Crossover
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Autore: rosy03    02/03/2020    3 recensioni
[Crossover: MHA, Naruto, Fairy Tail, One Piece]
• Il Centro è un’organizzazione volta alla difesa della pace e dell’armonia tra gli Universi.
Ma cosa succederebbe se qualcosa andasse storto? Se tra le loro fila vi sia un demone di Abyss che sembra intenzionato ad aprire la Porta che conduce nel suo mondo, liberando così ciò che di più malvagio esiste?
Ivar e i suoi sottoposti non possono nulla contro Artemi, è un demone troppo potente e spietato.
Ma presto arriverà la soluzione: se loro, semplici esseri umani, non possono sperare di sconfiggerlo allora basterà chiedere a chi di umano ha ben poco, giusto?
Combattenti forti nello spirito, ecco di chi il Centro ha bisogno... comincia così un’avventura, una lotta contro il tempo per impedire ad Artemi di aprire quella Porta.
La Porta che si trova su Antilia.
• La storia è attualmente in revisione
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Battaglia dei Mondi'
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Capitolo 02:
 
Il Simbolo della Pace è... KO?
 


 
 

Claudia non si sarebbe mai abituata al viaggio dimensionale.
Non appena mise nuovamente piedi a terra, dovette fare dei respiri profondi per non vomitare dietro il primo cespuglio in vista. Amanda era piacevolmente divertita dalla cosa.
I tre ragazzi passarono i primi dieci minuti nascosti in un parco cittadino, cercando di capire dove fossero finiti. Ma Claudia aveva un presentimento.
Che si trasformò in certezza quando notò la stranezza di alcune persone che li circondavano. – Non vorrei sbagliarmi ma...
– Cosa? – fece Isuke, incuriosito.
Claudia fece un respiro profondo. – Questo posto lo conosco. Certo, non direttamente... se così fosse potrebbe essere più facile del previsto trovare quella persona – disse, poi strinse le labbra: – Però non me lo spiego.
– Ti riferisci a quello che ho detto prima? – chiese Amanda. – In effetti mi sono sempre chiesta se andasse bene così. Alcuni Mondi sono a conoscenza di ciò che accade negli altri... le informazioni sono pur sempre limitate. Ma Ivar non si è mai mostrato preoccupato per questo e io mi fido di lui.
– Ma se fosse davvero così allora vuol dire che...! – fece per dire, ma si fermò.
Isuke allora incrociò le braccia al petto ampio. – Vuol dire che cosa?
Non ne era sicurissima ma dopo aver dato un’occhiata alla zona, alla foto dell’uomo erculeo a cui avrebbero dovuto chiedere aiuto e dopo aver chiarito che si trovassero in una moderna città giapponese abitata da persone apparentemente normali e non... l’unica cosa che le veniva in mente era... lui. Il nome scivolò fuori dalle sue labbra in un flebile sussurro: – All Might.
Gli altri due si lanciarono un’occhiata preoccupati che la Colonna fosse impazzita all’improvviso.
– Dobbiamo trovarlo e sperare che non sia troppo tardi! – esclamò allora guardando gli agenti.
Fu Amanda a esternare per prima la sua confusione. – Chi sarebbe questo All Might? Noi dobbiamo trovare un tipo che si chiama Yagi Toshinori! E cosa significa “prima che sia troppo tardi”?
Claudia si premurò di spiegare loro tutto per strada, oltrepassarono il parco e pregò che l’eroe fosse ancora nel pieno delle sue forze altrimenti sarebbe stato un guaio.
– Se è vero che questo Mondo è lo stesso che conosco io grazie a un fumetto, allora la persona che state cercando è effettivamente All Might, l’Hero numero uno. Il suo vero nome è Yagi Toshinori – disse, mentre cominciava a camminare verso una zona abitata seguita dagli altri due. – In questo Mondo la maggior parte delle persone possiede delle abilità speciali chiamate Quirk, ed è grazie a queste abilità che si è sviluppato il mestiere dell’eroe.
– Aspetta – fece Isuke, incredulo. – Stai dicendo che questo posto è pieno di eroi?
Claudia annuì. – I più giovani studiano in quella che viene chiamata U.A, il liceo per diventare dei super eroi – spiegò animata da nuovo entusiasmo. – Ed è lì che siamo diretti noi. All Might insegna lì! L’unica cosa che mi preoccupa è la possibilità di trovarlo indebolito. A causa di uno scontro con un potente Villain e in seguito alla donazione del suo Quirk al suo successore, All Might potrebbe non riuscire a sostenere una battaglia.
Seguirono dei secondi di silenzio, più che altro gli due avevano bisogno di tempo per elaborare tutte quelle nuove informazioni. La mente di Amanda non poté che proiettarsi verso Ivar: possibile che uno dei motivi per cui aveva insistito affinché portassero la Colonna con loro era... quello?
– È una fortuna che tu conosca questo Mondo – disse Isuke continuando a camminare con le braccia incrociate dietro la testa e osservando con crescente curiosità l’ambiente circostante, in particolare le strane persone che incrociavano per strada. – Dici che questa U. A è molto lontana?
In verità Claudia non sapeva dove si trovasse con esattezza, voleva chiedere informazioni per assicurarsi che stessero andando nella direzione giusta ma non sapeva se era una buona idea attirare così l’attenzione. Dopotutto loro erano degli estranei lì.
– Abbi un po’ di pazienza, ‘suke – sbuffò Amanda. – Piuttosto mi preoccupa quello che ha detto Claudia. Se questo Toshinori non fosse più in grado di combattere, come faremo?
– Sarebbe un problema.
Amanda alzò gli occhi al cielo. Dovevano trovare quel tizio al più presto e assicurarsi il suo aiuto per sconfiggere Artemi e salvare tutti Mondi. Senza una Via, l’equilibrio collasserebbe.
– Siamo arrivati, ragazzi – si fermò dinanzi a un enorme edificio con grandi finestre, all’ingresso di questo però, cosa che sorprese perfino Claudia, vi erano palloncini e festoni.
Un mucchio di gente entrava e usciva, ragazzi e ragazze in uniforme distribuivano volantini colorati e la scritta FESTIVAL era stata scritta a caratteri cubitali, sullo striscione principale.
I tre ragazzi varcarono la soglia e Amanda cominciò a guardare con insistenza la bancarella delle crepes. – Io comincio ad avere fame
– Non mi pare il momento di mettersi a mangiare. Prima troviamo Toshinori e poi andrai a riempirti la pancia – disse Isuke, che ignorò bellamente l’insulto che la ragazza gli lanciò. Picchiettò con un dito la spalla di Claudia. – Hai idea di dove possa trovarsi?
Purtroppo però lei aveva già capito tutto e la sua espressione venne ben interpretata da entrambi gli agenti del Centro. – Ho paura che All Might non possa aiutarci.


