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Autore: Dan13la1995    18/02/2020    1 recensioni
Liam torna nella sua città natale dopo anni, quando sua madre decide di risposarsi. Il suo più grande shock è scoprire che il figlio del suo nuovo patrigno è lo stesso ragazzo che all'epoca della scuola elementare era solito bullizzarlo, rendendo la sua vita letteralmente un inferno...
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"Qualcuno potrebbe dire che non dovrebbe voler amare la persona che lo ha distrutto. Però lui vuole amare la persona che lo ha rimesso insieme. Lo vuole, davvero, ma non può."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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7. Buttare giù quel muro
 

Quando aprì gli occhi quella mattina, la prima cosa che Liam si chiese fu se il sole fosse sempre stato così accecante. Strizzò gli occhi, districando un braccio dalle coperte per coprirsi il volto. Gemendo poi quando il movimento gli fece rovesciare lo stomaco in un modo per niente piacevole.

La testa gli scoppiava, sembrava come se qualcuno gli stesse battendo ripetutamente dei colpi dall'interno contro la tempia destra. Liam annotò mentalmente che non avrebbe mai piu' accettato alcool da Josh, o da qualunque altra persona al mondo, a dirla tutta. Mentre stringeva questo sacro voto con se stesso, tirò la coperta in modo da coprirsi il volto e non dover affrontare il mondo esterno per almeno qualche altra ora. Sì, tirò, o almeno ci provò. Perchè quella non sembrava interessata a collaborare.

"Liam smettila di tirare, cazzo" mugugnò da qualche parte dietro di lui la voce di Theo, assonnata ma in qualche modo già carica di irritazione fin di prima mattina.
Liam sobbalzò violentemente, perchè quella era davvero l'ultima cosa che si aspettava di sentire in quel momento e in quel posto. Si voltò di scatto solo per vedere Theo che dormiva nel suo letto, accanto a lui, in mutande. Forse l'alcool gli stava giocando ancora brutti scherzi, perchè davvero, era surreale.

Non ebbe però tempo di metabolizzare o interrogarsi sulla cosa, perchè il suo stomaco si vendicò pesantemente per il suo movimento brusco, la bile che gli risalì la gola prepotentemente. Correre in bagno era un pensiero che non lo sfiorò nemmeno lontanamente in quel momento – si sarebbe sotterrato per la vergogna più tardi, quando sarebbe stato sicuro che morire non era più un rischio possibile – mentre vomitava sul pavimento sporgendosi dal letto. Disgustoso, pensò sbattendo gli occhi pieni di lacrime, una smorfia che gli contraeva le labbra.

Sentì Theo ridere dietro di lui, lo stronzo, mentre si faceva lentamente ricadere contro il materasso, avvilito. "Non ridere, stronzo" borbottò Liam, le guance ora rosse per la vergogna, guardando il soffitto come se fosse la cosa piu' interessante del mondo.

"Hey, io ti avevo detto di non bere, se non volevi, ricordi?" disse Theo tranquillamente, guardandolo con un mezzo sorriso sulle labbra.

"In realtà, credo di non ricordare assolutamente nulla" mormorò Liam lentamente, strizzando gli occhi, mentre cercava di mettere insieme i pezzi della sera precedente. Poi finalmente si voltò verso Theo, guardandolo sospettoso. "Perchè sei nel mio letto?" chiese, e alzò un sopracciglio "E perchè sei in mutande?"

Theo roteò gli occhi. "E' una lunga storia" disse soltanto.
"Ho tutto il tempo del mondo. Non ho intenzione di alzarmi da qui per i prossimi cinque anni"

"Non essere drammatico. E sappi che non pulirò tutto il disastro di sotto da solo, signor Questa-è-anche-la-mia-festa"

Liam gemette al solo pensiero del disastro che poteva esserci al piano inferiore. Alzò le mani per massaggiarsi le tempie e Theo rise di nuovo.

"Ti odio" mugugnò Liam, spostando poi le mani a coprirsi poi gli occhi.

"Mmh eppure non la pensavi così stanotte" fece Theo, la voce suggestiva mentre un sorriso malizioso gli incurvava le labbra.

"Cosa?" gracchiò Liam in risposta, la voce più alta di qualche ottava, sbarrando gli occhi e voltandosi di nuovo a guardarlo, lo stomaco che protestò di nuovo violentemente.

