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Autore: occhiverdi1972    21/11/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Sogno capitolo 107🌹
 
Oscar sgranò gli occhi, non si aspettava di certo che chi l'avesse scortata in silenzio e con discrezione non fosse Victor.
 
La sagoma uscì dalla zona d'ombra e l'intera figura venne rischiarata dalla luna.
 
Oscar  riconobbe Fersen  a cavallo.
 
Il giovane rimase a debita distanza e la fissò .
 
Lei aprì le labbra per parlare, avrebbe voluto gridargli di lasciarla in pace ma le parole le morirono sulle labbra, in fondo cos'aveva fatto di male? L'aveva scortata a casa e probabilmente se lei non lo avesse spronato a farsi vedere , non sarebbe nemmeno uscito dai cespugli.
 
Continuarono a fissarsi, Fersen sorrise dolcemente ma non proferì parola, Oscar gli volse le spalle, poi  si avviò  verso il cancello, pochi passi però e fermò il cavallo, si rigirò a guardarlo:
 
- Grazie Hans! - sussurrò dolcemente
 
- Non avrei mai potuto rischiare  che vi succedesse qualcosa! - sussurrò lui
 
Oscar giurò di vedere un'emozione in quegli occhi da uomo, lo sguardo di Fersen aveva una dolcezza strana in quel momento.
 
In realtà  Hans avrebbe voluto gridare dalla disperazione, la donna che desiderava piu' della sua stessa vita era li, davanti a lui in alta uniforme, bellissima con la luna sullo sfondo  e lui...lui non poteva nemmeno toccarla!
 
Avrebbe voluto scendere da cavallo, correrle incontro, prenderla fra le braccia e sussurrarle di non sposarsi.
 
Si portò una mano alla testa disperato.
 
Il gesto allarmò Oscar:
 
- Fersen...State bene? - sussurrò  avvicinandosi.
 
Lui non rispose.
 
Oscar si preoccupò che stesse male.
 
Scese da cavallo.
 
- Fersen...Ditemi che va tutto bene!
 
Lui la fissò, scese a sua volta:
 
- Nulla va bene Oscar! Nulla...! La donna che amo si sposerà con un altro, mentre sono sicuro che ama me ! Vi pare che vada tutto bene Oscar? Mio Dio...Sono disperato! - singhiozzò
 
La giovane provò una pena tremenda:
 
- Fersen...Amare è  volere la felicità dell'altro..- sussurrò - se davvero mi amate come dite , rispettate la mia scelta, auguratemi buona fortuna, fatemi gli auguri per una vita serena  e non ostacolatemi piu'...ve ne prego! - sussurrò dolcemente.
 
Lui la fissò con gli splendidi occhi bagnati dalle lacrime, lo sguardo sconvolto e disperato.
 
- Non posso farlo...Non posso ! Come potete chiedermelo Oscar....?
 
Lei si avvicinò, Fersen sentì il profumo di quella pelle entrargli nelle vene, ansimò, allungò una mano, la ritrasse, poi l'allungò nuovamente, alla fine sfiorò il viso di Oscar commosso.
 
- Vi prego Fersen... - sussurrò lei chiudendo gli occhi - Ho bisogno che mi promettiate di lasciarmi in pace! Vi prego!
 
Si fissarono per un tempo che sembrò eterno, poi di scatto poi finirono l'uno fra le braccia dell'altro.
 
Fersen pianse stringendola a sè,l'odore dei suoi capelli, il calore del suo abbraccio,stare con lei era un sogno.
 
Oscar provò una tenerezza infinita.
 
i  lisci capelli di Fersen sfioravano la sua guancia, girarsi e parlargli sarebbe stato  pericoloso:
 
- Vi prego...! - sussurrò quindi al suo orecchio - rassegnatevi e siate felice per me!
 
Poi si staccò da quell'abbraccio , salì sul cavallo, mentre il giovane  cadeva in ginocchio disperato.
 
