Anime & Manga > Evangelion
Segui la storia  |       
Autore: bUdson281    12/03/2020    1 recensioni
"Esporre la verità alla luce del sole è il miglior modo per nasconderla" disse Shinji coprendosi l'occhio destro con una mano. "Tu vedi il mio occhio demoniaco e pensi di aver capito, ma è la cicatrice che devi guardare se vuoi sapere chi sono".
EoE non è NGE e non è il Rebuild, nonostante il tentativo di chiudere i conti che ha informato la nuova versione cinematografica. Quella di EoE è una favola senza lieto fine, né potrà esservi una definitiva redenzione per due personaggi sfortunati la cui ricompensa è stata comprendere la necessità sopportare le difficoltà delle relazioni, poiché l'inaccettabile alternativa è restare soli. Sono partito dal Rebuild sforzandomi di rimanere fedele all'animo tormentato dei due ragazzi e di trarre dal loro vissuto le chiavi della "risoluzione" di e dopo EoE. I personaggi hanno ancora qualcosa da dire, nonostante la fine ufficiale della saga.Un clone non è uguale al suo originale, perciò narra la propria storia. Come direbbe lo Shinji di questa long, si riparte proprio dagli errori commessi, non tanto perché sia saggio o giusto quanto perché alle volte non c'è altro modo per fare un passo. Ok ALLERTA SPOILER.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Nuovo personaggio, Shinji Ikari
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Telefono caaaaasa >> biascico allungando il collo e puntando l'indice in direzione del villaggio che ci attende oltre gli assi di legno che, eufemisticamente, i cacciatori della zona chiamano "ponte".
<< Non fare lo scemo, Ragazzo! >> mi rimprovera distratto Furia Buia. Non è infastidito dal mio modo di fare, reagisce così per abitudine. Sebbene cerchi di non mostrarlo, anche lui è sollevato all'idea che le ultime due settimane siano ormai, letteralmente, alle nostre spalle.
Sono stremato, affamato ma, soprattutto, disgustato dal tanfo pestilenziale che ci avvolge come un'aura malefica.
<< Non vedo l'ora di farmi un bagno >> sbotto dopo aver dismesso i panni del piccolo e brutto extraterrestre. << Per un anno non voglio sentir parlare di allenamenti. Voglio solo mangiare e dormire >>.

Quando siamo partiti il vecchio promise che ci avrebbe concesso per un po' il suo appartamento al piano di sopra, ma, a poche centinaia di metri dal traguardo, mi accontenterei di condividere il materasso bucato che riempie il nostro stanzino con le colonie di batteri, potenzialmente letali, che lo popolano ... sempre che, nel frattempo, non lo abbiano bruciato.
Sapevo che trascorrere due settimane nel cuore putrefatto del nulla sarebbe stato difficile; non avevo calcolato, invece, che passarle con il Paparino sarebbe stato così drammatico. Se credessi nella legge del karma, potrei rincuorarmi pensando di aver saldato a occhio e croce almeno metà del mio debito con l'umanità.
Non ci siamo risparmiati neanche un secondo pur di sperimentare possibilità e limiti dei nostri poteri e di studiare nuove (per lui) e più efficienti strategie di combattimento che tenessero conto anche del finalmente "quarto" operativo del gruppo.
Purtroppo per me, ero assolutamente impreparato a ciò che mi attendeva e, sempre purtroppo per me, neanche Paparino aveva con sé il manuale delle istruzioni.
Si divertiva a giocare al piccolo scienziato-guerriero e sembrava non dar peso alla mancanza di confort, alle scorte limitate (e non ricaricabili) di cibo e acqua e all'odore di uova marce rilasciato dalle micropolveri, sicuramente tossiche, che permeavano l'aria e saturavano la terra ferrosa.
Abusando del pretesto che avrei dovuto imparare alla svelta a conoscere e padroneggiare la mia abilità di produrre e modulare diverse forme di at field, di giorno, a me toccava spesso impersonare la sagoma nel tiro al bersaglio del ciclope.
Ma era di notte che il cacciatore dava il peggio di sé per angosciarmi in quanto, al fine di stimolare al massimo le mie capacità di concentrazione e percezione, simulava imboscate senza quartiere con me a sostenere il ruolo dell'ispettore Clouseau.

<< Ti sei divertito a darmi la morte, vero? >> chiedo con una punta acuminata di sarcasmo.
<< Oh si >> risponde, << è stata un'esperienza interessante >>.
<< E' stata orribile, invece >>.
<< In effetti avremmo dovuto organizzarci meglio, ma non c'era abbastanza tempo per i preparativi >>.
<< Perché? Si trattava di rimandare la partenza di un giorno. I tuoi fratelli hanno ragione: sei impulsivo, altro che freddo e calcolatore. Ammettilo! >>
<< Non ti va mai bene niente >> ribatte il ciclope. << In fondo, ce l'abbiamo fatta. E, anche se mi suona ancora strano, devo farti i complimenti. Sei stato in gamba . Certo ... ci sono altre ... >>
<< ... Prove. Si me l'hai detto un miliardo di volte. Mi chiedo quando potrò prendermi una pausa >>.
<< Quando andrai in pensione >> mi spiega con fare canzonatorio il Paparino.
<< E quando si va in pensione? >> domando giusto perché so che romperà per un bel pezzo se non gli permetto di completare la battuta.
<< Quando muori! >> ultima la freddura con aria soddisfatta. << ... A proposito della tua morte >> riprende fissando preoccupato il ponte che stiamo per attraversare.
<< Spara! >>
<< In tanti saranno curiosi di vederti e di sapere cosa hai fatto in tutto questo tempo. Ricorda quello che ti ho detto >>.
<< Si, si >> provo a rassicurarlo. << Farò il possibile per non farmi scoprire. Ma, intanto, posso farmi almeno un bagno decente? >>
<< Forse sarebbe il caso di passare prima dall'infermeria per far sapere a quella gente e anche a noi stessi che non siamo radioattivi >>.
<< Ma ... >> tento imbarazzato di argomentare le mie ragioni << ... la puzza >>.
<< Non devi preoccuparti, non credo che troverai Asuka >>.
<< Ma Sakura si! >> aggiungo ad alta voce, pregandolo nel frattempo con gli occhi di autorizzarmi ad una deviazione che mi consenta di essere meno repellente alla vista e soprattutto all'olfatto.
<< E' vero >>. Furia Buia arrossisce dopo aver fatto mente locale e confermato l'intuizione con una rapida annusata ai vestiti.
<< Fammi indovinare: non ci avevi pensato?! >> approfitto della guardia abbassata per vendicare mesi di maltrattamenti. << Sai, non mi aspettavo che reagissi così >>.
<< Così come? >>
<< Beh, per essere un sociopatico che si vanta di non provare il minimo interesse per il giudizio altrui, è bastato poco per farti cambiare idea. Oltre che distratto, sei anche contraddittorio >>.
<< A parte il fatto che non l'ho mai negato ... di essere contraddittorio, continuo a non curarmi dell'opinione degli altri >> dichiara respingendo l'occhiata da "ti ho fregato" che gli avevo appena lanciato. << Si può essere fieramente refrattari alle relazioni umane senza intraprendere la ignobile via della puzzola. Quando la pubertà, che da qualche tempo sta tormentando il tuo sonno, riuscirà ad attecchire nella tua fisiologia, così che finalmente potremo chiamarti "signorina", anche tu comprenderai le mie parole >>.
<< Le tue battute fanno pena! >> gli ringhio in faccia.
<< E il tuo senso dell'umorismo non dà cenni di miglioramento >> replica con ostentata sufficienza. << Comunque, è inutile attraversare il ponte, prendiamo l'altra strada >>.
<< Perché? Così allunghiamo. La nostra conca è vicina al villaggio >>.
<< Proprio per questo. Ci tufferemo nel lago >>.
<< Ma l'acqua è fredda >> mi lamento immaginando le nostre piccole terme prendere il volo.
<< Fammi indovinare: continui a piagnucolare ?! >>
 

Tutto sommato, non è stata una cattiva idea. Il mio corpo, complice la temperatura resa mite dal sole ormai alto, si è adattato facilmente al freddo delle acque scure che, in virtù di non so quale magia, sembrano esercitare il potere di purificarci non solo dalle incrostazioni lasciate dalla sabbia rossa, ma forse addirittura dall'orrore che entrambi abbiamo provato alla vista di quelle parti di mondo che ho contribuito a rendere inabitabili.
Ne abbiamo approfittato per lavare i vestiti, anche quelli di ricambio.
<< Che ti aspettavi dopo due settimane? >> Furia Buia anticipa un'altra serie di obiezioni alla sua "impeccabile" organizzazione. << Attenderemo che si asciughino. Poi, se non ti sta bene, puoi benissimo andartene in giro nudo a cercare un cambio ... naturalmente anche per me >>.
<< Va bene >> sbuffo sedendomi su uno scoglio posto a ridosso della riva, appena sotto il pelo dell'acqua, << aspettiamo >>.
<< Già che ci sei >> mi dice il ciclope appoggiando la schiena al bordo dei resti di muro, che in alcuni punti cade ancora a strapiombo sul lago, e lasciandosi cullare da una serie di piccole onde prodotte dal passaggio di un'imbarcazione a motore, << attiva la protezione, così riposo un po' >>.

Mi riesce piuttosto facile materializzare un muro stabile di at field; posso, addirittura, curvarlo facendolo calare sulla zona prescelta come una cupola di energia, esattamente come quelle che confeziona all'occorrenza il Paparino.
Sono ancora piuttosto in difficoltà, invece, quando, come mi è stato appena richiesto, si tratta di modellare la protezione sui nostri corpi, dal momento che non devo semplicemente (si fa per dire) produrre un campo elettromagnetico, ma visualizzare costantemente e e alla perfezione le persone a cui deve aderire. Il risultato non è ancora soddisfacente e mi costa un'emorragia di ampere, ma almeno non ho più bisogno di far ricorso al mio purtroppo inesauribile serbatoio di intense emozioni che alterano in modo importante il sistema nervoso (ci mancherebbe solo questo!). Più la concentrazione e la sicurezza nell'utilizzo del mezzo aumentano meno devo evocare gli spiriti maligni che affollano il mio inconscio.
Invece, altri spiriti, già conosciuti eppure finora non troppo invadenti, hanno iniziato a bussare alle porte della coscienza, specialmente di notte.
Sarà per la consapevolezza che ho acquisito nei mesi trascorsi in questo mondo post impact, per le esperienze traumatiche che hanno scandito tutti i momenti salienti che ho vissuto dal mio risveglio, perché mi sono in parte adattato ad uno stile di vita primitivo ma semplice; sarà perché ho trovato il coraggio di affrontare mio padre e, con lui, anche il mio destino, ma sono costantemente pervaso da una fame insaziabile di vita. Ho assaggiato il miele per la prima volta e non posso più farne a meno.
Di giorno questa nuova disposizione d'animo si è manifestata sotto forma di feroce appetito o di batteria a pieno carico che mi ha permesso, durante gli allenamenti, di essere pronto già alle prime luci dell'alba, nonostante le poche e non consecutive ore di sonno che il Paparino mi concedeva.
Al calar del sole, invece, ha iniziato a presentarsi sotto diverse e più piacevoli sembianze, prevalentemente dipingendo la figura di Asuka, ma non solo la sua. Nel dormiveglia venivo attirato o assalito da sirene che, non contente di turbarmi con il canto, dimostravano fisicamente la loro esistenza pescando nei meandri della mia memoria per trafugare il ricordo di un contatto, anche solo di una carezza.
Ho assaporato più volte il bacio di quell'altra Misato, il desiderio che aveva acceso e che vergogna e dolore avevano subito spento; ho gustato le labbra di un'Asuka ancora adolescente, così come mi appare ora Shikinami, e di una già adulta con le guance arrossate e la frangia che velava in parte l'azzurro dei suoi occhi; sono caduto sul morbido delle gambe di Sakura che accoglievano la mia testa, mentre le sue dita affusolate si attorcigliavano ai capelli. Ho baciato anche lei ... in un'altra vita.
Di più l'altro Shinji non mi ha permesso di ricordare. Non so se perché geloso delle proprie biglie o perché non ce n'erano altre da mostrarmi (spero di no). Oppure, non faceva in tempo a presentarmi il dolce, dal momento che Furia Buia, in versione maggiordomo cinese esperto di arti marziali, cacciava le sirene proprio sul più bello.
 
