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Autore: Dan13la1995    26/02/2020    0 recensioni
Liam torna nella sua città natale dopo anni, quando sua madre decide di risposarsi. Il suo più grande shock è scoprire che il figlio del suo nuovo patrigno è lo stesso ragazzo che all'epoca della scuola elementare era solito bullizzarlo, rendendo la sua vita letteralmente un inferno...
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"Qualcuno potrebbe dire che non dovrebbe voler amare la persona che lo ha distrutto. Però lui vuole amare la persona che lo ha rimesso insieme. Lo vuole, davvero, ma non può."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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NB: Volevo dirvi che mi sono divertita a fare una playlist su Spotify per questa storia, con le canzoni che mi ricordano i protagonisti della storia. La troverete - se vi interessa - qui o semplicemente cercandola su Spotify col nome TBISWTL.

 


18. Gli amici non....

 

Liam sobbalzò sul posto, lì dove era seduto sul suo letto, quando qualcuno bussò delicatamente contro il vetro della sua finestra.

Alzò lo sguardo, corrugando poi le sopracciglia quando incontrò gli occhi verdi di Theo che lo fissavano, e scivolò giù dal letto, aprendo la finestra lentamente.

"C-che fai qui?" balbettò perplesso, mentre Theo si spingeva dentro la stanza.

Liam aveva mille altre domande in mente che lo aiutassero a capire la strana situazione. Era piu' che sicuro che solo due minuti prima fosse in auto, guidando in una strada qualunque – un po' troppo bene perchè fosse reale – finchè sul ciglio non aveva visto l'orribile gatto dei vicini che lo fissava. Inquietante.

E ora era lì. E voleva chiedere, davvero, ma qualcosa nello sguardo scuro e determinato di Theo lo inchiodava sul posto.

Theo fece un passo verso di lui, cauto, lento, quasi predatorio. Liam ne fece istintivamente uno indietro. Il muro avrebbe dovuto essere molto piu' lontano, ma si ritrovò a cozzare con le spalle contro una superficie solida. Theo alzò il braccio destro, posando la mano contro la parete accanto alla sua testa.

Il cuore di Liam gli batteva in gola, mentre cercava di deglutire. Qualcosa in quella situazione era stranamente familiare.

"Sai.. non hai ancora risposto alla mia domanda" Theo disse soltanto.

Liam si agitò sul posto, abbassando gli occhi, le parole incastrate in gola. Theo però fu più rapido, alzando anche l'altra mano e sbattendola contro il muro mentre si faceva piu' vicino. Il suo petto ora era premuto contro quello di Liam, il respiro per qualche motivo pesante. Liam sarebbe voluto scappare, ma non riusciva a staccare gli occhi da quelli dell'altro, mentre quelli di Theo scivolavano sulle sue labbra.

"Ma non ce n'è bisogno, Theo sussurrò, la voce roca e bassa "Conosco già la risposta..."

Liam socchiuse leggermente le labbra per parlare, ma cambiò idea quando le mani di Theo si spostarono dal loro posto contro il muro, posandosi sul suo avanbraccio e poi risalendo lentamente su, verso le spalle, verso il petto, accarezzando la pelle lasciando scie di fuoco mentre continuava a premere col suo corpo contro il suo.

"Liam", Theo sussurrò, senza mai smettere di guardarlo negli occhi "vuoi che me ne vada?"

Liam deglutì. Poi scosse semplicemente la testa. Non aveva senso combattere, spingerlo via, mentire, non più, non quando ogni parte di lui gli stava urlando di baciarlo, toccarlo, stringerlo, lasciarsi andare, scoprire cosa sarebbe successo se quella notte di mesi prima fosse stato sincero.

Theo sembrò esitare, mentre le mani si avvolgevano attorno ai fianchi di Liam, e le sue labbra si libravano sopra quelle dell'altro. "Sei sicuro?" gli chiese ancora.

Qualcosa scattò in Liam in quel momento. Si morse le labbra poi l'ultimo barlume di esitazione svanì. Alzò le mani mettendole a coppa sul viso di Theo tirandolo vicino con forza. Le loro labbra si scontrano in un bacio incasinato, disperato. Liam si spinse contro Theo, cercando ancora piu' contatto, e la mani di Theo si artigliarono in risposta al tessuto della maglia mentre lo tirava piu' vicino.

In una lotta di membra, labbra e pelle, Liam sentì il suo corpo scivolare verso il basso e la schiena colpire il materasso. Theo si tirò indietro, senza fiato, le labbra a un pollice di distanza mentre i loro respiri si confondevano.

"Qualcuno potrebbe sentirci..." sussurrò Theo esitante con una sola rapida occhiata alla porta.

"Non mi importa" disse Liam subito, le mani che si avvolgevano attorno al collo di Theo. Theo lo guardò quasi incantato, come cercando nei suoi occhi qualche segno di pentimento. Non ce n'erano.

Così lo baciò di nuovo.

Liam trovò l'orlo della sua maglia, facendo scorrere le mani sulla sua pelle calda, mentre Theo spostava la sua attenzione sul collo e sulla sua clavicola. Liam emise un sospiro, inclinando la testa indietro.

Poteva sentire le mani di Theo ovunque, sulla schiena, sul petto, sulle sue cosce. Theo rotolò i fianchi contro i suoi. "Oh dio", Liam espirò pesantemente, "Theo..."

"Liam..."

Qualcuno bussò alla porta. Sembrava lontano anni luce, così nessuno dei due gli prestò attenzione mentre continuavano a baciarsi.

"Liam?" Qualcuno bussò ancora. Stavolta forte e chiaro, e Liam spalancò gli occhi mentre sua madre apriva la porta, e si ritrovò a fissare il soffitto bianco con gli occhi sgranati, il corpo immobile. "Tesoro, farai tardi a scuola!"

Il suo cuore palpitava violentemente contro il suo petto mentre scattava a sedere, le lenzuola che gli scivolavano in grembo, voltandosi poi verso sua madre affacciata alla porta. Si guardò intorno, il viso che si colorava di un rosso intenso mentre realizzava cosa era appena successo. Tornò imbarazzato verso sua madre, che lo guardò un po' perplessa. "Tutto ok, tesoro?"
"Sì..sì.." balbettò. Si portò una mano alla fronte "Scusa... io- scendo subito"
"Bene" fece lei lentamente, lanciandogli un'ultima occhiata preoccupata prima di chiudersi la porta alla spalle.

Liam rimase qualche secondo immobile ad ascoltare il ticchettare dell'orologio e il ritmo folle del suo stesso cuore, prima di buttarsi di nuovo sul letto, coprendosi il viso con entrambe la mani, i pezzi del sogno che lo raggiungevano lentamente.

Mio Dio. Aveva appena fatto un sogno erotico su Theo?! Be' non proprio erotico perchè era stato svegliato prima che loro... Oh dio!

Liam si girò di pancia nel letto premendo il viso contro il cuscino, soffocando un grido. Che diamine gli prendeva?!

Quando Liam scese completamente vestito al piano di sotto, trovò sua madre impegnata in cucina. Impiegò qualche secondo a realizzare quanto fosse strano. Forse stava ancora sognando e presto avrebbe di nuovo visto Blackie Chan che lo fissava inquietante da un angolo. Questo oppure Theo sarebbe saltato fuori con solo indosso un grembiule da cucina. Non sapeva quale delle due ipotesi sarebbe stata piu' folle.

Guardò sua madre mentre si sedeva sullo sgabello dell'isola della cucina. "Come mai non sei al lavoro? Non avevi il turno di mattina questa settimana?" chiese perplesso.

"Melissa aveva bisogno di un cambio, così oggi lavorerò di notte" rispose sua madre tranquillamente, mentre versava il bacon dalla padella al piatto posizionato davanti a Liam.
"Oh capito" si accigliò Liam fissando il suo bacon. Si sentiva ancora confuso e imbarazzato dall'intera situazione. Non che ci fosse qualcosa di strano, dopottutto era un adolescente, no? Era normale fare sogni erotici di tanto in tanto, chi non ne aveva? E' che questo era Theo. Theo a cui non avrebbe dovuto pensare, soprattutto non in quel senso, soprattutto non ora che i loro rapporti sembravano star lentamente migliorando.

Lanciò un'occhiata aggrottata a sua madre che mangiava di fronte a lui. "Non mi importa" aveva detto nel sogno quando Theo gli aveva fatto notare che qualcuno avrebbe potuto sentirli. Ora si sentiva in colpa al solo ricordo.

"Tutto bene tesoro?" gli chiese Jenna guardandolo preoccupata. Liam trasalì quando si accorse che si era incantato a fissarla.
"Co-? Oh- si tutto bene, scusa..." si affrettò a ricominciare a mangiare.

