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Autore: _Almach_    10/03/2020    2 recensioni
{WangXian - Au Mulan}
Yueling cade sotto l'attacco dei burattini d'ombra, il cui mandante risulta sconosciuto. L'Imperatore manda a chiamare i figli delle nobili famiglie dei Clan più importanti affinché vengano addestrati per sventare la comune minaccia.
Wei Wuxian è di umili origini, non può prendere parte alla spedizione, ma non può accettare che Jiang Cheng rischi la vita.
Riuscirà ad infiltrarsi al campo d'addestramento per tenere d'occhio il fratello adottivo?
Soprattutto... riuscirà a mantenere la sua identità celata senza farsi scoprire?
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Yunmeng
 
Sembrava passato un tempo a dir poco infinito dall’ultima volta che avevano messo piede sul suolo natio. Partiti entrambi per prendere parte a una guerra che si prospettava essere più grande di loro, tornati come eroi specialmente, se si teneva in considerazione l’impresa compiuta da uno solo di loro. Wei Wuxian, aveva cercato di vantarsi il meno possibile, per quanto il suo carattere anche troppo esuberante gli stesse gridando di farlo, anche per rispetto al fratello adottivo che aveva compiuto ben magre gesta rispetto a lui. Anche se c’era da dirlo: aveva battuto Xiao XingChen e, non era un avversario da prendere sottogamba considerando la forza che aveva anche sottoforma di burattino d’ombra. Wei Ying non sapeva cosa provare in merito, certo era pur sempre il suo Shishu1 ma meglio saperlo morto in maniera dignitosa piuttosto che controllato da un povero folle senza alcuno scrupolo. Da questo punto di vista non stava granché bene ma, vivere la cosa da questo punto di vista gli aveva permesso di alleggerire parte del suo pesante animo. Fatto sta, che degli oggetti ricevuti dall’Imperatore aveva tenuto per sé solo la spada appartenente a Xue Yang e, il medaglione lo aveva fatto indossare a Jiang Cheng come se fosse una corretta e giusta distribuzione dell’onore. L’erede del clan Jiang aveva cercato di opporsi, come se sentisse di non meritare davvero il peso che gli ornava il collo, ma per Wei Wuxian andava decisamente bene in questo modo e non aveva voluto sentire alcuna replica in merito.

Le labbra di entrambi si curvarono in un lieve sorriso nel momento in cui arrivarono davanti all’ingresso di Approdo del Loto. Non c’era niente fuori posto, tutto era uguale a come lo avevano lasciato prima di partire. Si scambiarono un reciproco sguardo e, facendo una doverosa pressione sul portone per aprirlo, fecero il loro ingresso in quello che era il cortile principale che veniva usato principalmente per gli allenamenti dei discepoli del clan. Allenamenti che, a giudicare dal silenzio percepito dall’esterno, non si stavano tenendo per un motivo a loro ignoto anche se probabilmente erano già giunti alla loro conclusione. Era un peccato però, sicuramente sarebbe stato bello osservare l’espressione di gioia e contentezza dipinta nei volti dei loro shidi2 una volta varcata quella porta. Nel momento in cui presero a camminare verso il centro del campo si fermarono nel sentire un gridolino provenire dai pressi della Sala della Prova di Spada. Allungando lo sguardo non poterono non notare la figura di Jiang Yanli ferma e con lo sguardo spalancato come se avesse appena visto due fantasmi. Un’immobilità che durò una manciata di secondi prima che la figlia maggiore del Clan Jiang, riscossasi dalla sorpresa, riprese a muoversi velocemente verso i due ragazzi lanciando le braccia intorno ai loro colli e portandoli nella condizione di avvicinarsi di più tra di loro e di ricambiare quell’abbraccio con un certo sorriso e commozione.

«A-Cheng… A-Xian… siete tornati!»

«Jie, siamo a casa.»

 Mormorò Jiang Cheng con lo sguardo che luccicava, come se si stesse trattenendo dal piangere come un bambino tra le braccia della sorella di cui non ha avuto notizie per tutto questo tempo. Tirando su col naso, Yanli si staccò dai corpi dei due ragazzi facendo un semplice passo indietro ma solo per rivolgere, a Wei Wuxian, un leggero pugno sul braccio.