•••


– Svegliati.
Una voce. Nient’altro. Chi diavolo osava disturbare la sua prigionia?!
– Chi sei?
Sentì una flebile risata risuonare attraverso il cristallo che la teneva intrappolata. Non poteva muoversi, neanche aprire gli occhi o usare i suoi poteri ma riusciva benissimo a sentire quella voce. Rabbrividì come non le era mai successo prima.
– Io posso aiutarti.
Cos’era? Avrebbe voluto sbuffare.
– Nessuno può aiutarmi.
Dolore. Frustrazione. Rabbia.
– Io posso ridarti la tua libertà.
Seguirono attimi di puro silenzio. C’era una sola cosa a cui riusciva a pensare in quella circostanza: la vendetta. Avrebbe tanto voluto uscire da quella prigione di cristallo e farla pagare a chi l’aveva messa laggiù, in un angolo sperduto del mondo!
Dovette ingoiare un po’ d’orgoglio prima di parlare – Cosa vuoi esattamente da me?
In quella voce non udì divertimento o soddisfazione, era soltanto atona e vuota.
Come il luogo che abitava da secoli.
– Uccidi una ragazza per me.
Ghignò. – Solo questo? È troppo facile.
– Ti ricompenserò con la libertà... e un certo manufatto.
Quanto potente poteva essere quell’oggettino che le proponeva? Credeva davvero di stare parlando con una stupida? Lei era la più potente delle tre sorelle, quale oggetto magico avrebbe potuto soddisfare la sua persona?! – E di cosa si tratta?
Solo allora scorse una piccola risata, flebile come un piccolo soffio. – Il talismano di Medusa.
Poi ad un tratto, tutto cominciò a pulsare, il cristallo che la imprigionava divenne improvvisamente di un rosso vivo, attraversato da sottili crepe che s’allargavano sempre di più.
Per un attimo ebbe paura che assieme al cristallo stesse andando in frantumi anche lei. Fu un attimo, la luce investì i suoi occhi blu come il fondo dell’oceano e un largo ghigno si fece strada sul suo volto pallido.
– Ebbene?
 

•••


Chiedendo informazioni in giro, Claudia e i due agenti si ritrovarono dinanzi alla segreteria scolastica. Fu Isuke a bussare e colei che li accolse era niente di meno che Midnight.
Una donna avvenente, certo, dai lunghi capelli blu e una maschera dello stesso colore attorno agli occhi scuri, con addosso la sua divisa da eroe che lasciava davvero poco spazio all’immaginazione.
Claudia strinse le labbra. Nella sua mente vi era il caos: sul serio si trovava davanti proprio a Midnight?!, l’eroina vietata ai minori?! Che poi insegna in un liceo, ma vabbè...
– E voi chi siete? – chiese, assumendo la sua caratteristica posa sensuale.
Amanda prese la parola, conscia che a quest’ora il cervello del suo collega fosse già bello che fritto. – Stiamo cercando To- cioè, All Might. Sa dove possiamo trovarlo?
La donna li guardò scettica.
Claudia ebbe paura per un attimo che li scambiasse per persone poco raccomandabili, ma i suoi dubbi si rivelarono soltanto frutto della paranoia perché Midnight mostrò loro un largo sorriso. – Va bene, seguitemi.
I tre dunque camminarono dietro all’Hero, attraversando i corridoi e a tratti sgomitando per riuscire a passare tra la folla. Claudia ancora faceva fatica a crederci.
Aveva cominciato a leggere My Hero Academia soltanto tre mesi prima e ora si trovava tra i corridoi della U.A e alla ricerca del grande All Might! Cominciò a pensare che le sarebbe piaciuto incontrare tutti i suoi personaggi preferiti, menzione speciale a Midoriya.
Avrebbe tanto voluto scambiare quattro chiacchiere con lui!
Persa com’era nei suoi pensieri inciampò addosso a uno studente e per poco non andò con la faccia per terra. Sospirò rimettendosi dritta, ma quando alzò lo sguardo verso la schiena di Amanda non la trovò più dinanzi a sé.
Un’ondata di panico si impadronì di lei. Dove sono finiti? Mi sono persa?!
Beh
, pensò, almeno sono circondata da Heroes e aspiranti Heroes, per cui non dovrebbe succedermi niente, no?
Cercò di raggiungere un punto meno affollato e si guardò attorno. Non vi era più traccia di Amanda, Isuke o Midnight e, tra l’altro, non vedeva nessuna faccia conosciuta.
Questa sì che è sfiga...!
Cercò di fare mente locale: a che punto del manga erano? Il festival culturale doveva trovarsi cronologicamente dopo il salvataggio della piccola Eri, per cui All Might era senza dubbio tornato a essere un normale essere umano. Guardò l’orologio che segnava le dieci meno dieci.
A quest’ora, se non sbaglio, la classe 1A... Claudia sorrise tra sé e sé.
Sperò che Isuke e Amanda non se la prendessero troppo se per una ventina di minuti sarebbe sparita.