Passo una mano sulla testa a dividere alcune ciocche annodate.
<< Dovresti tagliarti i capelli >> mi sveglia il cacciatore che ha preso ad indagare incuriosito il mio viso. << Va bene aumentare l'indice di pericolosità percepita, ma adesso inizi a sembrare un animale >>.
<< Il fatto >> rispondo << è che preferisco questa criniera incolta alla pettinatura da scolaretto di prima >>.
<< Non stavi poi tanto male. Quando torniamo, chiediamo al vecchio se può rimettere ordine in quel casino. E' bravo. Finora è stato lui a sistemarmi la testa, ovviamente, mi riferisco ai capelli >>.
<< Per forza >> sfotto, << per quanto riguarda quello che c'è sotto si sarà arreso >>.
<< Stai diventando spiritoso >> finge di arrabbiarsi, << quasi quanto me. Adesso capisco perché nessuno ride alle mie battute >>.
<< In questo devo ammettere che sei stato un pessimo maestro >>.
<< E tu perché mi imiti? >>
<< Ma fai sul serio? >> ribatto infastidito pur rendendomi conto che non aveva intenzione di offendermi o rimproverarmi.
<< Fatti anche la barba >> continua il Paparino senza darmi corda. << Purtroppo sei come me e il Biondo. Ti cresce sottile e rada. Se non te la curi, darai l'impressione di essere sporco >>.
<< E dire che pensavo non mi sarebbe mai cresciuta. Invece ... >>
<< Invece sei diventato anche più alto e ora inizia a notarsi. Anche la tua voce sta cambiando, non sembra più quella di una principessa che invoca il suo cavaliere affinché la liberi dal drago >>.
<< Che palle! >>
<< Non te la prendere. Te l'ho detto: finalmente la pubertà sta producendo i suoi effetti. Stare lontano dagli Eva forse ti ha liberato dalla maledizione >>.
<< Forse, ma se è così per me, allora ... >> mi scuoto pensando ad Asuka e al suo corpo ancora acerbo nonostante il procedere degli anni .
<< E' proprio per questo o, meglio, è anche per questo motivo che non ci ho mai provato con lei, anche se devo ammettere che una parte di me la trovava, e la trova ancora, interessante. E, non per vantarmi, ma lei non era affatto insensibile al mio fascino da duro tenebroso >>.
<< ... Prima di scoprire che, in realtà,  sei solo un disadattato >> rispondo a tono cercando di modificare i connotati affinché possa leggervi: << stai decisamente rompendo >>.
<< Non essere geloso! Parliamo ormai di secoli fa. Quando l'ho conosciuta ero già più grande di lei ... come età apparente, visto, s'intende, che siamo coetanei. Una volta scoperto che, probabilmente, non sarebbe mai cresciuta, ho ritenuto più opportuno lasciar perdere. La mia vita era già strana ed ero condannato alla compagnia delle persone che conosci. Non mi sembrava il caso di aggiungere altre stranezze o, peggio, di scaricare su di lei le mie. E poi, mi ci vedi a stare con una donna che mi assomiglia? >>.
<< Mi sembra un ragionamento un po' superficiale >> azzardo trattenendo a fatica un'ondata di astio provocata da non so da quale punto del discorso.
Furia Buia abbassa la testa e fissa il riflesso della sua faccia sfregiata sull'acqua. La bocca si allarga per accogliere il sorriso amaro e sereno di un uomo che, probabilmente, non può in altra maniera difendersi da ciò che ha vissuto.
 << Odiavo lei quasi quanto te >> riprende con calma. << Non avevo una reale ragione per provare un sentimento simile. Se ci rifletti, lei in questa storia dovrebbe impersonare l'eroe e tu il cattivo. E per molti e per molto tempo, anche per me, è stato così. Eppure, la sua sola presenza mi provocava sentimenti a dir poco contrastanti. Sentivo che lei era come me, ma anche che non potevo fidarmi, che i conti non tornavano ... Forse >> guardandomi << mancavi tu ... Senza contare che quando parlavo con lei >> il Paparino strizza l'occhio buono << mi veniva sempre voglia di ...
<< ... Strangolarla  >> concludo sovrappensiero sforzandomi di tenere gli occhi aperti per non assistere alla messa in onda del primo piano delle mie mani strette intorno al suo collo.
<< Scusa, me n'ero dimenticato. Comunque >> colpendomi con il gomito, << non preoccuparti! Questa è una sfida che ti lascio volentieri. Vedrai che anche Asuka troverà il modo di fare un passo e di crescere come natura vuole >>.
Mentre mi parlava, nonostante il tema fosse ... "sensibile", la mia attenzione si è concentrata sull'ampia cicatrice che dalla fronte, passando per l'occhio sinistro, cadeva a piombo fin sotto lo zigomo per poi deviare, più sottile, verso l'orecchio. L'immagine del cacciatore davanti a me richiama alla mente il ricordo dell'uomo che, in presenza di Sakura, si era tolto la maglia mostrando grandi e piccoli indizi di un passato violento.
<< Come ti sei fatto quelle cicatrici? >> approfitto della sua momentanea loquacità per porgli una domanda che mi frullava da due settimane.
<< Non lo so >> ammette dopo averci riflettuto. << Almeno per quanto riguarda le più "importanti", come quella sulla faccia e il taglio che ho sul petto. Le avevo già quando mi sono svegliato qui. In realtà, non so risponderti neanche sulle altre, non sono in grado di associarle ad eventi determinati. E come potrei visto che ho combattuto tante, troppe volte e le ferite guariscono in fretta? >>
<< Tutto merito dell'lcl >> dico.
<< E' il vantaggio di essere gli dei di questo mondo >>.
<< O i demoni >>.
<< Perché no? E' pur sempre una questione di punti di vista >>.
<< Questo, però, vuol dire che in passato neanche tu riuscivi a produrre un at field >>.
<< Da che ho memoria ci sono sempre riuscito; forse prima, durante quella parte della mia vita che ancora non posso ricordare, non ne ero capace >>.
<< Come me allora? >> deduco, lo ammetto, un po' emozionato per aver scovato un punto in comune tra le nostre vite.
<< Per certi versi ... >> mi spegne il Paparino che ora pare assentarsi. << Mi accorsi praticamente subito di possedere questo dono, o condanna se vuoi. Non ho mai realmente avuto bisogno di addestramento per esprimerlo. Mi veniva così, per istinto, come se avessi avuto a disposizione anni o secoli per imparare ad usarlo >>.
<< Chissà perché ci è capitata una cosa simile? >> mi domando ad alta voce.
<< Forse dovremo chiederlo a chi ha creato questo mondo >> risponde fissando pensieroso il panorama, << proprio come ha detto tuo ... Gendo, quella volta >>.
<< Credi parlasse sul serio o che fossero i vaneggiamenti di un pazzo? >>
<< Non mi stupirei in nessun caso, ma sta di fatto che persone come noi sono chiaramente un'anomalia. Quando vivevi a Neo Tokyo 3. prima che ... le cose andassero nel modo che conosciamo, ti eri accorto che lui possedesse i poteri che ci ha mostrato? >>
<< No >>.
<< E tu provavi mai il formicolio agli occhi che senti ogni volta che ti stai attivando? >>
<< No, avverto questa sensazione praticamente dal giorno in cui mi sono risvegliato >>.
<< Strano, non trovi? >>
<< Molto >> convengo. << Com'eri ... che tipo di persona eri quando sei entrato nel gruppo di Kosuke? Eri già un cacciatore? >>
<< No, non ero un cacciatore. Quando mi ha trovato il vecchio, quello che chiamavo "Paparino" prima che arrivassi tu, ero ... ero ... >> sospira per darsi la spinta << ... non soltanto davo l'idea di essere un animale. Io ero un animale. Senza memoria, senza passato, senza un occhio, magro, affamato, con un potere così terribile tra le mani e ... nessuno che mi aiutasse. Quei pochi che non cercavano di uccidermi per rapina, per istinto territoriale o semplicemente per divertimento, mi costringevano a fuggire o a nascondermi oppure fuggivano, terrorizzati, a loro volta quando perdevo le staffe, quando la rabbia e la frustrazione prendevano il posto della paura. E' terribile dover badare a se stessi, sapendo che non c'è un posto in cui tu sia il benvenuto, che ogni incontro che fai potrebbe essere l'ultimo; insomma che probabilmente nessuno si prenderà cura di te >>.
<< Tu mi hai insegnato che un uomo deve cavarsela da solo >>.
<< Si, ma chi vuole restare solo? Chi può restare solo per sempre? Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco, di un gesto d'affetto e di un posto che possiamo chiamare "casa". L'incertezza può ucciderti. So che è difficile da comprendere, ma ... >>
<< No, non è difficile >>. Potrei tenere dei seminari sull'argomento.
<< L'incertezza e la paura possono anche trasformarti nell'uomo nero che tutti vedono in te. E ad un certo punto ero diventato davvero l'uomo nero. Prendevo tutto ciò che volevo, quando volevo, anche ciò che non mi serviva. Insieme ai poteri, infatti, scoprii presto di essere particolarmente portato per il combattimento. Forse ero un militare o il discepolo di un maestro di arti marziali. In più, adesso mi vergogno a dirlo, non mi risultava difficile uccidere. Non è che volessi o mi piacesse farlo; è solo che l'idea di togliere la vita non mi creava troppi problemi >>.
<< Insomma, eri aggressivo esattamente come ora ed in più eri anche un rapinatore >> provo a scherzare per smorzare la pressione che dal cuore di Furia Buia è risalita fino alla gola e agli occhi.
<< Succede quando le persone ti fanno paura. C'erano troppi predatori in giro e io dovevo difendermi, volevo vivere anche se ero convinto che uno come me meritasse di essere abbattuto come si fa, appunto, con un animale pericoloso. Comunque ... >> alzando il tono << furono loro a trovarmi perché mi stavano cercando. Ancora adesso devo far loro i complimenti. Mi resi conto troppo tardi di essere circondato, altrimenti sarei fuggito >>. Furia Buia tira un lungo sospiro. << No, avrei cercato di ucciderli >>.
<< Cosa accadde? >>
<< Il vecchio gettò le armi a terra e iniziò ad avvicinarsi lentamente e con le mani alzate. Poi mi disse con gentilezza, come quando si cerca di calmare un pazzo: Ragazzo, finalmente ti abbiamo trovato. I tuoi fratelli ti hanno sognato per tante notti. Non ti faremo del male, abbi fiducia in noi. D'ora in poi ... >> il ciclope si ferma per inghiottire il magone. << Mi disse: d'ora in poi non sarai più solo. Capisci? >> voltandosi visibilmente commosso. << Loro mi hanno salvato, mi hanno dato una casa, delle regole e un motivo per lottare, mi hanno aiutato ad incanalare tutto il mio potenziale. Hanno dato un senso alla mia vita. Insomma, mi hanno accettato ... nonostante tutto >>.
<< E gli credesti? >>
<< Si, perché anch'io li avevo sognati. Più precisamente, avevo sognato i due squilibrati che mi accompagnano sempre >>.
<< E il vecchio no? >>
<< No. E neanche gli altri del gruppo. Solo loro due >>.
<< Quando hai sognato me cosa hai visto? >>
 Furia Buia appoggia la nuca al muretto, ammira per qualche secondo il cielo sgombro prima di chiudere l'occhio. << E' un sogno >> inizia << che si è ripetuto, sempre uguale, infinite volte e che continua a rovinare le mie notti anche da quando sei con noi. Mi trovo in una barca di legno che galleggia, senza remi né motore, in mezzo al nulla su un mare color rosso sangue e sporco in un modo che mi dà la nausea. Ci sono anche Orso e il Biondo, sono seduti sul banco che taglia a poppa; io invece sono in piedi, al centro. C'è qualcun altro, ma non riesco a identificarlo. Forse non si tratta neanche di una essere umano, è piuttosto un'ombra, più nera di una notte senza stelle. So che è una minaccia e che sta per attaccarmi, perciò la anticipo. Lottiamo così a lungo e con tanta violenza che ho quasi paura che l'imbarcazione possa rovesciarsi da un momento all'altro, ma devo rischiare perché sento che ne va della mia vita e, soprattutto, perché mi sta facendo imbestialire >>.
<< In che senso? >>
<< Mentre io sbraito come un dannato, da quella creatura esce un lamento continuo come il pianto di un bambino. E' insistente e così forte che vorrei tagliarmi le orecchie per non sentirlo. Chiedo aiuto ai miei fratelli, ma loro non si muovono, si limitano ad osservare la scena. Alla fine riesco a gettare in acqua quella cosa e cado in ginocchio, stremato, aggrappandomi alle costole laterali dell'imbarcazione. Penso sia finita, ma proprio in quel momento una mano esce dall'acqua ed afferra il bordo con tale decisione da strappare un pezzo di legno. Mi rialzo in preda al panico dopo aver recuperato il coltello, che durante lo scontro mi era caduto, e  ... vedo te che mi implori di farti salire perché non sai nuotare >>.
<< Questo particolare non mi è nuovo >> mi sforzo di ridere per non tradire l'apprensione che mi provoca il racconto in quanto è ancora fresco il ricordo della mia prima lezione di nuoto.
<< Ti guardo stringendo il manico del pugnale e non riesco a decidere cosa fare >> riprende incurante dell'interruzione. Mi guarda spaventato come se ancora adesso non riuscisse a scegliere. << Provo un risentimento irrazionale, poderoso, nei tuoi confronti. Vorrei lasciarti affogare o tagliarti la gola, ma allo stesso tempo non posso sopportare di vederti in pericolo, perché ho la netta sensazione che tu faccia parte della mia famiglia e che, abbandonandoti, tradirei me stesso e i miei due compagni. Poi ... >>
<< Poi? >> lo incalzo.
<< Poi ... poco sotto la superficie si ripresenta quell'ombra che rompe lo stallo dei miei pensieri e cerca di trascinarti a fondo prendendoti per le gambe. D'istinto ti afferro la mano ma non cerco di issarti a bordo, semmai mi accontento di resistere; osservo, invece, quella cosa nera che si staglia tra i grumi che galleggiano sull'acqua inquinata e maleodorante. Diventa sempre più grande fino a sembrare un mostro marino. Sono quasi ipnotizzato perché quella creatura ha un fascino terribile, mi provoca quasi un'ebbrezza di libertà e allo stesso tempo un moto di compassione. Anche tu, le domando, sei solo e incompreso?  >>
<< Allora, nel sogno mi lasci morire? >>
<< No perché mi risveglia la voce di Asuka. Non so da dove provenga, mi guardo intorno ma non la vedo >>.
<< Cosa ti dice? >> e arriva al punto!
<< Salvalo! Solo questo >>.
<< E tu ...? >>
<< Lo sai come sono fatto. Mi metto a gridare: non darmi ordini! >> mi rivela prorompendo in una distorta risata. << Ma alla fine, decido che ne ho abbastanza e tento di trarti in salvo, non perché me l'avesse detto lei, ma perché ad un certo punto ti eri arreso. Ripetevi: non fa niente, lasciami dormire! O forse morire. Non riesco mai a capirti. Ora, nonostante faccia appello a tutte le mie forze, non ce la faccio a metterti al sicuro. Frustrato, mi arrabbio con te e ti urlo: dammi una mano. E cresci, maledizione! >>.
<< E io che faccio? >>
<< Finalmente ti "attivi", nel senso che già conosci, e ti dai una mano. In pratica, si può dire che nel sogno ti liberi dalla presa del mostro più grazie ai tuoi sforzi che ai miei >>.
<< E che fa l'ombra? >>
<< Beh, a questo punto il sogno diventa ancora più assurdo perché, quando finalmente sei in salvo nella pancia della barca, mi ricordo che siamo in mezzo al nulla con quella cosa, ormai gigantesca, che nuota sotto la chiglia. Estraggo il fucile dalla fondina e, puntando la canna in direzione dell'acqua, aspetto che sia a tiro, ma, un attimo prima che prema il grilletto, mi spingi via gridando: non uccidermi! Non serve a niente sparargli; se lui esiste è perché devo affrontarlo anch'io ... un'ultima volta >>.
<< Che cosa vuol dire? >> chiedo.
<< Non ne ho idea. E anche nel sogno non riesco a comprendere; capisco solo che proprio tu hai osato contrastarmi e sento risalire, come un incendio indomabile, tutta la rabbia che provavo fino a pochi istanti prima nei tuoi confronti. Ti afferro per il collo, come feci la prima volta che ti ho incontrato, e l'unica ragione per cui non ti uccido è che non so scegliere come. Sono letteralmente bloccato dalla mia stessa furia >>.
<< Esattamente come quella volta >> preciso tremando al ricordo di quegli istanti che avevo dato per scontato sarebbero stati gli ultimi.
<< E' vero. Nel mio sogno, però, invece di fartela sotto, getti la maschera e ... >>
<< Ehi, non me la sono fatta sotto >> mi ribello.
<< Dai, lasciami scherzare un po'. Anche a me procura una certo disagio ripensare a quando stavo per tagliarti la gola. Come stavo dicendo, dopo aver acceso entrambi gli occhi, arpioni il mio giaccone e tirandomi verso di te mi dici: senti, papà! Io porterò a termine la missione, come promesso; ma ho bisogno del tuo aiuto. Dobbiamo salvare Asuka. Non possiamo controllare quello Shinji finché Asuka è in acqua  >>.
<< Certo che è un sogno davvero strano e ti ho anche chiamato papà. Asuka però la salviamo, vero? >>
<< Non so risponderti. Anche nel sogno non ne sono sicuro >>.
<< Perché non ne sei sicuro? >>
<< Perché, dopo averla issata a bordo, ci guardiamo indecisi sul da farsi. Asuka intanto è svenuta o sta solo dormendo, indossa la sua tuta acchiappa Otaku, ma sembra diversa senza la benda all'occhio >>.
<< Soryu! >> esclamo.
<< Può darsi. Comunque, tornando al sogno, noi due restiamo imbambolati a guardarla mentre è priva di sensi, rannicchiata in posizione fetale. Dopo un po' sono io che ti chiedo: ci siamo riusciti? Come se impedire che affogasse o che venisse divorata avesse esaurito la nostra missione. E tu, più confuso di me, rispondi: non lo so. Credevo fosse sufficiente questo. Forse mi sfugge qualcosa, forse ci conviene  aspettare che si svegli anche lei ... Si, è davvero un sogno strano. Ma, Shinji ... che ti prende? >>
<< La posizione fetale. Io ricordo ... anche se non c'ero >> dico d'un tratto a corto di fiato a causa dell'agitazione causata dall'immagine di Asuka in pericolo, che riemerge dalle profondità della memoria dell'altro Shinji. Anche quella volta era priva di sensi, l'avevo già "sporcata" e poco dopo << l'ho abbandonata >>.
<< Quanti anni aveva Asuka nel tuo ricordo? >>. Il Paparino non ama vedermi distratto, neanche quando siamo nelle condizioni di riposare, neanche quando a rapirmi sono brandelli di un passato sconosciuto ma che hanno effetti sul presente. La filosofia di vita che, più o meno esplicitamente, cerca di inculcarmi può riassumersi nella frase: << ok, hai preso un pugno. E adesso che fai? >>. Peccato non ci sia nessuno a rinfacciarglielo quando capita a lui.
<< All'incirca quattordici anni >> approfitto della domanda per recuperare la piena coscienza di me. << Quasi tutti i momenti che mi appaiono si riferiscono allo stesso periodo, come se io e lei avessimo vissuto un altro 2015 in un'altra Neo Tokyo 3 ... >>
<< ... Che, mi pare di aver capito, si è concluso peggio di quanto la tua memoria ufficiale ti suggerisca. Avevo notato anch'io, almeno da quanto mi hai raccontato finora, che la maggior parte dei tuoi ricordi, quelli più nitidi ... e più inquietanti riguardano un 2015 alternativo[1] >>.
<< Non riesco ancora ad organizzarli in modo coerente, ma ci sono sequenze ben definite, alcune sono ... orribili >>.
<< Come quella volta che non l'hai salvata da ... quanti erano gli Eva? >>
<< Non erano proprio degli evangelion, ma ci assomigliavano molto. Erano nove. Lei aveva invocato il mio aiuto, ma io ... >>
<< Del dopo impact, del Perfezionamento credo, ti torna in mente qualcosa? >>
<< Non so se il third impact "alternativo" e il Perfezionamento siano la stessa cosa. So solo che sono collegati tra loro. Comunque, di ciò che sarebbe accaduto dopo rammento ben poco, per lo più istantanee, quasi fantasmi che si materializzano per spaventarmi >>.
<< O per aiutarti, come quando hai incontrato Gendo >>.
<< Almeno >> sconfortato e con la testa che inizio a sentire pesante, chiudo gli occhi cercando sollievo nel freddo contatto con un lembo di muro.
<< Sai dirmi se e come tu e Asuka avete vissuto o siete cambiati dopo quel 2015 alternativo? >> incalza il Paparino.
<< Ho visto più volte un'Asuka già adulta. In quel mondo sono diventato adulto anch'io. E questo rende il casino ancora più incasinato >>.
<< Vorrei vedere! ... Noi ci siamo? >>
<< No, non mi pare. Ci sono tante persone che sono sicuro di conoscere, sebbene adesso non saprei come identificarle; credo di riconoscere, invece, Kensuke e Toji e la capoclasse. C'è anche Sakura, lei è un medico anche in quel "passato". Ma, prevalentemente, si tratta più di una consapevolezza che di una certezza da testimone oculare. Non ho abbastanza informazioni >>.
<< Con Asuka come credi siano andate le cose? >>
<< Ho dei flash belli ed altri orribili. Ce n'è uno in cui credo di essere stato sconfitto, sono preoccupato per l'incolumità di tante persone. Forse ho una figlia e ho paura anche per lei >>.
<< E Asuka? >>
<< Lei mi ha tradito ... o così penso di ricordare >>.
<< E Misato, Kaji o altri che hanno un ruolo importante nel nostro mondo? >>
<< Misato è morta per salvarmi, non ha potuto vederci crescere; Kaji è morto, forse ucciso, prima che tutto andasse male. Non c'è mio pa ... non c'è Gendo, non c'è il wunder, non esistono più né la Nerv e non c'è traccia della Wille. Esistono, però, i cacciatori. E poi sono costantemente ossessonato da una frase pronunciata da Asuka: riportami a casa! Mi capita di sentirla quasi ogni giorno >>.
<< Secondo te cosa significa? >>
<< So che non devo intenderla in senso strettamente letterale, ma non ho capito come interpretarla. Secondo te? >>
<< Hai ragione! >> esclama Furia Buia dopo aver provato a riflettere sulla risposta. << Le informazioni sono ancora poche >>.
<< Tu, invece, cosa ricordi? >> domando nel tentativo di uscire da quel botta e risposta che mi sta facendo salire l'ansia. Quando si tratta dell'altro Shinji non ho a che fare solo con film o diapositive del suo mondo, ma anche con tutte le emozioni che essi contengono.
<< Assolutamente niente! >> risponde, lapidario come al solito, il Paparino. Guarda ancora davanti a sé come se le montagne che cingono il lago potessero suggerirgli le parole giuste. << Per quanto mi sforzi, per quanto, a volte, abbia l'impressione di essere sul punto di rammentare qualcosa o di riconoscere un luogo, una voce o una faccia, non c'è nulla che attecchisca nella mia mente. Darei tutto anche solo per vedere un misero secondo della mia vita passata >>.
<< Quando ... rinunciasti al proposito di uccidermi, Orso e Musashi dissero che eri innamorato di una donna e che, per tale motivo, rifiutavi le avances di Asuka >>.
<< Non dar retta a quei due chiacchieroni >> sorride. << Asuka non è proprio il tipo donna che ama fare la seduttrice ... almeno non in questo mondo >> continua voltandosi di nuovo verso di me. << E poi sono stati i miei bravi fratelli a giungere ad una simile conclusione. Io sono stato solo attraversato sporadicamente da impressioni che, però, non sembrava riguarsassero una sola, bensì più donne che, in qualche modo, devono essere state importanti per me. Ma ... in fondo che ne so? Forse si tratta veramente di una sola donna e ciò che ho sperimentato sono stste le tracce delle sue personalità. Quanto al resto, posso solo convincermi che l'armadio e il fotomodello fossero con me anche prima, ma solo perché  lo sento >>.
<< E io? >>
<< Sei come noi. Forse c'eravamo anche noi nel tuo passato, anche se, a questo punto, mi piacerebbe sapere di quale passato parliamo. Probabilmente, se lo chiedono anche Orso e il Biondo >>.
<< Secondo te, esiste un'altra Asuka? >>
<< Quella che chiami "Soryu"? Beh, nel tuo passato alternativo c'è questa Soryu praticamente in tutte le salse. Inoltre, è probabile che nel mio sogno ci sia lei e non Shikinami >>.
<< Quindi, pensi che anche Shikinami sia condizionata da "quell'altra", esattamente come me? >>
Come sorpreso dall'apparizione di un fantasma, il Paparino sgrana rapidamente l'occhio buono e trattiene il respiro. Poi, dopo aver metabolizzato qualunque idea lo avesse assalito, afferma: << se fosse così, avremmo due Shinji e due Asuka che insieme, forse, possiedono alcune delle chiavi più importanti per svelare il mistero del nostro mondo e dell'esistenza di persone come noi. Peccato che non ci sia ancora modo di farvi andare d'accordo. Questo è un problema. Comunque, la risposta è si. Mi è venuto in mente pochi minuti fa >>.
<< A cosa hai pensato? >>
 << Mi sono ricordato di quando ti ho gettato in acqua perché imparassi a nuotare >>.
<< E chi se lo scorda >> bastardo!
<< Anche il vecchio fece la stessa cosa con me e, prima ancora con Orso e Musashi. Non fu per imitare lui che decisi di farti fare il bagnetto, ma perché mi erano rimaste impresse le parole che un giorno mi aveva rivolto proprio Asuka. Naturalmente, l'oggetto della discussione eri tu. Ti eri "risvegliato" da un paio di settimane ed eri già finito in esilio volontario tra le grinfie di tuo padre ... di Gendo, scusa. Mentre mi consigliava, implorava, addirittura minacciava affinché non ti uccidessi alla prima occasione utile ... >>
<< Lei voleva che tu mi risparmiassi? >> chiedo stupito.
<< Eh si. Mi spiace, Ragazzo. Non esistono certezze a questo mondo, tranne due: non è possibile conoscerti completamente e non è possibile conoscere veramente qualcun altro. In quell'occasione, alternando le minacce a me e le lamentele su di te, mentre stilava l'elenco di tutti i tuoi difetti, mi confidò che non avevi mai voluto imparare a nuotare e che per questo ti aveva preso in giro spesso >>.
<< Si, è vero >> esclamo emozionato dallo svelarsi di un altro tassello di passato ... alternativo. << Ho in mente ... il suo costume. Eravamo al mare, no ... dovevamo andare al mare. Quindi, non può essere ... >>
<< Hai visto?! In effetti, quella volta, quando eri ancora a mollo, dicesti una cosa giusta. Ehi, guardami! Sono sicuro che Asuka indossasse un costume da urlo, ma potresti prestarmi attenzione ancora per un po'? >>
<< Scusa. Il fatto è , cioé ... >> farfuglio imbarazzato << quel costume l'ho rivisto spesso per via ... >>.
<< ... Del suo seno. Hai una fissazione per i davanzali >>. Furia Buia prende a fissare le piccole increspature prodotte sull'acqua da una folata di vento. << Guarda cosa è riuscito a fare Kaji >> sembra riflettere ad alta voce. << Ha bonificato questo posto, l'ha reso vivibile. Forse anche quest'acqua era rossa e morta come il luogo che abbiano appena lasciato. Se ci pensi bene >> mi dice riprendendosi dalla divagazione, << che motivo avevi di imparare a nuotare? Non c'erano mari o laghi o semplici corsi d'acqua naturali che fossero balneabili. In quanti avrebbero avuto interesse ad imparare a nuotare nel nostro passato posto second impact? >>
<< Un'ulteriore conferma della fondatezza dei miei timori >> devo ammettere.
<< Si, e io ho paura che non ti basterà rimediare agli errori che conosci, ma anche a quelli che non ricordi o non sei sicuro di aver commesso. E la stessa impresa forse è riservata anche a lei. Insomma, dovrete risolvere tra voi e con voi stessi anche tutti i nodi di cui non siete al corrente >>.
<< Mi viene il mal di testa solo a pensarci >>.
<< Anche a me. Tuttavia, non abbiamo scelta. Devi riuscire a scoprire cosa sa, cosa ricorda e, perché no?, aiutarla a ricordare >>.
<< E a che scopo? Perché trovi altri buoni, anzi ottimi, motivi per odiarmi? >>
<< Non è detto che debba finire così. Potresti o, meglio, potreste trovare il modo di ... non lo so, almeno capire cosa è successo; con un po' di fortuna potreste anche trovare una soluzione. E' importante anche per noi >>.
<< Perché siamo collegati, vero? >>
<< Esatto! Inoltre, noi viviamo in un mondo la cui realtà inizia ad essere messa in dubbio o, comunque, confusa da: un altro scherzo della natura come Gendo che ne sostiene la falsità. E, per quanto lo ritenga un pazzo, non è uno sprovveduto; dal fatto che esistiamo noi, tu e la demone guerriera inclusi, e che anche noi siamo chiaramente un'aberrazione; dai tuoi ricordi alternativi che, quasi sicuramente, sono legati ad altrettanti ricordi alternativi di Asuka. Infine, dal fatto che tutti noi "supereroi" abbiamo in comune problemi di memoria. E' sufficiente? >>
<< E' troppo. Adesso ho le vertigini. Avevo capito che sarebbe stato complicato, ma non così complicato. Come faccio a rimettere ordine tra me e lei dal momento che, in quell'altra vita, le ho fatto cose ... ? Se lei dovesse ricordarle ... >>
<< Non so se ti perdonerebbe, se è questo che vuoi sapere; non posso garantirti un lieto fine. Solo le favole si concludono con un "e vissero felici e contenti". Nella realtà ... si, insomma, quello che è, puoi solo cercare di fare qualcosa per non aggiungere nuovi rimpianti a quelli vecchi, per ... >>
<< ... Riscattarmi >> concludo la frase prendendo in prestito le parole che quell'altra Misato aveva usato con me.
<< Si >> conferma il Paparino. << Dipende anche da lei decidere se c'è qualcosa che tu possa fare o sei hai fatto abbastanza. Tu puoi solo concentrarti sulla tua parte e sperare che non sia troppo tardi. Perciò, considerato che non sai quanto di Soryu si agiti sotto la coscienza di Shikinami, come accade a te, allora parti proprio da Shikinami. Cerca di conoscerla, di farla uscire allo scoperto. Se non vi parlate, se rimanete a distanza di sicurezza, non risolverete niente. Non sarà facile ... >>
<< Strano >> provo a sdrammatizzare, << avrei detto il contrario >>.
<< Tu hai avuto noi >> continua imperterrito il ciclope. <<  Non è il massimo, ma alla fine sei riuscito ad aprirti, soprattutto con te stesso. Lei, invece, mi dà l'idea di essere sola, forse anche per sua scelta. Pertanto, poiché cercherà di difendersi, tu non arrenderti e continua a cercarla ... Dai, muoviamoci adesso! >> battendomi una mano sulla spalla. << I vestiti si saranno asciugati >>.
<< Meglio così >> dico, << ho già perso la sensibilità alle mani e ai piedi >>.
<< L'importante è che le estremità più importanti siano ancora sensibili >>. Ero così preso dalla conversazione che avevo da tempo disattivato la protezione e messo a dormire le mie capacità di visualizzazione. Pertanto, non mi sono accorto dell'arrivo di Musashi, seguito a poca distanza da Orso. Naturalmente, pago la distrazione.
<< Devi stare più attento! >> mi ammonisce Furia Buia piazzandomi un pugno in testa. << Impara a mantenere la concentrazione, qualunque cosa accada. Stavamo solo parlando. Se basta così poco, mi spieghi come potrai aiutarci quando ci troveremo in situazioni pericolose? >>
<< Scusami! >> mi affretto a dire allungando una mano per ostacolare un eventuale bis del cacciatore.
<< Potevate avvertirci anche di questa scampagnata >> si lamenta il Biondo. << Ci saremmo uniti anche noi >>.
<< Ma neanche per sogno. L'acqua è gelida >> obietta Orso che, a poca distanza dal fratello, ci attende con degli abiti tra le mani. Entrambi ci guardano dalla strada che funge da tetto al muro che delimita il lungolago. << Questi sono per voi, vestiti di ricambio. Ce li ha dati il vecchio perché ... >>
<< ... era sicuro >> continua il Biondo che non perde il vizio di rubare la parola all'armadio << che il programma di Paparino avesse qualche falla >>.
<< Io parlerei di voragini >> aggiungo uscendo dall'acqua e riconquistando l'asciutto su una lastra di pietra che, caduta dalla sua sede originaria, si offre ora come pontile improvvisato.
<< Quante storie! >> si lamenta Furia Buia che, invece, si arrampica per raggiungere i due compari sfruttando le crepe prodotte dal tempo e dall'incuria. << Sali, Ragazzo! >> mi ordina dopo aver terminato l'arrampicata e raggiunto la strada.
<< Cerco una via più comoda >> rispondo.
<< E' un buon allenamento. Non puoi sapere quando ti verrà richiesto di essere pronto. Quindi, sfrutta l'occasione >>.
 << Uffaaaa ... arrivo >>.
 
