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Autore: la_pazza_di_fantasy    05/02/2020    0 recensioni
Simon ha un solo obiettivo nella vita: quello di uccidere Alara, dominatore del buio, che ha ucciso i suoi genitori.
Il problema? Simon non ha poteri. In un mondo nel quale i poteri sono all'ordine del giorno lui dovrà farsi valere solo utilizzando le sue spade gemelle e cercare di uccidere Alara con quelle.
L'arrivo di Xavier, dominatore della luce, nella città di Simon scombussolerà tutto facendo in modo che Simon odi Xavier.
I due però non sanno di essere legati da un filo invisibile che li accompagnerà per il resto della loro vita.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-che ne dici di uscire insieme questa sera?- chiese il bel ragazzo dai capelli neri e gli occhi ambra all'altrettanto bella ragazza che aveva difronte.
La ragazza lo guardò per un secondo poi rispose:
-mi dispiace Simon ma non sei il mio tipo-
Simon socchiuse gli occhi per studiare meglio la ragazza.
-non sono veramente il tuo tipo o c'è altro sotto?-
La ragazza fece la faccia di chi è stato colto in fragrante, ma cercò comunque di sistemare la cosa:
-davvero Simon a me tu non piaci molto- disse balbettando.
-certo è per questo che hai detto di no, no perché non vuoi uscire con l'unico senza poteri di Medina- il ragazzo sbuffò per poi voltarsi e incamminarsi verso la sua camera del dormitorio.
-ci vediamo in giro- disse non nascondendo il suo tono arrabbiato per quel rifiuto.
Ormai era diventata una prassi di tutte le ragazza dire di no alle sue proposte. Loro volevano qualcuno di potente non un ragazzo, si bello, ma senza poteri.
-Sim!- si sentì chiamare il moro e si girò verso il ragazzo che stava correndo verso di lui.
-tutto bene?- chiese il rosso riprendendo fiato e camminando affianco a Simon.
-se ottenere l'ennesimo rifiuto perché sono senza poteri significa stare bene, allora si sto bene-
-non prendertela con quelle ragazze, sono stupide e non capiscono che tu sei molto più forte di tutti noi proprio perché sei senza poteri- il rosso fece una piccola pausa per poi riprendere -e credimi ci sono ragazze che uscirebbero tranquillamente con te anche in questo stato-
-e come mai io non ne ho vista nessuna Richard?-
-perché non fai attenzione alla persone che ti sono intorno-
-fammi qualche nome-
Richard sbuffò guardando davanti a sé l'enorme struttura dei dormitori che si faceva sempre più vicina.
-no, lo devi scoprire da solo- disse il rosso precedendo il moro di qualche passo. Simon rimase parecchio male per la risposta del suo amico, ma decise lo stesso di accelerare il passo e di raggiungerlo.

- alla buon ora!- disse Charlotte una volta che vide arrivare i due ragazzi che stava aspettando da parecchio tempo.

- scusaci Charl- disse Richard scompigliandole i capelli biondi ricevendo un ringhio da parte della ragazza.

Simon rise ottenendo un’occhiataccia da parte della ragazza che, indispettita entrò dentro i dormitori seguita a ruota dai ragazzi. Per arrivare al campo d’addestramento avrebbero dovuto attraversare tutto l’interno dei dormitori per poi ritrovarsi in un enorme giardino che dava accesso al campo. Non era comodo questo è vero, ma impediva alla gente che voleva ficcare il naso di guardare gli allenamenti dei ragazzi.

All’interno della struttura infatti si allenavano i ragazzi dai 15 ai 20 anni. Imparavano a controllare il loro potere e a sprigionarlo al momento del bisogno. Ogni giorno si svolgevano dei veri e propri combattimenti per testare le capacità di ogni ragazzo e per prepararli a diventare le guardie delle città.

Prima che Arala sorgesse come signore del male tutte le città erano senza guardie, le persone si allenavano solamente per gusto personale. Adesso invece tutti i ragazzi erano costretti ad allenarsi e donare la loro vita per combattere a favore della propria città d’origine.

