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Autore: Heven Elphas    30/07/2009    3 recensioni
L’avevo cercato così tanto, nella mia mente lui esisteva da tempo… E poi i My Chemical Romance mi hanno trovato, mandandomi i loro fan come messaggeri. Mi piace pensarla così…
Gerard Way è venuto a prendermi perché mi voleva nel suo fottuto esercito.
Gerard Way sapeva che avrebbe potuto aiutarmi proprio in quel momento nero…
Gerard Way mi ha fatto distruggere la bicicletta che tanto amavo…
Però mi ha pure dato il suo numero di telefono.
La storia di alcuni ragazzi le cui vite si incroceranno con quelle dei My Chemical Romance. Diciamo che è una slash, dai... Con Frerard incorporata, ma senza che sia l'argomento principale. Buona lettura
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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A Tragedy With The Capital ‘T’

A Tragedy With The Capital ‘T

 

 

In questo mondo ci sono soltanto  due tragedie.

Una è il non avere ciò che si desidera, e l’altra è ottenerlo.

Quest’ultima è la peggiore.

Quest’ultima è la vera Tragedia.

 

 

Third Chapter...

Correction: Mobile also rings when Gerard Way wants to deal with you.

 

 

 

-Ma secondo te io voglio i soldi di Gerard?!-

Lo urlo a Faith che mi guarda sconvolto, grattandosi la testa con fare assonnato. D’altronde svegliare la gente alle due di notte e dirgli di scendere nell’atrio del condominio non è molto sano… Ci credo che lui sta dormendo in piedi.

Io cammino avanti e indietro agitando la bottiglietta di Pepsi che ho quasi svuotato venendo qui in auto, mentre racconto ciò che è successo poco fa al telefono.

-E tu che gli hai risposto?-

Si siede sul primo scalino e alza lo sguardo verso di me, sistemandosi il piagiama con i robottini che ha indosso. Mi piazzo in piedi davanti a lui e mi mordo le labbra dal nervoso per quello che ho appena combinato.

-Che se proprio voleva darmene io li avrei accettati volentieri, anche se non me ne fregava nulla. Dio, Fay, cosa dovevo rispondergli?!-

La mia voce risuona nella tromba delle scale e lui mi tira la maglia per farmela abbassare un po’. Solo che davvero sono troppo agitato per trattenermi…

-E quindi quanti soldi ti darà?-

Dicendomelo mi trascina a sedermi davanti a lui, così che tocca a me alzare gli occhi per poterlo guardare.

-Nemmeno un centesimo…-

Lui mi fissa turbato e aspetta che gli dia una risposta, mentre il mio cervello è già da tutt’altra parte a rivisitare ciò che abbiamo detto al cellulare io e Gerard.

 

-Non te ne frega nulla?-

La domanda di Gerard mi è arrivata di un tono più alto di quello che avrebbe dovuto usare, come se la notizia lo avesse letteralmente sconvolto. Mi sono passato una mano sugli occhi e ho allungato le gambe sul tappeto, cercando di rilassarmi prima di spaccare tutto.

-Per quanto sia avaro, da te non verrei mica a cercare soldi, sinceramente. Preferirei piuttosto un autografo…-

L’ho sospirato, accorgendomi solo dopo qualche secondo di essere davvero misero e disilluso per accontentarmi di una stupida firma. Ma ormai era fatta… Cominciavo ad abituarmi all’idea di passare il resto dei miei giorni a piangere su una stupida macchia d’inchiostro. D’altronde avevo fatto tutto da solo…

-Un autografo appena? Ti sei distrutto la bici e ora avrai un livido sullo zigomo e ti compiaci di una fottutissima dedica su una foto?! Ragazzino, l’autografo non te lo faccio nemmeno se sei tu a pagare me!-

Nel sentirlo mi sono ingozzato con la saliva che stavo mandando giù e poi ho strizzato le palpebre. Ciò che stava accadendo era davvero incredibile… Gerard Way si rifiutava di farmi una semplice firma perché gli pareva poco! A me sembrava addirittura che piovesse la manna dal cielo…

-E allora che facciamo? Io non so cosa chiederti… Non è facile incontrare il tuo cantante preferito e chiedergli qualcosa.-

L’ho mormorato, timoroso che la cosa lo facesse ridere… Chiunque a trovarsi davanti a lui gli avrebbe chiesto di essere baciato, di poterlo abbracciare, di farsi dare il suo indirizzo email. Avrebbe potuto minacciarlo… Io invece non mi sentivo il diritto di chiedergli troppe cose.

-E così sei fan dei My Chemical Romance! Non l’avrei mai detto da come mi hai trattato oggi… Sembrava che non sapevi nemmeno chi fossi.-

Il mio cuore ha saltato un battito quando mi ha detto così e mi ci sono portato sopra una mano per controllare che non uscisse.

-Ero sotto shock, Gerard… Non pretendere che il mio cervello funzioni appieno.-

Lui è scoppiato a ridere e io mi sentivo rassicurato dal suono strano della sua risata. Sembrava davvero rasserenato… Ma lo ero pure io. Lui aveva capito che non l’avrei ricattato e io invece ero sicuro che qualsiasi cosa avrei ottenuto da quella constatazione amichevole, sarebbe valsa molto più di migliaia di dollari.

