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Autore: Vale__91    05/08/2009    5 recensioni
Tutto ciò che sappiamo di Akito Hayama e Sana Kurata non esiste. Loro non si conoscono, sono ragazzi adulti e vivono esistenze molto differenti.
Accadde però, che una sera gli occhi di lui incontrarono quelli di lei e tutto cambiò.
ULTIMO CAPITOLO
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quelle ultime due parole erano cadute a terra facendo un rumore assordante, cospargendo lo spazio di schegge di vetro che nessuno avrebbe potuto eludere. I tagli sarebbero stati inevitabili.
Akito aveva la mente annebbiata. Vide davanti a sé quelle due dannate porte che gli erano comparse tempo fa più volte tra i pensieri. Su una scorse chiaramente il nome “Sana” sull’altra vi era un’enorme punto interrogativo e da dentro si poteva udire chiaro il pianto di un bambino. Nessuno osava più parlare, e fu un rumore a rompere il silenzio.
Sana aveva lasciato cadere le scatole che teneva in mano. Sul pavimento accanto ai suoi piedi vi erano alcuni cd con la copertina infranta, e portafoto che ritraevano foto ormai dimenticate dal tempo.
<< No… Non è possibile. Di nuovo… Lo stesso incubo >>.
Corse più veloce che potè fuori dalla porta impedendo a chiunque di poterla fermare. A Nami se ci fosse o meno non importava, mentre Akito appena si accorse della sua fuga la chiamò uscendo sulla soglia, ma non si mosse da lì. La vide andar via e rimase fermo a guardarla mentre scompariva dietro le scale.
<< Come mai non la segui? >> chiese sfacciata Nami.
<< È vero quello che hai detto? Tu sei… >> non riuscì a dirlo.
<< Potrei mai inventarmi una cosa simile? Hai proprio una faccia tosta. Comunque se non ci credi prendi pure quei fogli sul tavolo e controlla >>.
Hayama si voltò per vedere i fogli, ma non si avvicinò per leggerli. Sapeva benissimo che non si trattava di un modo per tenerlo lì con lei, era semplicemente la verità.
<< Cos’hai deciso di fare? >>
<< Lo terrò, di questo sono certa e sinceramente avrei voluto evitare di lasciare mio figlio senza una figura paterna. Akito, noi ormai non ci amiamo più, questo lo capisco, ma potremmo aver creato una creatura… Che crescerà dentro di me… Oppure… Oppure no >>
<< Come “oppure no” ? >>
<< No, intendevo dire che… Non per forza potrebbe essere nostro il figlio che avrò >> disse voltandosi verso Charlie.
<< Ah perfetto >> fece Akito sarcastico.
<< Quello che voglio dire è che ormai è successo… Sono incinta di tre settimane e non so chi sia il padre. Tu saresti disponibile a… >>
<< Nami, l’hai detto tu. Non possiamo continuare a far finta di amarci, tanto meno posso mentire ad un bambino. Se fosse mio ovviamente non potrei negargli il mio amore, ma non apparterrei comunque a questa famiglia… Mi dispiace >>
<< Ti chiedo solo di fare il test del DNA. Quando sapremo i risultati decideremo come comportarci >>
<< E tra quanto potrai farlo? Non dobbiamo aspettare la nascita del bambino? >>
<< No, mi sono informata. Dobbiamo solo aspettare la dodicesima settimana di gravidanza, quindi tra circa due mesi possiamo effettuare il test >>.
Tutto quel tempo sembrava un’eternità, ma se non altro non sarebbero stati nove mesi a dividerli da quella scoperta.
E Sana cos’avrebbe detto? La sua reazione lasciava spazio solo ad aspetti negativi.
<< Devo andare…  Ti chiamerò >>.
Nami annuì, mentre Charlie, che era rimasto in silenzio fino a quel momento si propose di aiutarlo con i bagagli che avrebbe comunque portato via.
Una volta scesi Akito sperò di trovare Sana alla macchina ad aspettarlo, ma non vide nessuno.
<< Senti, mi dispiace >> disse Charlie mentre Hayama sistemava un borsone nel portabagagli.
<< Di cosa? >>
<< Beh, Nami era a pezzi… Diciamo che per lei sono stato una consolazione >>
<< Per quanto mi riguarda, ormai Nami può frequentare chi vuole. In fondo se ci pensi sono io che dovrei chiedere scusa, ma non lo faccio… Perché sono innamorato e so che le cose non sarebbero potute andare diversamente >>
<< Quindi nessun rancore >>
<< Assolutamente. Beh grazie per l’aiuto, ora è meglio che vada. Ci sentiremo in questi giorni >>
<< Akito… Io amo davvero Nami, puoi stare tranquillo >>
<< Buon per lei >>.
Mise in moto la macchina ed andò via.

