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Autore: Bidirezione    29/11/2019    1 recensioni
Un segreto e un amore seppelliti da un'amnesia.
"Naruto, potrai mai perdonarmi?"
Tre anime destinate a essere numeri primi.
[SasuNaru, SasuSakuNaru]
Genere: Angst, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Threesome | Contesto: Contesto generale/vago
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*Estate di un anno prima*

Naruto si stagliava contro al sole; il vento gli scompigliava i capelli biondi e gli apriva la camicia hawaiana, lasciando scoperti i pettorali scolpiti. Stava facendo cenno con la mano di raggiungerlo.
Istintivamente sbloccai il cellulare che tenevo stretto nella mano destra, aprii la fotocamera e gli scattai una foto.
Avevo sempre odiato le foto in contro luce perchè non vi si distingueva alcunché e qualsiasi figura umana diventava pura ombra. Naruto amava fare foto del genere e lo avevo sempre criticato per questo. In quel momento però non avevo potuto fare a meno di scattare una foto di lui in contro luce. Pensai che era la cosa più bella che avessi mai visto. Naruto contro al sole in mezzo a un campo di lavanda.

Fu allora che mi resi conto di essermene innamorato.

Della foto, di lui, di quei secondi.


Atto.3
- Vuoi una tazza di the nero anche tu?
Sakura mi si avvicinò e il suo profumo di mirtilli rossi mi fece quasi starnutire.
- Ti voglio ricordare che tra po’ siamo ad Halloween.
Vidi le sue labbra assottigliarsi per poi piegarsi in un sorriso sbilenco.
- Sei sempre simpaticissimo! - esclamò e mi diede le spalle,
camminando sinuosa verso il piano cucina.
Sakura aveva la vita stretta e le gambe
magre e lunghe. Aveva un seno prosperoso che si notava tantissimo perché era magrissima. I pantaloni della tuta che aveva addosso quel pomeriggio non rendevano giustizia alle sue forme femminili.
Lei rappresentava il mio tipo di donna ideale, e non solo fisicamente. Era intelligente, acuta, brillante, ogni tanto un po’ ingenua, incredibilmente fedele. La mia persona ideale.
- Una tazza anche per me, grazie.
A
ncora oggi non so se ne fossi innamorato. Di certo mi piaceva. Nella nostra coppia l’amore l’aveva sempre messo lei per tutti e due. Mi aveva amato fin dal primo istante in cui mi aveva incontrato. Mi amava tanto da risultare stupida, ottusa, patetica. E per questo io l’avevo sempre odiata.
-
Dici che ci darà conferma per stasera?
Sakura appoggiò la tazza di the sul tavolo, accanto al manuale di antropologia culturale. Si sedette di fronte a me e si mise al cellulare.
I capelli rosa le coprivano il volto spigoloso. In quegli ultimi mesi li portava in un caschetto lungo che a me non piaceva particolarmente. L’anno prima li aveva lunghi fino a più di metà schiena, proprio come piacevano a me. In realtà il caschetto era il preferito di Naruto. Forse lei aveva voluto farmi un dispetto, tagliandoli a quel modo. Non glielo avevo mai chiesto.
- Di certo non prima delle sette.
- Ma alle otto e mezza abbiamo appuntamento in pizzeria!
Sakura mi guardò con un’espressione irritata. Sospirò. Faceva sempre così quando Naruto la faceva arrabbiare. Se la facevo incazzare io invece diventava seria per un po’, non diceva una parola e poi scoppiava e parlava per mezz’ora, un’ora, a volte delle ore. Infine piangeva. Odiavo anche questo di lei.
Intrecciò le mani attorno alla tazza e chiuse gli occhi. Quello di scaldarsi le mani con la tazza del the era una cosa che le avevo visto fare una miriade di volte d’autunno e d’inverno. La rilassava.
- Tanto ci sarà.
Sorseggiai un po’ di the e mi rimisi a sottolineare il libro. Ero certo che Sakura non se ne sarebbe andata dal tavolo per un po’, disturbandomi a più riprese. Faceva sempre così, specialmente quando era un po’ tesa, o aveva delle cose per la testa.
Quel pomeriggio era tesa perché di lì a poco avremmo dovuto vedere Naruto. Era ancora in ansia per lui, temeva che stesse male da un momento all’altro seppur fosse sano come un pesce. Era quasi intimidita da lui, o meglio, dalla situazione. Era forse la meno pronta di tutti ad affrontare l’amnesia. Naruto dopotutto era sempre stato dei tre quello che più teneva ai ricordi, a tenerli vivi, a ricordarceli per tenerci uniti. Ora toccava a lei e a me, ma io non ero per niente bravo e sincero nel fare ciò. Quindi toccava a lei.
- Andrà tutto bene vero? - mi domandò dopo un po’.
- In merito a cosa? - domandai, anche se avevo capito. Mi era sempre piaciuto farla imbarazzare, innervosire per doversi rispiegare.
- Dico, stasera…
- Cosa non dovrebbe andare bene?
- Oh uffa...insomma, magari lui vorrebbe stare un po’ per conto suo e noi gli stiamo sempre addosso – mormorò.
Sakura pensava sempre troppo. L’essere cervellotici era una delle pochissime cose che avevamo in comune. Probabilmente mi ero messo con lei per questa comunanza.
-
Ci avrebbe detto di no, in quel caso.
Sakura si inchinò verso di me, socchiuse gli occhi. Voleva un bacio.

Improvvisamente sentii sapore di sale in bocca e sulle labbra qualcosa di soffice.
- Baciami - la voce di Naruto si intrufolò nelle mie orecchie.

Diedi un bacio a stampo a Sakura, mi alzai di scatto dal tavolo e feci finta di dover andare in bagno. In realtà avevo solo bisogno di chiudermi da qualche parte da solo.
Mi era sovvenuto il ricordo delle labbra di Naruto che sapevano inspiegabilmente di sale.




N/A
grazie a quanti stanno seguendo/ricordando/preferendo/recensendo questa storia.
Spero continui a piacervi.

Un abbraccio


   
 
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