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Autore: _Cthylla_    09/03/2020    3 recensioni
[Sequel della fanfic del 2013 “The Specter Bros’”]
Dopo la battaglia che ha portato alla distruzione dell’Omega Lock, molte persone in entrambe gli schieramenti si sentono perse o hanno perso qualcosa -o, ancora, qualcuno.
Il ritorno di vecchie conoscenze più o meno inaspettate sarà destinato a peggiorare ulteriormente la situazione o porterà qualcosa di buono?
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Autobot, Decepticon, DJD/Decepticon Justice Division, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
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(Teste calde)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Optimus Prime stava per chiudere le ottiche -non per sempre. Non ancora- quando il suono bizzarro che accompagnava i passaggi di fase del Phase Shifter lo indusse a riaprirle quasi di botto. Smokescreen era via da parecchio tempo ormai ma sembrava aver fatto ritorno.
 
«Smoke…screen» mormorò, prima ancora di voltarsi.
 
«No. Non proprio».
 
Non era Smokescreen. La voce che aveva appena sentito era molto più “adulta” di quella del giovane mech e altrettanto familiare; in quel caso però la familiarità non era positiva trattandosi, senza possibilità di errore, di Wheeljack.
 
«Ecco perché il ragazzo è andato a rubare la Forgia. Adesso capisco» continuò il demolitore, con la Forgia ancora in mano, avvicinandosi a Optimus e accovacciandosi di fianco a lui «Non ti trovo molto bene».
 
«Cos’hai… fatto a-»
 
«A Smokescreen? Io nulla, eccetto essermi mosso troppo tardi. Come al solito» sospirò Wheeljack «L’ultima volta che l’ho visto però era vivo».

«Io non capisco. Sapevo che n-non mi stimavi… al massimo, Wheeljack, ma… cosa ti avevano fatto gli altri?»
 
Per qualche attimo, l’unico rumore udibile furono le gocce di condensa che cadevano sul pavimento roccioso della grotta.
 
«Ostinarsi a darti retta sempre e comunque» rispose Wheeljack «Ma questo giustifica l’essermene andato varie volte in passato, non quel che ho fatto più di recente».
 
«Sei qui per… finire il lavoro e terminarmi?»
 
«No, e nemmeno per fare ammenda o supplicarti di tornare in un team sparpagliato. Non che supplicarti sia qualcosa che ho mai fatto» aggiunse, per buona misura «E non inizierò adesso, Prime. L’unica cosa che voglio sapere è se…» esitò leggermente «È evidente che tu sia stato coinvolto nella distruzione della base…»
 
«Bulkhead e Miko erano… usciti in tempo» lo anticipò Optimus «I-il tuo amico… non si era ancora arreso, con te».
 
«Il mio “amico” a volte è un cretino».
 
Optimus lo vide poggiare la Forgia vicino alla sua mano, in modo che lui potesse afferrarla.
 
«Da qui in poi di quel che farai o non farai non mi importa niente» affermò il demolitore «Spera di avere abbastanza forza nelle braccia per sollevare questo coso».
 
Detto ciò se ne andò, attraversando la roccia grazie al Phase Shifter, senza neanche aspettare una risposta da parte del suo ex comandante. Wheeljack sentiva di aver fatto “il suo” almeno quella volta -anzi, di aver fatto anche troppo- facendo in modo che le azioni di un giovane mech innocente non fossero state fatte invano. Per il resto, tutto quel che riguardava Prime non era più affar suo.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
«Questo è tutto, signore. Soundwave risulta essere stabile ma al momento non sono in grado di stabilire con precisione quando si risveglierà» disse Knockout «Potrebbe succedere tra qualche giorno oppure oggi stesso. Se mi permette, è già molto che sia riuscito a evitare di essere colpito in pieno dal raggio».
 
«Capisco» disse Megatron, non molto felice di una prognosi che avrebbe preferito essere più chiara «Mi terrai aggiornato. Shockwave, Starscream, come procedono le manovre di contenimento?!»
 
«I vehicons dei settori colpiti sono stati abbattuti come aveva ordinato, signore!» dichiarò Starscream, con un inchino piuttosto cerimonioso.
 
«L’agente in grado di aiutare a smaltire la circletine mal tagliata è stato immesso nel sistema di aerazione. Aiuterà a evitare recidive» disse Shockwave «A tal proposito ho ritenuto opportuno l’aggiornamento del database di sostanze nocive presenti nel sistema, così da agire in maniera più tempestiva nel caso dovessero esserci di nuovo delle falle nella sicurezza… alla quale dovrebbe contribuire anche il luogotenente incaricato di muovere le truppe».
 
«Cos’è, appena arrivato cerchi già di mettermi in cattiva luce agli occhi di Lord Megatron?!» si irritò il seeker.
 
«La mia è stata una constatazione logica. Le tue azioni o inazioni e le relative conseguenze non dipendono dalla mia persona» replicò Shockwave «Sebbene in un caso specifico mi abbiano coinvolto».
 
