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Autore: WillowSnow    03/12/2019    0 recensioni
Non lasciò la maglia di Hinata fino a che non furono soli nei bagni.
“Che c’è, cerchi rissa?” gli chiese il nano, mettendosi in posizione difensiva come gli aveva insegnato Tanaka, semi scherzando.
“Ma che rissa e rissa. Voi del Karasuno siete troppo impetuosi. Devo chiederti una cosa, e non hai idea di quanto mi urti farlo.” sentenziò Kuroo incrociando le braccia sul petto.
“Ti piace Kenma?” chiese, guardando storto Hinata.
“Certo che mi piace, é un bravissimo alzatore. Non sembra ma si appassiona davvero alle cose.” rispose lui, sinceramente.
Doveva essere un po’ più esplicito di così.
“Intendevo... ti piace in quel modo? Ti piace come ragazzo?” indagò ancora, avvicinandosi ad Hinata.
La faccia del centrale del Karasuno divenne rossissima mentre indietreggiava.
“Ah... ma... come ti viene in mente?” boccheggiò Hinata, cercando di interpretare bene le parole di Kuroo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kozune Kenma, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano passati altri tre mesi, e l’interesse di Kenma per Shoyuo era cresciuto. 

Kuroo non aveva potuto far altro che assistere impotente mentre il suo alzatore studiava le partite,  guardando Hinata e Kageyama cooperare sul campo. Era riuscito a procurarsi ogni incontro in cui Hinata avesse giocato, e sembrava ossessionato dal suo stile di gioco. 

Dall’altra parte c’era Kuroo, che dentro di sé si sentiva divorare dalla gelosia. 

Era sempre stato lui il punto di maggiore attrazione per Kenma, lui che lo trascinava agli allenamenti, lui che lo staccava dai videogiochi. Invece in quegli ultimi mesi, Kuroo aveva visto Kenma impegnarsi negli allenamenti. L’alzatore, che di solito faceva di tutto per evitare le sessioni faticose pomeridiane, aveva cominciato ad attenderle con ansia, per poter provare nuove strategie da mettere in pratica alla loro prossima partita con il Karasuno. Era come avesse davvero messo mano su un nuovo videogame e volesse avere tutte le armi a disposizione del suo personaggio per vincere il Raid. 

E se tutta la squadra era contenta di questo nuovo Kenma, c’era comunque una persona che si sentiva lasciato da parte. 

 

Aveva riflettuto a lungo su questi sentimenti, e per qualche settimana si era convinto di essere solo geloso di un amico a cui era sempre stato legato. Aveva quindi cercato di cambiare attitudine verso Kenma, spingendolo a parlare delle sue strategie e di Hinata. 

Ma si era rapidamente reso conto che non voleva sentire la voce del suo Kenma parlare di quel piccoletto. Non voleva pensare a quanti messaggi si scambiassero giornalmente. Non voleva immaginare la possibilità che Kenma si allontanasse da lui per stare con Hinata. Non voleva assolutamente pensare al fatto che a Kenma Hinata potesse piacere in modo diverso che come giocatore. In nessun modo. 

 

Realizzare di avere dei sentimenti così possessivi e negativi lo aveva lasciato ferito e confuso. Non riusciva più ad essere spontaneo nei confronti di Kenma, e si era leggermente allontanato. Niente più serate a dormire nella stessa stanza, niente più pomeriggi a studiare insieme. Solo le ore di allenamento e di percorso casa-scuola restavano immutate. 

 

Anche Kenma si era accorto del cambiamento di Kuroo, ma aveva reagito come sempre: aveva accettato passivamente qualsiasi cosa l’amico facesse. 

Non era bravo nei rapporti personali, ma pensava che se Kuroo avesse avuto qualcosa da dirgli, gliel’avrebbe detta. Non si era mai fatto scrupoli nel dirgli le peggiori cose. Non vedeva perché questa volta dovesse essere diverso. 

 

Entrambe le squadre liceali avevano passato le qualificazioni per i nazionali, quindi si sarebbero probabilmente scontrati se avessero continuato a vincere. 

Kenma era elettrizzato sapendo di poter giocare contro Shoyuo in una partita ufficiale, dove chi avrebbe perso, avrebbe davvero perso. 

Erano già da due giorni al palazzetto di Tokyo, e sia Karasuno che Nekoma erano saliti in classifica. La terza mattina ci sarebbe stato il loro scontro decisivo, e Kenma non riusciva a dormire. Si girò verso Kuroo, che dormiva al suo fianco. Lo toccò sulla spalla, scuotendolo piano. 

“Kuroo, sei sveglio?” gli chiese sussurrando. 

Kuroo, ad occhi spalancati nel buio, pensò seriamente se rispondere o fingere di dormire. Nelle ultime giornate, parlare con Kenma era diventato difficile come non lo era mia stato, perché tutta la sua attenzione era per le partite della Karasuno. 

Sospirando e sapendo già che si sarebbe pentito, rispose “Sí, sono sveglio. Che c’è, non riesci a dormire?” 

Si voltò per incrociare gli occhi color miele di Kenma nell’oscurità appena rischiarata dalle luci al neon fuori dalla finestra. 

“Ti é mai capitato di aspettare così tanto una cosa, che ti sembra di esplodere al pensiero di non poterla averla subito?” gli chiese Kenma. 

Sì, te.’ pensò immediatamente il centrale. Ma rispose diversamente. 

“É normale che ti senta così, Kenma. Hai speso tutti questi mesi praticamente solo per prepararti per questa partita. É stato un tuo pensiero fisso, ha occupato tutto il tuo ragionamento cosciente. La voglia che sentì crescere in te è passione.” gli disse. 

In cuor suo sperava che fosse una passione dovuta alla pallavolo, e non ad Hinata Shoyuo. 

“Non l’avevo mia provata. Non sono certo mi piaccia.” osservò in tono neutrale Kenma. 

“Ti sembra di impazzire pensando di dover attendere ancora 6 ore per essere sul campo. Hai il cuore che batte più veloce, e, immaginando quello che potrebbe essere, ti senti sia euforico che disperato. Stai immaginando milioni di scene, ma quando hai trovato quella che senti perfetta, hai accantonato le altre e rivivendo quella all’infinità. Senti un magone al petto e vorresti piangere, senza sapere perché.” elencò piattamente Kuroo. 

Kenma spalancò gli occhi. 

“Wow. È una descrizione piuttosto accurata. Sei agitato anche tu per la partita di domani?” 

Evitò di dirgli che sapeva esattamente come si sentiva, perché era esattamente come si sentiva lui ogni notte al pensiero di vederlo la mattina dopo. 

“No. Vinceremo. Perché il nostro cervello ha già una strategia.” gli rispose, accarezzandogli i capelli. 

“Ora dormi.” 

Kenma chiuse gli occhi sorridendo leggermente, mentre Kuroo restava a guardarlo addormentarsi pensando alla partita dell’indomani. 

O a Hinata.’ 

 
   
 
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