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Autore: Mydepression    01/02/2020    0 recensioni
La guerra con Voldemort oramai è finita e coloro che sono morti a causa sua, dopo il suo ritorno, sono tornati alla vita. Harry e i suoi amici hanno superato quei tempi bui per concedersi, finalmente, una vita quasi normale. Oramai è giunto il momento per i loro figli di affrontare i sette anni ad Hogwarts, in particolare è il momento di Albus Severus Potter di andare tra i banchi di scuola dove incontrerà Scorpius il figlio di Draco Malfoy. Incontro destinato a porre Albus difronte ad innumerevoli dubbi, a fare riavvicinare due vecchi compagni di scuola, a scuotere menti e cuori e a cambiare profondamente qualcosa.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Il trio protagonista, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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IL SERPENTE



Scorpius Malfoy stava dritto con la mano tesa davanti ad Albus che lo guardava perplesso. Harry non si era mai risparmiato di raccontare ai suoi figli di quanto odiasse Draco Malfoy e dei loro "piccoli" diverbi a scuola. In realtà il più delle volte Ginny doveva intervenire perché i toni del marito si facevano piuttosto accesi quando parlava di Draco ma, in fondo, sembrava che lo avesse perdonato. Certo la reputazione della famiglia Malfoy era caduta abbastanza in basso dopo la caduta di Voldemort, non erano i benvenuti più o meno da nessuna parte e per riuscire a vivere una vita dignitosa e lontana dalle chiacchiere malvagie delle persone Draco e sua moglie si erano dovuti rimboccare le maniche non poco e affrontare numerosi ostacoli. Tra cui le dicerie sulla nascita del loro figlio Scorpius. Non era stato facile per Draco perdere l'amata moglie e crescere da solo un figlio che si dicesse fosse, in realtà, progenie di Voldemort stesso. Né era stato facile per Scorpius crescere circondato da persone che lo temevano e rispettavano solo per paura. Ed ora, per qualche assurdo motivo, Malfoy era proprio lì davanti a lui. Albus sospettava fortemente che anche Draco non si fosse risparmiato qualche racconto colorito su Harry, perciò era quasi naturale che i due si odiassero senza essersi mai visti. Era come una faida ereditata dai genitori.
Albus osservò il ragazzino biondo che si trovava davanti, con curiosità. Gli occhi di Malfoy esprimevano, in modo gelido e altezzoso, un rancore profondo, perciò Albus si chiese cosa mai volesse da lui. Allungò incerto la mano per stringerla al biondo ma quando le loro dita si furono quasi sfiorate quello la ritrasse e, senza dire una parola, si girò sui tacchi e segua fila dei Serpeverde verso la sala conune. Albus era rimasto imbambolato in mezzo alla sala per ricordarsi, solo quando l'ultimo ragazzino del primo anno fu sparito giù per le scale che portavano ai sotterranei, che non era una buona idea rimanere indietro e perdersi il primo giorno di scuola.
I sotterranei erano freddi e non molto accoglienti, perciò Albus si chiese come avrebbe fatto a sopportare di dormire nei dormitori dei Serpeverde. Dopo parecchie svolte tra quei corridoi così intricati e tutti uguali si fermarono davanti ad una parete di nuda pietra. Il prefetto davanti alla fila si schiarì la voce e disse - Acromantula - e la parete di pietra scivolò lateralmente per scoprire un ampia sala da cui uscì una luce verdastra. Dentro c'era un calore molto confortevole e una luce verde entrava dalle ampie finestre che si affacciavano nel lago e, al di là di esse, si vedevano le creature marine nuotare rapide nelle acque gelide. Albus si dovette ricredere, era affascinante quella sala. I teschi di creature misteriose, i colori scuri, quella luce particolare, i vasi sparsi un po' ovunque che contenevano liquidi dei colori più strani, era tutto così magnetico e bellissimo. - Bene, ci siete tutti? - il prefetto si assicurò che tutti i ragazzini lo stessero guardando. - I dormitori dei ragazzi sono dietro quella porta, mentre quelli delle ragazze là sulla destra. Questa è la sala conune dove potete passare il tempo libero e potete studiare. Essendo luoghi comuni mi raccomando di trattarli bene. Quella - e indicò una bacheca - è la bacheca dove verranno affisse le comunicazioni per tutti e la parola d'ordine che cambia ogni due settimane. - Ora potete andare a dormire, i bauli sono già nelle vostre stanze.
Albus seguì nervosamente i sui compagni. Erano in tutto sei lui, Scorpius, un ragazzo con i capelli ricci e lunghi sino alle spalle, un'altro che aveva gli occhiali ed uno sguardo decisamente altezzoso, e due ragazzini che sembrava si conoscessero già. Scorpius era circondato dagli altri quattro che lo stavano adulando in un modo che ad Albus parve decisamente viscido. D'altronde Malfoy era famoso per essere il presunto figlio di Voldemort perciò era temuto e, quasi sicuramente, quei ragazzi stavano provando ad entrare nelle sue grazie per paura più che cercare di dialogare con lui per amicizia. Tutti erano convinti, in un muto accordo, di tenere molto alla larga Albus Potter. Al si sedette sul suo letto a baldacchino, le coperte morbide e calde sotto le sue mani, il baule ai piedi del letto. Chissà come stava Gwy la sua civetta, sicuramente meglio di lui. Cosa non avrebbe dato in quel momento per essere una civetta all calda e al sicuro nella guferia assieme ad altri gufi con cui andare d'accordo e condividere qualcosa. Invece si trovava in quel sotterraneo che, con la sua oscurità, lo affascinava e questo lo faceva stare male aggiungendoci poi la diffidenza di tutti i suoi compagni, la vergogna che provava per essere finito lì e la rabbia nei suoi stessi confronti. Ah già c'era pure la presenza di Malfoy che non migliorava le cose. Sospirando si cambiò con la veste notturna e si preparò ad una notte insonne.