•••


Quando Amanda lanciò un’occhiata alle sue spalle, per essere sicura che Claudia li stesse ancora seguendo, le sfuggì un urlo strozzato.
– Che c’è Amy? – fece il suo compagno, voltandosi appena.
Anche la donna si era fermata a guardare i due, rimanendo però in silenzio.
– Claudia è scomparsa! – esclamò preoccupata. – Dobbiamo cercarla, non deve allontanarsi!
Isuke aggrottò le sopracciglia e si morse l’interno della guancia, evitando così di mettersi a imprecare.
Fu a quel punto che Midnight intervenne nella conversazione: – Cosa sta succedendo esattamente?
Amanda sentì improvvisamente la gola farsi secca. Era a corto di parole e questo l’Hero parve percepirlo. – Chi siete voi?
I due agenti si guardarono per un attimo, consci che quella donna li avesse condotti di proposito in quel corridoio isolato della scuola e del fatto che stavano pensando alla stessa cosa.
Siamo nella merda...
 

•••


Aveva aspettato con trepidazione l’inizio dello spettacolo e alla fine era stata ripagata. Dopo un inizio esplosivo (nel vero senso della parola dato che alla batteria c’era niente meno che Bakugou) la voce di Jirou riempì la palestra di vibrante energia.
Certo, da quella distanza non riusciva a vedere bene il viso di ognuno, la miopia non aiutava. Comunque riuscì a individuare perfettamente Uraraka, Ashido e Yaoyorozu e a un certo punto intravide anche la zazzera di capelli verdi di Midoriya: non riusciva a capire quale emozione stesse provando in quel momento, ma qualcosa che si avvicinava pericolosamente alla felicità.
Un’energia positiva che non provava da tanto tempo, da quando aveva messo piede al Centro con la consapevolezza che non sarebbe tornata tanto presto a casa.
Avrebbe dovuto ringraziarli se ce ne fosse stato il tempo.
Lo spettacolo terminò e Claudia aveva le lacrime agli occhi, quanto avrebbe voluto essere meno sensibile...! Gran parte delle persone cominciarono a uscire dalla palestra, il pavimento ricoperto da ghiaccio, coriandoli, palloncini e tutto ciò che avevano utilizzato per rendere il concerto uno spettacolo indimenticabile.
Riconobbe Mirio Togata in compagnia di Eri e Claudia deglutì. La scena in cui lui piangeva al tappezzale di Nighteye era ancora vivido nella sua mente.
Cercò di non pensarci e fece per andarsene anche lei, dopotutto aveva promesso a Isuke e Amanda che non si sarebbe allontanata e aveva già disubbidito. Non voleva farli preoccupare.
Devo solo cercare di capire dove siano andati e raggiungerli, basterà chiedere di All Might...
Ancora una volta era persa nei suoi pensieri e ancora una volta andò a sbattere contro qualcuno, questa volta però la persona accidentata cadde letteralmente a terra. – Oddio, mi scusi! – esclamò in preda al panico, allungando una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Claudia... diventò di pietra.
– Non preoccuparti, sto benone, giovane ragazza.
Non ci credo... m-ma...
– All Might?!
Il suo sembrò proprio un grido che attirò l’attenzione di coloro che erano ancora in palestra.
L’uomo si rimise in piedi abbozzando un sorriso tirato, non era ancora abituato a farsi vedere in quelle sembianze dai suoi fans. – Già, proprio io.
Claudia si sentì arrossire di botto. Non che provasse imbarazzo dinanzi a lui ma aveva fatto una figura del cavolo mettendosi a urlare in quella maniera – Mi s-scusi, veramente, non guardavo dove stavo andando – disse, poi fece un respiro profondo e sembrò calmarsi. – Piacere, Claudia.
Si chiese per quale diavolo di motivo Amanda e Isuke non erano con loro. Dove li stava portando Midnight?!
– Il piacere è mio, giovane Cla-
– Ehm, signor All Might – lo interruppe lei abbassando di poco il tono di voce. – Le potrei parlare un attimo in privato?
L’ex Pro Hero si mostrò alquanto confuso.
Stava per dire qualcosa ma una voce dal fondo della palestra li fece sobbalzare: – E allora?! Datti una mossa, Merdeku!! – abbaiò Bakugou contro quel povero ragazzo lentigginoso, il quale smise di osservarli e ricominciò affannosamente a rimettere a posto assieme agli altri.
Claudia, se possibile, stava per avere un attacco di ridarella.
Era più forte di lei, ma quando leggeva (o in quel caso sentiva) le sfuriate di Katsuki Bakugou proprio non riusciva a non ridere. Sfortunatamente non ce la fece e scoppiò.
Questa volta però proprio tutti la sentirono.
Dio che vergogna...
– E tu chi cazzo sei?! Che hai da ridere?!
Claudia si tappò la bocca con entrambe le mani per poi spostarle dietro la schiena, imbarazzatissima – C-Ciao.
Quello digrignò i denti prima di urlarle addosso. – Ciao un corno!
