Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: bluedragon_115    07/10/2019    0 recensioni
Si senti un rumore sordo, poi cominciò tutto. L’inferno si abbatte sulla Terra. Il cielo diventò scuro e lugubre. Sentimmo un fischio poi accadde tutto così in fretta. Venimmo sbalzati in aria da un gigantesco flash arancione. Caddi a terra priva di sensi.
Mi risvegliai … ma Blaid non c’era. Mi alzai – Blaid! Blaid dove sei!?!- nessuno rispose. –oh no- pensai –Blaid … ti ritroverò-. Sentì uno scricchiolio alle spalle, come un bastoncino che si spezzava, impugnai velocemente la spada di Aridel e mi girai, pronta ad attaccare non appena il nemico si sarebbe fatto vivo. Dagli alberi usci fuori una figura alta e slanciata dagli occhi luminosi, il cuore mi batté forte, poi dagli alberi uscì fuori la creatura. Ero pronta ad attaccare, ma mi rilassai e riposi la spada nel fodero, era solo il mio cavallo Kahur, andai da lui per abbracciarlo ma lui addrizzo le orecchie e piantò le zampe a terra – Kahur cos’hai?- feci un passo, poi un altro rumore, impugnai l’elsa della spada, pronta a combattere. Sentì un ruggito provenire dal fitto bosco, poi spuntarono fuori – Cronodog!! – sguainai la spada e mi lanciai all’attacco poi …
Okay forse è meglio tornare all’inizio.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Ma che? … - disse Raikù sconvolto. Ci guardammo perplessi. Feci roteare lo sguardo qua e la, ma non c’era niente. Niente di niente. Solo noi e un’ immensa distesa bianca.
- Io … non so proprio che dire – dissi. Ero sconvolta, “tutta quella fatica, tutte quelle sensazioni, per poi finire Qui! Nel posto meno verniciato di sempre!”
- Perché? Perché tutte a noi dico io. Manco a dire che possiamo tornare indietro, non ci sono ne porte ne nient’altro – disse Raikù, sconvolto e infuriato. Sembrava un claustrofobico chiuso in ascensore.
- Raikù calmati, troveremo un modo per andarcene – tentai di rassicurarlo. 
– Ah si? E come pensi di fare, sentiamo “principessina”? – disse ironico. Mi fece andare su tutte le furie. Odiavo essere chiamata “principessina”, e Raikù lo sapeva meglio di chiunque altro – non chiamarmi in quel modo! Sai che detesto essere chiamata cosi!, volevo solo sollevarti un po’ il morale –. Dissi. Raikù mi aveva proprio fatto arrabbiare, ma comunque lo capivo, anche io ero sull’orlo di una crisi di nervi.
- Hai ragione. Scusa Yal, è che questo posto … non so … mi manda in bestia, mi sento come perso, non vedo una via d’uscita e, non riesco a sopportarlo mi da alla testa -. Respirai 
– tranquillo Raikù, so che provi, questo posto è davvero insopportabile –
- Oh puoi dirlo forte -.
- senti, facciamo così – proposi – proviamo a camminare, chissà magari la fortuna è dalla nostra – dissi sorridente – e oltretutto è l’unica cosa che mi è venuta in mente –
- Beh, tanto non credo che abbaiamo molta scelta, tanto vale provare -.
- Raikù senti – dissi un po’ incerta 
– si? –
- Tu hai detto di essere già stato al castello del Sole, giusto? – chiesi
- Si, perché? –
- Beh ecco, potresti darmi … qualche dritta? –
- E perché dovrei? Non voglio di certo toglierti tutto il divertimento – disse indifferente. Rimasi di stucco – sai quando ti ci impegni sei proprio un bastardo. E dai, almeno qualcosina? Che so, qualsiasi cosa … -
- E va bene – disse accondiscendente. Sorrisi euforica, - allora vediamo un po cosa posso dirti … fammi pensare … - mi tenne parecchio sulle spine – Ah si –
 “ finalmente” pensai
 – l’architetto a fatto scintille, eh si, devo proprio fargli i miei complimenti – disse divertito. Rimasi basita.
 – che stronzo –
- Te l’ho detto, non voglio toglierti il divertimento – ridacchiò. Gli diedi un pugno sulla spalla. Continuammo a scherzare per un bel po’, poi svariati dubbi cominciarono ad affollarmi la mente. Mi ricordai le parole dell’Otarf, e cominciai a pormi una marea di domande. “Chi era il ragazzo di cui parlava l’essere? E cosa ci riservava il futuro? E Raikù? Che cosa succederà a tutti noi?”… non riuscivo a smettere di pormi tutte queste domande. Ero preoccupata e impaurita, non sapevo che fare, o dove andare.