La città principale era Medina, che era anche la più lontana dal rifugio di Alara. Le altre città si estendevano tutte intorno a Medina ed erano più piccole. Solitamente i migliori di ogni città venivano mandati a Medina una volta superati i 20 anni per prendere parte alle selezione finale come guardi per il governatore di Medina. Erano presenti solo 4 posti. Quelli che solitamente riuscivano a superare la selezione erano i giovani di Medina, solo rare volte era capitato che qualcun altro riuscisse ad entrare nella guardia del governatore. Tutti gli altri, finito il proprio addestramento, finivano a far parte della guardia della propria città e venivano chiamati all’occorrenza per partecipare a missioni nei territori di Alara. La maggior parte delle volte nessuno di questi tornava vivo.

- Richard come ti senti?- chiese Charlotte una volta che il trio raggiunse il campo di allenamento nel quale non si vedeva ancora anima viva.

- per cosa scusa?- chiese il ragazzo confuso.

- fra sette mesi ci sarà la selezione e tu sei nella lista di quelli che lasceranno il campo. Il devo ancora aspettare due anni- disse la ragazza lamentandosi mentre si legava i lunghi capelli in una coda.

- ma di cosa ti lamenti! Meglio stare qui altri due anni che uscire, credimi- disse il rosso sbuffando. Non aveva proprio voglia di affrontare quella selezione, ma aveva compiuto i vent’anni e doveva per forza.

- fra un anno verrò a farti compagnia- disse Simon ridendo.

- ma se tu non puoi partecipare alla selezione! Ti ricordo che sono vietate le armi e tu combatti con Nuth e Geb- disse il rosso indicando le due spade gemelle che erano sempre attaccate dietro la schiena dell’amico.

- posso fare a pugni- propose il moro.

- non credo che te lo facciano fare, comunque io non voglio entrare nella guardia del generale quindi farò di tutto per farmi fare fuori al primo turno-

- ma è una carica alla quale aspirano tutti- disse Charlotte sotto shock per le parole dell’amico.

- io non sono fra quelle- disse Richard sedendosi su un gradone aspettando che arrivasse il loro istruttore. Non era l’unico, infatti parecchi ragazzi erano seduti sulle scale ad aspettare mentre chiacchieravano o mostravano nuove tecniche ai loro amici.

Simon e Charlotte si sedettero affianco a Richard nel più totale silenzio, non perché non avevano niente da dirsi, ma era un loro modo per concentrarsi prima dell’inizio dell’allenamento.

Aspettarono così più di un quarto d’ora, ma del loro istruttore non c’era traccia e questo aveva fatto innervosire tutti i ragazzi li presenti.

Narmer non era una persona che si faceva attendere, anzi odiava i ritardi e sopratutto i ritardatari, quindi il fatto che non si fosse ancora presentato stava facendo preoccupare parecchio Simon. Quando il moro alzò lo sguardo verso l’ingresso dell’arena si alzò di scatto vedendo la figura completamente nera del loro istruttore avvicinarsi a passo di marcia, e non era da solo. Al suo fianco c’erano due ragazzi. Il primo, alla sua destra, aveva una corporatura parecchio robusta con capelli castani a spazzole e la faccia che non prometteva nulla di buono. La cosa che risaltava di più di quel ragazzo era la lunga cicatrice che gli attraversava la parte destra del volto. Essa partiva dalla fronte e arrivava fin sotto la gola.

Il ragazzo alla sinistra di Narmer invece era molto più minuto, ma comunque era una figura abbastanza snella che camminava con rigore. I lunghi capelli neri, legati in una coda alta, svolazzavano per il vento. I suoi occhi andavano da una parte all’altra cercando di imprimersi il paesaggio. Essi si fermarono solo quando incrociarono quelli di Simon. Gli occhi del ragazzo era rossi, rossi come il sangue.

   
 
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