L’irritazione di Starscream svanì, capendo a cosa l’altro Decepticon stesse alludendo. «A-ehm, a cosa ti rife-»
 
«Mentre sviluppavo l’agente di smaltimento, Lord Megatron mi ha aggiornato sui fatti di questo ultimo periodo» lo interruppe lo scienziato «Io di rimando ho aggiornato lui su quanto era accaduto a Cybertron. L’attacco dei due Autobot, il mio inseguimento, i danni che avevo subito, la fonte di energia che mi ha attirato nei pressi del mare di ruggine e che mi ha permesso di trovare la squadra di ricerca. A tutto ciò manca un solo tassello, la risposta a una domanda: perché sono stato abbandonato come spazzatura?» domandò al seeker argentato, avvicinandosi a lui e chinandosi leggermente verso il basso «Perché?»
 
«P-perché…» farfugliò Starscream «Perché l’esplosione che è seguita all’attacco dei due Autobot ha fatto collassare tutto quanto, l’ultima cosa che ti abbiamo visto fare è stata entrare nel Ponte Spaziale!» esclamò, con una serie di gesti e di espressioni che avrebbero fatto invidia a un attore di teatro «Nessuno ti ha visto uscire!»
 
Per qualche istante nessuno fiatò.
 
«Trovo la tua replica… logica» concluse Shockwave, allontanandosi.
 
Starscream, ringalluzzito, si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. «Ti farà anche piacere sapere che ho provveduto a vendicarti terminando personalmente l’Autobot di nome Cliffjumper» aggiunse, sbattendo brevemente le ali come un colibrì.
 
«Sta’attento… a forza di ungerlo potresti finire a scivolare sull’olio che tu stesso hai versato» disse Knockout, sarcastico, con un sorrisetto malevolo.
 
«In quanto primo luogotenente di Lord Megatron, permettimi di darti ufficialmente il benvenuto nella squadra vincente! Lo avrei fatto prima, se solo non fossimo stati interrot-»
 
«A proposito, dato che al momento che gli ufficiali che possono essere presenti sono tutti qui, posso illustrare la nuova catena di comando» disse Megatron.
 
«La nuova… cosa?» si stupì Starscream.
 
“Ho riavuto da poco il mio posto di secondo in comando, dato che Dreadwing ha avuto l’ottima idea di togliersi dai piedi, non vorrà togliermelo un’altra volta per affidarlo a Shockwave?!” pensò.
 
 «Mentre Starscream manterrà la sua attuale posizione al comando delle operazioni militari, Shockwave sarà il primo luogotenente nella sezione degli esperimenti scientifici» affermò il signore dei Decepticon «Entrambi farete riferimento direttamente a me. Spero di essere stato chiaro».
 
«Assolutamente» annuì Shockwave, lapidario.
 
«M-ma…» Starscream guardò dapprima lo scienziato, poi Megatron «Quindi io e Shockwave siamo praticamente pari?! È questo che sta dicendo?»
 
«Sono certo che riuscirete a coordinarvi e non intralciarvi, Starscream» replicò Megatron, sottintendendo che trovava più probabile che fosse Starscream a intralciare Shockwave che viceversa «E ora… Shockwave, il tuo compito primario sarà portare avanti le ricerche sulla formula dell’energon sintetico, ma attualmente necessito delle tue capacità di ingegnere. Credo che tu sia in grado di occuparti delle riparazioni del cannone di Darkmount».
 
«Sì, Lord Megatron. Procedo?»
 
Megatron annuì, e il grosso Decepticon viola lasciò immediatamente la stanza. «Quanto a te, Starscream, vedi di far fruttare quella microspia. Trova il prigioniero, trova quel maledetto Spectrus Specter, trova almeno uno dei suoi compagni o ex compagni che siano! Possibile che anche con l’esercito di cui disponiamo nessuno sia in grado di portarmi la testa di un singolo Auto…bot?!»
 
Accorgendosi solo in quel momento di star sentendo la propria voce risuonare in tutta la sala, in tutta Darkmount, in tutta la Nemesis, probabilmente su tutte le linee Decepticon esistenti, Lord Megatron aggrottò le sopracciglia metalliche.
 
«Colpa mia. Mi ero appoggiato alla console e ho messo un gomito dove non dovevo, chiedo perdono» disse velocemente Knockout, allontanandosi dai pulsanti.
 
Megatron alzò gli occhi dal soffitto e sbuffò. «Non è l’imprevisto peggiore che è capitato oggi. E ora… fate il vostro dovere!»
 
Detto ciò se ne andò, lasciando soli secondo in comando e medico di bordo.
 
«Ti vedo ancora abbastanza nervoso, Starscream. Paura di perdere il tuo posticino al caldo?» lo stuzzicò Knockout.
 
«Tu sei fortunato, nessuno vorrebbe mai scalzarti dalla tua posizione, io invece ho sempre qualcuno pronto a farmi le scarpe!» sbuffò il seeker «Shockwave è appena arrivato e già cerca di mettermi in cattiva luce agli occhi di Megatron».
 
«Cosa nella quale tu riesci benissimo da solo, come ha fatto notare tra le righe Shockwave stess-»
 
«Si può sapere da che parte stai?!» sbottò Starscream, irritato.
 
«Qui non conta la parte, contano i dati di fatto» replicò Knockout, facendo spallucce «E un altro dato di fatto è che se cerchi il momento giusto per agire, non ce ne sarà uno migliore di questo».
 
«Cosa intendi dire?»
 
«Soundwave è temporaneamente fuori gioco e cercare gente ora è un compito solo tuo».
 
Starscream sollevò entrambe le sopracciglia metalliche. «Non so proprio a cosa tu stia accennando».
 