Theo scoppiò a ridere di nuovo alla sua reazione, al punto che gli si formarono delle lacrime agli angoli degli occhi. "Sto scherzando, idiota" ansimò poi, scuotendo la testa

Anche se vorrei non star scherzando, la sua mente gli presentò infida.
Liam continuava a guardare Theo con gli occhi spalancati, il cuore che palpitava ancora contro il suo petto all'immagine che la frase di Theo aveva fatto formare nella sua mente, mentre attendeva. Attendeva. Alla fine Theo smise di ridere abbastanza da poter parlare, e lo guardò. "Ho solo trascinato il tuo sedere molto ubriaco fin qui, e- be' volevo assicurarmi che non soffocassi nel tuo stesso vomito, sai-" Liam fece una smorfia "-E la mia camera era troppo lontana, così mi sono fermato qui"

 

Theo decise che era meglio tacere l'altra parte della storia per ora. O forse per sempre. Perchè probabilmente Liam nemmeno lo ricordava. Era abbastanza fuori in quel momento dopotutto. Anche perchè nemmeno lo avrebbe fatto se non fosse stato completamente ubriaco. Theo si morse il labbro, ripensando al modo in cui Liam gli aveva sorriso. Lo sei, gentile. Al modo in cui gli aveva preso il polso, chiedendogli di restare. E quel bacio... Gli occhi di Theo scivolarono sulle labbra di Liam, al ricordo. Non era stato proprio un vero bacio, piu' un tocco leggero, quasi una carezza, quasi inesistente, ma che non aveva fatto altro che incrementare in Theo il bisogno fisico di sentirle di nuovo sulle sue, assaggiarle, stavolta per davvero. Riportò velocemente gli occhi su, prima che Liam lo notasse. Non andare lì, ordinò alla sua mente. Non pensarci, lo sai che non accadrà mai, Theo.

Liam lo stava ancora guardando in attesa "Questo non spiega perchè sei in mutande" biascicò, ancora rosso in viso.
Theo roteò gli occhi "Josh" disse soltanto
Liam sbarrò gli occhi sconvolto "Oh mio Dio"
"-No! Ew, sto per vomitare anch'io- era lo stupido obbligo per smettere di giocare allo stupido gioco della bottiglia, ricordi?" Theo si affrettò a spiegare, con una smorfia.

A quelle parole Liam allargò gli occhi tornando a guardare il soffitto. "Oh si, è vero... Dio, cavolo... non ricordo niente" gemette disperato
"Proprio niente?" chiese Theo esitante dopo qualche secondo di silenzio.

"Vuoto totale all'incirca da quando abbiamo iniziato a giocare allo stupido gioco della bottiglia" Liam si sbattè una mano in fronte. Ricordava la cena, l'arrivo di Mason e gli altri, parti di quando avevano ballato, i bicchieri pieni di alcool che si passavano, la musica assordante, ma il resto erano solo spezzoni confusi. E la strana sensazione di aver fatto qualcosa di imbarazzante.

"Ti prego, dimmi che non mi sono reso ridicolo"
"Non piu' del solito, no" rispose Theo tranquillamente. "Cioè... potrebbero esserci state molteplici cadute, ipotesi mediche di morte imminente, qualche domanda bizzarra sul mio essere stato rapito o no dagli alieni-" Liam arrossì mortificato. Cosa? Theo fece una pausa e pensò di tastare le acque "-e qualche bacio, niente di che" concluse con nonchalance
"Bacio? Quale bacio?" Liam esclamò, gli occhi che si allargavano lentamente, probabilmente ricordando. "Oh mio dio." esclamò infatti qualche secondo dopo.
Il cuore di Theo saltò nel suo petto, mentre guardava Liam in trepidante attesa. Se lo ricordava? Cosa avrebbe detto? Theo si stava già pentendo di aver tirato fuori l'argomento.

"Oh mio dio. Io..." continuò Liam, voltandosi a guardarlo agitato. "Ho baciato Hayden!"

Sì, era ufficialmente pentito di aver tirato fuori l'argomento. Il cuore di Theo affondò rapidamente, mentre spostava lo sguardo di nuovo al soffito. Si era quasi dimenticato anche lui di Liam e Hayden fino a quel momento. "Già" sospirò in risposta. Lanciò un'occhiata di sbieco a Liam, che ora si stava mordendo nervosamente le unghie, lo sguardo perso, probabilmente mentre ricordava i dettagli, le guance rosse e gli occhi grandi, che quasi brillavano. Si sforzò a distogliere lo sguardo. Se gli avesse detto del loro bacio, la reazione di Liam non sarebbe stata affatto quella. Probabilmente sarebbe stato disgustato, inorridito, incredulo all'idea di averlo davvero fatto. Non avrà mai per te quell'espressione così agitata e emozionata allo stesso tempo, era una cosa che doveva accettare.

Poi Liam si bloccò, un'espressione confusa. "Aspetta, hai detto 'baci'. Plurale. Chi altro ho baciato?" chiese poi ancora piu' nel panico. Theo si voltò a guardarlo, un sorriso che gli si allargava già sul viso, mentre Liam continuava a fissarlo in trepidante attesa.

"Hai baciato anche Mason"

"Cosa?" urlò Liam mentre Theo scoppiava di nuovo a ridere, lasciandosi ricadere contro il materasso.
 

*

Dopo qualche minuto, Theo decise probabilmente che stava diventando imbarazzante stare sdraiati uno accanto all'altro nello stesso letto. Anche se il suo era un grande letto matrimoniale e sarebbe probabilmente entrata un'altra persona tra loro, anche se Liam era sotto la coperta, e Theo invece no, era comunque strano. Soprattutto perchè Theo era quasi nudo, ed era difficile evitare di far scivolare il suo sguardo sulle sue spalle scoperte e sul suo corpo perfettamente scolpito ogni volta che si voltava a guardarlo. Sì, l'idiota era uno stronzo, ma sicuramente aveva un bel corpo, doveva concederglielo, non che lo avrebbe mai ammesso ad alta voce. Per questo fu contento quando Theo comunicò che sarebbe andato a farsi una doccia.

