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Autore: Jigokuko    09/10/2019    0 recensioni
Storia ambientata trent'anni dopo la fine dell'anime, che vede come protagonisti gli eredi dei precedenti predestinati.
-
Un drago, una duellante misteriosa ed una canzone che stordisce chiunque l'ascolti.
Cosa sta succedendo a Nuova Domino? Toccherà a quattro ragazzi ed un pappagallo venire a capo del mistero e scoprire se Stelle Cadenti può essere considerata un'alleata od un temibile nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Livello 4

Samurai

 

-Non è ancora sveglio? Sono le nove, è tardissimo!-
-Ryoko... solo per te è tardi le nove di mattina, lascialo dormire.-
-Ma sta occupando il divano, ho dei vestiti da piegare, io!-
Senza nemmeno aspettare una battuta del fratello, la rossa rovesciò una bacinella intera piena di vestiti su un Håkan dormiente, che nemmeno si svegliò.
Ne fu sorpresa, perché non fece nemmeno una piega; eppure i vestiti erano davvero un sacco.
Sbuffò, passando istantaneamente all'offensiva: si sedette sul suo stomaco come se non ci fosse mai stato ed iniziò a piegare magliette, pantaloni e biancheria, posizionandoli accuratamente sulle sue gambe.
Yuichi scosse il capo, totalmente impotente nei confronti della sorella, la sua personalità era troppo esplosiva perché riuscisse a domarla con la solita calma e pacataggine.
Passò qualche minuto prima che il biondo iniziasse a dare segni di vita. Aprì gli occhi, ma non avendo le lenti a contatto addosso non comprese per nulla la situazione, la visuale era totalmente sfocata e si sentiva uno strano peso sull'addome, davanti a sé una massa informe.
Si mosse nel tentativo di raggiungere le lenti posate la sera prima sul tavolino, ma finì solamente per scatenare le imprecazioni della rossa.
-Sta fermo, o cadrà tutto, scemo!-
-Mh... Ryoko? Non riesco a vedere nulla senza lenti a contatto, lasciamele prend- ... Aspetta, sei seduta sopra di me?-
-Sei tu che ti ostini a dormire fino a tardi. Sono già le nove, sai? Io ho da fare, non posso stare ad assecondare i tuoi comodi.-
-... Le nove? Seria? Uff, ma non è tardi, ho sonno.-
Si girò di scatto, facendo scivolare la ragazza a terra, che atterrò con un tonfo; si sentì un ringhio che avrebbe fatto impallidire qualunque cantante Brutal Death Metal e, successivamente, dolore.
Acuto. Lancinante. Da togliere il fiato.
Gli aveva sferrato un pugno dritto al naso, sulla ferita ormai guarita, che puntualmente gli aveva provocato grandissima sofferenza, le guance solcate dalle lacrime, le mani portate al setto nasale ed un urlo disperato.
Cadde addirittura dal divano, il quale venne immediatamente occupato da quell'essere demoniaco dai capelli rossi.
-Aspetta, aspetta...
Un altro punto per me! Siamo due a zero, caro mio.-
Il biondo, nel frattempo, era riuscito a recuperare le lenti a contatto e le aveva indossate. Si voltò a guardarla, rimanendo seduto sul pavimento.
