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Autore: Salem Balcoin    19/10/2019    14 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI APERTE FINO AL 27 OTTOBRE]
Nel 1926 Cantankerus Nott stilò un elenco di 28 famiglie dall’impeccabile stato di sangue e le invitò presso la sua villa per una serie di prove di abilità e arguzia. Da quell’evento nacquero alleanze e unioni di tutto rispetto e, in occasione del ventesimo anniversario dei Giochi, l’evento sembra destinato a ripetersi.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Lestrange, Famiglia Nott, Famiglia Rosier, Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Prologo

 

 

 

Amalya sorseggiò il suo the lentamente, sforzandosi di mostrarsi entusiasta all’idea di passare un po’ di tempo in compagnia di sua madre e delle sue amiche. Quei pomeriggi all’insegna dei pettegolezzi, accompagnati da the speziati e biscotti glassati, erano una costante durante l’estate e aveva imparato ben presto che cercare di sottrarvisi era a dir poco inutile.

Sua madre continuava a spingere affinchè si affrettasse a individuare un potenziale futuro marito e tra quelle donne vi erano matrone di tutto rispetto, spesso con figli in età da matrimonio. Era un’opportunità imperdibile per lei, le aveva detto, e la sua assenza non sarebbe stata tollerata. Amalya doveva dimostrare di essere un ottimo acquisto per la famiglia in cui sarebbe finita un domani: bellissima, con uno stato di sangue impeccabile, provvista di un’intelligenza acuta e di modi garbati.

Come una giumenta messa all’asta e pronta per essere esaminata dai suoi acquirenti.

- Mia cara Cordelia -, intervenne la signora Black, - si vocifera che tuo suocero abbia in programma una nuova edizione dei Giochi. Puoi confermarcelo? –

Le iridi grigie di Lyra Black erano accese di entusiasmo e così anche il vociare che seguì le sue parole.

I Giochi si erano tenuti nel 1926 per la prima volta e da allora erano trascorsi la bellezza di vent’anni. Erano stati un’invenzione di suo nonno, Cantankerus Nott, allo scopo di cementare i legami tra le poche famiglie rimaste veramente Purosangue in uno spirito di goliardia e competitività. Al termine della competizione suo nonno aveva fatto dono di una copia del suo annale delle Sacre Ventotto a ognuno dei partecipanti con la promessa che un giorno, in una data ancora incerta e da destinarsi, avrebbe organizzato una riunione con gli eredi di quegli illustri partecipanti.

Amalya conosceva le voci alle quali stava facendo riferimento la signora Black ed era pronta a scommettere che anche sua madre le avesse udite più di una volta.

Dal momento che Amalya era in età da marito e ancora nubile, molti davano per scontato che Cantankerus avrebbe sfruttato l’occasione per prendere due piccioni con una fava e richiamare le famiglie in occasione del ventesimo anniversario. Amalya avrebbe così potuto distinguersi e al contempo scegliere il consorte che più le aggradasse.

Sua madre sorrise compostamente alle parole dell’amica, ma il tono da cospiratrice con cui replicò la diceva lunga su quale fosse la risposta a riguardo: - Mio suocero è un uomo molto riservato, ma ho ragione di credere che un ventennale di tutto rispetto debba essere onorato con un evento memorabile. –

Le donne presenti squittirono deliziate e Melissa Flint si chinò verso Amalya, sorridendole con fare civettuolo.

- Sarai contenta, Amalya. I Giochi sono emozionanti e pieni di bellissimi rampolli in cerca di moglie, sono certa che conquisterai lo scapolo più ambito. –

Sorrise di rimando, composta e in realtà completamente indifferente alle parole e all’entusiasmo delle presenti.

Se e quando si fosse sposata sarebbe stato per suo volere. Del resto era una donna, non avrebbe potuto tramandare il nome di famiglia, per cui perché affrettare i tempi?

L’arrivo di Minky, la loro elfa domestica, giunse propizio.

S’inchinò davanti alle signore presenti, sfiorando il pavimento con il lungo naso sottile, e rivolse gli occhietti acquosi sulla sua padroncina.

- Signorina, ci sono visite per lei … è il signorino Lestrange. –

Al sentir pronunciare il cognome di Regael sua madre parve andare in brodo di giuggiole e quasi la cacciò fuori dalla sala. Mentre s’incamminava lungo il corridoio Amalya fu certa di sentire le risatine provenienti dal salone e la voce di sua madre che ribadiva quanto lei e Regael fossero incredibilmente vicini fin da piccolissimi.