"Non mi sembri molto in forma, sai- Poco fa..."
"Non era niente, mamma... solo- un incubo" inventò prontamente, guardandola dolcemente
"Vuoi parlarmene?"
Il cuore di Liam perse un battito "Meglio di no!" Liam si affrettò a dire.
Jenna alzò un sopracciglio. Poi sospirò "Sai che puoi dirmi tutto, vero?"
Liam si morse un labbro sentendosi infinitamente colpevole. "Lo so, lo so" Ma non poteva.
"Allora, cosa c'è?" chiese Jenna, con una lieve nota di ansia nella voce. "Ultimamente non sembri... felice? E' successo forse qualcosa? A scuola? Qualcuno ti-"
"No no, niente del genere. Io... uhm" Liam balbettò. "No-non sono io in realtà, è-" Gli venne un'idea. "E' che un mio amico ha un problema!"
"Un amico?" chiese Jenna lentamente, alzando il sopracciglio.

"Sì- sì" sospirò
"E sentiamo, qual è il problema di questo tuo amico?" chiese Jenna con un sorrisetto, posando il mento sul palmo

Liam si fissò sul suo piatto vuoto, prima di iniziare a parlare con cautela. "Lui... il mio amico-" Liam specificò. Sospirò. "Ha finito per provare sentimenti per una persona, ma... accettare di stare con questa persona, ecco...farà stare male un'altra persona a cui lui tiene tantissimo..." Liam alzò lo sguardo incontrando quello di sua madre. "E così lui non sa cosa fare" concluse mesto.
Jenna lo guardò "E questa altra persona tiene al tuo amico?"

"Sì, sì... loro diciamo che sono davvero legati... è... praticamente è la persona piu' importante" Liam ammise titubante.

"Be' allora non vedo come potrebbe soffrire nel vederlo felice accanto alla persona a cui vuole bene" disse Jenna semplicemente. Liam la guardò preso alla sprovvista. "Se qualcuno che ti vuole bene, ti impedisce di fare ciò che ami, non ti vuole bene, tesoro"
Liam battè le palpebre "Al mio amico intendi?" la corresse ansioso.

"Sì, al tuo amico, a chiunque vuoi" Jenna roteò gli occhi. "E se scegli di non fare ciò che ti rende felice per il bene di qualcun'altro, come pensi si sentirà questa persona quando lo scoprirà? Soffrirà ancora di più perchè è stata la causa della tua infelicità, non credi?" Jenna si alzò, recuperando i piatti. "Alla fine qualcuno deve star male, è così che va la vita, ma almeno scegli un dolore per cui ne valga la pena" Jenna sorrise scrollando le spalle.

Liam la guardò affettuosamente. Lei era davvero incredibile.

Però non poteva fare a meno di chiedersi se l'avrebbe pensata ancora così, se avesse saputo a cosa Liam si riferiva davvero....

*

Mason non la smetteva di ridere, e Liam gli avrebbe tirato dietro il vassoio del pranzo se non fosse impegnato a sprofondare nella sedia per l'imbarazzo.

"Oh mio dio" soffocò Mason, con le lacrime agli occhi.

"Smettila, Mase, non è divertente, se non l'hai notato qui sono leggermente nel panico"
"Se sei così imbarazzato per un sogno, cosa farai quando succederà vera-?"
"Ah non dirlo!" Liam si coprì il viso con le mani "Non succederà mai, non mettermi immagini in testa"
"Mi sembra che tu abbia già immagini in testa, e anche abbastanza chiare" Mason ridacchiò, guardandolo.

"Ti odio" mugugnò Liam da dietro le mani. Le abbassò con un sospiro pesante, il viso arrossato, "Avrei dovuto stare zitto"
Mason roteò gli occhi ridendo di nuovo "E' solo un sogno, Li, magari hai solo bisogno di fare sesso, o forse il tuo subconscio cerca di dirti qualcosa"
"E cosa?"
"Che sei un'idiota senza speranza"

"Non aiuti, Mase"

"Be' allora dammi più dettagli su questo sogno..." Mason lo stuzzicò "Sentiamo, che follie avete fatto tu e Theo?"
"Mase, pia-"
"Che abbiamo fatto io e Liam?" chiese all'improvviso la voce, lievemente incuriosita, di Theo.

Liam si bloccò, impallidendo, prima di voltarsi verso destra, Mason che lo imitò, incontrando la vista di un Theo perplesso, il vassoio in mano.

Theo camminò attorno al tavolo, sedendosi poi accanto a Liam.

"Di che parlavate?" chiese ancora Theo, non c'era malizia nel suo tono, era solo perplesso, quindi probabilmente aveva origliato solo quelle ultime parole.

"Lo chiedi pure? Dovresti sapere bene le cose folli che fate tu e Liam qua-" Liam calciò Mason sotto al tavolo, e Mason si zittì. Theo li guardò come se fossero pazzi.

"Gli ho detto che mi hai fatto guidare la tua auto" disse soltanto Liam. Si stupì di se stesso per la prontezza di risposta e l'inaspettata naturalezza. Era davvero fiero di sé.

Ma Mason non aveva ovviamente colto il suo geniale piano.

"Lui cosa?" Mason strabuzzò gli occhi, e Liam gli diede un altro calcio accompagnato da un'occhiataccia. Una smorfia di dolore si formò sul viso di Mason mentre iniziò a sproloquiare: "Sì... "lui cosa?" è esattamente quello che gli ho detto quando me l'ha raccontato... seriamente, amico, hai avuto un gran fegato ad affidare a questo ragazzo un auto marciante, e salirci anche a bordo... sai del tentato omicidio del gatto?" disse tutto così velocemente, che c'era da stupirsi che Theo avesse afferrato qualcosa.

Ma Theo rise stappando la sua bottiglia d'acqua "Be' mi conoscete, mi piace rischiare"

"C'è una bella differenza tra rischiare e correre con consapevolezza verso la propria morte-" commentò Mason con un'occhiata eloquente.
"Mason, ora sta zitto" Liam disse impassibile. Mason si zittì.

Theo rise soltanto, scuotendo la testa.

*

"Non credevo l'avrei detto, ma il mio sabato è stato decisamente migliore del tuo" commentò Amber, quando Theo ebbe finito di raccontargli il resto della serata. Emise un sospiro drammatico, mentre riprendeva a lavare il pavimento. "Non ci posso credere che hai quasi picchiato un tizio per gelosia e io me lo sono perso"

Theo roteò gli occhi, senza nemmeno guardarla mentre passava una spugna sui tavoli del locale. "Non ti sei veramente persa nulla, è letteralmente scappato a gambe levate quando Mason ha accennato al passare un'altra serata alla centrale di polizia"
Amber si fermò di nuovo sbattendo le palpebre nella sua direzione "Sei stato dentro per rissa?"
"Non esattamente, però... ho avuto i miei guai" rispose tranquillamente.

"Fammi indovinare... stavi interpretando la parte dell'eroe in armatura lucente?" Amber ghignò. Poi incontrò il viso di Theo, un lieve rossore che gli colorava le guance, mentre faceva di tutto per evitare il suo sguardo. "Oh mio Dio, lo stavi facendo davvero" Rise diverita "Prendi a pugni tutti quelli che guardando anche solo male il tuo bel principino?"

Theo arrossì ancora di piu', ma sbuffò infastidito. "Piantala adesso. Piuttosto... com'è andata la tua notte fuori con Nolan Holloway?" Theo le sparò un sorriso.
"Decisamente fuori schema"

"Non è esattamente la parola con cui avrei definito Nolan"
"Siamo andati in un drive-in, mi ha offerto una pizza e una birra, mi ha accompagnato fino alla porta di casa, mi ha baciato sulla guancia e ha perfino aspettato che entrassi" elencò Amber con enfasi. Theo la guardò in attesa. Dietro al suo solito tono derisorio, c'era qualcos'altro. Era come... colpita?
"Quindi non hai avuto quello che volevi?" la stuzzicò Theo.

"Ci sto lavorando" lei sorrise "Sarà fantastico quando verrà a letto con me" Theo fece una smorfia. Non aveva bisogno di quell'immagine mentale. E Amber rise alla sua espressione. "Sai," lei gli sparò un'altra occhiata maliziosa, prima di tornare a lavorare "Ho imparato per esperienza che le persone piu' timide sono anche quelle piu' scatenate in certe situazioni, non so se mi spiego..."

Theo potè sentire qualcosa muoversi nel suo basso ventre alla sua velata insinuazione, e non stava assolutamente pensando a Nolan. La guardò fisso e impassibile. "Come pensi che posso lavorare con quest'immagine in testa ora?"
Amber rise di cuore. "Amico, hai bisogno di smettere di immaginare e passare a un po' di azione"

Theo non rispose, tornando a pulire il tavolo, cercando di forzare nella parte piu' nascosta della sua mente ogni strano pensiero che gli era appena affiorato. Inutile dire che fallì miseramente.

Tutta quella intera faccenda di essere amici si sarebbe rivelata molto piu' difficile del previsto.

*

Mentre anche Aprile lasciava il posto a Maggio, Theo si faceva sempre piu' irrequieto. Non solo il semestre era agli sgoccioli e il lavoro al bar gli impediva di concentrarsi completamente sullo studio, ma anche il campionato di lacrosse era quasi finito, e l'ultima partita decisiva si sarebbe disputata a fine mese. Inoltre non aveva ancora dato una vera risposta a sua madre riguardo la questione Boston, continuando a ripetere "ci sto pensando" ogni volta che lei chiedeva.