-Non m'importa dei punti, mi hai fatto un male atroce, cogliona.-
Lo disse con la voce strozzata, ma con un tono adirato; non ne poteva più di lei e dei suoi modi fin troppo impulsivi.
Si alzò ed afferrò la ragazza per la maglia, sollevandola di poco, ma rimase sorpreso del fatto che lei non avesse mosso alcun dito, cosa che per nulla si aspettava.
Capì subito il perché quando una mano gli si posò pacatamente sulla spalla ed iniziò a stringere gradualmente. Spostò lo sguardo di lato e vide un maglione blu, successivamente Yuichi.
Sul suo viso abbronzato era presente un largo sorriso, gli occhi castani erano socchiusi, tutt'attorno a lui sembrava essere comparso un alone nero di quelli che si vedono negli anime.
-Hai tre secondi per lasciarla, oppure, oltre a rovinarti il naso, finirò il lavoro con il resto della faccia.-
Il biondo, dopo un sospiro, la lasciò andare e lei si mise a ridere, ma subentrò nuovamente il corvino.
-E tu non ridere, devi chiedergli scusa.-
La sorella sbuffò, roteando gli occhi blu, segno che non sarebbero state poi così sincere, quelle scuse.
-Mi dispiace, va bene? Benissimo. Ora smamma, che ho da fare.-
Ovviamente, quella frecciatina era rivolta solamente ad Håkan, ed a questo suo fratello non diede peso. Finte o no, continuare con lei non sarebbe servito assolutamente a nulla, testarda com'era.
Se ne uscì subito dopo con una proposta, però:
-Perché non andiamo al mare? Håkan non ha ancora avuto occasione di vederlo.-
Lei lo osservò con espressione accigliata.
-Ma siamo a fine marzo e io non ho nemmeno un costume nuovo--
-Non sto proponendo una giornata in spiaggia di quelle estive, volevo solamente fare una passeggiata lungo il bagnasciuga. Che ne dici, Håkan?-
Il biondo, nel mentre, oltre a patire ancora il dolore al setto nasale, stava massaggiandosi la spalla. Yuichi possedeva una stretta incredibile, non se lo sarebbe mai aspettato.
Gli piaceva il mare, nonostante avesse occasione di andarci solamente per le rare vacanze che faceva.
-Per me va bene, ma dovremmo andarci subito. Questo pomeriggio parto.-
Appena pronunciata quella frase, la ragazza sfoggiò un enorme sorrisone e gli poggiò le mani sulle spalle -sicuramente lo fece apposta-, avvicinando pericolosamente il viso al suo.
-Davvero?! Evviva! Evviva! EVVIVA!-
Lasciatolo si mise a saltellare qua e là, facendo piroette.
-Prendo le scarpe, dobbiamo arrivare s-u-b-i-t-o!-
E corse su per le scale, sparendo nella sua stanza.
Il corvino guardò l'altro, con occhi sorpresi.
-Pensavo partissi domani.-
-È quello che farò infatti, volevo solo prenderla in giro.-
-Si vede proprio che sei masochista, eheh.-
-Era una risata quella?-
-Forse.-
Il biondo sorrise a sua volta. Era felice che il suo migliore amico ogni tanto scacciasse via i pensieri che lo affliggevano.