Scosse il capo, avvicinandosi all’amico di sempre.

- Non hai idea di quello a cui ho appena assistito. –

Regael puntò gli occhi verdi come smeraldi su di lei e proruppe nella sua risata bassa e vibrante.

Ai tempi della scuola più di una sua compagna si era mostrata invidiosa del loro rapporto, sostenendo che Regael fosse di una bellezza devastante e che lei fosse una sciocca nel non incoraggiarlo a corteggiarla.

- Fammi indovinare, qualcuna delle matrone è svenuta? –

- Credo ci sia mancato davvero poco. Di sicuro mia madre ha già lasciato viaggiare la fantasia immaginando una schiera di piccoli Lestrange che le affollano la casa durante le vacanze. –

- Cordelia è sempre piuttosto emotiva quando si tratta della tua vita sentimentale -, riconobbe camminandole accanto mentre raggiungevano il giardino, - e devo ammettere che anche mio padre ha più volte indagato sulla natura del nostro rapporto. –

Sgranò gli occhi.

- Credi che abbiano preso contatti? –

- Credo che li abbiano presi fin da quando siamo diventati amici, ma sono l’ultimo dei Lestrange del ramo principale e mio padre vuole tenere aperta ogni porta. –

- E tu non hai particolare interesse nel trovare una moglie – concluse ironica.

Il comportamento licenzioso di Regael non era certo un mistero, ma era un uomo e non veniva giudicato male per le sue condotte libertine.

- Non più di quanto tu abbia fretta di diventare la signora “qualcuno”. –

Amalya inarcò un sopracciglio perfettamente curato, mettendo le mani sui fianchi come sfidandolo a contraddirla.

- Di sicuro non per i tuoi stessi motivi. –

- Ovviamente -, rise di nuovo, - sia mai che la perfetta e posata Amalya Nott si lasci guidare dall’impetuosità dell’istinto. –

Gli diede un buffetto dietro al collo, accentuando la sua ilarità.

- Tua madre sarebbe oltraggiata da questo tuo comportamento. Non è così che si comportano le dame di un certo calibro. –

- Oh, taci prima che te ne dia un altro. –

 

 

 

*

 

 

Aries era intento a giocare a scacchi quando sua madre fece ritorno al Manor. Lyra aveva un’espressione sul volto che suo figlio aveva imparato a temere. L’ultima volta che l’aveva vista in quello stato era giunta con una proposta matrimoniale con la figlia di un nobile Purosangue emigrato in America, peccato solo che la ragazza avesse sei anni meno di lui e che l’eventuale matrimonio si sarebbe celebrato quando avesse raggiunto l’età adatta. Suo padre era fortunatamente giunto in suo soccorso, reputando che una cosa del genere fosse a dir poco assurda e che nessun Black si sarebbe mai unito in matrimonio con una yankee. Ma quella sera sembrava che nemmeno Altair Black sarebbe stato in grado di tenere a freno sua moglie.

L’unica cosa che lo consolava era che anche sua cugina, attualmente impegnata a studiare la scacchiera alla ricerca della mossa migliore, fosse presente. Di solito quando Eve era tra di loro sua madre mostrava un po’ più di contegno e molta meno insistenza. Probabilmente ciò era dovuto al fatto che temeva che suo fratello, Edward Rosier, venisse a conoscenza delle sue trame matrimoniali e la biasimasse per questo. Lo zio Edward, di fatti, era sempre stato piuttosto incline a prediligere i matrimoni d’amore piuttosto che quelli d’interesse e aveva mostrato più volte il suo sdegno per quell’assurda politica a suo dire rovinosa per i sentimenti dei figli. C’era da dire che non tutti erano fortunati come lui, che aveva conosciuto la bellissima Odette Villiers in occasione del matrimonio a Nizza di Rickard Lestrange e se n’era perdutamente innamorato a prima vista, venendo per giunta ricambiato dalla giovane.

Eppure sembrava che quella particolare sera l’entusiasmo fosse troppo per sua madre, che non seppe trattenersi.

- Eve, mia cara, sono lieta che ci sia anche tu. Ho un’ottima notizia per entrambi. –

Aries scambiò un’occhiata con la cugina.

