Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Mahlerlucia    13/10/2019    1 recensioni
{Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito “Fanwriter.it”}
[Tsukishima x Yamaguchi]
PROMPT:
Capitolo 1 – Angst
Capitolo 2 – Appuntamento
Capitolo 3 – Luna piena
Capitolo 4 – Soulmate
Capitolo 5 – Zucca/1000k
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi, Yachi Hitoka
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa mini-long partecipa al #Writober2019 indetto dal sito Fanwriter.it
 
13 ottobre: Luna piena
 

 
Anime: Haikyuu!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo
Rating: giallo
Personaggi: Kei Tsukishima, Tadashi Yamaguchi (Hitoka Yachi)
Pairing: TsukkiYama
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai


 
 
 Gratitudine mancata

 

Pensare ad altro. Era quello che Kei Tsukishima si era imposto per il resto della durata del training camp. Così come evitare di cadere nella tentazione di reagire agli ammiccamenti di Kuroo e alle battute senza senso di Bokuto.
Figurarsi se il capitano della Nekoma poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di farsi quattro risate con l’amico di scorribande.

Inoltre, doveva cercare in tutti i modi di non lasciarsi sopraffare dagli sguardi impietositi di chi poteva aver intuito qualcosa dai recenti ed avventati comportamenti mattutini. Difatti, Sugawara-san non perdeva occasione per ‘studiare’ le espressioni dei due diretti interessati, in cerca di risposte utili a risollevare gli animi offesi.
Ma se con quest’ultimo avrebbe potuto parlare con calma l’indomani mattina – supportato da un legame fatto di maggior fiducia reciproca – Kei sapeva bene che con la comitiva ‘serale’ non poteva permettersi d’indugiare oltre.

Prima di dirigersi verso la palestra cercò con lo sguardo Yamaguchi. Si morse il labbro inferiore a mo’ di rimprovero nei propri confronti, ma non riuscì comunque a vincere la sua curiosità.
Tadashi se ne stava seduto a gambe incrociate sul suo futon. Leggeva un fascicoletto che Kei non aveva mai visto prima; sembrava sereno, ma molto concentrato sulla sua lettura.
Il centrale distolse lo sguardo prima ancora che il compagno potesse accorgersi della sua intrusione visiva. Sistemò la divisa d’allenamento nel borsone per poi avviarsi in direzione del corridoio.

Tsukki!”

Se n’è accorto.
Tsukishima si fermò poggiando una mano allo stipite della porta lasciata aperta da Tanaka.
Non si voltò, limitandosi a restare in attesa delle parole dell’amico.

“Ehm... stai andando in palestra con i tuoi amici?”

“Non credo siano questioni che ti riguardino. E soprattutto, quei ragazzi non sono miei amici.”

“Scusa, Tsukki. Te lo chiedevo perché mi era sembrato di capire che tu stia bene con loro.”

“Yamaguchi, come al solito non hai capito nulla. Buonanotte.”

Le ultime parole erano state dure da digerire persino da colui che le aveva sentenziate. Pugni allo stomaco dettati semplicemente dalla rabbia e dall’incapacità di venirsi reciprocamente incontro.
Allontanarsi sarebbe stata ancora una volta l’unica soluzione possibile per non dover affrontare la realtà e soffrire ancora. Faceva già abbastanza male in questo modo; non era davvero il caso, per nessuno dei due, insistere nel proseguire un discorso che non li avrebbe portati da nessuna parte.
 
***
 
“Ehi, ehi, ehi! Ma guardate un po’ chi è giunto sino a noi! Oh, Akaashi, è giusto dire ‘è giunto’?”

“Sì. È giusto, ma è desueto.”

“Che significa? Perché usi queste parole così complicate?! Non ti capisco!”

Kuroo era stato richiamato dalla possente e vivace voce del capitano della Fukurōdani. Ma non aveva mai avuto alcun dubbio sul fatto che Tsukishima si sarebbe aggregato al suo gruppo di amici anche per quella sera. Con ogni probabilità, doveva aver discusso con il suo amico, il ché stava a significare che avvertiva estrema necessità di un diversivo mentale, oltre che di un luogo in cui poter stare senza di lui.
Si era sempre domandato per quale motivo non si fosse mai deciso a portare con sé quel Yamaguchi. Forse con un po’ più di accortezza, certe mancanze si sarebbero potute evitare.

“Kuroo-san, cercavo proprio te.”

Le parole del centrale sollevarono la mente di Tetsurō dalle sue elucubrazioni non completamente infondate. Lo sguardo fiero e deciso con cui quel ragazzo lo aveva inchiodato a sé non prometteva nulla di buono. Ma restava sereno, conscio di non avere nulla di cui doversi scusare, una volta tanto.
Persino Kenma Kozume – stranamente presente – aveva sollevato gli occhi da quel piccolo aggeggio sul quale era capace di smanettare per ore. Ma la sua espressione non era di certo quella di chi era a conoscenza delle motivazioni per cui il giocatore della Karasuno aveva usato un tale tono nei confronti del suo capitano.

“Sono qua, come tutte le sere. Dimmi pure, Tsukki!”

Una provocazione in piena regola, tanto per cambiare.
Il centrale socchiuse gli occhi riducendoli a due piccole fessure dalle quali sembrava serbare solamente rancore e desiderio di sparare le sue ‘cartucce’ verbali. C’era pur sempre un limite a tutto.

