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Autore: Sabriel Schermann    09/03/2020    6 recensioni
[Raccolta di Flashfics]
Il vocabolario definisce un bacio un atto di passione, affetto o venerazione, dato dall'accostamento e dallo schiudersi delle labbra.
Cinque baci dal sapore amaro, zuccherino, mordace. Cinque gesti dagli infiniti significati.
[Raccolta partecipante alla Challenge del Bacio indetta dal gruppo Facebook "Il Giardino di EFP"]
[La terza e la quinta flashfics partecipano alla sfida "12x12" indetta da Soul Dolmayan su EFP]
[La quarta flashfic partecipa alla challenge "Infinity Prompt Challenge" indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Casa di Cristallo'
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Bacio Rubato

 

 

 

 

 

 

 

 

Erik ed Elena si incontrarono per l’ultima volta nell’ufficio di quest’ultima, in un'afosa mattinata estiva.
L’uomo andò a trovarla di proposito, per informarla che stava per lasciare il lavoro e si sarebbe presto trasferito in un’altra città.
«Non cercarmi più» le aveva ringhiato, senza ricordare di essere stato lui stesso a catapultare la donna nella propria vita, immischiandola nella spiacevole vicenda.
«Vorrei ricordarti che sono sposata e ho tre bambini» gli aveva gridato lei di rimando, «e soprattutto, amo mio marito!»
Elena aveva volutamente scandito l’ultima parola; amava Edwin più di quanto amasse se stessa e non avrebbe potuto compiere alcun gesto per allontanarlo da sé.
«È stato un incidente» mormorò l’uomo, d’improvviso afflitto e stanco.
Il suo viso presentava uno spettacolo raccapricciante: era chiaro non dormisse da qualche tempo, ormai.
Non appena aveva messo piede nell'ufficio, un intenso aroma dolciastro gli era penetrato nelle narici, tipico della collega: anche quando aveva poggiato le proprie labbra sulle sue, ricordava bene l’intenso profumo al miele che la donna indossava.
Dopo qualche minuto passato in silenzio, entrambi si esaminarono negli occhi, convinti che la situazione fosse divenuta troppo imbarazzante per restare nello stesso luogo.
Elena si sedette alla scrivania, fingendo di esaminare le cartelle cliniche di alcuni pazienti che aveva in cura.
«Ho fallito, Néné¹» mormorò l’uomo accovacciato di fronte a lei, lo sguardo fisso a terra. «Volevo solo curare mio fratello, invece ho rovinato la mia famiglia».
La voce roca e tremante suggeriva fosse sul punto di scoppiare in lacrime.
Erik non aveva idea del modo in cui la moglie lo avesse scoperto: un giorno, semplicemente, rincasò e trovò l'abitazione completamente vuota.
Le pareti erano improvvisamente divenute grigie, il pavimento si era trasformato in un profondo buco nero. La famiglia, come la conosceva lui, non esisteva più.
«Mi manca la mia piccola Anja» sussurrò con un filo di voce, prima di lasciarsi andare sulla poltroncina dell’ufficio della dottoressa Van Römer².
«Baciarmi è stato il tuo unico sbaglio» sibilò la donna, tentando di reprimere la propria natura di accostarsi all’uomo e stringerlo in un abbraccio.
Detestava Erik per ciò che aveva fatto, per essersi spinto oltre, per aver rischiato di rovinare il suo piccolo nido di felicità.
Attanagliata dal rimorso per la propria freddezza, aggiunse: «Capisco il tuo dolore, Erik».
Poi l’uomo si asciugò le lacrime, tirandosi in piedi con sguardo solenne.
«Ti prego… non salutarmi se mi riconosci» mormorò, prima di abbandonare per sempre l’ufficio della fidata collega.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prompt: «Baciarmi è stato il tuo unico sbaglio».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

¹ Néné era il soprannome della principessa Elena di Wittelsbach, nonché sorella di Elisabetta di Wittelsbach, meglio nota come Sissi.

² Si tratta di una storpiatura del cognome dello psichiatra olandese Lucien von Römer, conosciuto maggiormente per i propri scritti sull’omosessualità.


   
 
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