Ma sapeva che presto avrebbe dovuto fare una scelta. Restare a Beacon Hills, per almeno altri due anni, tornare a vivere con suo padre, Jenna e Liam, diplomarsi con tutti i suoi amici... oppure partire per Boston, avere una buona possibilità di entrare in una delle migliori università del paese, avere l'occasione di recuperare il tempo perso con sua madre, e dimenticarsi del ragazzo con cui a quanto pare non aveva assolutamente nessuna chance.

Ma piu' la parte razionale di Theo continuava a dire che la scelta non era poi così difficile, più il suo istinto, il suo cuore urlavano il contrario.

Theo era tremendamente combattuto.

L'unica sua consolazione al momento era la gita scolastica. L'idea di passare tre giorni fuori Beacon Hills non gli era mai sembrata tanto allettante come ora. Poteva solo sperare che per una volta sarebbe filato tutto liscio.

*

"Allora hai tutto quello che ti serve?"
"Sì mamma" Liam roteò affettuosamente gli occhi.

"Scarpe di ricambio, crema solare... biancheria extra?"
"Mamma! Per favore! Mi metti in imbarazzo!" Liam arrossì, con un'occhiata intorno anche se nessuno stava effettivamente prestando attenzione , vista la folla di ragazzi e genitori e insegnanti radunati attorno al bus per gli ultimi saluti o impegnati a caricare i bagagli. "Sarò via solo tre giorni!"
Jenna sorrise, tirandolo poi in un abbraccio "Sono sempre troppi"

"Ti chiamerò ogni mattina" Liam promise ma Jenna gli rivolse una finta occhiataccia "Ogni mattina e ogni sera?" si corresse Liam.

"Molto meglio" Jenna gli diede un buffetto.
Liam stava ancora sorridendo quando il suo sguardo fu istintivamente catturato dall'apparizione improvvisa del pick-up di Theo. Il ragazzo scese proprio in quel momento chiudendo l'auto a chiave e recuperando la sua borsa dal retro. Poi si voltò.

Il respiro di Liam si inceppò mentre lo guardava. Theo indossava una semplice canottiera grigia, aveva gli occhiali dal sole sul viso e un cappello al contrario calato sulla testa, e sorrideva. Sorrideva a Josh che gli si era appena fiondato addosso con un balzo, dandogli poi il cinque e prendendolo per le spalle. Liam non potè evitare di incantarsi a fissarlo, perchè dio, Theo era magnifico, e lui sembrava accorgersene per la prima volta solo ora. E arrossì, mentre il ricordo del sogno della settimana prima gli tornava alla mente. Per fortuna sua madre era stata proprio distratta da Theo e non se ne accorse.

"Oh c'è Theo, andrò a salutare anche lui, è così tanto che non lo vedo" comunicò allegramente prima di dare un ultimo bacio sulla guancia a Liam e allontanarsi. Liam la seguì con lo sguardo avendo una scusa per tornare con gli occhi su Theo.

Finchè qualcuno non lo colpì sulla spalla facendolo sobbalzare. Si voltò per incontrare il ghigno di Mason. "Amico, occhio che stai sbavando!" lo prese in giro.

"E piantala!" Liam roteò gli occhi dandogli a sua volta una spinta sulla spalla ridendo e seguendolo verso il bus, mentre Mason continuava a sghignazzare.

Camminarono fino al fondo dove Alec e Nolan avevano già occupato due posti su un lato e Corey uno di quelli paralleli ai due, aspettando Mason. Liam scivolò in quello libero davanti a loro e tirò fuori il cellulare e le cuffie dallo zaino, pronto al lungo viaggio verso lo Yosemite National Park.

Poi Mason picchiettò sulla sua spalla. "Oi, chiama Theo, fallo sedere con noi" gli soffiò, facendogli alzare lo sguardo verso la porta del bus da cui Theo era appena entrato, seguito da Josh che scivolò accanto a Tracy.

Theo aveva tolto gli occhiali, che penzolavano ora dal colletto della canotteria, e Liam poteva vedere i suoi occhi verdi scrutare il bus in cerca di un posto.

Liam aprì la bocca per chiamarlo, la mano già semi alzata, quando qualcuno nella fila centrale attirò l'attenzione di Theo su di sé, afferrandogli leggermente un lembo della canotteria.
"Hey Theo, vuoi sederti qui? Il posto accanto a me è ancora libero, se vuoi" chiese lui con un sorriso. Liam corrugò le sopracciglia, la sua mano che tornava giù, le labbra che si chiudevano, mentre Theo annuiva con un sorriso e si sedeva accanto al ragazzo, che Liam riconobbe vagamente come uno dei compagni di squadra di Theo, un certo Danny.

La sua espressione era ancora probabilmente corrucciata, quando Theo si voltò verso di lui, facendo contatto visivo, gli occhi che scivolavano poi sul posto vuoto accanto a Liam quasi con un'ombra di... rimpianto? Liam abbassò lo sguardo velocemente, concentrandosi sulle cuffie ora avvinghiate attorno alle sue dita, e sentì un rossore serpeggiargli sul viso. Certo, erano amici, ma Theo non era obbligato a sedersi con lui, no? Poteva sedersi accanto a chi voleva.

"Non farci caso, amico, non puoi competere con una scopata facile" mormorò Corey simpateticamente. Mason e Liam si voltarono contemporaneamente verso di lui, Mason con uno sguardo allarmato - perchè dio, Corey non sapeva cosa diceva – e Liam con uno quasi afflitto. "Come?" biascicò.

Corey scrollò le spalle. "Danny. E' gay." rispose con ovvietà "Una volta ho beccato lui e Theo che scopavano nel bagno del Sinema" Corey fece una smorfia disgustata. "Non è stato bello"

Il cuore di Liam prese velocità mentre tornava a guardare verso Theo e Danny, presi in una conversazione divertente a quanto pare. Sentiva a malapena gli occhi preoccupati di Mason su di se', che in quel momento si tratteneva dal prendere a pugni Corey - ma dopottutto come poteva sapere il danno che aveva appena fatto?

Tutto quello che Liam vedeva era Theo.

Tutto quello a cui riusciva a pensare era Theo.

Ma a differenza del suo sogno, ora non era lui che vedeva nella sua mente avvinghiato a Theo su un letto, ma questo Danny. O Amber. O chiunque altro.

E Liam poteva sentire qualcosa dentro di sé gemere sofferente al solo pensiero, il posto vuoto accanto a lui come un indelebile promemoria della sua scelta.

Si supponeva che fossero amici. Ma gli amici non si sentono così.

Gli amici non si guardano incapaci di distogliere lo sguardo.

Gli amici non provano gelosia.

Liam sospirò, portandosi le cuffie alle orecchie e facendo partire la musica a palla, sperando che il rumore zittise ogni altra voce nella sua testa.

*
 

Dopo sei ore di autobus, e una sola breve sosta per il pranzo, sotto il sole cocente e imbottigliati nel traffico, in un veicolo ovviamente senza aria condizionata, come unico panorama Theo e Danny che parlavano allegramente davanti, col sottofondo sonoro di Mason e Corey che pomiciavano dietro di lui, Liam era quasi pronto a lanciarsi dal veicolo in corsa.

Fortunatamente un fischio acuto lo scosse, mentre il Coach si alzava dal suo posto in prima fila, intimando con poco garbo di stare zitti.

"Se potete smettere anche solo per un minuto di smanettare coi vostri cellulari o con la bocca del vostro vicino di posto, magari potrete osservare il magnifico panorama che avete fuori dalla finestra. Siamo in uno dei parchi più belli del paese, addirittura del mondo, guardatelo adesso perchè nei prossimi giorni ci sarà solo da camminare e rimpiangerete di aver preso parte a questa gita!"
Ci fu un gemito di massa. "Quanto manca all'hotel?" chiese qualcuno dal fondo in modo petulante.

"Un altro gemito di protesta e vi farò camminare fino all'albergo con tutti i bagagli. Ora, ammirate il panorama in religioso silenzio" E si sedette senza dire altro.

Mentre tutti si afflosciavano sui loro posti, chi ubbidendo, chi riportandosi le cuffie all'orecchio, chi scambiandosi sussurri col vicino, Liam spostò lo sguardo fuori dal finestrino. Il momento in cui salirono su un ponte elevato, il panorama fu decisamente spettacolare. Il parco si estendeva per chilometri e chilometri tra le montagne, e a distanza riusciva a vedere il lago Tahoe e perfino le immense cascate. Liam ricordava di aver letto che il loro albergo, lo Yosemite Lodge at the Falls si trovava proprio lì vicino, al centro del parco. Per la prima volta non vedeva davvero l'ora di arrivare.