***

Ryoko tornò qualche minuto dopo con le scarpe addosso ed una giacca sulle spalle, dopodiché i tre partirono alla volta della spiaggia. Dato che era abbastanza vicino ci andarono a piedi -anche perché Yuichi non aveva nemmeno intenzione di avvicinarsi ad una di quelle "macchine infernali", come le definiva lui, delle loro moto-; la rossa saltellò felice per tutto il tempo, era contentissima che Håkan sarebbe partito solo poche ore dopo, ma quest'ultimo se la stava ridendo sotto i baffi che non aveva. Se non poteva vendicarsi a sberle, lo avrebbe fatto torturandola psicologicamente.
I tre camminarono per altri dieci minuti prima di raggiungere la spiaggia.
Nonostante la temperatura per niente adatta ad una giornata al mare, erano presenti alcuni gruppi di persone, quali coppiette, amici o semplicemente famiglie, la brezza era comunque piacevole.
Ryoko corse verso la riva del mare e spalancò le braccia, inspirando a pieni polmoni l'aria salmastra; i suoi capelli rossi svolazzavano seguendo il movimento dell'aria.
-Aaah, che giornata fantastica...! Una gita al mare... il vento tra i capelli... Håkan che se va...
Manca qualcos-ah! Voglio una granita.
Yuichi, mi compri una granita?-
Lo chiese con la voce più dolce del mondo, sembrava un agnellino, infatti il fratello fu costretto a darle qualche moneta per accontentarla, il quale venne subito ringraziato con un forte abbraccio.
-Ci vediamo dopo allora!-
La più giovane trottò poi via, alla ricerca di un bar o una gelateria. Quella ragazza era piena di energia e non riusciva a stare ferma per più di pochi minuti; al contrario, la sera, crollava sempre nonappena si sedeva su una superficie comoda o poggiava la testa sul cuscino, motivo per il quale la mattina presto era sempre bella pimpante.
-Heh... finalmente un po' di silenzio.-
Affermò il corvino, posandosi le mani sui fianchi; gli occhi nocciola rivolti verso il mare mosso. A largo, si potevano scorgere alcune barche a vela.
-Lo sapevo che neanche tu sotto sotto la sopporti, vero, Yuichi?!-
Il più vecchio lo guardava dall'alto, a pugni chiusi ed occhi diversi spalancati; sul viso, la sua tipica espressione idiota.
-Non è vero che non la sopporto, a volte ho solo bisogno di allontanarmi da lei e dal suo tono di voce spropositato. Tutto qui.
Non potrei mai odiare l'unica persona, escludendo i miei genitori, ad essermi stata sempre vicina, nel bene e nel male. Amo mia sorella più di qualunque altra cosa al mondo.-
Il discorso finì lì e i due rimasero in silenzio a guardare le onde infrangersi sul bagnasciuga, o almeno fino a ché un urlo femminile non catturò la curiosità di entrambi: si voltarono e videro un uomo dalla stazza mastodontica, il quale sventolava un mazzo di carte davanti al viso di una giovane ragazza dai lunghi e lisci capelli arancioni; mentre sbraitava coraggiosamente a quel muro di carne, un grosso pappagallo dal piumaggio grigio svolazzava attorno ai due.
-Ridammi il deck, grassone!-
-Cara mia, hai perso ed ora è di mia proprietà, eheh... a meno che tu non voglia fare qualcosa per rendermi felice, magari potrei decidere di ridartelo. Che ne dici?-
-Scherzi?! Dovrebbero metterti in galera anche solo per aver pensato una cosa del genere.-
L'uomo, indispettito, la spinse dandole un colpo sulla spalla, facendola cadere sulla sabbia, iniziando poi ad andarsene.
Nello stesso momento in cui la vide cadere, il corvino si precipitò da lei e l'aiutò a rialzarsi, chiamando poi a gran voce il ladro.
-Che vuoi, ragazzino? Perdere il deck?-
-Ti sfido. Se dovessi vincere, restituirai le carte che hai rubato a questa ragazza, in caso contrario potrai prenderti sia le mie che quelle del mio amico.-
Indicò Håkan rimasto più indietro, il quale stava agitando le braccia in totale disappunto con quella decisione.
-E va bene, se proprio ci tieni a fare colpo su di lei ti accontento.-
-Mi presteresti il tuo duel disk? Io non lo ho qui, purtroppo.-
La giovane annuì e se lo sfilò dal braccio, cedendolo al corvino.
Da una tasca tirò fuori un deck e lo infilò nello strumento.
Il duello aveva avuto inizio.
-Se permetti inizio io piccoletto, giusto per farti vedere che chi è bravo lo è sin dal primo turno!-
L'energumeno guardava le carte nella sua mano con un ghigno stampato in volto; ci aveva messo anni, ma era riuscito a reperire tutto il materiale per copiare il deck del leggendario Seto Kaiba, con il quale si divertiva a battere i ragazzini ed a rubare i loro mazzi.
E quella iniziale era una mano perfetta, la sua.
-Attivo Polimerizzazione e fondo i tre Drago Bianco Occhi Blu che ho in mano, per poter evocare il leggendario...
