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Autore: Spensieratezza    24/01/2020    1 recensioni
Questa storia fa parte della serie Harry Potter 2.0 e racconta dell'amore tra Fred e George
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter 2.0'
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Fred e George si stavano facendo il bagno nel lago, stranamente non venne nessuno a sgridarli, nessun professore, anzi, quando, ancora vestiti si gettarono nel lago, un sacco di loro compagni li seguì, dando vita a simpatici giochi nell’acqua.
“Tra poco verranno a dirci di uscire, ci sgrideranno e toglieranno punti a Grifondoro.” Disse Fred.

George lo attirò a sé, abbracciandolo per la vita da dietro, erano entrambi a petto nudo..
“George..fa attenzione..c’è Ron..”
“E Allora?”
“Ci sta guardando.”
“Allora si merita una punizione, questo guardone.”
I due gemelli si guardarono, con occhiata complice e senza dire una parola si capirono comunque,come al solito non avevano bisogno di parlare per intendersi, cominciarono quindi a fargli un gavettone epico.
 
 
 
*

L'appuntamento


Nonostante George avesse espresso il desiderio di un vero appuntamento, al quinto anno, prima che ne arrivasse uno vero e proprio, dovette arrivare l'inizio del sesto anno, Fred aveva organizzato per lui una specie di caccia al tesoro e George si stava divertendo molto.
Avrebbe dovuto cercare bigliettini, sparsi chissà dove, fino ad arrivare a lui.

Il primo bigliettino lo trovò davanti al portone del castello e lo spinse ad andare nella foresta proibita perché recitava:

Se bevi il mio nettare, diventi immortale, ma solo per poco, se però mi uccidi, la tua anima sarà dannata per sempre.
George si infilò dentro la foresta proibita e trovò una statuetta che raffigurava un unicorno. Era così carina. Ricordava quando quel bastardo di Raptor aveva ridotto in fin di vita l’unicorno, per fortuna poi Harry lo aveva salvato, ma Fred doveva aver immaginato che sarebbe stato difficile appiccicare un foglietto a un animale galoppante.
Il secondo foglietto recitava:

Se muoio, posso rinascere, Oh, Voldemort sarà così invidioso di me.
George ridacchiò, oh se Voldemort avesse letto questo biglietto, avrebbe desiderato ucciderlo, ma suo fratello era esattamente come lui, imprudente e lo amava anche per questo.
Si inoltrò ancora di più nella foresta, dove trovò il luogo segreto preferito dalla fenice di Silente. Un luogo in cui c’era un laghetto e più in alto, sopra la cascata un nido di uccelli.

Andò sul nido e vide li, attaccato magicamente a un’ampolla, un altro biglietto.
Cerca la mia vera essenza, la NOSTRA vera essenza, il nostro spirito. Io ti aspetterò li. Scherzetto o dolcetto, cosa scegli?
Questo era ambiguo. Capì subito che avrebbe dovuto dirigersi a Hogsmeade, ma scegliere un negozio di scherzi o uno di dolci?

Alla fine scelse il negozio di scherzi, ci andavano sempre quando andavano a Hogsmeade, trovò un biglietto sotto un vestito di carnevale con una maschera BLU, vide il commesso annuire e informare George che il ragazzo che aveva lasciato il biglietto aveva chiesto il permesso e poi chiese che senso di umorismo avevano e se poteva partecipare alla caccia.
“Ehm..nnnnno, mi dispiace, è chiusa.” E detto questo, lesse il biglietto:

Sarò sempre grato a un elemento per avermi fatto capire che ti amo, raggiungimi li, mia goccia d’acqua.
George era indeciso, si stava riferendo alla pozione, l’amortentia? Ma dove poteva trovarne una?
Stava quasi per dirigersi nello studio di Piton, ma poi cambiò idea. Si ricordò del labirinto di siepi dove erano affissi decine e decine di specchi, era una specie di mix tra un labirinto di siepi e la casa degli specchi, si diresse nquindi lì, era attrattiva di Hogsmeade, li trovò delle pozioni fumeggianti.
“Se ci beccano, ci arrestano.” Disse George, facendosi largo tra le siepi.

Al primo tentativo, trovò la pozione giusta e il calderone giusto.
“E ora?” si chiese al vuoto.
“Ora, prendi il tuo PREMIO.” Disse Fred, sbucando da una siepe.
“Fred! “ gli andò incontro e lo baciò con passione. “è già finita la caccia al tesoro?” gli chiese ridendo. “Mi è piaciuta tantissimo.”
“Mmm..è finita la CACCIA, ma non il nostro appuntamento, per il nostro appuntamento abbiamo in riserva una cena galante.”
“Che hai in mente? Dove vuoi andare?”
“Nel nostro ristorante preferito, ho corrotto il cuoco per convincerlo a fare le cose a modo mio.”
“Fred..mi stai spaventando.”
“Ohh lasciami giocare un po', ti divertirai vedrai.” Disse l’altro.
 