 
<< Allora, come è andata la gita? >> domanda Musashi che ci ha concesso solo il tempo di coprire la nostra nudità. << Dovete raccontarci tutto >>.
<< Ragazzo non è poi quell'inetto che crede di essere >> risponde il Paparino incamminandosi verso il villaggio con Orso al suo fianco.
<< Un attimo! >> mi lamento giocando con l'equilibrio per infilarmi più rapidamente gli scarponi.
<< Non te la cavi con così poco >> sbotta Musashi che attende con me.
<< E non è quell'inetto che tu credevi che fosse >> commenta sarcastico Orso rivolgendosi al fratello con la benda all'occhio. << E comunque, l'aveva chiesto a Ragazzo >>.
<< Un inferno >> sbotto trafelato dopo averli finalmente raggiunti. << Il Paparino è uno psicopatico >>.
<< Allora è andata meglio di quanto ci aspettassimo >> ride il Biondo.
<< Adesso, sono perfettamente in grado di produrre un at field a volontà >> dico con ostentato orgoglio. << E posso anche modularlo su di voi >>.
<< Rallenta! >> reagisce Furia Buia camminando a testa bassa come se fosse sovrappensiero.
<< Va bene, sto ancora imparando >> correggo il tiro per essere più fedele alla verità. << Ma ho fatto grandi progressi >>.
<< Ora va meglio >> conferma il ciclope.
<< E sei diventato più alto >> osserva Orso. << Forse è perché è da un po' che non ti vediamo. Hai messo su anche un po' di muscoli ... Sono pochi, ma ci sono >>.
<< Era ora! >> esclama Musashi che, grattandosi pensieroso il mento prosegue:<< certo, sembri un po' sciupato e di sicuro sei più trasandato del solito ... e poi c'è quell'ipotesi di barba. Ti fa sembrare ... >>.
<< ... Sporco, ho capito. Che più? >> sbuffo.
<< La tua voce sta cambiando. Adesso mi ricorda vagamente quella di una donna che ho frequentato >>.
<< Anche tu fai pessime battute >> ringhio al fotomodello.
<< Non era una battuta >> risponde Musashi indossando la maschera dell'ingenuo. << Lei cantava da baritono >>.
<< Contralto, vorrai dire? >> suggerisce Orso.
<< No, no >> Musashi respinge il tentativo di rettifica. << Era proprio un baritono >>.
<< Sicuro che fosse una donna? >> lo sfotte l'armadio.
<< Di sicuro, quando l'ho conosciuta, era una donna a tutti gli effetti >> sghignazza guardandomi con fare ammiccante.
<< Non capisco mai >> ammetto << quando scherzi e quando, invece, parli sul serio >>.
<< Allora siamo in due >> ride ancora più forte.
 
