Film > La principessa e il ranocchio
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Autore: EmilyG66    28/02/2020    0 recensioni
Dopo due anni dalla propria dipartita Facilier nota con piacere che niente sembra essere cambiato a New Orleans. I suoi “amici” dell’aldilà lo hanno liberato dalla prigionia, poiché senza di lui non riuscivano ad ottenere abbastanza anime, ed un nuovo patto è stato sigillato.
Lo stregone voodoo però non ha alcuna intenzione di passare tutta la vita al servizio degli spiriti Loa e troverà una scappatoia servendosi ancora una volta di Charlotte La Bouff.
Lei desidera ardentemente trovare il Vero amore che i suoi soldi non possono comprare ed essere riconosciuta come una principessa di qualsiasi genere, Facilier invece brama il potere e denaro a palate.
Non vi sembra il principio di un ottimo affare?
I personaggi non appartengono a me ma alla Disney.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlotte La Bouff, Dottor Facilier, Eli La Bouff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora alla specchiera, seduta su uno sgabellino in tessuto dal morbido cuscino, la principessina di papà si disfava canticchiando dei gioielli.

Facilier le dava le spalle e dopo aver appeso il cappello su una sedia lì vicino si spogliò della giacca con un semplice movimento delle spalle.

Sedendosi sul letto si tolse le scarpe e i calzini per poi passare a sbottonarsi il gilet che gettò accanto al cappello.

Quando si tolse la camicia di seta nera facendola passare per la testa osservò la giovane alla toletta.

La colse a guardarlo attraverso il riflesso dello specchio e ciò lo fece sorridere sornione.

Lo stregone dunque si alzò e la raggiunse.

Non appena le fu vicino si chinò verso la biondina che apparentemente disinteressata faceva finta di ignorarlo.

L’uomo ombra però la conosceva meglio di così. Voleva le sue attenzioni e ammirandola dallo specchio calò su di lei.

Le labbra furono sull’esile collo e le dita scivolarono sulla pelle di porcellana di sua moglie con infinita lentezza arrivando ad abbassarle sensualmente la bretella del vestito che ancora indossava.

Per quella sera l’uomo ombra aveva permesso a Lottie di rivestire il suo corpo con un abitino rosso che ne mettesse in mostra la scollatura del piccolo seno, la schiena, e ne valorizzasse i fianchi.

Non era quel tipo di signore che si imponeva affinché la moglie indossasse ciò che lui desiderava, tutt’altro.

Amava particolarmente quando Charlotte vestiva abiti provocanti in pubblico così, stando sempre rigorosamente al suo fianco, poteva ostentare la bellezza della propria donna alla pari di un gioiello prezioso che ovviamente solo lui era in grado di possedere.

 

Facilier tempestò morbidamente la pelle della miss con una scia di baci respirandole caldamente sulla gola.

La principessina di papà posò gli orecchini che aveva tra le mani nel portagioie scossa da mille piacevoli brividi caldi.

Infilò la mano destra nei voluminosi capelli del marito e giocò con le ciocche scure con le dita massaggiandole e tirandole leggermente.

La giovane invitò lo stregone a fare di più reclinando il capo e socchiudendo gli occhi, lui si appoggiò al piano in legno della specchiera con la mano destra mentre la mancina scivolò lungo la schiena della bionda.

Con il respiro accelerato lei fece incontrare le loro labbra e quando si separarono lanciò uno sguardo d’intesa al marito.

Il sorriso impresso sul suo volto era appena contenuto, le palpebre scese in un’espressione maliziosa e gli occhi colmi di lussuria.

-Vieni a letto… -riuscì a sussurrarle lo stregone contro l’orecchio sensibile chinandosi ancora una volta.

Il tono con cui espresse quella richiesta era carico di eccitanti promesse inespresse.

Fu spinto delicatamente via dall’indice ben curato di Lottie con molta calma e il dottore si lasciò scostare.

La donna sollevò l’angolino destro delle labbra umide e lucide di saliva in modo adorabile. Accavallando le gambe in maniera provocatoria tornò a guardarsi allo specchio riprendendo la sua precedente occupazione.

Lo stava tentando di proposito, stava giocando con lui al gatto e al topo e Facilier amava particolarmente quando poi alla fine l’avrebbe divorata.

Consapevole dei desideri della moglie l’uomo si allontanò a spegnere le luci del lampadario appeso al soffitto lasciando accese solo le bajour dei vari ripiani.

La stanza fu immersa nella penombra dando alla camera un aspetto molto intimo.

Il bokor di disfò dei pantaloni e si infilò a letto.

Appoggiato alla testiera e distesosi sui morbidi cuscini incrociò le mani dietro alla nuca e attese che la miss finisse di prepararsi per la notte.