-Allora facciamo così… Com’è che ti chiami?-

-Humphrey. O Hum se non vuoi impigliarti la lingua.-

Mentre lo dicevo sono arrossito, quasi come se mi avesse chiesto di andare a letto con lui… Ma infondo il solo domandare il mio nome voleva dire che in qualche modo era interessato a me come persona, non solamente come uno con cui stipulare un accordo. Lui ha ripetuto il mio nome per qualche volta sottovoce, come se fosse il ritornello di una canzoncina orecchiabile, poi ha ripreso a parlare.

-Dicevo, Humphrey, che semmai potremmo pensare a cosa fare… Dal momento che non vuoi approfittarti di me e della mia posizione, direi che ci si puo’ mettere d’accordo su qualcosa.-

-Allora vediamoci una sera…-

La mia affermazione è uscita senza che io potessi controllarla, perché era quello che volevo. Volevo vedere di nuovo Gerard e parlarci ore e ore…Volevo capire se veramente io e lui siamo così simili come mi sono sentito dire tante volte.

Lui ha esitato un attimo, prima di sospirare lasciandomi un attimo titubante ed impaurito. Avrebbe potuto dirmi di no…

 

-Hum… Allora cosa ti ha detto alla fine?! Vuoi stare zitto fino a domattina? Io tra cinque ore devo anche prepararmi per le lezioni…-

La voce di Faith mi riporta al presente e incrocio i suoi occhi stanchi e arrossati, sentendomi il respiro bloccarsi in gola come se cascassi dalle nuvole all’improvviso. Riprendo a respirare normalmente e afferro l’orlo dei miei pantaloni, iniziando a giocarci.

-Ha detto che domani pomeriggio mi chiama per dirmi quando possiamo vederci. Mi chiama ancora…-

Lui si lascia scappare un gridolino entusiasmato e mi cinge la testa fra le mani, senza staccare lo sguardo dal mio.

-Te l’ho detto che era destino che v’incontraste!-

Gli sorrido appena, giusto per farlo contento, e poi sfuggo alla sua presa alzandomi. Non credo nel destino e in tutte quelle cazzate che secondo Faith mi hanno portato fin qui… Sono stupide casualità.

Che io abbia iniziato a sentire i My Chem mentre la mia vita era sul punto di esser distrutta…

Che abbia trovato Faith grazie a loro…

Che ora abbia una band nata solo per far loro cover …

Sono tutte state delle circostanze casuali. Se ci si pensa, questo susseguirsi di fatti è logico… Ma non è un destino scritto. Se fosse così, il fato di Gerard sarebbe davvero ingiusto… Esser destinato ad incontrare un ragazzino come me è triste.

-Credo che sia destino che tu debba andare a scuola domani. Vedi di dormire e non farti seghe mentali su un mio probabile futuro con Gerard, perché non ci sarà…-

Gli afferro le mani e lo tiro su, sentendolo sbuffare seccato dal mio solito pessimismo –che io a dir la verità definirei semplice realismo-. Lui mi stringe le dita e indugia un attimo ad osservarmi, prima di parlare.

-…non vuoi rimanere qui? Sono già le due e mezza...-

Mi libero da lui, indietreggiando di qualche passo e tiro fuori le chiavi della macchina sventolandole.

-Ho bisogno di scaricare l’eccitazione… Non ti lascerei dormire! Buonanotte…-

-Vai piano…-

Gli volto le spalle, sforzandomi di non fermarmi e tornare da lui come vorrei fare veramente. Però se stessi qui gli rovinerei solamente il sonno tenendolo sveglio fino all’ora di andare a scuola… Almeno un po’ di responsabilità devo averla. Solo per lui…

 

Apro la porta dello scantinato di Oscar e scendo le scale, cercando di non inciampare mentre leggo un sms che Faith mi ha appena spedito. Fanculo… Lui e suo fratello arrivano in ritardo perché vanno un attimo a comprare qualcosa con loro madre.

Faccio in tempo ad entrare nello stanzino delle prove, che mi ritrovo davanti William da solo che sta ad accordarsi il basso in un angolo. Alza lo sguardo verso di me e mi fa un sorrisino per salutarmi, smettendo di tintinnare note a caso.

-Oscar è uscito a recuperare qualcosa da mangiare…-

Dicendolo indica il frigorifero e l’armadietto dove teniamo le schifezze da trangugiare mentre stiamo qui a provare, che con tutta probabilità saranno vuoti. Qui tra Lawr ed Oscar non so chi sia più ingordo…

Prendo posto sulla sedia davanti al microfono, sedendomi voltato verso lo schienale su cui appoggio i gomiti. Almeno posso guardare che fa il nostro bassista nel tempo libero… Non siamo mai rimasti soli. E a dirla tutta credo pure di non piacergli affatto.