Knockout osò mettergli un braccio attorno alle spalle. «Credi che mi sia sfuggito? Non stai cercando solo gli Autobot, stai cercando anche qualcun altro… e non credo che sia per chiederle nuovamente di diventare la tua compagna».
 
Capito che Knockout aveva davvero compreso cosa gli stesse passando per il processore, Starscream si sottrasse comunque al contatto fisico indesiderato. «La sto cercando perché non serbo affatto rancore per quel che c’è stato, perché non credo affatto che sia per me una fonte di disgrazie e perché, essendo gentile, vorrei cercare di riportarla al suo caro compagno prima che venga trovata terminata da qualche parte. Il rischio che accadesse e nessuno potesse risalire all’assassino già c’era, ma ora che Soundwave è temporaneamente inattivo…»
 
«Povera Spectra, era così giovane» sospirò Knockout «Ma così imprudente. Ti consiglierei di cercare di sbrigarti però, non sei il solo che vorrebbe trovarla per sincerarsi delle sue condizioni. C’è suo fratello e c’è Airachnid, entrambi amici tuoi!»
 
«Non riusciranno ad anticiparmi! Noi seekers siamo i più veloci in tutto, non lo sapevi?!»
 
«Spero per te che non siate i più veloci in tutto-tutto» sogghignò il medico.
 
«Sei un pervertito. Invece di perdere tempo, dato che del tuo paziente non devi occuparti oltre, dammi una mano a cercare… chiunque e qualunque cosa di utile» disse Starscream «Anche perché il sistema di comunicazione si è parzialmente danneggiato e al momento va a tratti, incluso il segnalatore che ho messo su Wheeljack, appare e scompare dal radar di continuo».
 
«Meglio non dire a Lord Megatron questo dettaglio. A ogni modo sono contento di vedere che ti è passato il momento in cui fingevi di avere una coscienza riguardo i tuoi trascorsi con Spectra».
 
«Al momento rimpiango di non aver fatto tutto quel che avrei potuto fare quando avrei avuto modo di farlo, e questo è tutto».
 
Knockout fece spallucce. «Alla fine ti è andata bene, visto? A quest’ora quello con la moglie in fuga saresti potuto essere tu. Ah no, come non detto, non saresti mai riuscito anche solo a tentare di uccidere Specter, quindi a posto».
 
«Dammi una mano a cercare… e basta!» concluse Starscream, con un’ultima occhiataccia.
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
Nell’astronave Iron Will, dalla quale la Jackhammer restava a poca distanza, Ultra Magnus rimuginava su una verità dura e alquanto scomoda da digerire.
Senza certe prove visive della questione avrebbe stentato a credere a certe storie, stentava tuttora, però certi comportamenti del suo comandante facevano veramente pensare che potesse non essere del tutto in sé. Il racconto di Specter, comprensivo della questione reliquie e Omega Lock, era molto chiaro nel suo modulo cerebrale.
 
 
 
“Inizialmente sembrava tutto normale, signore. Sono stato soccorso e mi era sembrato di essere stato accolto piuttosto bene nella squadra di Optimus Prime di stanza su questo pianeta; questo è comprensibile anche da un punto di vista pratico, i Decepticon potevano e possono tuttora contare su molte più unità rispetto a noi, la mia presenza era senz’altro d’aiuto. Con alcuni membri della squadra avevo sviluppato in brevissimo tempo un rapporto molto stretto. Tuttavia dopo qualche tempo ho cominciato a fare caso a più di una stranezza…”
 
 
 
Spectrus gli aveva parlato della reticenza che aveva notato in Optimus Prime quando si trattava di fermare i Decepticon utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione, casi come quello in cui Starscream era stato da lui bloccato, ma praticamente fatto scappare da Prime stesso, per esempio.
 
 
 
“Riconosco che in quel frangente mi ero fatto un po’prendere la mano. Non so se conosce la storia ma Starscream è responsabile dello sterminio della mia famiglia, cosa che comunque non mi giustifica dall’aver quasi messo da parte il nostro Codice di comportamento. Nonostante questo è indubbio che avrebbe potuto catturare Starscream dopo che io avevo desistito, invece di lasciare che scappasse. Conoscendo bene il soggetto in questione ho tentato di dire a Optimus Prime che quella scelta avrebbe creato problemi in futuro, ma non mi ha ascoltato… ed è stato proprio Starscream, dopo, a far sì che le chiavi Omega finissero nelle mani di quel folle di Megatron, come può vedere dalla registrazione”.
 
 
 
Aveva continuato parlando di altri episodi, spesso corredati da prove visive, in cui Optimus Prime sembrava aver manifestato più di un’indecisione nel portare a termine il proprio compito.
 
 
 
“In seguito ho iniziato a pensare di aver esposto i miei dubbi, e di aver esposto me stesso, un po’troppo. Nel corso del tempo Optimus Prime, e di conseguenza più d’uno dei miei compagni, ha iniziato a cambiare atteggiamento nei miei confronti. Da aiuto che ero, man mano sono stato tacciato quale elemento di disturbo. Nemmeno salvare una compagna - la mia compagna. Immagino che Lei disapprovi ma voglio essere totalmente onesto- che era stata catturata dai Decepticon è giovato alla mia reputazione, anzi, dopo quel fatto è successo… no. Questo sarebbe solo del gossip, anche se… no”.
 