La principessina di papà privata ormai dei gioielli iniziò a struccarsi, fu tremendamente lenta in questo e fece aspettare di proposito il bokor per testarne la pazienza.

Impiegò diversi minuti prima che tutto il trucco sul suo viso venne via e non appena si alzò con gioia dallo sgabello l’uomo ombra si animò credendo che finalmente l’avrebbe raggiunto.

Si sbagliava.

La giovane ignorò deliberatamente il suo sguardo affamato e con superiorità ed un sorriso malevolo, che non poteva avergli insegnato che lui, si diresse verso il separé.

Sparì dietro di esso e si svestì.

Il dottore non apprezzò quell’impertinenza, non era necessario che si spogliasse, ci avrebbe pensato comunque lui di li a poco.

Per un momento fu tentato di inviare la sua ombra a scostare quell’inutile barriera, ma non lo fece.

Si concentrò anzi sulla sensuale figura della biondina proiettata sul separé dalla luce della lampada posta sulla toletta.

Il bokor si godette quel debole intrattenimento che l’ombra di Lottie stava ricreando per lui.

La vide far scivolare l’abito lungo il corpo e lasciarlo cadere con un morbido tonfo a terra, sapeva cosa avrebbe trovato se fosse andato lì a prenderla ma lo stregone rimase ugualmente dov’era in attesa.

Lottie si disfò allora del reggiseno che seguì il vestito sul pavimento poi si piegò a raccogliere gli indumenti e li appoggiò al separé.

Solo le sue mani sbucarono dietro di esso per prendere la veste da camera di seta lì appesa, la infilò e finalmente Facilier la vide uscire pronta per lui.

Non poté fare a meno di essere catturato ogni volta da lei e da quello sguardo impudico che ora gli stava rivolgendo. Con un cenno del lungo indice lo stregone le intimò maliziosamente di raggiungerlo e Charlotte ubbidì.

La veste rosa che indossava aveva un morbido scollo a cuore dai bordi ricamati in pizzo, arrivava sino al ginocchio ed era sufficientemente svasata. Si aggrappava a stento alla figura minuta della donna e le spalline sembravano inesistenti tanto erano fini, il seno non troppo abbondante si muoveva liberamente sotto la seta, inoltre c’era troppo tessuto che scivolava deliziosamente sulla sua pelle emettendo un piacevole fruscio ad ogni passo fatto dalla giovane miss.

La principessina di papà avanzò lentamente finché non si trovò ai piedi del letto.

Sotto lo sguardo divertito dell’uomo ombra si arrampicò aggraziatamente sul materasso eppure con la sensualità che l’accompagnava.

Gattonò verso suo marito accomodandosi poi sulle coperte che ne coprivano il bacino e le lunghe gambe.

Il dottore mappò la pelle della giovane con calma scivolando dalle sue spalle lungo la vita e i fianchi mentre lei gli posava le braccia al collo baciandolo lentamente.

Le bocche si assaggiarono contenendo per il momento la loro passione, le dita della bionda si insinuarono nuovamente nei capelli soffici del bokor e nel frattempo le abili mani di quest’ultimo si occupavano di sollevare appena la veste di sua moglie e accarezzarne pienamente le cosce.

La lingua curiosa di Lottie ricalcò la bocca di Facilier e ne morse il labbro inferiore prima di duellare con la gemella.

Il bacio si fece inevitabilmente più appassionato.

La donna strinse il corpo dello stregone schiacciandoli dolcemente insieme petto contro petto, scese con le mani sul torace tonico di lui sfiorandone brevemente i bottoncini di carne più scuri della pelle stessa dell’uomo viaggiando infine lungo i muscoli dello stomaco appena accentuati.

I coniugi si separarono per respirare scambiandosi uno sguardo languido e il dottore sollevò una mano per accarezzare la guancia paffuta della miss, dopodiché non perse tempo avventandosi sul suo collo.

Il pizzetto le irritava la pelle ma la lingua e la bocca del bokor ne lenivano il fastidio più che adeguatamente.

La principessina di papà si abbandonò a quei tocchi esperti e ricambiò assaporando a sua volta la pelle della gola di Facilier baciandola e mordicchiandola come poteva.

Le mani strinsero i corpi un po’ di più poi lo stregone si sottrasse all’attuale compito e guardò la giovane comodamente seduta su di lui dritta negli occhi azzurri.

Si, aveva decisamente fatto centro con lei si disse.

Che tenera, ancora credeva che l’amasse.

Un sorriso maligno si delineò sul volto dello stregone, schiantò la bocca su quella di lei, le afferrò la nuca spingendola contro la propria e con l’altra mano le sfregò la schiena verso l’alto baciandola più difficilmente.

