La
donna si sedette alla poltrona, come faceva ogni sera prima di
addormentarsi.
Ormai
era divenuto un rito: osservava le foto poste sul grande mobile, ampio
quanto
l’intera stanza; i figli, i nipoti e gli amati fratelli ormai
sepolti la
osservavano amorevolmente, quasi proteggendola con i loro stessi
sguardi.
Poi
prendeva posto al tavolo, tirando fuori dei fogli candidi, cominciando
a
scrivere.
Le
parole fluivano come l’acqua in un fiume in piena.
Aveva
deciso di dedicare una poesia ad ogni persona che aveva amato di cui
aveva
memoria.
Il
preludio della morte ormai imminente, sarebbe forse stato
così più piacevole.