– Suvvia, giovane Bakugou, calmiamoci – si intromise a quel punto l’uomo scheletrico che corrispondeva al nome di Yagi Toshinori, il quale poi si rivolse a lei. – Di cosa volevi parlarmi?
Come avrebbe potuto spiegarglielo in poche parole?
Mi prenderà per matta.
Purtroppo però il suo flusso di pensieri venne brutalmente interrotto da un botto, seguito da delle grida, sentì degli spari e alcune voci familiari per poi riconoscere Amanda quando questa si palesò all’entrata della palestra, con in viso un’espressione per nulla rassicurante.
– Cosa di ‘non allontanarti mai da noi’ non hai capito, esattamente?!
Claudia arrossì di vergogna. – Mi dispiace.
Fece anche per aggiungere altro ma trattenne a stento un grido quando Isuke venne schiantato esattamente contro il palco, facendo ammutolire i presenti.
Si portò una mano alla bocca, sperando che non si fosse fatto troppo male e temendo l’entrata di un nemico da un momento all’altro. Immaginò di tutto in quei pochi secondi, All Might si era persino premurato di farle fare alcuni passi indietro per allontanarla dalla battaglia.
La stessa cosa fece Mirio, tenendo ben stretta la piccola Eri, mentre Midoriya e gli altri studenti si tenevano pronti a dare una mano ai loro professori.
– M-Ma che sta succedendo?
Purtroppo però la sua domanda non venne presa minimamente in considerazione poiché Amanda si lanciò come una furia contro il responsabile del ferimento del suo amico: un uomo dai lunghi capelli neri e dall’aspetto trasandato. A Claudia venne un colpo.
Aizawa mosse quella specie di lunghissima sciarpa di nanofibre di carbonio, la sua arma di cattura, e con una velocità che non credeva possibile l’avvolse attorno al corpo della sua amica, immobilizzandola.
Midnight avanzò verso di loro seguita da Present Mic, ma fu proprio Erasedhead a parlare: – Chi siete e cosa siete venuti a fare alla U.A.?
Mi sa che è meglio intervenire prima che sia troppo tardi!
Fece per fare un passo ma l’ormai ex Simbolo della Pace la fermò, probabilmente preoccupato che rimanesse coinvolta. – Ehm... All Might, credo... ecco, credo che ci sia stato un errore – balbettò in preda al panico. – Un grandissimo, gigantesco, errore!
Quell’ultima frase praticamente strillata, attirò più attenzioni del dovuto.
La professoressa l’adocchiò e la riconobbe subito: l’aveva vista in compagnia di quei tizi sospetti. Fece per dirlo ai suoi colleghi ma riuscì appena a schivare un proiettile che andò a conficcarsi sulla parete alle sue spalle, a poca distanza dalla porta.
– Lascia andare la mia amica! – esclamò Isuke puntando la pistola verso Aizawa mentre si teneva il fianco dolente con l’altra mano. – Piuttosto voi cosa volete da noi?!
Certo, la distanza tra i due era notevole ma Claudia aveva già visto il biondo in azione e sapeva che avrebbe colpito il suo bersaglio anche se tra loro ci fossero stati cento metri. Per questo si sbrigò a intervenire, scansò All Might ignorando il suo richiamo e si posizionò esattamente al centro della palestra con le braccia spalancate.
Si rivolse poi al giovane agente: – Aspetta! Non colpirlo! – esclamò trafelata.
Isuke represse la voglia di lanciarle la pistola in testa. – Ma che stai dicendo?!
– Si tratta di un errore!!
 

•••


Camminò a piedi nudi sino alla riva del lago, lì si fermò.
Era completamente priva di vestiti, la sua pelle pallida era illuminata dalla luce della luna piena e attorno a lei svolazzavano miriadi di farfalle blu.
Alzò una mano dinanzi a lei, il pelo dell’acqua si mosse impercettibilmente e poi finalmente quei bellissimi insetti volanti si posarono sul suo corpo trasformandosi in un vestito nero lungo sino alle ginocchia dalla scollatura provocante.
Perse giusto qualche istante a guardare la sua immagine riflessa nell’acqua, per il momento poteva bastare. Infine giunse le mani le cui unghie erano laccate di nero.
Pronunciò la formula magica e il lago sembrò illuminarsi di un’intensa luce viola a intermittenza, la stessa luce che brillava nei suoi occhi dello stesso colore delle profondità oceaniche. Sul suo indice destro vi era un gioiello, un sigillo con sopra impressa una freccia.
Sarà un giochetto da ragazzi, pensò ghignando.
– Cosa stai facendo?
La donna non diede segno di averlo sentito, almeno in un primo momento. Il lago smise di emettere quella luce sinistra, poi qualcosa sul fondo esplose e come risultato si ritrovarono entrambi bagnati.
Da sotto la superficie apparve una piccola sfera violacea che levitò lentamente verso di lei.
L’afferrò e la mostrò al ragazzo che, impassibile, affondò le mani nelle tasche dei jeans. – Sai cos’è questa?
Lui non fece nulla ma neanche espresse la sua ignoranza in merito.
– È un’anima.