<< Sai, Shinji >> esordisce Furia Buia  mentre attraversiamo la pineta che porta al villaggio. Deve essere appena ridisceso dal paradiso delle sue elucubrazioni per propinarmi qualche altra dose della sua follia, resa ora più inquietante dal fatto che mi ha chiamato per nome. << Credo di avere un'idea su come potresti comportarti con Asuka. Niente di preciso, ma potremmo considerarla una bozza di strategia >>.
Oh mio dio! << Di che ... di che si tratta? >> azzardo la domanda.
<< Credo che con Asuka sia necessario superare almeno tre step: distanza, posizione e punto critico >>.
<< All'anima dell'analisi psicologica! >> scoppio in preda all'ennesima ondata di disagio della giornata. Mi sento male al solo pensiero di dover tradurre in atti e parole il trittico che mi ha appena sparato addosso. << Ma tu sai pensare solo al combattimento? >>
<< Sto parlando di relazioni e anche il combattimento è una forma di relazione. Poi quelle che ho pronunciato sono solo parole. Interpretale come vuoi, ma prima di giudicare, considera questo. Innanzitutto, con lei devi valutare bene la distanza. Se sei troppo lontano è inutile cercare di farla ragionare perché non puoi raggiungerla. Se sei troppo vicino, potrebbe non darti l'occasione di fare qualcosa per via del posizionamento e del punto critico >>.
<< Ovvero? >> ancora più confuso e tuttavia rassegnato, posso solo augurarmi che il ragionamento sia meglio delle conclusioni. Intanto, guardo Orso e il Biondo nella speranza che almeno loro riescano a seguirlo.
<< Lascialo parlare! >> mi dice Musashi alzando il tono per farsi sentire anche dal Paparino. << Devi sapere che, quando quel groviglio di nervi scoperti che chiamiamo fratello entra in modalità "logorroico", ascolta solo se stesso. Quindi, ti conviene aspettare che finisca >>.
<< Peccato che tocchi anche a noi sorbircelo >> sbotta Orso. << In fondo, ce l'ha solo con Ragazzo >>.
<< Ben detto, Orso >> commenta il Biondo.
<< Grazie, Musashi >> di rimando l'armadio.
<< Mi hai chiamato Musashi?! >> sorride il cacciatore come se gli avessero rivolto il più dolce dei complimenti. << Non me lo sarei mai aspettato da te >>.
<< Ho sbagliato >> si affretta a precisare Orso. << Volevo dire Biondo ... tinto >>.
<< Troppo tardi. Ormai l'hai detto. Sapevo che alla fine la mia politica dello sfinimento sarebbe stata coronata dal successo >>.
<< Avete finito di interrompermi? >> ringhia Furia Buia. << E tu, Shinji, ascolta! Come ormai ci è chiaro, Asuka è come noi, e come noi e ogni altra persona su questo pianeta, presenta le sue contraddizioni, ha i suoi sentimenti e i suoi desideri a cui devi aggiungere contraddizioni, sentimenti e desideri di Soryu che, tanto per non farci mancare niente, conosci ancora meno di quelli di Shikinami >>.
<< Senza contare >> aggiunge Musashi << che non sai come si siano evoluti i rapporti tra quella Soryu e quell'altro Shinji ... o il tuo passato >> fa retromarcia dopo aver percepito il vettore dello sguardo assassino di Furia Buia.
<< Il Biondo ha ragione. Avrai, pertanto, a che fare con una galassia sconosciuta di ... forze che, è ragionevole presumere, possano essere in contrasto con ciò che dice o che fa. Insomma, anche lei ogni tanto non sa cosa vuole o non sa o non riesce ad esprimerlo ... ma al quadrato. Perciò tende a polarizzarsi quando la distanza è troppo corta e qualcosa o, come nel tuo caso, qualcuno non le va troppo a genio. Per lei è più facile >> mi subissa con argomenti che sembrano motivati dalla volontà di istigarmi al suicidio << combattere, assumere il ruolo dell'antagonista. Forse è anche una questione di abitudine. Che vuoi farci? Questi sono stati davvero anni difficili, ma credo che questa sua ... attitudine dipenda proprio dal punto critico >>.
<< Cos'è un diamante? >>
<< Per certi versi, si. Solo che lei non è trasparente come un diamante. Nessuno lo è. Il punto critico è ... quel nodo che la fa scattare. Non si tratta di un punto debole, ma di qualcosa di più profondo, di irrisolto. Una paura o un'esperienza che non riesce a gestire. E, considerati i tuoi ricordi, non mi sento di darle torto >>.
<< E quale sarebbe ... questo nodo? >>
<< Non lo so e sicuramente non lo sa neanche lei. Altrimenti sono sicuro che, testarda com'è, avrebbe già fatto qualcosa al riguardo, se non altro per evitare di provare disagio. Questo tocca a te scoprirlo, perché il suo punto critico ha a che fare con te >>.
<< Cioè con l'altro Shinji >>. Questa volta è Orso ad interrompere il soliloquio del Paparino, forse per prenderlo in giro.
<< Ma no, con il passato di Shinji >> replica Musashi che, sicuramente, vuole prendere in giro il fratello con un occhio e qualcosa. << Lo sai che non gli piace ... l'altro Shinji >>.
<< Con voi ci vuole mooolta pazienza >> riprende Furia Buia senza nascondere la fatica che sta facendo a restare calmo. << E sapete bene che io ne ho poca. E' una cosa seria ... Allora ... Gli esempi si sprecano. Asuka ti considera quello che ha distrutto il mondo, la causa prima, se non unica, di ogni male possibile e cosa ha fatto? Ti ha salvato quando avrebbe potuto benissimo lasciarti morire o finirti sul posto. Dimostra sempre di non sopportare la tua presenza ma si preoccupa per la tua incolumità, anche se devo ammettere che lo nasconde davvero bene. Ti evita come la peste ma in più occasioni ha cercato di avvicinarsi a te. Ti fa a pezzi appena può >> continua anticipando le mie obiezioni basate sulle ultime esperienze, << ma, se avesse voluto, avrebbe fatto l'impossibile per riportarti a casa ... la sua, ovviamente. Certo, non gliel'ho avrei mai permesso, però ricordi anche tu che ha accettato il nuovo corso senza fare troppo chiasso >>.
<< Io resto dell'idea >> interviene Orso con l'aria di chi sta parlando seriamente << che abbia una cotta per lui e che non voglia farlo capire perché orgogliosa e perché vuole che Ragazzo rimedi a qualcosa di brutto che sicuramente avrà fatto, oltre a tutto quello che già sappiamo, non è così? >>
<< Beh, è ... probabile >> rispondo indeciso se sostenere la convinzione dell'omone o confermare che io ... ho causato molto dolore a quella ragazza.
<< Io non credo >> afferma Musashi. << Però, se chiedessi scusa con più convinzione, forse ... >>
<< Va bene che la soluzione non deve essere necessariamente troppo complicata >> alza la voce il Paparino chiaramente spazientito, << ma adesso state esagerando. Quanto alla cotta è passato troppo tempo. E GIURO ... che, se mi fate finire, vi racconteremo ogni secondo di queste due settimane >>.
<< Sarà meglio per te >> minaccia Orso.
<< E pensare che finora ho dato del moccioso solo al Ragazzo >> sibila a denti stretti Furia Buia.
<< COME? >> domandano all'unisono gli altri due cacciatori.
<< Niente! Quindi >> sospira, << Shinji, devi ... >>
<< Anche la prospettiva della ... cotta per me potrebbe definirsi come qualcosa di irrisolto e, pertanto, come un punto critico >> dico perché non mi va di scartare a priori questa possibilità ... che mi piace.
<< ... Devi acquisire più informazioni ... anche per noi >> continua il Paparino senza filarmi neanche di striscio. << E, per riuscirci, devi impedirle di polarizzarsi, cioè devi risolvere la questione della posizione >>.
<< E, quindi, devi trovare la distanza giusta e mantenerla >> mi fa il Biondo rubando il microfono proprio a Furia Buia. << Dico bene, Paparino? >>
<< Mi avete rotto le palle! Sono convinto >> sospira << che lei ci tenga a te, forse anche ... il suo passato alternativo. Non ho capito bene in che termini, ma ci tiene. Devi fare uscire Asuka allo scoperto. Se riuscirai a rompere gli schemi con cui ti conosce, non potrà schierarsi per la battaglia >>.
<< E per questo devo accorciare le distanze >> provo a tirare le somme. << Però, quando le sono vicino, è pronta  a frantumare un vetro antiproiettili perché le faccio ... venire i nervi, oppure sbriciola ogni possibilità di dialogo >>.
<< Allora cambia le carte in tavola, gioca sporco, qualunque cosa ti permetta di fare un passo in avanti con lei >>.
<< Dovrei cambiare personalità? >>
<< Di cosa si lamenta, che non cambi mai? Allora dimostrale che stai cambiando! ... Adesso ho finito >>.
<< GRAZIE!!! >> mi unisco al coro della fronda anti Paparino.
Sono convinto che Furia Buia ci abbia pensato con attenzione e che abbia provato a regalarmi dei consigli preziosi, ma ... resta il fatto che non ci ho capito quasi niente.
 
