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Autore: RyodaUshitoraITbis    19/11/2019    5 recensioni
Sono passati ben quindici anni da quando Nick Wilde era fuggito da Zootropolis con l'intento di lasciarsi il passato alle spalle e rimettere insieme i pezzi del suo cuore infranto. Nonostante sia riuscito a rifarsi una vita all'estero, dovrà ora fare ritorno e affrontare nuovi dolori e vecchi fantasmi. Riuscirà a riallacciare i rapporti con Judy dopo la loro tempestosa rottura? Come reagirà quando verrà a sapere dell'esistenza di qualcuno che non sarebbe mai dovuto venire al mondo?
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XIV

Speranza

 

(dal punto di vista di Judy)

 

Anni fa, ho tenuto un discorso. Cominciava più o meno così:

‘Quando ero piccola, pensavo che Zootropolis fosse un posto perfetto, dove tutti vanno d’accordo e ognuno può essere ciò che vuole. Poi ho scoperto che la vita reale è un po’ più complessa di una frase ad effetto. La vita reale è complicata. Tutti abbiamo dei limiti, e tutti commettiamo errori.’

Quelle parole descrivevano alla perfezione ciò che era diventata la mia vita.

Avevo dimenticato com’era essere me stessa per troppo tempo. Stavo brancolando nel buio. Avevo scelto di cambiare nei modi più sbagliati possibili perché pensavo che ciò che stavo facendo mi avrebbe permesso di sopravvivere.

Nei miei sforzi per garantirmi la sopravvivenza, avevo dimenticato cosa volesse dire vivere. Ci sono voluti la morte di Viola Wilde e il ritorno di Nick per rendermene conto. Sebbene l’evento fosse stato tragico e straziante, se non si fosse verificato io e Nick non saremmo mai riusciti a riallacciare il nostro rapporto. So che sua madre voleva questo per noi.

Mi sto adattando al mio ‘nuovo’ ruolo di tenente da circa cinque mesi. Assumere questo incarico è stata una delle cose migliori che abbia fatto negli ultimi quindici anni. Non sono più così lontana da casa come lo sono stata prima. Significa anche che posso essere una madre migliore per mio figlio. Il capitano Fangmeyer mi concede tre giorni di permesso a settimana e trascorro più tempo che posso con Nicholas.

Anche lui ha iniziato a cambiare. Gli ci è voluto un po’ per abituarsi, ma ha finalmente iniziato ad aprirsi di più ora che riceve molte più attenzioni da parte mia. Certo, il fatto che lui sia un ibrido rimane ancorato nei meandri della sua mente, ma sto facendo del mio meglio per aiutarlo, cosa che avrei dovuto fare fin dall’inizio. Dicevo le stesse cose anche prima, ma ora so che non era vero e di questo me ne rammarico; adesso il modo migliore che ho per scusarmi con lui è dimostrargli che posso fare tutto il possibile per essere al suo fianco. Non riesce ancora ad aprirsi del tutto con me, ma credo che un giorno ci riuscirà.

******

Distretto Uno

“Salve, tenente Hopps!” esclamò Clawhauser agitando una zampa dal bancone della reception.

“Ciao, Ben.” rispose Judy con un sorriso mentre si avvicinava alla scrivania.

“Com’è andata?”

“Direi che… è andato tutto bene. Penso che le cose stiano iniziando a migliorare ora.”

“Beh, mi fa piacere sentirlo.” considerò Clawhauser con un largo sorriso, “Come sta Nick Junior? Non ho visto nessuno degli altri agenti trascinarlo qui negli ultimi mesi.”

“Sta bene.” ribadì Judy, “Tutto quello che è successo è stato un duro colpo per lui, perciò stiamo procedendo un passo alla volta. Sono riuscita a farlo tornare a scuola.”

“È bello sentirtelo dire. E come sta Nick Senior?”

“Sta bene.” disse Judy ridacchiando, “Ma non lasciare che ti senta chiamarlo così.”

“Oh, non avrà un soprannome per tutti gli altri e non ne avrà uno tutto per sé dopo quindici anni.” concluse il ghepardo con un sorriso malizioso.

