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Autore: _Almach_    13/10/2019    4 recensioni
E se Jiang Fengmian non avesse mai trovato Wei Wuxian? Se fosse stato trovato da qualcun altro? cosa ne sarebbe stato del suo percorso e destino?
{Fic in pubblicazione anche su wattpad}
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lieve era il soffio di vento che sfiorava la pelle in una sera in cui tutto sembrava tacere. Un muoversi cauto in quella radura inamovibile, un osservare per pochi istanti lo spicchio di luna capace di specchiarsi nell’acqua di quella sorgente, la cui cascata produceva un rumore da paesaggio quasi onirico. Vigeva il coprifuoco nei Meandri delle Nuvole eppure, era quasi uno spreco non far godere a nessuno questa meraviglia ma al tempo stesso ci si sentiva fortunati a poterlo vivere da soli, un ricordo impresso al centro del cuore e, un sorriso che nacque in modo inevitabile sul volto. Ma infondo, lui sapeva sempre come si faceva a sorridere anche se quel breve movimento di labbra era carico di ben altri sentimenti che non sapeva come spiegare.

Wei Wuxian raggiunse il punto dove decine di pallette di pelo bianche erano riunite. Alcune stavano dormendo, altre stavano finendo di rosicchiare qualche filo d’erba. Si può dire che ormai si erano abituati a questo posto e il giovane cultore non poteva essere più felice di aver preso la decisione di prenderli per portarli qui. Si sedette davanti a uno degli alberi, appoggiando la schiena contro quel forte legno per stare ancora più comodo e sfilò delicatamente il suo dizi dalla cintura dove lo aveva messo nel momento stesso in cui aveva lasciato la sua stanza. Non poteva vantare uno strumento ricavato direttamente dalla giada come poteva essere lo xiao di Lan Xichen, Liebing. Il suo era realizzato in legno di cedro, considerato l’incarnazione della grandezza d’animo ed elevazione spirituale; bianco e con intarsi a forma di nuvola blu scuro con, alla sua estremità, una nappa del medesimo colore. Non era pregiato ma suonava molto bene, ormai fido compagno di Wei Ying da molti anni.

Portandosi il dizi alle labbra cominciò a soffiare a vibrare nell’aria una tenue melodia, carica di ricordi ormai lontani nel tempo. Semplice, trasudava una sensazione di infanzia ad ogni nota, ma c’era qualcosa che rendeva il suono quasi stentato come se mancasse di una parte fondamentale per renderla completa e molto più fluida alle orecchie di chi era in grado di ascoltare. Eppure, questo non sembrò colpire in modo particolare il giovane maestro della setta Lan che continuò a suonare imperterrito finchè un rumore di passi non lo distolse portandolo ad aprire gli occhi per puntarli verso colui che sperava di attirare mediante questo suono, il bel cultore dal pallido sguardo di giada: Lan Wangji.

<< Wei Ying… >>

Un richiamo, un semplice nome che portò il minore a smettere di soffiare aria nel dizi interrompendo quel suono in modo brusco ma al tempo stesso delicato, come se la nota riprodotta non stesso soffrendo del fatto di essere stata interrotta a metà della sua esecuzione.

<< Lan Zhan, non credi che a questa melodia manchi qualcosa? Che ne dici…? >>

Era una domanda lasciata in sospeso di proposito, consapevole del fatto che il compagno avesse compreso dove volesse andare a parare senza dirlo in modo esplicito. Lan Zhan non riuscì a protestare appellandosi al possibile coprifuoco che era lì per raggiungere il suo culmine, semplicemente si incamminò in modo da sedersi accanto a Wei Wuxian e, con un elegante movimento del braccio, fece comparire il suo guqin appoggiandolo delicatamente sulle gambe incrociate.

Bastarono pochi secondi a Lan Wangji per riportare alla mente quella partitura ormai antica, dita delicate che cominciarono per prime a pizzicare con abilità quelle corde donando il ritmo al minore che, infatti, appoggiò le labbra sul dizi riprendendo a suonare dall’inizio e senza alcuno sforzo. Era da un po’ che non si dedicavano alla musica in momenti comuni eppure, i loro strumenti erano coordinati come se non facessero altro da tutta una vita. La melodia era sempre semplice, infantile ma non sembrò mancasse alcuna parte, ritmi all’unisono in una alternanza  di parti solitarie e di coppia.  Perfino i conigli fermarono le loro attività, muovendo le orecchie nel prestare attenzione al suono prodotto dalle mani di questi musicisti così abili.

