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Autore: mydaimonissnake    15/02/2020    1 recensioni
Izuku Midoriya nel ruolo di Belle in una rivisitazione del film disney la Bella e la Bestia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Ochako Uraraka, Shouto Todoroki, Tenya Iida
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il castello maledetto
 
Capitolo 1
 
 
Izuku Midoriya viveva con sua madre, in una casa ai confini di un piccolo paese di campagna.

Le sue giornate scorrevano noiose, tutte uguali, spese a coltivare il loro orticello e a badare alla manciata di galline che possedevano. Due o tre volte a settimana sua madre lo mandava al villaggio per qualche commissione e lui ne approfittava per andare alla minuscola biblioteca e cambiare i libri che vi prendeva in prestito. Quello era il suo unico piacere, leggere gli permetteva di vivere quelle avventure che nella realtà poteva solo sognare. Gli abitanti del paese lo consideravano molto stravagante per questo suo interesse. Izuku sentiva che nessuno lo capiva, nessuno di loro aveva questa sensazione perenne che ci dovesse essere altro nella vita, qualcosa di nuovo e magari misterioso, qualcosa che potesse scuotere la monotonia delle sue giornate.
Neppure sua madre lo comprendeva, anche se gli voleva molto bene e lo supportava in ogni sua decisione.


 
Quella mattina sua madre aveva attaccato il loro unico cavallo al carretto, l’aveva riempito dei prodotti che coltivavano, e come faceva sempre almeno un paio di volte all’anno, era partita per partecipare al grande mercato della città. Di solito si univa a qualcuno degli abitanti del loro paese, che come lei dovevano andarci per sbrigare i loro affari, ma quel giorno nessun altro si era presentato pronto a partire, quindi era andata da sola.

Izuku era un po’ preoccupato. Si era offerto di andare con lei, o al suo posto, ma lei l’aveva rassicurato dicendogli di non preoccuparsi e che se la sarebbe cavata benissimo.

Sua madre sarebbe dovuta tornare nel primo pomeriggio, tuttavia le ore passavano e di lei non c’era traccia.
Era quasi il tramonto quando Izuku, fuori di sé dalla preoccupazione, decise di andare a cercarla.
Non aveva fatto molta strada quando sentì un rumore di zoccoli e ruote che si avvicinava.
Era il suo cavallo, e c’era anche il carretto, ma dov’era sua madre?

Non perse tempo a staccare il carro e salire in groppa al cavallo, chiese alla sua cavalcatura di portarlo da sua madre e questo obbediente lo accontentò.
 


Era ormai notte quando arrivarono davanti ad un castello. Izuku non era sicuro di essere nel posto giusto, perché mai sua madre sarebbe dovuta venire in un posto simile, ma ormai era tardi, perciò decise di fermarsi e chiedere agli abitanti del castello informazioni e magari il permesso di riposarsi da loro.

Bussò ma non ottenne risposta, visto però che la porta era aperta entrò comunque, chiedendo permesso.

L’ingresso era molto buio, ma per fortuna lì affianco c’era un candelabro, Izuku lo prese con l’idea di accenderne le candele non appena avesse trovato una torcia o un camino acceso.

-Ehi che intenzioni hai? Mettimi giù subito!-
Ad Izuku venne un mezzo colpo, il candelabro aveva parlato! Lo rimise a posto.

Si chiese come fosse possibile, e cercò di trovare una spiegazione alla cosa. Doveva essersi perso nei suoi pensieri ed essersi messo a borbottare come gli capitava spesso, perché il candelabro gli parlò di nuovo dicendogli di smetterla di bofonchiare a quel modo, e che se aveva delle domande doveva parlargli chiaramente.

-Scusami tanto! Sono solo molto sorpreso, non avevo mai sentito parlare un oggetto!- gli disse allora.
-Questo posso capirlo, io non sono un semplice oggetto però, una volta ero un ragazzo proprio come te, mi chiamo Todoroki Shoto, tu chi sei?-
-Izuku Midoriya, sono qui perché sto cercando mia madre e speravo che qualcuno qui l’avesse vista, tu sai dirmi niente?-

Gli sembrò che l’altro stesse per dirgli qualcosa, ma poi tacque. Nessuno disse niente per un po’, Izuku si stava chiedendo se dovesse insistere, o se l’intera conversazione precedente non fosse stata solo frutto della sua immaginazione, quando l’orologio da tavolo che era a fianco del candelabro si mise pure lui a parlare.

-Andiamo Todoroki, ormai il danno è fatto, gli hai parlato, anche se è contro il regolamento della casa, quindi tanto vale che gli dici tutta la verità.-

Con un sospiro, Shoto annuì in accordo e disse: -sì Midoriya, tua madre è qui, è arrivata questa mattina. Voleva indicazioni per arrivare in città, dato che si era persa. Sembrava una brava persona e noi abbiamo pensato di darle una mano, ma il signore del castello ci ha sorpresi a parlarle e si è arrabbiato. Mi dispiace Midoriya, ma per colpa nostra ora tua madre è chiusa nella prigione del castello.-

Izuku aveva sempre desiderato che qualcosa scuotesse il suo mondo, ed ora era successo, tuttavia a sentire quelle parole si rese conto che sarebbe stato meglio se non fosse accaduto.   
  
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