*

Mentre tutti recuperavano i loro bagagli radunandosi fuori dall'albergo, Liam si guardava intorno estasiato. Da vicino il panorama era ancora piu' magnifico, non ricordava da quanto non fosse circondato da così tanto verde. Anche l'aria sembrava avere un sapore diverso. I suoi occhi caddero su Theo a pochi metri da lui, poteva vederlo guardarsi intorno e nonostante gli occhiali da sole vedeva le sue sopracciglia inarcate, in qualche modo colpito da quel che vedeva. Liam si sentì orgoglioso, non sapeva nemmeno perchè. Non è che fosse stato lui a portare lo Yosemite Park da Theo, ma non poteva fare a meno di provare questa strana sensazione leggera nello stomaco. Probabilmente quel posto era il Paradiso.

Un secondo fischio del coach li portò tutti a radunarsi attorno a lui. Sollevò un mucchio di fogli sopra la sua testa. "Tecnicamente dovremmo fare delle stanze eque e dello stesso sesso, ma non vedo quale sia il senso visto che intanto farete comunque quello che vi pare, quindi... formate le coppie, due per stanza, e per l'amor di Dio, non torniamo più di quanti siamo partiti. I preservativi sono una cosa che esiste, piccole merde." Fischiò ancora, mentre tutti ridevano e cominciavano a esultare. "Ora datevi una mossa! Faremo una piccola escursione dopo che vi sarete sistemati e stasera ci sarà un falò di benvenuto. Scattare!"

Tutti iniziarono a disperdersi, mentre si formavano le coppie. Mason sorrise guardando Liam e Corey. "Dio, io amo il coach!"
"Vado a prendere una chiave prima che occupino tutte le migliori!" comunicò Corey.
"Noi recuperiamo i bagagli" annuì Mason.

"Andiamo anche noi, amico!" Nolan diede una gomitata ad Alec precedendolo.

Quando Mason gli ebbe passato la sua borsa, Liam se la fece scivolare sulla spalla. "Cosa vuoi fare per la stanza, Li?" gli chiese.

Liam si bloccò. Cavolo, non ci aveva pensato. Tutti i suoi amici erano già sistemati, a meno che... Arrossì. Non poteva chiedere a Theo di dividere la stanza! Sarebbe... stato strano! Soprattutto dopo quello che era successo l'ultima volta che avevano condiviso un letto. Maledizione...

"Oh oh, sanguisuga a ore tre!" sussurrò Mason allarmato, facendogli cenno vagamente verso Theo che sembrava star cercando qualcuno con lo sguardo.

Liam vide Danny avvicinarsi con calma, un sorriso trionfante già semi dipinto sul viso. Serrò le labbra. Col cavolo che l'avrebbe avuta vinta anche stavolta! Pensò cominciando a camminare altrettanto velocemente verso Theo, un'espressione corrucciata sul viso.

Mason lo guardò strabuzzando gli occhi e portandosi una mano sulla fronte.

Theo alzò gli occhi su Danny quando lui lo chiamò. "Hey T, hai già un compagno di stanza? Ho pensato che potremmo-"
Liam spuntò da dietro Theo mettendosi quasi tra loro. "Scusa amico ma Theo ha già un compagno!" sbottò acidamente, l'espressione dura. Danny sembrò sorpreso, sbattè le palpebre verso Liam prima di guardare Theo che stava a sua volta guardando Liam con gli occhi spalancati, senza parole. "E'.. così?" chiese Danny
Theo sembrò ridestarsi mentre lo guardava con un sorriso accondiscendente. "Sì, scusa... l'avevo già promesso a mio fratello, sai com'è..."
"Okay, fa niente" Danny diede una mesta scrollata di spalle prima di voltarsi e sparire tra la folla.


Mentre il silenzio cadeva tra di loro, Liam si sentì prendere fuoco. Che diavolo aveva appena fatto? Theo si voltò a guardarlo a metà tra lo sconcertato e il colpito, e l'intensità dello sguardo di Theo se possibile lo fece arrossire ancora di più mentre lo evitava a tutti i costi. "Li, che diavolo..." fece in un sussurro. "Per fortuna che conosco Danny e non è uno che fa troppe domande... ma vuoi che tutti si facciano strane idee?"

"Sì immagino quanto lo conosci!" Liam non riuscì a trattenersi dal dire con uno sbuffo seccato e una roteata di occhi.

Theo soffiò una mezza risata "Cosa?"

Liam arrossì ancora, il cuore che pompava, per qualche motivo sentiva gli occhi umidi. Probabilmente Theo avrebbe preferito dormire con quel tipo... "Okay, mi dispiace, sai cosa?" balbettò poi nel panico "Non devi dividere la stanza con me se non vuoi, puoi dormire con Dennis o come diavolo si chiama, io- io cercherò un altro compagno!" Liam si mosse rapidamente cercando di darsi alla fuga, ma Theo lo fermò prendendolo per un polso. "Razza di idiota..." Theo roteò gli occhi con un mezzo sorriso, mentre Liam si fermava guardandolo. "Non voglio dormire con Danny. Nè con nessun'altro"

Liam si morse il labbro, incerto, Theo che ancora gli teneva il polso, il cuore che pulsava ancora nel petto. "Io non... penso che il coach sarebbe d'accordo sul prenderti una stanza singola" tentò poi esitante, cercando di smorzare la tensione. Non era ancora sicuro se Theo fosse d'accordo o no.

Poi Theo rise, lasciandogli il polso e roteando ancora gli occhi affettuosamente. "Vai a prendere la chiave, idiota" Poi si voltò. "Prendo la mia borsa intanto"

Liam lo fissò, un sorriso che gli cresceva sul viso, mentre la pesantezza sul petto lasciava di nuovo il posto a quella sensazione di leggerezza.


"Sbrigati!" gridò Theo di spalle. "Se ci prendono tutte le camere migliori, ti farò dormire sul pavimento!"
Liam ubbidì, scuotendo la testa, il sorriso che non vacillava.

Gli era mancato tutto questo. Aveva dimenticato quanto lo facesse sentire bene avere Theo vicino in questo modo. Averlo come amico.

Amico. Si supponeva che fossero amici.

Ma gli amici non ti fanno battere il cuore fino in gola.

Gli amici non ti fanno perdere contatto con la realtà.

Gli amici non ti fanno sentire un momento come se ti stessi schiantando al suolo, l'altro come se stessi toccando il cielo con un dito.

*

Quando ognuno ebbe ottenuto la sua chiave magnetica, il coach li avviso di farsi trovare nell'atrio entro un'ora e si divisero.

"Mio dio hai visto questo posto?" sussurrò Theo quasi colpito mentre attraversavano l'immenso salone verso le scale.

"Sì è magnifico" Liam mugugnò in accordo. "Credo che sarebbe tutto perfetto se non ci fosse il coach, quel dannato fischietto e questi-" Qualcuno dei loro compagni li sorpasso urlando. "-pazzi" concluse Liam annuendo tra sé.

Theo rise "Non ti facevo tipo da natura ed escursioni"
"Giusto, escursioni. Toglierei anche quelle, con la mia fortuna cadrei subito in una buca o in un precipizio. Soltanto natura, sole, lago, tranquillità e pace assoluta"

"Tranquillità? Cos'è la tranquillità?" scherzò Theo, mentre un altro gruppo li sorpassava spintonandosi. Liam scosse la testa divertito, gli occhi che scivolavano sui numeri incisi sulle porte, mentre quelli di Theo rimanevano fissi su di lui. Almeno finchè Liam non si fermò, e Theo quasi inciampò sulla sua valigia. "Siamo arrivati" disse Liam quasi a mo' di scusa.

"Sì... ho visto..." rispose Theo, lievemente in imbarazzo

Liam lo guardò, un sorriso che si apriva sul suo viso. "La chiave?"
"La chiave? Uh sì, la chiave-" Theo arrossì leggermente, distraendosi mettendosi a cercare la chiave nelle tasche. Liam sorrise dolcemente. Theo era stranamente adorabile quando arrossiva o era in imbarazzo. Non capitava quasi mai, quindi era come se sentisse che dovesse catturare ogni istante.

Theo passò la chiave magnetica nel lettore e la porta si aprì. Liam la guardò con gli occhi che scintillavano "Posso tenerla io?"
"Assolutamente no" Theo rispose allegramente entrando per primo e posando la borsa in terra. "La prima doccia è mia!" chiamò, fiondandosi verso il minifrigo e prendendo subito una bottiglietta d'acqua. "Vuoi?"
Liam era momentaneamente distratto dal letto matrimoniale. Cazzo. Doveva aspettarselo. Posò la valigia accanto a quella di Theo mentre si sedeva. Theo gli porse la bottiglietta e Liam la bevve famelicamente. Non si era accorto di avere tutta quella sete fino a quel momento. "Non lo sai che quest'acqua ci costerà almeno cinque dollari?"
"Lavoro come un mulo ogni settimana, potrò godermi una bottiglietta d'acqua fresca dopo sei ore in un fottutissimo puzzolente autobus?"
"Non hai tutti i torti" Sorrise. "Be' direi di farci questa doccia. Abbiamo solo..." guardò l'orologio "37 minuti prima che il coach venga a tirarci fuori a suon di fischi uno per uno"
"Vado"

*

La miglior parte delle escursioni era che la fatica e il caldo ti impedivano di pensare a qualunque altra cosa, Liam scoprì. Mentre camminavano per il parco, i vestiti che gli si appiccicavano alla pelle, facendogli desiderare il fresco della loro stanza di hotel, Liam cercava di non pensare al fatto che tra poche ore avrebbe dovuto dividere il letto con il ragazzo di cui era ormai irreimediabilmente innamorato e che aveva palesemente respinto, più volte.