Appena la sveglia segnò le 6:00 Albus decise che alzarsi sarebbe stata la scelta più giusta, aveva passato la notte rigirando nel letto in preda ai rimuginii. Non poteva prendere il sole come riferimento, perciò aveva passato i pochi momenti in cui riusciva a stare fermo a fissare la sveglia e, solo dopo quella che gli era parsa un'intera vita, finalmente l'orario in cui gli era permesso di uscire dalla sala comune era arrivato. Scese dal letto per cambiarsi trovando quello di Scorpius già vuoto mentre gli altri quattro ancora avevano le tende tirate, a segnalare la presenza dei suoi compagni ancora profondamente addormentati. Indosso rapidamente la divisa con un certo disgusto e, mentre infilava la cravatta, un brivido gli scese per la schiena. Le divise di Hogwarts erano di base tutte nere ma, una volta assegnati ad una casa, prendevano il colore della casa di appartenenza sulle bordature. Perciò eccolo lì io verde dei Serpeverde proprio addosso ad un Potter.
Prese la borsa con i libri della giornata e si diresse verso la sala grande nella speranza di incontrare meno gente possibile. Percorse i corridoi strisciando addosso ai muri ed evitando di fare rumore, la cosa sembrò nasconderlo abbastanza bene ai pochi passanti. Uscendo dalla sala comune non aveva visto Scorpius e infatti lo ritrovò seduto al tavolo dei Serpeverde, l'unico della loro casa e uno dei pochi in tutta la Sala Grande. Al si sedette molto distante dal biondo sentendo lo stomaco contorcersi di ansia e preoccupazione. Provò a mandare giù qualcosa ma aveva la gola e lo stomaco serrati perciò, dopo qualche ondata di nausea, optò per bere del semplice tè caldo ed estrarre l'orario delle lezioni, alla prima ora avevano trasfigurazione ma cominciava solo alle 8:30 perciò aveva un bel po'di tempo per fare ciò che desiderava dalla sera precedente. 
Esplorare il parco. Non faceva nemmeno freddo d'altronde erano solo al 2 settembre e ancora le temperature erano più che piacevoli. In realtà camminare sulla neve con il freddo che ti sferza il volto e le nuvolette di vapore che si formavano ad ogni respiro, sarebbe stato il massimo del godimento per Albus Potter. - Ehi - un'ombra aveva oscurato lo spazio davanti a lui, alzò gli occhi verso colui che aveva parlato per trovarsi faccia a faccia con Scorpius - cosa abbiamo alla prima ora? - parlava in un tono glaciale, distaccato. Non era un tono senza sentimenti o tronfio di gloria. No, era il tono di voce di chi comanda e non accetta discussioni. Era il tono di un Re.

   
 
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