-Faith oggi mi ha detto che hai un appuntamento con Gerard… Era abbastanza esaltato per te. Secondo lui riuscirai ad affascinare pure Gee…-

Ecco, figuriamoci se quel cretino non racconta tutto al suo migliore amico di vecchia data… Mi lascio scappare una risatina divertita, mentre estraggo un blocco di fogli e una matita dalla mia tracolla.

-Perché ridi?-

La sua voce arriva sospettosa ed alzando gli occhi incrocio per un attimo i suoi, prima di mettermi a disegnare in modo disinteressato.

-Nulla… Pensavo.-

-Tu pensi troppo spesso…-

Mi limito ad alzare le spalle, concentrandomi sulle linee che traccio senza dar peso a ciò che ha appena detto. È solo un’osservazione sul mio comportamento che io trovo assolutamente veritiera… Che devo dirgli di più se lui ha ragione?

-Vorrei solo cercare di capire…-

William riprende a parlare, ma Oscar spunta dalle scale con in mano due borse della spesa strapiene, così che è costretto ad interrompersi per andare ad aiutarlo. Non mi alzo nemmeno per dar loro una mano ma continuo a disegnare, quando il mio cellulare inizia a squillare vivacemente… Lo porto all’orecchio per rispondere, credendo sia Faith, ma la voce di Gerard mi coglie alla sprovvista.

-Pronto Humphrey… T’interrompo?-

-Macchè, tranquillo… Stavo disegnando.-

Appoggio il blocco a terra e mi alzo per andare dove il cellulare abbia più campo, circa a metà scala. Oscar mi guarda un secondo tutto contento, prima di voltarsi verso il suo ragazzo ed abbracciarlo. Li osservo sentendomi qualcosa nel petto che rassomiglia all’invidia, ma Gerard mi distrae dalla scena.

-Disegni pure? Che ragazzino talentuoso… Allora non ti limiti a distruggere le biciclette!-

Lo ascolto mentre ridacchia da solo a quello che ha appena detto, prima d’interrompersi quando qualcuno si mette a parlargli. Cerco di riconoscere la voce e mi sembra quella di Frank…

-No, idiota… Non sto parlando con Ray. Vai a prendertele tu le ciambelle se proprio hai fame… Insomma, levati dalle palle e staccati di dosso!-

Sì, è proprio lui.

Rimango in silenzio sorridendo al casino che stanno facendo, curioso anche di sapere se tutte le nostre fantasie sulla Frerard siano o no fondate. Poi Iero si lascia scappare un’imprecazione e Gerard finisce per sospirare seccato.

-Scusa l’interruzione… Dicevo?-

-Ah guarda, non lo so che volevi dirmi.-

Di sottofondo sento Frank continuare a borbottare qualcosa, mentre arriva pure una musichetta indefinibile che sembrerebbe la sigla di qualche stupido cartone animato.

Ma che diavolo combinano quei due dementi?!

-È che Frank mi distrae troppo.-

-Immagino…-

Alla mia battutina Gerard sembra ghiacciarsi dato che trattiene pure il respiro, così che mi permette di capire che Frank sta parlando di una cena che vogliono fare questa sera. Oddio… Allora la Frerard è veramente reale!

-Ora glielo dico se tu la smetti di parlare a macchinetta. Humphrey… Frank voleva sapere se ti va bene…-

Non faccio in tempo a sentire ciò che mi viene proposto che mi ritrovo schiacciato in avanti da qualcuno che mi molla un bacio sulla testa.

-Ciao Hum… Oh! Stavi parlando al telefono?-

Il mio cellulare cade sugli scalini e mi allungo a recuperarlo velocemente, cercando di scrollarmi di dosso Faith. Quando riporto il maledetto aggeggio all’orecchio sento Gerard chiamare il mio nome preoccupato.

-Sono stato interrotto anche io da un deficiente, scusami. Non ho nemmeno capito che diavolo mi hai detto…-

Faith mi si siede accanto e gli lancio un occhiata in tralice mentre Lawr ci supera per raggiungere gli altri. Lui sbatte le ciglia un paio di volte e poi mi sorride, facendomi passare la voglia di spingerlo giù per le scale.

Poi ecco che Gerard prende fiato per farmi la fatidica proposta…

-Stasera ti va di cenare con me e Frank?-

 

 

 

 

 

 

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Hello…

Dato che oggi sono in vena di postare, ho aggiunto il terzo capitolo di questa storia con la trama vagamente strana e distorta.

 

Il capitolo inizia con Hum che sclera con il suo migliore amico e subito dopo parte con una ricostruzione mentale della telefonata avuta con Gee…

Che dire… Io sinceramente gli avrei spillato così tanti soldi a quel tirchio, che l’avrei lasciato sul lastrico!! XD

Scherzo…

Credo che avrei chiesto pure io un incontro. Chi se ne frega dei soldi, se posso parlare una sera con Gerard Way!!!!

 

E così il nostro Humphrey si ritrova con un appuntamento a cena con Frankie e Gerard!

Chissà come andrà…

 

 

Spero di ricevere qualche commentino!

 

E grazie a chi mi ha messo nei preferiti e nelle seguite!

I love you… <3

 

XOXO

 

-Miky-

 

 

 

   
 
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