*

<< Sapevo di trovarti qui >>.
Akito aveva parcheggiato nel parco dove erano andati la sera del loro primo incontro. Era come stato un sesto senso, era sicuro che l’avrebbe trovata lì, seduta sulla stessa panchina.
Sana aveva fatto finta di non vederlo arrivare. Era ancora troppo scossa da tutto quello che le stava succedendo. Prima suo padre, ora questo. Possibile che tutto non potesse mai andare come voleva?
<< Cosa stai facendo Sana? >> chiese notando la sigaretta che teneva tra le mani.
Non ricevette risposta.
<< Allora non hai mai smesso di fumare >>
<< L’ho chiesta ad un passante >> disse assente.
Akito si sedette accanto a lei prendendole la sigaretta dalla mano e gettandola a terra.
<< Non sono io quella incinta, non nuocerà a nessuno >>
<< Farà male a te >> disse carezzandole i capelli.
<< Perché continuano a succedermi cose brutte? >>
Sana si mise le mani sulle ginocchia. Tremava.
<< Mi dispiace sia successo. Beh io e Nami stavamo insieme… È normale che noi… >>
<< È tutto sbagliato >>
<< Sana, si sistemerà tutto >> disse sfiorandole una mano, ma lei si scansò.
<< È da sempre stato sbagliato… Avrei dovuto comportarmi diversamente, invece come un’idiota ho ceduto sempre… Che stupida >>
<< Ma io amo te >>
<< Non capisci? Non hai sentito bene? Avrai un bambino, sarà tutto diverso… Non sarà come immaginavamo >>
<< Potrebbe non essere mio >>
<< Le cose non cambiano. Mi dispiace Akito forse non era destino >> disse alzandosi << Tornerò ad Osaka domattina… Da sola >>
<< Ma cosa… ?! >>
<< Non ci sono “se” e non ci sono “ma”. Non mi raggiungere questa volta, io non ce la faccio più, finirò ricoverata da qualche parte se non inizio a vivere una vita serena, e così non sarei serena. Se mi vuoi bene, se mi ami… Lasciami andare… Devi lasciarmi andare >>.
Akito non disse una parola. La guardò e capì ogni secondo che passava il perché si era innamorato di lei, ma questa volta non avrebbe aggiunto altro, tutto si fermava lì, alla sua ormai sbiadita immagine. La porta di Sana, nel limbo, era sparita.
<< Addio Akito >>.