•••


Claudia restò seduta sul divano, i pugni serrati sulle ginocchia e la testa piena di pensieri. Aveva deciso di tenere lo sguardo fisso sulla tazza di tè un tempo fumante che era poggiato sul tavolino mentre gli altri attorno a lei discutevano della situazione.
Era stato difficile convincere i professori della U.A. che non avessero cattive intenzioni, soprattutto erano lì per chiedere il loro aiuto, o meglio, quello di All Might. Claudia percepì distintamente lo sconforto dell’ex Pro Hero nel momento in cui dovette dire che no, non avrebbe potuto dar loro una mano.
Fortunatamente Gran Torino era a conoscenza dell’esistenza del Centro grazie a sua figlia, ne aveva parlato a Toshinori pochi anni prima e solo dopo aver ascoltato la spiegazione di Amanda si ricordò delle parole della sua maestra. Lei e Ivar si erano conosciuti, una volta.
– Quindi il vostro obiettivo è sconfiggere Artemi e, intanto, proteggere lei – concluse Midnight sorridendo in direzione di Claudia che si sforzò non poco per ricambiare.
Eraserhead e Present Mic erano seduti sulle due poltrone ai lati del divano, il primo seguiva la conversazione in silenzio, mentre il secondo irrompendo vivacemente con alcuni suoi commenti.
Isuke era da un po’ che se ne stava in silenzio con il cappuccio ben calato sulla testa e lo sguardo perso aldilà della finestra, Claudia avrebbe tanto voluto sapere a cosa stesse pensando.
Dev’essere qualcosa di vagamente triste se ha quell’espressione.
Amanda intanto andava avanti e indietro, irritata dalle continue interruzioni di Present Mic, ma cercò in tutti i modi di far capire loro la situazione. All Might era seduto al suo fianco.
A quel punto Amanda sospirò. – Beh, è inutile rimanere qui a questo punto. Comunque vi consiglio di rimanere all’erta e di contattare il nostro capo qualora doveste ricevere... visite sgradite.
Non lo dava a vedere ma era abbattuta: non si aspettava di trovare un ostacolo sin da subito.
– Ehm – cominciò Claudia alzando di poco la mano come se fosse a lezione. – Dovrei andare in bagno.
In verità aveva bisogno di rimanere sola per un po’.
– Posso accompagnarla io – fece Midnight, rivolgendosi alla giovane agente come per avere una conferma.
Con sua grande sorpresa non fu Amanda ma Aizawa a fermarla. – Aspetta. Vai ad avvertire il preside cosicché possa informare Endeavor e gli altri Pro Hero. Ad accompagnare la ragazza ci penseranno gli studenti impiccioni piantati dietro la porta.
Claudia giurò di aver sentito qualcuno imprecare e poco dopo l’uscio si aprì, rivelando la faccia imbarazzata di Denki Kaminari. – Eheh, salve prof!
All Might sorrise sinceramente divertito. – Da quant’è che siete lì fuori?
– Mi dispiace! Come rappresentante di classe avrei dovuto impedirlo ma... ecco... – era chiaro che Tenya Iida non sapeva più che pesci pigliare, Claudia sospettava che preso dalla curiosità anche lui si fosse messo lì dietro a origliare.
Amanda strinse tra loro le labbra, rimanendo in silenzio.
La Colonna si alzò incamminandosi verso la porta. – Farò subitissimo – disse e sperò anche lei fosse vero. Richiudendosi la porta alle spalle si lasciò andare a un sospiro, non era passato tanto tempo ma già soffriva l’oppressione degli agenti del Centro: non era libera neanche di fare una passeggiata per schiarirsi le idee.
– Dì un po’ – era stata la voce allegra di Eijirou Kirishima a destarla da quel flusso di pensieri. – Tu cosa sai fare?
Dinanzi a Claudia vi erano diversi volti, uno più particolare dell’altro. Riconobbe per l’appunto Kirishima e i suoi rossi capelli appuntiti, Ochaco Uraraka con il suo angelico sorriso, Mina Ashido e la sua stranissima pelle color marshmallow, Midoriya e Shouto Todoroki.
Caspita, visto dal vivo è ancora più affascinante!, si ritrovò a pensare per un attimo. Poi si rese effettivamente conto di essere circondata da alcuni studenti della 1 A della U.A.
Sembra sempre più un sogno... e senza realmente accorgersene allungò una mano verso il viso di Kirishima, tirandogli leggermente la guancia. Lui alzò un sopracciglio, stranito, per cui tirò indietro le mani dietro la schiena e finse un sorriso di circostanza – C-Cosa hai chiesto, scusa? Stavo pensando ad altro.
– Ti ho chiesto cosa sai fare, a quanto abbiamo capito sei una persona importante. Un pilastro, no?
– Hanno detto Colonna, non pilastro! – lo rimbeccò scherzosamente la ragazza dalla pelle rosa, la quale accennò un inchino nella sua direzione – Piacere, sono Mina Ashido! –
Il suo sorriso si allargò maggiormente. – Mi chiamo Claudia, il piacere è mio.
– Non sei giapponese, vero? – chiese allora Uraraka, al che lei scosse la testa.
Si rivolse poi al rosso conscia che non avrebbe potuto dire nulla di entusiasmante perché effettivamente l’essere una Colonna non le donava poteri speciali. Purtroppo.
Rispose alle domande degli studenti avendo nella mente soltanto un unico pensiero.
Non avrebbe mai potuto immaginare di poter incontrare i personaggi di My Hero Academia, le dispiaceva soltanto che non aveva più visto Bakugou ma non poteva certo chiedere dove si fosse cacciato, dopotutto lei non avrebbe dovuto conoscerli.
– Allora? Dove vuoi che ti accompagniamo? – fece allegra Uraraka.
Iida cominciò ad agitare come suo solito la mano per aria. – Purtroppo però non ci è concesso portarti fuori dalla scuola, sarebbe troppo pericoloso.