- Addio Hans! - sussurrò lei prima di sparire oltre il cancello
 
 
 
 
 
 
Oscar accompagnò Cesar nelle scuderie, fissò Alexander, gli lasciò una carezza:
 
- Il tuo bel padrone tornerà presto, sta tranquillo! - sussurrò rassicurandolo, poi entrò in casa-
 
Era molto tardi, tutto taceva, si versò un calice di vino, si avvicinò al fuoco, rimase a lungo a guardare le fiamme, Fersen poteva dire quel che voleva , poteva cercare di confonderla all'infinito, ma lei ben sapeva che c'era solo una cosa , anzi...una persona di cui aveva bisogno: Andrè.
 
Abbandonò il calice, salì per le scale, sapeva già che, benchè fosse stanchissima ,non sarebbe riuscita a prendere sonno.
 
Passò dalla camera di Andrè, aprì la porta , tutto era ordinato .
 
Afferrò il suo cuscino deciso a portarlo nella sua stanza, sobbalzò quando girandosi a chiudere la porta vide un'ombra in corridoio.
 
L'ombra avanzò.
 
- Oscar...!
 
Lei sospirò:
 
- Salve padre!
 
-Hai fatto molto tardi alla Reggia!
 
- Si...- annuì lei - sapete come vanno queste cose.
 
Augustin la guardò, era bella sua figlia, anche se stanca ed apatica era davvero una bellissima donna.
 
- Stai d'incanto con quell'uniforme figlia mia!
 
Lei sorrise per il raro complimento.
 
Augustin la guardò meglio, fissò il cuscino che aveva fra le mani mentre lei arrossiva.
 
- E' di Andrè quello..? - chiese
 
- Ehm...io...si...- dovette ammettere
 
- Ti manca vero...?
 
Lei  abbassò le spalle :
 
- Si padre, moltissimo ! - ammise.
 
Augustin le poggio' una mano sulla spalla:
 
- Andrè tornera', vi sposerete e vivrete felici, lo sento!
 
Oscar si commosse, Augustin la fissò:
 
- Sono contenta della tua scelta, so che vi amate e che Andrè anche se non è un nobile è un ragazzo d'oro!
 
- Grazie Padre! - sussurrò Oscar con gli occhi umidi.
 
 
 
 
La carrozza procedeva lenta, Andrè avrebbe voluto salire a cassetta e spronare i cavalli ad accellerare , non vedeva l'ora di riabbracciare la sua Oscar, baciare le sue labbra, stringere le sue mani.Voleva parlare con lei, chiederle del ballo, raccontarle dei luoghi bellissimi che aveva visto e dell'assalto di Eleonor. Respirò a fondo, ormai solo qualche ora lo divideva da palazzo jarjayes.
 
 
 
 
- Buongiorno Nanny!- sussurrò Oscar scendendo tardissimo in cucina, non era andata a Versailles quel giorno, la notte al ballo l'aveva sfiancata ed inoltre voleva rimanere a casa nel caso tornasse Andrè.
 
Fece colazione tardissimo, poi cavalcò un pò nei dintorni, pranzò con il padre e riprese il cavallo.
 
Si sentiva irrequieta , salì in stanza, ridiscese, riprese il cavallo, intanto era già tardo pomeriggio, presto il sole sarebbe tramontato e di Andrè nemmeno l'ombra.
 
- Su Cesar...rientriamo! - sussurrò afferrando le redini e procedendo a piedi verso le scuderie.
 
Si girò un attimo, quel tanto che bastò per scorgere qualcosa varcare il cancello.
 
Il cuore le balzò dal petto .
 
- Andre'!! - urlò andando incontro alla carrozza che stava abbastanza lontano.
 
Proprio in quel momento Andrè si avvicinò al vetro, vide un'enorme massa bionda avanzare fra il verde della vegetazione.
 
- Si fermi per favore! - intimò al conducente. Aprì la portiera e scese, era lei, era la sua Oscar!!
 
Si corsero incontro come bambini, i capelli al vento, la gioia inarginabile, le gambe veloci.
 
Si raggiunsero , Oscar gli balzò fra le baccia con tanta foga che lui cadde all'indietro fra l'erba.
 
- Amore....amore mio! - urlò  cercando quelle labbra morbide, le schiuse donando la bocca al suo uomo, infilando le dita fra i suoi capelli, l'odore di Andrè era il piu' bello del mondo.
 
- Amore...quanto mi sei mancata!!
 