«Una lettera. Te ne sei andato via con una lettera! A-Xian, sono stata tremendamente in ansia per te.»

«Shijie, mi dispiace. Non potevo fare diversamente ma, non succederà più.»

«Vorrei ben vedere!»

Quel tono freddo e asettico non poteva che appartenere a una sola persona: Madam Yu. Evidentemente si era preoccupata nel sentire quel mezzo urlo provenire da una figlia che, solitamente, era l'emblema della tranquillità assoluta. Quella stessa figlia che adesso si spostò di lato per permettere ai due fratelli di avere la visuale libera non solo sulla matriarca della famiglia ma, anche su Jiang Fengmian al suo fianco. Probabilmente era per la presenza del marito a suo fianco che l'anello viola che portava al dito, Zidian, non stava emettendo uno dei suoi soliti e minacciosi sfregolamenti. O magari stava attendendo il momento giusto per avventarsi contro la schiena di quel fuggitivo adesso ritornato a casa. Entrambi i coniugi scesero i tre gradini avvicinandosi alle figure dei due ragazzi immobili che, però, non dimenticarono di rivolgere loro un inchino formale. Jiang Cheng si tolse il medaglione dal collo allungandolo verso i genitori e, la stessa cosa, fece Wei Wuxian con Jiangzai la cui tagliente lama era stata avvolta da un panno color ocra onde evitare facesse male a qualcuno.

«Madre, padre… il medaglione dell’imperatore e la spada di Xue Yang. Sono doni per onorare il nome della nostra famiglia.»

Jiang Fengmian si avvicinò claudicante ai due ragazzi, un afferrare i due oggetti ma solo per lasciarli scivolare a terra. Non voleva essere una mancanza di rispetto nei confronti dell’imperatore ma, in quel momento, erano un semplice impedimento al suo desiderio di riabbracciare il figlio legittimo, un gesto che non compieva tanto spesso e che confuse perfino lo stesso Jiang Cheng.

«Il mio onore più grande, è avere te come figlio.»

Era una frase semplice quella del capo clan Jiang eppure, riuscì a toccare l'animo di quel figlio che era decisamente poco abituato a sentirsi dire queste cose dai suoi genitori. Si sforzò di non scoppiare a piangere ma un singhiozzo basso uscì inevitabilmente dalle sue labbra. Staccandosi da quell'abbraccio, Jiang Fengmian guardò in direzione dell'altro ragazzo, un alzare una mano per accarezzare quel viso immobile e quei capelli che aveva deciso di lasciare sciolti e che ricadevano poco sotto le spalle.

«Guarda fin dove ti sei spinto per questa famiglia, A-Xian. Hai tentato l'impossibile, sono davvero fiero di te.»

«Ciò non toglie che sei comunque scappato, e che potevi mettere in pericolo anche A-Cheng con la tua bravata irresponsabile! Ti starà bene stare inginocchiato, per un po', nella nostra Sala Ancestrale!»

Il sorriso di Wei Wuxian si spense nel sentire le parole risentite anche se non si aspettava niente di diverso da parte sua. Una parte di se si era convinta che, probabilmente, pure lei si era preoccupata ma, non avrebbe mai avuto questo genere di soddisfazione. Non poteva far altro che sorridere in direzione di Jiang Fengmian per le parole a lui rivolte e, inchinarsi di fronte al cipiglio serio della matriarca in un tacito consenso di quella punizione che, poteva anche non essere immediata considerando che non gli aveva detto di andarci subito.

«Chiedo scusa… c'è una persona fuori che desidera vedere Wei-gongzi. Lo faccio passare?»

A parlare, era stata una delle due guardie che solitamente stavano a sorvegliare l'ingresso primario di Approdo del Loto. Ed era strano che qualcuno desiderasse vedere Wei Wuxian, sicuramente non era qualche commerciante venutosi a lamentare di qualche marachella commessa considerando, che era decisamente tornato da poco. Jiang Fengmian, quindi, annuì lasciando spostare la guardia che fece cenno alla persona misteriosa di avanzare. Bastarono quelle vesti bianche, quella cascata di capelli d'ebano e quegli occhi color ambra a far capire alla famiglia Jiang chi avesse appena varcato l’ingresso del loro cortile e, in particolare, far illuminare lo sguardo di Wei Ying.

