Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __Lily    11/01/2020    2 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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VENTISETTE

 




 




DAENERYS

Quella notte con Missandei al suo fianco riposò meglio di quanto non era accaduto nelle settimane precedenti.
Quando si svegliò però era sola nel grande letto e fuori il vento soffiava impetuoso, arricciando le onde del mare.
Dany si avvolse nella sua vestaglia e con i capelli ancora sciolti uscì fuori a respirare l’aria fredda e pungente del luogo in cui erano nata.
«Maestà sei già in piedi?»
«Ho dormito a sufficienza Missandei» rispose Daenerys alla sua servitrici quando lei la raggiunse.
«Speriamo che il tempo migliori.»
«Non farà che peggiorare temo e questo renderà il ritorno di Jon, di Jorah e del resto del gruppo più difficoltoso temo. Cosa vedi Missandei? Là oltre il mare.»
Missandei osservò ma a differenza di Daenerys che vedeva Approdo del re lei non riusciva a vedere nulla se non le onde del mare sfiorate dal vento.
«Io… vedo il mare maestà.»
«Già.»
«Tu cosa vedi?»
«Approdo del re» rispose anche se avrebbe voluto dire casa, ma la sua casa non era in quelle terre.
La sua vera casa era oltre il mare stretto in un giardino circondato da limoni.
«Spero che sia come la immagini, hai lottato molto per arrivare fin qui.»
«Da sola non ce l’avrei mai fatta» disse Dany stringendo la mano della sua amica più cara.
«E’ meglio rientrare ora o ti ammalerai.»
«Sì hai ragione tu. Missandei quando avrai finito vorrei che tu radunassi il concilio, voglio discutere di alcune questioni.»
«Come tu desideri.»
Missandei pettinò i capelli argentei della sua regina, la aiutò a vestirsi con un abito scuro e il drappo rosso, le poggiò sopra alla spalla una catena con i suoi tre figli scolpiti e infine intrecciò i suoi capelli.
«Vai ora» le disse la sua regina.
Missandei di Naath si congedò e andò a chiamare il concilio della regina.
Forse Missandei ha ragione su Tyrion, dovrò stare attenta a come mi comporterò con lui da ora in poi.
Dany aspettò un po’ nella sua stanza, passeggiando di tanto in tanto e osservando ancora il mare e lasciando la sua mente navigare in ricordi che non erano suoi ma di Viserys, ricordi dei racconti di quella casa che il fratello mai aveva dimenticato in tanti anni di esilio, anni in cui era stato ridotto ad essere un re mendicante.
«Io sono il sangue del drago, nessun leone per quanto piccolo deve spaventarmi» ricordò a se stessa.
Così uscì dalla sua camera e si diresse alla sala dal grande tavolo dipinto, preferiva tenere lì il concilio che sedere sul trono, per quanto quel trono le apparteneva per nascita.
«Miei lord, grazie Missandei.»
Missandei chinò il capo.
«Maestà per quale ragione siamo riuniti qui?» chiese lord Varys.
«Spero che presto avremo notizie da Theon Greyjoy e da sua sorella Yara ma nel frattempo dobbiamo assicurarci che Dorne sia ancora dalla nostra parte dopo la cattura di Ellaria Sand e la morte delle figlie di Oberyn Martell.»
«Non temere maestà di questo me ne sto occupando io, Dorne avrà presto un nuovo re che sarà nostro fedele alleato nella lotta al Trono di Spade.»
«Ne sei certo lord Varys?»
«Sono bravo nel convincere gli altri e per me il bene del reame viene prima di ogni cosa, anche della mia vita maestà.»
«Dunque chi sarà il nuovo signore di Dorne?»
«Un cugino del defunto Doran, Daeron Martell.»
«Daeron Martell… spero che tu abbia ragione lord Varys.»
«Se così non fosse Drogon avrò un buono spuntino.»
Daenerys sorrise ma la sicurezza che aveva lord Varys la contagiò dandole un po’ di speranza.
«Bene, Dorne è ancora nostro alleato, l’Alto Piano grazie al figlio di lord Tarly combatterà per noi e anche il Nord ci aiuterà.»
«Se Jon ti ha dato la sua parola sono certo che la manterrà» rispose Tyrion Lannister che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
«So che manterrà la sua parola, di questo non dubito ma i suoi alfieri non saranno felici di vederci arrivare nel Nord.»
«Una cosa alla volta maestà. Grazie al tuo intervento anche le Terre della Tempesta ora hanno un nuovo lord che ti è fedele.»
«Stannis Baratheon tenne questo posto al costo di mangiare ratti, come potrebbero quei valorosi uomini che combatterono al suo fianco contro la mia famiglia ora combattere per me?»
«Perché Gendry lo chiederà e loro ubbidiranno.»
«Non lo conoscono perché dovrebbero credergli? Gendry è come me, ha vissuto in queste terre sì ma non conosce la sua vera casa e quegli uomini non conoscono lui.»
«Maestà quando lo vedranno non avranno dubbi sulle sue origini.»
«E se sbagliassi Tyrion?»
«Non sbaglio, solo un cieco non capirebbe di chi è figlio. Appena l’ho visto ad Approdo del re ho avuto un presentimento, che poi ser Davos mi ha confermato.»
«Voglio che siano tutti pronti per quando marceremo a Nord, uomini di Dorne, uomini dell’Alto piano e mi auguro alcuni degli uomini di Ferro. Non intendo muovermi senza di loro.»
«Ce ne occuperemo noi» disse Tyrion.
Un servitore entrò nella sala del tavolo, si avvicinò a Daenerys porgendogli una lettera che recava il sigillo del Metalupo.
Dany sorrise, un sorriso che non sfuggì a nessuno tanto meno a Tyrion Lannister.
«E’ tutto per il momento, potete andare» disse lei ai suoi consiglieri.
E quando se ne furono andati Daenerys aprì la lettera che Jon Snow le aveva fatto arrivare.