Liam pulì il disastro sul pavimento, prima di ributtarsi sul letto, non trovando in se' la forza di alzarsi di nuovo o tantomeno scendere di sotto. Però prese il cellulare da dove lo aveva lasciato la sera prima sul comodino e lo sbloccò.

Erano quasi le 13. Imprecò internamente, e si affrettò a controllare i messaggi che aveva ricevuto. Ce n'era uno di sua madre che chiedeva se era tutto okay, a cui rispose prontamente con un messaggio affermativo. Poi aprì la chat con Mason.


Sei vivo? Gli aveva lui scritto quasi due ore prima.

Le labbra di Liam si inclinarono in un sorriso mentre rispondeva Ho dei dubbi in proposito

Ricordi tutto?
Pezzi.
Sapendo già dove voleva andare a parare Mason con quella domanda, lo precedette. Mi ricordo di Hayden

Liam aspettò una risposta, che non venne. Perchè qualche secondo dopo, Mason lo stava chiamando. "Hey, amico. Allora, come vanno i postumi della sbornia?" ridacchiò Mason dall'altro lato.
Liam sbuffò. "Te lo dirò quando scoprirò come alzarmi dal letto senza vomitare di nuovo"

Mason rise. "Eri così ubriaco, amico"

"Non dirmelo" gemette Liam "Ti prego"

"Potrei giurare di averti visto salutare una pianta ad un certo punto"
"Oh mio dio" Liam si coprì gli occhi con le mani, arrossendo "Sei serio?"
"Mai stato piu' serio"

"Uccidimi" gemette Liam, facendo ridacchiare Mason.

La sua risata si affievolì leggermente mentre riportava finalmente la conversazione al motivo per cui aveva chiamato. "Allooora.. parlerai con Hayden?"
"Non lo so?" Liam fece incerto "Voglio dire, è stato solo un bacio durante uno stupido gioco. Non vuol dire nulla"

"Baciare me durante uno stupido gioco non vuol dire nulla, non baciare Hayden, per cui hai una cotta da quando avevi 8 anni!" fece Mason saggio.
Liam arrossì, ma non commentò. "Che cosa dovrei fare, Mase? Lei ha già un ragazzo, un ragazzo che una volta ha colpito Theo con un coltello, vorrei ricordarti. Non credo sia il tipo che vorrei far incazzare"
"Be' ti informo ufficialmente che Hayden e Gabe non stanno piu' insieme" borbottò Mason con aria drammatica.

"Cosa? Come lo sai?" chiese subito Liam, il cuore che saltava un battito.
"Ieri Gabe ha cambiato il suo stato su Facebook"
"Davvero?" fece Liam non impressionato "E' ancora qualcosa che si fa?"
Mason ridacchiò. "A quanto pare sì. Il mio stato su facebook dice ancora 'in una relazione complicata con il mio letto' da quando avevo tredici anni"

Liam sbuffò una risata.
"Quindi, che farai?"
"Cosa dovrei fare?"
"Chiamarla?" suggerì Mason.

"E cosa dovrei dirle? 'Sono contento che la bottiglia ci abbia fatto baciare, ti va di uscire insieme'?"

"Be' è la verità"
"Mason! Non sei d'aiuto"

"Chiedile solo di uscire, Liam, è semplicissimo, non è ingegneria aereospaziale" Liam poteva quasi giurare di aver avvertito Mason roteare gli occhi esasperato.

"E se mi dice di no?" piagnucolò Liam.

"Liam" sospirò Mason esasperato. "Lei non fa altro che guardarti, ti invita a pranzo, ti ha difeso con Theo, cerca scuse per parlarti di continuo. Le piaci evidentemente, quindi falle capire che piace anche a te, così sarete finalmente felici e contenti"

Liam rimase immobile per un momento contempleando il soffitto meditabondo, il telefono ancora premuto contro l'orecchio. "Okay" sospirò poi infine.

"Okay?" ripetè Mason quasi non credendo a quello che aveva appena sentito.

"Glielo chiederò. Oggi" aggiunse Liam deciso.
"Grande! Okay, bene... e come?"
"Le scriverò un messaggio" Liam rispose scrollando le spalle. Era il modo piu' semplice e indolore. Se avesse detto di no, alemno sarebbe stato meno imbarazzante e umiliante, no?

"Liam, vorrei ricordarti cosa è successo l'ultima volta che hai provato a scrivere a Hayden dei tuoi sentimenti, ma sento che non è il caso, visto che il piccolo demonio potrebbe essere in ascolto"

Liam roteò gli occhi, ritrovandosi a soffocare improvvisamente lo strano e inconsueto bisogno di difendere Theo. "Non c'è" però rispose soltanto.

