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Autore: Shaara_2    18/02/2020    8 recensioni
“Ben perché non sei tornato da me?” gli chiese, asciugando le lacrime.
Ma lui rimase immobile a guardarla, sorpreso e senza fiato.
“Rey? Sei tu?” le rispose, incredulo, aggrappandosi al cristallo kyber che lo teneva prigioniero. “Pensavo che non ti avrei più rivisto.”
***
Ciao a tutti. Ho deciso di scrivere questa breve storia REYLO (Ipotetica relazione sentimentale tra Rey e Ben Solo), per raccontare un possibile Epilogo “soddisfacente” dopo TROS. Come tutti i miei racconti, ci sarà il lieto fine. Questa storia è ispirata alla filosofia degli Je’Daii. Buona lettura
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Finn, Kylo Ren, Maz Kanata, Poe Dameron, Rey
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7

 

Immagine presa dal sito che puoi trovare qui

Per sentire la musica di questo capitolo clicca sull’immagine:

A New Home (Rey Skywalker Theme) - John Williams

 

⧫⧫⧫

Vaghi da stanza a stanza alla ricerca di una collana di diamanti che è già intorno al tuo collo.

Vaghi da villaggio in villaggio sul tuo cavallo, chiedendo a tutti “qualcuno ha visto il mio cavallo?

(Rumi)

⧫⧫⧫

 

“Sei troppo importante per me” le aveva detto tra le lacrime. Scosse la testa, lasciando cadere delle ciocche di capelli sul viso. Come aveva fatto a farsi sfuggire in quel modo i suoi sentimenti? Era decisamente senza un briciolo di midollo. E non era stato il richiamo della luce a fargli dire quelle cose. Era stata come una pulsione interna. Qualcosa di incontrollabile. Qualcosa che lo rendeva debole.

 

“Kriff!”

 

Diede un pugno sul grosso tavolo di legno, lanciando imprecazioni minacciose contro il nulla che lo circondava. Un colpo e poi un altro. Sbatté il polso così forte da sentire un bruciante dolore salire fino al braccio.

Determinato a voler distruggere qualsiasi cosa, scalciò la sedia di sughero, facendola cadere rumorosamente. La polvere, che ricopriva le montagne di libri consunti dal tempo, si caricò di nuova energia, volando tutto intorno. Un forte odore di zolfo gli strinse le narici.

 

“Krif! Krif! Krif!” 

 

Maledì tutte le Galassie di cui conosceva il nome, finché, sconsolato, si lasciò cadere sopra il pavimento. Il freddo della lastra di kyber lo colpì alle gambe. Non si era mai sentito così miserabile. Senza pensare, mosse le mani per riscaldare i muscoli delle cosce che avevano toccato il fondo.

 

“Non c’è via d’uscita da questa maledizione!” 

 

Con nervosismo portò una mano sulle labbra, abbandonandosi al disperato ricordo di quell’istante in cui era riuscito a baciarla.

Pianse, rinnegando se stesso e imprecando in ogni lingua che conosceva. Pianse fino a che il freddo non gli penetrò nelle ossa.

 

“È quello che merito ma, krif… Non potevo morire e basta?”

 

Afferrò tutti i libri che riusciva a prendere con le braccia e li scagliò contro il muro di kyber che circondava la stanza.

 

Urlò come un pazzo nel vederli esplodere e dissolversi al contatto con la lastra di cristallo, e li maledì ancora. 

 

“Perché sono qui?” tuono, sull’orlo della follia. “Perché adesso devo sognarla in questo modo?”

 

Si alzò in piedi, lanciandosi per colpire il kyber, causando milioni di scintille e un feroce riverbero nella Forza.

 

“È questa la mia punizione? Vederla farsi una vita senza di me? Trovarmi costretto a convincerla di dimenticarmi perché sopravviva?”

 

Il freddo gli fece battere i denti, ma lui non si curò di quella sensazione corporea. Si lanciò contro al cristallo con tutta la forza che possedeva, sperando di polverizzarsi come la carta dei libri.

 

“Aaaaaaaah!”

 

Un’ondata d'energia lo spinse all’indietro, con una violenza tale da scaraventarlo oltre al tavolo di legno, con la parte sinistra del corpo surriscaldata e carica di un’energia elettrica e dolorosa.