Claudia scosse la testa. – Non preoccupatevi, avevo solo intenzione di andare in bagno – per stare un po’ di tempo da sola e riflettere... avrebbe voluto aggiungere ma non voleva farsi vedere in quelle condizioni. Non per chissà quale motivo, semplicemente sentiva che ne aveva bisogno.
Midoriya, allora, mise in mostra uno dei suoi soliti e rasserenanti sorrisi. Forse se n’era accorto, dopotutto Deku era una ragazzo attento ai dettagli.
I ragazzi si erano presentati uno per volta, avevano imboccato un corridoio vuoto (lontano dal frastuono del festival), scesero al piano di sotto e tra una chiacchiera e l’altra erano giunti a destinazione. Alla fine neppure le ragazze erano entrate con lei, le ringraziò mentalmente mentre oltrepassava la porta dei bagni.
Aprì il rubinetto dell’acqua e si lavò le mani.
Vide la sua immagine riflessa nello specchio e pensò di non essersi mai vista tanto strana. Nell’aspetto era sempre lei, con i suoi corti capelli castani e gli occhi color cioccolato, semplicemente aveva qualcosa di diverso. Forse era la consapevolezza, il senso di pericolo che la coglieva nei momenti più disparati, come in quel momento.
Non era mai stata tanto ansiosa di rimanere da sola in un bagno.
Si morse l’interno della guancia e sospirò verso il soffitto, strizzando gli occhi, cercò in quei pochi attimi di non pensare a nulla e autoconvincendosi che non c’era nulla di cui aver paura. Oltre quella porta c’era il futuro eroe numero uno e i suoi amici, poco più in là i professori della scuola, Isuke e Amanda.
Rianimata di positivismo, fece per uscire ma nel momento esatto in cui stava per abbassare la maniglia sentì un battito d’ali. Un rumore non troppo forte, in realtà, ma era riuscito a sentirlo senza problemi.
Si voltò appena in tempo per rendersi conto che il bagno era invaso da strane farfalle blu. Automaticamente spinse il suo corpo contro la porta aprendola, in quel momento però gli insetti volarono verso di lei facendole cacciare un grido.
Per lo spavento cadde col sedere per terra mentre le farfalle svolazzavano per il corridoio.
– Da dove spuntano queste?! – esclamò Kirishima.
Claudia, ancora un po’ scioccata, scosse la testa. – N-Non ne ho idea – gracchiò. – Ma non mi piacciono per nulla.
– Neanche a me – disse Ashido, posizionandosi davanti alla Colonna.
Fu niente meno che il figlio di Endeavor a porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi, cosa che Claudia accettò volentieri.
La sua mano destra è fredda proprio come me l’ero immaginata...
Un insetto si posò silenziosamente sul braccio della ragazza, incendiandosi subito dopo, facendola strillare: ancora una volta Todoroki l’aiutò usando il potere della sua parte destra.
Stavo per diventare un arrosticino...! – G-Grazie – balbettò impaurita, mentre tastava la pelle che stava anch’essa per prendere fuoco.
– Non toccate le farfalle! – esclamò Ochaco.
– Dobbiamo tornare dei professori.
A rispondere fu Kaminari: – Se almeno queste cose la smettessero di svolazzare alla rinfusa!
– Ci penso io.
Claudia guardò la schiena di Midoriya dinanzi a lei e si ritrovò a tirare un sospiro di sollievo, infatti usando il suo Delaware Smash, l’onda d’urto creatasi grazie alle dita colpì in pieno le bellissime e letali farfalle che svolazzavano nel lungo corridoio.
Restò a bocca aperta e si lasciò sfuggire un “Grande” appena sussurrato ma che tutti sentirono.
Midoriya per un attimo arrossì per il complimento, ma poi si ricompose. – Andiamo!
Gli studenti della U.A. presero a correre seguiti a ruota da una Claudia ancora sconvolta, ripercorsero il corridoio, quello che li avrebbe portati dai professori e da All Might.
– Spero soltanto che le persone al festival siano state evacuate! – esclamò Uraraka.
Fu Midoriya a risponderle: – Credo proprio che gli Heroes siano stati informati dal preside di rimanere in guardia.
– Però... non si sentono le grida dei civili e alcun suono che possa far ricondurre a un combattimento. Può darsi che le farfalle abbiano attaccato soltanto noi e che il festival culturale stia proseguendo.
L’ipotesi di Todoroki non era poi così infondata, pensarono tutti preoccupati.
– Vuoi dire che tutte quelle persone adesso si stanno divertendo ignare del pericolo?! – esclamò Kirishima, il compagno dagli occhi eterocromatici annuì. – Questa non ci voleva! Dobbiamo avvertire gli Heroes e i professori!
– L’idea migliore è dividersi, Iida...
Ma quest’ultimo interruppe Midoriya, intuendo subito cosa stava per dire: – Ci penso io! Voi proteggete Claudia! Tenete alto il nome della classe 1 A! – esclamò prima di attivare il Recipro Burst e dividersi dal resto dei compagni.
La ragazza lo vide sfrecciare a tutta velocità giù per le scale, pensò che fosse incredibile, come un po’ tutti gli altri del resto.
Il gruppo continuò a salire le scale, alla seconda rampa però si fermò, in cima vi era una figura.
Una figura circondata dalle farfalle blu, con gli occhi color ghiaccio e la pelle diafana.
– Lo conosci? – chiese allora Todoroki, al che Claudia annuì.
– È lui che controlla le farfalle? – fece Ashido, rivolgendosi sempre alla Colonna che questa volta negò col capo. – Allora può darsi che si sia portato dietro un amico.
Claudia tremò, ricordava ciò che era successo nel suo mondo e non ci teneva a ripetere l’esperienza.
Midoriya se ne accorse e le sorrise rincuorante. – Non preoccuparti. Ti aiuteremo noi.
Strinse il labbro tra i denti per trattenere le lacrime e annuì, dopotutto non le restava che affidarsi agli altri. Sempre. In quel caso, affidarsi a Deku e ai suoi amici.