"Questo lo credi tu" Liam sbuffò una risata. Poi Mason fece un sospiro. "Okay, ascoltami. Ora hai bisogno di alzarti-"
"No-"
"Alzati, fatti una doccia, poi vengo da te e porterò cibo, tanto cibo-"
"Solo l'idea del cibo mi disgusta ora"
"Cambierai idea tra poco. E possiamo giocare ai videogames, mentre ti infondo il coraggio di scrivere a Hayden, perchè so che altrimenti non lo farai se sei da solo"
Liam rise "Mi piacerebbe, Mase, però devo aiutare Theo a pulire la casa. I nostri genitori tornano domani sera e qui è un disastro"
"Meglio ancora. Vi aiuterò a pulire"
"No non de-"
"Voglio farlo, ok?" insistette Mason.
Liam sospirò, troppo stanco per protestare "Okay"
"Bene, ora vai a fare una doccia, e mi raccomando, non affogarci."
"Non garantisco nulla" mugugnò lui, facendo ridacchiare l'altro.

"A dopo, Li"
"A dopo, Mase"

*

Quindici minuti piu' tardi Liam era ancora sul letto, il telefono alto davanti al viso, contemplando la chat con Hayden, cercando il coraggio di inviare quel semplice "Ciao! Ti va di vederci?" Liam sospirò afflitto, il dito che ondeggiò su Invio prima di cancellare il messaggio per la ventesima volta.

Quando Theo bussò prima di aprire la porta, era ancora in quella posizione, lo sguardo sul telefono. "Hey" Theo lo guardò alzando un sopracciglio. "Il bagno è libero, se vuoi fare una doccia" Liam annuì rapidamente, approffitando della distrazione per bloccare il telefono e lanciarlo sul letto, mentre si tirava a sedere attento a non fare movimenti bruschi. "Io vado a pulire di sotto" aggiunse poi Theo.

"No, aspetta-" lo interruppe Liam. "Cioè, aspettami- ti... darò una mano"

Theo lo guardò studiandolo con attenzione prima di parlare e sospirare "Puoi tornare a dormire se non te la senti"
"No, ce la faccio" Marciò deciso verso di lui, come a dimostrare così il suo punto. Theo rise, scuotendo la testa "Okay, però- vai a fare una doccia prima, ti prego" gli rivolse un'occhiata intensa e poi un ghigno "Puzzi di alcool e vomito e ti assicuro che non è piacevole"
Liam arrossì, ma si affrettò a ubbidire. Theo non aveva proprio tutti i torti.

*

Quando uscì dalla doccia completamente vestito , si sentì già un po' piu' rinato. Passandosi un asciugamano tra i capelli, rientrò in camera. Il suo telefono trillò una volta, segnalando un nuovo messaggio. Quando sbloccò il cellulare, vide che Mason gli aveva scritto Sono per strada (:
Lanciò l'asciugamano sul letto, e fece per bloccare il telefono di nuovo e raggiungere così Theo al piano di sotto, quando notò che aveva ricevuto un altro messaggio, 15 minuti prima. Riaprì le chat e il suo cuore mancò un battito quando vide che il messaggio era proprio di Hayden. Con le mani tremanti, cliccò sulla chat.

Hey, Li, tutto bene? Ieri è stato davvero folle!

Liam si affrettò a rispondere, il cuore che batteva. Hey, sto bene, almeno credo. Che mi dici di te?
Be' sto ancora respirando, quindi direi che sto bene

Ecco, ora era il momento. Liam guardò la chat. Doveva chiederglielo ora. Non è difficile, Liam. Fallo e basta! Chiuse gli occhi, ripetendosi queste parole mentalmente, una decina di volte. Ma quando li riaprì, scorse la scritta Hayden sta scrivendo... in cima alla chat.

Il suo cuore saltò un battito.
 

Mi chiedevo... se ti andasse ti vederci uno di questi giorni?

Il suo cuore si fermò.

Non sapeva se sentirsi un idiota o festeggiare per essere stato battuto sul tempo. Okay, ora rispondi, Liam, su!

Mi piacerebbe, inviò tremante. Poi prese coraggio, battendo rapidamente. Che ne dici di domani?

Aspettò ancora, il cuore a mille, lo sguardo fissò sulla chat.

Mi sembra perfetto (:

Fammi sapere dove e quando!

Liam trasse un sospiro di sollievo ributtandosi sul letto. Non ci riusciva quasi a credere, ce l'aveva fatta. Sarebbe uscito con Hayden. Sollevò il telefono di nuovo e scrisse a Mason un semplice: L'ho fatto!

*

"Non dovevi venire ad aiutarci a pulire, lo sai" commentò Liam, quasi sentendosi colpevole, mentre Mason reggeva una grossa busta dove Liam stava pian piano lanciando i bicchieri vuoti e distrutti che ingombravano il pavimento.
Mason era arrivato una mezz'ora prima e aveva portato hamburger e patatine, e Liam si era davvero sorpreso per il fatto che avesse pensato anche a Theo. Theo doveva essere stato della stessa opinione perchè aveva guardato il suo cibo con un'espressione profondamente meravigliata, e si era seduto incerto al tavolo con loro, rimanendo poi stranamente silenzioso.

