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Autore: DeAnna     16/01/2020    1 recensioni
Alice, la ragazza strana, incontra Jasper, il nuovo studente che nasconde un segreto.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAPITOLO  3

Dopo la palestra andai a cercare Jasper. Volevo parlare con lui e ciò che Rosalie mi aveva detto m'incuriosiva. Lo trovai accanto al suo armadietto " Ehi, ciao - lo salutai vivacemente - sei pronto per andare a pranzo?"

"Si... Io... Prima devo passare in infermeria"

"Va tutto bene?"

"Si, va tutto bene.  Ci vediamo là, ok?"

Stavo cominciando ad avere dei dubbi, ma decisi di non approfondire l'argomento, per il momento. "Ok, ci vediamo lì"
Il pensiero continuò a tornanrmi in mente, mentre facevo la fila per il pranzo. Speravo che Jasper stesse bene, ma non riuscivo a togliermi dalla testa la conversazione con Rosalie.  Aveva detto che mangiava da solo. Era nei guai? Perchè non poteva mangiare con noi?"

La voce di Bella interruppe i miei pensieri, mentre sedevo al nostro solito tavolo  "Va tutto bene? Mi sembri preoccupata... Qualcosa non va?"

"Stavo solo pensando"

"A cosa?"

"A nulla in particolare..."

Mi sorrise,prima di rivolgere la sua attenzione a Edward e chiedergli come fosse andata la sua mattina.

Mentivo , ma non potevo dire a Bells che stavo pensando a Jasper; per chissà quale motivo era convinta che avessi una cotta per lui. Non che non avessi altre amicizie , non era la prima volta che mi avventuravo fuori dal nostro piccolo gruppo . Certo alcuni ragazzi non erano stati gentili con me, ma non ero impopolare: essere piccola mi ha aiutato ad avere un posto nella squadra delle cheerleader e poi c'era sempre il club dell'arte...
Insomma non trascorrevo tutto il mio tempo a scuola e fuori con lei, Edward e Rosalie , perciò non riuscivo a capire perchè avesse quella convinzione!

Ancora una volta mi ero persa nei miei pensieri e non mi accorsi che Jasper si era seduto accanto a me . "Ehi Alice"

"Fratellino - Emmett aveva attirato la sua attenzione alzando la voce più del necessario - ti unisci a noi oggi?"

"Si. Mi ha invitato Alice"

"Bene. Sei andato in infermeria?"

"Si - Jasper rispose , alzando gli occhi al cielo - ci sono appena stato"

"Com'è?" insistette Emmett

"117"

"Molto bene. Hai mangiato?"

"Cristo,  Emmett. Si: ho mangiato!" Jasper sembrava piuttosto infastidito e frustrato da quella conversazione criptica.

"Ehi, calmati fratello. Stavo solo chiedendo..." Emmett sembrava soddisfatto delle risposte tanto da riportare istantaneamente la sua attenzione su Rosalie.

"Allora... Di cosa si tratta?" chiesi , incuriosita dalle loro parole.

"Niente di importante"

"Sembra che a tuo fratello importi parecchio" insistetti, cercando di capire cosa stesse succedendo.

"E' solo iperprotettivo. Sai come sono i fratelli maggiori..."

"Beh...Io non ho fratelli maggiori, solo Bella e Cynthia,la mia sorellina, ma c'è Edward! E se i fratelli maggiori sono come lui sono sicura che sarà snervante!"

"Snervante è la parola giusta! - ridacchiò -  Voi due siete molto uniti?" mi chiese, cercando di non farsi notare mentre guardava Edward.

"Si; ci conosciamo da quando io, mia madre e Chintya ci siamo trasferite a Forks. Avevo sette anni anni, o giù di li... Siamo vicini di casa e siamo cresciuti giocando insieme. A volte è iperprotettivo, ma basta ricordargli che sono perfettamente in grado di badare a me stessa. E Charlie è il capo della polizia, dopo tutto, mi ha insegnato più mosse di autodifesa di quante potrò mai usarne!"

"Non è la prima volta che nomini Charlie, chi è?"

"Il mio patrigno, il padre di Bella. E' a posto, ma no sono mai riuscita a chiamarlo papà . Chyntia non ricorda affatto nostro padre e io ho non l'ho più visto da quando ci siamo trasferiti...il che va bene..."

"Sei proprio un libro aperto, vero?"

"Non credo nei segreti: causano solo problemi. Puoi chiedermi qualsaisi cosa e ti darò una risposta onesta. Inoltre non c'è bisogno di fare pettegolezzi su chi ti dice apertamente tutto ciò che vuoi sapere. Poi se qualcuno pensa di dover nascondere qualcosa probabilmente è il caso che si domandi perchè sente di doverlo fare. Per me significa o che ci si vergogna inutilmente di qualcosa o che sta facendo qualcosa che non dovrebbe"

"E se qualcuno ti dicesse qualcosa chiedendoti, però, di mantenere il segreto?"

"Beh... Ogni regola ha la sua eccezione.  A meno che ciò che mi viene detto non faccia del male a qualcuno terrei per me ciò che mi viene confidato. Onestà, lealtà e fiducia hanno la stessa importanza"

"Sicuramente ! - fece una pausa - Hai spesso conversazioni filosofiche con persone che hai appena conosciuto?" Spalancò gli occhi, come se improvvisamente fosse stato colpito dall'importanza della conversazione.