DRAGO OCCHI BLU FINALE!-
Un enorme drago bianco a tre teste comparve sul terreno, il suo ruggito fu estremamente forte.
Sul volto abbronzato di Yuichi comparve lo stesso ghigno dell'uomo.
-Posiziono una carta coperta e ti cedo il turno.
Se vuoi puoi ritirarti subito, eh.-
-Quattromilacinquecento punti d'attacco, mh. Sarà facile.
Attivo la magia continua: "Dojo di Shien" dalla mia mano; ogni volta che evoco normalmente o specialmente un mostro "Sei Samurai", posso mettere un segnalino su di essa e successivamente spedirla al cimitero, per evocare un mostro di livello pari od inferiore ai segnalini su questa carta, dopodiché evoco Kageki - Sei Samurai Leggendario ed attivo il suo effetto, che mi permette di evocare specialmente il tuner Genba. Sincronizzo entrambi per evocare Shi En - Sei Samurai Leggendario e successivamente, evoco Kizan, che può essere chiamato se sul terreno è presente un mostro "Sei Samurai". Mando al cimitero "Dojo di Shien" per evocare dal deck Enishi ed attivo immediatamente il suo effetto: se in campo è presente uno dei suoi compagni, posso bandire due mostri nel mio cimitero per farne tornare uno in mano ed io scelgo il tuo drago.-
Il mastodontico mostro sparì com'era apparso, in un batter d'occhio e ciò fece sussultare il suo possessore, ma si ricompose subito ricordandosi della trappola che aveva posizionato alla fine del turno.
-Shi En, attacca.-
-Fermo! Attivo la mia carta coperta: Forza Rifle--
-Attivo l'effetto di Shi En: una volta per turno, posso negare l'attivazione di una magia o trappola e distruggerla.-
L'ologramma si divise in mille pezzi, mentre i tre samurai si avventarono sul malcapitato, azzerando istantaneamente i suoi life points.
Håkan rimase a bocca aperta nel vedere tanta padronanza del deck; obliterare in tal modo una combinazione così potente non era da tutti, né se l'aspettava da qualcuno che, a detta di Ryoko, non duellava da anni.
Mentre i mostri del vincitore si dissolvevano, stava provvedendo a restituire il duel disk alla ragazza.
-Su, ridalle il suo deck. Ti ho battuto, no?-
-Mai e poi mai, possiede carte rarissime. Anzi, dammi anche il tuo, mingherlino.-
Si avventò sul corvino nell'intento di sferrargli un pugno diretto al viso, ma lui si difese subito schivandolo e contrattaccando con un gancio alla base del naso. Il colpo fu così forte che quella montagna umana cadde come un sacco di patate, con il setto nasale trasformato in una fontana di sangue.
Yuichi ne approfittò per riprendersi il deck della più giovane e restituirglielo, tale gesto venne ringraziato con un forte abbraccio da parte di lei; l'enorme pappagallo cenerino che fino a pochi attimi prima stava svolazzando, si posò sulla testa del corvino, appollaiandosi.
-Eheh... Uroboro ha deciso che gli piaci!
Lo stesso vale per me, non potrei mai ringraziarti abbastanza, quelle carte sono molto importanti.-
Il volatile riprese il volo, questa volta atterrando sulla spalla della padrona.
Osservandola bene, si poteva notare che era molto carina: la sua età si aggirava intorno ai sedici anni, ma non era molto alta. I lunghi capelli arancioni, ben pettinati con due odango ai lati della testa fermati da piccoli fiocchi, erano in realtà tinti, a giudicare dalla ricrescita castano scuro abbastanza evidente, ma quel piccolo dettaglio la rendeva solamente più interessante. Gli occhi neri, vispi tanto quanto quelli dell'uccello sulla sua spalla, sembravano celare qualcosa di più profondo. La pelle chiara del viso era valorizzata da un lieve filo di trucco sulle palpebre ed un velo di lucidalabbra.
Uroboro, invece, era un pappagallo cenerino dal bellissimo piumaggio grigio, grande almeno trenta centimetri. Il modo in cui guardava la giovane faceva supporre che i due fossero in grandissima confidenza.
-Non c'è bisogno che mi ringrazi, ho solo fatto ciò che ritenevo più giusto.-
Lei sorrise, porgendogli la mano; le unghie si presentavano ben curate e tinte di smalto rosa pallido.
-Il mio nome è Artemis. Posso sapere quello del mio salvatore...?-
-Salvatore? Non esagerare- mi chiamo Yuichi, comunque.-
Le prese la mano, stringendola appena; era davvero piccola in confronto alla sua.
-Yuichi? Me lo ricorderò.~-
Dopo averlo lasciato, si congedò dai due con un saluto e se ne andò, rivelando loro che sperava di incontrarli nuovamente.
Håkan punzecchiò l'amico con qualche leggera gomitata al fianco ed un sorrisino stampato sul viso.
-Wow, hai rimorchiato una ragazza in poche e semplici mosse! Insegnami, Dongiovanni Fudo.-
-Ma quale dongiovanni, scemo. È normale che mi abbia dimostrato gratitudine per averla aiutata.-