Certe volte pensava che quello fosse il karma. Probabilmente si meritava tutto quello struggimento visto che quello che aveva fatto passare a Theo.

Dal suo posto in fondo al gruppo Theo non riusciva a non fissare Liam. Si sentiva... spaesato? Aveva smesso con le battutine, con i flirt e i tentativi di contatto, aveva fatto quello che Liam chiedeva, anche se faceva male, anche se i sentimenti continuavano a riemergere in qualche modo. E poi Liam continuava a fare cose del genere. Probabilmente non lo aveva mai visto così brusco e diretto mentre parlava con qualcuno. E quella era sicuramente gelosia, Theo non voleva piu' osare essere speranzoso, ma che altro poteva essere?

Alla fine dei conti, non sapeva cosa pensare. Ma sapeva una cosa, tutto quel continuo girarci intorno stava diventando stancante.

*

La loro estenuante passeggiata finì ricompensata dalla meravigliosa vista delle Cascate di Yosemite, che li lasciò piu' stanchi, piu' bagnati ma decisamente più felici mentre tornavano lentamente all'abergo, il tramonto che colorava tutto d'arancio attorno a loro, l'eccitazione all'idea del falò che li aspettava una volta tornati in albergo.

Quando raggiungensero la piccola spiaggia sul retro dell'albergo, che si affacciava sul lago, alcuni dipendenti dell'albergo stavano già accendendo un piccolo falò. Il gruppo si disperse tra gridolini eccitati, e Liam, Mason, Corey, Alec, Nolan e Theo si scelsero un loro angolo a pochi passi di distanza. Tracy li raggiunse pochi minuti dopo buttando lo zaino a terra e accasciandosi con un sospiro esausto. "Non mi alzerò mai piu' da qui" sospirò.

"Dov'è Josh?" chiese Theo guardandosi intorno. Lei scrollò le spalle "Ha detto che doveva fare qualcosa in camera"
In quel momento, Nolan corrugò le sopracciglia come notando qualcosa "Che ne è di Hayden?"
"Non è venuta, sua sorella si è ferita durante un arresto l'altro ieri ed è rimasta con lei" spiegò Tracy

"Cosa? Non è niente di grave vero?" chiese subito Liam.

"No" Tracy fece un cenno con la mano "Solo una piccola distorsione alla caviglia. Ma loro vivono sole e Hayden non voleva lasciarla per tre giorni"

Liam non fece domande anche se avrebbe voluto chiedere dei suoi genitori. Mason interpretò la sua espressione e si avvicinò spiegandogli all'orecchio: "I loro genitori sono morti. Un incidente d'auto tre anni fa"
Qualcosa di doloroso si agitò nel petto di Liam "Non lo sapevo" disse soltanto.
L'argomento fu chiuso dall'arrivo tempestivo di Josh che si lanciò tra Tracy e Theo con un sorriso a trentadue denti che non prometteva nulla di buono. Tra le mani teneva uno zaino, eccessivamente voluminoso.

"Cosa hai lì?" chiese Theo alzando un sopracciglio.

"Sai, carburante"
Tutti lo guardarono. Alec rise "Oh mio Dio, hai portato dell'alcool anche qui?"

"Ovviamente" Josh aprì lo zaino, passando una lattina di birra a tutti. "Prendete e bevetene tutti" disse con tono solenne. Tutti risero, aprendole "Cin cin" chiamò Josh, e tutti fecero scontrare le loro lattine prima di bere avidamente.
"Vado a vedere cosa offre la casa, sto morendo di fame!" fece ad un certo punto Corey alzandosi.
"Ah vengo con te" lo seguì Nolan a ruota.

Tornarono poco dopo con piatti di salsicce e pane, e marshmallow per dopo da arrostire sul fuoco. Li sistemarono tra loro.

"Dio, pensate che possiamo rimanere qui per sempre?" chiese Liam quando tutti si furono rimpizzati.

"Sapete, dovremmo organizzare un campeggio questa estate, da qualche parte, sarebbe forte!" suggerì ad un certo punto Mason, gli occhi che si illuminavano.

Tutti lo seguirono con cori di assenso. "Sì, facciamolo!" gridò Nolan, mentre Theo abbassava gli occhi sulle sue gambe incrociate. Non poteva non pensare che forse quest'estate non sarebbe stato lì con tutti loro... "T, che c'è?" chiese Josh notando la sua espressione.

Theo alzò lo sguardo su di lui "Niente, stavo... solo pensando" disse con una scrollata di spalle

"Riguardo cosa?" chiese Josh

Lo sguardo di Theo scivolò su tutti i presenti, i cui occhi erano tutti posati su di lui ora. Si mosse a disagio. Non ne aveva ancora parlato con nessuno a parte Liam, che sembrò aver capito cosa gli passasse per la testa, visto l'espressione mesta che gli rivolse.
Theo fece un sospiro "Non so se lo sapete, ma... mia madre è tipo riapparsa qualche mese fa, dopo anni, e io ho deciso di provare a fare un tentativo con lei... così mi sono trasferito a casa sua"
Nolan e Alec furono gli unici che lo guardarono sorpresi, gli unici che ancora non lo sapevano. Liam non ricordava di averlo detto a Corey però probabilmente lo aveva fatto Mason. E anche Tracy doveva averlo saputo da Josh.

"Quindi... è per questo che tu e Liam avete smesso di passare tempo insieme?" chiese Alec ingenuamente, prendendo i due alla sprovvista. "Pensavo avesse avuto un qualche tipo di lite"
Liam e Theo si scambiarono un'occhiata imbarazzata. "In realtà... Liam non era d'accordo. Non pensava che lei meritasse fiducia, così abbiamo discusso... ora è... tutto apposto, credo..." inventò prontamente Theo. Vide Tracy alzare un sopracciglio scettica, ma non commentò.

Liam arrossì a disagio. Non gli piaceva continuare a mentire, però... che altro potevano fare?
"Praticamente... mia madre sta per trasferirsi a Boston e mi ha chiesto di andare con lei"
Un silenzio attonito seguì le sue parole. "Come?" chiese Tracy stupita.

"Per quanto?" chiese Josh sconcertato, anche se probabilmente sapeva già la risposta
"Per sempre, Josh" sospirò Theo. "Dovremmo partire a fine mese"
"Cosa?" Josh sbottò "Amico, ma- ci sono le vacanze, e il diploma, e abbiamo quello stupido viaggio on the road programmato tipo da quando avevamo dieci anni!"

Liam sentì una fitta di dolore ascoltando in silenzio. Non sapeva da cosa dipendesse, ma si sentiva in qualche modo in colpa.

"Lo so, io- non ho ancora deciso, non so se andrò con lei o no... ci sto ancora pensando"
"E che mi dici di tuo padre?" rincarò Josh. "Lo vuoi lasciare così? Per tua madre?"
"E' Che- Non è solo questo- c'è altro-" A Theo sfuggì. Tutti seguivano il loro acceso scambio di battute con gli occhi spalancati, come in una bizzara partita di tenis.

"E cosa può essere più importante di tuo padre?"

"Niente! Ma c'è il college, e mia madre, e-" Theo si zittì improvvisamente, e Liam finalmente lo guardò. Il suo cuore accellerò. Sapeva cosa Theo stava per dire, sapeva di essere una delle ragioni per cui Theo voleva andarsene. Ma faceva comunque male venirlo a sapere.

"E cosa?"
"Josh, basta" s'intromise Tracy dolcemente, interpretando la situazione. "Credo sia una scelta di Theo, e comunque non ha ancora deciso no? Non è qualcosa di cui dovremmo discutere ora, non credi?"
Josh sembrava star per protestare, ma poi le sue spalle si afflosciarono in segno di sconfitta. "Okay, okay" sospirò. "Scusate" Raccolse la sua lattina e la bevve tutta ad un sorso. Poi si alzò. "Io vado a farmi un bagno, chi viene?"
Tutti accolsero l'idea positivamente e si alzarono.
"Andiamo Li?" lo chiamò Corey.
"Sì.. sì" Liam si affrettò ad imitarli, poi guardò Theo che era rimasto seduto. "Non vieni?" chiese esitante.

"Passo, non ne ho voglia ora" Aveva un sorriso sulle sue labbra, ma Liam sapeva che era palesemente finto.