- Raikù – dissi quasi disperata, come se lui fosse l’unica cosa che potesse togliermi dalla testa ogni dubbio – secondo te cosa ci aspetta li ... ovunque sia “li”? – il volto di Raikù tramutò improvvisamente, lasciando un’ espressione di timore e incertezza – non lo so, non ne ho la minima idea, e tutto questo, mi terrorizza – lo sconforto prese il sopravvento. Abbassai lo sguardo e lasciai cadere qualche lacrima. Raikù si avvicinò e mi strinse forte
-  Hey, non piangere, okay? Qualsiasi cosa ci aspetta noi la affronteremo, e vinceremo okay? -. Aveva un tono di voce così dolce e confortante, era come se quelle parole mi cancellassero tutti i problemi, mi sentivo protetta tra le sue braccia. Mi asciugai le lacrime.
 – Okay – mi sorrise con dolcezza. Ricambiai.
- Insieme per sempre? – chiesi,
 - insieme per sempre – disse rassicurante. Ci abbracciammo forte. Passammo qualche istante abbracciati, poi riaprì gli occhi, e … 
- E’ una porta..., Raikù è una porta! – Raikù si girò di scatto – ma come … - feci spallucce – ok chi è che va in giro a disegnare porte? – risi, poi dissi – ah boh, vediamo un po’ di scoprirlo -. Corremmo verso la porta il più velocemente possibile.
Eravamo li, davanti a questa porticina in legno, con vari fregi dorati. Girai la maniglia decisa, poi la vidi. Era li davanti a me. Una luce immensa fece risplendere ogni cosa.
 – Andiamo – dissi. Non mi ero mai sentita più decisa. Oltrepassammo la porta. Mi coprì gli occhi dalla luce che, mano mano andava spegnendosi, fino a diventare ombra.
- wow! Ma che posto è questo? – chiesi stupefatta
- Non ne ho la minima idea -. Eravamo senza parole, davanti ai nostri occhi c’era una luna piena gigantesca, che sembrava sorretta da delle cascate altissime. Tutto intorno a noi era ricoperto di fiori e funghi luminosi, e l’acqua era fluorescente, il cielo era coperto di stelle, che sembravano diamanti, nell’aria c’era un delizioso profumo di rose, e come sottofondo si poteva udire un misterioso canto lamentoso, terrorizzante e affascinante al tempo stesso. Era meraviglioso.
- Hey Yal, che dici andiamo in esplorazione? – disse Raikù sovraeccitato, 
- Mah si, tanto non avevo altri programmi in agenda – ci sorridemmo, poi corremmo giù verso il lago. Mi specchiai nell’acqua – wow, non ho mai visto niente del genere, sono senza parole – dissi. Demmo un’occhiata intorno. Non avevamo mai visto nulla di simile. – Hey Yal, vieni a vedere – disse Raikù sbalordito – cosa? – chiesi.
- Guarda qua – mi avvicinai e guardai da dietro le sue spalle. – guarda, non avevo mai visto un fiore così – era una gigantesca rosa viola e azzurra, coperta da perle d’acqua. Sembrava brillasse, come una stella. Gli misi una mano sulla spalla. Ci sorridemmo, poi …
- cos’è stato? – chiesi spaventata 
– non lo so – rispose Raikù preoccupato. Lo risentimmo, un potentissimo boato che proveniva dalla fitta boscaglia. Scattammo in piedi e, di corsa, impugnammo le armi. – Tu l’hai sentito? – chiesi ancor più spaventata 
– si, e non mi è piaciuto affatto- disse Raikù spaventato anche lui.
Sentimmo un fruscio alle nostre spalle. Ci girammo lentamente all’unisono. I nostri volti erano attoniti. Non potevo crederci, ancora lui!
- Non è possibile, ancora tu?! – dissi infastidita, ma cosa voleva da me quell’essere? 
– ma cosa diavolo è quel coso? –. 