Il loro duetto continuò a lungo e fu la nota prolungata del dizi di Wei Ying a mettere fine a ogni cosa, in perfetta contrapposizione con la nota iniziale pizzicata sulle corde del guqin di Lan Zhan. Il più giovane allontanò le labbra dal suo strumento che venne appoggiato delicatamente sul manto erboso alla sua destra rivolgendo poi il grigio sguardo verso Lan Zhan che, nel mentre, aveva già fatto sparire magicamente il suo comprendendo che quella sarebbe stata l’unica canzone che avrebbero suonato quella sera.

<< Sono passati sei anni da quando l’abbiamo suonata la prima volta. Incredibile che la ricordi ancora. >>

<< Hm. Mi stupisce che la ricordi tu. >>

<< Hey! La mia memoria non è così pessima come credi. >>

Lan Wangji gli rivolse uno sguardo molto eloquente, come se non credesse nemmeno per un secondo alle parole che l’amico aveva appena pronunciato, cosa che non toccò molto il diretto interessato il quale si limitò a sorridere nel suo abituale modo.

Ma era vero, non poteva dimenticarsi proprio di questa melodia. Era stato il primo componimento per guqin e dizi che i due avevano imparato, nonché primo approccio allo strumento per Wei Wuxian. I nove anni aprirono, per lui, la strada dell’iperattività in cui non riusciva a stare fermo per più di un certo tempo nello stesso punto, e ad un certo punto Lan Qiren era stanco di infliggere punizioni continue a quel povero bambino che, a quanto pare, stavano servendo a poco. Così gli mise tra le mani un dizi in modo che potesse sfogarsi nella musica senza contravvenire alle regole del Clan Lan di Gusu.  Anche in questo suo primo approccio Lan Wangji giocò una parte essenziale, lui che aveva familiarità con la sonorità del guqin già da un anno e poco più. Si occupò lui stesso di trovare una canzone che potesse andare bene a qualcuno che non sapeva nemmeno come muovere le mani sopra uno strumento musicale, anche se dovette armarsi di molta pazienza in quanto ogni spartito trovato non andava bene per Wei Wuxian che, li considerava noiosi, per nulla appetibili o divertenti. “Wangji-xiong, già le regole della scuola sono soporifere. Non lo deve essere anche la musica.” Era questa la frase che ripeteva più spesso in quel periodo, finchè quel motivetto dal sapore allegro e infantile  non lo conquistò definitivamente. Ma, anche se lo avevano trovato, questo non significava che l'esecuzione fu facile e repentina. Wei Wuxian aveva l’iniziale capacità di mettere le dita in modo sbagliato e questo causò dei fischi acuti, striduli e per niente belli da sentire. Avesse commesso un omicidio probabilmente la sua vittima avrebbe sofferto di meno rispetto a quel povero dizi. Anche Lan Xichen si era preso a cuore l’intera faccenda, e si preoccupò personalmente di dare qualche lezione privata al minore, per buona pace degli anziani del Clan che stavano cominciando a guardare storto Lan Qiren per l'idea avuta. Bastarono pochi mesi a Wei Wuxian per entrare nell'ottica di come trattare uno strumento musicale e ben presto fu capace di riprodurre delle belle note capaci di non disturbare l'orecchio di chi si ritrovava a sentire. Capita la melodia, cominciò ad esercitarsi insieme all’abile suonatore di guqin che era Lan Wangji e da lui imparò ancora di più anche se suonavano strumenti diversi. Quella composizione fu il risultato delle loro forze unite, del loro essersi saputo mettere in gioco insieme per imparare. Quella composizione aiutò a far capire a Wei Wuxian che collaborare con la Seconda Giada non era poi così male, ed è per questo che erano sempre insieme ogni qual volta che c’erano nuove cose da imparare e spiriti da cacciare in età un po’ più adulta.

<< Non è l’unica che abbiamo appreso. Perché questa? >>

Era sensata la domanda che giunse da Lan Wangji, un qualcosa che fece nascere sul volto del più giovane un sorriso ancora più radioso mentre con un lieve movimento di bacino si spostò più indietro per appoggiare meglio la schiena contro il tronco dell’albero.

<< Perché… è la prima. >>

Era così semplice la risposta di Wei Wuxian, eppure bastò per rendere quasi vacuo lo sguardo di Lan Wangji che, per una volta, non riuscì a comprendere dove l’altro volesse andare a parare. Era talmente bella la sua espressione che Wei Ying si lasciò sfuggire una risata leggera che non era canzonatoria come buona parte di quelle che emetteva ogni qual volta si ritrovava a intrattenere un discorso in compagnia della Seconda Giada.