Oscar lo strinse , incurante    che fossero fra l'erba , che lui fosse seduto a terra e con lei addossata .
 
Lo guardò, guardò quegli occhi meravigliosi.
 
Andrè la fissava ammaliato e sconvolto da quella tenera e sfacciata accoglienza.
 
Continuarono a ridere e baciarsi mentre Nanny e il Generale attirati da quel trambusto si affacciarono all'uscio.
 
- Gesu'...Giuseppe e Maria!!! Cosa fanno quei due...? - sibilò la donnina facendosi il segno della croce e fissando preoccupata il Generale.
 
- Tranquilla Nanny - sussurrò l'uomo - tenuto conto che si sposeranno fra quattro giorni chiuderò un occhio.
 
- Dio sia ringraziato! - sussurrò lei sollevata.
 
 
 
 
 
- Bentornato amore mio! - sussurrò Oscar alzandosi
 
Andrè la strinse forte, aspirò l'odore dei suoi capelli:
 
Poi fissò avanti , notò lo sguardo del Generale e cercò di trattenersi.
 
- Tuo padre ci osserva! - sussurrò all'orecchio di lei
 
- Peccato...! - rispose maliziosa
 
- Uhmmm...- ribattè lui pianissimo - riserva l'accoglienza a quando saremo soli, stanotte!
 
Oscar sorrise, mano nella mano felici i due giovani si apprestarono a raggiungere il palazzo.
 
 
 
 
 
Cenarono tutti e tre insieme, il Generale fece molte domande ad Andrè circa il viaggio.
 
. E' stato davvero interessante ! Quell'allevamento è meraviglioso . Sono sicuro che ti sarebbe piaciuto Oscar  - si girò poi a rivolgendosi a lei - si puo' cavalcare in libertà
 
e la proprietaria è molto giovane ma già abbastanza in gamba!
 
Oscar lo fissò curiosa , non vedeva l'ora di essere con lui nell'intimità della sua stanza e soddisfare tutte le sue curiosità . Aveva da tempo capito che Andrè con la sua dolcezza e la sua virile presenza era molto ambito dal genere femminile.
 
- Bene ragazzi...- esordì il Generale - siete davvero ad un passo dal grande giorno adesso!
 
- Già...- sorrise dolcemente Andrè - credo proprio di si! - concluse prendendo la mano di Oscar fra le sue - manca davvero pochissimo!
 
- Si padre..- intervenne Oscar - è tutto pronto!
 
- Beh...Non proprio tutto! - esordì Andrè - mia nonna mi ha bacchettato, dice che dovrei provare nuovamente l'abito nel caso ci siano ultime modifiche da fare, ma è stata tassativa : Non devo indossarlo quando c'è Oscar in casa , dice che non sia di buon auspicio.
 
Il Generale sorrise :
 
- La cara Nanny, sempre fedele alle tradizioni.
 
- Già, comunque lo proverò domani mentre Oscar sarà a Versailles , io ho preso la giornata libera.
 
Oscar sospirò, saperlo a casa  e doversi allontanare per andare al lavoro era una tortura . Si fece coraggio , fra pochi giorni sarebbero stati insieme per sempre!
 
 
 
 
 
Oscar si rigirò a letto emozionata, fra qualche minuto Andrè sarebbe venuto a trovarla.
 
Che bello era riaverlo vicino, di sicuro le avrebbe chiesto del ballo e lei avrebbe dovuto raccontare di Fersen, sospirò e sperò che non litigassero ulteriormente.
 
Dieci secondi dopo la porta si aprì, nella stanza rischiarata solo dalla luce della luna Andrè fece il suo ingresso.
 
Oscar balzò dal letto e corse ad abbracciarlo. Il giovane cercò avidamente la bocca di lei , la baciò con foga ansimando per la goduria ed il piacere che quelle labbra sapevano dargli:
 
- Tesoro mio...Stavo impazzendo! - sussurrò prendendole il viso fra le mani.
 
- Anch'io Andrè! Non voglio piu' separarmi da te , nemmeno un giorno!
 
Il giovane la strinse forte, poi entrambi raggiunsero il letto. Si sdraiarono, Oscar poggiò la testa sul torace del suo uomo mentre Andrè la cingeva con le braccia  carezzandole teneramente la stupenda chioma bionda.
 