"Stai... bene? Posso restare qui se-"
"Non preoccuparti, vai, preferisco stare da solo adesso" Theo distolse lo sguardo concentrandosi sul fuoco davanti a lui e portandosi le ginocchia al petto.
"Okay" soffiò alla fine Liam, sconfitto. Aveva fatto un passo quando si voltò per dire qualcos'altro, ma poi cambiò idea e raggiunse gli altri.

*

Mentre risalivano in camera più tardi quella notte, Liam era tentato di chiedere a Mason e Corey se poteva dormire con loro, e si trattenne solo perchè sarebbe stato difficile da spiegare.

Mentre eravano nella penombra della stanza, Liam poteva in qualche modo già sentire la tensione, soffocante e opprimente. Non sapeva cosa dire, così osservò Theo mentre si sedeva sul suo lato del letto, armeggiando con il cellulare per collegarlo al caricabatterie.

"Vuoi fare tu stavolta la prima doccia?" gli chiese d'un tratto Theo.
"Uhm?"
"Puzzi tipo di cane bagnato, lo sai?" scherzò Theo.

Liam mise il broncio. "Sta zitto" Theo rise, mentre afferrava la borsa tirando fuori biancheria e pigiama. "Sarò veloce" mormorò soltanto.

"Fai con calma" fece Theo con un ghigno, sdraiandosi sul letto con le mani intrecciate dietro la nuca. Liam gli rivolse una sola occhiataccia prima di chiudersi in bagno.

Quando Liam uscì, Theo prese il suo posto, e Liam sedette sul suo lato del letto, in attesa, non sapeva nemmeno lui di cosa. Scrisse a sua madre la buona notte, poi spense il cellulare.

Si accorse di quanto il suo corpo fosse teso, solo quando sentì la chiave girare nella serratura del bagno e Theo uscì. Il suo respiro gli si inceppò in gola, mentre ammirava Theo, i piedi nudi, nel suo pagiama dall'aspetto morbido, i capelli lunghi che gli ricadevano sulla fronte. Sembrava stranamente indifeso. Non che non gli fosse mai capitato di vederlo così, anzi! Ma erano mesi che non vedeva Theo in pigiama, sembrava stupido forse, ma era una delle cose che gli ricordava che Theo non viveva piu' con loro.

Theo si arrampicò sul suo lato, affondando la testa nel cuscino e fissando il soffitto. Dopo qualche minuti, Liam lo imitò.

Cazzo, questo era così dannatamente imbarazzante.

"Be' buona notte, credo" sussurrò a un certo punto Theo nel buio, una leggera sfumatura sarcastica nella sua voce.
Liam inghiottì. "S-si, b-buona notte" Si mosse tirandosi le lenzuola fino al mento e si girò su un fianco dando le spalle a Theo, sentiva di essere in bilico sul bordo del letto, probabilmente se si fosse mosso nel sonno sarebbe senz'altro caduto.

Gli parve di sentire Theo sospirare a un certo punto, prima di udire di nuovo il rumore di lenzuola smosse. Anche Theo doveva essersi girato su un fianco. Il piccolo spazio tra di loro sembrava una voragine.

"Non russare, per favore" fece all'improvviso la voce di Theo, rompendo il silenzio. Fu quasi doloroso il modo in cui la tensione si ruppe.

Liam gemette "Oh sta zitto, stronzo, io non russo!"

*

Quella notte Liam non dormì per niente bene, e probabilmente per Theo fu lo stesso, se la sua faccia spenta e assonnata era di qualche indicazione. Non sapeva dire se la colpa era dei pensieri, del letto che non era il suo o semplicemente del coach che alle 7 del mattino cominciò a battere su tutte le porte del corridoio fischiando e urlando che era ora di alzarsi. Mentre con un gemito si copriva la testa col cuscino, Liam giurò di aver sentito la voce di qualcuno che decisamente non era un loro compagno, urlare al coach di andare ad affogarsi nel lago, lui e il suo fischietto. Liam non poteva dire di non essere d'accordo.

Theo si alzò come un zombie scivolando verso il bagno imprecando tra i denti, e Liam si tolse il cuscino mettendosi seduto. Di solito aveva bisogno di almeno venti minuti di contemplazione del soffitto nel letto prima di svegliarsi del tutto, ma l'ennesimo colpo alla porta gli disse che non aveva tutto quel tempo. Si alzò, sbuffando e cominciò a vestirsi, infilandosi le prime cose che gli capitavano a tiro. Si stava infilando la maglia sulla testa quando Theo uscì dal bagno.

Theo non potè evitare di fissare la pelle esposta dell'altro, che sparì coperta dal tessuto fin troppo presto per i suoi gusti. Distolse lo sguardo e si distrasse tirando fuori i suoi vestiti dal borsone. Si tolse la maglia del pigiama, dando le spalle a Liam, con estrema lentezza. Consapevole dello sguardo di Liam su di lui. Era qualcosa che non smetteva di dargli i brividi lungo la spina dorsale, l'idea degli occhi di Liam su di lui.


Quando Theo si sfilò anche i pantaloni, Liam deglutì, decidendo che era ora di andare in bagno. Si chiuse dentro, e Theo non potè evitare di sorridere tra se' e se'. Mentre si sciacquava il viso e lavava i denti, Liam non potè fare a meno di chiedersi quanto a lungo potesse sopportare tutto questo.

Quando scesero per la colazione, trovarono gli altri già al loro tavolo. "Buongiorno!" gli fece Mason allegramente.
"Non lo è" disse soltanto Theo mentre si serviva ben tre cornetti.

Il coach fischiò di nuovo. "Ascoltatemi tutti, su questa mappa è segnato il percorso che dovrete seguire fino a un punto di incontro. Questo vuol dire niente scorciatoie, niente deviazioni, niente fuori pista, a meno che non volete perdervi e passare la notte nei boschi o essere mangiati dagli orsi"
"Non ci sono orsi qui, coach" gli fece notare qualcuno.

"Non è questo il punto" tagliò corto lui. Il coach posò le cartine sul tavolo in modo che potessero prenderle. "Non più di quattro per gruppo! Ogni gruppo avrà inoltre un percorso diverso, e mentre andrete, dovrete catalogare ciò che vedete, piante, animali... quello che vi pare. Il gruppo che arriverà per primo al traguardo con una scheda degna di questo nome avrà dei bonus extra in Biologia, quindi vedete di impegnarvi"

"Grandioso" mugugnò Theo "Vi prego, andiamo prima che il coach si rimetta a fischiare"
"T, facciamo squadra? Che ne dici?" lo chiamò Josh allungandosi per prendere una delle cartine che Alec gli porgeva.

"Come ti pare"
"Bene, Tracy, tu cataloghi"
Tracy roteò gli occhi, prendendo la cartina che Josh gli porgeva. "Ci perderemo" disse soltanto.

"Mason, Corey, venite con noi?" chiese Nolan.
"Certo" fece Corey con una scrollata di spalla.
"Uh aspettate però-" Mason guardò Liam. Lui imprecò internamente. Perchè era sempre quello che restava fuori?
"Liam viene con noi" fece Theo. "Giusto?"
Liam non potè evitare di sorridergli. "Sì, okay!"
"Grande, cataloga Liam" esclamò Tracy alzandosi e buttandogli la cartina davanti mentre passava. Liam la afferrò "Cosa?! Io non so nemmeno che differenza c'è tra un orso e un leone di montagna!"
"Semplice, se vedi un orso, scappa. Se vedi un leone di montagna, pure" commentò Theo. "Andiamo" E lo tirò su da una manica della giacca.
"Ci vediamo al traguardo" Theo ammiccò agli altri con aria di sfida.

"Questo sarà da vedere!" rispose Mason con un ghigno. "Andiamo, non accetto di perdere contro Josh e Theo"

*

"Cos'è questa pianta?"
"A me sembra erbaccia"
"Scrivo erbaccia?"

"Cazzo ne so, Li"
"Oh mio dio" Tracy gemette, spingendosi avanti e strappando il foglio di mano a Liam e Theo che se lo litigavano. "Non sapete proprio niente"
"Vuoi dire che tu sai che pianta è questa?" chiese Josh meravigliato, sollevando un rametto.

Tracy alzò un sopracciglio "Quella è ortica"

Josh la mollò subito. "Cazzo!"

"Scherzavo"

Theo rise, mentre Tracy tirava fuori il cellulare. "Basta fare una ricerca sulla flora e fauna dello Yosemite Park e il gioco è fatto, idioti"
Liam tirò fuori il cellulare. "Non c'è nemmeno campo qui, siamo in mezzo al nulla"
Tracy roteò gli occhi "Infatti ho fatto la ricerca in albergo appena il coach l'ha detto"
"Oh mio dio, ti amo" esultò Josh. Tracy gli lanciò un'occhiataccia, ma un lieve rossore le colorò le guance mentre passava il cellulare a Liam. "Copiate e basta" borbottò brusca.

"Be' ora che il lavoro è fatto, possiamo divertirci" commentò Josh con un sorriso, girandosi la mappa tra le mani.
"Come supponi di divertirti se siamo in mezzo al nulla?" chiese Theo.