<< Mi sono ritrovato a riflettere che molte delle mie prime volte sono state insieme a te. Sei stato il primo che mi ha trovato dopo che ho perso i miei genitori, addirittura mi hai offerto tu di venire a vivere qui prima ancora di tuo fratello o di tuo zio… >>

<< Wei Ying… >>

<< No, non mi interrompere. Dicevo? Ah si… con te ho avuto la mia prima battaglia di neve, non ho molti ricordi legati alla mia infanzia ma dove vivevo non nevicava così spesso come qui. Ho imparato a suonare il dizi e questa è stata la nostra prima composizione. La mia prima caccia ai mostri è avvenuta insieme a te, e per essere anche quella successiva. L’altra notte ho addirittura dormito insieme a te e, col senno di poi, non mi è dispiaciuto. Mi chiedo solo, quale altra prima volta vivrò adesso insieme a te. >>

Il viso di Lan Wangji era una maschera di marmo inespressiva, non riusciva a credere che quelle parole giungessero direttamente da uno come Wei Wuxian. Poteva averle dette senza pensarci troppo eppure, riuscirono a smuovere in lui qualcosa, un qualcosa che lo portò ad avvicinare il corpo a quello del più giovane. Voleva un’altra prima volta? Forse era arrivata l’occasione propizia di compiere un gesto che non era stato in grado di portare fino alla fine in un’altra occasione. Non voleva più esitare, adesso era arrivato il momento di agire. Fu rapido il movimento della sua mano, un usare la forza quanto bastasse per tirare il braccio di Wei Wuxian, staccarlo da quel tronco d’albero e farlo sdraiare in mezzo all’erba.

<< L-Lan Zh…? >>

Le labbra di Wei Wuxian non riuscirono ad emettere alcun suono, il fresco tocco delle labbra del più grande sulle sue glielo impedì, un gesto inaspettato che lo portò a spalancare il grigio sguardo. Ancora una volta riuscì a sentire il forte battito del suo cuore fin dentro le orecchie. Eppure, non riuscì a fare niente per cancellare il peso del corpo di Lan Zhan sopra il suo, forse semplicemente non voleva. Lentamente le sue labbra si schiusero permettendo alla lingua del maggiore di entrare al suo interno. Una sensazione strana, quasi umida ma, ben presto Wei Wuxian comprese cosa andasse fatto e le loro lingue cominciarono una sorta di danza sensuale, corpo che stava cominciando a fremere mentre gemiti bassi uscivano dalle labbra socchiuse dando un maggiore pretesto a Lan Wangji di continuare quel contatto più a lungo possibile, vittime di quella passione che li aveva sopraffatti anche se, le loro mani erano ancora ferme. Entrambi si stavano limitando all’esplorazione delle loro cavità orali senza prendersi ulteriori libertà. Per quello, probabilmente, ci sarebbe stato tempo in seguito. Fu Lan Wangji a interrompere quel contatto qualche minuto più tardi, lingue che erano ancora collegate tramite un sottile rivolo di saliva.

I loro respiri erano ancora affannati, le gote di Wei Wuxian tinte di un rosso mai visto mentre lentamente si metteva seduto notando quel certo rossore anche sul collo di Lan Wangji e nella punta delle sue orecchie, eppure sembrava essere messo meglio rispetto a lui.

<< L-Lan Zhan… >>

<< No… scusami >>

Mormorò la Seconda Giada portando il peso su entrambe le gambe per potersi alzare, probabilmente voleva andare via ed espiare la colpa di quanto commesso ai danni del minore eppure, lui non voleva lasciarlo andare via in questo modo, non dopo quello che avevano appena fatto. Con uno slancio, Wei Wuxian si lanciò ad abbracciare la vita dell’altro costringendolo a ritornare seduto.

<< Non penserai di baciarmi e poi andartene come se non fosse successo niente, Lan er-gege >>

<< Io… >>

<< Da… da quanto tempo volevi farlo? >>

Era proprio questa la domanda che non voleva ricevere da parte sua. Era difficile per Lan Wangji spiegare che parte dei suoi sentimenti cominciarono a venire alla luce nel momento in cui l’altro lo aveva aiutato a sfogare il dolore per la perdita della madre e che sono maturati nel corso del tempo fino a diventare più forti da qualche anno massimo. Più che altro, per Lan Wangji era difficile esprimere una qualsivoglia emozione, e l’amore che provava nei confronti di Wei Wuxian era tra queste.

<< Da un po’. >>

<< E perché non lo hai fatto prima? >>

<< Wei Ying! >>

Lan Wangji pronunciò quel nome in una scia esasperata, non era certo che il compagno avesse compreso l’entità del gesto che avevano appena compiuto. Solitamente era molto intelligente e non voleva arrivare a dubitare di questo per i motivi più disparati.

