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Autore: Celtica    24/10/2019    6 recensioni
Non riusciva a staccare gli occhi dal modo in cui le palpebre tremavano a ogni suo movimento. Dalle sue labbra schiuse.
Poi L spostò la testa, puntandola contro il soffitto. Contro Light…
E contro le sue previsioni, gli occhi di L si spalancarono. E fu come se non si fosse mai addormentato.
Light trattenne il respiro, ma non si scostò. Non gli lasciò spazio per muoversi.
L non disse una parola. Non gli fece domande e non tentò di ribellarsi. Rimase immobile a fissarlo.
Light sentì il volto andare a fuoco quando lo sguardo di L si spostò sulle sue labbra. Aprì la bocca, respiro contro respiro, e si rese conto dell’affanno. Come dopo una lunga corsa.
«Light…» disse allora L in un sussurro, senza staccare gli occhi da lui.
«Shh.» Light spostò una mano sulla sua guancia fredda, e percorse il suo viso con il pollice. Lo fermò sulle sue labbra. «È solo un sogno, Ryuzaki. Dormi adesso.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Misa Amane, Near | Coppie: L/Light
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. Legami


LEGAMI

 

 

Due.

 

 
 

Light è seduto davanti, sull’elicottero che li sta portando sulla cima del Monte. Non può fare a meno di guardare Ryuzaki, il loro pilota, ignorando le vocine fastidiose che arrivano da dietro.

«Quindi, tu sei… Near, giusto?» chiede Misa per la terza volta.
Light riesce a sentire solo la sua voce, alta e squillante. Mentre le altre vengono nascoste dal rumore delle pale e del motore dell’elicottero.

«Oh, ma perché solo N!» grida Misa. «Insomma, Ryuzaki, perché non posso stare seduta vicino a Light?»

Light sospira, sapendo che L non risponderà. A lui non dispiace essere lontano da Misa, dalle sue mani invadenti, dalla sua voce stridula.
Ha bisogno di pensare.

L non ha detto niente a proposito di quella notte. Davvero non ne conserva il ricordo? Davvero ha sognato tutt’altro?
Light non sa se sentirsi offeso o sollevato.
Sì è pentito di quel momento di debolezza, ma allo stesso tempo torna con la mente a quell’istante, quando gli occhi di L si sono aperti nei suoi.

 n


Il mattino dopo sarebbero partiti per la montagna con Misa e tutti gli altri.
Era una strana coincidenza che Roger avesse deciso di portare i ragazzi per un tour in Giappone proprio in quei giorni…

«Vuoi davvero andare con Misa, domani?» domandò Light, dal nulla.
Era sdraiato nel suo letto, gli occhi socchiusi puntati verso di lui.

«Sì.»
«Perché?»

L sorrise e rimase a guardarlo nella penombra della stanza.

«Non vuoi dirmelo, Ryuzaki?»
«Magari ho solo bisogno di una vacanza…»

«Una vacanza insieme ai due che ritieni Kira? Andiamo, Ryuzaki… puoi fare di meglio.»
L si alzò e rimase in piedi di fronte al suo letto. Si portò un dito alle labbra, senza staccare gli occhi da Light.

«L’altro giorno… mi sono svegliato con un lenzuolo addosso.»

Light distolse in fretta lo sguardo. «E quindi?»
«E quindi… non ne avevo, quando mi sono messo a leggere.»

Light scrollò le spalle. «Non so cosa dirti.»
L fece un passo verso il suo letto. «Davvero?»

«Sarà stato Watari dopo avermi liberato.»

L avanzò ancora, finché non incontrò il materasso di Light. Si chinò piano, posando le mani sulle lenzuola bianche.
«Tu non c’eri, Light… e non c’era nemmeno una coperta sopra al tuo letto.» Poggiò una gamba accanto al fianco di Light, toccandolo con il ginocchio. «Watari avrebbe preso l’occorrente dall’armadio…»

«Allora sarà andata come dici tu, Ryuzaki» si affrettò a rispondere, arrossendo. «Watari avrà preso quel che gli serviva dall’armadio.»

L puntò l’indice sul materasso, sfiorando la camicia di Light. «Dimentichi che qui non c’era niente…»
Il respiro di Light accelerò. «Watari, sicuramente. Deve aver portato via tutto per rifare il letto.»
L si chinò su di lui. Sorrise. «Molto astuto, Light Yagami… Davvero molto astuto.»

Vide il suo riflesso negli occhi di Light, poi si rialzò e tornò al suo posto, a rileggere fogli su fogli di documenti.

 

n

«Allora!» esclama Misa, indicando la baita isolata. «Che ve ne pare?»