 
 
Nonostante la reticenza di Specter a parlare della cosa -anzi, proprio per quella- Ultra Magnus lo aveva spinto a dire tutto quanto, scoprendo con sommo stupore che un Prime “diverso” dagli altri aveva circuito una femme già impegnata e, messo davanti a quell’accusa, non aveva neppure negato. Anche in quel caso c’erano dei filmati che lo provavano.
 
 
 
“Poco tempo dopo io e uno dei demolitori, Wheeljack, anch’egli poco propenso a vedere di buon occhio certi comportamenti, siamo stati cacciati. Ci hanno fatti passare per traditori… traditori di cosa, devo ancora capirlo. Né io né lui siamo e saremmo mai scesi a patti con dei Decepticon, io ho perfino rinnegato l’energon del mio energon per averlo fatto: amavo mia sorella, essendo molto gracile e delicata ho sempre cercato di tenerla nascosta dal conflitto e proteggerla perché era tutto ciò che restava della mia famiglia, ma il suo tradimento fa sì che sia morta per me. La legge è dura, ma è legge”.
 
 
 
La cosa più assurda di tutte però -ancor più assurda della presenza di un civile di Prion sul pianeta, che era molto più che stupefacente- era stata la distruzione dell’Omega Lock, ultima speranza di risanare Cybertron, proprio per mano di Optimus stesso.
Ultra Magnus aveva capito che Megatron aveva pianificato di utilizzare quello strumento anche contro il pianeta Terra, però Optimus non avrebbe potuto… sconfiggerlo prima? Spegnere l’Omega Lock? Danneggiarlo un po’meno, se non altro?
L’Arca era persa, vero, Cybertron sarebbe stato un pianeta senza popolo in quel momento, vero anche quello, tuttavia riportando in vita il pianeta e facendo in modo di spargere la voce tutti i cybertroniani non Decepticon ancora in vita sparsi nel cosmo -voleva credere che ce ne fossero- questi avrebbero sicuramente cercato di tornare a casa.
 
 
 
“Dunque stai cercando di dire che Optimus Prime, il nostro leader, potrebbe essere un traditore? Perché nonostante tutto stento a crederlo, e stenterei ancor di più a crederti se non fosse per le prove!”
 
“Che Optimus Prime sia un traditore non è quello che intendo, in verità penso che lui sia davvero convinto di star facendo del bene per la nostra fazione e per tutti quanti. È sul suo stato mentale che mi sorge qualche dubbio. Qualche tempo prima che io arrivassi, lui aveva perso tutti i suoi ricordi come Optimus Prime, mantenendo solo quelli di Orion Pax. Ha anche passato diverso tempo nella Nemesis. Era una storia che già conoscevo e della quale ho ottenuto i filmati proprio oggi, dopo l’assalto a Darkmount. In seguito sembrava aver recuperato i ricordi ed essere tornato a posto, ma i fatti recenti mi portano a chiedere… quanto ‘a posto’ di preciso?”
 
“Riguardo il resto della squadra…”
 
“Lungi da me dar loro dei traditori, sono semplicemente molto fedeli a Optimus Prime. Lo seguono in ogni cosa e sono disposti a credere a qualunque cosa dica, come bravi soldatini”.
 
“Questo è un ambiente militare, Specter, la disciplina e l’ordine sono fondamentali. Senza di essi non si va da alcuna parte”.
 
“Né si va da alcuna parte con un leader discutibile. La sua presenza qui è positiva, signore, purtroppo io non ho i gradi per andare a fondo della questione. Lei sì”.
 
“Hai avuto modo di ottenere notizie sui loro piani?”
 
“Negativo, ma mentre ero a Darkmount ho saputo che c’era stato un tentativo di rubare la Forgia di Solus Prime. Può costruire e riparare qualunque cosa ma mi risulta essere rimasta quasi del tutto a secco di energia. Forse qualcuno della squadra vorrebbe utilizzarla per riparare l’Omega Lock?”
 
“Sarebbe auspicabile, nonché l’uso più nobile”.
 
 
 
Per tutte quelle ragioni Ultra Magnus intendeva cercare gli altri Autobot, Optimus Prime incluso, chiedere loro di consegnarsi così da poter fare accertamenti e in seguito decidere come procedere. Era la procedura prevista dal loro Codice in casi simili -nonché a parer suo la più logica per qualcuno che era appena arrivato sul pianeta- e lui intendeva solo applicarla. Immaginava che avrebbe potuto già capire molte cose dalle loro reazioni… e ormai non mancava molto per trovarne ben due nello stesso quadrante.
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
«Jack!»
 
«Miko! Mi- ehi! Attenta, mi fai cadere!» esclamò il ragazzino, sorridendo nonostante tutto.
 
Era stata pura e semplice casualità che lui e Arcee si fossero trovati a passare in quel posto, che in seguito si era rivelato essere il punto di raccolta dei demolitori; così facendo avevano ritrovato Bulkhead e una Miko che, a dispetto di tutto, era piuttosto su di morale.
 
«Sono contenta di vedere che state bene! Il team comincia a riunirsi!» esultò Miko «Tra poco tempo potremo ricominciare a prendere a calci qualche Decepticon e buttare già quella brutta roba che hanno costruito!»
 