«Lan Zhan!»

Si sarebbe aspettato di tutto Wei Wuxian, meno che rivedere così presto il capitano della seconda divisione d'altra parte, avevano lasciato i Meandri delle Nuvole non molto tempo fa. Nonostante questo, il più giovane si avvicinò alla figura dell'altro non perdendo tempo a rivolgergli un inchino formale come, invece, stavano facendo gli altri membri della sua famiglia che mai si sarebbero aspettati una visita del nipote dell’imperatore.

«Cosa ci fai qui?»

«Sono venuto a riportarti questo…»

Affermò Lan Wangji allungando verso l'altro la campanella argentata con il pennacchio viola che era un segno distintivo del Clan Jiang. Abbassando lo sguardo, Wei Wuxian notò che non la portava attaccata alla cintura della veste come era solito fare. Si, decisamente si sentì uno stupido per non essersene accorto prima.

«Deve essersi sganciato durante il combattimento contro Xue Yang. Ti ringrazio per avermelo portato ma… perché proprio tu?»

La domanda di Wei Wuxian era più che lecita mentre si ritrovò ad afferrare la campanella della lucidità sfiorando inevitabilmente le fredde dita di Lan Wangji. D’altra parte, lui era un nobile piuttosto importante e doveva avere cose più importanti da fare che andare clan per clan per consegnare oggetti smarriti di poveri ragazzi distratti e smemorati.

«Io… volevo vederti. Non poteva essere nessun altro a riconsegnartelo.»

Nel sentire quelle parole varie furono le reazioni all'interno della famiglia Jiang: Wei Wuxian rimase piacevolmente senza parole ma le sue gote si colorarono di un leggerissimo color porpora e le sue labbra si cercarono in un sorriso; i coniugi Jiang si guardarono tra loro anche loro senza parole, anche se sicuramente la Signora Yu si stava chiedendo che tipo di incantesimo doveva aver fatto quel ragazzo per far sbottonare in quel modo una persona di un così importante rango; Jiang Cheng si strozzò con la sua stessa saliva mentre, Jiang Yanli si lasciò sfuggire un gridolino estasiato battendo al contempo le mani. Non fu difficile comprendere perché fosse l'unica ad avere un minimo senso di romanticismo in tutto il clan. Sicuramente non poteva lasciarsi sfuggire una simile occasione, così decise di rompere il silenzio affiancandosi, al contempo, alla figura di Wei Ying.

«Hanguang-jun, hai fatto un lungo viaggio… ti piacerebbe restare per cena?»

«Oh, la cena… si! Lan Zhan, non puoi andartene da qui senza aver provato la zuppa di loto e costolette della mia Shijie!»

«E magari, se volesse restare per sempre…»

«Shijie!!!»

Wei Wuxian non si era mai sentito in imbarazzo per qualcosa detto da sua sorella come in questo momento, un imbarazzo che si fece più intenso nel momento in cui la ragazza si lasciò sfuggire una breve risata prima di incamminarsi dentro e trascinandosi dietro i suoi familiari per lasciare ai due ragazzi una parvenza di privacy.

«Ah… Lan Zhan, scusa non so cosa le sia preso.»

«Non importa. Per ora la cena andrà bene.»

Era una situazione strana questa ma questo non voleva dire che era poco piacevole. Cogliendo lo sguardo di Lan Wangji, Wei Wuxian si calmò dall'imbarazzo e si azzardò a lasciar scivolare la mano in quella del capitano, una stretta che non venne rifiutata.
Fianco a fianco si incamminarono verso la residenza principale.
 
