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Autore: RickishMorty    28/12/2019    3 recensioni
Vari capitoli autoconclusivi visti dal punto di vista di un personaggio estremamente sottovalutato, ma che ha avuto un impatto psicologico su di me micidiale. E' come un abisso: infinitamente vasto ciò che c'è da dire, oscuro e gelido il modo in cui lo si legge.
Potrebbero esserci accenni Sonadow, non ne ho idea, dipende da cosa l'ispirazione mi consiglia. In genere non apprezzo le raccolte di flash-fic, ma con lui ho fatto questo esperimento. Inserisco i rating Yaoi e (per il momento) Giallo per correttezza e sicurezza, nonostante non tutte le storie saranno così. Ad esempio la prima è su Shadow e Maria, quindi vi consiglio di leggere all'inizio di ogni capitolo la breve descrizione per capire se possa interessarvi. Nei capitoli comunque appariranno tali personaggi:
1. Shadow/Maria
2. Sonic/Shadow
3. Sonic/Shadow
4. Shadow/Rouge
5. Sonic/Shadow
6. Dr. Eggman/Shadow
7. Shadow/Maria/Sonic
8. Shadow/Infinite
Buona lettura e grazie.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Maria Robotnik, Rouge the Bat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ti stavo aspettando, Shadow”.
Non aveva idea di chi fosse.
Sembrava quasi uno sciacallo nero, se non fosse stato per la chioma bianca, come la punta della coda. Ciò che veramente lo lasciava spiazzato era quella maschera, però.
Come faceva a riconoscerlo se non riusciva a guardarlo in faccia?
Non era quella però la cosa importante in quel momento.
“Dimmi cosa hai fatto ad Omega”.
L’unico occhio visibile della creatura, giallo e dall’iride rossa, lo fissava implacabile.
Se Shadow non fosse stato com’era, avrebbe avuto i brividi lungo tutto il corpo. Quello sguardo non aveva niente di umano.
“Essere inutili come lui non hanno importanza. Avanti, Shadow… Ora che siamo finalmente qui riuniti, tu continui a sputare fuori cose senza senso”.
Ma di che diavolo stava parlando?
Shadow si preoccupò per un secondo: e se non aveva ricordato proprio tutto, dalla sua amnesia? Se c’era qualcosa del suo passato che ancora non conosceva?
“Non ho idea di chi tu sia. L’unica cosa che non ha importanza è quella tua boccaccia”.
La creatura rise, una risata metallica e crudele che rizzò gli aculei del riccio nero.
“Immaginavo lo avresti pensato”.
Un’altra risata e Shadow strinse i pugni. Stava cominciando ad innervosirsi. Cos’è che sapeva più di lui?
La creatura si calmò, guardando di nuovo verso il basso, verso Shadow.
“Io sono Infinite. Dici di non conoscermi, eppure io mi ricordo benissimo di te”.
Infinite?
Non conosceva nessuno con quel nome.
Il riccio si trattenne dalla voglia di materializzarglisi accanto, piazzandogli un calcio in faccia. Doveva sapere.
“Per te, quella non era altro che l’ennesima base di Eggman, che hai distrutto senza pensarci due volte”.
Shadow assottigliò lo sguardo. Base di Eggman?
Era una delle creazioni del Dottore?
Shadow si sforzò di ricordarsi, ma non c’era verso. Non aveva idea di chi diavolo fosse.
Il suo silenzio sembrò innervosire appena la creatura sospesa sopra di lui, che strinse un pugno, prendendo un profondo respiro.
“Sono diventato ciò che sono a causa tua, e tu nemmeno ti ricordi…”.
Infinite fece una pausa, che frustrò il riccio nero ancora di più. Poi, ad un tratto, un sogghigno.
“Beh, immagino che vada così di solito. Vuol dire semplicemente che il vecchio me era troppo debole, troppo patetico da ricordare”.
La rabbia delle sue parole era in ogni sillaba, ma non sembrava rivolta a Shadow. Piuttosto a sé stesso.
Ad un tratto, una parola risuonò nella mente del riccio, improvvisa: indegno.
La creatura sollevò una mano, indicando Shadow.
“E ora sei diventato poco più che un insetto, che aspetta di essere schiacciato”.
Shadow si mise in una posizione di guardia, pronto a scattare. Aveva aspettato anche troppo. Chiunque fosse quel tipo, era completamente fuori di testa.
E decisamente arrogante per i suoi gusti.
“Grazie al potere senza limiti che ho ottenuto, sono diventato inarrestabile”.
La mano sollevata verso Shadow si mosse violenta, colpendo Shadow con una strana scia rossa, troppo veloce da evitare. Era più veloce di Sonic.
“PRENDI QUESTO”.
Shadow accusò il colpo, venendo spazzato via.
 