«Temo che per quello ci vorrà un altro po’di tempo» disse Arcee «E di compagni di squadra, soprattutto».
 
«Credo che tu abbia ragione» disse Bulkhead, più mogio di quanto cercasse di non far apparire «Però è già una buona cosa esserci ritrovati».
 
Era sinceramente felice di aver ritrovato Arcee, era una compagna di squadra alla quale voleva bene e che stimava -sebbene negli ultimi tempi lui e altri componenti del gruppo, purtroppo, non l’avessero dimostrato granché- però doveva ammettere a se stesso di essere rimasto deluso quando aveva visto lei e non Wheeljack. Sentire il rumore di un motore in quella zona sperduta lo aveva fatto sperare che fosse lui, poco importava che il rumore di quello di Arcee fosse decisamente più contenuto e lui lo sapesse benissimo.
Forse era tempo di arrendersi all’idea che non sarebbe mai venuto lì e che ormai fosse perso, la sua parte più razionale lo suggeriva, però da qualche parte in fondo alla Scintilla si rifiutava ancora di crederlo.
 
Jack aggrottò le sopracciglia scure, sollevando lo sguardo verso il cielo. «Ragazzi, sento dei rumor-»
 
«Astronave in avvicinamento!» esclamò Miko.
 
“Proprio ora?!” pensò Arcee.
 
Preparandosi alla battaglia notò che in realtà erano due astronavi che viaggiavano in coppia, che una era più grande e una più piccola, e che la seconda delle quali sembrava aver intenzione di restare più a distanza. Quella più grande le era totalmente sconosciuta ma la più piccola, anche da lontano, aveva un’aria vaghissimamente familiare al di là delle finiture turchesi piuttosto sgargianti.
 
«Le navi sono due, sono insieme. Jack, Miko, nascondetevi!» ordinò, mentre la nave più grande atterrava a pochi metri da loro «Bulkhead!...»
 
«Sì, ci sono» rispose, pronto, il demolitore.
 
La sua attenzione tuttavia era attirata dall’astronave più piccola, che si stava avvicinando in modo lentissimo e inesorabile e che, anche ai suoi sensori ottici meno potenti di quelli di una ricognitrice, iniziava a sembrare conosciuta.
 
Il portello dell’astronave grande si aprì e i due Autobot video uscire da essa un mech blu e rosso, dall’espressione inflessibile, che portava il loro stesso simbolo.
 
«Soldati».
 
«Ultra Magnus?!» si stupì Arcee, iniziando solo allora ad abbassare lentamente le armi «Non avevamo più avuto notizie di te dall’esodo in poi. Come ci hai trovati?»
 
Di tutti coloro che avrebbe potuto aspettarsi di vedere, il comandante in seconda di Optimus Prime era tra gli ultimi della lista. Era sorprendente che si trovasse lì e che fosse successo proprio in quel momento, e in teoria avrebbe dovuto essere positivo, però Arcee si sentiva fortemente inquieta. Provava una sensazione che aveva provato stesso negli ultimi tempi, ossia quella che precedeva un probabile momento difficile.
 
«Soldato, anche se non ci troviamo su Cybertron c’è un protocollo militare che va rispettato» replicò Ultra Magnus, duro come… il comandante che era, appunto.
 
«Ultra Magnus! È un grande onore» disse Bulkhead, stupito quanto e più di Arcee. Oltre che comandante in seconda, Ultra Magnus un tempo era stato anche a capo dei demolitori.
 
«“È un grande onore” signore» lo corresse l’altro.
 
«Ah… ehm… sissignore. Chiedo scusa, signore».
 
«È dei nostri, quindi possiamo uscire! Ehi!» esclamò Miko, dopo aver fatto un potente fischio per attirare l’attenzione del nuovo arrivato «Tu e Optimus Prime vi siete quasi copiati i colori!»
 
Jack alzò brevemente gli occhi al cielo. Apprezzava Miko ma si rendeva conto perfettamente di come si facesse sempre riconoscere -nel bene e nel male.
 
«La mia storia è identica a quella di tutti gli altri dall’esodo in poi
» inizio a raccontare Ultra Magnus, decidendo saggiamente di ignorarla «Disperso, ho viaggiato in lungo e in largo per il cosmo fino a quando sono stato attirato qui da una fonte di energia potentissima e sconosciuta, emessa dall’Omega Lock».
 
“Come sa dell’Omega Lock?!” si stupì Arcee, nel cui processore aveva iniziato a risuonare un segnale d’allarme rosso.
 
«Giunto in prossimità di questo pianeta sono riuscito a captare dei segnali Autobot. Questo è tutto» concluse Ultra Magnus «E direi che sono arrivato qui nel momento più opportuno, perché c’è più di una questione che necessita di essere chiarita. Salite nella mia astronave, voi e le forme di vita indigene che proteggete siete presi in consegna fino a nuovo ordine».
 
Sentito ciò, Arcee si allontanò bruscamente. «Non vedo per quale motivo dovremmo essere presi in consegna, sinc-»
 
«Jackhammer…»
 
La scout si voltò verso Bulkhead, vide che stava guardando l’astronave più piccola -che nel mentre si era avvicinata di più- e fece rapidamente due più due.
Quella era la Jackhammer, la Jackhammer era di Wheeljack, Wheeljack era con Spectrus e infine Ultra Magnus, così di botto senza senso, era apparso lì assieme alla Jackhammer per “prenderli in consegna”…
 
 
 
 
 
 
«… e adesso, dal momento che la cara Arcee è una testa calda e lo sappiamo tutti quanti, si ribellerà e- eccola!» disse Spectrus, con un leggero sorriso freddo e soddisfatto, nel vedere Arcee arrivare a sparare al suo comandante in seconda, prendere Jack Darby e iniziare a scappare via.
 
