-È venuto Zechra, vero?
Non alzai neanche gli occhi dal libro che tenevo in mano e mi limitai a sospirare.
-Cosa vuoi, Cos?
-Che tu mi dica la verità.
Gli lanciai un'occhiata in tralice mentre se ne stava lì, in mezzo alla mia camera con uno sguardo scocciato stampato sul visino umano.
-Quale verità?
Lui sbuffò.
-Lui è venuto? Ha tentato di persuaderti in qualche modo? Ti ha fatto male?- domandò mentre il suo sguardo argentato scintillava appena.
Feci un sorriso storto, abbassando appena il volume della musica che avevo nelle orecchie.
-Certo che ti preoccupi davvero tanto per la tua anziana madre- feci, sarcastica.
-Non sto scherzando, Jill- si accigliò -Che cosa ti ha fatto?
Alzai le sopracciglia e chiusi il libro con uno scatto per poi appoggiarlo sul cuscino del letto.
-Niente, Cos- risposi -Non sei riuscito a fare qualcosa tu e secondo te Zechra è riuscito a combinare qualcosa?
-Ti ha fatto una proposta, vero?
Alzai gli occhi al cielo.
-E cosa avrebbe potuto propormi, sentiamo?
-Lui è il cocco di Astar, e tu lo sai! Può farsi fare qualsiasi cosa da lui!- esclamò mio figlio per poi prendere a fare avanti e indietro per la stanza, nervosamente.
-Che cosa stai facendo?
-Rifletto.
-Facendo chilometri in uno spazio chiuso?
Mi fulminò con il suo sguardo di ghiaccio.
-Smettila.
-Di fare cosa?
-Di tentare di mentirmi, di rispondermi in modo vago, di evitarmi!- alzò le braccia al cielo per poi farle ricadere lungo i fianchi.
Sospirai.
-Che fine ha fatto Litho?- gli domandai, senza ribattere alle sue parole.
Si accigliò.
-Verrà, tranquilla che verrà.
-Lo aspetto- dissi, come a lanciare una sfida.
Per un secondo ci fu una pausa. Cos si appoggiò al muro e incrociò le braccia, nella sua posa abituale.
-Sai cosa succederà se tu scompari?- mi chiese mio figlio dopo un attimo -Se tu ti arrendi e smetti di voler essere un Demone?
-Già adesso non voglio più essere un Demone.
-Non interrompermi!- sospirò -Sai cosa potrebbe accadere a tutti i nostri battaglioni se riferisco che la loro regina è andata? Che non tornerà mai più?
Inarcai un sopracciglio.
-Tu diventerai il re dei Demoni e sarà un fantastico lieto fine- gli feci.
Ringhiò e le sue zanne scattarono per un istante.
-Smettila, Jill!
-Di fare cosa?- raccolsi le gambe e appoggiai il mento sopra le ginocchia -Per quanto tu possa insistere io non tornerò più come prima... anche se mi liberassi, anche se volessi...- sospirai -Questa esperienza mi ha segnato e non potrò più uccidere con la spensieratezza di un tempo. Anche se lo volessi non potrei essere la vostra regina.
Lui non disse niente e abbassò lo sguardo, corrucciato.
-Giuro che ucciderò Zechra con le mie mani per vendicare quanto ti ha fatto- sibilò Cos dopo qualche istante, quando mi ero già convinta che non avrebbe più parlato.
I miei occhi scintillarono di rosso.
Il Demone approvava.
-Vattene, Cos- gli dissi, stendendo le gambe -Vattene e lasciami in pace.
Mi lanciò un'occhiataccia ma non fiatò, scomparendo in una nuvola di fumo.