….

Ginny sospirò, cercando di scegliere razionalmente se continuare ad ascoltare quella “affascinante” spiegazione o se rintanarsi nel dormitorio con una scusa. Alla fine optò per la seconda possibilità.

-          Ragazzi, scusate ma non sto affatto bene. Forse è meglio che vada a dormire!-

-          Oh…beh allora buona notte Ginny, e se domani starai ancora così scriverò a mio padre: sono sicura che lui conosca un buon metodo per curare le punture di Pilzius…

-          Ok…grazie allora- biascicò Ginny arrampicandosi per la scala che portava ai dormitori.

Come sperava, trovò la stanza vuota. Si buttò sul letto, chiuse le tende del baldacchino e si mise a fissare il soffitto del letto.

Non era triste, non era arrabbiata, era solo insofferente…doveva trovare un modo per uscire da quel torpore, qualcosa che la smuovesse…proprio come sapeva fare Hermione… 

-          Al diavolo!- esclamò e si butto il cuscino in faccia, chiudendo gli occhi.

 

Improvvisamente si ritrovò in un bosco. In lontananza poteva scorgere una piccola capanna dal tetto di paglia con una finestra illuminata. Di fronte a lei un sentiero immerso nelle felci conduceva sino alla porta di quel piccolo rifugio disperso. Sentiva che doveva percorrerlo, che doveva arrivare alla piccola capanna. Si incamminò ma ogni passo era sempre più faticoso, come se per ogni centimetro che percorreva, qualcuno le mettesse un grosso cubo di granito sulle spalle. Ma sapeva che doveva arrivare, per capire. Fece gli ultimi metri impiegando tutta la sua forza di volontà e crollò a terra stremata a pochi centimetri dalla porticina di corteccia della capanna. Qualcuno spalancò la porta e lei si costrinse ad alzare lo sguardo. Vide l’interno della capanna, un mucchio di paglia nell’angolo destro della piccola stanza buia. Strinse gli occhi per mettere meglio a fuoco l’immagine e vide una ragazzo sdraiato sul mucchio di paglia: i capelli rossi che gli ricadevano morbidi sugli occhi spalancati e sul viso terrorizzato punteggiato di lentiggini; dalla bocca dischiusa scendeva un rivolo di sangue ormai secco e le gambe erano abbandonate in una posizione improbabile. Seguì terrorizzata la linea del suo braccio destro che usciva dalla paglia. Accanto ad esso, con la mano ancora stretta nella sua, giaceva una ragazza dai lunghi capelli mossi, la schiena appoggiata al muro, sul volto la stessa espressione terrorizzata del ragazzo. Sotto di lei una grossa pozza color rubino. Ginny raccolse tutte le sue forze, si attacco allo stipite della piccola porta e si issò; le gambe le facevano male, le bruciavano, le urlavano di stare ferma, ma lei si trascinò fin dentro alla capanna in direzione di suo fratello e della sua migliore amica. Ad un tratto sentì dei passi dietro di lei, si voltò di scatto e incrociò quegli occhi smeraldini che tanto aveva aspettato di rivedere.

-          Harry…- sussurrò disperata. Harry le si avvicinò, ma ogni passo che muoveva nella sua direzione era una boccata di ossigeno che le veniva meno.

-          Fermati!- gli urlò – Ma cosa sta succedendo?- era spaventata.

Harry la guardò, i suoi occhi erano tristi e lucidi.

-          Ginny, non voglio farti del male, lascia che mi avvicini- un altro passo.

Ginny non riusciva più a respirare.

Un altro passo.

Sarebbe soffocata.

Un passo ancora.

Avrebbe fatto la fine di Ron e Hermione…

 

-          Ginny, Ginny!- due mani la afferrarono e la portarono via da quella capanna. Ginny aprì gli occhi spaventata e spingendo via Lavanda Brown che la scuoteva energicamente.

-          Ginny, era solo un incubo, stai tranquilla…-

Si drizzò sul letto cercando di tornare alla realtà e si scoprì fradicia di sudore. Guardò Lavanda…

-          …era incubo orribile…- Lavanda la scrutò un attimo per poi sedersi accanto a lei.