Improvvisamente l’uomo ombra l’afferrò per la vita e con entrambe le mani la rivoltò, sua moglie si aggrappò a lui con le gambe mentre veniva gettata con un tonfo morbido sulle coperte.

Ciò fece si che il loro bacio si interrompesse e Lottie rise per tanta intraprendenza.

Lui, che era spesso composto ed autoritario, perdeva completamente il controllo con lei.

Si trovò così distesa sulla schiena ed imprigionata momentaneamente sotto il corpo del compagno che sorrideva come un bambino a Natale mettendo in mostra tutti i denti, ma in realtà il ghigno che ostentava era molto più sporco.

Il dottore si sollevò di poco per disfarsi del lenzuolo attorcigliato fra di loro in un gesto plateale, dopodiché tornò a dedicarsi alla ragazza.

Distesa sotto di lui ad attendere era capace di dargli un senso di potere non indifferente.

Una gamba liscia come il velluto si sollevò portandosi sensualmente all’anca di Facilier sfregandovi contro la caviglia con lentezza.

Lo stregone l’accarezzò appena più per devozione poi, molto più interessato, fece vagare le mani sino ad incontrare l’ostacolo in tessuto che gli impediva di ammirare la moglie in tutta la sua gloria senz’alcun velo.

Sollevando la veste con la dovuta calma l’uomo ombra la rimosse dal corpo della miss, un brivido di freddo e d’eccitazione la colse e quando la stoffa fu gettata a terra silenziosamente la principessina di papà circondò nuovamente il collo del dottore per avvicinarlo a sé. Quest’ultimo acconsentì viaggiando coi polpastrelli sulla pelle appena scoperta facendola vibrare, successivamente irretito dal desiderio chinò il capo proprio sul seno della giovane che ispirò bruscamente.

Il suo tormentatore giocò con le sue rotondità ottenendo da lei alcuni insoddisfatti gemiti di piacere.

Nel frattempo Lottie osservava il tetto del letto con le palpebre che sfarfallavano.

Facilier non era un amante premuroso o delicato e le sue dolci carezze non erano altro che una presa in giro per la povera ragazza che desiderava avidamente di più.

La lingua dello stregone la vezzeggiò e il suo baffetto la graffiò mentre la miss scendeva con le dita lungo la schiena dell’amato.

I secondi sembravano eterni, poi finalmente l’uomo ombra scivolò con le labbra lungo il ventre piatto della principessina di papà fermandosi però poco prima dell’ombelico.

Alzò lo sguardo verso di lei e con espressione maligna ed un sorriso quasi osceno le fece intuire di essere più che pronto per passare ad “altro”.

La giovane poteva ben dirlo percependo nitidamente la tensione del suo corpo.

Senza bisogno di chiedere nulla il dottore si scostò da lei sollevandosi per spogliarla dell’intimo, non appena l’ebbe fatto tornò subito su di lei baciandola con rinnovato entusiasmo.

Non era un sentimentale ma era passionale.

Come le mani del bokor discendevano bramose lungo le curve della moglie quest’ultima arrivò al bordo dei pantaloni di suo marito provando a toglierli con insistenza.

Divertito dal tentativo Facilier rise appena contro le labbra di lei prima di spogliarsi con un solo gesto, ed un po’ di difficoltà, di entrambi gli indumenti restanti.

Finalmente furono nudi entrambi.

Charlotte lo assalì e lo tirò giù schiena contro il letto invertendo i ruoli.

Ora spettava a lei trovarsi nella posizione migliore per continuare il gioco.

Lo stregone inizialmente sorpreso si prese un lungo momento per osservarla.

Nonostante quel grazioso faccino incombeva su di lui più provocante che mai, ansante ed illuminata parzialmente dalle luci delle lampade sparse per la stanza. Le ombre giocavano sulla sua pelle e lei mostrava con vanto il copro dalle proporzioni perfette drizzando la schiena e sollevando il lungo collo da cigno.

Allo stregone venne irrimediabilmente fame.

Quella donna era in assoluto una tentatrice sotto mentite spoglie non c’erano dubbi, anche se poteva somigliare ad una bambina che credeva ancora nella cicogna era innegabilmente una visione distorta di un angioletto corrotto e all’uomo ombra piaceva pensare che fosse così per merito suo.

Credeva di avere potere su di lui?

Un qualche tipo di controllo?

E allora glielo avrebbe lasciato credere.

Lottie vezzeggiò il suo corpo con le dita, con le labbra, con il respiro perfino mentre si stendeva a poco a poco su di lui facendo combaciare le loro pelli così diverse come se fossero una sola.