L’essere storse la testa e con voce solenne disse – IO sono l’Otarf, messaggero dei cieli. Felice di vedervi Yal –
- Aspetta tu conosci questo … questo … coso? – guardai la faccia stravolta di Raikù – Hem … si. Tranquillo è innocuo – dissi rassicurante,
- aspetta, aspetta, aspetta, tu hai incontrato questoooo … Otarf, e non mi hai detto niente? – disse in tono interrogativo 
– beh ecco, volevo farlo, però mi deve essere sfuggito di mente … - dissi con tono evasivo – Yal … okay forse hai ragione, ma … - sentimmo tonare violentemente, e ci zittimmo. – Silenzio – disse l’Otarf con voce tonante. Abbassammo lo sguardo. – C’è un’oscuro viaggio che vi attende. Un compito che solo voi potete compiere, per fuggire dall’etere delle anime, e liberare il Wrath dalle crudeli pene che sopporta –
Rimasi stranita – aspetta l’etere delle anime? – chiesi 
– che cos’è un Wrath? – chiese Raikù sconvolto e confuso. In realtà eravamo tutti confusi. “ perché quest’essere deve perseguitarci ovunque? E cos’è l’etere delle anime? E il Wrath? Troveremo mai un attimo di pace?” pensai. L’Otarf se ne rimase li, a guardarci pensante, in silenzio, poi disse – codesto posto è l’etere delle anime, un luogo in cui le anime ormai defunte dei mortali vengono a riposare in pace, ma il Wrath è un demone senz’anima che disturba il loro sonno eterno – dopo ciò, l’Otarf scomparve, come la prima volta 
– hey aspetta! – gridò Raikù. Gli corremmo incontro, ma era ormai troppo tardi, si era volatilizzato nel nulla.
- E adesso che facciamo? – chiese Raikù con tono interrogativo – non lo so, credo che l’unica cosa da fare sia … -
- Non starai mica pensando di andare ad uccidere il Wrath? -. Era confuso e irritato. Rimasi in silenzio e sospirai. Stavo per parlare ma Raikù mi interruppe subito – Yal, si può sapere cos’hai in testa? Neanche sappiamo che cosa diavolo sia questo Wrath, o cosa sia in grado di fare! – disse, era arrabbiato, preoccupato e forse, anche un po’ spaventato.
- Raikù so che sembra una follia, ma, pensaci bene, abbiamo un’altra scelta? Io direi di no. E poi non sei curioso di vedere? –
- Vedere cosa? La morte? No grazie, non è il mio tipo! –
- Beh neanche il mio. Ma, sento che è la cosa giusta da fare … -
- Beh per me non lo è! Yal tu sai che adoro buttarmi a capofitto in battaglie e cose varie ma … -
- Ma cosa? Lo abbiamo sempre fatto! Perché questa volta è diverso? Perché … -
- PERCHE’ NON VOGLIO PERDERTI! – disse urlando disperato e infuriato. Rimasi senza parole, in silenzio. Continuò - Ho paura, okay? Ho paura che se affrontiamo questa cosa, qualunque cosa sia... ho il terrore. Ho il presentimento, l’orribile presentimento, che se affrontiamo quell’affare, io ti perderò. Io non potrei sopportarlo, morirei … morirei di dolore se dovesse accadere! – pronunciava ogni parola con le lacrime negli occhi, e il dolore nel cuore. 
“Raikù” non riuscivo a pensare ad altro, solo al suo nome. Solo al suo sorriso, ai momenti passati insieme, ogni dolore, sorriso, paura, ogni cosa passata insieme. Abbassai leggermente la testa. Piansi, e non riuscivo a levarmi dalla testa i suoi occhi, i suoi stupendi occhi verdi, verdi come felci. Quegli occhi verdi e pieni di vita, di brio … ma più che altro, non riuscivo a smettere di pensare alle lacrime di dolore e paura che quegli occhi versavano in quell’istante. – Se solo dovesse accaderti qualcosa, qualsiasi cosa, io non potrei perdonarmelo. Non ci riuscirei. Yal io … -. Non riusciva più a parlare. Mi avvicinai a lui e gli strinsi le mani. Ci guardammo dritti negli occhi. Sentì una strana sensazione, come di calore intenso. Il cuore cominciò a battermi all’impazzata, non riuscivo più a parlare o a respirare. Vidi il viso di Raikù avvicinarsi al mio. Sentì il suo respiro sulla pelle. Chiusi gli occhi. Le sue labbra sulle mie. Ci baciammo. Era come se la mia anima stesse danzando con la sua, come se la mia anima si fosse sollevata dal corpo. Era come se i raggi del sole mi avvolgessero. Mi sentivo protetta tra le sue braccia. Lo amavo, e me ne ero accorta solo ora. Lo amavo, lo amavo con tutta l’anima. Era tutto come un sogno. Anzi credevo di sognare. Stavo bruciando dall’interno, stavo bruciando di un fuoco intenso, un fuoco bellissimo e potente, così potente da potermi portare su oltre il cielo.
Ci sciogliemmo da quel bacio profondo, e indugiammo nel perderci ancora, l’uno nello sguardo dell’altro.
Ad un tratto, un rumore improvviso ci fece sobbalzare, riportandoci alla realtà. 