 

Una cena piena di scherzi



Quella sera, i due gemelli si presentarono al ristorante, il cuoco portò della zuppa che sembrava d'oro, che gorgoglieggiava.
George la guardava con fare intimorito.
“Avanti, assaggia, mio dolce fratellino.” Lo provocava Fred.

George avvicinò il viso alla minestra, e all’istante delle ranette saltellanti cominciarono a saltare dal suo piatto acchiappandogli il naso. George gridò.
Fred scoppiò a ridere.
“Questa me la paghi Fred, ma cosa ti è saltato in mente.” Quasi rovesciò la zuppa.
“Ohhh è un esperimento che ho deciso di fare, l’avevamo premeditato tempo fa, ricordi?”

“Si ma non credevo sarei stato la cavia!” disse George lamentandosi.
“Preparati , sta per arrivare il prossimo piatto.” Disse Fred continuando  a ridere.
 
 
Il cuoco portò poi, un risotto rosa con salsa viola, per due, George assaggiò felice, il sapore era molto buono.
“Anche se mi hai preso per una femmina.”

“Aspetta e vedrai.” Disse Fred.
Ma inaspettatamente fu dal risotto di Fred che vennero sparate dei coriandoli buffi e trombettine gialle. George scoppiò a ridere e il gemello spiegò che per par condicio aveva deciso che non era sicuro da quale piatto sarebbero arrivati gli scherzi, quindi anche lui poteva esserne colpito.
Fu il turno di una buonissima bistecca, Fred lo sfidò a capire quale altro sapore c’era in mezzo.
“Un retrogusto di..MENTA..e oddio..c’è anche la vaniglia?” chiese George allibito.
Fred disse “molto bravo..”
“Che hai combinato?”

“Beh, io..ho mischiato i sapori delle gelatine tuttigusti più uno.”
“Cos’hai fatto????”
Fred rise, ma smise quando si accorse di aver beccato un sapore fragola e cioccolato.
“Uh ho bisogno di bere.”
Il cameriere arrivò a quel punto a portare delle acquaviola.

George quasi si strozzò con l’acquaviola, che cominciò a gorgogliare e a ridere in maniera inquietante, si sporse a guardare il fondo del bicchiere e una faccia inquietante come un vecchio stregone, continuava a ridere.
“C’è un troll nel mio bicchiere.” Disse George.
Fred rise.
“Tieni, prendi il mio.”
“Sei sicuro di stare bene?” infatti sembrava che Fred avesse le guance imporporate.
“Io..si benissimo.”

George fece un sorso a malincuore e cominciò a grattarsi come se avesse le pulci.
“Io ti strozzo. Sei peggio dei malandrini che ci hanno regalato quella mappa.” Disse Gorge.
Fred rise ancora più forte.
“Preparati! Sta per arrivare il dolce.”
 
Arrivò il dolce , una grossa montagna di panna in un solo piatto, che mangiarono in due, con due forchette, ma George si bloccò quasi subito.

“Dimmi che non hai fatto quel che penso..”
“Continua a mangiare.”
“Non posso..oh no non posso credere che tu abbia fatto questo..” gemette George.
“Perché, cos’ha il dolce che non va?”fischiettò Fred.
“è…oh no, è..è..”
“Dillo.”
“AFRODISIACO..OHHH AIUTO ODDIO..,”

“Qualcosa non va, gemellino?”
“Non posso crederci. Hai superato ogni limite, siamo in un RISTORANTE!!!”strillò quasi l'altro.
“Perché? Io non sto facendo niente, non vedi?”
“LE TUE MANI..sono su di me..stanno..ahhh..” sembrava che delle mani invisibili gli stessero accarezzando le gambe e facendo una lenta sensuale pressione, poi baci invisibili sul collo.

“Un altro incantesimo che ho provato io, le mie sensazioni su chiunque avesse provato il dolce.”
“Se qualcun altro ha provato le stesse cose, TI AMMAZZO.”
“Geloso, fratellino? Non dovresti fare così..è pericoloso arrabbiarsi cosi,quando il tuo corpo è cosi SENSIBILE.”
“FREEED.,”

“Tranquillo, l’incantesimo funziona solo sulla persona che voglio IO.” Un bacio invisibile gli tolse il respiro.
“Andiamocene subito via di qui.”
“Concordo. Ehi aspetta.”
George era scappato via.
“Cameriere, incarti tutto, non buttate via niente.” Gettò li una manciata di banconote e seguì il gemello prima che si chiudesse a chiave nell’ascensore.

“Quanta fretta , fratellino, volevi abbandonarmi sul più bello?”
George si abbarbicò a lui senza dargli il tempo dire un'altra parola.
“Beh, credo che a sto punto ci servirò questa.” Disse Fred, ghignando, mostrando una chiave di una camera, mentre George assaliva le sue labbra.
 
   
 
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