Giunti sull'unico viale, Orso e Musashi proseguono verso il saloon. << Ehi, non venite con noi? >> chiedo. << Pensavo voleste conoscere i dettagli del mio supplizio >>.
<< Al vostro ritorno >> risponde il Biondo la cui espressione furba da inguaribile fancazzista si spegne quando si gira per guardarmi. << Pensa alle donne! >> conclude prima di proseguire.
<< E poi dobbiamo parlare con il vecchio >> rivela l'armadio rivolgendosi al Paparino. << Gli diremo di tagliare i capelli a Ragazzo. Non può presentarsi come un barbone ... all'appuntamento >>.
Furia Buia non risponde e ciò mi provoca inquietudine.
<< A che si riferivano? Mi sono sembrati strani >> interrogo il ciclope.
<< Al fatto che sembri un barbone >> risponde ironico il Paparino. << Un passo alla volta, Ragazzo >> prosegue come se fosse dispiaciuto o preoccupato. << Anzi, piccoli passi in avanti. Occupiamoci dell'obiettivo principale. A proposito, ti stai concentrando? >> 
<< No, mi ero stancato. Rimedio subito >>.
<< Non fa niente >> mi dice. << Rilassati e vedi il lato positivo delle cose. Stiamo per incontrare una persona ... straordinaria >>.
<< Comunque, non voglio la mia vecchia pettinatura da poppante >>.
<< Lo dirai al barbiere >>.
<< Tu perché non lasci crescere i tuoi capelli? >>
<< Perché, altrimenti, sembrerei un animale >>.
 
 
*****
 
 
Varchiamo l'uscio dell'infermeria. Furia Buia, nonostante i rapidi cambiamenti d'umore, sembra aver trovato dei buoni motivi per apparire quasi felice; io, invece, lo sono senz'altro e non solo perché mi sono "purificato" con un buon bagno. So che, oltre ad Ayanami, ci attende Sakura. Non può che essere lei la persona straordinaria di cui parlava il cacciatore dall'occhio magico.
Non ho verificato la reazione del cacciatore bendato, ma il mio sorriso è fuggito (nella mia immaginazione sfondando la finestra) non appena affianco al medico e alla fata turchina ho individuato ... lei.
 
Ecco perché non voleva che ti concentrassi.
 
<< Cos'è, una maledizione? >> mi dico sconfortato mentre rivivo a velocità sostenuta i momenti salienti dello "scontro " che si era consumato tra e poco oltre queste mura.
Asuka ci guarda senza tradire alcuna emozione, appoggiata ad una parete nella stessa posa con cui ci accolse Misato all'interno del wunder; Ayanami, invece, dopo una rapida occhiata, probabilmente per anticipare le decisioni del medico, rovista tra le provette di lcl e le fiale da riempire per le analisi.
Sakura, come al solito, si distingue salutandoci con un sorriso che in tutte le lingue sarebbe tradotto con un caloroso "bentornati" e smorza subito l'imbarazzo che aveva iniziato a serpeggiare prendendo la parola. << Pensavamo sareste arrivati prima >>.
<< Ci sentivamo bene, perciò abbiamo deciso di rilassarci un po' >> risponde Furia Buia.
<< Meglio così >> commenta Suzuhara. << Vuol dire che non dovrò annoiarvi troppo. Oggi, inizierò da te >> dice indicando proprio il ciclope al mio fianco. << Così non penserai che faccio favoritismi, contento? >>
<< Sai che non mi curo di queste cose >> risponde imbarazzato il Paparino che, però, non si fa pregare per seguire l'invito del dottore ad accomodarsi sul lettino ambulatoriale.
<< E' inutile che me lo dici >> replica. << Tanto lo so che non è vero. Shinji, per favore siediti sullo sgabello vicino alla finestra. Sarò subito da te ... Però >> esclama con un'espressione che oscilla tra il soddisfatto e il sorpreso, << sei diventato più alto. Questo è interessante, non trova comandante? >>
Il comandante sembra riflettere sulle parole del Sakura, ma non risponde.
<< Forse >> penso, << si chiede perché non stia capitando anche a lei ... di crescere "come natura vuole" >>.
Adoro Sakura. E' così forte da non aver bisogno di alzare barriere, da accogliere con gioia due scherzi della natura come noi e prendere in giro il caratteraccio del cacciatore con la benda che, contrariamente a quanto ci si attenderebbe dal personaggio, accetta mansueto le attenzioni del medico, salvo qualche mugugno o sonora sbuffata lanciati occasionalmente per dar l'idea di non gradire gli sfottò della nostra fan.
Guardandoli, ho come l'impressione di assistere ad un rito vecchissimo che si ripete in continuazione e che permette a Furia Buia di apparire sereno, oserei dire più umano ... del solito. << Certo, che la sua vita >> rifletto << deve essere più strana della mia, se trova pace solo davanti ad un dottore >>.
Mi rincuora assistere alla scena, non soltanto perché certe piccolezze mi sembrano desiderabili come l'oasi nel deserto che un giorno potrei trovare anch'io, ma anche perché mi permettono di distrarmi dalla Second che, proprio come quella volta, non mi ha mai tolto il suo occhio e mezzo di dosso.
<< Non può accadere di nuovo >> provo a farmi coraggio. << E' passata una vita da quel giorno. Non posso accettare che tutto si ripeta, sempre uguale. Devo uscire dallo schema, devo provare a toglierle i suoi punti di riferimento, devo farla andare a vuoto. Un bel respiro e ... >>
Mi concentro su di lei sostenendone con decisione lo sguardo. Pur sapendo che sarà quasi certamente interpretato come un segno di sfida o come un'autorizzazione a caricare, cerco di modulare un sorriso che una parte di me voleva sembrasse gentile, ma che in realtà tradisce una disposizione d'animo vagamente derisoria.
<< Che hai da ridere? >>
Come previsto, Asuka era solo ferma ai nastri di partenza con il motore accesso e parte all'attacco.
<< Sono felice di rivederti >> l'anticipo d'incontro sfruttando il fatto che in una certa misura lo penso davvero.
<< ... Io no >> replica dopo una breve esitazione. Non se l'aspettava e ha finito col perdere lo slancio iniziale.
<< Perché sei qui, allora? >> incalzo consapevole che sto azzardando troppo e di non aver preparato alcuna strategia. Come durante il mio primo combattimento mi toccherà conoscerla e conoscermi strada facendo. << Vuoi fare il medico anche tu? >>
<< ... Ciò che faccio non ti riguarda >>. Ora Asuka, senza più il sostengo del muro, resta in piedi a pochi passi da me; solo il suo sguardo ancora arcigno e la frustrazione che le leggo in faccia sono proiettati verso il suo obiettivo, ma è evidente che una vagonata di bile per la prima volta è rimasta imbottigliata in un ingorgo imprevisto e non sa come uscirne.
Non la mollare! Come le rispondo ora? Ah si. << E' che ti sto incontrando spesso in infermeria >> le dico facendo appello a tutte le mie capacità mimiche e ad ogni timbro di voce sperimentato perché colga appieno l'ironia. Ma chi me la fa fare?
Forzo il respiro ripetendomi ossessivamente: non aver paura, mentre il viso di Asuka, superata la fase del duro militare da prima linea, si trasfigura lanciando saette di pura violenza. Arriccia il naso, abbassa le sopracciglia e incassa la testa come chi sta solo decidendo dove colpire. << Non mi fido di te >> sputa velenosa.
L'istinto di conservazione e l'abitudine indotta da una costante esperienza, fatta di sconfitte emotive e maltrattamenti, mi implorano di lasciar correre e, invece ... << Ah beh, questo spiega tutto >> continuo a sfotterla perché ... ci sto provando gusto e perché, male che vada, potrei materializzare una piccolissima barriera tra me e ...
<< Non fare lo spiritoso! >> interviene Furia Buia che mi fissa come per dirmi: << non pensarci neanche. Se va male, prendile e zitto! >>
<< Non è spiritoso >> Asuka approfitta del mio momentaneo sbandamento per recuperare l'iniziativa. << E' solo stupido >> insiste avvicinandosi pericolosamente. << Io ti controllo, Shinbamboccio >>.
<< Non dovresti dirmelo >> ribatto  dopo aver ripristinato la modalità "presa per il culo", mentre stringo i bordi dello sgabello per contrastare l'istinto di indietreggiare col busto. << Così salta la tua copertura >>.
<< Cos'è? >> sibila tagliente. << Sei felice, ti senti in gamba? >>
E' una trappola! << Solo questo vuoi sapere? Ho subito interrogatori peggiori, vero Paparino? >> dico guardando Furia Buia con la coda dell'occhio per cercare sostegno e una pausa onorevole dalle pugnalate che mi arrivano da entrambi gli occhi di Asuka.
<< Dove siete stati? >> continua la rossa che ha subito il colpo ma non vuole darmi soddisfazione e si piega in avanti per portare la faccia all'altezza della (e a pochi centimetri di distanza dalla) mia. Questa volta, però, non sfodera orgogliosa il petto.
 
Non si sente sicura.
 