"Vincendo la sfida, ovviamente. Guardate qua, c'è una scorciatoia per il punto di incontro"
"Il coach ha detto di non prendere scorciatoie" gli ricordò Liam impassibile.

"Proprio per questo dobbiamo prenderla"
"Io preferisco seguire il sentiero" protestò Liam

"Non fare il guastafeste, Dunbar"
"Non ti sto impedendo di andarci se vuoi"
"Okay, credo che Liam abbia ragione" Theo si intromise. "Ci sarà un motivo se il coach l'ha detto no?"
"Oh mio dio, ti sta contagiando" Josh gemette, divertito.
"Fottiti"
"Va bene, allora, che ne dite se rendiamo la sfida personale? Io vado per la scorciatoia e voi per il sentiero noioso e vediamo chi arriva prima" propose Josh allargando le braccia.

"Fai sul serio? E poi abbiamo solo una mappa!" Liam sbottò esasperato.

Tracy roteò gli occhi. "Siete davvero stupidi" Tolse la mappa dalle mani di Liam che l'aveva appena compilata sul retro, e gli scattò una foto. "Ci voleva tanto?"
"E' così intelligente" sospirò Josh. "Quindi vuol dire che verrai con me?"
"Devo, se ti lascio solo probabilmente correresti incontro a un orso alla prima occasione"
"Ah-ah qui non ci sono orsi" le ricordò lui.

"Sta zitto, o ti butto giù dalla prima scarpata che incontriamo"
"C'è così tanto amore nell'aria..." sbuffò Liam.

"Sta zitto" fecero i due in coro.

*

Solo quando Tracy e Josh avevano imboccato la scorciatoia ed erano svaniti tra i rami, Liam aveva realizzato che così lui e Theo erano rimasti da soli. Avevano ripreso a camminare, seguendo il percorso in silenzio, finchè Theo non aveva saltato una piccola fossa, dimenticandosi "casualmente" di avvertire Liam, impegnato a leggere la mappa, che ci era finito dentro. E lì avevano incominciato a ridere e bisticciare e in qualche modo l'imbarazzo era sparito, e tutto sembrava tornato come prima.

"Non pensavo fossi serio quando parlavi di cadere in qualche buca" commentò Theo ridendo ancora dopo mezz'ora.

Liam gemette. Era ancora coperto di terra e foglie secche "Per quanto ancora ci riderai?"
"Non lo so, è stata una caduta abbastanza epica"

"Fottiti"

Theo rise, guardandosi intorno. Gli alberi si stavano diradando e sentiva rumore di acqua in movimento. "Siamo vicini al lago?" chiese aggrottando le sopracciglia.
Liam tornò a guardare la mappa. "Sì, ma non credo lo vedremo. Non è sul percorso"
"Dai, facciamo una pausa, è anche ora di pranzo"
"Ora sei tu quello che vuoi andare fuori percorso?" chiese Liam divertito.

"E' solo... una piccola deviazione" fece Theo con un ghigno. Liam roteò gli occhi, senza smettere di sorridere. "Okay, andiamo"

La riva non era poi così lontana, probabilmente solo mezzo chilometro. Quando gli alberi sparirono, ebbero la vista piena del lago. Poco più giù si vedeva un piccolo pontile che risaliva il lago. "Andiamo là!" fece Theo e partì prima che Liam rispondesse.

"Uh? Ah – hey- aspetta Theo!"

Quando arrivarono ai piedi del pontile, Theo mollò lo zaino sulla spiaggia e cominciò a camminare verso l'acqua. Liam lo imitò finchè non raggiungero la fine, solo l'acqua cristallina davanti a loro.

"Woh, è incredibile" sussurrò Liam incantato dal panorama.
"Sì, lo è"

Lo sguardo di Liam tornò all'acqua cristallina, non aveva avuto modo di rendersene conto quella notte quando avevano fatto il bagno. "Anche l'acqua sembra magnifica"
"Vuoi dargli un'occhiata piu' da vicino?"
"Cosa?" Liam ci mise un secondo di troppo a capire. Theo aveva già messo le mani sulla sua schiena, spingendolo forte dritto in acqua. Non ebbe nemmeno tempo di gridare che si ritrovò in acqua.

Theo rise mentre Liam cadeva come un salame per la seconda volta quel giorno.

Ma Liam impiegò un po' troppo a risalire, e quando lo fece agitò le mani, mettendo a malapena fuori la testa, cercando di parlare mentre l'acqua gli entrava in bocca. "The- non so- nuo- are!"
Cosa? Il sorriso svanì dal viso di Theo alla velocità della luce, mentre il panico saliva e si buttava in acqua accanto a Liam senza pensarci due volte. "Aggrappati a me" gridò agitato, mentre afferrava Liam per la vita.


Liam per tutta risposta mise le mani sulla testa di Theo spingendolo sotto. Mentre andava sotto, sentì a malapena Liam ridere. Quando lo lasciò andare riemerse, prendendo un grande respiro e lo guardò sconvolto. "Che cazzo-"
"Così impari stronzo" rise Liam, mentre si teneva a galla tranquillamente.

Theo non credeva ai suoi occhi. "Sei un bastardo" rise a malincuore, schizzandolo con le mani. Mentre rideva voltando la testa per proteggere gli occhi, Liam lo schizzò a sua volta, e continuarono a giocare come due bambini rincorrendosi e spingendosi sott'acqua per quella che parve un'eternità.

"Vediamo se fai ancora lo sbruffone!" gridò Theo mentre lo afferrava per l'ennesima volta. Stavolta le dita si mossero sui suoi fianchi, iniziando a solleticarlo. Liam emise un verso poco dignitoso, mentre iniziava a contorcersi tra le sue mani "Que- questo non è leale!" ansimò, mezzo ridendo.

"Da che pulpito, piccolo stronzo!"

Continuò a solleticarlo senza pietà, al punto che Liam perse l'equilibrio ingoiando grosse boccate d'acqua. Ad un certo, in un tentativo di restare a galla, Liam si apprappò alle spalle di Theo cingendole, forte. Istintivamente le mani di Theo smisero di muoversi e si strinsero sulla sua vita, tirandolo vicino al suo corpo. Restarono così, ansimando in un tentativo di riprendere fiato, goccie d'acqua che scivolavano sui loro visi e colli, tornando a sparire nel lago.

Liam fece scivolare le mani fino a fermarsi coi palmi sulle spalle dell'altro, e guardò fisso negli occhi di Theo, che lo guardarono in risposta, quasi incerti. Per un attimo pensò che l'acqua cristallina non era niente in confronto al colore dei suoi occhi. Tremò impercettibilmente, e non era sicuro che fosse per il freddo. Poteva sentire le mani di Theo bruciare sulla sua vita nonostante l'acqua e il tessuto dei vestiti che indossava che gli pesava addosso. Il suo cuore batteva forte, e la sua mente smise di pensare. In quel momento c'era Theo, ed era così vicino. Eppure sentiva che non era abbastanza vicino.
 

Realizzò di essersi sporto quasi impercettibilmente con il suo viso verso quello di Theo solo quando Theo si spostò leggermente indietro, le mani che allentavano la presa su di lui.

"Io..." Theo sussurrò quasi sopraffatto, cercando di forzare un tono normale "Credo che dovremmo... ripartire... se vogliamo battere Josh..."

Liam sentì la delusione travolgerlo come un'onda, quando Theo lo lasciò andare del tutto allontanandosi un poco. "Sì.. sì... hai ragione" biascicò in risposta. "Dovremmo andare"

Theo si voltò nuotando verso la riva, e Liam lo seguì da dietro, fissando intensamente la sua nuca, le spalle che si flettevano mentre nuotava. Deglutì. Stava per baciarlo. Se Theo non si fosse tirato indietro, lo avrebbe sicuramente fatto. Quando era diventato così intraprendente? Quando aveva smesso di pensare ai 'se' e ai 'ma'? Quando Theo aveva cominciato a diventare tutto ciò vedeva?

Si supponeva che fossero amici.

Ma gli amici non sanno che sapore hanno le tue labbra.

Gli amici non ti tolgono il respiro. Gli amici non sono il centro di ogni tuo pensiero.
Gli amici non ti fanno tremare dentro, non ti scuotono fin nelle viscere

*


Quando arrivarono al punto di incontro, il sole stava tramontando e la maggior parte dei loro compagni era già lì.

"Dunbar, Raeken, siete stati appena battuti da Greenberg, questo dovrebbe farvi capire la gravità della cosa" disse soltanto il coach, mentre Theo gli riconsegnava la loro scheda. "E dove diavolo sono Diaz e Stewart?" gridò poi a nessuno in particolare.

"Ce l'avete fatta" li salutò Mason quando gli furono accanto. "Perchè siete bagnati?"
"Theo è caduto in acqua"
"Liam è caduto in una buca"

Tracy e Josh furono gli ultimi ad arrivare, ed era quasi già buio. Per fortuna non avrebbero dovuto tornare a piedi all'albergo. C'era un piccolo bus ad aspettarli, e Theo non vedeva l'ora di chiudersi in camera e farsi una bella doccia. A quanto pare Josh era dello stesso parere. Quando si avvicinò a loro, col viso scuro, fu impossibile non notare che era coperto di fango da capo a piedi.