 

“Perché io non posso morire!” gridò con disperazione contro il cristallo che lo teneva prigioniero.

 

E, mentre guardava se stesso trasfigurarsi nel riflesso del Kyber, osservò il grosso tavolo di legno ribaltato per terra.

Sbatté forte le palpebre, osservando un’ombra più scura.

 

Con aria arrogante e confusa tornò indietro per vedere sotto al tavolo. Lo sollevò spostandolo di lato, guardando verso il basso.

 

“Che cos’è questa?”

 

Si piegò contro l’ombra scura, spostando cumuli di polvere antica come il tempo. Dalla bocca le sue parole evaporarono trasformandosi in condensa gelata.

 

“Sembra una porta…” sussurrò. “Sembra disegnata nel Kyber.” 

 

Allungò le mani verso la maniglia. Era dorata, metallica e lucente, come se fosse stata appena montata sulla porta.

 

“Maledetti sogni” grugnì, afferrandola con una presa decisa. “Per le stelle, sembrava disegnata!” ringhiò, mentre la abbassava, sperando di aprire la botola. La maniglia divenne calda al contatto della sue dita. L’odore di zolfo aumentò e Ben, seppur infastidito, provò a tirare il manico verso di sé, amplificando il controllo sulla Forza.

 

“Dove potrà portare?” Aumentò l’energia sui muscoli delle braccia, sforzandosi per aprire, ma la porta non si mosse neanche di un millimetro. Tirò e tirò, sbattendo i denti e facendo forza anche con i muscoli della schiena.

 

“Se fosse un passaggio?” 

 

Una riga di sudore scivolò sul suo viso. I capelli ondeggiarono all’indietro. Un’altra ondata di sudore solcò i muscoli della schiena e altre arrivarono a tradire il suo sforzo, ancora e ancora, fino a che, esausto, digrignò i denti fino quasi a spaccarseli. Ma la porticina si mosse appena. Una luce uscì dalla fessura insieme a un rumore instabile, come il tuono di un terremoto. Il grido di un caos senza tempo avvolse tutta la stanza.

 

“Che diavolo può essere?”

 

Tirò più forte, questa volta usando tutta la Forza che aveva. 

 

“Aaaaaaah!”

 

Gridò, temendo che gli si sarebbero spezzate le braccia per la tensione. Ma, come in reazione al suo gesto, un vortice di luci colorate lo circondò, un suono secco rimbombò dentro i suoi timpani, una ventata di energia parve attraversarlo da parte a parte e la piccola fessura si chiuse di nuovo, facendolo rimbalzare all’indietro.

 

“Kriff!” sbuffò con sdegno, quando una pila di libri che aveva urtato gli si rovesciò addosso. Cominciò a starnutire a più non posso quando quell’odore intenso di polvere e zolfo gli penetrò nelle narici. Poi, però, quando riuscì ad aprire gli occhi, vide una piccola farfalla blu volare allarmata sopra la sua testa.

 

“E tu?” le disse, guardando il piccolo insetto svolazzare in cerchio. “Da dove sei uscita?”

 

 

Deep Core pianeta Tython


“Sei troppo importante per me” le aveva detto piangendo e prendendole una mano per baciarla. Veramente provava questo per lei? Era per questo che l’aveva salvata? Ripensò al tocco caldo e morbido delle sue labbra e il cuore riprese a battere veloce. Poi, l’aveva visto farsi rigido e teso. Gli occhi di pietra e il volto indurito in un’espressione di indifferenza. Si era alzato in piedi e le aveva rivolto delle parole orribili.
 

Dimenticami, Rey. Tu sei viva e c’è chi ti ama. Puoi ancora avere una vita.”
 

“No!” sussurrò in una parte della sua mente. Ma la frase: C’è chi ti ama” continuava a ripetersi, come un disco rotto, nella sua memoria. Quindi, lui non l’amava. Le stava dicendo di trovarsi un altro compagno. Non era possibile. “No, no!” Scosse la testa per allontanare quel pensiero. Cominciò a respirare con ansia, ripetendo le parole di Ben. “Non cercarmi più!” le aveva ripetuto con un’espressione più dura. Si era alzato in piedi, andando in fondo alla stanza. Il kyber, che sembrava scomparso, era di nuovo tra loro. Poi, senza emozione, gelido come una lastra di marmo, le aveva detto ancora: Sono morto, Rey. E questo è solo un sogno.”