Vide anche Bulkhead fare lo stesso con Miko subito dopo, azione prevedibile anch’essa.
 
«Ora ho capito perché quando li hai visti hai detto che non poteva andare meglio di così» commentò Bustin, accelerando per non perdere la tracce dei due Autobot «Immaginavi una reazione del genere».
 
«Come ho detto poco fa, Arcee è una testa calda diffidente. Con ben poche eccezioni, tra cui il sottiscritto» aggiunse Spectrus, per buona misura «Se a questo aggiungi i fatti degli ultimi tempi, dovuti perlopiù a me, non  poteva reagire altrimenti di fronte  qualcuno che rispunta dopo tanto tempo, insieme a noi, e vuol prenderla in consegna. Bulkhead poi è un tipo molto gregario, quindi non c’era dubbio che l’avrebbe seguita, dunque ora bisogna solo attendere la reazione di Ultra Magnus in tre, due, uno…»
 
 
Specter, i due soldati si sono rifiutati di essere presi in consegna e stanno scappando, richiedo assistenza per la cattura. Sono stato colpito ma non è grave. L’uso di forza letale è negato, dobbiamo cercare di ridurre al minimo i danni e cercare di far sì che le forme di vita indigene restino illese. Passo.
 
 
«Sissignore, ci stiamo già muovendo. L’avevo avvisata riguardo il fatto che sarebbe potuta finire così con Arcee. Riguardo i demolitori si sa come sono fatti, hanno spesso qualche problema con l’autorità costituita. Passo».
 
 
Non posso negarlo. Passo e chiudo.
 
 
«Aveva fatto una smorfia infastidita quando gli parlavi dei demolitori del Team Prime» disse Bustin, una volta chiusa la comunicazione.
 
«Appunto. Quando prenderemo Arcee dovremo ringraziarla per l’aiuto che ci ha dato nel mettere Ultra Magnus contro se stessa e il resto del gruppo, sarebbe stato più difficile fare tutto da soli».
 
 
 
 
 
 
«Arcee, Bulkhead, abbiamo la Jackhammer alle costole!» esclamò Jack, guardando l’astronave quasi sopra di loro.
 
«Lo sappiamo, Jack! Tu tieniti forte!» rispose Arcee, accelerando al massimo.
 
«Tra poco si unirà anche Ultra Magnus» aggiunse Bulkhead «Arcee, lui è dei nostri, è il secondo il comando, e se ti fossi sbagliata a-»
 
«Dopo quel che è accaduto ultimamente non mi fido più delle persone che arrivano all’improvviso, e non dovresti farlo nemmeno tu» lo interruppe la femme «È anche e soprattutto perché ci siamo fidati di Spectrus, che era dei nostri, che abbiamo perso tutto! Non sapevamo più nulla di Ultra Magnus da eoni, potrebbe anche essere diventato un Decepticon sotto copertura nel frattempo, se non qualcosa di peggio, considerando con chi sta. Non mi fido, e proprio perché non mi fido dico che è meglio prevenire che curare!»
 
“Anche perché certe cose non si possono curare affatto” pensò amaramente, chiedendosi ancora una volta quale potesse essere stato il destino di Optimus.
 
Nonostante gli ordini dati da Ultra Magnus, che comunque i due Autobot non avevano sentito, la Jackhammer aveva iniziato a sparare contro di loro colpi a bassa intensità. Forse non c’era la volontà di danneggiarli in maniera letale ma non c’era nemmeno quella di non danneggiarli affatto e, di sicuro, dei due ragazzini umani presenti non importava nulla a nessuno.
 
«Wheeljack!» esclamò Bulkhead, utilizzando il canale preferenziale dei demolitori per comunicare con la Jakhammer «Anche se ora ti sei messo con quel mostro non riesco a credere che tu mi stia sparando contro pur sapendo che c’è Miko con me! Io non ti avevo fatto niente, i ragazzi ancora meno!»
 
«Non credo che ormai gli importi qualcosa, Bulk» disse Miko, piuttosto disillusa.
 
«Wheeljack! Almeno rispondimi!»
 
 
–  “Stare insieme è finito! Abbiamo capito! Ma dirselo è duraaa!”
 
 
«Perché Wheeljack ha risposto con una canzone dei Pooh?» allibì Miko «Ma soprattutto, perché io conosco i Pooh?!»
 
Né lei né chiunque altro avrebbero mai potuto rispondere a quella domanda ma, arrivati al limitare di un bosco non troppo folto, Bulkhead la fece scendere e le disse di correre via.
 
«E tu vai con lei, Jack! Vai!» gridò Arcee «Bulkhead, noi corriamo dalla parte opposta!»
 
«Sei ancora in tempo per lasciarlo perdere, Wheeljack!» si ostinò a esclamare Bulkhead «Non deve andare così per forza! Non dev-»
 
Un colpo laser arrivò dritto al suo addome, scagliandolo nel bosco e abbattendo due degli alberi presenti.
 