-          Ti va di parlarne?- le chiese. Ginny fissava il pavimento, l’immagine ancora un po’ sfocata. Poi si voltò verso Lavanda:

-          Non la prendere come una cosa personale ma…preferisco di no.- Rispose.

-          D’accordo allora…-

Lavanda si alzò dal letto e si diresse verso il suo rimettendosi a dormire. Ginny lanciò un’occhiata all’orologio…le 5.30 di mattina…beh il sonno sicuramente le era passato. Decise di farsi una doccia calda per rilassarsi ma essa durò meno del previsto. Così prese il mantello e si diresse fuori dalla sala comune: una passeggiata non poteva farle che bene!

Il castello era fantastico a quell’ora: ancora immerso nel silenzio della notte ma già piacevolmente illuminato dai timidi raggi dell’alba che filtravano leggeri da ogni finestra. Attraversò veloce il grande salone di ingresso ascoltando solo il rumore dei suoi passi ritmati sul pavimento di marmo, poi spinse il portone di ingresso e si ritrovò fuori. Un piccolo brivido le percorse la schiena quando la brezza mattutina le solleticò il viso mentre camminava verso le rive del Lago Nero. Che sogno insensato aveva fatto: era facile individuare le sue paure più grandi e più profonde ma che c’entrava il senso di soffocamento con Harry? Probabilmente era una trasposizione della sensazione che spesso aveva provato da sveglia in sua mancanza. Ma ora era un po’ che non provava più quella sensazione, era un po’ che non provava nulla, quindi che senso aveva quel sogno? Si sedette all’ombra di un albero nel prato umido di rugiada fresca in attesa che il castello si risvegliasse.

 

***

 

Non sapeva che ora fosse. Sicuramente era molto presto perché il sole accennava appena a sollevarsi pigro e lento dall’orizzonte, ma lui era già sveglio. Nelle ultime notti non aveva dormito molto, troppo ossessionato dai suoi pensieri. Era di nuovo sulla sua terrazza preferita al 5° piano e stava percorrendo con lo sguardo i confini di Hogwarts illuminati dalla luce dorata dell’alba. Ad un tratto una sagoma avvolta in un mantello scuro attirò la sua attenzione. La persona camminava lentamente sulla riva del lago, i lunghi capelli, frustati dal vento, che risplendevano come fuoco. La ragazza si fermò a scrutare il lago per poi sedersi all’ombra di un grande albero. Sembrava sfinita, pensierosa e, per un attimo Draco si vide seduto sotto quello stesso albero a scrutare pensieroso il lago Nero.

Possibile che la Weasley potesse ricordargli se stesso?! Questo era uno dei tanti pensieri che non comprendeva, che non voleva avere.

Certo lei aveva sicuramente ben altro in testa: probabilmente si preoccupava dell’incolumità di San Potter e company...però doveva ammettere che le poche volte in cui aveva incontrato il suo sguardo, non ci aveva mai letto né preoccupazione né tristezza. Determinazione, rabbia, coraggio, ecco ciò che leggeva ogni volta che incrociava gli occhi della Grifondoro.

Era convinto che avessero più in comune di quanto si fosse immaginato, ma non voleva ammettere di poter condividere qualcosa con un Grifondoro e, per di più, con una traditrice del suo sangue come la Weasley. Eppure lei era lì, già sveglia, già pensierosa e probabilmente reduce da  una notte insonne, proprio come lui.

Abbandonò quei pensieri ma restò ad osservarla mentre distrattamente si attorcigliava una ciocca di capelli rossi intorno ad un dito.

Poi quando il sole fu abbastanza alto da impedirgli di guardare ancora girò su se stesso e rientrò nel castello, diretto ai sotterranei.

 

-          Dove diavolo è Blaise?- chiese Draco a Goyle, non appena entrò nel suo dormitorio, osservando il letto vuoto del compagno. Goyle, che stava ancora dormendo, sbuffò.

-          Non lo so, stavo dormendo, accidenti…- Draco gli lanciò distrattamente un incantesimo che lo fece ruzzolare giù dal letto, continuando a camminare per la stanza in cerca del Serpeverde.