- com'è andato il ballo? - chiese
 
- Bah...La solita noia! - rispose lei
 
- Ovviamente Fersen non c'era - dedusse Andrè.
 
Oscar alzò gli occhi, lo fissò :
 
- Oh...c'era eccome!
 
Andrè alzò un sopracciglio:
 
- Cosa...?
 
- Si...Hans era al ballo! - sussurrò, poi ritornò a poggiare la testa sul petto del suo uomo e rimase in silenzio aspettando che lui le chiedesse qualcosa .
 
Come aveva intuito, la domanda non tardò ad arrivare:
 
- Ti ha...Ti ha rivolto la parola?
 
- Si...Mi ha raggiunto in balcone , mi ha ringraziato per aver dato indicazioni a Lassone poi...
 
- Poi...? - gli occhi del suo uomo non riuscivano a celare la voglia di sapere.
 
- Poi mi ha intimato di non sposarti! - sbottò
 
- Ovviamente!! - sibilò Andrè alterato - spero tu gli abbia risposto per le rime.
 
- Si...ma ho fatto di piu', sono rientrata in sala e l'ho lasciato da solo, però...
 
- Però..?
 
Oscar sospirò, adesso veniva la parte piu' difficile:
 
- Però ha cominciato a fare il cascamorto e si è aopartato con una Dama in biblioteca.
 
- Bene! - sussurrò lui compiaciuto
 
- Beh...Non proprio!- sussurrò lei abbbassando gli occhi.
 
Andrè inclinò il capo confuso.
 
Oscar sospirò :
 
- Ecco...Maria Antonietta ha assistito alla scena . Era sconvolta e così io...- si bloccò
 
- Tu..cosa ?
 
- Io sono entrata in quella stanza ed ho intimato ai due di uscire in malo modo!
 
Andrè balzò a sedere sul letto:
 
- Cosa...??
 
- Non ti ci mettere pure tu , per favore!! Non osare dire che sia stata una scenata di gelosia ..
 
- Ah...no? E cosa sarebbe allora?
 
- L'ho fatto per la Regina...solo per lei!
 
Si guardarono sfidandosi.
 
- Andrè...ti prego...!
 
- Ma per favore Oscar!! E' sempre la solita storia ! Dovevi lasciarlo fare ! Chi si porta a letto Fersen non è affar tuo!
 
- Si...hai ragione!
 
Andrè la fissò :
 
- Incredibile ...! Stai ammettendo di aver sbagliato.
 
- Già...Anche perchè lui ha capovolto la situazione a suo favore , asserendo che quella scenata fosse la piu' bella dichiarazione d'amore  che potessi dargli.
 
- Ehhh...ovviamente! - alzò le spalle lui.
 
Oscar lo fissò , il suo uomo era giò visibilmente alterato e lo sarebbe stato ancora di piu' ...ne fu' sicura.
 
- Andrè...Con ...Con Fersen non è finita lì..
 
Lui sgranò gli occhi:
 
- Cioè?
 
Lei raccontò tutto il resto , compreso l'abbraccio finale .
 
- Sei un'incoscente Oscar!Avresti dovuto farti scortare da Victor! - sbottò alzandosi dal letto e andando giu' da un capo all'altro della stanza nervosamente.
 
- Lo hai dovuto per forza abbracciare??? Non hai resistito?
 
- Andrè...ti prego!
 
IL giovane respirò a fondo, cercò di chiamare a raccolta tutto il suo autocontrollo.
 
Poi tornò a letto, fissò oscar:
 
- Te lo chiederò l'ultima volta , e poi ti giuro che non riprenderò piu' il discorso. Sei sicura che quella scenata non nascondesse una gelosia repressa?
 
- Cosa...?
 
- Diavolo Oscar...Sei sicura di non amarlo? Te lo chiedo ora, a tre giorni esatti dal nostro matrimonio . Sei sicura che sposare me sia quello che vuoi?
 
- Certo che ne sono sicura!
 
- A me non sembra!
 
- Si invece!
 