Quella risposta non servì assolutamente a togliere quel ghigno dal viso del biondino, il quale si mise a dondolare sul posto, scrutandolo con gli occhi socchiusi. Il corvino incrociò le braccia e scosse il capo, in segno di disapprovazione.
-Avrei dovuto perdere e dare il tuo deck a quella sottospecie di ladro...-
-Non avresti osato!-
Il teatrino venne interrotto dalla presenza di Ryoko, poco lontana; granita all'amarena alla mano, guardava i due con espressione dubbiosa e la cannuccia tra le labbra.
Gatta ci covava e lo aveva capito all'istante vedendo i due, come non lo sapeva nemmeno lei.
-Nulla da dire?-
-Niente, non preoccuparti.-
-Ma come niente, ed A--
Il primogenito di Jack Atlas venne fulminato da un'occhiataccia partita dal diciannovenne, la quale non bastò a scacciare i pensieri della ragazza. Decise però di ignorare il tutto, almeno per il momento.
Avrebbe scucito la verità al fratello una volta da soli.
-Capisco. Vogliamo finalmente iniziare la nostra passeggiata in riva al mare?-
-Certamente.-

***

-È bello rivederti. Quanti anni sono passati, ormai?-
-Cinque, Yusei. Era ora che tornassi a Nuova Domino, dopotutto avevo già promesso di presentartela.-
Crow Hogan era ormai da parecchio tempo che girava per il mondo alla ricerca di nuove sfide e limiti da superare; eppure, dietro di lui, da poco più di dieci anni, era sempre presente una persona, a cui voleva bene più di ogni altra cosa al mondo: sua figlia adottiva.
La ragazza stava a pochi passi dal padre, osservando Yusei con un adorabile sorriso sulle labbra.
-È un piacere conoscerla, Signor Fudo. Il mio nome è Artemis.-
-Per favore, dammi del tu, o mi sentirei vecchio.-
La stessa cosa che disse ad Håkan al loro primo incontro; ci teneva davvero a stabilire un legame con quei ragazzi senza essere eretto su di un piedistallo.
E lì l'amico scoppiò a ridere, dandogli una pacca sulla spalla.
-Inutile negarlo caro Yusei, ormai siamo diventati vecchi.-
-Se dicessi una cosa del genere a Jack, probabilmente ti pesterebbe.-
-Forse hai ragione, eheh.-
La giovane Artemis però non comprendeva appieno i loro discorsi e di questo suo padre se ne accorse.
-Tranquilla, prima o poi ti sembrerà normale, soprattutto se ci riuniremo tutti!-
Lei rispose con un sorriso, ma per qualche ragione non riusciva a staccare gli occhi di dosso da Yusei, non per il marchio dorato che gli solcava la guancia -d'altronde, Crow ne aveva il volto pieno-, piuttosto per il suo viso, aveva qualcosa di estremamente familiare...
Ed ecco che la porta di casa si aprì ed entrambi gli ospiti si trovarono faccia a faccia con i nuovi arrivati.
In primis, Håkan scoppiò a ridere; Ryoko lo guardò con viso truce e gli occhi di Yuichi si posarono immediatamente su Artemis.
-Coincidenze, eh...?-
Mormorò, mentre la ragazza iniziò a saltellare, tirando la giacca del padre adottivo.
-Papà, papà!- Crow, ogni volta che sentiva quella parola, si scioglieva. -È lui il ragazzo che mi ha aiutata a recuperare il deck!
Grazie ancora, Yuichi!-
Il pappagallo sulla sua testa -si, Uroboro era rimasto lì per tutto il tempo- agitò le ali per enfatizzare la frase.
-Eh... guarda te che caso, non mi aspettavo che fossi proprio tu il salvatore della mia bambina.
Hai anche i miei ringraziamenti.-
-Non c'è di che...--
Il corvino era davvero in imbarazzo, ricevere così tanta gratitudine... semplicemente asseriva che non facesse per lui.