I loro corpi caldi si allontanavano impercettibilmente ad ogni respiro e ad ogni battito dei loro cuori, tutto ciò era imperdonabile.

Dovevano essere ancora più vicini, più schiacciati piacevolmente l’uno contro l’altra fin quasi a fondersi.

Dovevano essere in grado di percepire tutto tramite i recettori della pelle, ogni tendine che si fletteva e ogni muscolo che si muoveva o che veniva sollecitato.

La donna stuzzicò la fame del bokor in tutti i punti giusti finché egli non pensò che potesse essere abbastanza.

Quell’erotico giochino era andato avanti anche più del necessario secondo il proprio parere.

Afferrò meglio sua moglie per i fianchi portandola dove entrambi ormai desideravano che fosse e si fusero sul serio.

Fu allora che la vera passione esplose.

 

Tutto divenne rapido, confuso e sfocato mentre Facilier e la giovane miss si amavano.

Si attorcigliarono come impazziti e ben presto lo stregone riprese il pieno controllo fra i roventi baci seppellendosi nel corpo della sua compagna.

 

L’atmosfera dapprima intima era cambiata in qualcosa di diverso e di soffocante, ora erano gemiti di dolore, di piacere e brevi scambi di parole che riempivano l’aria.

Charlotte strinse inizialmente le coperte, poi le spalle del marito con forza supplicandolo infinite volte tra una spinta e l’altra, ma lui rise delle sue suppliche.

Il letto cigolava, le coperte frusciavano e i due amanti sembrarono continuare per delle ore.

 

Poi all’improvviso con un ultimo lamento da parte di entrambi tutto tacque e regnò il silenzio.

Affannato Facilier si lasciò cadere in avanti senza energie, come le membra di un morto e Lottie prontamente lo attendeva ammorbidendone l’impatto con il suo corpo.

Il bokor aveva i capelli arruffati, non molti dissimili da com’erano di solito, e appiccicati alla fronte.

La sua figura sudata venne accolta dalle braccia della donna nelle sue stesse identiche condizioni, rimasero così immobili tentando di riprendere fiato.

Dopo qualche minuto l’uomo ombra scostò il viso per osservare pigramente sua moglie e la propria guancia si adagiò contro il seno sinistro della miss.

Il battito del suo cuore correva ad un ritmo frenetico sotto l’orecchio dello stregone che sorrise soddisfatto ed appagato come ogni volta nel vedere il suo operato sulla giovane.

La principessina di papà annaspava, di conseguenza il petto le si sollevava e abbassava continuamente, gli occhi azzurri da cerbiatta di solito limpidi erano tuttora liquidi per la recente passione e socchiusi, le guance erano spolverate di un bel rosso rubino ed infine le piccole labbra piene come i petali di un fiore apparivano lucide, schiuse, arrossate e ferite lievemente.

I capelli biondi erano arruffati, il collo segnato e ogni volta che deglutiva il bokor avrebbe voluto morderla proprio alla gola e privarla del respiro per sempre.

Così perfetta…

Quando la giovane si fu un po’ ripresa e si accorse dello sguardo contemplativo del marito la bocca si sollevò in un sorriso.

Iniziò dunque a passare una mano nei suoi capelli scostandoli dal viso del dottore prima di attirarlo verso di sé per un bacio lento e calmo.

Una volta che si furono separati Facilier si adagiò al fianco della bionda esausto.

La prima volta che l’avevano fatto era stata una vera rivelazione scoprire che riusciva a stare al passo con lui a letto.

Disteso com’era portò il dorso della mano alla fronte prossimo al sonno, poi ricordandosi di Lottie le passò il braccio sinistro dietro al collo in modo che potesse usare lui come cuscino.

Difatti dopo aver raccattato il lenzuolo stropicciato e ammassato in un angolo del lettone lei si accoccolò contro l’uomo ombra circondandogli il torace contenta.

Poco dopo fra un respiro e l’altro il sonno la rapì.

Il dottore aspettò che lei fosse completamente nel mondo dei sogni per permettersi di giocherellare tranquillamente con i capelli biondi di lei.

Era perfettamente a suo agio, chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrebbe potuto possedere tutto questo.

Facilier espirò con un sorrisetto ammirando ancora una volta il delizioso contrasto fra la sua pelle scura e quella chiara della donna che aveva sposato, non avevano mai dato importanza a ciò.

Gli occhi d’ametista indugiarono per l’ultima volta sul viso sereno di Charlotte dopodiché lo stregone la strinse a sé e chiuse gli occhi.

Forse amava davvero sua moglie in fondo…

Doveva trattarsi di un effetto collaterale, una falla nel proprio piano di vita perfetto...ma non così terribile.

Fine.

  
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