LEGAMI
Due.
Light
è seduto davanti, sull’elicottero che li sta
portando sulla cima del Monte. Non
può fare a meno di guardare Ryuzaki, il loro pilota,
ignorando le vocine
fastidiose che arrivano da dietro.
«Quindi,
tu sei… Near, giusto?» chiede Misa per la terza
volta.
Light
riesce a sentire solo la sua voce, alta e squillante. Mentre le altre
vengono
nascoste dal rumore delle pale e del motore dell’elicottero.
«Oh,
ma perché solo N!» grida Misa. «Insomma,
Ryuzaki, perché non posso stare seduta
vicino a Light?»
Light
sospira, sapendo che L non risponderà. A lui non dispiace
essere lontano da
Misa, dalle sue mani invadenti, dalla sua voce stridula.
Ha
bisogno di pensare.
L
non ha detto niente a proposito di quella notte. Davvero non ne
conserva il
ricordo? Davvero ha sognato tutt’altro?
Light
non sa se sentirsi offeso o sollevato.
Sì
è pentito di quel momento di debolezza, ma allo stesso tempo
torna con la mente
a quell’istante, quando gli occhi di L si sono aperti nei
suoi.
Il
mattino dopo sarebbero partiti per la montagna con Misa e tutti gli
altri.
Era
una strana coincidenza che Roger avesse deciso di portare i ragazzi per
un tour
in Giappone proprio in quei giorni…
«Vuoi
davvero andare con Misa, domani?» domandò Light,
dal nulla.
Era
sdraiato nel suo letto, gli occhi socchiusi puntati verso di lui.
«Sì.»
«Perché?»
L
sorrise e rimase a guardarlo nella penombra della stanza.
«Non
vuoi dirmelo, Ryuzaki?»
«Magari
ho solo bisogno di una vacanza…»
«Una
vacanza insieme ai due che ritieni Kira? Andiamo, Ryuzaki…
puoi fare di
meglio.»
L
si alzò e rimase in piedi di fronte al suo letto. Si
portò un dito alle labbra,
senza staccare gli occhi da Light.
«L’altro
giorno… mi sono svegliato con un lenzuolo addosso.»
Light
distolse in fretta lo sguardo. «E quindi?»
«E
quindi… non ne avevo, quando mi sono messo a
leggere.»
Light
scrollò le spalle. «Non so cosa dirti.»
L
fece un passo verso il suo letto. «Davvero?»
«Sarà
stato Watari dopo avermi liberato.»
L
avanzò ancora, finché non incontrò il
materasso di Light. Si chinò piano,
posando le mani sulle lenzuola bianche.
«Tu
non c’eri, Light… e non c’era nemmeno
una coperta sopra al tuo letto.» Poggiò
una gamba accanto al fianco di Light, toccandolo con il ginocchio.
«Watari avrebbe
preso l’occorrente
dall’armadio…»
«Allora
sarà andata come dici tu, Ryuzaki» si
affrettò a rispondere, arrossendo.
«Watari avrà preso quel che gli serviva
dall’armadio.»
L
puntò l’indice sul materasso, sfiorando la camicia
di Light. «Dimentichi che
qui non c’era niente…»
Il
respiro di Light accelerò. «Watari, sicuramente.
Deve aver portato via tutto
per rifare il letto.»
L
si chinò su di lui. Sorrise. «Molto astuto, Light
Yagami… Davvero molto
astuto.»
Vide
il suo riflesso negli occhi di Light, poi si rialzò e
tornò al suo posto, a
rileggere fogli su fogli di documenti.
«Allora!»
esclama Misa, indicando la baita isolata. «Che ve ne
pare?»
Light
si stringe nel giaccone imbottito. Vede i ragazzini portati da L
parlottare tra
loro, mentre quello più alto, Mello, lancia uno sguardo di
fuoco a Near. Se non
fossero così piccoli, Light lo crederebbe capace di
ucciderlo.
«Fa
freddo» dice Light, incontrando gli occhi di Misa.
«Andiamo,
Light… potresti rispondere meglio di
così» interviene L. Poi posa gli occhi su
Misa. «È davvero incantevole.»
«Sono
felice che ti piaccia, Ryuzaki.» dice, con una nota di
delusione sul viso. «Entriamo?»
Misa
si aggrappa al suo braccio, cercando di tenerlo il più
lontano possibile da
Ryuzaki. Come se quella catena fosse così lunga…
Light
guarda la neve, le montagne innevate intorno, il cielo grigio da cui
trapela
qualche raggio di luce. Vede sottili lame di sole accarezzare le punte
degli
abeti e indicare il bosco.