•••


La conversazione andava avanti inesorabile, li avevano raggiunti uno strano topo parlante che dichiarava di essere il preside della scuola e un altro paio di insegnanti.
Amanda stava giustappunto rompendo le righe quando la voce severa di Isuke la interruppe: – Dobbiamo andarcene!
Gli adulti presenti presero a osservarlo mentre abbandonava la finestra e si dirigeva a passo spedito verso la porta. – Che succede, ‘suke?
Il biondo imprecò un paio di volte prima di dare delle spiegazioni. – Artemi ci ha trovati. Se non lui, uno dei suoi tirapiedi e Claudia è in giro chissà dove!
Aizawa si alzò per avvicinarsi alla finestra da dove vide lo stesso spettacolo a cui aveva assistito Isuke poco prima: miriadi di farfalle blu svolazzavano per il cortile della U.A. e tutti i visitatoti, eroi, studenti e professori erano a terra.
– Che diamine...? – cominciò a dire All Might, raggiunto anche lui la finestra.
Isuke spalancò la porta. – Dobbiamo trovarla!
– Non così in fretta, ragazzino – proruppe una voce femminile, il giovane agente del Centro portò istintivamente la mano alla pistola che nascondeva nella tasca interna della felpa ma non fece in tempo.
La mano della donna si poggiò al centro del suo petto e lui non riuscì più a muoversi.
– Isuke!
– Il modo migliore per eliminare un obiettivo è, prima di tutto, togliere di mezzo i suoi guardiani – spiegò la bella donna dai lunghi capelli neri legati in una treccia, poi sorrise allegra a Isuke. – E uno è già stato neutralizzato.
Amanda digrignò i denti. – Maledetta. Chi sei?!
La sconosciuta fece una smorfia, rivolgendo il suo sguardo blu come la notte alla ragazza. – Non sono mica obbligata a risponderti – disse, ma prima ancora di fare qualsiasi movimento Aizawa aveva già fatto la sua mossa e in un attimo la Villain fu subito immobilizzata dalla sua arma di cattura. – Oh, ma dai – ridacchiò. – Un così bell’uomo non dovrebbe essere rude con il gentil sesso.
– Parla. Che sei venuta a fare qui? – sibilò Nezu, in pena per i suoi studenti in pericolo.
Lei dapprima lo guardò con stupore, poi sorrise. – Ma che carino. Cosa sei? Un procione?
– Sono il preside di questa scuola – dichiarò serio, come non lo era mai stato. – E ora parla. Ti ha mandata Artemi? Vuoi fare del male a quella povera ragazza?
– E togliti quel falso sorriso dalla faccia, già che ci sei – continuò Midnight, alquanto infastidita.
Rise. La donna misteriosa rise buttando la testa all’indietro, doveva trovare tutto molto divertente.
All Might strinse i pugni lungo i fianchi, in quel momento si rese effettivamente conto di non poter più aiutare nessuno. Non aveva più un quirk, non sarebbe sopravvissuto neanche a una semplice scazzottata, non avrebbe più potuto salvare nessuno.
Nemmeno Claudia. Era ovvio che quella donna fosse lì per lei.
Amanda si avvicinò all’amico, ancora immobile, per poi rivolgersi a lei. – E dimmi cosa gli hai fatto! Perché non riesce a muoversi?!
Quella smise di ridere, trattenne uno sbuffo annoiato. – Credo che questo posso anche dirtelo, ragazzina... vedi, questo è il mio potere.
– Che razza di potere è?
La sconosciuta ghignò, sembrava così maledettamente sicura di sé. – Se vuoi ne parliamo un’altra volta, tesoro, adesso ho proprio da fare – disse, poi si rivolse a colui che la teneva ancora immobilizzata tramite la sciarpa in nanofibre di carbonio, abbozzando un sorriso provocatorio: – Mi spiace, amore, tra noi non avrebbe mai funzionato. Non sei male ma dovresti imparare un po’ come ci si comporta con le donne.
In un attimo il suo intero corpo si trasformò in tante, tantissime farfalle che volarono via, di lei nessunissima traccia.
Isuke crollò a terra, esausto, ma almeno ora riusciva a muoversi. Imprecò affannosamente, tenendosi il petto con una mano, gli sembrava di avere ancora il cuore stretto dalle dita di quella donna maledetta.
Present Mic sospirò. – È scomparsa.
– Dobbiamo trovare Claudia – affermò All Might, al che tutti annuirono.
Amanda si alzò e raccomandò al biondo di riposare, ma Isuke si rialzò accennando un sorriso di sfida. – Non sono mica ko. Andiamo insieme.
– Non mi convince.
I presenti si voltarono verso il piccolo preside che aveva parlato, il quale abbandonò la sua espressione meditabonda per spiegare cos’aveva intuito: – È piuttosto strano che sia venuta qui e che se ne sia andata senza cercare di neutralizzarci tutti. In altre parole, può essere che abbia fatto da diversivo.
A quel punto la lampadina si accese e Amanda capì. – Ci ha tenuti impegnati mentre qualcun altro andava a prendere Claudia!
Isuke imprecò malamente prima di correre fuori, seguito dalla compagna. Speravano soltanto che non fosse di nuovo lui, Ayan.