Aprì gli occhi: Green Hill.
Cosa diavolo era successo?
Ad un tratto sentì la voce di Rouge che lo chiamava.
“Shadow? Shadow, mi senti?”
“C-cosa? Dov’è finito Infinite?”
Shadow cominciò a correre, facendo a pezzi qualsiasi robot si trovasse davanti. Green Hill, com’era possibile? Un secondo prima era in tutt’altro luogo.
Rouge stessa non sapeva di cosa stesse parlando.
“Siamo venuti a prendere Omega, ricordi? È stato distrutto tre mesi fa… Ritorna in te!”
Il riccio nero osservò qualcosa di diverso nel panorama della valle. Una scia rossa, simile… simile a quella che l’aveva colpito. Che diavolo era? Non era niente di naturale.
Doveva starne lontano, poco ma sicuro.
Shadow continuò a correre, distruggendo qualsiasi macchina gli sbarrasse il cammino. Una furia cieca lo muoveva e la sensazione di non essere padrone della situazione gli fece ribollire il sangue. Non era abituato a quella sensazione.
“Qui è dove Omega è stato distrutto, ma non c’è segno di lui”.
Una risata di Rouge, totalmente fuori luogo.
“Sì, è vero. Forse perché non è mai realmente successo”.
Cosa?
Poi la voce di Omega, metallica, robotica.
“Non sono mai stato sconfitto”.
Omega? Era vivo?
“Non sono debole. Non sono debole. NON SONO DEBOLE. NON SONO DEBOLE”.
La voce di Omega si perse nel vuoto, sembrando quasi che si stesse sciogliendo.
Shadow si fermò per un istante, evitando all’ultimo una di quelle scie rosse e mettendosi una mano sulla fronte.
Oddio, la sua testa… gli pulsava, dolorosamente.
Che cazzo stava succedendo e perché Rouge e Omega si comportavano così?
Shadow si piegò su sé stesso, stringendosi il volto con entrambe le mani, in un gemito di frustrazione e dolore.
No.
Non era assolutamente preparato ad una situazione in cui non era lui ad avere il controllo.
Chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi.
 