- C – Cos’è stato? – chiese Raikù
- Non lo so … - dissi
Ci girammo lentamente. Il rumore proveniva da dietro le nostre spalle. Vedemmo degli alberi in lontananza muoversi, e una scura sagoma alta e nera allontanarsi, con pesanti e rumorosi passi. Sentì un brivido di paura scorrermi sulla schiena. Il sangue mi si raggelò nelle vene. – Cosa diavolo era quello??? – dissi esclamando. – Non ne ho la minima idea, perché non lo raggiungiamo? Così glielo chiediamo … - disse Raikù sarcastico. Lo guardai male, poi dissi – si certo come no, così poi ci facciamo un nuovo amichetto -. Raikù sorrise sarcastico. Ci guardammo un momento “andiamo” pensai. Raikù annui, come se avesse letto nel mio pensiero.
Scattanti come tigri ci dirigemmo verso la foresta. Le cime degli alberi erano divelte e mano a mano che ci addentravamo nella foresta il cielo si faceva sempre più plumbeo.
Groahhh, uno strano verso minaccioso ci fece sobbalzare. Velocemente impugnammo le armi. La spada di Aridel riluceva alla luce della luna, mentre la furieskatch di Raikù, lanciava piccole scintille infuocate qua e la. Corremmo ancora più velocemente.
Gli alberi si diradavano lentamente, e finimmo in una folta nebbia, così folta da poterla tagliare con un coltello. – Ma dove siamo? – chiesi. Raikù fece spallucce. Mi guardai intorno, sospettosa 
– bleah – disse Raikù disgustato – ma che roba eh? – mi abbassai e vidi un ammasso di melma gelatinosa e viscida sotto le sue scarpe – mah niente, solo melma – - Oh no che schifo! – disse riluttante
- Più che altro sembra mocciolo di Trol – sghignazzai. 
– Blah!! Io odio la melma! –
- Dai continuiamo a camminare -, proseguii. Con la coda dell’occhio vidi Raikù continuare a fare versi di disgusto e non potei fare a meno di ridacchiare.
Intorno a noi si estendevano chilometri di nebbia, e mano a mano che proseguivamo si delineavano i contorni di alti alberi scuri e scheletrici, che davano l’idea di lunghe e ossute mani malefiche e l’aria aveva un odore acre, sapeva di morte e disperazione. Una forte angoscia mi assalì, insieme al pensiero orribile che sarei morta in questo luogo maledetto … scossi la testa e scacciai il pensiero. Mi girai verso Raikù e mi fermai – Raikù? – chiesi impaurita – si? – sospirai
- Tu credi … che ce la faremo? – 
vidi Raikù girarsi lentamente verso di me e sorridermi con tenerezza – Yal, noi combatteremo, insieme, fino alla fine, d’accordo? – annuii con la testa. Raikù mi sorrise, poi si girò lentamente. Spalancò gli occhi e la bocca. Tutto a un tratto mi sentì osservata. Mi girai molto lentamente, vibrante di paura. Sgranai gli occhi. Non riuscivo a muovermi, ero immobilizzata dalla paura. L’essere si girò di scatto, e ci guardò con odio. Eravamo atterriti, il cuore pulsava, senza controllo. Le grida mi si strozzarono in gola, eravamo pietrificati. L’essere ruggì minacciosamente, mostrando i denti lunghi e affilati come rasoi. La terra tremò tutt’intorno a noi, e il boato era talmente forte, che dovetti coprirmi le orecchie.
Ad un tratto urlai – Oh porca – e Raikù – Puttana! Cazzooo corriiiiii –
Ci lanciammo alla fuga. Correvamo a piena velocità senza sapere cosa o dove andare. Stavamo ansimando. L’aria veniva a mancare, i polmoni bruciavano come fuoco, ogni muscolo del mio corpo mi doleva immensamente, il battito accelerava sempre più, facendomi scoppiare il cuore nel petto, le energie venivano a mancare … stavo per fermarmi “ce la posso fare, devo farcela” pensai. Stavo quasi per crollare, sentivo ogni arto del mio corpo che stava per cedere, ogni forza andarsene. “No, no non mollare, non ora … non ci riesco … ma devo … devo” non riuscivo più a pensare. Rallentai. Il respiro del mostro, era così vicino, potevo sentirlo sul collo.
D’un tratto sentì un qualcosa afferrarmi il braccio 
– Muoviti Yal – scossi la testa intontita mentre correvo e inciampavo – cosa? – alzai lo sguardo. Raikù mi stava tirando – Forza Yal, ce la puoi fare, ancora uno sforzo e saremo al sicuro -. Raikù disse ogni parola gridando a squarciagola. Scossi nuovamente la testa e mi ripresi. Corremmo ancora più forte.