"Beh, no. La maggior parte delle persone tende a cambiare argomento non appena si toccano argomenti impegnativi o personali, in effetti sei l'unico che non l'ha fatto!" La realizzazione di ciò che avevo appena detto fu  come un fulmine a ciel sereno. In effetti lui era davvero il solo, oltre a Edward, a parlare con me di simili argomenti. Sorrisi , sapendo che era una cosa importante e sentendomi felice.
La campanella interruppe momentanemante la nostra conversazione, mentre, mentalmente, prendevo nota di chiedergli la sua data di nascita: dovevo assolutamnte controllare il suo oroscopo!

Avevo ancora un gran sorriso stampato in faccia quando mia avvicinai al mio armadietto. "Stai ancora facendo sogni ad occhi aperti su Jasper?" ridacchiò mia sorella.

"No" risposi bruscamente.

"Ehi! pensavo fossimo d'accordo che ci saresti andata con i piedi di piombo, con quel ragazzo" Intervenne Rosalie. Non c'era rabbia o disgusto nella sua voce, ma solo preoccupazione.

"Hai provato a chiedere a Emmett? Voi due state sempre insieme, ormai, e, dopotutto, è suo fratello"

"L'ho fatto, ma mi ha risposto che non spettava a lui parlerne e mi sono sentita a disagio. Pensavo di chiedergli di uscire, tipo...un appuntamento, così non mi sembrava il caso di sfidare la sorte - si morse il labbro-  Stai solo attenta ok? Sei una persona aperta e simpatica. Non vorrei che quel tipo strambo aprofittasse di te..."

Rosalie se ne andò, dopo aver detto la sua, lasciandomi sola con Bella "Quindi anche Rose può essere gentile ?"

"Si, immagino proprio di si"

"Chissà perchè è così preoccupata"

Raccontai a Bella la conversazione che avevo avuto con Rose in palestra.

" Sembra qualcosa di medico... Non penso che stia nascondendo qualcosa di brutto. Forse sta male e non vuole che si sappia in giro"

Era una teoria ragionevole e decisamente più semplice da acettare di qualsiasi cosa pensasse Rosalie.

Lanciai un'occhiata alla bionda, ringraziando il cielo che Emmett occupasse di nuovo il mio posto, salutai Bella e andai a sedermia ccanto a Jasper.

"Ehi tu cosa scrivi?"

"Oh- chiuse rapidamente il quaderno e lo mise nello zaino - Niente. Pronta per la tua lezione preferita?"

"Mai"  Risposi ridendo.

"Bene; dopo scuola ti aiuterò a studiare così potrai stupire il Signor Binns e dissuaderlo dall'idea di darti una Z!"

Il suo commento mi fece piacere: evidentemente aveva prestat attenzione ai miei sproloqui!

"Alice- il Sinor Binns mi stava chiamando- sono contento che per una volta abbia deciso di non chiacchierare, ma forse potresti anche stare attenta anzichè fantasticare?"
Quel commento cancellò repentinamente il sorriso dal mio viso.
"Bene, adesso iniziamo la lezione. oggi inizieremo a lavorare su una ricerca. Trovatevi un compagno e scrivete una relazione di cinque pagine sul Proibizionismo"

"Vuoi...lavorare con me?" Mi voltai e vidi Jasper che mi fissava intensamente.

"Si"

"Ehi - disse, facendosi improvvisamente serio - l'insegnante è stato un idiota: non avrebbe dovuto parlarti così. Sembravi così felice prima che lui ti richiamasse e sei diventata così triste, dopo"

"Wow... grazie - cambiai argomento, imbrazzata -quindi Proibizionismo. Di cosa vuoi parlare? Dimmi tu; io non so assolutamnete nulla degli anni Venti, se non che indossavano abiti adorabili e cercavano di mettersi in contatto col mondo degli spiriti. Ecco vorrei poter scrivere una relazione su qualcosa di interessante, tipo che Houdini pensava che tutta la faccenda delle sedute fosse una cavolata e faceva di tutto per iìdimostrare lo spiritismo fosse un grande imbroglio!"

"Ma allora ti piace la storia?" sembrava davvero colpito

"Forse mi piacciono solo abiti a e fantasmi- scherzai, mentre suonava la campanella-  non lo saprai mai"

"Allora Alice- si alzò e mi seguì fuori dalla classe - cosa hai intenzione di fare durante la tua ora libera?"

"Andrò nell'aula di arte e lavorerò al mio progetto"

"Che tipo di progetto ?"

"Un vestito"

"Un vestito come progetto per arte?"

"Si, un vestito. Sto realizzando un intero abito fatto con linguette delle lattine di soda- aspettai un momento, godendomi il suo stupore- sto scherzando! La scuola non ritiene che trucco o vestiti siano arte, il che, ovviamente, è sbagliato. Ma sto facendo un ritratto, Audrey Hepburn, con pezzi di vetro colorati e devo finire il vestito.

"Sembra un lavoro enorme!" Aveva di nuovo quel simpatico sgurado d'interesse dipinto sul viso.

"Lo è, ma mi è piaciuto realizzarlo, fino ad ora, e non vedo l'ora di finirlo e vedere come viene. Quando la scuola sarà finita lo regalerò a mia madre, per il suo compleanno. Lei adora Audrey Hepburn! In realtà avrebbe voluto chiamarmi Audrey, ma a mio padre non piaceva"

"A parte gli scherzi: in un certo senso le somigli"

"Questo si che è un complimento! - mi fermai davanti alla porta della classe di arte - io sono arrivata . Buona fortuna con algebra"

"Buona fortuna col vestito di vetro -si incamminò, ma si fermò  improvvisamente  e si voltò verso di me - dovrai farmelo vedere quando sarà finito"
  
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