<< N-non sto scherzando, Lan Zhan. Se davvero provi questo per me, perché non me lo hai mai detto? >>

<< Non volevo che ti sentissi in obbligo. >>

Era probabilmente la risposta più sincera che uscì fuori dalle labbra di Lan Wangji, un qualcosa che scosse abbastanza Wei Wuxian e un doveroso sospiro si fece largo da quelle labbra arrossate, ancora un po’ gonfie per via di quel bacio parecchio passionale. Alzò una mano per appoggiarla contro il suo petto sentendo ancora distintamente il battito del suo cuore, emozione che ancora non era riuscita a scemare del tutto da lui. Fece, poi, scivolare quella stessa mano verso il petto di Lan Wangji. Anche il suo cuore stava battendo esattamente come il suo… questo doveva pure significare qualcosa.

<< Il mio cuore non batte mai così forte quando sono da altre parti. Anche il giorno che eravamo insieme nella sorgente fredda, dopo che mi hai lasciato andare, ho sentito come se mi stesse uscire dal petto da un momento all’altro. Due prime volte in una, non male Lan Zhan. >>

Lan Wangji assottigliò lo sguardo e spostò le iridi di giada verso il viso del compagno, aveva inteso queste parole come un qualcosa di canzonatorio, cosa che venne smentita da una risata piuttosto nervosa e imbarazzata provenire direttamente da Wei Wuxian.

<< Quello che voglio dire è… che non voglio che sia nessun altro a far battere il mio cuore in questo modo. Non può essere nessun altro. Solo tu. Voglio che sia solo tu, Lan Zhan. Voglio scoprire l’entità di questo sentimento insieme a te. >>

<< Lo voglio anche io, Wei Ying. >>

Le parole della Seconda Giada uscirono come un sorto, nuova emozione si fece strada in lui e per una volta si concesse di far emergere un breve sorriso in quel suo volto marmoreo, mentre entrambe le braccia si strinsero intorno alla figura minuta dell’altro.

<< Lan Zhan, ho un’idea! Sfila via il tuo nastro frontale. Dai. >>

Erano strane le parole del più giovane ma, dopo un momento di riluttanza, Lan Wangji fece come gli erano stato richiesto tenendo in mano quel nastro bianco dal motivo a nuvola che solitamente toglieva soltanto quando arrivava l’ora del riposo notturno. Wei Wuxian aveva fatto lo stesso, e si sporse di poco per circondare la fronte di Lan Zhan con un nuovo nastro… il suo. Poi prese quello del compagno e fece la medesima cosa su se stesso. Era una cosa importante quella che aveva appena compiuto riuscendo ad ammutolire la Seconda Giada che non riuscì a trovare le parole per controbattere a un simile gesto. Sembrava come se si fossero appena scambiati una promessa per un lontano futuro.

<< Magari, un giorno potrei davvero cambiare il mio cognome in Lan. >>

<< … Spudorato. >>

Wei Wuxian scoppiò in una risata sentita e fu lui stavolta a sigillare le labbra del compagno con le proprie, in quello che si poteva prospettare un nuovo inizio per entrambi.
Probabilmente ci sarebbero stati problemi da affrontare, situazioni da vivere e conflitti da impedire in questo mondo di coltivazione così vasto.
Ma questa, è un’altra storia.





Angolo Autrice:
Okay...da dove cominciare? Solo che probabilmente pubblicato questo capitolo scoppierò di una sorta di pianto di pura e semplice nostalgia. Lo avevo anticipato, ma sono davvero riuscita a rendere questo l'ultimo capitolo di questa mia long. Non ci credo di esserci riuscita, mi sono prefissata un obiettivo e sono davvero felice di essere riuscita a portarlo a compimento.
Mi sta dispiacendo troppo lasciarli, li ho visti letteralmente crescere (?) sono i miei bambini speciali çç
Non ci sono stati discorsi eclatanti, una dichiarazione semplice di una promessa d'amore che potrebbe essere eterna e spero di essere riuscita a rendere l'idea.
Mi sto vergognando da morire per il bacio, sappiatelo >< spero di averlo reso in una maniera decente considerando che è il primo che scrivo in una maniera così dettagliata.
Questa long è stata importante per me, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere e per questo mi sento di ringraziare MXTX per aver dato vita a questa novel bellissima, piena di personaggi bellissimi e con la coppia principale che è in cima a tutte le otp che ho avuto nel corso degli anni. 
Mo Dao Zu Shi in pochi mesi è riuscito a donarmi tanto, e spero di essere riuscita a trasmettere un pò di questo amore anche a tutti voi.
Per questo, mi sento di ringraziare chi c'è stato dall'inizio, chi si è perso lungo la via e chi ho trovato in corso d'opera. Ogni traguardo, ogni lettura, ogni commento mi è servito come stimolo per fare sempre meglio.
Non è la mia ultima ff, ho già in mente un'altra Long Au crossover che non vedo l'ora di cominciare a sviluppare per portare a tutti voi. 
E niente... questo era tutto quello che avevo da dire. 
Grazie mille a tutti, e grazie mille ai WangXian per essere sempre così belli <3
Alla prossima ;)


 
   
 
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