Oscar gli strinse le mani, respirò a fondo, la sua voce era ferma quando parlò:
 
- E' vero...! La natura del mio rapporto con Fersen è strana! Io non riesco ad oodiarlo , anche se ci mette i bastoni fra le ruote! Diamine Andrè mi ha salvato da una violenza , non potrò mai dimenticarlo, ma non lo amo!! Non lo amo!! Se l'avessi amato starei con lui già da quando tu eri a Brighton. Ragiona Andrè...Fersen era li...a mia disposizione  e tu eri lontano.
 
Era te che volevo allora ed è te che voglio adesso! Io sarò tua moglie fra quattro giorni e ti giuro...non vedo l'ora!
 
Andrè la fissò emozionato:
 
- Va bene...Non ne parleremo piu', ma tu...Tu devi promettermi una cosa Oscar! - sussurrò .
 
- Tutto quel che vuoi!
 
- Devi promettermi che, se dovessi avere dubbi sul nostro matrimonio me ne renderai partecipe, anche...Anche due minuti prima della cerimonia!
 
Lei lo fissava sconvolta.
 
- Promettimelo oscar!!
 
- E' assurdo...è...
 
- Va bene ...- sorrise lei - te lo prometto!
 
- Bene...- sussurrò Andrè - è con questo l'argomento Fersen è chiuso!
 
Oscar sorrise . lo abbracciò riattirandolo sul letto :
 
- piuttosto...Parlami della proprietaria dell'allevamento!
 
- Eleonor...- sussurrò lui .
 
- Ahhh...- sbottò Oscar - Eleonor bel nome...
 
- E' Inglese!
 
Oscar salì a cavalcioni su di lui :
 
- E dimmi...esteticamente com'è questa Eleonor? - chiese
 
- Bah ! - sospirò Andrè con uno strano sorrisetto a fior di labbra - è una bellissima donna, credo che abbia qualche anno in meno di me, ha profondi occhi scuri , capelli liscissimi e neri , labbra carnose e glutei perfetti ondeggianti  e inguainati in pantaloni attillatissimi.
 
Oscar sgranò gli occhi:
 
- Dici sul serio?
 
- Si...E' bellissima e molto abile con il frustino ..
 
- Con il....- Oscar inclinò la testa dubbiosa.
 
- Già...- sorrise ironicamente Andrè - sa fare molte cose interessanti con quell'oggetto...!
 
- E tu come lo sai?
 
- Diciamo che...me ne ha dato una dimostrazione l'altra sera , cercando di sedurmi  sfregandolo contro le mie parti intime ed incitandomi a prenderla in braccio e trasportarla nel mio alloggio!
 
- Che cosa...?
 
Andrè raccontà tutto nei minimi particolari-
 
- Diamine - sbottò lei  - Non puoi proprio andare in giro da solo Andre'Grandier!
 
- Modestamente! - scherzò lui .
 
Oscar lo osservò credendo che stesse scherzando ma la mimica di Andrè e il suo sguardo le fecero capire che il fatto fosse realmente accaduto.
 
- Diavolo di un 'Inglesina! - sbotto' quindi alterata - Guarda tu questa sfacciata! - ringhiò
 
- Dai tesoro...Alla fine io l'ho respinta. Non è successo nulla!
 
- Sei sicuro?
 
- Sicurissimo...A parte il suo frustino sui miei gioielli di famiglia.
 
- Oh...è scommetto che eri eccitatissimo...Ovviamente!
 
- Ehhh...Prova tu ad essere un uomo e subire una simile "tortura" ! - si difese
 
Oscar strinse i pugni, lo guardò in cagnesco.
 
- Amore...
 
- Sta zittto! - sbottò le alzandosi dal letto, si avviò come una furia dall'altro lato della stanza , quindi afferrò la spada.
 
- Oscar ...che fai? - sbottò lui preoccupato.
 
La giovane si avvicinò, la sguainò puntandogliela contro.
 
- Alzati! - gli intimò.
 
- Oscar...che diavolo...?
 
- Ho detto alzati Grandier! - ringhiò furiosa
 
Andrè la fissò sconvolto, si alzò, aprì le braccia :
 
- Amore...Non è successo nulla...io...
 
- Taci!! - sbottò lei
 
Quindi si avvicinò puntandogli la spada contro
 
- Cosa vuoi fare...? sei pazza?
 
