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Autore: Mahlerlucia    11/10/2019    1 recensioni
{Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito “Fanwriter.it”}
[Tsukishima x Yamaguchi]
PROMPT:
Capitolo 1 – Angst
Capitolo 2 – Appuntamento
Capitolo 3 – Luna piena
Capitolo 4 – Soulmate
Capitolo 5 – Zucca/1000k
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi, Yachi Hitoka
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito Fanwriter.it
 
11 ottobre: Angst
 

 
Anime: Haikyuu!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi (Hitoka Yachi)
Pairing: TsukkiYama
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai


 
 
 Distanze d’insicurezza

 

Era da poco passata la mezzanotte e la quasi totalità dei partecipanti al training camp estivo era andata a coricarsi. Gli effetti degli intensi allenamenti degli ultimi giorni si stavano facendo irrimediabilmente sentire.
Ma c’era anche chi, tra gli altri, preferiva passare le serate in palestra allo scopo di perfezionare quei particolari che durante il giorno non erano stati presi adeguatamente in considerazione. Una volta individuate le proprie carenze di fronte alla talento di avversari mai visti fino ad allora, era importante lavorare per evitare di cadere in nuovi ed intriganti tranelli nel corso delle future competizioni.
Kei Tsukishima rientrava in quest’ultima cerchia di stoici giocatori, in maniera più o meno fissa. Non sapeva bene nemmeno lui com’era capitato in mezzo a quel miscuglio di ‘gatti’ e ‘gufi’, come oramai usava chiamare coloro che lo avevano coinvolto in quello strano progetto serale. Beh... insomma! ‘Progetto’ era un termine alquanto esagerato, visto e considerato che non vi era la benché minima organizzazione interna. Il desiderio di mettersi alla prova stando in compagnia dei propri simili era tutto ciò che serviva loro.

“Ehi, Quattrocchi. Aspettami, ti accompagno.”

“Mi chiamo Tsukishima. E non ho bisogno della balia.”

Testurou Kuroo era il capitano della Nekoma High School. Un ragazzo alto, moro, dalla pettinatura improbabile e la parlantina decisamente troppo prolissa; senza dimenticare che il suo hobby prediletto – dopo la pallavolo, s’intende! – era proprio quello di provocare al mero scopo di farsi qualche risata.
Era stato lui a richiamare l’attenzione di Kei il giorno che si era ritrovato a passare dinnanzi alla porta aperta della palestra per smaltire quel senso di frustrazione che si portava dietro da diversi giorni; o forse da molto più tempo di quanto lui stesso potesse immaginare.
Il fatto che fosse stato proprio Yamaguchi a rinfacciargli la sua stessa codardia lo aveva portato ad una situazione di break down mentale dal quale non sapeva come uscire. Fino al momento in cui non era stato attirato in quella palestra popolata da poche anime, una più strana dell’altra.
Oltre a Kuroo, erano presenti i due giocatori di punta della Fukurōdani: il capitano Koutarou Bokuto e l’alzatore Keiji Akaashi; due ragazzi dalle personalità opposte, ma dal binomio inscindibile. Una combinazione vincente che probabilmente mancava al più giovane Kei, abituato alla solitudine e alla riflessività perpetua.

“Che ti è preso stasera? Avrai detto tre parole nel giro di due ore. Ad Akaashi, poi.”

“L’unico con cui si possa fare un ragionamento degno di nota.”

“Ehi, che vuoi dire?”

Un brusio di fondo riuscì ad interrompere quella discussione che di sicuro Tsukishima non aveva alcun desiderio di portare avanti. Due voci in lontananza, una particolarmente nota al giocatore della Karasuno.

“Yamaguchi-kun, ti ringrazio per aver risposto subito al mio messaggio e... beh, grazie soprattutto per essere venuto!”

“Oh, non ti preoccupare Yachi-chan. Tsukki è andato ad allenarsi con quei ragazzi del terzo anno e io... io mi annoiavo.”

Kuroo si sciolse in un sorriso che infastidì nell’immediato il diretto interessato. Non si sarebbe perso la sua reazione fintamente composta per nulla al mondo. Quel cipiglio ben marcato poteva già considerarsi come la netta dimostrazione di quello che stava passando per la sua mente in quel momento. Così come le dita strette in maniera impulsiva intorno alla salvietta che teneva poggiata sulla spalla.

“Ultimamente ci va spesso, vero?”

“Sì. Più o meno dalla sera in cui abbiamo avuto... quella discussione.”

“Discussione? Ah! Ti riferisci a quella volta in cui ti ho sentito urlare come un matto mentre gli correvi dietro?”