Arcee corse immediatamente da lui. «Bulkhead, ce la fai ad alzarti?!»
 
«Sì… penso di sì» disse il demolitore, col metallo ancora fumante, tirandosi su con un po’di fatica.
 
Fosse stato un eroe drammatico e romantico, avrebbe detto che non era il colpo laser a fargli più male; tuttavia non era un eroe drammatico e romantico, era solo un demolitore che si era finalmente convinto che il suo vecchio compagno di scorribande fosse irrecuperabile.
 
Si addentrarono nel bosco di corsa, per quanto Bulkhead potesse correre, sperando che così facendo l’astronave avrebbe avuto più difficoltà a seguirli. I sensibili recettori uditivi di Arcee captarono il rumore della seconda astronave, quella di Ultra Magnus, ancora lontana ma in movimento, e il rumore di un portello che si apriva.
 
«Mi sa che a breve avremo compagnia» osservò Arcee.
 
Immaginando che a breve si sarebbe trovava faccia a faccia col suo ex compagno iniziò a ribollire di rabbia pura, perché lo considerava la causa di tutti i suoi mali -insieme alla propria stupidità nel crederlo molto meglio di quanto fosse in realtà.
Sentì il rumore di passi pesanti in rapido avvicinamento.
 
«Ti ricordavo un po’meno codarda, Arcee».
 
Era uno dei suoi punti deboli, non era mai stata brava a evitare di cadere nelle provocazioni altrui. Lei lo sapeva benissimo, e purtroppo lo sapeva benissimo anche Spectrus.
 
«Come sta il buon Prime?»
 
Appunto: il riferimento a Optimus fu la classica goccia che faceva traboccare il vaso e portò Arcee a interrompere la corsa e voltarsi verso di lui. «Molto meglio di quanto starai tu tra poco, schifos- Bulkhead, lasciami!»
 
«Cerca i ragazzi e vai via, sei più veloce di me» disse Bulkhead, deciso «Cercali e vai! Ti raggiungo dopo!»
 
Benché insicura sull’ascoltarlo o meno e infuriata, l’atteggiamento del suo compagno di squadra le ricordò qual era la missione che Optimus aveva affidato a tutti loro prima di farli uscire: restare nascosti, cercare di riunirsi e soprattutto tenere al sicuro i ragazzi.
Tutto ciò doveva avere la precedenza sulla rabbia verso un ex compagno bastardo, ragion per cui fu costretta a fare violenza su se stessa, trasformarsi e filare via.
 
«Sai che è piuttosto difficile che tu riesca a raggiungerla sul serio» disse Spectrus, vedendo Bulkhead pararsi davanti a lui col pugno pronto a demolire.
 
«Tu e io abbiamo una faccenda in sospeso da un pezzo. Per quello che hai fatto ad Arcee» fece un passo in avanti «Per quello che hai fatto alla nostra squadra» ne fece un altro «E soprattutto per aver corrotto il mio migliore amico».
 
«Arcee è un’idiota, la vostra squadra non era unita come credevate se eravate tanto pronti a saltarvi ala gola l’un l’altro per qualche mia frase e, infine, è difficile corrompere qualcuno che non vuole essere corrotto. Pensaci su» replicò Specter, con tutta la calma del mondo «Di te mi importa poco quindi non dobbiamo essere nemici per forza».
 
Quell’ultima frase fu la molla che fece scattare in avanti il demolitore, il cui potente diretto tuttavia non andò a segno e si infranse contro un albero il cui tronco, a causa dell’urto, esplose in una pioggia di schegge. «Come ti azzardi?! Come puoi dire che non dobbiamo essere nemici per forza dopo che hai provato a farci saltare in aria?!»
 
«Sei sicuro che l’abbia fatto io e non il tuo amico appassionato di bombe?»
 
Con un verso quasi barbarico Bulkhead, ignorando l’addome che sfrigolava, sradicò un grosso masso e lo lanciò rabbiosamente contro l’ex compagno di squadra, che non essendo ferito ebbe gioco facile nell’ evitarlo.
 
«Rifletti. Prime è morto, la tua squadra è divisa, il tuo amico è già con me, idem il secondo in comando e ho fatto più io contro i Decepticon di quanto abbia fatto chiunque di voi in questi giorni!» esclamò Spectrus, parando un pugno di Bulkhead «Darkmount è parzialmente distrutta, Soundwave potrebbe essere morto, l’esercito di vehicons di Megatron ora può contare su varie unità in meno, quindi dovresti dirmi grazie, non» riuscì ad assestare al demolitore un gancio sotto il mento «Prendermi» poi un diretto in faccia «A pugni!»
 
Un potente calcio dritto nell’addome ferito mise al tappeto Bulkhead, che cadde a terra con un grosso tonfo. La testa finì a battere violentemente contro una roccia, tanto che la visione del demolitore iniziò a diventare sempre più confusa e i suoni sempre più ovattati.
 
«Non pensi che, se perfino Ultra Magnus è dalla mia, magari c’era qualcosa che non andava con la leadership di Prime?» continuò Spectrus «Ammettiamo pure che fra noi ci sia stato qualche dissidio ma alla fine l’unica che potrebbe veramente lamentarsi è Arcee, la quale a sua volta non è stata una santa, quindi di che parliamo?»
 