- Forse...! - sorrise maleficamente lei , quindi minacciandolo lo portò con le spalle al muro.
 
Andrè era inebetito dall'orrore
 
- Che diamine...?
 
- Sta zitto e non muoverti!- intimò lei, quindi avvicinò la punta della lama  e fece saltare ad uno ad uno i bottoni della camicia di Andrè.
 
Lui ansimava cercando di respirare il meno possibile.
 
- Vediamo se ti piace questo giochino....- sussurrò lei sensualmente.
 
La lama andava giu', i bottoni saltavano mentre i lembi della camicia lasciavano intravedere il torace nudo del suo uomo.
 
Andrè era scioccato e schiacciato contro il muro :
 
- Oscar...ti prego...! - sussurrò fra il terrorizzato e l'eccitato.
 
Oscar scostò i lembi della camicia con la lama, Andrè sudò freddo, un movimento brusco gli avrebbe laceraro la carne, ma Oscar era abile e precisa .
 
La fredda lama scese giu', sfiorò la pelle con delicatezza magistrale  mentre Andrè tratteneva il respiro.
 
La lama si appoggiò sulla pancia piatta, poi superò la cintola dei pantaloni , lei lo guardò, poi si morse il labbro sensualmente.
 
Andrè infiammò di desiderio intuendo finalmente la vera intenzione di quel gesto.
 
- Sei una strega! - le sussurrò eccitatissimo
 
- Vediamo se sono piu' brava di Eleonor...! - sussurrò con voce arrochita dal desiderio  continuando a scendere giu'...Sempre piu' giu'...
 
- Oscar...oddio...oh! - sussurrò perso nel desiderio mentre la lama sfregava contro l'esile stoffa dei suoi calzoni facendo aizzare ogni singolo muscolo.
 
Oscar fissò soddisfatta l'evidente stato di eccitazione del suo uomo, sorrise perfidamente , poi con un colpo preciso recise la cintura .
 
I calzoni di Andrè caddero a terra.
 
Lei lo fissò , Dio... quelle gambe.... quell'evidente stato di eccitazione..... quegli occhi...Era bellissimo!
 Bellissimo e nudo davanti a lei .
 
Andrè allungò una mano, le bloccò il polso, Oscar lasciò cadere la spada.
 
Il giovane la attirò a se con foga, le labbra morbide si cercarono congiungendo le lingue umide e vogliose.
 
- Ti voglio...adesso! - sussurrò Andrè, poi la prese fra le braccia , la trasportò verso il letto dove la adagiò delicatamente.
 
Il giovane si sfilò i calzoni e la camicia , poi la sovrasto' con il suo corpo, Oscar non riuscì a trattenere un singulto , la virilità nuda e  gonfia d'amore  di lui strusciava sui suoi pantaloni :
 
- Preparati Comandante! - sussurrò - adesso dovrò punirti per bene!
 
Oscar gli allaccio' le gambe ai fianchi:
 
- Non chiedo altro soldato! - sorrise felice .
 
 
 
 
 
 
 
Mentre Oscar e Andrè festeggiavano il loro ritrovarsi , Fersen davanti al fuoco si preparava a fare la cosa piu' pericolosa e deplorevole della sua esistenza.
 
- Sei sicuro che non sia letale? - chiese rivolgendosi al brutto ceffo che gli stava accanto  fissando un sacchettino che aveva in mano.
 
- Ne sono sicurissimo! E' dosata scrupolosamente , state tranquillo ! Talmente scrupolosamente da non lasciare traccia ma da far risvegliare un morto.
 
- Bene! - sussurrò afferrando un sacchetto di monete dalla giacca e porgendoglielo.
 
- Adesso sparisci! Via da Parigi! E ti raccomando...Noi non ci siamo mai conosciuti.
 
- State tranquillo...! I miei ossequi Conte! - sussurrò il tipo lasciando la stanza.
 
Fersen ritornò a fissare le fiamme, ripose l'involucro nella tasca della giacca, poi si portò una mano alla testa disperato:
 
- Non sarei mai voluto arrivare a questo Oscar....Ma è necessario! - sussurrò , poi fece quel che un uomo non vorrebbe mai fare : Pianse!
   
 
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