*

<< Tesoro, Akito non è venuto con te? Ci raggiunge più tardi? >>
<< Mamma ho voglia solo di far colazione ora, non mi va di parlare >>
<< Non mi dire… Non mi dire che avete litigato? >>.
Aiko Kurata camminò svelta verso il tavolo sedendosi di fronte alla figlia. Nonostante la morte del marito il suo viso era rimasto privo di segni del dolore che in realtà provava. Ad ogni sguardo sembrava invece dare sicurezza e conforto agli altri, ma in fondo perché forse era quello che le era sempre piaciuto fare.
<< Akito non verrà >>
<< Oh tesoro, cos’è successo? >>
<< Ti dispiace se non ne parliamo? >>
<< Sì, mi dispiace >>
<< La mia non era una vera domanda >>
<< Ma la mia era una vera risposta, quindi adesso mi dici perché non è venuto anche lui qui ad Osaka >>.
Sana prese un grande respiro e posò la tazza di tè che provava a bere per distrarsi. Ogni cosa da fare o pensare era un buon modo per allontanare i ricordi.
<< Vedi… Non poteva funzionare >>
<< Tu e la tua testardaggine. Devi avergli detto qualcosa di… >>
<< La sua ragazza è incinta >>.
Sua madre tacque.
<< Quando dici incinta… >>
<< Incinta >>
<< Beh, però non era poi così improbabile se ci pensi, cara. E lui vuole rimanere con lei? È per questo? >>
<< In realtà potrebbe anche non essere suo, nel senso che lei ha frequentato un altro uomo in questo periodo >>
<< Dio come siete svampite al giorno d’oggi. Sapete cos’è l’autocontrollo? >>
<< Mamma >>
<< Scusami, ma non posso non pensare che… >>
<< Mamma, ti prego, la predica un altro giorno. Penso faranno il test per chiarire chi sia il padre, ma io in tutto questo non voglio intromettermi >>
<< Quindi è una pausa momentanea >>
<< No, nel senso che è qualcosa che mi farà sicuramente, nuovamente soffrire e, se permettete, sono stanca di dover continuare a piangere >>
<< Io ti capisco tesoro mio, ma sicuramente Akito avrebbe trovato una soluzione in qualunque caso. Se non ama più questa ragazza, ma te, allora non c’è motivo di preoccuparsi tanto. Voi due dovreste pensare solo al vostro amore >>.
Quelle parole facevano più male di qualunque altra cosa. Sana poggiò i gomiti sul tavolo e iniziò a singhiozzare mentre sua madre si avvicinò a lei e le fece posare la testa sul suo ventre.
<< Non posso tornare indietro. Percepisco tutto in modo così spaventoso, non potrei sopportarlo >>
<< Sei sicura Sana? >>
<< È finita >> disse mentendo al suo cuore << Ora, vado in camera a sistemare le mie cose… A più tardi >>.
Da sola nella sua stanza si accasciò alla porta e ricominciò a piangere, perché era da sola che riusciva davvero a far uscire tutto il male possibile che sentiva dentro.
Ormai l’aveva detto… Era finita. L’aveva perso, lo avrebbe dimenticato, anche se è  l’unica cosa che il cuore non sa fare. Come avrebbe potuto fare a mentire a sé stessa per il resto della sua vita. Come poteva non convincersi che quello era stato l’unico vero sentimento della sua vita, l’unico amore che le avesse fatto venire i brividi.
Dentro di sé l’unica cosa che riusciva a ripetersi era una sola parola.
“Torna”.



Proprio non ce la faccio ad aggiornare tardi eh?! XD Ho preso il vizio. Innanzitutto vi ringrazio di cuore, ma tanto tanto tanto perchè continuate a seguire con affetto questa FF e perchè le recensioni sono aumentate e perchè vi adoro =) ... Un grazie sincero a tutti i lettori, siete indispensabili e ovviamente a voi gentilissime che avete recensito... bontina, trixina, ryanforever, stefola93 e delichan123...Siete state gentilissime. Spero questo nuovo capitolo vi sia piaciuto... E mi duole annunciarvelo, ma la FF sta giungendo al termine e ( notizia forse ancor più sconvolgente ) credo manchi un solo capitolo e l'epilogo ( se lo vorrete, anche se penso proprio di scriverlo lo stesso =) ) ... Mi metterò al lavoro il prima possibile per concludere al meglio la FF, sperando ovviamente di non deludervi... Che dirvi d'altro? Penso per ora basti così...Quindi alla prossima!Bacioni, Vale!

   
 
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