Come se questo potesse confortarmi.
<< A donne >> prova a togliermi dall'acqua il ciclope.
<< Per quale motivo? Avete già lui! >>. Non era nei piani di Furia Buia, ma Asuka è riuscita a ritorcere su di me l'apertura del secondo fronte d'attacco.
<< Di' la verità, Paparino >> carico sull'appellativo perché si sbrighi a issarmi sulla barca visto che, con il suo intervento, ha solo peggiorato la situazione. << Anche ad Asuka hai insegnato a fare battute stupide, ho ragione? >>
<< Non mettermi in mezzo! >> risponde il cacciatore dimostrandomi ancora una volta che è particolarmente propenso al risentimento. << Devi imparare a combattere da solo le tue battaglie >>.
<< Ho capito, devo nuotare >> mi dico sforzandomi di non deglutire davanti a lei.
<< Se aspetti che lo faccia davvero >> Asuka si rivolge al Paparino, ovviamente riferendosi a me, << finirai per invecchiare. Lui è solo una palla al piede >>.
Provo un certo sollievo quando mi accorgo che il mio inconscio ha assorbito il colpo con insospettabile facilità, forse perché ormai mi sto adattando a ben altro o forse perché ho notato che anche Asuka ha cercato una spalla a cui appoggiarsi.  Sta di fatto che: << rinnova il repertorio! >> rilancio con maggiore confidenza.  << Va bene che il classico non muore mai, ma sono convinto che puoi fare di meglio >>.
<< Ehi moccioso >> ringhia inferocita la Second la cui benda trattiene a stento un'inquietante luce verdastra, << dimmi! >> forzando un sorriso maligno ma instabile e avvicinando le labbra al mio orecchio. << Hai imparato a usare i tuoi poteri, hai imparato a produrre un at field, vero? >>
<< Non esiste domani. Se non tento un passo non cambierà niente >> mi condiziono pescando nel frattempo dalla memoria ricordi capaci di scacciare l'agitazione che mi scuote. Sposto la testa quanto basta per poterla guardare e dirle con simulata serietà: << si ... e ho imparato anche a cavalcare gli unicorni >>.
 
Questa ti è uscita male!
 
E' vero. Il fatto è che mi sembrava divertente.
Per mia fortuna, però, Asuka non approfitta dell'occasione d'oro che le ho servito per muovere altri dubbi sulla mia virilità. Non si aspettava neanche questa risposta, mi guarda livida in volto con i denti serrati in bella mostra, ma è confusa come alla ricerca di un punto di ancoraggio.
<< Ehi Paparino >> esclama con il suo sempreverde tono da battaglia, << hai buttato via il bamboccio e ci hai portato questa brutta copia? >>
E' poco più di un'intuizione; il mio cervello ha ragionato rapidamente, confortato dalla constatazione che ancora una volta proprio lei, nel pieno di uno scontro verbale con ... me, ha richiesto "l'aiuto da casa". Mi faccio i complimenti da solo mentre, sfoggiando la gioia del vittorioso, non le concedo altro tempo: << ti piace la nuova versione cinematografica? >>
<< Aaaahhh  >> sbotta ritirandosi. Ripiega sulla collaudata posa da chiusura sdegnata che ora, invece, mi lascia un piacevole retrogusto di dichiarazione di resa. << Ma fammi il favore! Non ho tempo da perdere con uno come te. Suzuhara, quando avrai finito, prepara un resoconto dettagliato dei risultati! >>
<< Lo faccio sempre >> risponde Sakura che, intanto, si sforza di rimanere professionale.
<< Lo so >> grida nervosa Shikinami dirigendosi verso la porta in quella che mi appare chiaramente come una fuga << Stupidi cacciatori! >> si lascia sfuggire  prima di sparire.
<< E' incredibile, sei riuscito a stupirla. Complimenti, Ragazzo! >> commenta soddisfatto Furia Buia una volta sicuro (almeno credo) di non essere a portata d'orecchio del pilota.
<< Hai stupito anche me >> si aggiunge Sakura. << Questa volta hai vinto tu >>.
<< Lo so >> rispondo incredulo, << mi sembra impossibile ... Presto, datemi carta e penna! >>
<< Perché vuoi fare testamento? >> ironizza il Paparino.
<< Per quello c'è tempo. Voglio scrivere come ho fatto, prima che me ne dimentichi >>.
<< Non credo che scorderai tanto facilmente un momento simile. Comunque, lo sai che la prossima volta non sarà così facile >>.
<< Non essere sempre così ottimista >> replico acido,  << o finirò per illudermi che ogni tanto le cose possano andarmi anche bene. Senti, questa è una megabiglia che devo assolutamente conservare >>.
Dopo uno sguardo d'intesa tra il cacciatore e Sakura, il medico mi offre finalmente quanto richiesto.
Afferro il block notes e la penna come un tesoro inestimabile e inizio a vergare i fogli bianchi. << Mi tremano le mani >> ammetto interrompendo l'opera. << Non so se per l'emozione o per la paura >>.
<< Entrambe le opzioni >> sorride Furia Buia << sono buone. Capisci, anche tu però che non è sufficiente, vero? >> 
<< Si >>. Le parole del ciclope smorzano il mio entusiasmo, ma in compenso hanno bloccato il tremolio alle mani.
Come diavolo faccio?
<< Adesso tocca a te, Ragazzo. Siediti al posto del Paparino >> ordina il sottufficiale mostrandomi la lingua e strizzando l'occhio. << Perché non mi raccontate come è andata ... se volete, è chiaro >> si corregge temendo di aver sopravvalutato il credito che ha presso di noi.
<< Lo farà Ragazzo >> scioglie la riserva Furia Buia avviandosi verso l'uscita.
<< E tu non resti? >> domanda il medico.
<< Trattamelo bene. Lui sarà il bastone della nostra vecchiaia >>.
<< Dove vai? >> chiedo anch'io spiegazioni.
<< A dare un'occhiata alla sfera di cristallo per sapere ... se diventeremo vecchi. Ah, Shinji, non te la cavi così. Devi cercarla >> conclude col suo broncio da eterno pensatore.
<< Non me la racconta giusta >> commento a bassa voce dopo aver risposto al suo cenno di saluto.
<< Neanche a me >> ai aggiunge Sakura che sembrava aver indagato con scrupolo il linguaggio del corpo del cacciatore fin quando visibile. << Ma lo sai anche tu che ha ... un carattere difficile. Ci vuole pazienza con lui ... e anche con te. Forza >> mi sorride << racconta tutto e non tralasciare niente! >>


 
 *****


Con il vecchio abbiamo trovato un accordo onorevole: io ho ottenuto che il taglio non fosse quello ordinario e un po' indiscriminato di chi non sa o non ha voglia di usare le forbici in luogo del rasoio elettrico; lui è riuscito a imporsi su una lunghezza sindacalmente accettabile per gli standard di tutti i pettini. E soprattutto via la peluria informe che mi sforzavo di spacciare per barba.
Durante la dolorosa battaglia con i nodi, che non avevano niente da invidiare a quelli di uno cane a pelo lungo malamente accudito, il vecchio e i miei fratelli mi sfottevano sulla "missione Asuka" che avrei dovuto intraprendere, anche se, a dire il vero, ho avuto la sensazione che mi stessero nascondendo qualcosa. I loro volti sembravano distesi e non mi era parso di riconoscere nelle voci una qualche inflessione rivelatrice; eppure avvertivo una strana tensione nell'aria. Tuttavia, ho lasciato correre pensando che si trattasse solo della paura provocata dal pensiero di incontrarmi di nuovo con la rossa.
 
Ho già fatto due volte il giro del paese per trovarla - questione di poche decine di minuti, è chiaro. Ho anche testato i limiti delle mie percezioni, scoprendo che coprono appena una circonferenza del raggio di settanta metri. << Devo darmi da fare se voglio superare il Paparino >> mi sono detto al termine di un altro infruttuoso tentativo di migliorare il personale.
Attraverso la pineta in direzione del lago, l'ultima zona che voglio battere, mentre segretamente imploro ogni potenziale entità sovrannaturale affinché non mi aiuti a scovarla. << Fa' che sia già ... a casa sua >> recito mentre gli alberi lasciano il posto alla rivelazione delle acque su cui si specchia la luce del sole che tramonta.
Non ho bisogno di ricorrere alle mie abilità per capire che la ricerca è finita. Asuka è seduta sul muretto che dà sul lungolago, rivolta verso la discesa con le ginocchia alzate, la testa, appoggiata al dorso di una mano, punta sull'astro che cala rapidamente. Mi stava aspettando nello stesso piunto quando tornai dal mio battesimo del fuoco[2].
<< Anche lei sogna >> penso dimenticando che tutte le divinità da me neanche tanto implicitamente invocate si erano date malate pur di non accontentare la mia fifa.
E ora che faccio?
 
Comincia col fare un passo.
 