Di solito le “ottime notizie” di Lyra non erano mai tali.

- Di cosa si tratta, madre? – indagò cautamente.

- Cordelia ha lasciato intendere chiaramente che suo suocero ha in programma una nuova edizione in occasione del ventennale dei Giochi. Avete idea di cosa voglia dire per voi? –

Pessime notizie, ovviamente.

Stirò le labbra sottili con sarcasmo.

- A primo impatto oserei dire: quattro noiose settimane in compagnia dei rampolli d’Inghilterra? Però ho come la sensazione che non sia la risposta che vi aspettate. –

Eve nascose la bocca con una mano, probabilmente per tacitare la risata che stava per sgorgare, ma i suoi occhi dall’incredibile sfumatura blu violacea luccicavano divertiti.

- No, Aries. E ti pregherei di non esternare considerazioni simili quando sarai dai Nott. –

- Certo, perché sono un vero buzzurro che non sa come comportarsi in pubblico. –

- Quando ti comporti in questo modo si direbbe proprio di sì -, lo redarguì puntandogli contro un dito, - non ho forse ragione, Eve? –

Ed ecco che provava a tirarla in ballo alla ricerca di una complice.

Eve si trattenne dal roteare gli occhi.

- Sono certa che Aries stesse scherzando, zia. Sarà impeccabile come sempre se dovesse ricevere un invito dal signor Nott. –

- Voglio ben sperarlo. I Giochi sono … -

- Un’occasione irripetibile che capita un’unica volta nella vita? – concluse il figlio con indolenza.

Conosceva la storia che accomunava i suoi genitori. Si erano conosciuti vent’anni prima durante la prima edizione dei Giochi e avevano finito con lo sposarsi pochi mesi dopo la chiusura dell’evento. L’anno successivo era nato lui, l’unico erede che avessero generato.

La versione ufficiale era che il parto era stato tanto travagliato che Altair non aveva voluto rischiare nuovamente la vita della moglie, ma la realtà era che Aries era stato generato solo per il dovere di fornire un erede. Suo padre non aveva mai davvero mostrato interesse per sua moglie e da allora i contatti tra loro erano minimi e molto formali, dormivano persino in stanze diverse.

- Io e tuo padre ci siamo conosciuti proprio in quell’occasione. È un’opportunità incredibile per i nobili Purosangue che desiderano convolare a nozze e cementare la loro unione. –

- Perché la vostra è certamente un’unione a cui aspirare. –

Il pestone che ricevette sotto al tavolo da Eve lo costrinse a stringere i denti per non imprecare.

Al contempo sua madre uscì sdegnosamente dalla sala, lasciandoli nuovamente soli.

- Hai esagerato – lo redarguì sua cugina, allontanando una ciocca rosso fuoco dal volto.

- Se l’è cercata. –

- Aries … -

- Cosa? –

La sua voce suonò più fredda e tagliente di quanto avrebbe voluto, ma a differenza di sua madre Eve sapeva come prenderlo e comprendeva che in momenti come quelli gli uscivano affermazioni che in situazioni diverse non avrebbe mai osato neppure pensare.

- Piantala. –

Chinò il capo, chiudendo il becco.

Eve era un po’ la voce della sua coscienza, quella che lo teneva a freno, e non poteva fare a meno di pensare che il giorno in cui avrebbe dovuto prendere moglie l’unica persona a impedirgli di fuggire e abbandonare la sposa sull’altare avrebbe potuto essere lei.

- Scusa. –

Sgranò gli occhi, atteggiando la bocca a formare una silenziosa “O” piena di stupore.

- Mi hai appena chiesto scusa? –

- Mi hai sentito, perciò scordati che lo ripeta –, concluse burbero, - e adesso torniamo alla nostra partita.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve a tutti!

Sono Salem, piacere di conoscervi e grazie per essere qui. È uno dei primi progetti che decido di pubblicare, spero che possa piacervi e nel caso così non fosse sentitevi pure liberi di fare tutte le critiche costruttive che volete. Ho sempre immaginato la classe Purosangue come una sorta di ristretta cerchia nobiliare, con tutte le dinamiche che ne derivano, e visto che ci troviamo nel 1946 i costumi sociali sono decisamente più all’antica di quelli a cui siamo abituati noi. Nel caso decideste di provare a partecipare vi pregherei di tenerne conto nel corso della redazione della scheda del vostro OC. La trama credo sia piuttosto semplice e intuitiva, ma nel caso aveste ulteriori dubbi non esitate a farmeli presenti. Per quanto riguarda la partecipazione, qui sotto trovate tutto ciò che vi occorre.

