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Autore: TheFangirlShipper    04/11/2019    0 recensioni
< È il mio migliore amico e nemmeno so perché per lui sia così dura esprimere i propri sentimenti. >
< - Allora, Iggy. - chiede, dopo che tutti si sono placati, Gladio. - Chi è la fortunata? -
Sposto lo sguardo su di lei, che ancora si scambia qualche battutina con il fotografo , è distratta per notare che a quelle parole l'ho subito cercata.
È troppo presto. Sorrido appena e sistemo gli occhiali, più per abitudine che bisogno.
- Non sono innamorato. - concludo. >
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Prompto Argentum
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quel giorno passarono tre settimane. Non la vidi più la mattina, né nei corridoi o durante la pausa pranzo. Prompto e Noctis erano senza parole per come l'avevo trattata ed ogni volta che tentavo di sapere come stesse, si rifiutavano di parlarmi di lei. - Non meriti di saperlo. - dicevano. - Valla a cercare da solo. - Quelle parole mi pesavano sul cuore. Ero consapevole di essere stato troppo duro con lei, nemmeno mi capacito tutt ora del comportamento che ebbi quel giorno. ~ - Una supplenza? - chiedo al preside, sconcertato. - Con tutto rispetto, ma ritengo che Fleuret sia più preparato per una lezione. - - Lo sarà anche, ma tu, Scientia, punti ad un percorso riguardante la magia elementale. Quei ragazzi sono del primo anno, non dovrai insegnare nulla di complesso. - Non è la supplenza in sé a preoccuparmi, ma è la classe: Francesca non sarà felice di vedermi. - Mi perdoni, non ci sono davvero altre soluzioni? - insisto. - Credo in te, Scientia. Non deludermi. - dice, per concludere di netto la nostra conversazione. - Capisco. Grazie mille. - mi alzo ed esco dalla presidenza. Percorro le scalinate ed il lungo corridoio prima di fermarmi davanti alla loro aula. Mi affaccio appena: la classe è un totale disordine. Ragazze sedute sui banchi, gente che grida, c'è chi sta al telefono.. Il suo banco però è vuoto. - Scusi il ritardo. - sento dire con voce affannata. Arrossisco appena e mi volto. Si inchina educatamente. - Ero corsa a comprare il pranzo, mi perdoni. - - No, non preoccuparti. - dico, solamente. Riconosce la mia voce e torna ad alzare lo sguardo, irrigidendosi. Restiamo in silenzio a guardarci. È cambiata più di quello che credessi: ha le mani screpolate, sembra stanca e soprattutto più magra di prima.. Però perché quelle mani?.. - Cosa ci fai qui? - chiede in tono piatto. - Il preside mi ha chiesto di fare una sostituzione. Non è stata ancora assegnata la cattedra per alchimia. - - Bene. - dice, entrando e sedendosi al suo posto. La seguo e tutti si voltano verso di me. Le ragazze iniziano a gridare, piú di prima. - Ma cos.. Iggy?! - Prompto è incredulo. - Salve, sono Ignis Sc.. - - OMMIODDIO IGNIS SCIENTIA QUANTO È FIGO. - - Ma sarà il nostro prof? È pazzesco. - - Potrei svenire. - - Ordine, prego. - cerco di richiamare il silenzio. Prompto è esaltato, Noctis sta guardando fuori dalla finestra, annoiato e Francesca.. Nemmeno mi degna della sua attenzione. Che cosa mi aspettavo. L'ho tratta davvero in maniera sconsiderata. Penso basti l'avermi rivolto la parola. Mi sto lasciando distrarre.. - Sono Ignis Scientia. - dico cautamente, temendo che possano di nuovo iniziare tutte ad urlare. - Per qualche tempo sarò il vostro insegnante di alchimia, finché non arriverà un professore laureato. - - Spero non arrivi mai. ~ - - Ruffiana. - sussurra qualcuno. - Cosa?! Come ti permetti. - grida la ragazzina contro Francesca. Lei pacatamente alza lo sguardo. - Oh scusa, non credevo sapessi cosa volesse dire. - L'altra ragazza diventa rossa, per vergogna e rabbia. - Ti prendo per i capelli, racchia. - Lei non si smuove. - Meglio