“Ti ho già detto che non mi dovete chiamare in quel modo qui dentro. Il mio nome è Tsukishima.”

“Ok, ok. Ora mi dici perché fai quella faccia? Che ti ho fatto, oltre ad averti chiamato-”

“Kuroo-san!”

“Kenma, che hai proprio ora?”

“Vai al dunque!”

“Ci sono già arrivato al
dunque.”

“Se lo dici tu...”

Kei si era soffermato a soppesare quello scambio di battute tra due persone che erano praticamente cresciute insieme. Una interveniva per correggere o attutire l’urto a cui potevano portare alcune espressioni dette senza riflettere, l’altra si limitava ad ascoltare, assecondare e – dove possibile – dire la sua. Esattamente come accadeva tra i lui e Tadashi quando ancora non erano subentrati complicazioni, distanze e terzi incomodi a minare il loro splendido rapporto.
Ma sono mai stato capace di dargli il giusto spazio? Oppure ho sempre accettato le sue scuse anche quando non erano necessarie, abituandomi all’idea? E se...

“Quindi, Tsukishima?”

“Quindi... mi sembra di capire che certe cose qui dentro non siano trapelate.”

“Mi offende questa tua mancanza di fiducia nei miei confronti.”

“Ma sentilo, si offende. Povero piccolo, Kuro-kun!”

“Bokuto, che vuoi? Che c’entri tu?”

“Niente! Non so neanche di cosa state parlando!”

“Meglio così. Per stasera vi saluto, non sono in vena di ulteriori allenamenti. Buonanotte.”

“Sicuro, Tsukishima?”

“Sì, Kuroo-san. E... grazie.”
 
***
 
Tadashi e Hitoka si erano dati appuntamento sul retro della mensa, luogo più che tranquillo in quell’orario serale. I loro saluti impacciati erano confluiti in un timido bacio sulla guancia da parte del giocatore.
La giovane manager era stata colta impreparata di fronte a quel gesto tanto tenero e gentile, ma non poteva negare a sé stessa di aver caldamente apprezzato.

“Scusa se ti ho fatto aspettare in un posto così buio, Yachi-chan.”

“No-non ti preoccupare Yamaguchi-kun. Nel caso ci sono gli studenti delle altre scuole nella palestra. Si vede ancora la luce accesa, laggiù in fondo.”

La stessa palestra nella quale si stava perfezionando anche Tsukishima.
Il pinch server non riuscì a trattenere un sospiro ripensando alla spiacevole conversazione avvenuta nemmeno un’ora prima. Sentiva come non mai l’esigenza di dover chiarire con lui.

I suoi occhi puntarono per qualche istante il cielo, in cerca della luna.  Quella sera era piena, luminosa ed incantevole.
Per un attimo tornò a guardare la piccola Hitoka negli occhi. Ripensò al giorno in cui lei stessa gli spiegò che ‘Tsuki’ stava a significare proprio ‘luna’.

“Scusami, Yachi-chan... io...”

In quel momento comprese che il suo posto non era quello.
Accompagnò Hitoka sino all’ingresso del dormitorio. La salutò con un altro bacio sulla guancia per poi dirigersi verso quel campo da pallavolo che tanto desiderava scoprire.










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che passeranno a leggere questa mia mini-long!

Il #Writober2019 mi ha finalmente convinta ad intraprendere questa nuova – meravigliosa – avventura all’interno di un fandom di cui ho sentito tanto parlare e che finalmente mi sono decisa ad esplorare come si deve. Questo è il primo progettino che vedrà come protagonista il pairing che per primo mi ha colpito, ovvero quello composto da Kei Tsukishima e Tadashi Yamaguchi: la TsukkiYama. :)

Terza parte: Luna piena.
La luna piena apre finalmente gli occhi al nostro Yamaguchi. Non che avesse particolari colpe al riguardo, ma non è proprio il tipo da prendere in giro sé stesso e gli altri. Vuole molto bene ad Hitoka, la trova carina e piacevole in termini di ‘compagnia’; ma non ne è innamorato. Da qui si spiega il suo ritardo all’appuntamento, la sua titubanza, le sue distrazioni mentali. Specie se queste avvengono giusto un’ora dopo l’ennesimo battibecco con Tsukki-suo.
Dal canto suo, anche Kei intuisce la sua parte di ‘mancanza’ in tutto questo. Si ferma a riflettere sul modo in cui solitamente usa trattare l’amico, su quanto si sia allontanato da lui nell’ultimo periodo, su quanto non gli abbia parlato a dovere del suo stato d’animo, pur conoscendo la sua totale predisposizione nei suoi confronti.
Il prossimo capitoletto s’incentrerà proprio su questa loro ‘riscoperta’. Stay tuned! ;)
P.S.: un ringraziamento speciale va ai quattro amici della sera per i loro preziosi interventi!

Il titolo della mini-long riprende la fatidica domanda che Yamaguchi fa a Tsukishima nel corso della loro famosa discussione dovuta ad un momento di crisi ‘esistenziale’ del più alto fra i due (ottavo episodio della seconda serie).
Il testo è scritto in terza persona e al tempo passato.

Un ringraziamento speciale va agli amministratori del sito Fanwriter.it per aver permesso tutto questo! **

A domani,
 
Mahlerlucia

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Mahlerlucia