 
 


Qualche settimana dopo ~ Lanling
 

Quale modo migliore per festeggiare la fine di un conflitto se non con un matrimonio? Certo, chiunque la penserebbe così, tranne i due eroi gemelli di Yunmeng. A sposarsi, infatti, era la loro amata sorella con il pavone di Lanling: Jin Zixuan. Un matrimonio che era rimasto in bilico per un po’ a causa del fatto che Wei Wuxian avesse preso l’identità di Mo Xuanyu per scendere sul campo di battaglia ma, per fortuna, si era risolto tutto per il meglio anche se comunque continuavano a ripetere che Yanli meritasse molto di più. Anche se non appena l’avevano vista con il vestito rosso indosso e quella tipica espressione di felicità dipinta sul volto, tutte le loro convinzioni avevano cominciato a traballare fino a scomparire, specialmente nel vedere gli occhi di Zixuan carichi di tenerezza e amore nel momento in cui l’aveva vista raggiungerlo all’interno della Sala della Bellezza Contesa di Lanling. Non c’era niente fuori posto quel giorno, tutto era decisamente perfetto anche grazie al fatto che il capo setta Jin non aveva assolutamente badato a spese per il matrimonio del suo primo genito, anche se si vedeva benissimo che ogni dettaglio era stato sistemato con cura da Jin GuangYao il cui senso estetico non si poteva decisamente mettere in discussione. Per Wei Wuxian fu anche l’occasione per rivedere Mo Xuanyu che doveva avere una buona stella dalla sua parte considerando che aveva ricevuto semplicemente un blando richiamo e non una effettiva punizione. Probabilmente suo complice era stato il clima festoso che si respirava all’interno della sua famiglia e che non volevano rovinare per nessun motivo al mondo anche perché, i Jin avevano avuto i loro riconoscimenti per la fine della guerra e, di conseguenza, non si potevano proprio lamentare.

Durante la cerimonia, lo sguardo di Wei Wuxian non era preso solo ad ammirare la bellezza della sua Shijie ma, ogni tanto, si spostava dall’altra parte della sala dove c’era la delegazione del nobile clan Lan e Lan Wangji di conseguenza. Con il bel capitano aveva iniziato un periodo di frequentazione, un modo come un altro per conoscersi meglio in modo reciproco anche se a reggere buona parte delle conversazioni era sempre Wei Wuxian cosa che a lui sembrava non dispiacere considerando che amava parlare a ruota libera degli argomenti più disparati nel giro di pochi secondi soltanto. Wei Wuxian era decisamente preso da Lan Wangji, e la stessa cosa si poteva dire dell’altro considerando che ogni occasione era buona per poterlo viziare in qualche modo, forse per compensare la sua incapacità di parlare per più di un minuto senza interrompersi, un aspetto piuttosto atipico considerando il ruolo rivestito all’interno dell’esercito imperiale.

Alla fine della celebrazione, Lan Wangji si era avvicinato a Wei Wuxian invitandolo con il semplice sguardo ad uscire con lui, approfittando anche del banchetto che sarebbe iniziato a breve e per cui nessuno si sarebbe allontanato dalla sala principale della Carpa Dorata. Bisognava dire che fuori si respirava un’atmosfera alquanto suggestiva tra il cielo stellato e le lanterne appese che emanavano una fioca luce rossa che ben si mescolava con il tappeto di peonie gialle che docili si muovevano seguendo quella leggera brezza che le carezzava. Nel camminare mano nella mano, i due si fermarono nei pressi di un grande albero che si ritrova nei pressi di una collina sul retro della sala da cui si potevano ben udire le esclamazioni festose di chi si era avvicinato alla neo-coppia di sposi per augurargli il meglio da quella loro unione.

«Allora Hanguang-jun? Perché mi hai portato via dal matrimonio della mia Shijie?»

«Volevo te…»

«Eh?»

Lan Wangji sapeva essere alquanto enigmatico quando ci si metteva ma la risposta a quella domanda giunse nel momento stesso in cui, lasciata la mano del minore, lo spinse delicatamente contro il tronco dell’albero suggellando ogni protesta e respiro in un morbido bacio. Non era il primo che si donavano, per curiosità avevano già sperimentato un po' anche spingendosi in un angolo di strada per non farsi guardare da occhi indiscreti in pieno giorno. Ma probabilmente questo era il primo pieno di desideri inconfessati da parte di entrambi, un partire in modo casto e semplice prima che entrambe le loro labbra si schiusero per accogliere la lingua dell’altro in una danza umida e decisamente sentita. Entrambi stavano fremendo, volevano di più e fecero in modo di perdurare quel contatto passionale il più possibile prima di staccarsi per recuperare l’aria che lentamente aveva abbandonato i loro polmoni.

