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Autore: hilaros    25/12/2019    6 recensioni
{TROS SPOILER}
Storia ambientata dopo la fine de L’ascesa di Skywalker.
La Resistenza ha vinto contro il Primo Ordine, e l’imperatore Palpatine è stato sconfitto.
Mentre Ben viene nuovamente schiacciato dalle sue scelte e dai suoi pensieri, la giovane Rey continua il suo percorso da Jedi.
Ma una nuova minaccia sta covando dietro l’angolo.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Rey
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice: Ho voluto scrivere questa storia dopo aver guardato TROS, e dopo esser stata profondamente delusa dal finale. Ben meritava di vivere e vincere la sua battaglia contro sé stesso una volta per tutte, ed è per questo che ho voluto scrivere questa storia a finale alternativo, che tuttavia presenterà dei pericoli e delle nuove minacce. Spero vi piaccia ^^

~~~

 

Avevano vinto.

Solo a questo riusciva a pensare Finn, mentre riabbracciava finalmente la sua amica, di ritorno dall’ultima battaglia contro l’imperatore Palpatine. 

Non doveva essere stato facile, per Rey, combattere da sola contro quel mostro, ed anzi, l’ex assaltatore, per un minuto, aveva addirittura pensato alla pazzia di correre ad aiutarla, mentre nei cieli infuriava la battaglia tra Primo Ordine e Resistenza.

Eppure la piccola Rey c’era riuscita. Con le sue sole forze, alla fine aveva abbattuto il nemico, ed ora era soltanto grazie a lei se la Repubblica sarebbe ben presto tornata a splendere. La guerra era finita. E loro avevano vinto.

E finalmente Finn avrebbe confessato i propri sentimenti, ormai sopiti da tempo, a colei di cui si era innamorato sin dal primo sguardo.

O almeno, lo avrebbe fatto, se solo negli occhi della ragazza che stava abbracciando, in quel momento, non avesse scorto un accenno di amarezza, che non sembrava volersene andare. 

Rey non sembrava completamente appagata, non sembrava felice né soddisfatta. Ce l’avevano fatta, sì, era ovvio che si sentisse sollevata, ma... semplicemente, non sembrava contenta. E questo, Finn, lo aveva capito.

Ed era per questo che, mentre la Jedi si staccava dall’abbraccio, il ragazzo l’aveva lasciata andare, rimandando i suoi inutili e noiosi discorsi sui propri sentimenti a più tardi.

Avrebbe tanto voluto aiutarla, avrebbe tanto voluto sapere cosa le stesse succedendo, ma lui sapeva quanto fosse difficile affrontare le proprie battaglie personali, e non avrebbe mai avuto il coraggio di intromettersi in quella di qualcun altro. Tantomeno in quella della donna che amava.

 

 

Lo sentiva, quel barlume di speranza che, debole, cercava di farsi strada nell’oscurità.

Lo sentiva, Rey, eppure non riusciva a raggiungerlo. Non riusciva a renderlo, non riusciva a prenderlo.

E questo perché lei aveva visto.

Lo aveva visto spirare tra le sue braccia, lo aveva visto cadere a terra, aveva potuto percepire la forza farsi sempre più debole in lui, fino a scomparire totalmente.

Eppure adesso, dopo ormai qualche ora dalla fine della battaglia decisiva, qualcosa la stava avvertendo che, forse, non era ancora finita. Che c’era ancora speranza.

Ma lei avrebbe davvero dovuto crederci, a quella speranza? 

 

«Ben...» 

 

«Rey, che ti prende?»

 

La voce di Poe l’aveva distratta dai suoi pensieri, riportandola coi piedi per terra, in quello che ormai era un mondo sicuro, alla larga da guerre e peripezie. Alla larga da morte e disperazione.

Lo scalmanato pilota non aveva perso il suo allegro cipiglio e, sorridendole speranzoso, le si era avvicinato.

Poe era un grande generale ed un caro amico: la Jedi era grata che fosse ancora tutto intero, e che la guerra non l’avesse provato più di quanto avrebbe dovuto.

 

«Non stare qui a rimuginare! Ci sarà tempo, per quello!» aveva esclamato, circondandole le spalle con un braccio «Dobbiamo festeggiare! Abbiamo vinto solo grazie a te!»

«Mi devo... solo riprendere.» fu la risposta di lei, che abbozzò un sorriso piuttosto stanco. Non era proprio in vena di festeggiamenti, e forse non lo sarebbe stata mai... chissà, magari non era nella sua natura, o forse non si sentiva semplicemente troppo tranquilla da poter festeggiare.

No, non poteva festeggiare, non ancora. 

Doveva tornare indietro, doveva sapere cosa davvero fosse successo a Ben. Lei voleva farlo.

Ma spiegarlo ad i suoi amici non sarebbe stato per niente facile... d’altronde, loro non sapevano cosa fosse successo nella profondità del pianeta dei Sith. Loro non sapevano quale ruolo avesse giocato colui che fu Kylo Ren, in tutta quella storia.

Solo lei lo sapeva. Solo lei aveva potuto guardare davvero in faccia Ben Solo.

Ed ora che c’era una minima speranza che lui fosse vivo, doveva ritrovarlo. Doveva andare da lui.

Era un istinto che sentiva troppo forte, per poterlo ignorare.

 

«Poe... devo andare.» incalzò, fermando l’amico «Devo tornare indietro. Devo... fare una cosa importante. Devo fare ancora un’ultima cosa importante.»