•••
 

[Poche ore prima]

Alzò un sopracciglio. – Vuoi che vada a prenderla insieme a lui?
Non aveva niente contro quel ragazzino dall’espressione surgelata, ma era da sempre abituata a lavorare da sola e tra l’altro non riusciva proprio a capire in cosa poteva esserle utile. Se ne stava lì, in un angolo, a braccia conserte e a fissare il vuoto.
Le faceva impressione.
– Lui conosce gli agenti del Centro, ti aiuterà senz’altro – spiegò l’essere che, a quanto le aveva detto, l’avrebbe aiutata a vendicarsi contro colui che l’aveva rinchiusa in quella prigione di cristallo.
Lo guardò, non era affatto convinta. Ma lui l’aveva liberata e le aveva dato ciò che sua sorella aveva tenuto nascosto prima della sua dipartita, come a voler lasciare un pezzo di sè anche dopo la sua morte. Che ironia... è morta. – Va bene, verrà con me e collaboreremo.
Poi si voltò verso il ragazzo. Sembrava avere sì e no, diciassette anni o giù di lì.
– Come ti chiami?
Lui si limitò a guardarla, totalmente assente.
Questo mi mette i brividi...
 
 
 











► Capitolo revisionato.

# Ed ecco il secondo capitolo! ^^ Si inizia con My Hero Academia, un manga che ho iniziato a leggere da (relativamente) poco e che mi ha sin da subito affascinata!
Questa volta inizio con il ringraziare @Sayman ed @Eternity_paradise0 per le splendide recensioni e spero di non deludere le vostre aspettative... a tutto c'è un perchè, perfino dietro la 'zero professionalità' degli agenti del Centro che se la sono data a gambe ma per questo ho bisogno di più tempo, introdurrò la questione a tempo debito.
Cooomunque, sono ultracontenta che il personaggio di Isuke sia piaciuto: ovviamente più si andrà avanti con la storia più risulteranno meglio caratterizzati, diciamo che finora è quasi sempre tutto raccontato dal punto di vista di Claudia quindi ci sta che parecchie cose non le noti o che non se le sappia spiegare, soprattutto per quanto riguarda i due agenti... date tempo al tempo... e anche a me ^^ che nonostante sia ultra impegnata con lo studio mi sono cimentata lo stesso in questa impresa titanica!

Che altro dire? In questo capitolo scopriamo che l'obiettivo Numer One è All Might... ma che purtroppo è senza forze, come faranno gli agenti? Sono sicura che qualcuno di voi sa già la risposta ^^ o potrebbe facilmente intuirla.
Una cosa che noterete è che non sempre gli obiettivi da contattare sono i protagonisti (come in questo caso) perché dal mio punto di vista, Ivar vuole gente forte, i più forti che esistono e tra All Might e Izuku il divario è abbastanza alto... certo, ora che però All Might non può più combattere non è più lui il più forte.
Ma c'è comunque Endeavor... fatemi sapere cosa vi aspettate dal prossimo capitolo e dalla fine della 'saga' di MHA in generale, gli agenti chi porteranno con loro?
Il fatto che Midnight li abbia portati in un luogo isolato, lontano dal festival, è plausibile: dopo tutti gli attacchi che hanno ricevuto sono super in allerta, per cui tre sconosciuti che chiedono di All Might è alquanto sospetto, no? Spero di aver descritto bene quelle piccole scene di 'combattimento', ultimamente ho scoperto di aver perso un po' la mano con queste cose... mannaggia, devo rimendiare!
Altra cosa: chi diamine è la 'Donna delle Farfalle'?? Eeeh, è impossibile che lo sappiate perché è un mio OC u.u ma ho sparso un po' di indizi in giro, potreste facilmente indovinarne il fandom di provenienza.
E il ragazzo pallido dagli occhi di ghiaccio? Ayan? Quanti misteri... eheh, ad ogni modo per ora Claudia passa dall'essere super contenta a super ansiosa, com'è giusto che sia: il fatto che rida quando Bakugou strilla addosso a Midoriya è una cosa che mi accumuna a lei, ogni volta che si mette a sbraitare rido sempre ^^ è più forte di me! Ci tengo tra l'altro a sottolineare una cosa, una caratteristica talmente evidente da renderla paradossalmente difficile da individuare: Claudia è una nerd! E tra poco lo dimostrerà come solo lei sa fare! ^^
La storia prenderà sempre più spesso una vena comica - ma senza tralasciare l'angst, questo è sicuro, man mano che i personaggi prenderanno confidenza gli uni con gli altri!
Bene, questo è tutto (spero di non essermi dimenticata niente) e al prossimo capitolo!

Rosy
  
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