“E che diavolo sta succedendo fuori dal bosco?!” pensò poi, sentendo dei rumori di molteplici spari. «Bustin, che succede?!»
 
 
–  Diamo inizio ai fuochi d’artificio sul pianeta Vegeta!”
 
 
Ebbe solo il tempo di sollevare un sopracciglio prima che una serie di esplosioni, causate da una sventagliata di colpi al laser, rischiarasse il cielo e facesse quasi precipitare anche addosso a lui più di un pezzo di vehicons aerei.
 
 
Credo che i Decepticon abbiano intercettato le nostre attività e abbiano mandato qui un po’dei bulloni da cannone che gli restano – disse Bustin – Sono qui da un paio di minuti, Ultra Magnus infatti è rimasto bloccato più indietro. Non so se tu voglia ucciderlo e dare la colpa ai Decepticon oppure voglia fare come dice Ultra Magnus ma qualunque cosa sia falla in fretta, l’ordine di ritirarci ti arriverà presto. L’ho già ritardato abbastanza con un po’di interferenze.
 
 
«E tu non hai pensato di dirmelo prima?!»
 
 
–  Tu me l’hai chiesto solo adesso!
 
 
“Quei Funko Pop perderanno la testa. Forse non oggi, forse non domani, ma la perderanno, insieme a quel suo idolo del tizio col nome impronunciabile, come cazzo era… Nyarlathotep!” pensò Spectrus.
 
Sguainò la spada senza esitazione, intenzionato a mettere in pratica la prima delle due alternative che Bustin aveva menzionato, quando il movimento di una figura scura alla sua destra lo costrinse a voltarsi  giusto in tempo per parare i colpi delle due lame di Wheeljack.
 
«Non riesci proprio a decidere da che parte stare, vero? Eppure dovresti sapere che gli Autobot sono finiti ormai» disse Spectrus, tutt’altro che felice di essere stato interrotto.
 
«Non se Prime riesce a ripararsi con la Forgia che gli ho fatto avere» replicò il demolitore, con la maschera di protezione sollevata sul viso, dando inizio a uno scambio di colpi «Hai fatto un errore a non distruggerla quando hai preso il ragazzo!»
 
«Quindi eri lì, non l’hai aiutato e ora mi fai la paternale lo stesso. Migliori sempre più riguardo la coerenza, e quanto al resto sai… se Prime userà la Forgia per riparare se stesso, in un certo senso sarà meglio così».
 
«Cos-»
 
 
Specter!... oh, finalmente il sistema di comunicazioni funziona. È tempo di ritirarci, il numero di Decepticon aumenta sempre di più, se continua così potrebbe diventare pericoloso anche per i due soldati in fuga e, soprattutto, per i due indigeni civili. Rientra immediatamente nella tua astronave, è un ordine.
 
 
Specter aveva tutt’altre intenzioni, però una nuova scarica di laser abbatté altri vehicons che, in di nuovo, quasi gli precipitarono addosso. Grazie a questa distrazione, Wheeljack poté sollevare parzialmente Bulkhead e allontanarsi assieme a lui.  
 
“Nulla di male. Presto o tardi ritroverò entrambi” concluse Spectrus.  «Sissignore».
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
 
La prima cosa che Bulkhead vide quando riprese i sensi fu il solito paesaggio roccioso. Vedendo la seconda cosa, invece, pensò di avere un’allucinazione.
 
«Jacky?...»
 
«Una volta ti saresti ripreso molto prima, stare con gli altri ti ha arrugginito. Ti ho messo una toppa qui e là ma fossi in te cercherei di trovare un medico» disse Wheeljack, trasformandosi in modalità veicolo «Nel bosco, prima di arrivare da te, ho sentito Arcee parlare dell’Harbinger ai ragazzi. Dille che deve imparare ad abbassare la voce, perché se l’avesse sentita qualcun altro sarebbe stato un problema».
 
«Wheeljack, dove…» barcollando, Bulkhead cercò di rialzarsi «Mi hai salvato, giusto? Non devi stare con Specter per forza, non sei perso come-»
 
«Infatti non sto con lui ma nemmeno con voi. Addio».
 
Wheeljack andò via con una sgommata, lasciando lì Bulkhead e il suo miscuglio di sollievo e di speranze disattese per l’ennesima volta.
 
“Se era nel bosco e mi ha aiutato non poteva essere nemmeno nella Jackhammer a sparare ai Decepticon. Ma allora chi?...” si chiese, guardandolo andarsene.
 
Ricordando quanto detto da Spectrus riguardo Darkmount e pensando che, conoscendolo, almeno quella potesse essere la verità, Bulkhead contattò Arcee via comm-link.
 
«Arcee, sto bene, ci vediamo all’Harbinger… chi me l’ha detto? Wheeljack. Non sta con Spectrus e non era neppure nella Jackhammer con lui. Forse non è perso… sì, sì, sarò diffidente. Sì» disse, sentendo i rimproveri via comm-link della femme Autobot «Sto arrivando».







Non ho granché da dire stavolta, solo specificare che quella di Bustin riguardo il pianeta Vegeta è una citazione di Dragonball che viene da qua (dal minuto 3.36 in poi).
Freezer è il suo personaggio preferito xD
Grazie di cuore a tutti coloro che leggono e recensiscono :) Alla prossima,

_Cthylla_
   
 
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