racchia che ignorante. - - Ora si ammazzano. - commenta Prompto. Da quando risponde in modo così diretto? - Ragazze smettetela. - intervengo. - Ecco infatti, glielo dica. Ha iniziato lei. - si lamenta. - Ulric, porgi le tue scuse. - - Non ho due anni. - - Il tuo comportamento è stato scorretto, porgi le tue scuse. - - Senta Scientia, non c'era davvero un uomo più competente di lei? - Ma come osa.. - Rimarrà in classe. - esordisco. Lei alza un sopracciglio. - Prego? - - Come le ho detto, resterà qui. - - Sarebbe la mia punizione? - - Sarebbe la sua privazione di una lezione che non le verrà mai spiegata. - - Quanto attrito.. - dice qualcuno. - Succede quando una non te la vuole dare. - A quelle parole Francesca si gira di scatto e afferra per il colletto un ragazzo che credo chiamarsi Loqi. - Prova ad aprire bocca e ti faccio ingoiare la lingua. - - Ulric! - la ammonisco. - Controlla il tuo comportamento, non sarò un tuo professore ma ti sono comunque superiore. - Lei si siede, in silenzio. Qualche istante fa era la persona più calma del mondo.. Qual è il suo problema. - Bene. Ragazzi iniziate a dirigervi nel cortile. Ci alleneremo di fuori. Vi raggiungo subito. - Quando tutti sono usciti solo io e lei restiamo in classe. - Si può sapere qual è il tuo problema? - - Sei tu il mio problema. - Mi guarda con sfida, impassibile. Sospiro. - Senti, sono consapevole di quello che è successo, però non puoi rivolgerti così. - - Tu non sei nessuno per me. La mia educazione è un mio problema. - - Cosa mi dici di queste? - chiedo, afferrandole una mano, ma lei si scosta immediatamente. - Non toccarmi. - dice, nascondendole nelle maniche della sua felpa scolastica. - Francesca, che sta succedendo? - - Non mi parli per un mese e pretendi che ti dica tutto alla prima occasione libera che hai? - si alza e avvicina il volto al mio. - Tu per me non esisti, Ignis. - Non esisto.. Abbasso lo sguardo, per poi alzarmi. - Bene. Buona lezione, allora. - dico con sarcasmo, uscendo. La lezione peggiore della mia vita. La prima e l'ultima. Non mi azzarderó mai più ad avvicinarmi a delle matricole. E per matricole intendo esclusivamente le ragazze. È ridicolo che ogni cosa io faccia loro gridino. - Bene ragazzi, tornate ai vostri posti. - - Franci, alzati. - dice Prompto ed io noto che la ragazza sta dormendo sul proprio banco. - Ehi.. - Lei apre gli occhi, piano. - Hai fatto di nuovo tardi, vero? - Si stiracchia e si strofina gli occhi, annuendo. - Devi smetterla di studiare così tanto e pensare più a te stessa. - - Non ho studiato ieri sera. - - Che hai fatto? - Scuote il capo. - Nulla. Solo tardi. - Sta nascondendo qualcosa che non rivelerà molto facilmente. Aspetto che suoni il cambio dell'ora per poter andare, ma prima chiamo Prompto e Noctis per parlargli. - Dica. - - Che sta succedendo a Francesca? - Prompto sospira. - È da un po' di tempo che non dorme bene, fa sempre tardi. Però non saprei perché. Hanno iniziato già ad interrogare e fissato qualche verifica, ma nulla impossibile da sostenere. - - Noi abbiamo Iggy, P. Lei è da sola. - - Può chiedermi una mano ogni volta che ha bisogno. - - Andiamo Ignis, dopo che avete litigato così bruscamente dubito voglia un aiuto da parte tua. - Sposto lo sguardo su entrambi. - Credete abbia bisogno di aiuto? - Il biondino fa spallucce. - La professoressa Highwind l'ha chiamata alla lavagna per storia, ma è stata più che brillante. - - Anche il professor Izunia le ha detto che è eccellente. - Mi si gela il sangue nelle vene. - Izunia? - - Si, il professore di arti oscure. - Serro i pugni. - È stata testata sulla magia nera? - - Non ne sai nulla? - chiede Prompto, confuso. - L'ha chiamata di proposito. Sapeva cosa le era accaduto alla mano e ha voluto che si esercitasse. Probabilmente Francesca