Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Celtica    18/11/2019    3 recensioni
Non riusciva a staccare gli occhi dal modo in cui le palpebre tremavano a ogni suo movimento. Dalle sue labbra schiuse.
Poi L spostò la testa, puntandola contro il soffitto. Contro Light…
E contro le sue previsioni, gli occhi di L si spalancarono. E fu come se non si fosse mai addormentato.
Light trattenne il respiro, ma non si scostò. Non gli lasciò spazio per muoversi.
L non disse una parola. Non gli fece domande e non tentò di ribellarsi. Rimase immobile a fissarlo.
Light sentì il volto andare a fuoco quando lo sguardo di L si spostò sulle sue labbra. Aprì la bocca, respiro contro respiro, e si rese conto dell’affanno. Come dopo una lunga corsa.
«Light…» disse allora L in un sussurro, senza staccare gli occhi da lui.
«Shh.» Light spostò una mano sulla sua guancia fredda, e percorse il suo viso con il pollice. Lo fermò sulle sue labbra. «È solo un sogno, Ryuzaki. Dormi adesso.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Misa Amane, Near | Coppie: L/Light
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Legami. Tre.

 

LEGAMI

 

 

Tre.

 

 
 

Misa fa sedere tutti intorno al tavolino basso, a gambe incrociate sul bel tappeto rosso. Ha un’aria natalizia: il caminetto acceso, i colori, loro intenti a giocare…

«Le regole sono semplici» dice Misa, posando la bottiglia in orizzontale sul ripiano di legno. «A turno gireremo la bottiglia, mentre gli altri decideranno l’obbligo. I baci sono solo per noi più grandi, capito?» Ridacchia, e Light solleva gli occhi al cielo.

«E noi cosa dovremmo fare?» domanda Matt, giocando con il cellulare.
Misa alza una mano. «Lo vedremo ogni volta, okay?»

Near e Mello sono seduti vicini, e Light li coglie a spintonarsi a vicenda. Ogni volta che L distoglie lo sguardo, uno colpisce l’altro con una gomitata. È soprattutto Mello il più violento.
«Prima i più piccoli!» esulta Misa, indicando Near. «Gira la bottiglia. E con chi uscirà dovrete solo stringervi la mano.»

Near sgrana gli occhi. Guarda L come a chiedergli se davvero deve fare una cosa tanto ridicola.
Light vorrebbe dirgli di no, di tirarsi indietro e tornare ai suoi castelli di carta. Ma L fa solo un cenno con la testa, e Near fa girare la bottiglia, il pollice in bocca.

«Mello!» strilla Misa, battendo le mani. «Avanti, stringetevi la mano.»

Mello lancia uno sguardo di puro odio verso Misa, poi verso Near.
«Io non intendo farlo.» Incrocia le braccia al petto.
L, nota Light, si lascia sfuggire un lungo sospiro, si gratta la testa e si abbraccia una gamba.

«Avanti, Mello!» Misa si china verso il ragazzino sopra il tavolo, sfiorandogli una spalla. «È questo lo scopo del gioco… È solo per ridere.»
«Lo scopo del gioco sarebbe quello di arrabbiarsi?» domanda Mello, sarcastico. «Perché è solo questo l’effetto che mi fa pensare di toccare qualcosa di… suo.» Indica Near con aria stizzita.
Near ha gli occhi puntati su L, aspettando che dica qualcosa.
«Non essere crudele, Mello» lo ammonisce Misa. «È solo una stretta di mano…»

«Non sono venuto qui per far divertire te» sibila Mello, stringendo gli occhi. «Sono qui perché…»

Light alza la testa, aspettando di sentire il resto.
Ma L si batte le mani sulle cosce. «Mello» dice.

Non ha urlato, non ha aggiunto altro, eppure Mello si zittisce di colpo. Abbassa il mento, poi si volta a dare le spalle a Near, facendo spuntare una mano da sotto il gomito. Gliela sta offrendo, e Light si chiede come sia possibile.
Come possa L avere tanto potere su dei ragazzini. Su quel ragazzino in particolare.

Near cerca gli occhi di L e, quando lo vede annuire, tocca le dita di Mello con le sue. Percorre il palmo con l’indice, fino a stringergli la mano.
Mello stringe forte gli occhi e scopre i denti.