Fu così che dopo un rapido pranzo, si erano messi al lavoro.
"Scherzi? E perdermi il tuo primo post-sbornia e l'occasione di prenderti in giro?"

"Sei così premuroso, Mase"
Theo rise dall'altra parte della stanza, mentre ripeteva la medesima azione, reggendo una busta con una mano e raccogliendo bicchieri con l'altra.

"E ora devi dirmi di Hayden, non puoi scrivermi solo che uscirai con lei e non aspettarti il terzo grado! Aspetto questo momento dalla quinta elementare" sospirò poi drammaticamente.

Theo smise di ridere, alzando la testa "E-esci con Hayden?" chiese subito, guardandolo, e simulando quanta piu' indifferenza possibile.

"Mase!"
"Lui vive con te, lo avrebbe scoperto comunque!" esclamò lui

"E comunque andremo soltanto a prendere un caffè, non è proprio un appuntamento" protestò Liam arrossendo, e lanciando un bicchiere nella busta con un po' troppa, non necessaria, forza

"Tutto inizia con un caffè" fece Mason saggio.

"Credevo iniziasse con un ciao"
"Poi passerete a scambiarvi informazioni inutili tipo il vostro colore preferito, o il gusto di gelato preferito, e in un attimo starete pomiciando sotto gli spalti del campo di lacrosse"
"Come farle sapere che il mio gusto preferito di gelato è il pistacchio mi farà finire a pomiciare con lei? E perchè dovrei farlo sotto gli spalti del campo di lacrosse?" chiese Liam scettico.

"Perchè è così che vanno le cose" rispose Mason con una scrollata di spalle.

"Ah poi se lo dice Mason" borbottò Theo fiaccamente mentre li sorpassava per andare a buttare la spazzatura di fuori.

Mason strinse gli occhi nella direzione dove era sparito. "Mhh che gli prende? Non sembrava nemmeno un insulto quello, oggi sembra un po'... spento?"

Liam scrollò le spalle, lanciando un altro bicchiere nella busta "Sarà la sbornia"
"Forse allora abbiamo finalmente trovato l'antidoto alla stronzaggine compulsiva di Theo" commentò Mason allegramente. Liam sbuffò, ma non rispose, avvertendo di nuovo quello strano senso di fastidio di fronte ai commenti poco lusinghieri di Mason verso Theo. Non che Mason non avesse le sue buone ragioni per avercela con Theo, però... be', Liam non sapeva spiegarselo.


Si morse il labbro pensieroso mentre continuava imperterrito le pulizie, e Theo rientrava dalla porta, attirando lo sguardo di Liam su di se'. Seriamente, quando aveva cominciato a sentirsi in dovere di difendere Theo? Quando aveva cominciato a pensare che Theo meritava di essere difeso, da lui, per di piu'? Non aveva una risposta, è vero, Liam riflettè, però era così. In qualche momento imprecisato durante quel mese passato fianco a fianco, Liam aveva smesso di considerare Theo un nemico. Quasi inconsciamente si era aperto sempre di piu', le conversazioni era diventate piu' facili e piu' frequenti, – a parte ovviamente certe uscite da stronzo sarcastico, ma per quelle Liam era ormai convinto che non ci si potesse far nulla. Come aveva detto anche Theo, non poteva certo smettere di essere se stesso – era diventata poi abitudine aiutarsi a vicenda a studiare, perchè Liam era un nerd per storia tanto quando Theo era un genio in biologia. E in qualche momento nel mezzo Liam aveva cominciato a osservare l'altro ragazzo, a notare delle cose: il modo in cui Theo lo ascoltava veramente con attenzione quando straparlava di storia, quando invece chiunque altro lo aveva sempre interrotto o cambiato argomento. Il modo in cui lo vedeva ogni tanto parlare con sua madre, spalla a spalla, un raro sorriso sulle labbra, mentre lavavano e asciugavano i piatti con una sincronia perfetta, e il modo in cui il suo stesso cuore si stringeva allegramente alla vista. Il modo in cui Theo stesso sembrava aprirsi ogni giorno di piu' con lui, come cominciasse a sentirsi sempre piu' a suo agio, il modo in cui sembrava capire quello che Liam pensasse prima ancora che parlasse, come quel giorno che lo aveva seguito in camera dopo quella mezza discussione con sua madre. E il modo in cui, forse a modo suo, si prendeva cura di lui. Come aveva fatto stanotte. Ma soprattutto... aveva notato che forse Theo era solo tanto quanto lui. Non perchè non avessero persone intorno, ma per il muro che si erano costruiti intorno. Quel muro che lasciava vedere agli altri l'esterno, la facciata, quello che avevano scelto di far vedere, nascondendo interamente tutto ciò che c'era all'interno. Liam per timidezza, Theo forse per rabbia. Eppure quel muro era lì. E per la prima volta in vita sua, Liam si sentiva disposto ad abbassare il suo, se voleva dire abbattere anche quello di Theo.