 

“Noooooo” cominciò ad urlare, dando un colpo contro qualcosa. Qualcosa che, adesso, la chiamava a gran voce.

 

“Rey! Che succede? Svegliati!”

 

Rey aprì gli occhi accorgendosi che, anche quello, era stato un incubo, ma non sembrava un sogno la persona che aveva davanti.

 

“Finn?”

 

Il ragazzo le sorrise, stringendole le braccia.

 

“Rey, stavi urlando. Che cosa ti sta succedendo?” Il suo viso sembrava teso in una smorfia contorta tra gioia e apprensione.

 

“Finn, sei qui? Come mi hai trovato?” Rey sollevò le labbra in un sorriso felice, incredula di avere l’amico al suo fianco. Poi si guardò intorno. Poe era dietro di lui, in piedi proprio accanto al suo letto, gli occhi gonfi per la preoccupazione e una mano saldamente stretta su una spalla di Finn. E, dietro a loro, un’aleena armeggiava con un holonet, parlando a squarciagola.

 

“Si, Maz, l’abbiamo trovata. Ora sta bene.”



 

 

“E tu?” le disse, guardando il piccolo insetto volare. “Da dove sei uscita?”

 

Ben si alzò, seguendo il volo spasmodico della farfalla, come una scia di luce e calore che riscaldava quel grande stanzone freddo, circondato dal kyber.

 

Con le pupille dilatate per la sorpresa, la osservò volare all’impazzata per poi stancarsi e posarsi su una parete. Una piccola scintilla diede vita ad una minuscola luce.

 

Ben spostò la testa incuriosito, osservando delle onde liquide di luce che si diramavano in cerchi crescenti a partire dal punto in cui le piccole zampe della farfalla avevano toccato il kyber.

 

“La Forza!” esclamò, avvicinandosi all’insetto. “In te scorre la Forza.” Abbassò la voce, assumendo un tono più dolce, come se non volesse spaventare la farfalla.

 

“Da dove vieni?” sussurrò, allungando una mano per catturarla. Ma, quando gli fu a meno di un palmo, la farfalla ricominciò a volare, posandosi, di tanto in tanto, sulla parete della stanza. E, ogni volta che si posava, altre luci si diramavano, come onde liquide dentro al kyber.

 

Ben portò una mano al mento, osservando perplesso il fenomeno, poi andò nel punto in cui aveva scaraventato il libro di cui gli aveva parlato Rey nel sogno. Lo prese tra le mani, accarezzando il pesce inciso nella copertina, prima di aprirlo.

Lesse a voce alta:

 

“Il libro di Bogan. La luna di zolfo.

 

2

 

Il fuoco divenne zolfo, l’acqua si trasformò in mercurio. La Forza Cosmica ebbe paura e, dalla sua emozione, fuoco e acqua cominciarono a scontrarsi. Combatterono con così tanta energia da sciogliersi nella stessa materia e dal loro incontro nacque il sale, capace di plasmare tutti gli elementi.

 

5

 

Ma, un giorno, qualcosa mutò. Qualcuno attaccò Tython per acquisire il potere delle Forze e da quel giorno i tre elementi si divisero, trasformandosi di nuovo.

 

8

 

Nonostante la divisione, tutto restò in pace perché Tython, nato dal sale, sacrificava la sua energia per tenere le lune equidistanti ed in equilibrio.

 

11

 

Nuove generazioni nacquero dopo di loro e, ben presto, fu chiaro che anche il più piccolo scompenso nella Forza era in grado di causare grandi eventi naturali sul pianeta che veniva scosso da pesanti uragani, maremoti o terremoti.

 

14

 

Chi continuò a praticare il lato chiaro della Forza fondò un nuovo ordine, “gli Jedi”, e abbandonó Tython, mentre chi rimase fedele al lato oscuro, a sua volta, creò un suo ordine che promise la distruzione del lato chiaro.

 

17

 

Si narra, infatti, che se un giovane Skywalker fallirà, una giovane sposa la Forza riunirà.

Per liberare il suo amato, attraverserà il tempo e lo spazio, chiudendo le crepe tra le dimensioni e riunendo tutte le fazioni. Ma, per risolvere la primordiale indeterminazione, Ahsla e Bogan dovrà portare in collisione.”