Se
credesse negli spiriti, Light penserebbe che qualcuno gli stia dicendo
di
andare.
«C’è
già la neve…» sente mormorare alle sue
spalle.
È
la voce di L, e voltandosi, Light lo trova immerso in chissà
quale riflessione,
il pollice guantato accanto alla bocca.
Quel
gesto gli riporta alla mente ciò che è successo
solo pochi giorni prima.
Deglutisce
e cammina più in fretta verso la baita, mentre il suo
stomaco balla al suo
interno. Si sente in trappola.
Io
non sono Kira, si ripete,
come se il solo pensarlo servisse a
convincere L.
Io
non sono Kira. Devi
credermi.
Lo
saprei, se lo fossi…
A
un tratto, mentre Misa traffica con la chiave nella toppa, capisce una
cosa: se
L non lo credesse Kira, le cose sarebbero diverse. Se L non lo credesse
Kira,
forse, loro…
«Guarda,
Light! Ti piace?» strilla Misa, un po’ troppo
vicina al suo orecchio.
Light
cerca lo sguardo di L prima di rispondere.
«Sì.»
Si
costringe a sorridere, come se fosse la cosa più naturale
del mondo lasciare il
suo caso – il loro caso – per
passare un fine settimana in montagna.
Come
se catturare Kira fosse di minore importanza.
«Molto?»
«Gli
piace moltissimo, Misa» interviene nuovamente L, senza
staccare gli occhi da
quelli di Light. «Da quando ha ricevuto il tuo messaggio non
ha fatto altro che
parlarne… non è vero, Light?»
Lui
stringe i denti. «Certo.»
«Oh,
Light!» Misa si aggrappa più forte al suo braccio,
come se fosse sul punto di
strapparglielo. «Che bello! Se solo fossimo
soli…»
«Se
volete mi giro dall’altra parte…»
mormora L.
Light
cerca di trattenersi dallo strangolarlo.
«Sì,
Ryuzaki! Voltati!» ride Misa. Poi si alza sulle punte e
sussurra per farsi sentire
solo da lui. «Ho pensato a tutto… Stanotte potremo
dormire insieme, vedrai. La
porta ha una fessura in fondo da cui potrebbe passare la catena, e il
letto è
proprio lì vicino… Così non dovremo
sopportare lui e il suo ronfare
tutta la notte.»
L
non dorme mai.
«Ehm,
senti, Misa… perché non aspettiamo di essere
scagionati prima? Sai, anche con
la porta chiusa si sentirebbe tutto.»
«Non
mi importa, Light! Io voglio stare con te!»
Light
si guarda intorno cercando aiuto, ma i ragazzini sono intenti in una
battaglia
a palle di neve e L è di profilo, all’entrata,
intento a guardarli. Ha uno
strano sorriso sul volto, gli occhi luccicanti.
Light
sa che ha sentito tutto. E che questo lo diverte.
È
sera quando L si accuccia davanti al fuoco, senza nemmeno un paio di
calzini.
Matt è il primo a portarglieli, le dita alla bocca come se
stringesse una
sigaretta tra i denti.
«Mettiteli»
dice, mentre Near arriva con altre calze, tenendole con due dita,
proprio come
fa L.
«Sto
bene così.»
«Fa
freddo.» Near scrolla le spalle e riprende a impilare le
carte per formare il
suo castello.
Mello
gli passa accanto e, guardando da un’altra parte, inciampa
sulla sua
costruzione., mandandola in pezzi.
L
li osserva guardarsi incarogniti, mentre Matt inclina la testa di lato.
Near
ha gli occhi fissi in quelli di Mello. «Le
probabilità che con questo freddo ti
entri un po’ di sale in zucca, Mello, sono appena scese al
due percento.»
Mello
digrigna i denti, ma poi sorride. «Dovrei ridere,
Near?»
«Non
mi aspetto che tu lo faccia» ribatte Near.
«Dovresti prima capire ciò che ho
detto per riuscirci.»
L
afferra Mello per la collottola del maglione prima che si azzuffi con
Near. Lo
spinge di lato, posando entrambe le mani sulle sue spalle.
«Saresti
così gentile da andarmi a prendere dei biscotti,
Mello?»
«Posso
andarci io.»
«No,
Near. Ho chiesto a Mello.»
Lo
guarda arrivare in cucina dalla finestrella a vista, mentre Misa sta
preparando
qualcosa ai fornelli.
Poi
posa gli occhi sul resto della stanza.