Judy ridacchiò tra sé e sé.

******

Per quanto riguarda Nick, ha fatto ciò che agli occhi di molti sembrava del tutto inatteso: ha venduto le proprie azioni della compagnia che ha fondato a Città del Messigatto, ha ceduto il suo posto di direttore generale al suo vice ed è tornato a Zootropolis con Robin. Vive nell’appartamento di sua madre; dice che sebbene non riesca ancora a considerarlo come ‘suo’ e possa permettersi di vivere in una nuova casa tutta per lui, non poteva sopportare il pensiero che qualcuno diverso da lui andasse ad abitare nella casa in cui sua madre l’aveva cresciuto. Robin non è sembrato per nulla turbato dalla novità. Nick lo ha fatto iscrivere in una scuola elementare locale e si è già fatto qualche amico.

Nick ha guadagnato molti soldi dalla vendita delle sue azioni, ma ne ha devoluto una gran parte ai reparti di Oncologia negli ospedali della città. Mi ha detto che gli era sembrata la cosa più giusta da fare per evitare che qualche altro mammifero possa soffrire gli stessi dolori che hanno tormentato sua madre nelle sue ultime settimane di vita. Quanto ai soldi che gli sono rimasti… dice che equivale a, e cito testualmente: ‘duecento bigliettoni al giorno, sciocchina, per trecentosessantacinque giorni all’anno da quando ho dodici anni.’. Ho trovato divertente quel piccolo ricordo di uno dei nostri primi incontri; so che c’è un pizzico di verità in quelle parole, ma mi ha confidato che mi ha detto così soltanto per vedermi sorridere di nuovo. Ha depositato una ingente quantità di denaro in due fondi di risparmio destinati a Robin e Nicholas.

Per quanto riguarda ciò che Nick ha fatto dopo…

All’inizio, una parte di me aveva sperato che noi due avremmo potuto tornare a lavorare insieme nel Corpo di Polizia di Zootropolis, perché credevo che per noi sarebbe stato più facile ricostruire il nostro rapporto se avessimo trascorso insieme più tempo possibile; tuttavia, Nick era stato lontano dal corpo di polizia per troppo tempo e credevamo che la sua età sarebbe stata una barriera insormontabile. Invece, avevamo scoperto che non c’era un limite d’età per gli aspiranti poliziotti, purché avessero superato un apposito test d’idoneità fisica. A quanto pare, era una clausola inserita nell’iniziativa per l’inclusione dei mammiferi portata avanti da Lionheart diversi anni fa. Bogo ci mise una buona parola e Nick affermò che, se tornare indietro avesse contribuito a rendere il mondo un posto migliore, sarebbe stato più che disposto a ripercorrere quella strada. Perciò, ora è in Accademia per rifare i sei mesi di addestramento necessari per entrare in polizia. Non so se sarà in grado di rientrare nel Distretto Uno, ma sospetto che il commissario Bogo voglia ritrovarlo lì; sebbene in più di un’occasione lo abbia trovato esasperante, ha dovuto ammettere che Nick era stato un poliziotto dannatamente bravo.

In quanto genitore single, Nick è autorizzato a uscire dall’Accademia ogni sera, in modo che possa tornare a casa per badare a Robin. Mi prendo cura di lui nei miei giorni di riposo; nei giorni in cui lavoro, invece, quel compito spetta a Finnick.

Nicholas e Robin vanno d’accordo, anche se non parlano molto fra loro. Almeno, non passano il tempo a litigare come facevo io con qualcuno dei miei fratelli quando ero cucciola.

******

Qualcuno bussò alla porta dell’appartamento di Judy. La coniglia andò ad aprire e trovò Nick ad attenderla, con indosso la divisa dell’Accademia di Polizia di Zootropolis.

“Sai, credo che mi faccia sembrare più giovane di quanto non sia.” osservò Nick mentre entrava.

“In effetti, ti sta bene addosso.” disse Judy con una risatina facendolo accomodare in salotto. Seduto sul divano c’era Robin, intento a scrivere qualcosa.