Tsukishima abbassò il viso e si coprì la fronte a causa della crescente sensazione di vergogna che si stava inculcando tra i suoi pensieri. Detestava venire a sapere in quel modo di essere stato visto da quella ragazzina durante un battibecco con il suo migliore amico. Un rarissimo momento di astio tra due persone che solevano andare d’accordo praticamente su tutto.
Senza contare che nemmeno lui era solo ad ascoltare quella spiacevole conversazione.

“Avete litigato?! Interessante!”

“Fatti gli affari tuoi.”

D’improvviso la timida e minuta manager si avvicinò al suo coetaneo con il viso paonazzo dall’imbarazzo. Restò qualche istante imbambolata con l’intento di fissare Tadashi nei suoi grandi occhi di un verde molto scuro ed intenso. Prese la mano destra del ragazzo tra le sue ed iniziò ad accarezzarla.
In quel momento la salvietta di Kei cadde al suolo, mentre i suoi occhi si spalancavano come mai avrebbero dovuto permettersi di fare in presenza di fastidiosi estranei.

“Senti Yamaguchi-kun... ehm... volevo chiederti... sì, insomma...”

“Cosa, Yachi-chan?”

“Ecco... ti andrebbe di uscire con me? Ecco, l’ho detto... che stupida!”

Le guance di Tadashi raggiunsero la stessa intensità di colore della sua interlocutrice. D’altronde, non era affatto semplice trovarsi di fronte alla prima dichiarazione d’affetto della sua vita. Soprattutto se questa arrivava da una ragazza che aveva trovato piuttosto attraente sin dal primo momento in cui l’aveva vista nei corridoi della scuola.
Colto completamente di sorpresa, non riuscì di primo acchito a formulare una risposta contenente un minimo di senso compiuto. Balbettò più volte qualche monosillabo nel tentativo di sbloccare le sue corde vocali, ma i risultati furono piuttosto deludenti.

“E noi che non abbiamo neanche la manager. Davanti a tutto questo zucchero, mi tocca dar ragione a Tora-kun!”

Tsukishima nemmeno si premurò di dar retta a quel senpai dalla lingua tagliente. La sua mente era totalmente concentrata su quello che stava accadendo a pochi metri di distanza, nella semi-oscurità dettata da un lampione mal funzionante ed un cespuglio non abbastanza alto da impedirgli quella tremenda visuale.

“Ehm, Yachi-chan... sei proprio sicura? Non è che per caso... ti stai confondendo con qualcun altro?”

No idiota! Non si sta confondendo neanche per sbaglio. È proprio te che vuole!

“Immaginavo potesse essere un problema... scusa, Yamaguchi-kun. Non ti darò più-”

“No, no. Ma che dici? Problema? No, no! Solo che... beh, è la prima volta che qualcuno mi chiede di uscire...”

“Forse sono stata troppo avventata?”

Decisamente sì.

“Assolutamente no. Per me va bene... sì, accetto.”

Dall’altra parte della piccola barricata naturale qualcuno abbozzò un sorriso sornione, prima di trovare il coraggio di voltarsi verso l’amico per poterne constatare la prima reazione a caldo.
Il problema, però, non sussisteva. Kei Tsukishima si era dileguato senza dire una parola.










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia mini-long!

Il #Writober2019 mi ha finalmente convinta ad intraprendere questa nuova – meravigliosa – avventura all’interno di un fandom di cui ho sentito tanto parlare e che finalmente mi sono decisa ad esplorare come si deve. Questo è il primo progettino che vedrà come protagonista il pairing che per primo mi ha colpito, ovvero quello composto da Kei Tsukishima e Tadashi Yamaguchi: la TsukkiYama. :)

Prima parte: Angst.
L’intera storia (saranno in tutto 5 brevi capitoli) riprende la prima parte della seconda stagione dell’anime, periodo in cui Tsukki comincia a far comunella con quelli del Nekoma e quelli della Fukurōdani. Leggendo la parte del manga in questione, ho pensato fin da subito che il povero Yams fosse stato messo bellamente da parte dal suo amico. E allora perché non far girare la ruota anche a suo favore una volta tanto? Povera stella, se lo merita! <3
Ma Tsukki come la prenderà? Benissimo!
Ringraziamo la piccola Hitoka Yachi e Kuroo-san per la loro essenziale partecipazione! Nei prossimi capitoli arriveranno altri simpatici ‘special guests’. XD

Il titolo della mini-long riprende la fatidica domanda che Yamaguchi fa a Tsukishima nel corso della loro famosa discussione dovuta ad un momento di crisi ‘esistenziale’ del più alto fra i due (ottavo episodio della seconda serie).
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

A domani,

Mahlerlucia

 
   
 
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