aveva già iniziato da sola perché quando è successo era piuttosto preparata. Ha dovuto smettere dopo un po' perché le iniziavano a bruciare di nuovo le dita, ma nulla di grave. - Nulla di grave. - Ti sei perso un sacco di cose o sbaglio, Iggy? - Non posso credere che Francesca abbia di nuovo usato quella magia. Izunia.. - P, Noct. - Si affaccia dalla porta, ma si ferma appena nota la nostra conversazione in corso. - Oh, perdonatemi. Torno dopo. - - No tranquilla, me ne stavo andando. - dico, serio. - Okay. - si fa avanti, rivolgendosi ai suoi amici. - Sta sera penso tarderó di nuovo, ho.. - svia lo sguardo. - Ho un impegno importante. - - Ma come.. Dovevamo vederci per il progetto. - - Tranquilli, ho già finito la mia parte, posso passare da Noctis nel pomeriggio per mostrarvi il lavoro, ma nulla di piú. - - Che progetto? - chiedo, intromettendomi. - Inglese. Dovevamo leggere delle poesie e argomentarle. - La guardo. - E tu l'hai già fatto? - - Ti stupisce? - Non potrò mai dirle nulla se resta sulla difensiva. D'altronde come mi aspettavo reagisse? - Non importa. - scuoto la testa, rassegnato. - Oh Iggy! Nella pausa pranzo incontriamo Gladio sul tetto. Stiamo un po' insieme perché non ci siamo mai visti in questi giorni, ti unisci? - - Va bene. - - Fantastico. - dice entusiasta, guardando la sua amica. L'avrà fatto apposta? Non commenta e rientra in classe. - Penso dovrai impegnarti, sta volta è davvero arrabbiata. - dice Noctis, per poi entrare per la lezione seguente. Dopo la sostituzione sono tornato nella mia aula, ma per poco perché mi hanno subito chiamato per altri incarichi scolastici. Dovevo organizzare il programma degli eventi insieme a Fleuret, smistare delle carte e solo alla fine ho potuto seguire i miei corsi, ecco perché non avrei mai dovuto candidarmi al Consiglio. 12:00. Pausa pranzo. Preparo il necessario per una buona ricarica di energie : riso al uovo con una piccola aggiunta di soia, per secondo qualche spiedino di gamberetti e insalata e infine un piccolo biscotto della fortuna, regalo del market dove ho preso tutti gli ingredienti per il mio bento. Quando arrivo sul tetto Prompto agita la mano, sorridente. - Ce ne hai messo di tempo. Stiamo morendo di fame. - - È anche vero che la mia aula è piuttosto lontana da qui. - - Non importa. - dice Gladio. - Almeno ora possiamo mangiare insieme. Francesca! - grida. - Vieni a pranzare. - Mi guardo attorno. - Dov'è? - Indica uno spazio poco distante dalla porta del tetto. - È là dietro. Sta studiando.. Non smette mai. - - Penso stia facendo matematica. Non abbiamo compiti, ma è un po' debole in quella materia, quindi cerca di andare avanti da sola. - - È la tua occasione. - dice Noctis, togliendo dei pomodori che ho tentato quella mattina di nascondere nel suo pranzo. Prompto mi spintona. - Avanti Iggy, che aspetti?! - - Okay.. - Non mi alletta l'idea di restare da solo con lei, non dopo quella mattina. La raggiungo e la trovo china sul suo quaderno. È pieno di cancellature e calcoli ovunque. Calcoli su calcoli. Mi chino e leggo un fanculo scritto accanto ad un problema che deduco non esserle venuto. - Posso aiutarti? - - Non mi serve il tuo aiuto. - - Francesca.. - - Faccio da sola. - Mi siedo sui talloni e la guardo. - Per quanto hai intenzione di essere arrabbiata con me? - Alza lo sguardo e quando i suoi occhi freddi incontrano i miei quasi mi manca il respiro. - Il tempo proporzionale cui tu mi hai mentito sulla nostra amicizia. - - Non ti ho mentito. - - Allora sei uno stronzo bugiardo. Mi hai ferito di proposito così avevi piú tempo per la tua vita. Hai eliminato dalla liste delle cose da fare far soffrire la tua migliore amica ? Forse nemmeno c'era la parola migliore. - Torna a guardare il suo quaderno e pochi istanti dopo grida, scagliandosi