 << E' davvero bello ... il tramonto! >> esclamo con un tono da dimenticare.
Asuka si gira lentamente e spalanca l'occhio. Non scorgo alcun montar di rabbia, né fastidio causati dalla mia intromissione nelle sue fantasie. << Che ... che ci fai qui? >> domanda confusa.
Mai quanto me che scopro di non avere alcuna risposta credibile da proporle, non perché non ve ne siano, ma a causa di un non preventivato sciopero totale del cervello che ha anche dimenticato come si articolano i fonemi.
<< Volevo ... volevo parl ... Non volevo disturbarti >> inizio a singhiozzo, inondato di colpo da una tale quantità di informazioni, che vagano selvagge nella mente, che quasi mi dispiace che il blackout sia finito così presto. << Volevo solo parlarti >>.
<< Per dirmi cosa? >>. La voce nuovamente aggressiva della rossa getta lumi sul senso che il Paparino dava al termine "posizione".
Peccato, si è schierata! Ok, ricorda che questa è una missione. Ti servono informazioni.
<< In quest'ultimo periodo, tutte le volte che ci vediamo finiamo sempre per scontrarci >> tiro tutto d'un fiato.
<< Veramente, io mi scontro. Tu batti solo in ritirata >> infila la stoccata senza neanche il saluto di rito.
<< Diciamo che i vetri hanno parecchio da lamentarsi >> lancio la battuta per non farle vedere che mi ha punto e per ricordarle che anch'io sono capace di arrabbiarmi.
<< Comunque >> riprendo prima che il suo orgoglio colga il pretesto per sfidarmi ad un vero scontro, << pensavo che, forse, potremmo cercare insieme il modo di ... non dico andare d'accordo, ma ... >>
<< Sarebbe impossibile >> mi gela subito Shikinami.
<< ...MA ... >> insisto alzando i decibel per scacciare almeno la sua voce dalla mia testa << di convivere pacificamente. Mi verrebbe da dire "di coesistere". Abbiamo già troppi nemici da affrontare e il fatto che tra i cacciatori e ... Kaji i rapporti siano ... altalenanti non vuol dire ... >>
<< Non esiste alcun modo >> mi stoppa per la seconda volta, << perché tu sei e sarai sempre un nemico per me. Ricerca finita >>. Asuka si mette in piedi e mi fronteggia a debita distanza nascondendo le mani nelle tasche del giaccone. Guardarla mi crea ansia perché, contrariamente alle altre volte, non percepisco nessuna emozione che possa lasciarmi l'illusione del dubbio, che possa farmi fantasticare di parlare con una semplice ragazza. Davanti a me c'è solo un pilota di Eva, una combattente forgiata da mille battaglie. Anche la rabbia è tenuta a freno da una stretta disciplina. Shikinami è presente a se stessa e sta dicendo ciò che pensa davvero.
Non so, invece, cosa pensa di me quando siamo lontani, ma una distanza così vasta non mi serve a niente.
Adesso siamo più vicini, a vista l'uno dell'altra; eppure percepisco ancora un muro trasparente che ci divide e ci protegge e lo ha appena eretto lei.   
No, anche così siamo troppo distanti. E, dal momento che si è già posizionata, allora ... << Perché ho distrutto tutto per Ayanami, vero? >> insieme alle parole spingo in avanti tutto il mio corpo. << Lo so e vorrei tornare indietro per impedirmi di farlo, ma non posso. Purtroppo, sono qui >>.
<< Hai ragione: purtroppo sei qui >> risponde Asuka che ha dovuto reprimere l'istinto di spostarsi dalla mia traiettoria. Non saprei dire se la sua mente le avesse suggerito di andarsene o di venirmi incontro per picchiarmi. << A dirti la verità >> continua ancora con un tono aspro e privo di cedimenti, sebbene ora sia abbastanza vicino da poterla sfiorare solo allungando un braccio, << io non penso che tu ci abbia portato sull'orlo dell'estinzione per salvare Ayanami. Tu non hai distrutto niente per lei, hai distrutto tutto per te stesso. E per la stessa ragione hai fatto a pezzi anche me ... quella volta >>.
Registro la voce dentro di me che avverte: "Soryu", e vado avanti. Non posso dirle che ha ragione. << E' stato il Dummy. Io mi sarei fatto uccidere piuttosto che ... >>
<< E guarda cos'è accaduto invece! >> ribatte alzando il tono mentre il viso inizia a rilasciare le energie che aveva tentato di tenere a bada. << Volevi solo opporti a tuo padre. Se avessi affrontato tu ... quell'angelo, forse mi avresti ... salvata, ma non l'hai fatto. Tu hai tolto un futuro a tutti ... a me >>.
Eccoti, finalmente! E' questa la distanza giusta. << Dimmi cosa posso fare per rimediare >> le chiedo aiuto senza riflettere abbastanza perché, per concentrarmi su di lei, non ho prestato sufficiente attenzione a me.
<< Non fare niente! >>
Avverto un'altra fitta. E' ancora l'altro Shinji che segna con l'evidenziatore un altro punto dell'elenco. "Soryu", mi dice e, non contento, sovrappone l'espressione di quell'altra Asuka, severa e persa quando mi rivolse quelle esatte parole, al viso di Shikinami.
<< Come posso rimediare se non faccio niente? >> domando rosicchiando un' altra manciata di centimetri.
<< Tu porti solo guai, ... tu non cambi mai, Shinji >> le passioni di Asuka, rotti gli argini, esondano. << Puoi fingere di essere un duro con quei capelli e quella faccia da finto uomo. Credi che avere un po' di muscoli in più e saper tirare un pugno ad un vetro ti renda diverso? >> agitando il suo indice in tutte le direzioni. << Se le cose vanno male, se abbiamo bisogno di te, tu scappi >>.
E' vero, l'ho fatto ... forse più di quanto voglia ammettere ma << mi sto impegnando e non scapperò >> ci proverò almeno. << Sto lottando per non deludervi >>.
<< E chi ti dice che ci riuscirai? Non ho bevuto quella stronzata del tuo Paparino. So che quel giorno[3] sei fuggito, come hai fatto quando ti abbiamo recuperato >>.
<< Tu non sai come sono andati i fatti >>. Sapere di averla stanata non mi procura alcun sollievo e non migliora la mia posizione perché non riesco ad impormi una rotta. La verità è che non so cosa voglio.
<< E non mi interessa saperlo >>.
<< Allora mi condanni in partenza? Non è importante >> chiudo gli occhi  e do sfogo al senso di frustrazione che alimenta l'essere stretto tra Soryu e Shikinami << se da qui fino alla fine dei tempi non ne sbaglierò una; tu continuerai a pensare che non sono cambiato, che non merito fiducia. E guai se commettessi anche un piccolo errore, perché potrai dire di aver avuto sempre ragione ... perché a me non è concesso neanche di essere umano >>.
<< Non frignare! >> para e contrattacca. << Io guardo solo al risultato e tengo conto dell'esperienza. Ammira cosa hai combinato! >> accompagnando le parole con un ampio gesto del braccio a indicare ... "tutto". << E a te non posso concedere niente perché non sei umano. Quando tu sbagli la Terra trema. E anche se non diventassi un assassino come i tuoi fratelli, avremmo solo un patetico vigliacco armato di "chissà cosa", pronto a scatenare il suo odio contro tutti, contro di noi. Già, tu non sei solo un vigliacco buono solo a fuggire, ma anche uno schifoso egoista che si incazza quando resta solo e che spazza via ogni cosa se ne ha l'occasione >>.
"Soryu", pronuncia più forte la voce nella testa. << Dammi una possibilità! >> Volevo dire: datemi una possibilità, ma ciò che voglio davvero è più forte dei comandi della ragione e della morale comune. Sto perdendo lucidità, forse non sono mai stato lucido perché non so ancora se difendermi dalle sue accuse o dirle ciò che ho capito senza  fingere. In quel caso, però, non mi perdonerebbe.
<< NO! ... Io ho perso la mia a causa tua. Perché tu dovresti avere una possibilità? >> esplode ancora più forte. << ... Che mi frega >> ansima spossata, << tanto riuscirai a sabotarti comunque. Ma non ti permetterò >> puntandomi l'indice contro << di distruggere quel poco che mi è rimasto >>.
E smettila di dire "NO"! << Non voglio farti del male >>. Ancora ciò che conta per me prevale su ciò che sarebbe giusto dire.
<< Ma, stando con loro, me ne  ... ne farai ancora. Mi sento più sicura a saperti in una cuccia con noi >> mi rivela mentre il suo corpo si chiude.
<< Io non sono il cane di nessuno, non voglio più esserlo. E' vero, ho fatto un casino dietro l'altro, ma devo ... voglio fare qualcosa per riscattarmi. Si, per riscattarmi. Credi che sia facile per me vivere con questi rimorsi? >>
<< Allora sparati! >>
<< Per liberarmi da questo peso, devo fare qualcosa >>.
<< E così saremo costretti a subire ancora altro dolore perché farai la cosa sbagliata o non sopporterai la pressione, oppure la frustrazione si trasformerà in odio e il cerchio si chiuderà di nuovo, questa volta sterminandoci tutti >>.
Le servono due buoni respiri per riprendere fiato. Quando si rilassa, capisco che insieme all'ossigeno è tornata un po' di lucidità. << Senza farla tanto lunga, dimmi cosa vuoi, accettazione, perdono? >>
<< Ciò che ho fatto >> rispondo << non sarà mai perdonato, non da tutti almeno. Questo sono disposto a sopportarlo. Vorrei almeno che ti fidassi di me >>.
<< Ma sei stupido?! E' impossibile fidarsi di te. No, tu non vuoi che mi fidi di te. Vuoi che ti accetti >>.
<< Anche ... anche questo >>. Sapessi quanto!
<< Perché dovrei accettarti? Io?! E Misato e Kaji? >>
Intercetto appena in tempo la mia determinazione prima che sputi la sua oltraggiosa (anche per me) parola. Non posso dirle che, per quanto mi senta responsabile di tutto ciò che è accaduto, del dolore provato da ogni abitante del pianeta, è la sua accettazione che bramo e che mi fa male pensare che, probabilmente, non arriverà mai. No, non devo dirglielo. Sento che non è ancora il momento e non mi resta altro che affidarmi ad una sensazione.
<< Perché ancora una sola persona? >> insiste Asuka. << Io non sono, io non voglio essere la tua Ayanami, non voglio essere un altro specchio su cui può vederti >>.
Anche questa l'ho già sentita. << Perché ti ho fatto del male >> quasi certamente più di quanto sappiamo consciamente  << e non ce la faccio ... >>
<< Ne hai fatto  molti >>.
Ma è quello che ho fatto a te, soprattutto a te, in questa e in un'altra vita che non riesco  a lasciar andare. E  non so neanche il perché. <<  Sto parlando con te adesso >>.
<< Non avrei mai creduto che mi sarei stancata di dirlo: TU ... NON ... CAMBI ... MAI!!! Vuoi solo stare bene. Non ti importa come io mi senta ... Conseguenze, Shinji. Io non ti accetterò mai, non lo capisci? Ogni volta che ti guardo mi vengono i nervi. Io non sono qui per farti da straccio del dolore. Smettila di piagnucolare per una carezza! Sei patetico! Che c'è, ti manco solo io all'appello, così potrai sentirti in pace con la tua coscienza? Scordatelo! Meriti di soffrire per ciò che hai fatto ... a tutti >>.
<< Allora perché  ...? >>
<< ... Ti ho salvato? Uffa, hai rotto con questa storia >>.
<< Non intendevo questo ... cioè anche, ma volevo chiederti: se è vero che tu vuoi che non faccia niente, perché mi hai detto che devo trovare il modo di rimediare?[4] Perché ti lamenti che non cambio mai, che vi lascio soli; perché mi detesti quando sono triste e poi, appena provo a fare un maledetto passo, almeno per non essere più quel vigliacco egoista buono a nulla, che però secondo te è un genio quando si tratta di fare del male, quello che tu vedi ogni volta che guardi me quando provo a cambiare; perché allora reagisci come se ti avessero pugnalato alle spalle? >>
<< Tu sei la nostra più grande minaccia. Per questo ... >>
<< ... Mi vuoi nella tua astronave. Per controllare il mostro, vero?  Almeno potresti provare a rassegnarti. Hai sentito Furia Buia, hai sentito Kaji e io non intendo tornare da voi a farmi mettere un altro collare >>.
<< Questa è un'ulteriore dimostrazione di quanto la tua stessa esistenza sia una fregatura. Tu ci hai traditi! >> fa esplodere un'altra carica. Inspira rabbiosa digrignando i denti come se volesse punire la voce che non aveva obbedito agli ordini << ... Vuoi sapere perché ti rompo le palle? >> riprende con maggior controllo. << Perché ti odio. Mi disgusta vedere quel muso da bamboccio depresso perché è la faccia dello Shinji che ha distrutto tutto; mi fa incazzare vedere i tuoi insulsi tentativi di mostrarci che sei un'altra persona, perché la tua illusione sarà la nostra più grande delusione. Se tu fossi solo un moccioso qualunque, non noterei mai uno come te >>.
<< Già, ma quando non vedi davanti a te quel muso da bamboccio ti arrabbi ancora di più >>.
<< Perché vuol dire che ancora una volta pensi solo a te stesso >> grida di nuovo inferocita. << Se ti senti in colpa, vuoi perdono e guardi solo te; se rifiuti la colpa guardi sempre e solo te e noi ne paghiamo le conseguenze perché non c'è mai niente di nuovo quando si parla di te. Tu non sei in grado di cambiare da solo, tu non sei in grado di salvarci, tu non sei neanche in grado di salvarti >>.
<< Adesso so di essere stato così, ma conoscere il problema è già un passo. Potrò compierne altri, lo capisci? >> ti prego, dimmi che hai capito.
<< Oh scusami se non riesco ad essere felice per questo stupido dettaglio. Scusami se sono così egoista da non riuscire a preoccuparmi delle turbe mentali di una sola persona, soprattutto se quella persona sei tu. Scusami >> continua trasformando ad ogni "scusami" un sorriso feroce nel ringhio di un lupo pronto a mordere << se, invece, penso a tutto ciò che per causa tua abbiamo perso. Scusami se penso a ciò che io ho perso. Mi hai tolto la possibilità di vivere una vita felice proprio quando mi stavo aprendo al mondo. E mi hai derubata anche della mia umanità >> mostrandomi la benda mentre, emozionata, sembra sul punto di piangere. << La prima l'ho persa quando hai gridato un sonoro "vaffanculo" al mondo intero perché ti stavano portando via la mammina, la seconda quando mi hai fatta a pezzi >>.
Conosco i reali motivi che mi hanno spinto a quel gesto terribile e che in parte sto imparando ad accettare, perché non posso farci molto. So per certo, tuttavia, che non ho più bisogno di chiamare in causa la responsabilità altrui. So cosa ho fatto, ma << io non volevo ... >> riesco a far uscire mentre vorrei dire soltanto Scusami!
<<  ... Farmi del male. Si, sei stato chiaro >>.
Infiammato dalla rabbia, dalla vergogna, dal ricordo delle orribili sensazioni e dei crudeli pensieri che mi spinsero a punire proprio Asuka perché mi rifiutava, grido anch'io fuori di me: << tu al posto mio avresti obbedito senza battere ciglio >>. Perché parlo così?
<< Stupido! Avrei pensato alla salvezza del mondo perché era il mio dovere e non ho bisogno di fingere di essere buona o di cercare scuse per nascondere il fatto di essere una persona patetica >>.
<< E allora se è così, almeno per ... la tua benda, perché me ne fai una colpa se ti ho ... se lo 01 ti ha ... ha eliminato una minaccia? Se non altro, quel giorno, il mondo è stato salvato. Dimmi, se ti avessi ... "fatta a pezzi" di mia spontanea volontà, adesso mi giudicheresti una persona migliore? Questo sarebbe stupido >>. Sono stordito dal caos che ho in testa, capisco solo che mi sta attaccando e che ha ragione e che ... non posso sopportarlo.
<<  ... Io non riesco a non odiarti! >> mi centra con un altro pezzo di anima che condivide con il suo alterego.
E' ancora Soryu che usa Shikinami per ricordarmi che esiste e per frustrare tutti i miei maldestri tentativi di condurre la discussione.
Con chi devo parlare, maledizione? Almeno siate sincere con me. Aiutatemi perché << io non riesco a capirti! >> urlo per respingere il suo odio. << Ti è indifferente che io cambi o resti uguale. Allora cosa vuoi da me? >>
<< Dovresti chiederti cosa vuoi per te stesso? >>
<< Io .. io voglio riscattarmi, io devo riscattarmi,  io >> devo riportarti a casa e riportare equilibrio nella mia, nella nostra vita. << ...  non sfuggire alla mia domanda! >>
<< Allora sei sordo oltre che stupido. Non devi fare niente! Io non voglio niente da te >> urla con le guance in fiamme e il petto che non riesce più a compensare lo sforzo.
Forse si è resa conto di aver concesso troppo al cuore o a quell'altra voce che partecipa alla battaglia. << Allora, va bene >> dice dopo un lungo e faticoso respiro, << facciamo così. Te lo spiego una volta per tutte, così evitiamo altri fraintendimenti. Ti ho salvato perché non sono come te, perché, sebbene fossi consapevole che sei una iattura per l'umanità non me la sono sentita di buttarti via ... anche se ci ho seriamente pensato. Ho agito d'istinto. A differenza di te, in me c'è davvero qualcosa di umano. O forse vuoi sapere perché mi vedi così spesso? Te l'ho detto, Shinji, io ti controllo perché credo che Kaji, Misato e anche quelli che chiami fratelli abbiano commesso un grave errore di valutazione con te. Io cerco solo di capire con chi ho a che fare: se con il solito bamboccio (e me ne stai dando la prova) che piange ed è inutile o con il bamboccio che, appena ha una pistola in mano, spara all'impazzata. Insomma, voglio capire quale faccia della stessa medaglia ho di fronte. Io penso che, anche senza salire a bordo di un Eva, tu sia un male, il moccioso insicuro, frustrato e arrabbiato che ci ha ridotti in questo modo. Non ti permetterò di distruggere quel poco che è scampato al tuo egoismo, alla tua debolezza e, maledizione, alla tua ira. Non ti permetterò di distruggere la mia casa, perché la Wille è la ma casa. Non è la casa che volevo, ma è l'ultima possibile >>.
Non che all'inizio mi aspettassi una drammatica dichiarazione d'amore, ma speravo che, davvero, nella rocambolesca incoerenza delle sue affermazioni, ci fosse almeno un indizio che ci tenesse a me. Era il punto di contatto che mi serviva. E, invece, la verità ha un brutto sapore, come il dolore che Asuka ha espulso rivelandomi che la sua vita non le piace.
Mi si blocca il respiro quando Shikinami, apparentemente senza motivo, abbandona i panni del predatore pronto a mordere e prende a sorridere, raggiante e vagamente maliziosa << Aaaaaahhhh! Ora ho capito. Ti sei preso una cotta per me ... o sono solo gli ormoni? Certo >> portando l'indice al mento e fingendo di riflettere ad alta voce, << questo sarebbe davvero un ... cambiamento inaspettato. Ecco perché vuoi la mia accettazione. Ma non confondere il mio cuore con il mio corpo. Vedrai che quando troverai una donna stupida quanto te che sia disposta a darti il suo di corpo, non avrai più bisogno che io ti dica "mio invincibile Shinji, io ti perdono, io ti voglio tutte per me" stringendo le mani al cuore e con gli occhi sognanti rivolti al cielo ... >>
Se non puoi essere mio e soltanto mio. Lei ...
 