Light
sta leggendo un libro davanti al fuoco, disteso sul divano. Pareti e
pavimenti
sono in pietra e legno, e L si chiede in quanto tempo quella baita
prenderebbe
fuoco.
Se
solo Kira fosse con loro… lui perderebbe. E perderebbe anche
i suoi eredi.
«Ti
vedo turbato, Ryuzaki.»
Prima
che possa rispondere, Misa fa capolino nella stanza con un vassoio
pieno di
biscotti. Mello è subito dietro di lei, con una ciotola
piena di verdura cruda
tagliata a stecco.
«Questi
sono per Light!»
«Sai
che non mangio biscotti, Misa.»
«Ma,
Light… li ho fatti con le mie mani. Solo per te.»
Light
fa un gesto vago con la mano. «Dalli a Ryuzaki. Lui ne
è ghiotto.»
«Ma,
Light…»
«Ti
ho detto di no, Misa! Quante volte devo dirti di non
insistere?!»
Mello
posa la ciotola sul tavolino e si avvicina di soppiatto a Misa. Afferra
un
biscotto e lo infila in bocca.
«È
al cioccolato!» dice, felice. Poi le prende il vassoio dalle
mani e lo posa
davanti a L.
Near
solleva gli occhi al cielo e riprende a costruire il suo castello.
Mentre Matt
è in un angolino con un videogioco tra le mani.
«Insomma,
ragazzi» esclama Misa, con le mani ai fianchi.
«Siamo qui per festeggiare.
Facciamo un gioco!»
Gli
occhi di Near e Matt si illuminano, mentre L si strofina un labbro con
il dito.
«Un
gioco, hai detto?»
«Sì,
Ryuzaki. Un bel gioco. Che piacerà a tutti.»
Ha
una strana luce negli occhi puntati su Light. Poi L la vede scomparire
in
cucina.
Quando
riappare, ha una bottiglia vuota tra le mani.
«Il
gioco della bottiglia!»
Near
e Matt abbassano gli occhi, delusi. Mentre Misa è viva come
non mai.
«Che
ne dici, Light?» chiede.
L
si volta a guardarlo. «Sì. Che ne dici,
Light?»
«Voi
fate come volete. Io non giocherò a nessuno stupido gioco
della bottiglia.»
«Ma,
Light…»
«Ho
detto di no.»
È
Mello, tra un biscotto e l’altro, a spezzare la tensione.
«Potrebbe essere
divertente.»
Misa
si rifugia in cucina, lasciandoli soli.
L
si avvicina piano e parla sottovoce, per non farsi sentire dagli altri.
«Sicuro
di non voler giocare, Light? Dopotutto, è una cosa normale
tra ragazzi della
tua età…»
Light
si alza, affrontandolo. «Cosa mi stai dicendo, Ryuzaki? Che
se non gioco è
perché sono Kira? Perché? Solo Kira odierebbe un
gioco così stupido? O c’è
qualcos’altro
che vuoi dirmi, Ryuzaki?»
C’è
qualcos’altro, pensa L. Ma
non è questo il momento.
«In
effetti sì, è un gioco stupido» ammette
L, torturandosi il labbro. Vede gli
occhi di Light fissi sulla sua bocca. «E molti ragazzi
potrebbero rifiutarsi di
farlo.»
«Allora
perché io no?»
«Perché
tu stai con Misa Amane.»
Light
stringe i pugni. «Basta con questa storia. Io non sono Kira.
Non sono Kira!»
«Sei
pronto a dimostrarlo, Light Yagami?»
«Dimmi
come.»
«Per
prima cosa… gioca con noi.»
L
vede Light tremare.
«E
poi?»
«E
poi…» Ma non può lasciarsi convincere.
Non così. «Poi ne riparleremo. Prima fai
questa cosa per me.»
«Ma
cosa vuoi dimostrare?» gli sussurra Light, mentre Mello corre
a chiamare Misa
con la bocca piena di biscotti.
L
sorride e non risponde.
«Allora
hai cambiato idea!» Misa si stringe le mani al petto.
«Vedrai, ti piacerà,
Light. È molto divertente.»
«Sì,
Light…» dice allora L.
«Vedrai… Ti piacerà da
morire.»
N.d.A.:
Questo
capitolo e i prossimi due si ispirano a un prompt di Relie, ma aspetto
il
prossimo capitolo per scriverlo per evitare spoiler! Ovviamente
c’entra il
gioco della bottiglia. Mentre l’ultimo capitolo della mini
long è ispirato a un
terzo prompt, sempre di Relie!
Celtica