«Sì? Che cosa?»

 

Eh... che cosa. Facile a chiederlo. Forse, più difficile rispondere.

 

«Beh... qualsiasi cosa sia, io e Finn veniamo con te.»

«Poe, è una cosa che vorrei fare da sola.» 

«Ma-»

«Per favore.» il suo sguardo si era fatto più scuro «Devo farlo da sola. Devo tornare indietro da sola.»

«Beh, almeno porta BB8 con te.» 

Effettivamente, la compagnia di un droide le sarebbe stata molto utile. BB8 non faceva troppe domande, BB8 era intelligente, fedele ed assolutamente non fastidioso. 

«Bene.» spostò immediatamente lo sguardo sul droide «Andiamo, BB8!»

 

~

 

‘Ben’

 

Delle voci. Delle voci che lo chiamavano. 

Ed intorno a sé, il nulla; era scuro tutt’attorno a lui, non riusciva a vedere altro che immagini sfocate. Immagini provenienti da ricordi lontani.

Il viso di sua madre, la voce di suo padre; oscurità, luce; nero, bianco; lui... Rey.

 

«Rey.»

 

‘Svegliati, Ben.’ 

 

Quella voce. Ancora.

 

‘Svegliati, Ben!’

 

La voce... la voce di suo zio?

 

Nonostante la stanchezza ed i terribili dolori che attanagliavano il suo corpo, riuscì ad aprire lentamente gli occhi, guardandosi intorno.

Non era una voce nella sua testa, no, era qualcosa... di diverso. Proveniva proprio da lì. Da dove si trovava lui, ma qualche metro più lontano. Poteva accorgersene dai suoni ovattati causati dalle sue orecchie, che continuavano ininterrottamente a fischiare. 

Cos’era successo? 

L’ultima cosa che ricordava era di essere morto. Era forse quello l’aldilà? 

Alla fine, dopo essersi rigirato su di un fianco, poté scorgere la sagoma di Luke, guardarlo con occhio critico. Era proprio come se lo ricordava... ma ora non provava più alcun odio verso di lui. Era come se tutti i sentimenti negativi, di colpo avessero abbandonato la sua mente.

Almeno per il momento.

 

‘Alzati, Ben.’

 

Vedere il viso di Luke così nitido gli faceva male. Era stata tutta colpa sua se suo padre, Luke, ed infine anche sua madre, avevano lasciato per sempre quel mondo.

Si sentiva in colpa, Ben. 

Avrebbe tanto voluto non farsi mai soggiogare da Snoke, da quella stupida creazione dell’imperatore... non avrebbe mai dovuto essere così debole. Così stupido.

Ma suo zio gli stava dicendo di alzarsi. Suo zio gli stava imprimendo l’ultima lezione, quella che l’avrebbe spinto a diventare un Jedi, a dimenticare per sempre il suo lurido passato.

Ma era davvero degno di diventare un Jedi? Era degno di presentarsi di fronte alla Resistenza a testa alta, come se non fosse successo niente? 

 

«Dov’è... dov’è Rey?» fu l’unica cosa che riuscì a dire «Sta... bene?»

 

Già... Rey. L’ultima Jedi. La nipote dell’imperatore.

Aveva tentato così tante volte di tenderle la mano come Kylo Ren, senza mai capire che lei avrebbe preso soltanto la mano di Ben Solo.

Kylo Ren era morto. L’aveva ucciso lei, tanto tempo prima, ma lui l’aveva capito solo alla fine.

Aveva compreso solo alla fine che cosa fossero i sentimenti, che cosa provasse realmente ogni volta che la vedeva, ogni volta che le parlava, ogni singola volta che aveva avuto l’onore di toccarla. Di toccare quella pelle liscia, eppure così vissuta.

L’ultima cosa che ricordava, prima di perdere totalmente i sensi, era il sapore delle sue labbra. Un sapore dolce, a tratti amaro; un sapore voluto da fin troppo tempo, ormai.

 

«Dov’è Rey?»

 

Ma Luke era già scomparso.

D’altronde, non era compito di suo zio fargli sapere dove fosse l’unico oggetto dei suoi desideri... era compito suo trovarla. Era compito suo sforzarsi per mettersi in contatto con lei.

Ma era troppo debole, Ben. Troppo debole anche soltanto per alzarsi.

Non c’erano navi rimaste intatte, lì intorno, e la sua era troppo lontana da raggiungere. L’unica era fermarsi a riprendere fiato. Rimanere fermo finché non avesse recuperato le forze necessarie per camminare.

Ma come avrebbe fatto a procurarsi acqua o cibo, su quel pianeta desolato? Come avrebbe fatto a sopravvivere per le prossime ore?

Si sentiva tremendamente disidratato ed affamato... quante ore erano, ormai, che tutto era finito? Potevano esser passati addirittura giorni, da quando Rey aveva finalmente sconfitto Palpatine, e lui, in tutto quel tempo, poteva persino non essersi neanche accorto delle ore che trascorrevano.

Si trascinò fino ad una roccia nelle vicinanze e, usando le sue poche forze rimaste, riuscì ad alzarsi a sedere, poggiando la schiena contro la superficie fredda e ruvida. Prese un bel respiro e chiuse gli occhi, attendendo.

Se era sopravvissuto fino a quel punto, una ragione ci doveva pur essere.

Doveva soltanto riprendersi.

Riprendersi, e poi andare a cercare Rey.

 



 
   
 
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