Si, anche questo appartiene a Soryu.
 
<< ... E bla bla bla. Usavi poco il cervello prima, ma adesso che il tuo uccello dà segni di vita, lo usi ancora meno >>.
<<  Non è per questo ... >> provo a negare omettendo di aggiungere: << non solo >>.
<< Non so per quale motivo, ma, quando eravamo a Neo Tokyo3 nella casa di Misato, io avevo una cotta per te. Non te ne sei mai accorto. Pensavi al papino e facevi il filo a quella Ayanami che hai deciso, fallendo miseramente, di salvare a discapito soltanto dell'umanità. Che poi, se ci pensi bene, lei era la tua mammina. Molto freudiano, no? Che schifo! Avevi ferito il mio orgoglio, lo ammetto, ma l'ho accettato perché mi ero accorta che l'amore di mamma era più forte del mio. Per questo mi sono offerta volontaria per testare l'Eva 04 ... per dare ad uno stupido come te la possibilità di essere felice, addirittura con la ragazza che pensava al tuo bene più di me >>.
<< Perché non me ne hai mai parlato? >>
<< Perché avrei dovuto dirtelo? Cosa avresti fatto? Avresti mollato la First e mandato a cagare tuo padre, quell'altro mostro di cui cercavi le attenzioni? Non so come facesse a piacermi una nullità come te. Forse perché non eri un perdente assoluto, forse perché cercavi di mostrare il tuo valore ed eri disposto a lottare anche se spesso per i motivi sbagliati, forse perché mi facevi tenerezza o, più semplicemente, perché non c'era niente di meglio in giro. Succede quando vivi in un piccolo stagno: anche i rospi sembrano principi. Quando presi quella decisione promisi a me stessa che non mi sarei mai più chiusa per proteggermi dagli altri, che non sarei più rimasta sola. Si, ti do questa grande notizia: anch'io avevo paura della gente, delle relazioni. Fingevo di non aver bisogno di nessuno, ma non era così. La solitudine mi faceva paura anche se mi sarei fatta uccidere piuttosto che ammetterlo. Se tutto fosse andato bene, sarei riuscita prima o poi a fuggire da quello stagno melmoso e avrei scoperto che c'erano milioni di ragazzi migliori di te. Ma niente è andato come speravo. Tu avevi la possibilità di ... e non l'hai sfruttata >>.
<< Io posso ancora invece ... >>
<< ... Eh no! Tu non puoi ... E' passato troppo tempo >>. Asuka, ormai in piena, riduce la distanza tanto che potrebbe urtarmi; solo il suo indice, che ora spinge contro il mio petto come la lama di un coltello, le impedisce di rovinarmi addosso. << Non provo più niente per te se non disgusto e rabbia, perché tu sei il dolore fatto persona. Il problema è che non potrò mai dimenticarmi di te. Io ti vedo ogni giorno quando mi guardo allo specchio. Io ... devo difendermi da te >> confessa ritirandosi di un passo immediatamente dopo, come se neanche lei si aspettasse di sentire quelle parole. << Il tuo odio è pericoloso >>.
Hai paura di papino e mammina. Tu non ami nessuno, non riesci neanche ad amare te stesso, Shinji. Chiesi il suo aiuto un'ultima volta, nonostante ciò che le avevo fatto, e lei rispose con il primo di tanti "No", scatenando così la rabbia, la rabbia di tutta una vita nascosta dietro una maschera di gentilezza. Tutto il mondo dovette pagare perché mi era rimasta solo Asuka a cui aggrapparmi. Solo Asuka avrebbe potuto proteggermi da ciò che odiavo di più: Shinji Ikari. Per questo la condannai, perché mi aveva abbandonato come mio padre; per questo condannai il mondo e il suo più malriuscito prodotto, ciò che sono. I miei occhi stanno per attivarsi. << No >> mi dico, << non voglio fuggire >>.
<< E se imparassi ad amarmi, Asuka? >> mi lascio guidare dai ricordi e dall'istinto. Se in lei c'è davvero qualcosa di quella ragazza, allora forse capirà cosa voglio dire ... e magari potrà spiegarlo anche a me.
Ho fatto centro perché le mie parole rapiscono per qualche secondo ogni sentimento, inquadrabile nella categoria del rifiuto di Shinji, che le aveva suggerito il canovaccio da seguire << Almeno qualcuno ti amerebbe >> prova a riorganizzare le truppe facendo un altro passo indietro e muovendo il busto come per mettersi in guardia.
<< Ti sbagli, Asuka. >> ribatto avanzando di un passo. Non le permetterò di fuggire. << Ci sono già persone che mi amano, ci sono sempre state. Non sono mai stato solo, Asuka. E dire che non so spiegarmi tanta fortuna >>.
<< Per una volta sono d'accordo con te >>.
<< Per questo non posso restare fermo, per questo devo fare qualcosa, devo ... >>
<< L'unica cosa che mi viene in mente è che ti lasci mettere un altro collare e molli questa stronzata della vita da cacciatore. Così almeno saremo al sicuro ... tutti. Fa' l'uomo, Shinji, per una volta ... e accetta la punizione >>.
<< Se lo facessi, non potrei amarmi davvero. Se lo facessi, non cambierebbe niente e tutto ciò che di pericoloso, infantile, sbagliato e contorto vi è in me, potrebbe prendere di nuovo il sopravvento e allora ti ... vi procurerei altro dolore. Non posso accettarlo. Non mi serve una punizione per soddisfare la vostra sete di vendetta >>.
<< Si chiama giustizia, ignorante! >>
<< La vostra sete di giustizia >> mi correggo perché mi è indifferente. << A me serve solo una possibilità di farne una giusta. Anzi, me ne basta mezza. Non potrò mai fare niente di buono se non riesco a pareggiare i conti, anche con me stesso. E se anche tu vuoi mettermi il collare, allora dovrai farlo con la forza >>.
Solo la sua volontà riesce a reprimere lo spasmo che le scuote il viso. << Rifiuti la colpa, strano. Come volevasi dimostrare, non cambi mai. Ti ricordo che, per lo stesso motivo, stavi per farci secchi di nuovo >>.
<< Adesso, invece, la sto affrontando. Ora so che non esistono scorciatoie. Io non voglio salvare il mondo, per quello ci sei tu. Mi accontento di combattere per le persone che hanno un nome e un volto, anche per te ... >>.
<< "Non ho ... bisogno ... di te"! E' una frase semplice, che cosa non ti è chiaro? >>
<< Tutto e niente >> rido nervosamente. << Io ... io riuscirò a riportare equilibrio >> guardandola come guardai Gendo quel maledetto giorno affinché mi permettesse di salire sullo 01 un'ultima volta. << Io ci riuscirò anche senza il tuo aiuto, anche se non mi dici niente.. E forse un giorno anche tu potrai ... >>
I miei fratelli mi hanno insegnato che in un combattimento esistono due tipi corretti di distanza: una cortissima ed una lunga. Entrambe consentono l'attacco e garantiscono la difesa. Ma ce n'è una, quella che solo i professionisti possono gestire, che corrisponde allo spazio che può coprire un pugno.
Non sono ancora un professionista e in più non ero preparato alla reazione della rossa. Entrambi stanchi abbiamo reagito diversamente. Io ho scelto di spegnere il cervello e confessare la mia speranza e la mia rassegnazione; lei ha scelto di non ascoltarmi.
Non ero pronto a parare il suo gancio destro.
<< Non osare! Non è il tuo senso di colpa che voglio, non lo capisci? >> grida come se fosse disperata, anziché infuriata. << Non so che farmene di un cane che scodinzola quando torno a casa. Tu non vuoi amarti, tu vuoi solo smettere di soffrire. Non te ne frega niente di me. Tu continui a vedere Shinji quando mi guardi. Ed è disgustoso perché io sono qui >> si batte il petto con violenza. << ... Tu avresti dovuto capirmi, tu potevi capirmi  perché hai sofferto come me. Tu potevi fare qualcosa. Ma adesso è tardi, perché io non sono la principessa da salvare  e, se anche lo fossi, cosa ti fa pensare che proprio tu saresti il mio cavaliere? Dovresti pensare a salvare te stesso ... allora forse ... >>
<< Ma se hai detto che non posso farcela? E comunque sono sicuro che mi diresti che sono egoista. Tu non hai mai voluto che io ti capissi, forse non hai mai neanche provato a capire me >>. Ancora a terra, mi lascio trasportare dal mio oscuro passato, perso nel dubbio. A quale delle due Asuka mi sto rivolgendo?
<< Non paragonarti a me, non te lo puoi permettere! >>.
Non voglio paragonarmi a te e so bene che non posso permettermelo, perché perderei nel confronto. Quello che vorrei è che mi aiutassi a capire perché sono qui, perché non riesco a lasciarti andare, perché tu non mi lasci andare. Eppure so che è davvero importante. << Io non mi arrenderò, Asuka >> minaccio e piango, << a costo di giocarmi la vita e solo la mia questa volta >>.
<< Non vuoi capire, allora. Non fare niente! NIENTE!!! Tu non puoi ... non puoi cambiare! >>
 
 
Ero ancora supino quando Asuka se n'è andata come una furia sbattendo i piedi come se volesse lasciare impronte indelebili sull'asfalto prima e sulla terra battuta poi. Nel vederla allontanarsi con quell'andatura per nulla dignitosa, con la testa incassata tra le spalle strette in modo quasi innaturale e con i pugni che cercavano di resistere alla direzione imposta dalle braccia perfettamente parallele al corpo, ho solo pensato: << ce l'ho fatta! Le ho finalmente strappato una maschera >>.
Se non fosse per il dolore alla guancia su cui si è accanita, forse potrei anche ridere rumorosamente. E, invece, resto a terra comodamente sdraiato con un ginocchio alzato e la mano che si è trascinata fino a toccare la fronte con il dorso. Guardo le prime stelle come se fossero pezzi di intonaco di uno dei tanti tetti sconosciuti, ma ora sto respirando a pieni polmoni e mi piace ciò che vedo, anche se non vi presto attenzione. E' stata la prova più dura, ma ne è valsa la pena. << Bravo, Shinji >> mi dico.
<< Deve essere davvero un bello spettacolo >>.
Furia Buia, in piedi davanti a me con le mani in tasca e un'aria stanca, osserva il cielo che si annerisce rapidamente. Ci mette un'eternità per riprendere a parlare. << Certo che quando c'è lei, la tua capacità di concentrazione va a farsi benedire >>.
<< Perché, eri forse a portata dei miei ... sensi straordinari? >> domando dimenticando la consegna di non ridere.
<< Ero a meno di cinquanta metri, quindi avresti dovuto accorgertene >> risponde chiudendo l'occhio, senza abbassare il capo. Sorride come se le sue narici avessero catturato un profumo invitante.
<< Mi allenerò di più ... Sai, ho capito quello che cercavi di dirmi. Forse, però, mi sono avvicinato troppo >>.
<< Secondo me, ti sei avvicinato abbastanza >>.
<< Allora, perché fa male? ... A parte il pugno, intendo >>.
<< Che ti aspettavi, il bacio de vero amore? Mi dispiace, ma non era questo che ti avevo promesso >>.
<< Allora è colpa della mia fantasia, galoppa un po' troppo a briglia sciolta in questo periodo >>.
<< Almeno hai capito qualcosa? >>
<< Si, Soryu esiste e contende a Shikinami il possesso di quella ragazza. Il fatto è che non so a chi dar retta >>.
<< Secondo te, ne è consapevole? >>
<< Non credo che la sua condizione sia differente dalla mia >>.
<< E ... il tuo passato? >> chiede Furia Buia che finalmente smette di assaporare l'aria e si concentra sulle mie condizioni.
<< L'altro Shinji mi ha suggerito dove guardare e cosa ascoltare per trovare gli indizi che mi servivano >>.
<< Sono ricordi legati sempre al 2015? >>
<< Alcune frasi me le ha rivolte, più o meno con le stesse parole che oggi ha usato Shikinami, anni dopo, ma non mi è arrivata nessuna immagine nuova >>.
<< E tu come ti senti? >>
<< Sfinito! >>
<< Lo credo bene >>.
<< Non sapevo cosa dirle esattamente. La prossima volta dovrò prepararmi meglio >>.
<< Allora, la prossima volta, prima di parlarle, di' a te stesso la verità e stabilisci cosa vuoi >>.
<< Ho bisogno di saperlo: perché quella volta non mi hai ucciso? >>
Furia Buia mi offre la mano. << Perché mi ero accorto che non ti accettava nessuno ... Avanti, Ragazzo >> mi esorta << basta dormire. In piedi! >>
<< Comunque, non mi serve la balia >> gli dico accettando l'aiuto.
<< No, ora hai bisogno di un po' di ghiaccio >>.
 
 
 
[1]  Non potevo resistere, l'occasione di citare Ritorno al Futuro Parte II era troppo ghiotta.
[2] Cfr Capitolo VIII.
[3]  cfr Capitolo X
[4] Cfr Capitolo VII
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: bUdson281