«Wei Ying… vorrei che mi sposassi.»

«…c-cosa?»

«Non vuoi?»

«No… volevo dire sì ma, sicuro di volere proprio me?»

«Non può esserci nessun altro, solo tu.»

Lan Wangji era stato alquanto audace a chiedergli una cosa del genere il giorno del matrimonio di sua sorella e, in una condizione psicologica migliore Wei Wuxian non si sarebbe fatto problemi a saltargli addosso e a urlargli di si con tutta l’aria possibile all’interno dei suoi polmoni. Non sembrava ma, in realtà lui era pieno di insicurezze per quanto i suoi occhi era lucidi e già colmi di una accettazione che, a parole, non sapeva come esprimere.

«Ma sei sicuro? L’amore di un servo come me ti basterebbe davvero?»

«Non di un servo… di Wei Ying.»

«Ma la tua famiglia…»

«E’ una mia decisione, nostra, di nessun altro.»

C’era tanta determinazione negli occhi di Lan Wangji e Wei Wuxian si ritrovò a sorridere sforzandosi di non piangere come un bambino per quella dimostrazione d’amore che gli stava venendo offerta e che lui non poteva proprio rifiutare. Allungò una mano per sfiorare il petto di Hanguang-jun, quella parte di pelle scoperta dalla tunica e che mostrava fieramente quel tatuaggio dal motivo a nuvola e che presto avrebbe contornato anche il suo spento loto a nove petali.

«Allora… si, Lan Zhan. Non deve essere nessun altro, solo tu.»

Un nuovo bacio suggellò quella nuova promessa fra i due amanti, un desiderio di non volersi mai più separare. Il loro era un rapporto iniziato all’ombra di una maschera e finalmente venuto alla luce.

La loro nuova vita iniziava ufficialmente adesso.





 
1Shishu: Zio marziale
2Shidi: Fratello marziale


Angolo Autrice:

Aaaah çç mi sentite piangere? Non mi aspettavo di rendere davvero questo l'ultimo capitolo di questa long...
E' stato un lungo viaggio e sono felice di essere riiuscita a portarla a compimento anche se, ancora una volta, mi dispiacerà lasciare questi due ragazzi bellissimi che anche in questo scritto mi hanno decisamente dato tanto e spero di essere riuscita a trasmettere qualcosa anche a voi.
Inutile dire che mentre scrivevo di FengMian che ha detto che per lui è un onore avere JC come figlio sono davvero scoppiata in un piantino çç questo perchè è sempre stato un mio desiderio nel canon, perchè per JC desideravo il meglio e non due genitori che hanno solo contriuito ad accrescere i suoi complessi di inferiorità. Si scusate, ma essendo il mio personaggio preferito lo difendo abbastanza <3
Parliamo della fine? Quanto sono belli i nostri WangXian? Effettivamente ce lo vedo troppo a Wei Ying avere i complessi di questo genere, specialmente se guardiamo questa ff in cui uno è figlio di un servo e l'altro nipote dell'imperatore. 
Hanno accettato troppo presto i loro sentimenti dite? Ma va bene così u.u almeno per me *coff* e il qualche settimane dopo può essere un fattore temporale indicativo xD
E now... passiamo per l'ultima volta ai ringraziamenti. Come non citare lei, la mia bellissima ragazza e partner di coltivazione? Lilith
A lei mi sento di dedicare tutta la long nella sua interezza, perchè mi ha supportato, sopportato, c'è stata fin dall'inizio ed è stato grazie a lei se sono riuscita ad andare avanti in alcuni punti. E' davvero una persona speciale e spero di averle donato un giusto finale, anche se so che voleva qualche capitolo in più xD
Non smetterò di scrivere, proprio no u.u Quindi preparatevi ad avere presto mie notizie con nuove os o anche long che ho già in mente e non vedo l'ora di giù <3
Per il momento, quindi, mi ritrovo a salutarvi davvero. Grazie per essere arrivati fino a qui e per aver seguito questa ff, vi si ama tutti <3
   
 
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