Quando li riaprì, Infinite era di nuovo davanti a lui, sospeso nel vuoto.
“C-cosa? Ma dove…”
Gli occhi gialli e vitrei dell’avversario lo scrutavano, ora che erano di nuovo lontano da Green Hill.
“Sono… di nuovo qui?”
Ad un tratto, comprese.
No.
“È… un’illusione?”
Di cosa diavolo era capace quel tizio?
Sembrava addirittura più forte di Silver la prima volta che lo incontrarono.
“Questa è la realtà, Shadow. La tua. Non mi aspettavo di vederti tornare vivo, ma devi ammetterlo, è stato uno spettacolo magnifico, non è vero?”
L’orgoglio che traspariva dalle sue parole fece venire voglia al riccio di disintegrarlo in quell’istante. Il potere del Chaos Control stava fermentando in tutto il suo corpo, facendogli pulsare le vene di rabbia.
Infinite rise, senza freni.
“Oh, questo potere… prima ancora che lo mettessimo a punto. Proprio come pensavo…”
Shadow serrò i pugni.
“… non ha rivali. Nemmeno Sonic potrà fare niente contro di me adesso”.
Sonic?
Infinite rise ancora, una risata psicotica e folle, mentre Shadow provò per un momento più unico che raro una sensazione che non provava dall’ultima volta in cui aveva visto Maria.
Paura.
Che cosa c’entrava Sonic? E cosa voleva da lui?
“Sonic? Di cosa stai parlando?”
Il rimbombo di un’esplosione fece voltare Shadow di scatto.
“Che cos’è stato?”
Quando tornò su Infinite, la creatura si stava già allontanando. Shadow si preparò a scattare.
“Fermo! Dove credi di andare, Infinite?”
La risata malefica esplose di nuovo, promettendo di popolare i suoi incubi.
Shadow balzò in aria, voltandosi di scatto per assestargli un calcio in faccia ed incontrando… il vuoto.
Infinite era sparito.
Completamente svanito nel nulla.
Shadow si ritrovò a fissare il vuoto davanti a sé, completamente impotente.
Serrò la mascella, trattenendo un urlo in fondo alla gola.
Lui non era impotente. Non era possibile che lo fosse, di fronte a nessuno.
All’improvviso la voce vellutata di Rouge lo scosse dai suoi pensieri.
La ascoltava a malapena, calcolando la prossima mossa da fare: Eggman aveva scatenato un attacco sulla città, bombardandola dall’alto.
“Diamogli una A per l’impegno, ma non c’è niente di cui preoccuparsi. Siamo in vantaggio. Anche Sonic è lì, perciò non penso sia un problema così grande da scomodare te”.
La voce melliflua di Infinite risuonò nella testa del riccio nero, pungente.
Nemmeno Sonic potrà fare niente contro di me adesso.
I brividi tornarono a rizzare gli aculei di Shadow.
No. Qualcosa non andava. Un brutto presentimento portò il suo cuore a battere più veloce: il Dottor Eggman non avrebbe mai fatto una mossa così azzardata, a meno che…
La voce di Rouge tornò, terrorizzata: “S-Shadow! N-non va bene! C-corri, vai lì!”
Shadow digrignò i denti, prima di teletrasportarsi via.
Avevano a che fare con qualcosa che non avevano mai affrontato prima.
Il motivo per cui sentì l’urgenza di correre lì, però, non fu quello di salvare il mondo.
No, l’aveva già fatto una volta, mantenendo la promessa che aveva fatto a Maria.
L’unica ragione per cui importava essere lì in quel momento era solo una.
Sonic.
Se qualcuno doveva sconfiggerlo, non sarebbe stato Infinite, né nessun altro.
Sarebbe stato solo e solamente lui.



Nota dell'autrice:

Ciao ragazzi!
È passato un bel po', vero? Ho iniziato questa raccolta tre anni fa, interrompendola nel momento in cui non ho trovato più nulla da dire su un personaggio che ho amato tanto e che ancora adesso tengo nel cuore.
Ultimamente ho giocato a Sonic Forces e, sebbene non mi abbia particolarmente colpito, ho apprezzato il brevissimo capitolo su Shadow e l'antagonista del gioco, Infinite. La voglia di scrivere una piccola flashfic mi è tornata, avendo qualcos'altro da dire.
Spero l'apprezziate come avevate apprezzato i capitoli precedenti.
Ci tengo a salutare e ringraziare i meravigliosi lettori che mi avevano seguito in questa raccolta: Rae_01, shinichi e ran amore, f9v5, ladyzaphira, Vicarious10 e The_Visored_Story_Teller. Spero tanto di rivedervi anche qui, vecchi amici :)
Un saluto a tutti!

 
  
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