“Ehilà, campione.” esclamò Nick sporgendosi sul divano, “Che cosa hai lì?”

“I compiti per casa.” rispose Robin senza alzare lo sguardo, “Ho capito, papà.”

“Beh, se è così, d’accordo.” disse Nick rimessosi in piedi. Vide Nicholas seduto in un angolo, con le cuffie nelle orecchie, occupato anche lui a scrivere qualcosa.

“Che cosa stai facendo?” gli domandò Nick.

“Un compito per il reinserimento a scuola.” rispose Nicholas. Nick si accigliò e rivolse un’occhiata a Judy.

“È qualcosa che gli hanno chiesto i suoi insegnanti. Meglio non chiedere.” rispose Judy scuotendo la testa.

Nick guardò oltre le spalle di Nicholas.

“Sai, in linea di massima può andare, ma che ne diresti di…” Nick si chinò in avanti. Nicholas si irrigidì mentre suo padre gli dava qualche suggerimento, ma non fece alcun gesto sgarbato per mandarlo via.

“Così dovrebbe andare bene.” disse infine Nick. Nicholas non sembrava tanto convinto mentre guardava il compito.

“Ho capito.” esclamò Nicholas. Nick arretrò di un passo. Ci fu un breve momento di silenzio prima che Nicholas riprendesse a parlare.

“Allora, uhm… grazie.” disse goffamente.

“Nessun problema.” replicò Nick con un sorrisetto stampato in faccia. Si rivolse a Robin e disse: “Forza, piccolo. Torniamo a casa.”

“Papà, puoi chiamare ‘piccolo’ un cucciolo di sei anni.” brontolò Robin, “Ne ho undici, ora.” Ciò nonostante, raccolse le sue cose e uscì dall’appartamento con suo padre, mentre Judy li salutava. Judy ritornò da Nicholas e lo strinse in un abbraccio.

“Sono fiera di te, tesoro.” disse.

“Voleva avere la possibilità di mettersi alla prova.” esclamò Nicholas scrollandosi le spalle, “Nonna Viola mi ha sempre detto che avrei dovuto concedergliela.”

“Sarebbe stata orgogliosa di te.” ribadì Judy, “Lo sai, vero?”

Nicholas non fu in grado di rispondere subito, poiché la ferita della sua scomparsa non era ancora del tutto sanata.

“Sì. Lo so.” disse infine.

******

A proposito di Nicholas… come ho già detto, ha iniziato ad aprirsi un po’ di più. Ora è disposto a dare a Nick una possibilità, il che è un cambiamento notevole rispetto a cinque mesi fa, quando non voleva neppure parlargli e pensava che lui fosse soltanto un codardo. Nick sta facendo del suo meglio per provare a far sì che Nicholas impari a volergli bene, anche se l’attrito fra i due non è scomparso del tutto. Hanno solo bisogno di un altro po’ di tempo.

******

Judy condusse l’auto fino all’ingresso della St. Barks High School, con Nicholas seduto sul sedile del passeggero.

“Sei pronto?” disse Judy a suo figlio.

“Sì.” rispose Nicholas, “Dovevo affrontarlo prima o poi. Credo che sia arrivato il momento.”

Judy lo guardò con occhi pieni d’affetto.

“Ehi, mamma…”

“Sì?”

“Lo sai che ti adoro, vero?” disse Nicholas. Quell’affermazione fece sorridere Judy e le tornò in mente un ricordo risalente a molti anni prima.

“Se lo so?” esclamò la coniglia, “Sì. Certo che lo so, figliolo.”

Nicholas ricambiò il sorriso mentre apriva la porta, afferrava lo zaino e scendeva dalla macchina. Judy lo osservò oltrepassare il cancello d’ingresso e gli rivolse un cenno di saluto. Nicholas annuì di ricambio.

Mentre Nicholas camminava nel cortile della scuola, una giovane lupa lo notò e lo fissò. Judy si accigliò nell’osservare la scena… finché non realizzò una cosa: la coda della giovane lupa ondeggiava, cosa che Judy riconobbe come un segno di felicità. La mammifera si avvicinò a Nicholas e gli diede un colpetto sulla spalla; Nicholas si girò e nel vederla comparve un lieve cipiglio sul suo volto. Quell’espressione svanì nel momento in cui la lupa disse qualcosa che stuzzicò la curiosità di Nicholas.