*

Quando ebbero finito con le pulizie, Mason e Liam optarono per una partita a Call of Duty. Liam osò perfino chiedere speranzoso a Theo se avesse voglia di unirsi a loro, ma Theo rifiutò dicendo che avrebbe studiato un po' prima di rimettersi a dormire. Liam captò la bugia a distanza, ma non protestò. In qualche modo Theo davvero non sembrava particolarmente in se' oggi, era pallido e doveva aver sentito freddo perchè a un certo punto era salito in camera tornando di sotto con una giacca pesante addosso. Liam lo osservò sparire oltre la porta senza altre parole, prima di sospirare e seguire Mason nella sua stanza.

*

La mattina dopo Liam si svegliò e la prima cosa che sentì fu la voce di Theo nel corridoio, probabilmente diretto alle scale, che parlava al telefono.

"-no, dorme ancora- sì, no-" Theo si fermò, prima di proseguire "-certo che non abbiamo speso tutti i soldi-" fece, un lieve sarcasmo nascosto nella voce, che si abbassava gradualmente mentre scendeva le scale. Liam sbuffò, sedendosi. La sveglia sul suo comodino segnava le 12 passate, avrebbe dovuto vedersi con Hayden alle 15, quindi aveva tutto il tempo per farsi una doccia, vestirsi e perfino mangiare qualcosa.

Erano così quasi le 14 quando scese in soggiorno, già pronto per uscire, stretto in un paio di pantaloni bianchi attillati e una camicia azzurra, i primi due bottoni rigorosamente slacciati (ordini di Mason), un maglioncino blu scuro annodato sulle spalle, e sì, il nervosismo a mille.

"Hey che dicono mamma e Paul? Sono già partiti?" chiese entrando, sperando in una distrazione.

Theo era seduto sul divano, avvolto in una coperta, intento a guardare la tv, e si voltò verso di lui quando Liam gli parlò. Restò a fissarlo poi, gli occhi che si muovevano lentamente dalla testa ai piedi e viceversa, prima che Liam, inchiodato sul posto dallo strano sguardo sul viso di Theo, parlasse, per qualche motivo ora ancora piu' nervoso. "Che c'è? Non vado bene?" balbettò.

Theo trasse un mezzo respiro, tornando a guardarlo negli occhi prima di tornare alla tv "Niente..-no.." borbottò, poi decise evidentemente di cambiare argomento. "Hanno detto che l'aereo parte alle 17, saranno qui stasera tardi"
"Okay" rispose Liam "Probabilmente anch'io tornerò stasera"
Theo ovviamente decise di ignorare anche questa sua affermazione perchè continuò, ancora rivolto alla tv "C'è del brodo nel microonde, se hai fame"

Liam assunse un espressione perplessa "Perchè hai fatto il brodo?" Si avvicinò a Theo, mettendosi in piedi davanti al divano. Theo gli rivolse solo una rapida occhiata prima di tornare al suo programma televisivo. "Perchè hai quella coperta? E perchè sei così pallido? Theo, stai be-?"
"Sto bene!" lo interruppe bruscamente Theo stringendosi nella coperta.

"A me non sembra-" Liam si sedette accanto a lui, allungando poi una mano verso la sua fronte. Theo sbarrò gli occhi, schiaffeggiandola via mentre si ritraeva "Che fai?" chiese sconcertato.
"Idiota, voglio solo sentire se hai la febbre-"
"Sto bene, ho detto" ribadì Theo testardo allontanandosi ancora di piu' dalla mano di Liam che sbuffò irritato. "Sei davvero-"
"Non hai un appuntamento?" insistette Theo secco, ignorandolo per tornare a guardare la tv. "Vai, non vorrai fare aspettare Hayden!"
"Non me ne vado se non so se stai bene" rispose Liam semplicemente, guadagnandosi un'altra occhiata sconcertata da Theo. Che poi sospirò esasperato "Liam, vai, ho solo una linea di febbre e non c'è niente che tu e la tua stupida pietà possiate fare per me"
"Non è pietà, Theo" Liam roteò gli occhi, sbuffando.
"Ah davvero? E cos'è?" C'era qualcosa di molto esasperante nel modo in cui Theo era solito sollevare un sopracciglio. O forse era la sua voce che riusciva a venir fuori sempre in qualche modo, qualunque cosa dicesse, in maniera sarcastica, e che ti faceva venir voglia di dargli un pugno.

"Si chiama essere preoccupati per il tuo stupido sedere febbricitante, stronzo" sbottò Liam stringendo gli occhi nella sua direzione con stizza.

Theo stavolta lo guardò quasi con ammirazione, le sopracciglia che quasi toccavano l'attaccatura dei capelli "Quando hai imparato ad essere così volgare?"
"Tu quando hai imparato ad essere così stronzo?"
"Il mio è un talento innato, modestamente" Theo gli rivolse un mezzo sorriso, che si allargò mentre Liam incrociava le braccia accanto a lui, imbronciato. Theo gli diede una gomitata, attirando la sua attenzione. "Vai, non mi ucciderà di certo un po' di febbre" Roteò gli occhi mentre si buttava di lato per sdraiarsi completamente sul divano. Diede un calcio a Liam sulla coscia spingendolo via per poter distendere anche le gambe. Liam gli rivolse un'occhiata non impressionata.

