Quattro bambini stavano guardando la finestra mentre pioveva, vedendoli così le loro madri pensavano che si stavano annoiando e non vedessero l'ora che smettesse di piovere per andare a giocare fuori, ma non era così.
"La mia goccia si è unita ad un'altra" si lamentò Marco.
"Ah, sei fuori!" ribattè Federico.
Ma alla fine anche la sua fece la stessa fine.
Erano rimaste sole le gocce di Emanuele e Paoloe quella di quest'ultimo era in vantaggio, finché non vinse.
"Sì, ho vinto!" esultò.
"Voglio la rivincita " e tutti annuirono ale parole di Marco.
"Vedrai che questa volta ti batto" disse Emanuele a Paolo.
Ma alla fine come al solito vinse quest'ultimo.
Paolo si rivesgliò da quei ricordi di un'infanzia ormai lontana, in quel preciso istante rientrò Emanuele dal lavoro.
"Vado a fare un tè, ne vuoi una tazza?" chiese e lui semplicemente annuì.
Dopo una ventina di minuti circa Emanuele ritornò con le due tazze, gliene diede una e si andò a sedere in una delle poltrone.
Per qualche istante sorseggiarono la bevanda in silenzio.
"Ti ricordi quando facevamo le gare delle gocce di pioggia?" chiese.
"Come dimenticarle, tu vincevi sempre" sbuffò divertito.
"Che ne diresti di farne una?" propose.
"Preparati alla tua prima sconfitta" si alzò e si diresse verso la finestra.
"Aspetta e spera" e raggiunse l'amico d'infanzia.