Light si stringe nel giaccone imbottito. Vede i ragazzini portati da L parlottare tra loro, mentre quello più alto, Mello, lancia uno sguardo di fuoco a Near. Se non fossero così piccoli, Light lo crederebbe capace di ucciderlo.

«Fa freddo» dice Light, incontrando gli occhi di Misa.

«Andiamo, Light… potresti rispondere meglio di così» interviene L. Poi posa gli occhi su Misa. «È davvero incantevole.»
«Sono felice che ti piaccia, Ryuzaki.» dice, con una nota di delusione sul viso. «Entriamo?»

Misa si aggrappa al suo braccio, cercando di tenerlo il più lontano possibile da Ryuzaki. Come se quella catena fosse così lunga…
Light guarda la neve, le montagne innevate intorno, il cielo grigio da cui trapela qualche raggio di luce. Vede sottili lame di sole accarezzare le punte degli abeti e indicare il bosco.
Se credesse negli spiriti, Light penserebbe che qualcuno gli stia dicendo di andare.

«C’è già la neve…» sente mormorare alle sue spalle.
È la voce di L, e voltandosi, Light lo trova immerso in chissà quale riflessione, il pollice guantato accanto alla bocca.

Quel gesto gli riporta alla mente ciò che è successo solo pochi giorni prima.
Deglutisce e cammina più in fretta verso la baita, mentre il suo stomaco balla al suo interno. Si sente in trappola.

Io non sono Kira, si ripete, come se il solo pensarlo servisse a convincere L.
Io non sono Kira. Devi credermi.
Lo saprei, se lo fossi…

A un tratto, mentre Misa traffica con la chiave nella toppa, capisce una cosa: se L non lo credesse Kira, le cose sarebbero diverse. Se L non lo credesse Kira, forse, loro…
«Guarda, Light! Ti piace?» strilla Misa, un po’ troppo vicina al suo orecchio.
Light cerca lo sguardo di L prima di rispondere. «Sì.»

Si costringe a sorridere, come se fosse la cosa più naturale del mondo lasciare il suo caso – il loro caso – per passare un fine settimana in montagna.
Come se catturare Kira fosse di minore importanza.

«Molto?»

«Gli piace moltissimo, Misa» interviene nuovamente L, senza staccare gli occhi da quelli di Light. «Da quando ha ricevuto il tuo messaggio non ha fatto altro che parlarne… non è vero, Light?»

Lui stringe i denti. «Certo.»
«Oh, Light!» Misa si aggrappa più forte al suo braccio, come se fosse sul punto di strapparglielo. «Che bello! Se solo fossimo soli…»

«Se volete mi giro dall’altra parte…» mormora L.

Light cerca di trattenersi dallo strangolarlo.
«Sì, Ryuzaki! Voltati!» ride Misa. Poi si alza sulle punte e sussurra per farsi sentire solo da lui. «Ho pensato a tutto… Stanotte potremo dormire insieme, vedrai. La porta ha una fessura in fondo da cui potrebbe passare la catena, e il letto è proprio lì vicino… Così non dovremo sopportare lui e il suo ronfare tutta la notte.»

L non dorme mai.

«Ehm, senti, Misa… perché non aspettiamo di essere scagionati prima? Sai, anche con la porta chiusa si sentirebbe tutto.»
«Non mi importa, Light! Io voglio stare con te!»

Light si guarda intorno cercando aiuto, ma i ragazzini sono intenti in una battaglia a palle di neve e L è di profilo, all’entrata, intento a guardarli. Ha uno strano sorriso sul volto, gli occhi luccicanti.
Light sa che ha sentito tutto. E che questo lo diverte.

 n

È sera quando L si accuccia davanti al fuoco, senza nemmeno un paio di calzini. Matt è il primo a portarglieli, le dita alla bocca come se stringesse una sigaretta tra i denti.

«Mettiteli» dice, mentre Near arriva con altre calze, tenendole con due dita, proprio come fa L.
«Sto bene così.»
«Fa freddo.» Near scrolla le spalle e riprende a impilare le carte per formare il suo castello.

Mello gli passa accanto e, guardando da un’altra parte, inciampa sulla sua costruzione., mandandola in pezzi.
L li osserva guardarsi incarogniti, mentre Matt inclina la testa di lato.

Near ha gli occhi fissi in quelli di Mello. «Le probabilità che con questo freddo ti entri un po’ di sale in zucca, Mello, sono appena scese al due percento.»
Mello digrigna i denti, ma poi sorride. «Dovrei ridere, Near?»
«Non mi aspetto che tu lo faccia» ribatte Near. «Dovresti prima capire ciò che ho detto per riuscirci.»

