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Autore: padme83    26/11/2019    14 recensioni
Quei giorni perduti a rincorrere il vento,
a chiederci un bacio e volerne altri cento,
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi, da me tornerai.
*
E tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore,
fra un mese, fra un anno scordate le avrai,
amore che vieni, da me fuggirai.
*
Venuto dal sole o da spiagge gelate,
perduto in novembre o col vento d'estate,
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai,
amore che vieni, amore che vai.

***
Il secondo capitolo partecipa alla Red Challenge indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.
L'ultimo capitolo è il regalino di Natale ^^
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We were closer than brothers'
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Ora so quando sarà l'ultimo mattino –
quando la luce non fugherà più
 la notte e l'amore.
Quando il sonno sarà eterno
e un unico sogno inesauribile.
 
(Novalis)
 
 
 

 
~ Amore che fuggi, da me tornerai ~
 
 
 
 
 
 
 
Quei giorni perduti a rincorrere il vento,
a chiederci un bacio e volerne altri cento.
Un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi, da me tornerai.
 
 
 
 

 
In fondo, rifletti, è questione di poco.
Una piccola distrazione, un guizzo sanguigno tra le braci morenti del camino, un ultimo bagliore azzurro nell’ombra cupa del crepuscolo, e la corazza che con tanto impegno ti sei costruito addosso si frantuma in migliaia di schegge di vetro. Il cuore si ribella, spezza le catene cui l'hai costretto e vola lontano – per un istante leggero, nudo, libero – verso un altro tempo, un altro luogo, un'altra vita.
Verso di lui.
La tua mente si colma, si dissolve nel blu di infiniti cieli limpidi, irraggiungibili, trafitti da uno sfolgorio di stelle luminose, e, se solo ne fossi capace, vorresti scomparire per sempre dentro il ricordo struggente di lui – del suo sorriso acuto, schietto, traboccante di dolcezza e fascino –, vorresti consumarti in eterno evocando l'ardore che era solito incendiare il suo sguardo, e che irrorava di grazia e consapevolezza il fine cesello dei suoi lineamenti.
Fili d’oro rosso e rame i suoi capelli.
Una corona di fuoco custodiva quelle malinconiche iridi color oltremare.
Mio blu, mio blu.
Se chiudi gli occhi puoi vederlo di nuovo, fiero e splendente come il giorno del vostro primo incontro, una fiamma preziosa e pura che bruciava di vita, e illuminava con la luce crudele e accecante di un pomeriggio d’estate ogni oggetto attorno a sé, ogni angolo nascosto e buio, ogni volto – ogni cuore.
La sua risata echeggia vigorosa e cristallina attraverso i muri inviolabili della memoria, la sua bocca vermiglia appare come una visione fra le pieghe aggrovigliate dei tuoi pensieri e, se appena trattieni il respiro, ti sembra quasi – quasi? – di averlo qui, al tuo fianco, di poterlo persino cingere e cullare fra le braccia. Ti lasci allora avvolgere a tua volta, con tenerezza lieve, serri le palpebre e ti abbandoni a lui – di più, di più, oh, di più –, invochi il suo nome – mein blau, mein lieber –, ne avverti il calore vivido ad un soffio dalle tue labbra.
Profumo di sole, tè e rose bianche invade le lenzuola sfatte, arroventate, umide di baci anelati. L'aria sfrigola
– soffoca – quando è la passione, l'urgenza, il bisogno feroce a imporsi, a parlare, a urlare.
Come se nulla fosse cambiato.
Come se non l'avessi mai perduto.

Come se non 

Che tu sia maledetto, Albus. Che tu sia maledetto, maledetto, maledetto… ah! Stringimi, stringimi forte amore mio, stringimi. Stringimi stringimi stringimi – non ti fermare. Non te ne andare. Resta con me.
Non me ne vado, Gellert. Non vado da nessuna parte. Rimango con te.
È forse un sogno, questo, Albus?
E anche se fosse, bredhu, avrebbe importanza?
No… no. Non importa, non importa. Siamo insieme adesso, e nient’altro conta. Vieni, vieni qui. Vuoi…?
Cosa…?
Vuoi dimenticare la realtà là fuori, mio blu, fingere per una notte, per un attimo soltanto, di avere tutto il tempo del mondo, e fare l’amore, essere ancora un corpo solo con me, un’unica anima, fino alla prossima alba?
 
 

 

 


 
 
 
 
 
{Words Count: 489}
 
 
 


 



 
 
 
 


 
Nota:

Ohilà, buon pomeriggio a tutt*!

Sono viva, eh, più o meno ^^’’’
 
In uno slancio d’indomabile ottimismo ho deciso di pubblicare la flash anche su EFP, come primo capitolo di una raccolta di tre (e se mi conoscete bene avrete sicuramente capito secondo quale schema sarebbe mia intenzione continuare). Il periodo però è quello che è, e i miei scrupoli sono dovuti soprattutto all’eventualità – non poi così remota – di non riuscire a portare a termine questo progetto, cosa che mi scoccerebbe parecchio. È pur vero che l’anno scorso di questi tempi pubblicavo He’s more myself than I am, e i presupposti più o meno erano gli stessi (ovvero affidati totalmente al caso)… Insomma, spero davvero con tutto il cuore di farcela, e di non lasciare questa piccina qui tutta da sola 😊
 
Intanto, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate di questo raccontino breve, brevissimo, in perfetto stile padme.
 
SoundtrackAmore che vieni, amore che vai, Fabrizio De André.
 
Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà la raccolta in uno degli elenchi messi a disposizione da EFP. E a tal proposito… usate le preferenze, ragazz*. Farete felice un’autrice <3
 
A presto (e speriamo che questo augurio sia di buon auspicio)!
 
Un bacione :*
 
 
padme
 
 
 
 
N.B: gentile Lettore, appassionata Lettrice, permettetemi di fare una breve precisazione. A questo punto non posso fare finta di non aver scritto nulla nell’ultimo anno, per cui ricordo che, sì, le storie sono autonome, ma fanno comunque tutte parte di una serie, ragion per cui da qui in avanti non mi soffermerò ogni volta a spiegare particolari che ormai si sono consolidati da tempo nel mio “canone”. Per fare un esempio pratico: quello che avete appena letto è un force-bond (elemento che ho comunque introdotto come conseguenza del Patto di Sangue quasi un anno fa)? Sì, ma è una cosa che risulta immediatamente chiara per chi ha letto più o meno tutte le storie precedenti. In parole povere, se siete capitati da queste parti per la prima volta, vi consiglio, se interessati, di proseguire seguendo l’ordine suggerito dalla serie stessa, a partire da “Meet me”, e via risalendo. Grazie per l’attenzione e la pazienza 😊
   
 
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