contro la ringhiera di ferro. Si raggomitola su se stessa. Decido di alzarmi e prenderlo, per poi tornare da lei. Osservo il testo del problema e poi cerco di capire i suoi ragionamenti. - Sei un sacco disordinata. - Non risponde. Non è il modo migliore di fare pace, criticare. - Guarda. - dico, indicandole il suo errore. - Questo passaggio ti ha creato confusione. Puoi evitarlo. - Alza di poco lo sguardo, solo per seguire quello che le dico. - Non serve nemmeno ricavare questa formula, hai qui già la soluzione. Questo valore è identico a quest altro. Vedi? - Si sporge di poco, attenta. Continuo. - Devi fare un sistema. - dico, passandole il quaderno. - Tieni, prova a risolvere. - Si china di nuovo sul quaderno, per poi illuminarsi, scoprendo di essere riuscita a concluderlo. - Ce l'ho fatta. - dice, quasi in lacrime. Si poggia con la schiena al muro, esausta. Sorrido, vedendola contenta. - Ora vieni con noi a mangiare? - Prende i suoi libri e scuote la testa. - Non ho tempo. - - Come prego?! Stai scherzando. - Arriva Prompto contrariato e la prende per il braccio. - Ti abbiamo aspettato tutto il tempo, stiamo morendo di fame e tu sei troppo magra per permetterti il lusso di non mangiare. - la strattona e la trascina dagli altri facendola sedere. - Ora tu mangi. E finalmente anche noi. - dice, lamentandosi. Si siede per terra sulle sue gambe e apre la piccola busta con il suo pranzo: un contenitore con del riso bianco. - Non ti basterà mai. - interviene Noctis, dandole un pezzo del suo onigiri. Solo guardandolo il suo stomaco brontola. Si stringe il ventre, imbarazzata. - No no, sto bene. Devi mangiare anche tu. - Apre il suo pranzo e inizia a mangiare. Non sembra troppo affamata. Ci guarda, arrossendo. - Cosa c'è? - Solo all'ora mi accorgo che tutti ci eravamo fermati a fissarla. - Siamo solo preoccuparti per te. - dice Prompto, mangiando la sua dosa di verdure. - Sto bene. - ripete. - Non sembri in forma, onestamente. - ribatte Gladio. Sorride appena. - Tranquillo, sto bene. Sono solo un po' indietro con le ore di sonno. - - Posso chiedere perché? - Si voltano verso di me, ma lei abbassa lo sguardo. - Nulla di importante. - - Se ti impedisce di dormire, è importante. - Prompto è davvero preoccupato per lei, ma se si rifiuta di parlargli probabilmente lo sta solo proteggendo. - Perdonatemi. - dice, chiudendo la confezione riciclabile, con ancora il riso al suo interno. Lo lascia lì e si alza. - Non ho piú fame. - si allontana, ma nessuno glielo impedisce. Dopo pranzo non l'ho più vista. Ho saputo dai suoi compagni di classe che non sarebbe venuta nemmeno nel pomeriggio, aveva lasciato loro le varie indicazioni. Come posso prendermi cura di lei e riavvicinarmi se non so cosa succede. Passo tutto il pomeriggio a trovare un modo per farmi perdonare, ma non ho idee. Mi sento solo un idiota, quello che effetivamente sono. Non avrei mai pensato potesse stare così male a causa mia. La soluzione ai miei dubbi giunge quella sera, mentre io e Noctis ceniamo. - Gladio? - - Iggy, forse ho scoperto perché Francesca è sempre così stanca. Vieni al indirizzo che ti mando. - dice, per poi chiudere. Noctis mi guarda. - Novità? - - Forse.. - Apro l'indirizzo. - Ma questo è uno street club. - Sbianco e Noctis quasi si affoga. Mi alzo rapidamente e prendo le mie cose, senza dire piú nulla. Devo sbrigarmi. * * * - Francesca. - - Si? - chiedo, voltandomi verso Frank, il mio superiore. Indica un tavolo poco distante. - Quel tipo chiede di essere servito da te. - Gladio. Merda. - Ci penso io. - - Che ci fai qui? - - Io frequento sempre questo posto, sei tu quella nuova. Che stai facendo? - - Guadagno soldi. Credi che mi mantenga con quelli del re? - - Non dovresti essere qui. - - Non è un vostro problema. - - Gladio! - grida una