L afferra Mello per la collottola del maglione prima che si azzuffi con Near. Lo spinge di lato, posando entrambe le mani sulle sue spalle.
«Saresti così gentile da andarmi a prendere dei biscotti, Mello?»

«Posso andarci io.»
«No, Near. Ho chiesto a Mello.»

Lo guarda arrivare in cucina dalla finestrella a vista, mentre Misa sta preparando qualcosa ai fornelli.
Poi posa gli occhi sul resto della stanza.
Light sta leggendo un libro davanti al fuoco, disteso sul divano. Pareti e pavimenti sono in pietra e legno, e L si chiede in quanto tempo quella baita prenderebbe fuoco.
Se solo Kira fosse con loro… lui perderebbe. E perderebbe anche i suoi eredi.

«Ti vedo turbato, Ryuzaki.»

Prima che possa rispondere, Misa fa capolino nella stanza con un vassoio pieno di biscotti. Mello è subito dietro di lei, con una ciotola piena di verdura cruda tagliata a stecco.

«Questi sono per Light!»
«Sai che non mangio biscotti, Misa.»
«Ma, Light… li ho fatti con le mie mani. Solo per te.»
Light fa un gesto vago con la mano. «Dalli a Ryuzaki. Lui ne è ghiotto.»

«Ma, Light…»
«Ti ho detto di no, Misa! Quante volte devo dirti di non insistere?!»

Mello posa la ciotola sul tavolino e si avvicina di soppiatto a Misa. Afferra un biscotto e lo infila in bocca.
«È al cioccolato!» dice, felice. Poi le prende il vassoio dalle mani e lo posa davanti a L.
Near solleva gli occhi al cielo e riprende a costruire il suo castello. Mentre Matt è in un angolino con un videogioco tra le mani.

«Insomma, ragazzi» esclama Misa, con le mani ai fianchi. «Siamo qui per festeggiare. Facciamo un gioco!»
Gli occhi di Near e Matt si illuminano, mentre L si strofina un labbro con il dito.
«Un gioco, hai detto?»

«Sì, Ryuzaki. Un bel gioco. Che piacerà a tutti.»

Ha una strana luce negli occhi puntati su Light. Poi L la vede scomparire in cucina.
Quando riappare, ha una bottiglia vuota tra le mani.

«Il gioco della bottiglia!»

Near e Matt abbassano gli occhi, delusi. Mentre Misa è viva come non mai.
«Che ne dici, Light?» chiede.
L si volta a guardarlo. «Sì. Che ne dici, Light?»

«Voi fate come volete. Io non giocherò a nessuno stupido gioco della bottiglia.»
«Ma, Light…»
«Ho detto di no.»

È Mello, tra un biscotto e l’altro, a spezzare la tensione. «Potrebbe essere divertente.»
Misa si rifugia in cucina, lasciandoli soli.

L si avvicina piano e parla sottovoce, per non farsi sentire dagli altri. «Sicuro di non voler giocare, Light? Dopotutto, è una cosa normale tra ragazzi della tua età…»
Light si alza, affrontandolo. «Cosa mi stai dicendo, Ryuzaki? Che se non gioco è perché sono Kira? Perché? Solo Kira odierebbe un gioco così stupido? O c’è qualcos’altro che vuoi dirmi, Ryuzaki?»

C’è qualcos’altro, pensa L. Ma non è questo il momento.

«In effetti sì, è un gioco stupido» ammette L, torturandosi il labbro. Vede gli occhi di Light fissi sulla sua bocca. «E molti ragazzi potrebbero rifiutarsi di farlo.»
«Allora perché io no?»

«Perché tu stai con Misa Amane.»
Light stringe i pugni. «Basta con questa storia. Io non sono Kira. Non sono Kira!»

«Sei pronto a dimostrarlo, Light Yagami?»
«Dimmi come.»
«Per prima cosa… gioca con noi.»

L vede Light tremare.
«E poi?»
«E poi…» Ma non può lasciarsi convincere. Non così. «Poi ne riparleremo. Prima fai questa cosa per me.»

«Ma cosa vuoi dimostrare?» gli sussurra Light, mentre Mello corre a chiamare Misa con la bocca piena di biscotti.
L sorride e non risponde.

«Allora hai cambiato idea!» Misa si stringe le mani al petto. «Vedrai, ti piacerà, Light. È molto divertente.»

«Sì, Light…» dice allora L. «Vedrai… Ti piacerà da morire.»

  nn

N.d.A.:

Questo capitolo e i prossimi due si ispirano a un prompt di Relie, ma aspetto il prossimo capitolo per scriverlo per evitare spoiler! Ovviamente c’entra il gioco della bottiglia. Mentre l’ultimo capitolo della mini long è ispirato a un terzo prompt, sempre di Relie!
Celtica

   
 
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