Judy si chinò in avanti. Riconobbe quella giovane lupa, ma non riusciva proprio a ricordare dove l’avesse vista… si strinse nelle spalle e rimise in moto la macchina.

******

Per la prima volta, Nicholas potrebbe essersi fatto degli amici a scuola e sembra che, dopo tutto, non sia così solo. E le cose tra me e Nick stanno cominciando a migliorare. Potremmo non essere in grado di cambiare il passato, ma possiamo andare avanti.

Perciò, suppongo che possiate affermare che le cose stiano andando meglio di quanto aveste potuto sperare.

Accendo la radio in macchina e noto che sta trasmettendo le note della canzone che è diventata la colonna sonora della mia vita.

******

There are days

When we fall

Stumbling through the darkness

Can you hear my call?

 

I learned to love, but it didn’t last

I’m filled with regrets about what’s past

But at the end of the tunnel, I see a light

I have to get back up and put things right.

 

You see, hope is eternal!

It’s not over, I can’t give up,

I know hope is eternal!

I’ll dust myself off and get back up.

 

Life goes on

It passes me by

Through friendships lost

My heart will cry

 

I lost my love, I forgot to live

To change the past, oh what I would give!

The past won’t change, but the future can

I hope this time it all goes to plan.

 

You see, hope is eternal!

It’s not over, I can’t give up,

I know hope is eternal!

I’ll dust myself off and get back up.

 

My heart yearns for more

I’m sorry I hurt you

But this isn’t the end,

There’s no way we’re through!

 

You see, hope is eternal!

It’s not over, I can’t give up,

I know hope is eternal!

I’ll dust myself off and get back up.

Hear me! Hope is eternal!

To my heart I’m finally listening.

Did you know? Hope is eternal!

I look to you, my eyes glistening.

It’s true! Hope is eternal!

You’ve waited too long for my apology.

Hey, wait! Hope is eternal!

Hope is woven into my biology.

 

We can live in hope.

Hope is eternal.

 

Fine





Note dell’autore: Sulle note dell’ultimo singolo di successo della popstar Gazelle si conclude questa storia, fondata sì sul dolore e sul rimpianto per le scelte sbagliate che Nick e Judy hanno commesso in passato, ma anche – e soprattutto, aggiungerei! – sulla speranza e sulla volontà di ricostruire un rapporto che sembrava irrimediabilmente compromesso.

Ho un annuncio da fare. Dovete sapere, cari lettori e gentili lettrici, che le avventure di Nick e Judy e dei loro figli, Nicholas e Robin, non sono finite. Ebbene sì, l’autore della fanfiction originale ha scritto un seguito intitolato Waking Death e che intendo far leggere anche a voi… tradotto in italiano, naturalmente. Vi anticipo già che questo seguito è più lungo e che vedrà in azione alcuni personaggi del film che non hanno avuto voce nella storia che avete letto. Sebbene sia a buon punto, non ho ancora completato il mio lavoro di traduzione e revisione, pertanto comincerò a postare i primi capitoli a partire dal prossimo mese. Confido nella vostra pazienza e nella vostra comprensione!

Come è mia consuetudine, vi lascio alcuni link utili:

Pagina DeviantArt dell’autore: https://www.deviantart.com/giftheck/

Capitolo XIV di Grief’s Reunion: https://www.deviantart.com/giftheck/art/Grief-s-Reunion-14-Hope-690188477

Storia completa: https://archiveofourown.org/works/10995909/chapters/24492501

 

Questo è quanto. Desidero ringraziare di cuore i gentilissimi Roberto, Enzo e Davide – alias Redferne, EnZo89 e Plando – per aver dedicato parte del loro tempo libero a leggere e recensire i capitoli di questa mia opera di traduzione. Colgo l’occasione per ringraziare in anticipo tutti coloro che, in futuro, vorranno fare lo stesso. Grazie per l’attenzione e… a presto!

   
 
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