 

Ben sbuffò, posando il libro sul pavimento e sedendosi per terra. Il freddo del Kyber lo colpì nuovamente. “Non si capisce niente” disse tra sé e sé. Poi cercò la farfalla, restando sorpreso di trovarla posata sulla sua spalla.

 

“Tu appartieni al lato chiaro della Forza, non è vero?” 

 

Osservò l’insetto sollevarsi in volo, per danzare in cerchio sulla propria testa e poi toccare di nuovo le pareti ai lati della stanza.

 

“Stai cercando di dirmi qualcosa?”

 

Ancora una volta le pareti reagirono al suo tocco, con piccoli bagliori di luce. Bagliori che si disperdevano nel kyber con piccole onde concentriche, che si diramavano verso l’esterno, come se minuscoli sassi avessero colpito un materiale liquido.

 

“Ma il kyber non è liquido” osservò Ben, sollevandosi da terra e avvicinando le dita al kyber. Con attenzione si soffermò per analizzare come anche le sue dita provocassero lo stesso fenomeno.

 

“Il kyber reagisce al lato chiaro! È così, farfalla?”  

 

La farfalla si posò di nuovo sulla sua spalla. E Ben, come se volesse un’ulteriore conferma, cominciò a sfiorare le pareti della stanza con una delicatezza innaturale.

 

Ad ogni tocco, la sua prigione di cristallo reagiva, sprigionando piccole luci proporzionali alla pressione delle sue stesse dita. Bagliori che si disperdevano come onde di luce liquida dentro al kyber.

 

“Sono stato prigioniero per un anno in questo posto, senza capirlo.”

 

Ben si mise al centro della stanza, guardandosi intorno. La sua prigione era un paralellepipedo perfetto, interamente rivestito di Kyber. Una lastra spessa e indistruttibile, apparentemente trasparente, ma di fatto avvolta dal nulla. Solo quando sognava Rey, riusciva a vedere attraverso quelle spesse mura. Ma, adesso, gli era diventato più chiaro che la lastra reagiva solo al lato della Forza che in lui era meno potente: il lato chiaro della Forza.

 

“Il lato chiaro della Forza. Questa stanza reagisce al lato chiaro della Forza!” disse a voce alta. Ormai il concetto era chiaro.

 

Rimase in piedi, riflettendo sulla sua stessa osservazione. Ma la farfalla si posò sul libro di Bogan e questo non poteva più essere un caso.

 

Con determinazione lo riprese tra le mani. Andò verso il tavolo di legno e, con un gesto delle dita, usò la Forza per rimetterlo al suo posto, prendendo lo sgabello di sughero per sedersi.

 

Questa volta, posò il libro con un tocco lieve, girando le pagine, facendo un’incredibile attenzione per non sgualcirle.

 

“Ecco qui…” sussurrò, sentendosi invadere il corpo da un brivido.

 

Mosse una pagina lentamente, posando le dita tra le righe. Guardò la farfalla e strinse le labbra, come se stesse cercando la sua attenzione e, poi, cominciò a leggere:

 

“8

 

Nonostante la divisione, tutto restò in pace perché Tython, nato dal sale, sacrificava la sua energia per tenere le lune equidistanti ed in equilibrio.

 

11

 

Nuove generazioni nacquero dopo di loro e, ben presto, fu chiaro che anche il più piccolo scompenso nella Forza era in grado di causare grandi eventi naturali sul pianeta che veniva scosso da pesanti uragani, maremoti o terremoti.”

 

“Tu sei qui per me, non è vero?” avvicinò lo sgabello al tavolo, raddrizzando la schiena e voltando velocemente le pagine. 

 

Ma, per risolvere la primordiale indeterminazione, Ahsla e Bogan dovrà portare in collisione.”

 

La farfalla riprese a volare sulla sua testa.

 

“Quindi, questo è un messaggio per me. Tython, Ahsla e Bogan si trovano nel Deep Core e si narra che ci vivessero gli antichi Je’daii: un ordine precedente agli Jedi che adorava entrambi i lati della Forza e credeva nell’equilibrio tra i due lati.”

 

Abbassò gli occhi, osservando la farfalla posarsi sulle sue dita con fiducia e si meravigliò che questo stesse accadendo.

 

“Stai facendo sul serio?”