Regole per partecipare:

- massimo 3 OC a testa purchè di sesso diverso;

- gli OC dovranno essere obbligatoriamente appartenenti a una delle Sacre. Le famiglie che avete a disposizione sono 22 perciò avete un bell’elenco tra cui scegliere, ma per ogni famiglia sarà presente 1 OC. Perciò vi suggerisco di proporre almeno un paio di cognomi di riserva nel caso quello da voi scelto sia già stato assegnato;

- l’età degli OC potrà spaziare tra i 18 anni (quindi freschi di diploma) e i 25 anni;

- non accetterò prestavolto comparsi nei film della saga di HP o di Animali Fantastici, non accetterò Mary Sue o Gary Stu, Ibridi, Licantropi, Metamorphomagus, Animagus, Veela, etc;

- sarà richiesta una presenza assidua, almeno ogni 3 capitoli, pena l’esclusione dell’OC. Nel caso aveste problemi vi prego di farmelo presente e ne terrò conto;

- sarà operata una selezione che verrà pubblicata entro un paio di giorni dalla chiusura delle iscrizioni;

- avete tempo per inviare le schede fino al 26 ottobre. Dovrete inviare le schede solo ed esclusivamente tramite messaggio privato con oggetto “Schede OC – Sacred”

 

 

Le Sacre 28:

 

Abbott

Avery

Black

Bulstrode

Burke

Carrow

Crouch

Fawley

Flint

Gaunt (estinta per ramo maschile)

Greengrass

Lestrange

Lumacorno

Macmillan

Malfoy

Nott

Olivander

Paciock

Parkinson

Prewett

Rosier

Rowle

Selwyn

Shacklebolt

Shafiq

Travers

Weasley (ripudiati come traditori del proprio sangue)

Yaxley

 

 

Scheda
 

Nome e Cognome:

Età:

Ex Casa:

Aspetto fisico:

Carattere:

Storia personale (compresa di avvenimenti scolastici più rilevanti):

Famiglia e rapporto con essa:

Occupazione (lavora, sta studiando per specializzarsi in qualche campo, fa il “mantenuto”, etc):

Hobby/Passioni (che siano coerenti con il periodo storico):

Materie che preferiva/odiava:

Molliccio:

Patronus:

Bacchetta:

Amortentia:

Cosa pensa del ventennale organizzato dai Nott?

In che rapporti è con Amalya, Aries, Eve e Regael (date pure libero sfogo alla fantasia)?

Con che tipo di persona andrebbe d’accordo?

Che tipo di persona non sopporterebbe?

Da che tipo di persona potrebbe essere attratto?

Altro:

 

 

OC

 

Amalya Nott (PV Ana de Armas) – 21 anni, ex Corvonero. Impiegata presso l’Ufficio per le relazioni internazionali del Ministero.

Una ragazza indipendente, testarda e fermamente convinta delle sue idee. Non sopporta le discriminazioni e spesso si schiera in sostegno dei più deboli. È un tipo molto materno.

 

Eve Rosier (PV Deborah Ann Woll) – 19 anni, ex Serpeverde. Specializzanda in Magiavvocatura.

Determinata, ambiziosa e capace di sfoggiare una faccia da poker a dir poco invidiabile. È sempre pronta ad aiutare le persone che ama, andando contro tutto e tutti per sostenerli se necessario. È una vera leonessa, feroce e bellissima.

 

Regael Lestrange (PV Mark Ghanimé) – 21 anni, ex Serpeverde. Indicibile.

Affascinante e dai modi galanti, sa sempre cosa dire per colpire e impressionare le persone che lo circondano. Provvisto di una notevole dose di charme, spesso si avvolge di un alone di mistero che rende difficile capire esattamente cosa pensi o provi.


 

Aries Black (PV Sean O’Pry) – 19 anni, ex Serpeverde. Specializzando come Spezzaincantesimi.

Amante degli eccessi, della bella vita e lontano dalle preoccupazioni terrene che la sua famiglia vorrebbe affibbiargli. È uno spirito libero, un vero e proprio viveur, dalla replica pronta e schietta.

 

 

 

   
 
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