Sapeva che Theo non stava bene. Era pallido, e la fronte era sudata. Vedeva la pelle d'oca camminargli sul collo fino a sparire sotto la coperta. Si era preparato il pranzo, ma non lo aveva toccato sicuramente, poteva benissimo vedere da lì che la ciotola che aveva sistemato nel microonde era ancora piena. Ma sapeva anche che Theo non avrebbe mai ammesso di stare male, non avrebbe mai chiesto aiuto. Ne' a lui ne' a nessun altro, nemmeno se fosse stato in punto di morte.

"Okay" sospirò alla fine Liam. "Ma se dovessi ave-"
"Liam" lo bloccò subito Theo con uno sguardo omicida.

"Sei davvero insopportabile" sbuffò Liam, rinunciando.

"Lo so" fece Theo con un sorriso. "Ora vai e basta. Voglio dormire, e la tua voce mi dà fastidio"
"Be' grazie" Liam roteò gli occhi, allontanandosi. Considerò l'idea di mangiare il brodo che Theo aveva lasciato, ma poi decise che era meglio prendersi un cheeseburger al volo in qualche fast food.

Si fermò sulla soglia del soggiorno, lanciando un'ultima occhiata dubbiosa a Theo, il viso sudato contratto in un'espressione stanca, le luci della tv che si riflettevano nei suoi occhi, mentre la guardava distrattamente.

"Ci vediamo stasera" mormorò Liam tentativamente.

Theo nemmeno lo guardò, mentre mormorò un distratto "Sì"
Liam sospirò uscendo di casa.

*

Ad essere onesti, Liam aveva temuto di rendersi ridicolo in qualche modo. Non era mai stato un esperto di appuntamenti. Anzi, il contrario. L'anno prima alla Devenford era uscito per un paio di mesi con un certo Brett, figo, otto addominali, gran baciatore, ma decisamente uno stronzo. E non certo un tipo da appuntamenti romantici. Non era durata. Quindi era giusto dire che Liam era alquanto inesperto. Però con Hayden si trovava bene. Lei aveva questa strana dote di metterlo sempre a suo agio, di rilassarlo, fin da bambini.

Fu così che dopo aver fatto una passaggiata per negozi, chiacchierando del piu' e del meno, ridendo e scherzando, in particolar modo ad alcuni aneddoti della festa, si erano ritrovati seduti un'ora dopo in un bar, uno di fronte all'altra, davanti a una cioccolata fumante.

Mezz'ora prima, Liam aveva scritto a Theo per assicurarsi che fosse ancora vivo. Theo aveva visualizzato e non risposto. All'ennesimo messaggio ignorato, Liam l'aveva allegramente minacciato di chiamare un'ambulanza e fargli fare una figuraccia se non avesse risposto al dannato telefono entro due minuti.

Calmati, Dunbar, non ti libererai di me così facilmente 😩

Aveva risposto alla fine Theo, e Liam poteva quasi sentirlo, la voce sarcastica, quel ghigno di merda in faccia, mentre roteava gli occhi. Però almeno sapeva che era ancora vivo.

Fino ad ora. Perchè quaranta minuti piu' tardi, quando Liam gli scrisse una seconda volta, non ricevette risposta. Stavolta Theo nemmeno visualizzò. Ovviamente poteva essersi semplicemente addormentato, ma Liam non pote' fare a meno di ricominciare a preoccuparsi. Così quando Hayden si scusò dicendo di dover usare il bagno, Liam ne approffittò per provare a chiamare Theo. Nessuna risposta. Provò col telefono di casa. Niente. Mentre Hayden tornava al suo posto, restò a guardare il suo cellulare, contemplando quanta merda avrebbe dovuto sopportare negli anni a venire se avesse davvero chiamato un'ambulanza.

Sospirò internamente. Quell'idiota. Perchè non poteva fare a meno di preoccuparsi per lui? Era Theo. Lo stesso Theo che lo aveva letteralmente torturato, umiliato e svilito da ragazzini. Ma anche lo stesso Theo che si era beccato un'influenza per essere rimasto in boxer, senza coperte, per tutta la notte, accanto a lui, perchè era stato così idiota da ubriacarsi.

"-iam... Liam, stai bene?" La voce di Hayden lo fece trasalire, sollevando lo sguardo dal cellulare per guardarla.
Arrossì imbarazzato. "Eh.. si.. cioè si- scusami. E' solo che..." sospirò, bloccando il telefono e posandolo sul tavolo "è Theo"
"Theo? Cosa ha fatto?" chiese lei, aggrottando le sopracciglia preoccupata.
"Nulla, nulla! No-è solo che quando sono uscito, non sembrava stare bene. Credo avesse la febbre. E lo sai... è un idiota testardo, non ammetterebbe mai di stare male. E ora gli scrivo, ma non risponde. Prima ho provato a chiamarlo ma è irraggiungibile. E so che probabilmente starà solo dormendo... ma sono preoccupato"

Hayden non disse nulla, ma un sorriso gentile si allargò lentamente sulle sue labbra.