voce troppo familiare. Dannazione. - Cosa fai anche tu qui?! - Lo sguardo di Ignis si posa su di me. Arrossisco. Non posso dire di essere proprio sobria così vestita: ho un completo da maid, la divisa del locale, blu. - Perché sei qui? - chiedo di nuovo, cercando di distogliere la sua attenzione da me. - Sei tu che non puoi stare qui. - - Io ci lavoro, se non avete intenzione di ordinare lasciatemi stare e basta. - - Devo parlare con te. - dice all'improvviso. - Non posso parlare con te ora, sono in orario di lavoro. - gli dò un menù. - Se vuoi che ti tenga compagnia ordina i cocktails blu, il colore della mia divisa. Ad ogni cocktail corrisponde una ragazza, in base a cosa ordini verrai servito, o viceversa, in base alla ragazza che vuoi, scegli da bere. - - Io prendo questo. - dice Gladio, indicando un drink giallo. - Cecilia. - chiamo la ragazza corrisponde e le indico il tavolo. Guardo Ignis. - Se hai intenzione di ordinare siediti al tavolo laggiù. - dico, mostrandogli una piccola poltroncina attorno ad un tavolo appartato. - Prendo qualcosa di leggero. Portami del Maquesh. - si alza e va dove indicato. Torno pochi istanti dopo, con il suo drink e mi siedo accanto a lui. - Bene, cosa c'è? - Mi guarda e beve, indifferente. - Ho pagato per essere tratto bene. - - Ignis, che vuoi? - dico, irritata. - Cosa fai qui, tu? Sei una minorenne. - Faccio spallucce. - Alla gente qui non importa. Basta che tengo compagnia e mi lasciano anche la mancia. - - Ti hanno toccata? - - C.. Cosa?.. - avvampo. - Tengo solo compagnia alle persone. Non succede altro. - Fissa il suo cocktail, sovrappensiero. Sospiro, stringendo i pugni sulle mie gambe scoperte. - Devo lavorare qui, Iggy. - dico con un tono più pacato. - Sono da sola e devo sostenere un sacco di spese. Devo pensare a riempire il frigo, devo pagare la retta scolastica, che non è esattamente alla portata di una come me. Prompto ha tutto coperto, io no. Devo pensare alla casa del re, vivo lì solamente perché Nyx pensa a Luna, ma non mi appartiene comunque. Se non raggiungo voti ottimi non posso passare ai corsi successivi. - Quando mi volto lo scopro a guardarmi. - Se perdo questo posto, sono persa io. - Beve un sorso dal bicchiere. - Te ne sei andato e pretendi di tornare così dal niente. Non funziona esattamente in questo modo. È un mese che nemmeno ti preoccupi per me, non mi sei mai passato a trovare e non hai mai provato a cercarmi, come puoi sorprenderti se sono cambiata così tanto. - Non risponde. Mi alzo. - Vai a casa, Ignis. - Faccio per allontarnami, ma mi afferra la mano. - Non ti lascio qui da sola. - Lo guardo. - Non sono da sola. Inoltre il tuo ragionamento non ha senso. - - Resta qui. - - Ignis sono in orario.. - - Ne prendo un altro. - - Non ti darò un altro drink. - Poggia i soldi sul tavolo, con qualcosa di piú. - Ignis.. Mi stai mettendo a disagio. Non posso accettarli. - Una delle ragazze passa accanto a me, diretta al bancone quando vede i soldi sul tavolo. - Cavolo ragazzina, sapevo che le donne giovani facessero scalpore ma non credevo così tanto. - guarda Ignis. - Comunque nemmeno lui scherza. - ridacchia, dandomi una gomitata. Torno a guardarlo. - Non posso accettare. - - Il mio drink. - - Ignis.. - - Avanti. Altrimenti parlerò direttamente con il ragazzo del bar. - Chiudo gli occhi, sospirando e andando a prendere ció che ha ordinato. - Devi smetterla. - dico, dopo che ha finito anche il suo terzo bicchiere. - Stai esagerando. - - Manca ancora un'ora e mezza. - dice, riferendosi all'orario di chiusura. - Ignis, devi smetterla di bere. - Poggia la testa sul tavolo, stringendo il suo cocktail fra le dita. - Mi stai facendo preoccupare, cazzo. Devi finirla. - - Sto bene.. - mugugna, più assonnato che brillo. - Domattina starai malissimo, non pensi