-          Blaise…BLAISE, DOVE DIAVOLO SEI?-

Blaise uscì dal bagno ancora umido con un asciugamano legato in vita.

-          Draco, stai calmo. Stavo solo facendo una doccia. Che succede?-

-          Blaise, ho un assoluto bisogno di distrarmi. Che mi dici di dopo domani? Non c’era una festa a Hogsmeade? E’ utilizzabile il passaggio del Platano?

Blaise era sempre informato su questo genere di feste segrete dal momento che suo fratello maggiore Buxter era il proprietario del “Calderone Volante” di Hogsmeade. Tecnicamente tutte le feste erano state proibite; a dire la verità erano state proibite tutte le riunioni organizzate di gruppi di più di 8 maghi e streghe da quando il Signore Oscuro era tornato. Probabilmente era proprio per questo motivo che le feste al “Calderone Volante” ultimamente erano diventate decisamente più interessanti: solamente i più privilegiati vi avevano accesso. Bisognava innanzitutto trovare un modo per raggiungere Hogsmeade di notte e, una volta là, occorreva fare molta attenzione a non farsi vedere. Ovviamente Buxter Zabini aveva interesse a tenere ben segreta la sua attività: aveva aumentato i controlli, qualcuno diceva si servisse anche di apparecchi simili agli Spioscopi per individuare chi non fosse degno di entrare nel suo locale. Alcuni tra gli studenti di Hogwarts, i più coraggiosi ovviamente, avevano colto la palla al balzo, cercando nuovi metodi per uscire dalla scuola. Si era parlato tante volte dei passaggi segreti presenti ad Hogwarts, soprattutto di quello che ipoteticamente partiva dal Platano picchiatore e arrivava fino alla Stamberga strillante; si diceva che tramite quel passaggio segreto, Sirius Black in persona fosse riuscito ad entrare ad Hogwarts. Poi qualcuno lo aveva provato e aveva confermato il pettegolezzo e ora, la maggior parte degli studenti che partecipava a questo genere di feste lo utilizzava ma, probabilmente proprio per il gran numero di incantesimi Immobilus a cui veniva sottoposto negli ultimi tempi, il Platano Picchiatore ogni tanto si ribellava, alzando bruscamente le grosse radici e rendendo inaccessibile il passaggio.

-          Sì effettivamente c’è una festa e…mi pare che il passaggio sia utilizzabile. Anche se, fossi in te, darei una controllata: ieri il Platano mi sembrava molto nervoso! Ora che ci penso: che fine hai fatto ieri sera? - chiese Blaise mentre si passava un asciugamano tra i capelli umidi.

-          Non ero in gran forma, non me la sono sentita di uscire dal castello.- Il compagno lo guardò sospettoso.

-          Oh…d’accordo. Ero con la Greengrass, ok?- Non poteva permettere che qualcuno sospettasse quello che gli passava per la testa. Blaise lo guardò malizioso.

-          Non c’è bisogno che nascondi le tue conquiste: lo sappiamo bene come ti intrattieni quando ti girano! Ad ogni modo, la festa inizia alle 21. -

-          Perfetto- guardò Blaise, ancora intento ad esaminarsi attentamente allo specchio. – E tu muoviti a vestirti: è tardi.- disse poi congedandosi. Girò sui tacchi e uscì dal dormitorio.

 

 

 

Ecco il secondo capitolo della mia FanFic…era pronto da un po’ ma ho avuto poco tempo ultimamente e volevo rivederlo e correggerlo. Spero vi piaccia! Fatemi sapere!

 

Ringrazio MemoryDrops e Rayne per le recensioni (sempre gradite), chi ha aggiunto la mia storia tra le seguite e le preferite! Caspita, non avrei mai immaginato che la mia fanfic potesse entrare nelle preferite di qualcuno…. Sono commossa *_*

 

Beh, cercherò di pubblicare in fretta il terzo capitolo e di non farvi aspettare troppo.

Baci a tutti!!!!

 

-Asia-

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Asia85