"Che c'è?" gli chiese Liam incerto
"Sei incredibile, Li" disse lei, la voce carica di ammirazione
Liam arrossì di nuovo "P-perché?"

"Riesci a preoccuparti per Theo nonostante tutto. Riesci a buttarti tutto alle spalle e andare avanti, io- non so se ne avrei la forza"

Liam sospirò, scrollando le spalle "E' solo che- non credo che Theo sia la persona orribile che tutti noi pensiamo. Penso che ci sia qualcosa di piu' sotto- non so, forse c'è un motivo dietro questo suo atteggiamento-" ammise onestamente

"Sai, Tracy mi ha detto che venerdì sera Theo l'ha piantata in asso... per prendersi cura di te"
Il cuore di Liam mancò un battito. "Cosa?"

"Sì... ha sorpreso anche me. Qualche giorno fa mi hai detto che Theo era stranamente premuroso con te... non ci avevo creduto, ma forse... lo è." Hayden scrollò le spalle, bevendo un sorso di cioccolata "Forse si sente in colpa" Liam non rispose, contemplando meditabondo l'ipotesi. Sapeva che Theo si sentiva in colpa. A modo suo, glielo aveva fatto capire piu' e piu' volte. "Io penso che voi due siate molto simili, in realtà" disse poi Hayden, rivolgendogli un piccolo sorriso.
"Che intendi?"

"Conosco Theo da anni, ma a volte penso di non conoscerlo affatto. Non so niente di lui, non parla mai di se', evita le domande personali e tiene tutti a distanza a forza di battutacce e giudizi sarcastici... Non ha amici, a parte Josh forse, e le sue relazioni sono solo una lunga serie di rapporti occasionali... Non l'ho mai visto piangere, non l'ho mai visto arrabbiarsi..." Hayden si interruppe, pensierosa, prima di riprendere "So-solo una volta,in effetti..." ricordò, guardandolo "Gabe, il mio ex ragazzo, alle medie, litigò violentemente con lui-"
"Sì Mason me lo ha accennato"
"Theo fu il primo a colpirlo, è vero, ma Gabe lo provocò. Io ero lì. Disse una cosa che mi restò in mente, e lo sguardo sul viso di Theo... non so descriverlo- furioso sarebbe troppo poco... non lo avevo mai visto perdere il controllo-"
"Cosa gli disse?"
"Qualcosa su sua madre. Gli disse qualcosa tipo che doveva essere davvero un piccolo stronzo insopportabile se la sua stessa madre era scappata via da lui, un mostro che nemmeno la sua stessa madre ama..."
"E' orribile-" boccheggiò Liam. Hayden annuì.
"Non ci avevo mai pensato prima, ma non avevo mai davvero visto la madre di Theo.. non so come Gabe sapesse che se n'era andata... poi quando l'anno scorso, Tracy iniziò a... passare il tempo... con Theo, mi disse che a casa non c'era mai nessuno a parte Theo, e suo padre, la sera... probabilmente deve essere stato molto solo.. ma questo non giustifica quello che ha fatto o il suo comportamento no?"

Liam non rispose, metabolizzando le informazioni e riflettendo. Non sapeva nulla della madre di Theo, non sapeva che ne fosse stato di lei, Theo non ne aveva mai parlato, e nemmeno Paul. Se fossero stati divorziati, sarebbe stato logico che Theo la incontrasse occasionalmente. Anzi, sarebbe stato logico che Theo fosse affidato a lei, e non a Paul. Era strano.

Liam guardò di nuovo il telefono preoccupato.

"Chiamalo di nuovo" mormorò alla fine Hayden, seguendo il suo sguardo.
"Mi prenderà in giro a vita quando vedrà tutte le chiamate perse che gli ho lasciato" fece, forzando una risata poco convinta mentre prendeva il cellulare in mano. Fu allora che il telefono vibrò, facendolo sobbalzare. Il nome 'Casa' lampeggiò sul display. "Mi sta chiamando" borbottò meravigliato a Hayden, prima di rispondere. "Hey, idiota- perchè non rispondevi al telefono?!"

Liam rimase in attesa, ma nessuno parlò. Si sentì appena un fruscio, o forse era un respiro pesante. "Theo?! Mi senti?" chise ancora. Poi si sentì udilmente un tonfo. "Hey!" esclamò allarmato. Alzò lo sguardo su Hayden che lo guardava in attesa, un'ombra di preoccupazione ora anche sul suo viso. "Scusami, io-" mormorò Liam facendo per alzarsi.
"Vai" disse soltanto lei, con un piccolo sorriso. "Ci rifaremo la prossima volta"

Liam le sorrise, sistemandosi il maglione sulle spalle "Sicuramente" concordò.

Poi corse fuori dal cafe', diretto verso casa. Rifece il numero intanto, ma la linea suonò occupata.

"Che diavolo, Theo-?" sussurrò tra i denti, ora definitivamente preoccupato, mentre rinunciava a chiamare, aumentando il passo.

 

CONTINUA

 

   
 
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