«Bravi!» Misa applaude.
Quel suono è come il gong che li divide. Mello interrompe quel contatto di colpo, asciugandosi la mano nel maglione, mentre Near si racchiude in sé stesso, appoggiando il mento sulle ginocchia.

«Tocca a te, Mello!»
«A me? Ma se l’ho appena fatto!»

«Andiamo in ordine…» ribatte Misa, muovendo l’indice avanti e indietro come una maestrina. «Ora tocca a te, poi a Matt, poi a Ryuzaki, e infine a me e a Light.»
Ride e gli afferra nuovamente il braccio, facendogli sollevare gli occhi al cielo.

«Non voglio farlo» dice Mello, deciso. Guarda anche L, come se volesse sfidarlo. «E non lo farò.»

Misa mette su un finto broncio, ed è pronta a parlare, quando interviene Light.
«Va bene, dai… perché non scombiniamo un po’ il gioco? Andiamo a caso. Ora tocca a Matt.»

Sente gli occhi di L su di sé e, quando si volta, li trova pieni di gratitudine.
Matt non fa storie. Dà un bel colpo alla bottiglia con la mano sinistra, poi riabbassa gli occhi sul cellulare.

«Okay…» Misa si morde un labbro. «Dovrai ballare con chi verrà scelto dalla bottiglia!»

«Ballare?!» Mello si mette in mezzo, e Light capisce che con Matt ha un rapporto diverso. Un rapporto di amicizia. «Matt non sa ballare.»
«È vero» dice Matt, mentre la bottiglia si ferma su Misa.
Lei schizza in piedi, colma di felicità. «Non preoccuparti! Io sì!»

Ride, una risata che Light trova fastidiosa, più fastidiosa del corpo di Misa a stretto contatto con il suo braccio.
Poi Misa raggiunge Matt, lo fa alzare e improvvisa con lui alcuni passi.

Matt arrossisce quando le mani di Misa guidano le sue sulla schiena. Mello invece freme di rabbia, anche se Light non capisce perché.
Volteggiano per la piccola stanza, mentre L sorride. È l’unico a farlo. Near sembra solo confuso.
Poi tornano a sedersi, con Misa che si appoggia a lui ansimando.

«Ora tocca a te, Light…» gli sussurra.
Light dà un colpo secco alla bottiglia, vedendola indicare tutti i presenti durante la sua corsa. Si ferma puntando su di lui.

«Gira di nuovo.»

Light obbedisce. Osserva il collo di vetro rallentare di nuovo vicino a lui.
Misa sembra certa che uscirà il suo nome. Si avvicina al suo orecchio.

«Tu dovrai baciare qualcuno…» dice.

La bottiglia è quasi ferma quando punta su Misa. Poi, come se qualcuno le avesse dato un’altra spinta, rotola appena di lato, fermandosi su L.
Il cuore di Light si ferma per un istante.

«Ma…» Misa non aggiunge altro.

Light guarda L negli occhi, certo che si tirerà indietro, come ha fatto il suo protetto.
Invece L si alza in piedi lentamente…

 n 

L aveva trascorso cinque minuti buoni a lavare il polso sotto le manette.
Sentire gli sbuffi di Light oltre la porta lo spingeva solo a lavorare più lentamente…

«Puoi entrare, Light, se hai bisogno del bagno.»

«Ne ho bisogno, sì» ribatté lui, dando un colpo alla porta. «Ma non così tanto da usarlo mentre ci sei ancora tu dentro.»
L sorrise, infilando la spugna sotto l’acciaio freddo. Sentì l’acqua scivolare lungo il braccio e inzuppargli la manica della maglia.

«Ma che fai…»

Light entrò e raggiunse il lavandino. Prese un asciugamano e gli tamponò la pelle.
L sentì le sue dita caldissime, come se fosse stato al sole durante una giornata estiva.

«Hai caldo, Light?»

«Sto bene così.»
Light gli prese la spugna dalle mani e la lasciò cadere nel lavello. Poi gli avvolse il polso nel panno, infilando l’indice sotto l’acciaio delle manette.

«Ti ringrazio, Light…»
«Stiamo per partire, Ryuzaki.» Light gli sorrise guardandolo in volto. «Non vorrai arrivare in montagna e contagiare tutti con un raffreddore?»

«No… in effetti no.»
«Bene, allora lasciami fare.»

Strofinò l’asciugamano su tutto il braccio, premendo forte la manica bagnata. Non riuscì ad asciugarla, così la strinse nella mano.