- Guardaa!! – urlai indicando una caverna – Svelto … cazzo ci sta raggiungendo. Dai cazzo daiiii!!!! -. Velocemente ci lanciammo dentro la caverna. Ci nascondemmo in fretta e furia negli angoli più bui e remoti della caverna. Trattenemmo il respiro ( o almeno quello che ci restava ), per non essere scoperti.
Quando sentimmo i passi dell’essere avvicinarsi, le pareti più fragili della grotta si sbriciolarono e la paura mi invase. Guardai Raikù speranzosa e terrorizzata. Il panico dilagava nel suo sguardo, ormai fisso e immobile. In preda alla paura gli presi la mano e la strinsi talmente forte che le nocche delle dita divennero bianche. Lui ricambiò la stretta.
Le lacrime cominciarono a scendere, anche se provavo a trattenerle. Gli occhi bruciavano immensamente. Ci fu silenzio, un silenzio cupo e assordante e una calma assurda, senza fine. Mi sporsi leggermente per guardare fuori, c’era silenzio, soltanto silenzio. Ogni cosa sembrava immobile, poi lo vidi. Sbucò fuori dal nulla. Mi tirai indietro immediatamente, soffocando le urla in gola.
Stavo per cadere all’indietro ma Raikù mi sorresse. Mi strinse a se. Potevo sentire il battito del suo cuore accelerare. L’essere si ritirò, allontanandosi. Raikù mi lasciò andare. Riprendemmo a respirare affannosamente. Ci lasciammo cadere, esausti, a terra.
Con il cuore che mi martellava nel petto a piena velocità dissi, tentando di respirare – Cosa … dia … volo … era quello?! – Raikù scosse la testa. – Quello era il Wrath – disse una voce profonda alle nostre spalle. Ci girammo di scatto – Ah sei tu – disse Raikù ringhiando. Era l’Otarf. 
– Che cosa vuoi da noi? – chiese Raikù 
Ora il nostro respiro era tornato nella norma. Respirare, era la cosa più bella del mondo. L’essere era rimasto in silenzio per un po’, poi parlò – Colui che avete incontrato era il Wrath, il divoratore di anime, e vostro è il compito di sconfiggerlo, per liberarci dalla sofferenza eterna, così è stato predetto. Voi siete i prescelti per … - Raikù lo interruppe.
- Aspetta, aspetta, aspetta che? No scusa, secondo te, noi due – e ci indicò entrambi – dovremo affrontare quella … cosa da soli? … cazzo stai fuori o cosa? -. Raikù era rabbioso, ogni parola era rabbia pura. 
– Raikù ha ragione – dissi – e poi, se ciò che dici è vero … come facciamo ad uccidere il Wrath? –
- Avete tutto ciò che vi serve. Dovrete usare solo la forza che risiede in voi, e a quel punto la via vi sarà chiara –
- E se noi ci rifiutassimo? – chiese Raikù con aria di sfida.
- In tal caso – disse l’Otarf con voce solenne – morirete entrambi -. Cadde il silenzio. – Moriremo in ogni caso – dissi tentando di rompere quel silenzio inquietante e fastidioso.
 – Non è ora di morire, avete ancora molto da fare, oltretutto la porta è nell’essere – io e Raikù ci scambiammo uno sguardo interrogativo.
- Quindi per uscire da qui, dobbiamo per forza uccidere il Wrath? – l’Otarf annuì lentamente. Guardai Raikù. Gli tirai la manica della maglietta. Si girò. Era sconvolto, e terrorizzato, il suo sguardo in quel momento era vuoto e inespressivo. Gli strinsi il braccio, come per dargli forza. All’inizio sembrava non essersene accorto poi, senza guardare altrove, mi strinse la mano. Ci lasciammo un’occhiata d’intesa e annuimmo.
- Credo che non abbiamo altra scelta – dissi. L’Otarf annuì e si voltò, come per andarsene – Hey aspetta – disse Raikù – almeno dicci come fare per batterlo – l’Otarf si fermò, e senza guardarci disse solennemente – c’è solo una cosa da sapere …
“Quando tutto sarà perduto, quando l’oblio vi avvolgerà, e la furia vi accecherà, solo allora la tua mano si armerà e la creatura morirà.” -.
A quel punto l’Otarf scomparve. Ero confusa, non stavo capendo più niente. Io e Raikù ci guardammo un attimo e all’unisono esclamammo
- MERDA! -.






 








 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: bluedragon_115