 






 

JON

Si era ritirato e seduto, due fogli bianchi una penna e inchiostro erano davanti a lui, le parole presto avrebbero ricoperto quella carta bianca come la neve di nero.
La prese in mano e scrisse.







SANSA
Si trovava sulla passerella ad osservare Arya allenarsi assieme a Brienne di Tarth, ogni giorno per almeno due ore le due lady si esercitavano quasi fino a rimanere senza fiato.
Sansa le osservava così come un tempo suo padre il nobile lord Eddard osservava i suoi fratelli allenarsi, con le spade o con l’arco, oppure semplicemente lì guardava cavalcare dei bellissimi purosangue.
Ricordò il giorno in cui lord Stark le insegnò a montare a cavallo, Sansa non amava cavalcare al contrario di Arya ma imparò lo stesso come lady doveva saperlo fare e così fece: imparò.
Al suo fianco c’era una giovane servitrice di cui non ricordava il nome, se aveva imparato una cosa ad Approdo del re era di non fidarsi mai di nessuna e così ogni giorno una giovane ragazza era al fianco della principessa del Nord che faceva le veci del re suo fratello.
La ragazza soffiò nelle mani un po’ di aria calda, faceva molto freddo e nevicava, ormai la neve cadeva ogni giorno e il bianco era ovunque.
«Mia signora forse dovremmo rientrare» le disse la giovane.
«No non ancora, ma sei libera di andare» rispose Sansa osservando la ragazza che prese alla lettera l’ordine della sua signora e se ne andò.
Dei fiocchi di neve si posarono sul suo mantello, Sansa sentì il viso arrossarsi per via del freddo ma non voleva andarsene era come ipnotizzata dai movimenti di Arya e Brienne.
E’ come se stessero danzando - pensò.
Ma quella era una danza molto, forse troppo pericolosa.
Dei passi la distolsero dai suoi pensieri e il tintinnio della catena precedette l’arrivo del maestro.
«Principessa, una lettera per te.»
«Chi la manda?» chiese, ormai aveva già ricevuto tre lettere da Cersei Lannsiter e aveva aperto solo la prima.
«E’ da parte del re» rispose il maestro tendendo la lettera.
«Jon ha scritto? Grazie maestro puoi andare.»
Il maestro consegnò la lettera e dopo qualche istante se ne andò lasciando Sansa Stark sola sulla passerella.

Cara Sansa, spero che tu stia bene.
Ho ricevuto la tua lettera in cui mi parlavi del ritorno di Arya e di Bran, il mio cuore è colmo di gioia nel sapere che finalmente sono a casa sani e salvi.
Spero che stiate tutti bene e che Spettro abbia vegliato su di te in mia assenza.
Adesso mi trovo nel Nord al Forte Orientale, ma sarà solo per poco tempo la mia missione mi porta ancora più a Nord.
In quanto a Daenerys Targaryen sappi che ci aiuterà indipendentemente dal fatto che desidera riunire i Sette Regni e sedere sul Trono di Spade, non è la folle che i nostri alfieri hanno dipinto ma una giovane regina molto determinata e anche molto bella.
Immagino che Cersei Lannister abbia scritto anche a te, non dovrai andare a Sud per nessuna ragione, mai più Sansa, sarò io a farlo assieme a Daenerys e i suoi draghi e per quanto io desideri quella donna morta finché la vera guerra non sarà finita avremo bisogno del suo aiuto e di una tregua, ti prometto che farò di tutto per ottenerla.
In mia assenza non sei solamente la protettrice del Nord ma anche la sorella maggiore quindi abbi cura di Arya e Bran, presto tornerò a casa.
Jon.


Sansa strinse la lettera a sé e pregò gli antichi dei di proteggere suo fratello.

  
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