«Devi cambiarti, Ryuzaki. Non puoi restare così.»
«Hai forse paura per me, Light?»

«Non voglio che ti ammali, tutto qui.» L lo vide arrossire e stringere il pugno intorno alla stoffa umida della maglia. «Siamo legati, no? Quello che capita a te, capita anche a me. E io non voglio ammalarmi.»

L sorrise, poi gli afferrò la mano per allontanarla dalla manica.
«Ho capito.» Fece un passo, strofinando i piedi nudi contro le calze di Light. «Ora ti dispiace accompagnarmi in camera? Così posso cambiarmi. Proprio come hai detto…»
Light arrossì e camminò all’indietro.
«Certo.»

«Grazie.» L gli prese l’asciugamano dalle mani e lo posò sul lavandino. «Anche per questo.»

Raggiunsero l’armadio in camera, e L scelse vestiti identici a quelli che indossava. Infilò una mano sotto la maglia per sfilarla, ma si fermò subito.
Aveva gli occhi di Light addosso.

«Oggi non ti volti dall’altra parte? Che succede, Light? Non ti vergogni più, forse?»

Light ebbe il buongusto di arrossire. Poi gli diede la schiena e si allontanò il più possibile da lui.

 n 

«Che aspetti ad alzarti, Light?» domanda L.

Ha le mani infilate in tasca, come se fosse annoiato. Ma Light ha notato qualcosa nei suoi occhi, una scintilla che lo paralizza.
Si accorge di avere il fiato corto mentre L cammina verso di lui, dietro le spalle di Misa.

«Ryuzaki, non vorrai farlo davvero?» dice lei, stringendosi al braccio di Light come se non volesse lasciarlo andare.
«Devo» replica L, fermandosi al suo fianco.

Gli offre una mano, e Light nemmeno si accorge di averla presa subito.
Sente la stretta di Misa farsi più debole, così dà una scrollata e si libera di lei.

«Sì, Misa» mormora, senza guardarla. «In fondo è solo un gioco, no?»
«Proprio così, Light» risponde L, aiutandolo ad alzarsi. «È solo un gioco.»

Non sono Kira, vorrebbe dire adesso, davanti a tutti.

Ma la mano di L è ancora stretta alla sua, i suoi occhi sono ancora inchiodati ai suoi. E il suo sorriso è appena accennato, come se volesse nascondere qualcosa agli altri.
Light si chiede come sarebbe fargli schiudere le labbra di sua iniziativa, senza aspettare la notte. Si chiede come sarebbe sentire il tocco delle sue mani, il suo respiro bollente contro la pelle.
Si accorge di tremare mentre L lo attira piano a sé, senza staccare gli occhi dai suoi.

Non l’ha mai visto così da vicino, non alla luce del fuoco.

Deglutisce e appoggia le mani alle sue braccia, facendo scorrere le maniche verso l’alto. Cerca un contatto con la sua pelle e, quando la trova, si accorge che L ha la pelle d’oca. Proprio come lui.
Socchiude gli occhi e respira quell’aroma di biscotti al cioccolato, mentre lo sente sorridere sulle sue labbra.

«Che aspetti, Light Yagami?»

Light ricorda quella notte, quella in cui avrebbe voluto baciarlo, in cui avrebbe voluto svegliarlo. Capisce che L sa. Che sa tutto, che ricorda perfettamente quel momento, proprio come lui.

Fa un passo indietro, deciso a ritirarsi, pensando che sia ciò che L si aspetta.
Ma L gli afferra il volto tra le mani, catturando la sua bocca. Preme le labbra sulle sue con urgenza, e nel momento in cui Light le schiude per lasciarlo entrare, L si tira indietro.
Respira con lui, gli sfiora la fronte con la sua, poi lo lascia andare.

«Grazie, Light Yagami.»
«Per cosa?»

«Per aver rispettato le regole del gioco.»

 n 

N.d.A.:

Scusate il ritardo! Mancano due capitoli alla fine, e il prossimo verrà pubblicato in settimana. Grazie a chi continua a leggere questa storia e l’ha inserita tra le seguite!
Il prompt di Relie, lasciato sul gruppo facebook Il Giardino di Efp: “AU! Vacanza in montagna. Misa impone il gioco della bottiglia, ma quando è il turno di Light la bottiglia si ferma su L”.
Celtica

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Celtica