 

Normalmente, gli animali percepivano il suo lato oscuro per istinto e si tenevano lontani. Anche la farfalla, fino a quel momento, era rimasta entro un certo margine di distanza, ma adesso…

 

“Quindi se, in qualche modo, il mio esistere fosse collegato a questi pianeti, il mio scompenso verso il lato oscuro dovrebbe generare delle alterazioni nella Forza e dei disastri sul pianeta di Tython, se non in tutta la Galassia. E, quindi, ragionando per assurdo, io dovrei trovarmi sulla luna di Ahsla costretto a meditare sul lato chiaro per ritrovare l’equilibrio.”

 

La farfalla si staccò dalle sue dita per volare nella stanza, toccando e ritoccando le pareti, causando continui slanci di energia.

 

“Mi stai dicendo che il lato chiaro è tutto intorno a me e devo solo collegarmi all’energia di questo pianeta? E se invece fossi solo pazzo, e stessi sognando anche questo?”

 

Ben si alzò di scatto dal tavolo, con aria feroce e irrequieta. 

 

“Tu sai che non è possibile!” 

 

Prese lo sgabello e lo lanciò contro la parete di kyber. Milioni di scintille di Forza fecero vibrare la stanza. 

 

“Io sono legato al lato oscuro, io sono il lato oscuro” gridò, rovesciando di nuovo il tavolo.

 

“Lo capisci che questa è una condanna? Non troverò mai l’equilibrio che serve!” urlò, con tutto il fiato che aveva in gola, spalancando la bocca e piegandosi per lasciarsi andare alla rabbia.

 

“Non mi salverò mai! Non esiste l’equilibrio!”

 

Il suo istinto prese il sopravvento sulla ragione e si lasciò andare alla rabbia. La collera era tutto ciò che conosceva. Non sapeva dare altra forma ai suoi sentimenti e quando il furore bruciò tutte le sue energie, esausto, si abbandonò al pianto.

Se solo avesse potuto morire…


Butterfly Star Wars

Per sentire la musica di questo capitolo clicca sull’immagine:

Destiny of a Jedi - John Williams

 

 


Angolo della scrittrice:

Ciao a tutti,

Sono incredibilmente lusingata, onorata e riconoscente verso tutti coloro che hanno letto, commentato, aggiunto questa storia in qualsiasi categoria o mi hanno scritto in privato. I commenti, visibili o privati, sono il motore che mi spinge a continuare a scrivere e, per questo, vi sono e sarò per sempre grata e riconoscente. Il mio cuore è già vostro!

Un grazie gigante anche a IndianaJones25 che è sempre presente e mi peremette di andare velocissima anche con le revisioni. Per favore, andate a mostrare il vostro amore anche per i suoi racconti che sono bellissimi. Se cliccate qui, potrete andare a leggere l’ultima storia che sta scrivendo. Per favore, lasciate un cuoricino anche nel suo profilo.

Ricordo a chi mi segue che continuerò a pubblicare un capitolo di questa storia ogni martedì e venerdì. Destiny's Force, invece, riprenderà quando mi sarò sfogata dal tristissimo finale dell'episodio IX. 

Cari lettori, sono qui per voi. Piangiamo insieme nell’attesa che riportino indietro Ben Solo.

Un caro saluto a tutti e grazie per essere passati.

Shaara

Ps: piccolo spoiler: questi due capitoli sono di transizione. Potete vederli come la seconda e la terza fermata del treno del dolore di Ben Solo. Però, dal capitolo 9, Ben, Finn e Rey si incontreranno di nuovo e… ne vedrete delle belle ;)

 


Note:

Clicca sulle parole evidenziate in blu per leggere gli approfondimenti o per vedere l'immagine del personaggio.

Clicca sulle immagini per ascoltare la musica. Ti consiglio di aprire la musica in un’altra finestra per continuare a leggere con il sottofondo.

Per leggere ispirazioni, bibliografia e riferimenti vedi nei capitoli precedenti.

 


NB: Ogni personaggio descritto, tranne quelli inventati da me, sono di proprietà della STAR WARS - LUCASFILM, ora Disney. Ogni onore e gloria è di proprietà del suo creatore George Lucas e degli autori del nuovo Canon Disney. Questa Fan Fiction è stata creata a scopo ludico, senza fini di lucro ed è il mio personale e misero dono per questo meraviglioso Fandom. Che la Forza sia con voi :)

 
   
 
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