"Che cazzo ti è successo?" chiese Theo, con gli occhi spalancati trattenendo a fatica una risata. Tracy al suo fianco non si preoccupava di trattenersi. "La mappa ha dimenticato di segnalare una palude"

Tutti risero tranne Josh "Non è divertente stronzi!"

*

Quando si furono ripuliti dalla sporcizia e dal sudore, Liam e Theo rimasero sdraiati uno accanto all'altro sul letto. Liam aveva il telefono in mano, la chat con Mason ancora aperta.
Lanciò un'occhiata a Theo e si schiarì la gola "Gli altri sono sulla spiaggia, li raggiungiamo?"
"Non credo di riuscire ad alzarmi dal letto" Theo rispose guardandolo "Credo che resterò qui a vedermi un film o qualcosa del genere."

"Okay" Liam si sistemò piu' comodo sul letto e Theo lo guardò curiosamente. "Tu puoi andare se vuoi. Ti lascerò prendere la chiave magnetica se giuri di non perderla in qualche buca"
"Sta zitto" Liam roteò gli occhi all'ennesimo riferimento non così velato al suo essere caduto in una buca "Non ho voglia nemmeno io di uscire, e poi è un po' che non mi vedo un film in santa pace" disse con una scrollata di spalle.

"Okay" disse Theo lentamente. "Netflix?"
"Netflix"

 

Alla fine, iniziarono per l'ennesima volta una delle loro maratone più frequenti, quella della saga di Final Destination. Per qualche motivo, Theo li trovava estremamente divertenti, a Liam facevano venire i brividi, ma se Theo era contento era sufficiente a quanto pare. Così si ritrovò a scivolare sempre più vicino a Theo ogni volta che una morte raccapricciante si avvicinava, e alla fine del secondo film erano praticamente spalla a spalla, pacchetti di patatine e schifezze dal minifrigo sparse sul letto.

Sobbalzò evidentemente quando un bilanciere – chissà come – fracassò la testa di uno dei personaggi. Theo rise scuotendo la testa. "So che odi questi film, eppure continui a volerli guardare"
"A te piacciono" Liam disse soltanto
"A me piace vedere te sobbalzare a ogni scena" lo corresse Theo con un ghigno.

"Sei uno stronzo" Liam decretò, allungandosi per prendere una patatina.

"Lo so" Theo rise, bevendo un sorso di cola.

Caddero di nuovo in un silenzio piacevole, e Liam si voltò leggermente per osservare Theo nella penombra, le mani immerse in un pacco di patatine, le luci della tv che si riflettevano sul suo viso dandogli un aspetto quasi etereo. Si morse leggermente le labbra.
"Senti..." disse poi, pentendosene subito. Ma ormai doveva parlare, Theo si era già voltato a guardarlo con un sopracciglio alzato, in attesa. "Tu... Riguardo Boston..."

Il corpo di Theo si tese alla menzione della città. "Se vuoi chiedermi se ho deciso qualcosa, la risposta è ancora no, mia mamma continua a chiederlo e io continuo a dirle che non lo so ancora" disse Theo stancamente.

Liam continuò a torturarsi il labbro. Quello che lui voleva chiedere era altro. Ma non sapeva davvero se era pronto alla risposta. Si mosse sedendosi più diritto e voltandosi verso Theo. Prese un respiro. "Quello che intendevo... Ecco, so che è una grande occasione, con il college... e Harvard... e con tua madre... Riesco a capire che è una cosa incredibile, e probabilmente dovresti andarci se è quello che davvero vuoi... ma-"
"Ma?" lo incitò Theo

"Tra le ragioni per cui stai davvero considerando Boston..." Liam lo guardò col cuore che gli pulsava dolorosamente nel petto "...ci sono anch'io?" sputò fuori alla fine. Theo lo guardò preso alla sprovvista. Sentì anche il suo cuore accellerare. "Te ne vuoi andare per colpa mia? Mi sento come se ti avessi cacciato di casa in qualche modo, non voglio essere il motivo per cui devi lasciare anche la città, Theo"

Theo si sentì come se qualcuno lo avesse pugnalato al petto, mentre guardava l'espressione afflitta e preoccupata sul viso di Liam. Deglutì. Che voleva recuperare con sua madre, che puntava ad Harvard... erano solo ragioni marginali, il vero motivo era che voleva dare a Liam spazio. Perchè non si fidava di se stesso quando era con Liam, perchè sapeva che non poteva dargli quello che voleva. Perchè sapeva che avrebbe sempre voluto di più. Sapeva che non avrebbe mai potuto dimenticare e andare avanti.

La sua espressione si ammorbidì "No non è per colpa tua" Non era nemmeno una vera bugia. Non era per colpa di Liam, era per Liam. "E non mi hai cacciato di casa, idiota, smettila di prenderti colpe che non hai, è stata una mia scelta, perchè credevo che fosse la cosa migliore per entrambi al momento. E ha funzionato no?" chiese Theo, la voce che si inclinava, guardando Liam come in cerca di conferma. Theo forzò un sorriso. "Tutto si è sistemato, siamo amici no? Nessuno ha scoperto nulla e tutto è come volevi" Non c'era rabbia nel tono di Theo, ma Liam sentì comunque un'ondata di bruciante dolore all'altezza del cuore. Forzò un sorriso a sua volta. "Sì... giusto... siamo amici. E' tutto apposto" borbottò cercando di suonare convinto.

Non sapeva come suonò effettivamente, ma sicuramente non ne era convinto.

*

L'ultimo giorno era prevista una lunga camminata fino al punto panoramico di Glacier Point da cui si poteva ammirare l'intera vista del parco, per poi rimettersi in viaggio per Beacon Hills subito dopo pranzo. Liam pensava che ormai avrebbe dovuto essere abituato a quelle camminate ma dovette ricredersi. Visto che era un punto panoramico, se lo aspettava che fosse in alto, ma non così in alto.

Mentre si affacciavano dal parapetto, una vista mozzafiato davanti a loro, Liam si sentiva morire.

"Avrei dovuto dire che soffro di vertigini?"

"Prima di salire a 2000 metri di altezza? Probabilmente sì" commentò Alec

Liam impallidì "Siamo così in alto? Cazzo"

Theo lo guardò serio. "Ti prometto che non ti spingerò di sotto stavolta"
"Grazie per la considerazione"

Theo gli si mise dietro guidandolo piu' vicino al parapetto. "Theo, che- No, non mi avvicinerò a quel coso!"
"Dai, non cadrai di sotto! E' sicuro!" protestò Theo continuando a spingerlo.

"Non avresti dovuto farmi guardare Final Destination per tutta la notte!!" gridò Liam "Ora riesco a immaginare mille modi diversi in cui posso morire" Theo roteò gli occhi mentre lo fermava davanti al parapetto. Gli si mise accanto, solo per vedere che Liam aveva serrato gli occhi. Gli diede un colpetto. "Non essere idiota , guarda e basta, c'è una vista pazzesca" Liam non si mosse "Dai, Liam!" Sospirò trattenendo a stento un sorriso. Gli mise il braccio sulle spalle. "Apri gli occhi, ti tengo in ogni caso, sai? O non ti fidi di me?"

Liam si girò verso Theo e aprì gli occhi lentamente. Mise un finto broncio "Certo che mi fido" mormorò, arrossendo. Theo sorrise "Allora guarda"

Liam ubbidì finalmente, e sì era dannatamente meraviglioso, ma la sensazione di pace, di meraviglia e stupore, mista al senso di vertigine erano niente in confronto a quelle che gli faceva provare Theo ogni giorno.

"Cosa ne pensi?" chiese Theo, ancora col braccio sulle sue spalle.

"Penso che potrebbe davvero essere il paradiso"

Dietro potè sentire qualcuno scattar loro una foto, e sapeva già che poteva essere soltanto Mason. E lo adorava ancora di piu' per questo.

*

Il giorno dopo quando Mason gli inviò le foto, scoprì che ne aveva fatta piu' di uno. C'erano loro di spalle, vicini, Theo ch stringeva Liam dalle spalle, la vista del parco sotto di loro. In un'altra si guardavano, Liam con il broncio, prima che Theo lo convincesse a voltarsi. E poi ce n'era un'altra ancora, che ritraeva Liam e Theo sull'autobus durante il viaggio di ritorno, pacificamente addormentati l'uno sulla spalla dell'altro. Mason aveva allegato un messagio.

"Amici?"

Il cuore di Liam saltò un battito. Niente sembrava così dannatamente sbagliata come quella parola adesso.

Si supponeva che fossero amici.

Ma gli amici non sentono le scintille quando si guardano.

Gli amici non ci fanno desiderare di essere migliori

Gli amici non bramano di essere di più.


CONTINUA

 

   
 
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