Nel mentre, ancora sull'uscio, la sorella aveva appena distrutto il bicchiere, ormai vuoto, stringendolo con una mano, avventandosi su Håkan.
-NON ERA SUCCESSO NULLA, UH?!-
-ASPETTA, È STATO YUICHI A DIRMI DI NON PARLARN--
-CHISSENE FREGA!-
-Oh...? Ma tu non c'eri prima!-
Artemis si fece strada tra i presenti e si fiondò da Ryoko, guardandola con occhi luccicanti.
-Chi sei? Come ti chiami? Oddio, sei bellissima!
Così alta... i tuoi occhi blu sono stupendi ed il colore dei tuoi capelli pure, per non parlare di quei codini che ti stanno d'incanto, posso acconciarteli un giorno? Per favore...-
Lei rimase spiazzata dalla tanta facilità con cui le aveva rivolto la parola per farle un mare di complimenti; stranamente quella sua sfrontatezza fece passare in secondo piano i pregiudizi sempre avuti verso le ragazze che si truccavano e/o tingevano i capelli.
Nell'insieme la trovò carina... ed addirittura simpatica, per questo motivo decise di risponderle senza inveirle addosso.
-Mi chiamo Ryoko e sono la sorella di quello lì,- indicò con un dito il fratello -presumo si debba dire "grazie" per tutti i complimenti...? Comunque no, non puoi acconciare i miei capelli.
... bello il pappagallo.-
Lo notò solamente dopo, quella ragazza le era corsa incontro come una furia.
-Io sono Artemis e lui è Uroboro, spero di poter diventare tua amica!-
Le prese una mano, stringendola con entrambe.
-Che belle mani...-
-Sei inquietante.-
-Lo prendo come un complimento.~-
Crow ed Artemis rimasero a casa di Yusei ed Aki fino la sera, raccontando loro tutto ciò che era successo in quegli anni di separazione. I due sarebbero partiti due giorni dopo, ma promisero di reincontrarsi a breve, magari in occasione del torneo regionale che si sarebbe svolto a breve in giro per il paese; terminata la cena, padre e figlia li salutarono e se ne andarono sulla moto di lui.

 


CIAO a tutti! Ma quanti mesi sono passati? Aiuto, con tutto il tempo trascorso, mi meraviglio di non aver mollato tutto. Forse dovrei ringraziare il rewatch di 5D's che mi sta ridonando l'ispirazione persa. :')
Cosa sarà successo, vi chiederete (o forse no)? Tante, tante cose. Alcune belle, tipo l'uscita di Fire Emblem Three Houses, una a dir poco meravigliosa che raccconterò all'ufficializzazione ed una brutta, perchè un idiota ha investito il mio cane, la mia ragione di vita, rompendogli la zampa anteriore sinistra. Fortunatamente ora sta meglio di me, ma dovrà tenere l'arto steccato fino al 29 ottobre.

Cosa dire, del nuovo capitolo? Tanto e nulla.
Finalmente ci viene mostrata la figlia di Crow, Artemis, assieme all'adorabile Uroboro! Personalmente adoro questa ragazza, ha un carisma invidiabile ed è pure talentuosa, come vedrete nel corso della storia.
Con questo si chiude il primo arco narrativo della storia, atto a presentarvi un minimo i personaggi nei loro pregi e difetti superficiali (tranquilli, il carissimo Håkan non è scemo solo superficialmente). Piccolo spoiler, il prossimo capitolo sarà completamente incentrato sul passato, ancora devo decidere se sarà più di uno in fila, ma di questi "speciali" ne usciranno durante il corso di tutta la narrazione, spero possiate apprezzare! <3
Vi lascio con un disegno dei nostri cari Yuichi e Ryoko e alla prossima!

Jigokuko


 
   
 
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