a Noctis e Prompto, diamine? Quanti anni hai? Venti o quattro? - Stringe la mia mano. - Iggy.. - Scosto i capelli dal suo volto e scopro essersi addormentato. Oh andiamo! - Roxy. - dico ad una ragazza vestita di rosso. - Potresti sparecchiare tu? - Mi guarda e sorride. - Non può essere un cliente normale se ti ha aspettato tutto questo tempo. - Dal bancone intervengono anche Cecilia e Noemi, la ragazza gialla e viola. - È davvero bello, Franci. Diamine quanto ti invidio. - - Ma state insieme? Non è un po' grande per te? - Avvampo. - No no, non stiamo insieme. È il mio migliore amico ma.. Abbiamo avuto qualche divergenza. - Frank si sporge dal bancone, pulendo gli ultimo bicchieri. - Quel tipo non so se ti vede come un'amica. - - Oh, avanti. Non inbarazzatela. - sospira Hinami, la ragazza bianca. Guardo Ignis, letteralmente steso dopo tre bicchieri, e penso a quanto mi manchi, effetivamente. - Cosa pensi di fare? - - Dovrei portarlo come minimo da me. - - Vuoi un passaggio? Infondo non abitiamo troppo distanti. - - Dici davvero? - - Certo. - mi sorride Roxy. - Avanti sveglia il tuo amico, ti aspetto in macchina. - dice, uscendo dal locale. Mi avvicino ad Ignis. - Ehi. - dico piano, scuotendolo. - Svegliati. - - Dove sono? - mi guarda. - Francesca? Siamo ancora qui.. - si regge la testa. - Diamine, non capisco niente.. - - Lo so, non è da te. Adesso alzati che ce ne andiamo. - Si alza lentamente, reggendosi al tavolo. - Dai, vieni idiota. - Lascio che si poggi a me e cerco di portarlo di fuori. Saliamo in macchina. - Grazie ancora, Roxy. Non so come avrei fatto da sola. - - Figurati, stellina. Te lo meriti. - manda un'occhiata ad Ignis. - Sta bene? - - Ti pare che stia bene? - sussurra, per non vomitare. - Sei tu quello che ha bevuto così tanto. - - Erano solo tre bicchieri. - - Okay, ma non sei abituato. - - Oh stai zitta, mi sento malissimo. - Non ho mai visto Ignis così. Non credevo fosse capace di spingersi a tanto. Però sono seriamente preoccupata per lui, ora. - Dai, non agitarti.. Adesso torniamo. - e facendo un cenno a Roxy mette in moto. - Grazie mille ancora. - - Tranquilla, piuttosto pensa a lui. Buonanotte, tesoro. - - Buonanotte. - Apro il cancello, con Ignis al seguito. Lentamente mi sta dietro, ma devo comunque evitare che vomiti da qualche parte. - Francesca. - - Ignis. - Si siede per terra. - Che stai facendo. Avanti, alzati. - dico, afferrandogli un braccio. Mi attira a sé e per poco non cado. Mi stringe fra le braccia, stanco e confuso per tutto quel alcol. - Perdonami. - - Ignis, sei davvero andato. Non credo dovresti parlare ora. Andiamo su, ti prego. - - No, ascoltami. - dice, poggiando la testa sulla mia spalla. - Sono stato una persona.. Una persona di merda.. - dice, con fatica. - Non sarò mai così sincero, quindi ascoltami ora. Sono.. Preoccupato per te.. Non so piú niente.. E.. E mi manchi.. Quindi.. - si interrompe. - Iggy? Oh, sul serio?! - Si è addormentato dal nulla. - GH! - lo tiro su a fatica e apro la porta di casa. La richiudo appena siamo dentro e lo faccio stendere sul divano. È troppo stanco per arrivare al piano di sopra. - Dio, sono esausta.. - Guardo l'ora: 1:45. Qualcosa mi dice che domani la scuola salterà, fantastico. Complimenti, Scientia. Non credevo facessi tutti questi casini. Mando un messaggio a Noctis per avvisarlo. : Domani Iggy e io non verremo. Poi vi spiego. Prendete il tram, potete farcela. Buonanotte. ❤ Noct💫: Che diamine ci siamo persi. Tu e Ignis saltate lo stesso giorno, non credermi così ingenuo. Ovvio che mi aspetterò delle spiegazioni. Intanto, buonanotte. 💓 Un altro problema risolto. Non ho nemmeno la forza di farmi una doccia. Salgo in camera e appena mi stendo, crollo in un sonno profondo.
   
 
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